XXIV Giochi olimpici invernali
XXIV Giochi olimpici invernali | |||||
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(ZH) 纯洁的冰雪 激情的约会 pinyin: Chúnjié de bīngxuě jīqíng de yuēhuì (EN) Joyful Rendezvous Upon Pure Ice and Snow (traduzione: Un felice appuntamento su ghiaccio e neve pura) | |||||
Città ospitante | Pechino, Cina | ||||
Paesi partecipanti | (vedi sotto) | ||||
Cerimonia apertura | 4 febbraio 2022 | ||||
Cerimonia chiusura | 20 febbraio 2022 | ||||
Stadio | Stadio nazionale di Pechino | ||||
Cronologia dei Giochi olimpici | |||||
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I XXIV Giochi olimpici invernali (in cinese 第二十四屆冬季奧林匹克運動會T, 第二十四届冬季奥林匹克运动会S, Dì èrshísì jiè dōngjì àolínpǐkè yùndònghuìP), noti anche come Pechino 2022, si svolgeranno a Pechino, capitale della Cina, dal 4 al 20 febbraio 2022. Nella stessa località si terranno i XIII Giochi paralimpici invernali.
Avendo organizzato anche i Giochi della XXIX Olimpiade, Pechino sarà la prima città a ospitare sia i Giochi olimpici invernali, sia quelli estivi[1]. Oltre che a Pechino, le gare sono previste anche nella contea di Yanqing, a circa 90 km dalla città olimpica, e nella città-prefettura di Zhangjiakou, distante circa 220 km[2].
Assegnazione[modifica | modifica wikitesto]
Nell'ottobre 2012 il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) pubblicò il calendario per il processo di selezione della città organizzatrice dei XXIV Giochi olimpici invernali. Tra le città che avevano espresso interesse alla candidatura di città organizzatrice, solamente Oslo, Almaty e Pechino presentarono una candidatura ufficiale al CIO, che accettò nel luglio 2014[3]. Tre mesi dopo, il governo norvegese ritirò la candidatura della sua capitale, Oslo, dopo che il parlamento aveva rifiutato il finanziamento di supporto alla candidatura[4].
La selezione della città organizzatrice si tenne il 31 luglio 2015 a Kuala Lumpur, in Malaysia, nel corso della 128ª sessione del CIO[5]. Pechino raggiunse la maggioranza assoluta dei voti già alla prima votazione, venendo così scelta immediatamente[6].
Selezione della città ospitante dei XXIV Giochi olimpici invernali | |||||
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Città | Nazione | 1ª Votazione | |||
Pechino | ![]() |
44 | |||
Almaty | ![]() |
40 |
Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]
Sedi di gara[modifica | modifica wikitesto]
Simboli[modifica | modifica wikitesto]
Logo[modifica | modifica wikitesto]
Nel dicembre 2017 il logo dei Giochi è stato rivelato[7]. Disegnato dall'artista Lin Cunzhen, il logo ha in sé una combinazione di elementi sia tradizionali sia moderni della cultura cinese, rappresentando la passione e la vitalità degli sport invernali[7]. Il logo è ispirato dal simbolo 冬, che è il carattere cinese per "inverno", ed è disegnato in maniera tale da stilizzare un pattinatore nella parte superiore e uno sciatore nella parte inferiore[7]. Il nastro fluttuante nel mezzo simboleggia la natura ondeggiante delle montagne cinesi e degli impianti di gara, nonché rimanda al fatto che i Giochi si terranno nel corso delle festività per il capodanno cinese[7].
Mascotte[modifica | modifica wikitesto]
Nel settembre 2019 la mascotte dei Giochi è stata presentata ufficialmente[8]. La mascotte è un panda, si chiama Bing Dwen Dwen, e simboleggia la resistenza e la forza di volontà degli atleti[8]. Bing Dwen Dwen è rivestito da un guscio di ghiaccio e il palmo della mano sinistra a forma di cuore simboleggia l'ospitalità del Paese[8].
I Giochi[modifica | modifica wikitesto]
Paesi partecipanti[modifica | modifica wikitesto]
Il 9 dicembre 2019 l'agenzia mondiale antidoping (WADA) aveva bandito la Russia dalle principali manifestazioni sportive internazionali per i successivi 4 anni per aver falsificato i test antidoping dei propri atleti[9]. Di conseguenza, come già successo ai Giochi di Pyeongchang 2018, era stato concesso agli atleti russi di partecipare ai Giochi, dopo aver provato la loro estraneità allo scandalo doping, ma non sotto la bandiera e l'inno della Russia, bensì sotto una bandiera neutrale[10]. Il 17 dicembre 2020 il Tribunale Arbitrale dello Sport decise di ridurre la penalità alla Russia, con decorrenza due anni[11]. Agli atleti russi venne concesso di partecipare ai Giochi di Pechino 2022 senza, però, poter usare il nome Russia, l'inno e la bandiera, ma gareggiando sotto il nome "Atleti neutrali" o "Squadra neutrale"[11]. Inoltre, agli atleti russi venne concesso di poter riportare sulle proprie divise i colori nazionali e il nome Russia, a patto che sia delle stesse dimensioni della dicitura "Atleti/Squadra neutrali"[11].
