Linea 6 (metropolitana di Napoli)

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Voce principale: Metropolitana di Napoli.
Linea 6
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ReteMetropolitana di Napoli
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàNapoli
Apertura2007
Chiusura2013
GestoreANM
Sito webwww.anm.it
Caratteristiche
Stazioni8 (+5 in progetto)
Lunghezza5,5 km
Distanza media
tra stazioni
767 m
Velocità media35 km/h
Trazione750 V CC
Scartamento1 435 mm
Materiale rotabileElettromotrici Firema T67
Statistiche 2013
Passeggeri giornalieri1 000
Mappa della linea
pianta
pianta

La linea 6 è una linea della metropolitana di Napoli. Collega la città da ovest al centro connettendo il capolinea di Mostra, nel quartiere Fuorigrotta, al capolinea di Municipio, nel quartiere San Ferdinando.

Incrocia la linea 1 nella stazione Municipio e il servizio metropolitano linea 2 nella stazione Mergellina.

Inaugurata il 4 febbraio 2007 con l'apertura della tratta tra Mostra e Mergellina; il servizio fu sospeso nel 2013, in attesa dell'ultimazione dell'intero tracciato[1]. La riapertura è prevista entro l'estate del 2024[2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le prime ipotesi e la metrotranvia (1981–1996)[modifica | modifica wikitesto]

La linea 6 ha origine dal progetto della Linea Tranviaria Rapida (LTR), presentato nel 1981 insieme ai progetti per la metropolitana di Genova, la metropolitana di Torino e la linea 3 di Milano, e approvato per la realizzazione in vista dei Mondiali di Calcio del 1990[3].

Il progetto prevedeva la costruzione di una metrotranvia che avrebbe attraversato trasversalmente la città, da Fuorigrotta a Ponticelli, passando per il centro cittadino.

Dopo diversi rinvii, causati tra l'altro dalla difficoltà nel reperire i finanziamenti, i lavori iniziarono nella seconda metà degli anni Ottanta.

La tratta della LTR tra Fuorigrotta e Mergellina, il cui tracciato era completamente in galleria, fu definita prioritaria per i Mondiali[4] e pertanto fu l'unica ad essere completata, tra il 1989 e il 1990, ad esclusione della stazione di piazzale Tecchio.

Nonostante il completamento del presercizio nella primavera del 1990, la linea non fu attivata in ragione del mancato rilascio della certificazione necessaria a causa di alcune carenze sotto il profilo della sicurezza nella stazione Piedigrotta[3].

Nei primi anni Novanta - complici lo scandalo Tangentopoli e la conseguente crisi degli appalti, oltre la difficoltà nel reperire le risorse necessarie alla prosecuzione dell'opera - i lavori rimasero bloccati e il progetto fu per diversi anni accantonato[3].

La conversione in metropolitana e l'apertura della prima tratta (1997–2007)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1997 l'Amministrazione comunale di Napoli, con il nuovo Piano Comunale dei Trasporti, approvò la trasformazione del progetto della LTR in una metropolitana leggera[4], completamente in galleria, prevedendo di limitare il percorso a piazza Municipio[4], così da permettere l'interscambio con la linea 1.

I lavori ripresero nel 2002 con l'apertura del cantiere per lo spostamento dei sottoservizi in piazza della Repubblica. Contestualmente vennero recuperate le gallerie già costruite per la LTR, grazie a lavori di allargamento e ammodernamento tecnico. Le tre stazioni già realizzate - Augusto, Lala e Piedigrotta, ridenominata Mergellina - furono ampliate e riallestite. Nel 2005-2006 fu realizzata la stazione capolinea Mostra a piazzale Tecchio.

In quegli anni furono adottate diverse varianti di progetto: nel 2004 fu eliminata la stazione inizialmente prevista in piazza dei Martiri in favore di una stazione lungo via Chiaia in corrispondenza dell'omonimo ponte. Si rinunciò, inoltre, ai progetti delle stazioni in piazza del Plebiscito.[5] e via Toledo, dove era previsto l'interscambio con la Funicolare Centrale[6].

L'inaugurazione dei primi 2,3 km di tratta, da Mostra a Mergellina, avvenne l'11 gennaio 2007 alla presenza del presidente del Consiglio Romano Prodi, l'esercizio iniziò il successivo 4 febbraio.

La chiusura e il completamento della linea (2013–)[modifica | modifica wikitesto]

Schema della linea

Nonostante la previsione di 7 600 passeggeri al giorno, negli anni di esercizio dal 2007 al 2013, l'utenza si attestò su numeri decisamente più contenuti, a causa della brevità del percorso e la presenza di diverse linee di trasporto pubblico alternative.

