Provincia di Vercelli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Provincia di Vercelli
provincia
Provincia di Vercelli – Stemma
Provincia di Vercelli – Bandiera
Provincia di Vercelli – Veduta
Provincia di Vercelli – Veduta
Risaie di Vercelli
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Amministrazione
CapoluogoVercelli
PresidenteDavide Gilardino (FdI) dal 24-7-2022
Data di istituzione1927
Territorio
Coordinate
del capoluogo
45°19′N 8°25′E / 45.316667°N 8.416667°E45.316667; 8.416667 (Provincia di Vercelli)
Superficie2 081,64 km²
Abitanti165 393[2] (30-6-2023)
Densità79,45 ab./km²
Comuni82 comuni
Province confinantiPavia, Verbano-Cusio-Ossola, Novara, Alessandria, Torino, Biella, Aosta, Vallese (CH)
Altre informazioni
Cod. postale13100, 13010-13060
Prefisso015, 0161, 0163
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-VC
Codice ISTAT002
TargaVC
PIL procapite(nominale) 21312 € [1]
Cartografia
Provincia di Vercelli – Localizzazione
Provincia di Vercelli – Localizzazione
Provincia di Vercelli – Mappa
Provincia di Vercelli – Mappa
Posizione della provincia di Vercelli all'interno del Piemonte.
Sito istituzionale

La provincia di Vercelli (in piemontese provincia ëd Vërsèj) è una provincia italiana del Piemonte di 165 393 abitanti.

Confina a nord con la provincia del Verbano-Cusio-Ossola e con la Svizzera (Canton Vallese), tramite il comune di Alagna Valsesia, a est con la provincia di Novara e con la Lombardia (provincia di Pavia), a sud con la provincia di Alessandria, a ovest con la città metropolitana di Torino, la provincia di Biella e con la Valle d'Aosta.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

È una delle più antiche province italiane, che nel periodo napoleonico ebbe la denominazione di "Dipartimento del Sesia". Dopo la Restaurazione, nonostante la sua lunga storia e alcuni eventi nei quali la popolazione vercellese si era distinta per il proprio patriottismo (come l'allagamento delle terre di risaia per fermare le truppe austriache dopo la battaglia di Novara[3]) il Decreto Rattazzi (R.D. nº 3702 del 23/10/1859) — un atto da molti ritenuto di totale cecità storico-politica e di mancata riconoscenza per il vercellese — assegnò Vercelli alla provincia di Novara.

I vercellesi, abituati ad essere capoluogo e libero Comune sin dai tempi della affiliazione alla Lega Lombarda schierata contro il Barbarossa, reagirono assai male e definirono l'abolizione della provincia un "dispetto democratico". Si arrivò persino a proporre una sorta di boicottaggio nei confronti dello Stato nel quale si invitavano le Autorità cittadine a rinunciare tutte, dalle massime alle minori, ai loro uffici, che come nessun Vercellese dovrà accettare più, finché non ci sia resa quella giustizia che ci è dovuta.[4][5] Le proteste (appoggiate soprattutto dal giornale La Sesia) andarono avanti per quasi settant'anni, finché il 22 dicembre 1926 al segretario comunale di Vercelli giunse un telegramma da Roma, firmato da Benito Mussolini in persona, che recava:

«Oggi su mia proposta il Consiglio dei ministri ha elevato codesto Comune alla dignità di Capoluogo di provincia. Sono sicuro che col lavoro, colla disciplina e colla fede fascista codesta popolazione si mostrerà sempre meritevole della odierna decisione del Governo fascista»

Fu istituita, dunque, con la riforma delle circoscrizioni provinciali disposta da Benito Mussolini nel 1927 come regio decreto n. 1 del 2 gennaio, per scorporo dalla provincia di Novara i circondari di Vercelli, Biella e Varallo.

Vercelli festeggiò questa conquista con cui si separava dalla provincia di Novara, salvo poi accorgersi che Mussolini aveva suddiviso i confini in maniera superficiale, assegnando alla provincia di Vercelli anche la val d'Ossola. Una dettagliata relazione sull'argomento venne inviata d'urgenza a Roma dove il Ministero dell'Interno nel gennaio 1927 riassegnò l'Ossola alla provincia di Novara.[4]

Nel 1929 la provincia di Vercelli cedette il comune di Campello Monti alla provincia di Novara, oggi frazione di Valstrona nel Verbano-Cusio-Ossola[6].

