Città metropolitana di Napoli
Città metropolitana di Napoli città metropolitana | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Amministrazione | |
Capoluogo | Napoli |
Sindaco metropolitano | Gaetano Manfredi (indipendente di centro-sinistra) dal 18-10-2021 |
Data di istituzione | 8 aprile 2014 |
Territorio | |
Coordinate del capoluogo | 40°50′00″N 14°15′00″E / 40.833333°N 14.25°E |
Altitudine | 17 m s.l.m. |
Superficie | 1 171 km² |
Abitanti | 2 969 571[2] (31-12-2022) |
Densità | 2 535,93 ab./km² |
Comuni | 92 comuni |
Province confinanti | Avellino, Benevento, Caserta, Salerno |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 80121-80147 (municipi di Napoli) 80010-80081 (comuni metropolitani) |
Prefisso | 081 |
Fuso orario | UTC+1 |
ISO 3166-2 | IT-NA |
Codice ISTAT | 263[1] |
Targa | NA |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
La città metropolitana di Napoli è un ente territoriale di area vasta della Campania. Nato il 1º gennaio 2015, ha rilevato il territorio in precedenza appartenente alla provincia di Napoli. Con 2 969 571 abitanti costituisce la terza città metropolitana italiana per numero di abitanti[2], è la più piccola per superficie delle quattordici città metropolitane, risultando invece la prima in quanto a densità abitativa. Vi risiede la maggioranza assoluta della popolazione regionale.
L'intero territorio metropolitano, fortemente urbanizzato, essendo il meno esteso tra le città metropolitane, è quello più densamente abitato. Si estende su una superficie di 1171 km² e comprende 92 comuni. Le coste del golfo affacciano sul mar Tirreno, a nord-ovest nel versante flegreo confinano con il litorale domizio, a sud-est con la costiera amalfitana; mentre l'entroterra confina a nord con il casertano e la Valle Caudina, a nord-est con il baianese e il Vallo di Lauro, a est sul versante vesuviano con l'agro nocerino-sarnese; al centro è dominata dal Vesuvio.
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Territorio e demografia[modifica | modifica wikitesto]
La città metropolitana di Napoli ha delle peculiarità che la distinguono nettamente dalle altre città metropolitane italiane: il suo territorio occupa appena l'8,6% della superficie campana (13.590 km²) e in essi è concentrata più della metà dell'intera popolazione regionale. Tale fenomeno di sovraffollamento ha creato un forte squilibrio demografico e territoriale con le altre aree della regione, più estese e meno popolate.
Per avere un'idea più chiara dei suoi limiti territoriali, basta considerare che Napoli è ultima per estensione tra le 14 città metropolitane, ed era al 93º posto su 110 province italiane fino all'entrata in vigore della legge 56.[3]
La sua superficie, 1.171 km² isole incluse, infatti è più piccola della superficie del solo comune di Roma (1.287 km²), tanto è vero che la distanza tra Napoli e Caserta è pari al diametro del grande raccordo anulare romano (23 km).[4]
Il suo territorio, per quanto esiguo, oltre ad avere una vulnerabilità sismica e vulcanica, dovuta alla presenza del Vesuvio e dei Campi Flegrei, è caratterizzato dalla presenza di numerosi centri fortemente antropizzati e con un'elevata quantità e densità di popolazione, che già nel 1903 Francesco Saverio Nitti definì "la corona di spine che attorniano la città e la soffocano".[5]
Il substrato dei comuni è molto variabile, ed è decisamente ridotto rispetto alla media nazionale[6], si va infatti da 1,62 km² di Casavatore a 117,27 km² del capoluogo; il 60% dei comuni è di piccole dimensioni (inferiori o uguale a 10 km²), il 36% di medie dimensioni (> 10 km² e ≤ 25 km²), la restante parte (11%) supera i 25 km² e, di questa, solo 2 comuni (Acerra e Giugliano in Campania) sono compresi tra 50 e 100 km² e solo l'area municipale di Napoli supera i 100 km².
