Caivano
Caivano comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Città metropolitana | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Vincenzo Falco (indipendente di centro-sinistra) dal 22-9-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 40°57′N 14°18′E / 40.95°N 14.3°E |
Altitudine | 27 m s.l.m. |
Superficie | 27,22 km² |
Abitanti | 35 518[1] (31-7-2022) |
Densità | 1 304,85 ab./km² |
Frazioni | Casolla, Pascarola, Parco Verde, Valenzano |
Comuni confinanti | Acerra, Afragola, Cardito, Crispano, Marcianise (CE), Orta di Atella (CE) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 80023 |
Prefisso | 081 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 063011 |
Cod. catastale | B371 |
Targa | NA |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 090 GG[3] |
Nome abitanti | caivanesi |
Patrono | Maria Santissima di Campiglione |
Giorno festivo | seconda domenica di maggio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Caivano (Caivàne in napoletano) è un comune italiano di 35 518 abitanti[1] della città metropolitana di Napoli in Campania.
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
Caivano è situato nella vasta Pianura campana a nord dell'Area Metropolitana di Napoli, in posizione baricentrica tra il capoluogo di regione, Caserta, l'agro aversano, l'agro nolano e la Valle Caudina.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il nome Caivano ha origine gentilizia, proviene dal latino Calvius a cui è stato aggiunto nel tempo il suffisso anus, che indica la proprietà feudale, inoltre nel tempo la "L" è stata sostituita con la vocale "I".
Ritrovamenti archeologici fanno risalire ad epoca osca i primi insediamenti abitativi. Furono gli Etruschi, nel VI secolo a.C. che, effettuando bonifica del paludoso territorio di Caivano, ne resero possibile l'abitabilità.
Nel IV secolo a.C. si insediarono i Sanniti. L'attuale territorio di Caivano era parte di quello facente capo all'antica città di Atella, distante circa 8 km dall'attuale Caivano. Con la dominazione Romana il territorio veniva suddiviso in grandi latifondi patrizi, da cui lo stesso significato del nome, maggiormente accreditato, che fa derivare Caivano da “fundus Calvanium” – proprietà della famiglia Calvanium.
Il nome del luogo favoreggia a farci credere che il luogo fosse già abitato in epoca romana come proprietà dei coloni. Con l'invasione longobarda la zona appartenne al principato di Benevento e Caivano fu forse sottoposto a S. Arcangelo, all'epoca villaggio fortificato longobardo a sua volta dipendente dal gastaldato di Suessula. Il territorio fu oggetto di centuriazione sia all'epoca dei Gracchi che in età augustea. La centuriazione più antica sembra aver influenzato la collocazione delle chiese e della torre del castello mentre per l'altra non vi sono tracce evidenti. Con l'avvento dei normanni, la cui esistenza è attestata da documenti scritti a partire dal X secolo, divenne un casale del Ducato di Napoli. Alfonso d'Aragona occupò Caivano, per conquistare il regno di Napoli circondato da mura, dovette assediare per ben tre mesi il forte castello, ottenendone alla fine la resa a patti.
Il castello di Caivano è anche menzionato in un documento del 1432 in cui si parla della consegna delle fortificazioni di Capua. Inutilmente gli aversani chiesero a re Alfonso di Aragona il ritorno di Caivano sotto il loro diretto dominio. Nel Cinquecento, come risulta anche da una testimonianza in lingua spagnola, l'abitato era composto da tre nuclei: Caivano, il Borgo Lupario e il borgo S. Giovanni. Tra la fine del Quattrocento e la prima metà del secolo successivo vi risiedette un piccolo nucleo di ebrei, alcuni dei quali provenienti da Fondi, che esercitarono il prestito e commercio di prodotti agricoli. Fino al XVI secolo Caivano fu il più popoloso dei centri ricadenti sul territorio dell'antica Atella, per cedere poi il passo a Frattamaggiore. Con la costituzione murattiana dei comuni, a Caivano furono aggregati i casali di Pascarola e Casolla Valenzano e il territorio di S. Arcangelo, ormai casale disabitato. Oggi Caivano, su 92 comuni appartenenti alla Provincia di Napoli, si piazza al 18º posto per popolazione residente, al 10º per estensione territoriale e al 62º per densità di popolazione.
Simboli[modifica | modifica wikitesto]
Lo stemma comunale è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 24 maggio 2005.[4]
«Inquartato: il primo e il quarto di verde; il secondo e il terzo d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.» |
(D.P.R. 24.05.2005) |
Il gonfalone è un drappo di giallo con la bordatura di verde.
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
- Chiesa di Campiglione
- Chiesa di Sant'Antonio
- Santuario di Maria Santissima di Campiglione
- Chiesa di San Pietro
- Chiesa di S.Barbara
- Chiesa Maria Madre
- Chiesa Annunziata
- Chiesa San Paolo Apostolo
- Chiesa di Santa Maria (in frazione Casolla Valenzano)
- Chiesa di San Giorgio Martire (in frazione Pascarola)
Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]
- Castello di Caivano, è il principale monumento della città. Dal 1981 è sede della biblioteca comunale che dispone di 6000 monografie[5]
- Torre dell'orologio
- Villa Comunale di Caivano
- Palazzo Capece, palazzo della famiglia Capece
- Palazzo marchesale Cimino, edificato alla fine del XVIII secolo (in frazione Casolla Valenzano)
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2018 i cittadini stranieri residenti a Caivano erano 800 corrispondenti al 2,1% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano:[7]
- Ucraina 162 0,4%
- Marocco 122 0,3%
- Albania 82 0,2%
- Ghana 72 0,1%
- Montenegro 71 0,1%
- Algeria 53 0,1%
- Romania 50 0,1%
- Burkina Faso 49 0,1%
Religione[modifica | modifica wikitesto]
Quasi tutta popolazione professa la fede Cattolica. L'altra confessione cristiana presente è quella Evangelica, con due chiese, di cui una è Valdese e l'altra è Pentecostale. È presente una sala dei Testimoni di Geova.
Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]
La festa patronale cade la seconda domenica di maggio in cui si festeggia la Madonna di Campiglione, raffigurata in un affresco bizantino in cui si nota la Madonna con le mani alzate attorniata dai dodici Apostoli. Tale immagine è venerata da secoli nel santuario a Lei dedicato retto dai padri Carmelitani dal 1902. Dopo il miracolo del 1483 l'affresco è meta di pellegrinaggi.
Economia[modifica | modifica wikitesto]
Nella frazione di Pascarola ospita una delle maggiori aree industriali dell'Italia meridionale[senza fonte] (Algida, Magneti Marelli, la stamperia del giornale Il Mattino, LFA Publisher, OLR, FOM e il Gruppo Mar.vit per quanto riguarda l'abbigliamento), concepita in stretta correlazione con quella della vicina Marcianise. Ospita inoltre il noto impianto CDR che produce le ecoballe da smaltire nel termovalorizzatore di Acerra.
Il piccolo abitato di Casolla, noto come anche Casolla Valenzano, è suddiviso con il comune di Afragola.
Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]
Strade[modifica | modifica wikitesto]
Caivano è collegata alla SS 87 NC Sannitica nuova, all'SS 7 bis var Asse di Supporto Nola-Villa Literno e alla Strada statale 162 NC Asse Mediano.
Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]
I trasporti interurbani di Caivano vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da ex CTP, (Compagnia Trasporti Pubblici Napoli).
Fra il 1904 e il 1961 la città rappresentò il capolinea settentrionale della tranvia Napoli-Caivano, gestita dalla società belga Société Anonyme des Tramways Provinciaux (SATP).
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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7 giugno 1988 | 8 dicembre 1989 | Domenico Ambrosio | Partito Comunista Italiano | Sindaco | [8] |
21 dicembre 1989 | 23 novembre 1990 | Raffaele Del Gaudio | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [8] |
22 gennaio 1991 | 26 marzo 1992 | Bartolomeo Ummarino | Partito Socialista Democratico Italiano | Sindaco | [8] |
26 marzo 1992 | 26 novembre 1992 | Gaspare Mannelli | Comm. pref. | [8] | |
5 dicembre 1992 | 21 aprile 1993 | Giacinto Libertini | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [8] |
20 giugno 1993 | 14 dicembre 1993 | Raffaele Del Gaudio | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [8] |
14 febbraio 1994 | 27 giugno 1994 | Mario Savoia | Comm. pref. | [8] | |
27 giugno 1994 | 14 maggio 1997 | Francesco Russo | - | Sindaco | [8] |
17 novembre 1997 | 20 luglio 2000 | Francesca Falco | centro-sinistra | Sindaco | [8] |
20 luglio 2000 | 28 maggio 2001 | Paola Basilone | Comm. straordinario | [8] | |
28 maggio 2001 | 13 giugno 2006 | Domenico Semplice | centro-sinistra | Sindaco | [8] |
28 luglio 2006 | 29 maggio 2007 | Elisabetta Lignola | Comm. straordinario | [8] | |
29 maggio 2007 | 7 maggio 2009 | Giuseppe Papaccioli | centro-destra | Sindaco | [8] |
5 giugno 2009 | 28 agosto 2009 | Patrizia Paba | Comm. pref. | [8] | |
28 agosto 2009 | 13 aprile 2010 | Marco Valentini | Comm. straordinario | [8] | |
13 aprile 2010 | 20 giugno 2014 | Antonio Falco | centro-sinistra | Sindaco | [8] |
20 giugno 2014 | 16 giugno 2015 | Antonio Contarino | Comm. straordinario | [8] | |
16 giugno 2015 | 15 settembre 2017 | Simone Monopoli | centro-destra | Sindaco | [8] |
18 settembre 2017 | 9 settembre 2018 | Vincenzo De Vivo | Comm. straordinario | [8] | |
10 settembre 2018 | 22 settembre 2020 | Fernando Mone Giovanni Cirillo Roberto Andracchio |
Commissione straordinaria | [8] | |
22 settembre 2020 | In carica | Vincenzo Falco | centro-sinistra | Sindaco | [8] |
Sport[modifica | modifica wikitesto]
Ha sede nel comune la società di calcio Unione Sportiva Dilettantistica Nuova Boys Caivanese, nata nel 1908.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Caivano (Napoli) D.P.R. 24.05.2005 concessione di stemma e gonfalone, su Governo Italiano, Ufficio Onorificenze e Araldica, 2005. URL consultato il 16 novembre 2020.
- ^ Dettaglio Biblioteca, su iperteca.it. URL consultato il 1º settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ ISTAT 31 dicembre 2018, su demo.istat.it. URL consultato il 4 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u http://amministratori.interno.it/
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Giovanni Scherillo, Memorie storiche di Caivano, Bologna, 1988.
- Giovanni Pesiri, Insediamenti ebraici a Fondi e negli altri feudi dei Caetani nel Regno di Napoli (secoli XIII-XVI), in Gli Ebrei a Fondi e nel suo territorio, Atti del Convegno, Fondi, 10 maggio 2012, a cura di G. Lacerenza, Napoli 2013, pp. 89-161_https://www.academia.edu/29150904/Insediamenti_ebraici_a_Fondi_e_negli_altri_feudi_dei_Caetani_nel_Regno_di_Napoli_secoli_XIII_XVI_
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Caivano
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Cartografia dettagliata, su comunedicaivano.it. URL consultato il 25 agosto 2006 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2008).
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