Lo scarso utilizzo portò, dal 24 marzo 2011, alla contrazione dell'orario di servizio con la limitazione alle sole ore del mattino, dal lunedì al venerdì, con corse ogni 16 minuti[7].

Tale criticità, sommata al crollo di un'ala del Palazzo Guevara di Bovino lungo Riviera di Chiaia durante i lavori di espansione della linea, determinò la sospensione del servizio, in attesa di ultimare l'intero tracciato fino alla stazione Municipio.

Il 21 luglio 2017 venne abbattuto l'ultimo diaframma del tunnel di collegamento tra le linee 1 e 6[8].

Tra il 2018 e il 2021 furono ultimate le stazioni San Pasquale e Arco Mirelli.

La riapertura della linea[modifica | modifica wikitesto]

L'apertura dell'intera linea è prevista entro l'estate 2024.

Progetti futuri[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2009 fu progettata l'estensione fino a Bagnoli, con fermate intermedie a Campegna, Acciaieria, Città della scienza e Porta del Parco. Nel 2014 Invitalia, subentrata come soggetto attuatore della bonifica dell'area ex ILVA, presentò una modifica del progetto, prevedendo l'attestazione della linea a Coroglio, in corrispondenza dell'isola di Nisida, con fermate intermedie a Campegna, Neghelli e Acciaieria[9].

Nel 2022 fu progettata una diramazione dalla futura stazione Campegna fino al quartiere Posillipo, con una fermata nelle cavità di piazza San Luigi e un ascensore di collegamento con la sovrastante via Francesco Petrarca[10].

Il 30 marzo 2023 il Comune di Napoli presentò il bando di gara relativo al progetto definitivo ed esecutivo dei due prolungamenti Campegna-Nisida e Campegna-Posillipo[11][12].

Tratta Inizio lavori Inaugurazione (prevista) Lunghezza Stazioni Stato del progetto
Mostra ↔ Campegna 1[13] In fase di progettazione
Campegna ↔ Posillipo 1[14] In fase di progettazione
Campegna ↔ Nisida 3[15] In fase di progettazione

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

 Stazioni e fermate 
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Mostra
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Augusto
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Lala
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Mergellina
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Arco Mirelli-Repubblica
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San Pasquale
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Chiaia
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Municipio
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asta di manovra
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile

La linea, completamente sotterranea, si estende per 5,5 km, con otto stazioni. Realizzata con le caratteristiche di una metropolitana leggera, lo scartamento è quello ordinario di 1 435 mm. La trazione è elettrica in corrente continua, l'alimentazione avviene tramite linea aerea a 750 V[16]. La circolazione dei treni avviene sul binario di sinistra, come in tutta la rete metropolitana di Napoli, ed è regolata tramite un sistema di controllo automatico gestito da un posto centrale operativo.

Tutte le stazioni della linea 6 sono dotate di due banchine laterali ai binari, ognuna delle quali serve una specifica direzione, ad eccezione della stazione Municipio dove la banchina è a isola. Le stazioni sono incluse nel circuito delle stazioni dell'arte, in ognuna sono esposte installazioni artistiche.

Nel tratto tra le stazioni Arco Mirelli e San Pasquale il tracciato corre parallelo alla linea di costa, posta a pochi metri; i piani del ferro di entrambe le stazioni, e le gallerie, sono al di sotto del livello del mare. Ciò ha richiesto un'opera di impermeabilizzazione delle strutture con materiale isolante[17].

A regime la linea avrà una capacità di 7 200 passeggeri/ora con una frequenza massima di un treno ogni 4,5 minuti, ma è tecnologicamente predisposta per trasportare 11 400 passeggeri/ora con un treno ogni 3 minuti.[18]

Materiale rotabile[modifica | modifica wikitesto]

I convogli utilizzati sulla linea sono del tipo Firema T67, con caratteristiche tranviarie e perfino indicatori di direzione[19].

Alcune vetture furono recuperate estraendole dalla struttura sotterranea mediante un'apertura creata in viale Augusto nel 2005; altre furono riprese dai depositi delle Officine Fiore di Caserta che le avevano assemblate. Presso le officine, almeno fino alla metà degli anni Duemila, erano presenti dei convogli mai consegnati a causa del mancato pagamento, ancora nell'originaria livrea Linea Mare della LTR[19].

In vista della prevista riapertura della linea, a fine febbraio 2024 l'ANM ha commissionato a Hitachi Rail STS la costruzione di ventidue nuovi treni, di cui sei da immettere in servizio nel 2026[20].