La densità abitativa del territorio è pari a 2672 ab/km², 12 comuni metropolitani superano i 50.000 abitanti e nell'elenco dei primi 60 comuni italiani ne figurano tre dell'area napoletana: Giugliano, Torre del Greco e Pozzuoli, mentre Casavatore è il primo comune in Italia per densità di popolazione, con oltre 12.000 ab./km², seguito a breve distanza da Portici. Nell'ultimo Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale) è emerso che la superficie urbanizzata è pari complessivamente a 381,12 km² corrispondenti al 32,54% della superficie totale del territorio, ne consegue un quadro effettivo sulla alta densità demografica reale che sale ad oltre 8.000 ab/km².[7]
Del vasto entroterra restano porzioni di territori in cui l'intensità colturale è ancora elevata, distanti dai centri abitati e situati perlopiù nelle frazioni dell'area settentrionale che lambisce il casertano.
I comuni cresciuti perlopiù sulle vecchie strade statali (strada nazionale delle Puglie, SS Sannitica, il miglio d'oro, l'antica via delle Calabrie), oggi non sono altro che dei suburbi di piccole e medie dimensioni, una sorta di quartieri decentrati e sovrappopolati, un mosaico di frammenti autonomi, che gravitano sulla città pur non rientrando nella sua area municipale.
Allo stato attuale infatti è quanto mai difficile distinguere la linea di confine tra città madre, aree contigue ed entroterra, completamente saldate tra loro in un unicum urbano senza soluzione di continuità, sia nella vasta area nord (giuglianese, afragolese, acerrana e nolana) che in quella flegrea, vesuviana e torrese-stabiese; meno caotiche e fuori dalla conurbazione per ovvi motivi orografici sono la costiera sorrentina e le isole del golfo, Ischia, Capri e Procida.
L'eccessiva e speculativa cementificazione dell'hinterland napoletano, non ha creato una armatura urbana ordinata, gradevole e dotata di strutture adeguate, ma ha trasformato gran parte della ex provincia in periferia;[8] tale trasformazione in taluni casi non è stata però accompagnata da uno sviluppo economico, urbanistico ed infrastrutturale atto a garantire una buona qualità della vita e dei servizi, ed ha aumentato un grande fenomeno di pendolarismo verso il centro della metropoli, che tutt'oggi, nonostante il suo costantemente crescente calo demografico[9] non è in grado di reggere una tale dilatazione; la struttura interna, lo scheletro (fisico e metafisico) della città storica,[10] non è in grado di sostenere il peso sovracomunale di un entroterra tanto popoloso e sovraurbanizzato che nel corso degli anni si è totalmente insediato nel suo tessuto urbano, economico e sociale.[11] Napoli si presenta quindi dal punto di vista urbanistico come una delle metropoli più compatte, popolose e congestionate d'Europa.
Società[modifica | modifica wikitesto]
Comuni metropolitani[modifica | modifica wikitesto]
La città metropolitana di Napoli comprende le 10 municipalità cittadine del capoluogo campano e altri 91 comuni:
- Acerra
- Afragola
- Agerola
- Anacapri
- Arzano
- Bacoli
- Barano d'Ischia
- Boscoreale
- Boscotrecase
- Brusciano
- Caivano
- Calvizzano
- Camposano
- Capri
- Carbonara di Nola
- Cardito
- Casalnuovo di Napoli
- Casamarciano
- Casamicciola Terme
- Casandrino
- Casavatore
- Casola di Napoli
- Casoria
- Castellammare di Stabia
- Castello di Cisterna
- Cercola
- Cicciano
- Cimitile
- Comiziano
- Crispano
- Ercolano
- Forio
- Frattamaggiore
- Frattaminore
- Giugliano in Campania
- Gragnano
- Grumo Nevano
- Ischia
- Lacco Ameno
- Lettere
- Liveri
- Marano di Napoli
- Mariglianella
- Marigliano
- Massa Lubrense
- Massa di Somma
- Melito di Napoli
- Meta
- Monte di Procida
- Mugnano di Napoli
- Napoli
- Nola
- Ottaviano
- Palma Campania
- Piano di Sorrento
- Pimonte
- Poggiomarino
- Pollena Trocchia
- Pomigliano d'Arco
- Pompei
- Portici
- Pozzuoli
- Procida
- Qualiano
- Quarto
- Roccarainola
- San Gennaro Vesuviano
- San Giorgio a Cremano
- San Giuseppe Vesuviano
- San Paolo Bel Sito
- San Sebastiano al Vesuvio
- San Vitaliano
- Sant'Agnello
- Sant'Anastasia
- Sant'Antimo
- Sant'Antonio Abate
- Santa Maria la Carità
- Saviano
- Scisciano
- Serrara Fontana
- Somma Vesuviana
- Sorrento
- Striano
- Terzigno
- Torre Annunziata
- Torre del Greco
- Trecase
- Tufino
- Vico Equense
- Villaricca
- Visciano
- Volla
Comuni più popolosi[modifica | modifica wikitesto]


La lista, di sotto riportata, elenca i comuni con più di 50.000 abitanti.