Fu invece il Governo Andreotti nel 1992 a dividere i due territori eusebiano e laniero istituendo la provincia di Biella con il distacco del circondario omonimo, portando la provincia di Vercelli ai confini che durano tuttora.

Il 1º gennaio 2018 il numero dei comuni diminuisce da 86 a 83, a causa di due fusioni: Rima San Giuseppe e Rimasco formano il nuovo comune di Alto Sermenza, mentre Breia e Cellio formano il nuovo comune di Cellio con Breia e l'incorporazione di Sabbia in Varallo. Dal 1º gennaio 2019 si passa a 82 per l'incorporazione di Riva Valdobbia in Alagna Valsesia.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«D'azzurro, al braccio con la mano impugnante una spada, movente dalla punta e posto in palo, il tutto d'argento, accostato da 36 stelle, di cinque raggi, d'oro, poste 1, 2, 3, 3, 3, 3, 2, 1 a destra e a sinistra.»

Lo stemma attuale è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 5 luglio 1964. La sua composizione vuol celebrare le 36 medaglie d'oro al valor militare che i cittadini vercellesi conquistarono nelle Guerre di Indipendenza e nella Grande Guerra, ma poiché il loro numero è progressivamente cresciuto dalle 17 del 1929 alle 36 del 1964, sono esistite altre cinque versioni dello stemma con differente numero di stelle d'oro e differente disposizione.[7]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Qualità della vita[modifica | modifica wikitesto]

La seguente tabella riporta le posizioni occupate dalla provincia di Vercelli nelle graduatorie pubblicate ogni anno da Il Sole 24 Ore, che misura la vivibilità delle 107 province italiane attraverso una serie di dati statistici e da Legambiente, che nell'ambito del rapporto «Ecosistema urbano» misura la qualità ambientale delle città capoluogo di provincia. Fra la 18ª e la 20ª edizione della ricerca, i comuni sono stati valutati separatamente a seconda della popolazione; Vercelli è stata collocata nel gruppo delle «città piccole»[8]

Anno Qualità della vita (Il Sole 24 ore) Ecosistema urbano (Legambiente)
2001 - 74°[9]
2002 - 43°[10](+31)
2003 37°[11] 65°[12](-22)
2004 28°[13](+9) 68°[14](-3)
2005 39°[15](-11) 72°[16](-4)
2006 48°[17](-8) 73°[18](-1)
2007 62°[19](-13) 90°[20](-17)
2008 42°[21](+19) 67°[22](+23)
2009 33°[23](+9) 47°[24](+20)
2010 52°[25](-19) 44°[26](+3)
2011 59°[27](-7) 36°[28](+8)
2012 58°[29](+1) 30°[30](+6)
2013 60°[31](-2) 21°[32](+9)
2014 60°[33](=) 52°[34](-31)
2015 54°[35](+6) 64°[36](-12)
2016 46°[37](+8) 61°[38](+3)
2017 44°[39](+2) 27°[40](+34)
2018 46°[41](-2) 37°[42](-10)
2019 62°[43](-16) 44°[44](-7)

Geografia e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

La provincia di Vercelli, perlomeno per com'è definita oggi, si suddivide grossomodo in tre aree geografiche: Le Grange, ovvero le enormi distese risicole a sud del segmento ferro-stradale Padana Superiore, la Baraggia, ovvero l'area compresa fra la Padana Superiore e l'imbocco della Valsesia, e la stessa Valsesia.

Nella zona delle Grange, a breve distanza dal Po (comune di Trino), vi è la centrale nucleare Enrico Fermi, in disuso a seguito dei risultati del referendum dell'8 novembre 1987. Alcuni km a nord-ovest della stessa (nei pressi di Leri Cavour) sorge invece la centrale Enel a ciclo combinato gas-vapore Galileo Ferraris,[45] spesso confusa con la precedente per le due alte torri di raffreddamento. In effetti anche questo secondo impianto è nato come nucleare ma successivamente è stata convertita[senza fonte] in centrale a gas naturale.

Strade[modifica | modifica wikitesto]

La provincia di Vercelli è attraversata da tre autostrade: la A4 Milano-Torino, la bretella Santhià-Ivrea, che collega la A4 con la Torino-Aosta e la A26 Voltri-Sempione, che attraversa il territorio vercellese da sud a nord per un breve tratto a sud del capoluogo, passando poi nella vicina provincia di Novara. Inoltre è attraversata da strade statali e regionali di notevole importanza, oltre che da strade provinciali.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Trasporto pubblico locale[modifica | modifica wikitesto]

Il principale gestore del trasporto pubblico locale nella provincia è ATAP, acronimo di Azienda Trasporti Automobilistici Pubblici.