Depositi[modifica | modifica wikitesto]

La linea 6 non è dotata di un deposito ma di una rimessa provvisoria posta a nord della stazione Mostra per il parcamento e la manutenzione ordinaria dei rotabili.

Il deposito sarà realizzato nell'area dell'ex Arsenale di via Campegna, a Fuorigrotta, per garantire le esigenze manutentive e il parcamento dei rotabili attualmente in servizio e delle unità future[21]. La struttura si estenderà lungo i 98.000 mq dell’area ex scalo merci FS e i 33.000 mq dell'adiacente deposito giudiziario della Polizia Municipale.[22].

Per la realizzazione del deposito-officina sono stati stanziati 220 milioni di euro finanziati dal Piano Operativo Infrastrutture, di cui 9 milioni e mezzo sono finanziati dal Comune di Napoli tramite il Patto per Napoli[23].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Roberto Classe, Il caso dei treni della metropolitana di Napoli Linea 6, spiegato bene, in Qualcosa di Napoli, 10 gennaio 2018 (archiviato l'11 gennaio 2018).
  2. ^ Linea 6, avanti con l'obiettivo apertura a fine giugno: "Tutto procede come da programma", su NapoliToday. URL consultato il 29 febbraio 2024.
  3. ^ a b c Gaetano Capaldo, Chi ricorda la Ltr? Storia e mito di una chimera della Napoli anni ’80, in Diario Partenopeo, 2014. URL consultato il 4 aprile 2024 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2017).
  4. ^ a b c Relazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, pp. 1
  5. ^ Studio mobilità, su linea6.com, Ansaldo STS. URL consultato il 12 aprile 2024 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2006).
  6. ^ Piano Comunale dei Trasporti, su linea6.com, Ansaldo STS. URL consultato il 12 aprile 2024 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2006).
  7. ^ FREQUENZA CORSE LINEE METROPOLITANE (PDF), su metro.na.it. URL consultato il 27 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2011).
  8. ^ Napoli | Metro: abbattuto il diaframma che collega la linea 1 alla linea 6, su Mobilita.org, 13 settembre 2017. URL consultato il 29 luglio 2021.
  9. ^ RILANCIO BAGNOLI: La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e il monitoraggio, su Invitalia. URL consultato il 9 luglio 2023.
  10. ^ Da Posillipo a San Pasquale, le nuove fermate della linea 6 della metro di Napoli, su Napolitan, 6 febbraio 2022. URL consultato il 9 luglio 2023.
  11. ^ Affidamento del progetto di fattibilità tecnica ed economica, con opzione del progetto definitivo e del progetto esecutivo, per la realizzazione del prolungamento della linea 6 della metropolitana di Napoli: tratta Campegna – Nisida e tratta Campegna – Posillipo, su Comune di Napoli, 30 marzo 2023. URL consultato il 9 luglio 2023.
  12. ^ Linea 6, pubblicata la gara per l’affidamento del progetto di prolungamento verso Bagnoli e Posillipo, su NapoliToday, 31 marzo 2023. URL consultato il 9 luglio 2023.
  13. ^ Campegna
  14. ^ Posillipo
  15. ^ Neghelli, Acciaieria, Nisida
  16. ^ Ansaldo STS, Pag. 29 (PDF), su ansaldo-sts.com (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2014).
  17. ^ Paolo Barbuto, Napoli, ecco la stazione San Pasquale viaggio nel metrò «sommerso», in Il Mattino, 22 gennaio 2017.
  18. ^ Ansaldo STS, pagina 15 (PDF), su ansaldo-sts.com (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2014).
  19. ^ a b Carugati, pp. 31-33
  20. ^ Ventidue nuovi treni di ultima generazione per la Linea 6 di Napoli: firmato il contratto, su NapoliToday. URL consultato il 29 febbraio 2024.
  21. ^ Realizzazione del Deposito-Officina per i treni della Linea 6, su comune.napoli.it.
  22. ^ robertocalise, Finalmente un deposito per la Linea 6, su Con Trasporto di Roberto Calise, 1º febbraio 2022. URL consultato il 13 aprile 2024.
  23. ^ Linea 6, progettazione Deposito, su Coesione Napoli. URL consultato il 13 aprile 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Riccardo Carugati, Tram rapido a Napoli, in I Treni Oggi, n. 106, luglio-agosto 1990.
  • Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Comune di Napoli - Metropolitana di Napoli Linea 6 - Relazione istruttoria per il CIPE, agosto 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]