Pos. | Stemma | Comune | Popolazione (ab) |
Superficie (km²) |
Densità (ab/km²) |
Altitudine (m s.l.m.) |
---|---|---|---|---|---|---|
1º | ![]() |
Napoli | 942 357 | 117,27 | 8 434,48 | 17 |
2º | ![]() |
Giugliano in Campania | 122 378 | 94,19 | 1 293,36 | 97 |
3º | ![]() |
Torre del Greco | 87 388 | 30,66 | 2 850,48 | 43 |
4º | ![]() |
Pozzuoli | 83 412 | 43,21 | 1 926,54 | 28 |
5º | ![]() |
Casoria | 79 542 | 12,03 | 6 626,35 | 60 |
6º | ![]() |
Castellammare di Stabia | 64 553 | 17,71 | 3 647,60 | 6 |
7º | ![]() |
Afragola | 63 935 | 17,99 | 3 550,52 | 43 |
8º | ![]() |
Marano di Napoli | 60 007 | 15,45 | 3 883,95 | 151 |
9º | ![]() |
Acerra | 59 910 | 54,08 | 1 107,80 | 26 |
10º | ![]() |
Ercolano | 54 707 | 19,64 | 2 796,38 | 44 |
11º | ![]() |
Portici | 53 888 | 4,52 | 12 047,12 | 29 |
12º | ![]() |
Casalnuovo di Napoli | 50 699 | 7,75 | 6 542,45 | 26 |
Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2018 i cittadini stranieri residenti nella Città metropolitana di Napoli erano 131.757, corrispondenti al 4,2% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano:[12]
- Ucraina 23296 0,7%
- Sri Lanka 17302 0,5%
- Romania 11228 0,3%
- Cina 10814 0,3%
- Bangladesh 9377 0,3%
- Marocco 6197 0,1%
- Pakistan 5325 0,1%
- Polonia 4571 0,1%
- Bulgaria 3498 0,1%
- Nigeria 3217 0,1%
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Iter istituzionale[modifica | modifica wikitesto]

L'ente territoriale di area vasta istituito con la legge n. 56 del 7 aprile 2014 ha sostituito la provincia di Napoli dal 1º gennaio 2015.
Un primo passo per la nascita della città metropolitana fu avviato dal comune di Napoli nel 2005, con una serie di delibere del consiglio comunale e con l'abolizione delle 21 circoscrizioni cittadine. Il comune, in attesa dei decreti attuativi del nuovo ente metropolitano, viene suddiviso in 10 municipalità di circa centomila abitanti.[13]
Il territorio metropolitano coincide dunque con quello della provincia soppressa; gli organi di governo del nuovo ente sono: il consiglio metropolitano, la conferenza metropolitana e il sindaco metropolitano.[14] Il 12 ottobre 2014 si sono svolte le elezioni di secondo livello dei 24 seggi del consiglio metropolitano: il corpo elettorale è composto dai consiglieri dei comuni metropolitani, in numero variabile in base alla popolazione dei comuni coinvolti.