Aree protette[modifica | modifica wikitesto]

Una parte del territorio provinciale è tutelata dalle seguenti aree protette regionali:

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

La Provincia di Vercelli ha nei suoi due poli, i punti di maggiore interesse turistico. Il capoluogo, Vercelli conserva nel suo centro storico siti come la Basilica romanico-gotica di Sant'Andrea con annesso campanile Dal Verme e chiostro universitario dove insegnò nello "Studium" Sant'Antonio da Padova (1219-1227, primo esempio in Italia dello stilema Gotico, una delle 100 chiese più importanti al mondo), la Pinacoteca Borgogna (la seconda in Piemonte) il Museo del Tesoro del Duomo (Crocefisso dell'Anno Mille e il "Vercelli Book", testimonianza scritta più antica conosciuta della lingua proto-inglese), la Chiesa di San Marco, che ogni anno - da febbraio a giugno - accoglie i capolavori del Guggenheim, la Basilica di Sant'Eusebio (spoglie di Eusebio, Patrono del Piemonte, e Madonna dello schiaffo di Benedetto Antelami), il Museo Leone, piazza Cavour, la Sinagoga, il Salone Dugentesco dell'ex Ospedale Maggiore Sant'Andrea, la chiesa di San Cristoforo (con i capolavori di Gaudenzio Ferrari) e i Castelli della Bassa Vercellese.

La Valsesia è l'altro vertice della provincia di Vercelli maggiormente interessata dalle attività turistiche, grazie alla presenza del Sacro Monte di Varallo. Questo complesso monumentale è il più antico dei Sacri Monti, essendo stato eretto a partire dal 1491 da Bernardino Caimi, frate Minore Osservante, già custode in Terra santa.

Nel 2003 il Sacro Monte di Varallo è stato inserito dall'UNESCO nella Lista del Patrimonio dell'Umanità insieme ad altri sei Sacri Monti piemontesi. Un forte richiamo è costituito anche dal fiume Sesia, uno dei più importanti corsi d'acqua in Italia per gli sport fluviali, e da alcune località sciistiche, in particolare Mera e Alagna Valsesia.

Comuni[modifica | modifica wikitesto]

Appartengono alla provincia di Vercelli i seguenti 82[46] comuni:

Comuni più popolosi[modifica | modifica wikitesto]

Posizione Stemma Città Popolazione
(ab)
Superficie

(km²)

Densità

(ab./km²)

Altitudine

(m s.l.m.)

Vercelli 45.323 79,78 579,69 130
Borgosesia 11.243 41,09 310,66 354
Santhià 9.873 53,13 164,62 183
Gattinara 8.304 33,67 237,48 265
Crescentino 8.071 48,22 161,84 154
Varallo 7.253 102,97 70,44 450
Trino 7123 70,61 104,02 130
Serravalle Sesia 5.218 20,91 238,83 313
Cigliano 4.573 25,31 179,57 237
10° Livorno Ferraris 4.562 58,03 75,03 188
11° Quarona 4.215 16,16 259,22 401
12° Saluggia 4.193 31,6 129,97 194

