Riva Valdobbia

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Riva Valdobbia
frazione
Riva Valdobbia – Stemma
Riva Valdobbia – Veduta
Riva Valdobbia – Veduta
Veduta di Riva con la sua chiesa
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Vercelli
Comune Alagna Valsesia
Territorio
Coordinate45°49′58.6″N 7°57′13.5″E / 45.832944°N 7.95375°E45.832944; 7.95375 (Riva Valdobbia)
Altitudine1 112 m s.l.m.
Superficie61,14 km²
Abitanti265[1] (28-2-2017)
Densità4,33 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale13021
Prefisso0163
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT002114
Cod. catastaleH329
TargaVC
Cl. climaticazona F, 3 774 GG[2]
Nome abitantirivesi
Patronosan Michele
Giorno festivo29 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Riva Valdobbia
Riva Valdobbia

Riva Valdobbia (Riifu in walser, La Riva in piemontese) è una frazione di 265 abitanti di Alagna Valsesia, situata in alta Valsesia, nella provincia di Vercelli, in Piemonte. In origine comune autonomo, il 1º gennaio 2019 ha cessato di esistere per l'incorporazione nel confinante comune di Alagna Valsesia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Piccola frazione collocata in Val Grande, la valle principale della Valsesia, tra Mollia e Alagna Valsesia, è una interessante località turistica dotata di un anello per lo sci di fondo. Alcuni km prima di entrare in paese è possibile osservare in tutta la sua maestosità la parete sud-est del Monte Rosa, che non è visibile invece da Alagna Valsesia.

A ovest di Riva Valdobbia si apre la splendida Val Vogna, valle laterale solo in piccola parte percorsa da strade, che collega Riva Valdobbia con Gressoney-Saint-Jean attraverso il colle di Valdobbia. Sul colle si sorge il rifugio Ospizio Sottile, costruito nell'Ottocento per dare riparo ai viandanti. Di recente è stato completamente ristrutturato.

La via del colle era frequentata da persone che andavano a lavorare all'estero, soprattutto in Francia (Savoia e Tarentasia). Le frequenti disgrazie che colpirono gli emigranti, sorpresi dal brutto tempo e dalle valanghe, di ritorno dai lavori estivi all'estero, spinsero alla costruzione di un primo provvisorio rifugio, che fu in seguito sostituito dall'Ospizio, dedicato al canonico Nicolao Sottile che ne era stato uno dei promotori. Il suono della campana collocata sulla facciata del piccolo edificio serviva a indicare, con la nebbia o con il buio, la via ai viandanti in difficoltà.

Nella lingua locale "andare in obbia" (da cui Valdobbia) significava andare incontro ai parenti di ritorno.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Riva Valdobbia.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome 'Riva' deriva dalla posizione del centro cittadino sul bordo della terrazza morenica che precipita alla confluenza tra il Sesia e la Vogna.

Il termine 'Valdobbia', ripreso dall'omonimo colle, ha offerto spunto per varie interpretazioni. La volgata popolare usa appunto la spiegazione del 'andare in obbia', (lobbia, poggiolo): affacciarsi in attesa dei parenti, e questa teoria è ripresa anche dal Tonetti. Ma il termine 'Valdobbia' esiste nei documenti da molto prima che la Via d'Aosta fosse una regolare via di transito.

De Saussure, per assonanza col francese doubler, propose Val (che) Doppia, che permette di superare lo spartiacque tra la Valsesia e la Valle del Lys. Precedentemente Amé Gorret ha supposto che trattasi di Val Dubbia, in quanto contesa tra i coloni delle comunità di Gressoney e Valsesiane con alterne fortune[3].

La radice è rintracciata in un documento[4] che assegna le terre al di là del colle che si raggiunge passando per 'Verdobi', l'attuale Òbrò Verdebiò (ted. Verdebien), a valle del capoluogo di Gressoney-Saint-Jean.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nucleo abitato fondato da gruppi di coloni Walser provenienti da Gressoney-Saint-Jean: la frazione Peccia era già abitata nel 1325.

L'alpe Maccagno, un alpeggio dell'ex comune di Riva Valdobbia collocato a quasi 2200 metri di quota in testata della val Vogna, diede il nome all'omonimo formaggio.[5]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma di Riva Valdobbia era stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 7 ottobre 1963.[6]

«D'azzurro, alla chiesa posta di tre quarti nascente dalla punta, sinistrata da due campanili a cuspide, quello esterno più basso, aperti del campo ciascuna da una bifora, il tutto al naturale, sullo sfondo di una catena di monti. Ornamenti esteriori da Comune.»

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Michele (Riva Valdobbia).
Veduta di Riva Valdobbia dalla Capanna Margherita

La chiesa parrocchiale dedicata a San Michele è considerata monumento nazionale: essa riveste un singolare interesse artistico, sia per il grandioso affresco che ne ricopre interamente la facciata, sia per le opere di arte sacra che vi sono conservate al suo interno, a testimonianza della importante tradizione artistica e devozionale che ha caratterizzato per secoli la cultura della Valsesia.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Gli stranieri residenti nel comune sono 11, al 31 dicembre 2013.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Riva Valdobbia è servita dalla autolinea Vercelli - Gattinara - Borgosesia - Varallo - Alagna esercita da A.T.A.P. Il centro è poi attraversato dalla ex-Strada Statale 299 (oggi provinciale), che collega Novara e la pianura con la Valsesia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 28 febbraio 2017.
  2. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  3. ^ Valsesia e Monte Rosa Guida Alpinistica-Artistica-Storica di Don Luigi Ravelli - CAI, sezione di Varallo, 1924 - pagina 243
  4. ^ Walser Cultura / documenti
  5. ^ Maccagno: le origini, tra storia e leggenda, scheda sul formaggio su www.montagnapiemonte.it Archiviato il 4 ottobre 2009 in Internet Archive. (consultato nel novembre 2012)
  6. ^ Riva Valdobbia, decreto 1963-10-07 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 24 novembre 2021.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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