L'11 giugno 2015 è stato votato e approvato dal consiglio e dalla conferenza metropolitana lo statuto[15] dell'ente, il consiglio oltre a individuare le zone omogenee del territorio metropolitano previste nell'articolo 4, dovrà stabilire le norme sull'elezione diretta a suffragio universale del sindaco e dei consiglieri metropolitani ai sensi dell'articolo 18.[16]
Sindaco metropolitano | Mandato | Consiglio metropolitano |
Conferenza metropolitana | ||
---|---|---|---|---|---|
Inizio | Fine | ||||
![]() |
Luigi de Magistris | 1º gennaio 2015 | 18 ottobre 2021 | 24 seggi | 92 sindaci |
![]() |
Gaetano Manfredi | 18 ottobre 2021 | in carica | 24 seggi | 92 sindaci |
Piano territoriale di coordinamento[modifica | modifica wikitesto]

Nel PTC (Piano territoriale di coordinamento) vengono indicate sei macro aree di riferimento, il consiglio metropolitano e la conferenza dei sindaci dovranno trasformarle in zone territoriali omogenee. [17]
Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]
Linee ferroviarie nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Il terminal ferroviario più importante della città metropolitana e di tutto il Meridione è la stazione di Napoli Centrale alla quale si è aggiunto quello di Napoli Afragola, ma un'altra stazione importante per il servizio metropolitano e regionale è Napoli Campi Flegrei. Le principali linee ferroviarie che attraversano la città metropolitana sono: la Roma-Napoli (AV), la Napoli-Salerno (linea a monte del Vesuvio) (AC), la Roma-Cassino-Napoli, la Roma-Formia-Napoli, la Napoli-Foggia e la Napoli-Salerno (storica).
Trasporti locali[modifica | modifica wikitesto]
Oltre alle metropolitane, costituite da linea 1 e linea 6, le 4 funicolari di Napoli e i servizi metropolitani e regionali, svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Campania, il territorio metropolitano dispone della estesa rete ferroviaria dell'Ente Autonomo Volturno, holding regionale che gestisce: ferrovia Circumvesuviana, ferrovia Cumana, ferrovia Circumflegrea e la linea Napoli-Giugliano-Aversa, oltre che la funivia del Faito.
Viabilità[modifica | modifica wikitesto]

Autostrade[modifica | modifica wikitesto]
La città metropolitana è attraversata da 5 autostrade.
- A1 Autostrada del Sole (Milano – Napoli)
- A3 (Napoli – Salerno)
- A16 Autostrada dei Due Mari (Napoli – Canosa)
- A30 (Caserta – Salerno)
- A56 (Tangenziale di Napoli)
Strade extraurbane principali[modifica | modifica wikitesto]
- SP 1 Circumvallazione Esterna di Napoli
- SS 7 bis Asse di Supporto Nola-Villa Literno
- SS 7 quater Domitiana
- SS 87 NC Nuova Sannitica
- SS 145 var Galleria di Pozzano
- SS 162 NC Asse Mediano
- SS 162 dir del Centro Direzionale
- SS 162 Raccordo
- SS 268 del Vesuvio
- SP 500 Asse Perimetrale di Melito-Scampia
- Asse Viario Pigna-Soccavo-Pianura
Strade extraurbane secondarie[modifica | modifica wikitesto]
- Strada statale 18 Tirrena Inferiore
- Strada statale 145 Sorrentina
- Strada statale 163 Amalfitana
- Strada statale 366 di Agerola
- Strada statale 367 Nolana Sarnese
- Strada statale 403 del Vallo di Lauro
- Strada statale 686 di Quarto
Porti e aeroporti[modifica | modifica wikitesto]
Il principale porto della città metropolitana e uno dei più importanti d'Europa è il porto di Napoli, seguono i porti di Torre Annunziata, Torre del Greco, Castellammare di Stabia, oltre a quelli turistici delle isole del golfo e di Bacoli, Pozzuoli e Sorrento. Non lontano dal centro di Napoli è presente l'Aeroporto di Napoli-Capodichino.