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ [1]
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ fatto, questo, che decretò ingenti perdite economiche al vercellese ma che, di fatto, segnò la fine della guerra e l'abdicazione di Carlo Alberto a beneficio di Vittorio Emanuele II
  4. ^ a b "Vercelli di nuovo provincia!" Cenni storici a sessant'anni dalla ricostituzione, da "l'impegno", a. VII, n. 1, aprile 1987, Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli. Saggio di Walter Camurati on-line su www.storia900bivc.it Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. (consultato nel marzo 2013).
  5. ^ Curiosamente, una proposta di riaggregazione venne avanzata 150 anni dopo. In seguito alle riforme volute dalla "spending review" del Governo Monti, il 3 ottobre 2012 il Consiglio Autonomie Locali del Piemonte aveva inizialmente approvato l'aggregazione della Provincia di Vercelli con quella in una grande Provincia di Novara, strategicamente fatta passare sotto il nome di "Quadrante", che avrebbe assorbito i territori di Biella, Vercelli e VCO, definendo come capoluogo la città di Novara. La Regione Piemonte nella seduta del 23 ottobre formalizzò invece un nuovo assetto biellese-vercellese, inviando questa proposta di riordino ufficiale al Governo. Il decreto, approvato il 31 ottobre 2012 dal Consiglio dei Ministri, non è stato poi convertito il legge senza quindi comportare alcuna modifica all'assetto provinciale.
  6. ^ Regio Decreto Legge 24 gennaio 1929, n. 106, art. 1
  7. ^ Lo stemma è stato concesso la prima volta con regio decreto del 7 febbraio 1929 e in seguito modificato con R.D. del 29-01-1940, con D.P.R. del 30-07-1951, del 24-05-1957, del 17-12-1958 e infine del 05-07-1964. Cfr. Vercelli (provincia), su Archivio Centrale dello Stato.
  8. ^ Ecosistema urbano XVIII (PDF), su legambiente.it, p. p.1.
  9. ^ Ecosistema urbano VIII (PDF), su legambientepadova.it, 20 dicembre 2001. URL consultato il 15 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2018).
  10. ^ Ecosistema urbano IX (PDF), su legambiente.it.
  11. ^ Qualità della vita 2003 (PDF), su comune.bologna.it. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  12. ^ Ecosistema urbano X (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  13. ^ Qualità della vita 2004 (PDF), su comune.bologna.it, 20 dicembre 2004. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  14. ^ Ecosistema urbano XI (PDF), su legambiente.it.
  15. ^ Qualità della vita 2005, su ilsole24ore.com, 19 dicembre 2005. URL consultato il 15 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  16. ^ Ecosistema urbano XII (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  17. ^ Qualità della vita 2006, su ilsole24ore.com. URL consultato il 15 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  18. ^ Ecosistema urbano XIII (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  19. ^ Qualità della vita 2007, su ilsole24ore.com, 17 dicembre 2007. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  20. ^ Ecosistema urbano XIV (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  21. ^ Qualità della vita 2008, su ilsole24ore.com. URL consultato il 15 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2011).
  22. ^ Ecosistema urbano XV (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  23. ^ Qualità della vita 2009, su ilsole24ore.com. URL consultato il 15 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2013).
  24. ^ Ecosistema urbano XVI (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  25. ^ Qualità della vita 2010, su ilsole24ore.com. URL consultato il 15 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  26. ^ Ecosistema urbano XVII (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  27. ^ Qualità della vita 2011, su ilsole24ore.com. URL consultato il 15 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2013).
  28. ^ Ecosistema urbano XVIII (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  29. ^ Qualità della vita 2012, su ilsole24ore.com. URL consultato il 15 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2013).
  30. ^ Ecosistema urbano XIX (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  31. ^ Qualità della vita 2013, su ilsole24ore.com. URL consultato il 15 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
  32. ^ Ecosistema urbano XX (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  33. ^ Qualità della vita 2014 (PDF), su ilsole24ore.com. URL consultato il 15 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  34. ^ Ecosistema urbano XI° (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  35. ^ Qualità della vita 2015, su ilsole24ore.com. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  36. ^ Ecosistema urbano XXII (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  37. ^ Qualità della vita 2016, su ilsole24ore.com. URL consultato il 15 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2018).
  38. ^ Ecosistema urbano XXIII (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  39. ^ Qualità della vita 2017, su ilsole24ore.com, 27 novembre 2017. URL consultato il 15 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2018).
  40. ^ Ecosistema urbano XXIV (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 15 febbraio 2018.
  41. ^ Qualità della vita 2018, su lab24.ilsole24ore.com. URL consultato il 6 luglio 2020.
  42. ^ Ecosistema urbano. Classifica 2018 (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 6 luglio 2020.
  43. ^ Qualità della vita 2019, su lab24.ilsole24ore.com. URL consultato il 6 luglio 2020.
  44. ^ ECOSISTEMA URBANO 2019, su legambiente.it. URL consultato il 6 luglio 2020.
  45. ^ Sito istituzionale ENEL www.enel.it[collegamento interrotto]
  46. ^ https://www.provincia.vercelli.it/it/page/storia-e00d96e9-4262-448d-b8e4-8b4307ee3bf2

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN137225544 · LCCN (ENn82040177 · GND (DE4472308-8 · BNF (FRcb12380940b (data) · J9U (ENHE987007562000205171 · WorldCat Identities (ENlccn-n82040177
  Portale Piemonte: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Piemonte