Pascarola (Caivano)

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Pascarola
frazione
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Città metropolitana Napoli
Comune Caivano
Territorio
Coordinate40°58′40.08″N 14°18′14.04″E / 40.9778°N 14.3039°E40.9778; 14.3039 (Pascarola)
Altitudine24[1] m s.l.m.
Abitanti2 509[1] (2001)
Altre informazioni
Cod. postale80023
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantipascarolesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pascarola
Pascarola

Pascarola è una frazione di 2 509 abitanti[1] del Comune di Caivano, nella città metropolitana di Napoli in Campania.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Confina con la provincia di Caserta, esattamente con Marcianise (divisa dai Regi Lagni) e con il Comune di Orta di Atella.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il libro “Origini di Pascarola“ del Dott. Giacinto Libertini il sito è di origini osche, etrusche, e dunque romane, pertinenti con la città osca di Atella.

Il termine “Pascarola” deriva dal latino “pascua” che significa “pascoli”. Nell’epoca dell’alto Medioevo, la parola divenne “pascora”, intesa come diminutivo del pascolo, quindi piccoli pascoli.

Pascarola era identificato quindi come luogo dove la pastorizia era predominante.

Il primo documento in cui Pascarola è citata risale al 1045 dove si parla de terris de paschariola’ e ‘de terris de loco gualdum et de paschariola’. Il luogo dove sorgeva il villaggio non era quello attuale, ma il sito dove sorge l’attuale Cappella di San Giorgio Martire.

Dopo vari trascorsi, nel 1324, la Chiesa di S. Giorgio venne declassata a cappella, mentre la Cappella di S. Maria divenne chiesa oggi dedicata a Sant'Antonio ed alla Madonna del Buon Consiglio.

Feste patronali

Il Patrono della frazione di Pascarola è San Giorgio martire, a cui è dedicata una chiesa al centro del paese in Via Andrea Semonella. Secondo le leggende locali, questa fu eretta in epoca longobarda dal re Cuniperto, nella zona in cui sconfisse il duca di Trento, Alachis. La Chiesa Parrocchiale dedicata a San Giorgio è l’emblema del grosso legame che esiste tra la città e la venerazione del santo, che già all’epoca dei Longobardi, era riconosciuto come un leggendario santo guerriero ed era molto venerato. Il primo religioso di Caivano di cui si ha notizia certa è tale «presbiter Casanus», proprio parroco della cappella di San Giorgio Martire in Pascarola, che, come si legge in un Collettario del 1324, pagò in quell’anno alla Chiesa di Roma una decima di otto tarì e dieci grana.[2] La festa patronale si festeggia ogni anno la seconda domenica del mese di luglio e si festeggia Sant'Antonio.

La demografia Nel 1459, come si legge in un documento di archivio del Re Ferdinando d’Aragona trascritto dall’attuario Michele Guerra, Pascarola aveva 40 fuochi o famiglie. Se si considera che grosso modo ad ogni fuoco corrispondevano 5 abitanti, la popolazione era di circa 200 abitanti. Il documento elenca ben 43 casali e come numero di fuochi, Pascarola risultava il sesto.

Ecco gli altri casali: Cardito 15, Casolla Valenzano 23, S. Arcangelo 39, Crispano 24, Orta 24, Sugivo 47, Gricignano 31, Giugliano 128.

Nel 1601, Pascarola come casale di Aversa aveva 90 fuochi o famiglie. Ancora, i casali vicini pure dipendenti da Aversa: Cardito 49, Casolla Valenzano 32, Sant’Arcangelo, 20, Crispano 89, Orta 47, Sugivo 76, Gricignano 93, etc.

Inoltre, il capoluogo, la città di Aversa, è riportata con 1320 fuochi (circa 6100 abitanti) e Caivano, che già da quasi tre secoli non era più casale di Aversa, è riportato con 420 fuochi (circa 2100 abitanti).

Nel 1611, Caivano viene riconosciuto come tra i casali di Aversa senza però dirne la popolazione. Nel 1671, Pascarola aveva 108 fuochi secondo la vecchia numerazione (1639?) e 93 secondo la nuova (1669?).


Caivano e le sue frazioni… Da questi dati emerge che Caivano era una sorta di frazione di Pascarola e non viceversa, in termini di ricchezza e demografia.

Fu solo con l’accorpamento dei vari casali, facenti capo ad Aversa capoluogo, che Caivano ha avuto maggiore potere ed è diventato il paese principale.

Conoscere la storia dei nostri territori vuol dire comprendere le dinamiche di segregazione spaziale che avvengono ancora tra Caivano e le due frazioni, Pascarola e Casolla, non solo… E’ importante non sottovalutare i conflitti ideologici che ancora sussistono tra i cittadini delle diverse aree e prenderne atto per creare una nuova coscienza collettiva.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

La frazione di Pascarola ospita le più grandi industrie della città Metropolitana di Napoli, grazie alla zona ASI del comune di Caivano presente in zona. Tra le aziende presenti, ricordiamo UniLever, Caffè Borbone, Harmont & Blaine colosso della moda in tutto il mondo, Italiana Imballaggi, Magneti Marelli, Ascensori Del Bò, ItalCable, Food Impresit, Ocima, Nuovo Mollificio Campano, Windows Sliding Systems s.r.l.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giacinto Libertini, Origini di Pascarola.
  • Francesco Delli Paoli, Caivano, l’antica necropoli di Atella.
  • Vincenzo Semonella, ingegnere di Pascarola.
  • Enza Angela Massaro, giornalista pubblicista.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c 14° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni, su dawinci.istat.it, Istituto nazionale di statistica. URL consultato il 23 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2019).
  2. ^ Francesco Delli Paoli, Caivano, l’antica necropoli di Atella.
    ««Presbiter Casanus de Cayvano pro capellania S. Georgii de Pascarola tar. octo gr. decem»»
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