Discipline[modifica | modifica wikitesto]
Rispetto ai Giochi di Pyeongchang 2018, il CIO ha inserito sette eventi in più: il monobob femminile, il big air nel freestyle sia al femminile sia al maschile, ed eventi misti nel freestyle, nel salto con gli sci, nello snowboard e nello short track[12]. Complessivamente, il numero di eventi con medaglie ha raggiunto quota 109[13].
Disciplina | Maschile | Femminile | Mista | Totali |
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5 | 5 | 1 | 11 |
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2 | 2 | 4 | |
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3 | 3 | ||
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1 | 1 | 1 | 3 |
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6 | 6 | 1 | 13 |
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1 | 1 | 2 | |
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1 | 1 | 3 | 5 |
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7 | 7 | 14 | |
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3 | 1 | 1 | 5 |
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5 | 5 | 1 | 11 |
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6 | 6 | 12 | |
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4 | 4 | 1 | 9 |
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1 | 1 | 2 | |
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2 | 1 | 1 | 4 |
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5 | 5 | 1 | 11 |
Totale (15 discipline) | 52 | 46 | 11 | 109 |
Calendario[modifica | modifica wikitesto]
Il programma dei Giochi olimpici invernali di Pechino 2022 prevede l'apertura il 4 febbraio 2022, mentre la chiusura dei Giochi è prevista il 20 febbraio successivo[14]. Il 2 febbraio, due giorni prima la cerimonia d'apertura, è prevista l'avvio delle gare di curling[14].
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Contestazioni[modifica | modifica wikitesto]
Il senatore statunitense Marco Rubio, a nome della Commissione Esecutiva sulla Cina del Congresso degli Stati Uniti d'America chiese nell'ottobre 2018 che il diritto di organizzare i Giochi venisse ritirato a Pechino a causa delle violazioni dei diritti umani in Cina[15]. Osservatori internazionali ritengono improbabile che questa iniziativa abbia esito, considerata la scarsa popolarità che oggi, a differenza di quanto avveniva nel XX secolo, hanno gli interventi su eventi sportivi o il boicottaggio degli stessi per ragioni politiche[16].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Olimpiade 2022, vince Pechino: prima città a ospitare Giochi estivi e invernali, su gazzetta.it, 31 luglio 2015. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ Olimpiade 2022, vince Pechino: prima città a ospitare Giochi estivi e invernali, su gazzetta.it, 31 luglio 2015. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ (EN) Oslo, Almaty e Beijing become candidate cities for the Olympic Winter Games 2022, su olympic.org, 7 luglio 2014. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ (EN) Norway government rejects 2022 Winter Olympics bid, su si.com, 1º ottobre 2014. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ (EN) Beijing named host city of Olympic Winter Games 2022, su olympic.org, 31 luglio 2015. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ (EN) Beijing to host 2022 Winter Olympics and Paralympics, su bbc.com, 31 luglio 2015. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ a b c d (EN) Beijing 2022 unveils official emblems, su olympic.org, 15 dicembre 2017. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ a b c (EN) Beijing 2022 officially launches Olympic mascot, su olympic.org, 17 settembre 2019. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ Lia Capizzi, Doping, Wada squalifica Russia per 4 anni: ora cosa succede, su sport.sky.it, 9 dicembre 2019. URL consultato il 31 dicembre 2020.
- ^ (EN) Russia banned for four years to include 2020 Olympics and 2022 World Cup, su bbc.com, 9 dicembre 2019. URL consultato il 31 dicembre 2020.
- ^ a b c Doping, Russia squalificata per due anni: Olimpiadi e Mondiali senza nome, bandiera e inno, su gazzetta.it, 17 dicembre 2020. URL consultato il 31 dicembre 2020.
- ^ (EN) IOC adds 7 medal events to 2022 Beijing Winter Games program, su apnews.com, 18 luglio 2018. URL consultato il 31 dicembre 2020.
- ^ (EN) Programma ufficiale dei XXIV Giochi olimpici invernali (PDF), su stillmedab.olympic.org. URL consultato il 31 dicembre 2020.
- ^ a b (EN) Beijing 2022 announces new competition schedule, su china.org.cn, 18 novembre 2020. URL consultato il 31 dicembre 2020.
- ^ (EN) James Diamond, US Congressional panel calls on IOC to strip Beijing of 2022 Winter Olympics, su insidethegames.biz, 11 ottobre 2018. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ Massimo Introvigne, Da Pechino 2008 a Pechino 2022: dovremmo boicottare le Olimpiadi?, su it.bitterwinter.org, 15 febbraio 2019.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN, FR) Sito ufficiale, su olympic.org.
- (EN, FR, ZH) Sito ufficiale, su beijing2022.cn.
- Beijing 2022 (canale), su YouTube.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 253147266750535481284 · LCCN (EN) no2018033602 · GND (DE) 1203112378 · WorldCat Identities (EN) viaf-2214158005993702100006 |
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