Itinerari turistici[modifica | modifica wikitesto]

- Centro storico di Napoli
- Monumenti di Napoli
- Sottosuolo di Napoli
- Cimitero delle Fontanelle
- Catacombe di Napoli
- Città della scienza
- Vesuvio e l'omonimo parco nazionale
- Stazioni dell'arte
- Golfo di Napoli
- Pompei, Ercolano, Oplonti e Stabia con i loro siti archeologici legati all'eruzione del Vesuvio del 79
- Castello di Lettere, Santuario di Sant'Anna (Lettere)
- Reggia di Portici, Reggia di Quisisana, Miglio d'oro e le antiche Ville Vesuviane
- Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa
- Il Santuario della Madonna dell'Arco a Sant'Anastasia
- Cattedrale di Acerra
- Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei
- Isole del golfo: Ischia, Capri, e Procida
- Marano e Calvizzano con le loro tombe di epoca romana (mausoleo del Ciaurro)
- Giugliano in Campania con gli scavi di Liternum sulle sponde del Lago Patria
- Pozzuoli con il Rione Terra, la Solfatara, l'Anfiteatro Flavio e Cuma
- Bacoli con il Castello Aragonese e la Casina Vanvitelliana e il parco sommerso marino di Baia
- Sorrento e Penisola sorrentina
- Cimitile con le Basiliche Paleocristiane
- Poggiomarino e Striano con i loro siti archeologici dell'età del Ferro sulle rive del fiume Sarno.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Codici delle città metropolitane al 1º gennaio 2015 - istat.it
- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Estensione territoriale delle province italiane, su tuttitalia.it. URL consultato il 15 gennaio 2012.
- ^ Aldo Loris Rossi, La città metropolitana è una sfida storica (PAGINA 16) (PDF), su napoliassise.it, Napoli Assise. URL consultato il 30 ottobre 2011.
- ^ Gerardo Mazziotti, La corona di spine, su comunitaprovvisoria.wordpress.com, Comunità Provvisoria. URL consultato il 4 agosto 2011.
- ^ Superficie dei comuni, delleref>Superficie dei comuni, delle province e delle regioni italiane istat.it
- ^ Il territorio e le antropizzazioni (PDF), su opr.provincia.napoli.it, Provincia di Napoli, p. 617. URL consultato il 5 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
- ^ La periferia grande quanto una provincia - Il Mediano Archiviato il 5 gennaio 2015 in Internet Archive.
- ^ Antonella Scutiero, Gli esperti: Piano casa, un pasticcio, in Il Roma. URL consultato il 17 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2010).
- ^ Diego Lama, Napoli città metropolitana, su bytedicemento.corrieredelmezzogiorno.corriere.it, Il Corriere del Mezzogiorno. URL consultato l'8 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2011).
- ^ Napoli provincia un'unica metropoli, su denaro.it, Il denaro. URL consultato il 27 maggio 2021 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2012).
- ^ Popolazione straniera al 31 dicembre 2018, su demo.istat.it. URL consultato il 3 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
- ^ Comunicato stampa (PDF), su palazzochigi.it, Palazzo Chigi, 5 luglio 2012. URL consultato il 4 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2012)..
- ^ Spending review: 10 Province diventano città metropolitane - Puglia - ANSA.it
- ^ La conferenza dei sindaci approva lo statuto della Città Metropolitana. IlMattino.it
- ^ Statuto della Città metropolitana di Napoli
- ^ Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) Archiviato il 17 aprile 2019 in Internet Archive. cittametropolitana.na.it
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Verso la Città metropolitana di Napoli, su provincia.napoli.it.
- Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni. (14G00069) (GU n.81 del 7-4-2014), su normattiva.it.
- Disegno di Legge: S. 1117 - Delega al Governo in Materia di Federalismo Fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione (Approvato dal Senato) (A.C. 2105-A) (PDF), su anci.it. URL consultato il 13 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2012).
- Delega al Governo in Materia di Federalismo Fiscale per l'istituzione delle 10 città metropolitane: To-Ve-Mi-Ge-Bo-Fi-Rm-Ba-Na-Rc, su camera.it. URL consultato il 13 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2017).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 6014147727657464710005 · GND (DE) 1116435241 · WorldCat Identities (EN) viaf-6014147727657464710005 |
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