La Linea Tranviaria Rapida (LTR) era un'infrastruttura progettata negli anni ottanta per l'integrazione della rete tranviaria di Napoli mediante la costruzione di una tratta sotterranea.
Il progetto, realizzato solo in parte, fu successivamente convertito nella linea 6 della metropolitana.
Nonostante si prevedesse di iniziare i lavori di costruzione nel 1982 e di completarli in 5 anni[2], la mancanza di finanziamenti portò a un rinvio dell'opera; nel 1984 si propose di iniziare con la costruzione della sola tratta centrale, la galleria da piazza Municipio a piazza Vittoria[1], ma anche tale opera, che avrebbe consentito di abbandonare la tratta più congestionata dell'esistente rete tranviaria, non venne finanziata.
La programmazione dei mondiali di calcio del 1990 consentì di disporre delle risorse economiche necessarie a costruire la tratta occidentale, totalmente in galleria, da Piedigrotta (in corrispondenza con la stazione Mergellina) a viale Augusto, con la fermata intermedia di Lala, consentendo nei piani di allora un rapido accesso allo stadio San Paolo, tratta che venne cantierizzata[3].
Paradossalmente, l'avvio dei cantieri causò la soppressione del percorso tranviario interno di Fuorigrotta sulla direttrice via Cumana-via Lepanto-via Giambattista Marino, penalizzando fortemente l'infrastruttura tranviaria che si era inteso potenziare. La tratta venne costruita rapidamente, e nel maggio 1990 iniziò il preesercizio con 6 elettromotrici, a cui tuttavia non seguì mai l'esercizio regolare: il previsto avvio del servizio fu impedito dalla mancata autorizzazione da parte dell'USTIF, che ravvisò l'assenza di alcuni requisiti di sicurezza[4].
Particolare rimarchevole considerate le finalità dei finanziamenti, la fermata di piazzale Tecchio, presso lo stadio, non venne costruita per non penalizzare la viabilità della zona[5]
L'intero progetto della LTR venne successivamente abbandonato: la tratta già costruita fu inclusa nel progetto di una nuova linea di metropolitana leggera, totalmente sotterranea, inaugurata nel 2007 come linea 6.
Ipotizzata fin dall'origine a scartamento ordinario, per consentire l'interoperabilità con la preesistente rete tranviaria, la LTR fu progettata secondo le norme in vigore già all'epoca, che impongono il valore standard della tensione di alimentazione per questo tipo di infrastrutture a 750 V.
Il traffico sarebbe stato conseguentemente misto, con esercizio nel tratto sotterraneo assistito da segnalamento e incarrozzamento a raso da banchine sopraelevate e marcia a vista su sede stradale con servizio effettuato alle normali fermate tranviarie.
Secondo il progetto iniziale, la LTR avrebbe avuto 26 fermate, di cui 7 in galleria e 5 stazioni, di cui 3 in galleria; la linea avrebbe avuto una lunghezza complessiva di 17,428 km, dai quartieri occidentali (Fuorigrotta) a quelli orientali (Ponticelli)[6].
Risultavano peraltro previste anche ulteriori espansioni, verso ovest in direzione di Soccavo, un anello nella zona di Ponticelli, e una diramazione verso piazza Garibaldi, per un totale di 35 fermate. - la fermata di piazzale Tecchio, presso lo stadio, non venne costruita per non penalizzare la viabilità della zona[5].
Per l'esercizio della LTR furono ordinate nel 1989[7] dodici elettromotrici articolate a due casse serie L6, del tipo Firema tipo T 67, da cui derivarono i treni Serie 10 (Firema T67A) per la metropolitana di Genova, costruiti nel medesimo periodo.
Lunghi 23,6 metri, tali rotabili subirono un'evoluzione progettuale che portò ad abbandonare alcune soluzioni inizialmente previste quali la presa di corrente ad asta e rotella e l'adozione di scalini retrattili per il servizio sulla rete di superficie[8][9].
Le prime sei elettromotrici calate nella galleria sotto viale Augusto a maggio 1990[8] ma conseguentemente al mancato avvio del servizio le restanti sei in corso di fornitura rimasero presso lo stabilimento del costruttore in attesa di decisioni[10].