Serie A 1976-1977
Serie A 1976-1977 | |
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Competizione | Serie A |
Sport | Calcio |
Edizione | 75ª (45ª di Serie A) |
Organizzatore | Lega Nazionale Professionisti |
Date | dal 3 ottobre 1976 al 22 maggio 1977 |
Luogo | Italia |
Partecipanti | 16 |
Formula | Girone all'italiana A/R |
Risultati | |
Vincitore | Juventus (17º titolo) |
Retrocessioni | Sampdoria Catanzaro Cesena |
Statistiche | |
Miglior marcatore | Francesco Graziani (21) |
Incontri disputati | 240 |
Gol segnati | 532 (2,22 per incontro) |
La Juventus che aprì il lungo ciclo trapattoniano | |
Cronologia della competizione | |
La Serie A 1976-1977 fu la 75ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio (il 45º a girone unico), disputatosi tra il 3 ottobre 1976 e il 22 maggio 1977. Il campionato fu vinto dalla Juventus, al suo diciassettesimo titolo.
Capocannoniere del torneo fu Francesco Graziani (Torino) con 21 reti.
Stagione
Tra le note di colore della stagione, da segnalare l'incontro Genoa-Torino del 6 febbraio 1977, la prima partita della Serie A a essere trasmessa a colori dalla televisione italiana.[1]
Calciomercato
Mentre i campioni uscenti del Torino confermarono pressoché la loro rosa, limitandosi a rifinire la squadra scudettata con gli arrivi del difensore Danova e del centrocampista Butti, l'estate 1976 visse su di un'interessante serie di scambi tutta sull'asse Milano-Torino.
La Juventus, decisa a lasciarsi alle spalle il cocente epilogo della precedente stagione, si liberò di due punti fermi dell'undici titolare, additati a capri espiatori e ormai avulsi dalle dinamiche bianconere:[3] il raffinato regista Capello venne dirottato al Milan in cambio del «rude» mediano Benetti, pochi fronzoli e «tutta sostanza»;[4] se ciò non bastava a stordire gli addetti ai lavori,[5] venne dato il benservito anche al capitano Anastasi, idolo di una tifoseria a questo punto più che mugugnante, ceduto all'Inter in cambio del più anziano Boninsegna, bandiera frettolosamente bollata come «alla frutta» dall'ambiente nerazzurro,[4] in quello che passerà agli annali come uno dei più clamorosi scambi di mercato del calcio italiano.[2]
Oltre all'arrivo a Torino di una giovane promessa quale il terzino Cabrini, pescato tra i cadetti dell'Atalanta,[4] il presidente bianconero Giampiero Boniperti concluse il suo repulisti con l'avvicendamento in panchina tra Parola e la scommessa Giovanni Trapattoni, giovane tecnico di «grinta e personalità», ma con ancora tutto da dimostrare.[6] Una serie di mosse, queste di Madama, che prestarono il fianco a più di una critica durante il precampionato.[5]
Quanto alle due milanesi, l'Inter che si apprestava ad affrontare l'utima stagione del suo capitano Sandro Mazzola, oltre all'avvicendamento in attacco tra Boninsegna e Anastasi, si concentrò sulla difesa lasciando andare il portiere Lido Vieri (stante la definitiva promozione a titolare del più giovane Bordon), il quale decise di ricominciare dalla Serie C con la Pistoiese, e cedendo il difensore Giubertoni al Verona; rispedì infine nelle serie minori la deludente incompiuta Cerilli.
I concittadini del Milan rinnovarono il centrocampo, cedendo Chiarugi e Scala rispettivamente a Napoli e Foggia, e affiancando a Capello l'ex romanista Morini; la squadra venne inoltre affidata al «giovane allenatore più in voga», quel Giuseppe Marchioro reduce da positivi campionati a Como e soprattutto Cesena, e intenzionato a portare a San Siro la novità del gioco a zona.[7]
Avvenimenti
Girone di andata
Il campionato palesò fin dall'avvio la sua matrice torinese: chi pronosticava una Juventus «un po' logora coi suoi nuovi vecchietti» Benetti e Boninsegna, e un Torino «appagato» dallo scudetto sul petto,[10] venne presto smentito poiché bianconeri e granata diedero vita a «un'annata entusiasmante, indimenticabile» per il calcio cittadino, risultandone un torneo ancor più emozionante del precedente, chiuso a punteggi record.[11][12]
Nei primi cinque turni le due rivali avanzarono a braccetto; il 7 novembre 1976 le piemontesi sconfissero nei rispettivi impegni le milanesi, spedendole a –4.[13] Al derby dell'ottava giornata, un mese più tardi, i bianconeri si presentarono con un punto di vantaggio: tuttavia con un guizzo a testa, i gemelli del gol Graziani e Pulici decretarono il sorpasso granata.[14] In questa fase iniziale fu il nuovo Napoli di Bruno Pesaola a provare a non far scappare le torinesi, pagando tuttavia un ritardo di –4 appena al decimo turno.[10]
Gli uomini di Luigi Radice condussero per qualche giornata, per poi venire agganciati il 9 gennaio 1977 dopo un rocambolesco 3-3 casalingo con la Lazio, società quest'ultima che stava vivendo in quelle settimane uno dei momenti più drammatici della sua storia:[16] con l'ambiente già scosso dalla perdita dell'allenatore del primo scudetto, Tommaso Maestrelli, spentosi prematuramente il 2 dicembre 1976 dopo una lunga malattia,[17] il 18 gennaio 1977 la squadra venne ulteriormente colpita dall'assurda morte del ventottenne centrocampista Luciano Re Cecconi, ucciso con un colpo di arma da fuoco in una gioielleria capitolina[8] a seguito di un tragico scherzo, mai del tutto chiarito.[9]
In campo le due torinesi, dopo continui sorpassi, il 6 febbraio conclusero a pari punti il girone di andata: fu peraltro la prima volta, nella storia della Serie A, che il simbolico titolo d'inverno andò in coabitazione a due formazioni della stessa città.[18] La terza classificata al giro di boa, l'Inter, stagnava a –6 dalla coppia di testa.[10] Ben più deludente il cammino dei concittadini milanisti: un anonimo pareggio interno contro un Cesena già in cattive acque, sancì il fallimento dell'esperimento zonista di Marchioro, esonerato al termine del girone in favore del totem rossonero Nereo Rocco e del suo più prosaico catenaccio.[7]
Girone di ritorno
La tornata di ritorno iniziò sulla falsariga delle prime quindici partite. Una Juventus oramai «di debordante forza fisica e carica agonistica», disegnata da Trapattoni su di una difesa «ermetica», sull'intuizione di avanzare l'ex terzino Tardelli in un centrocampo «Maginot», e sull'intesa sottorete tra Bettega e un Bonimba in realtà «con ancora tanta birra in corpo»,[4] passò in testa il 27 febbraio approfittando della sconfitta occorsa al Toro sul terreno della Roma, poi limitò i danni strappando un pari nella stracittadina del 3 aprile, e condusse con un punto di vantaggio fino alla ventiseiesima giornata, quando a causa di un altro pari a Perugia fu raggiunta dai rivali.
La settimana dopo, nell'anticipo di sabato 30 aprile, un gol di Furino permise ai bianconeri di battere in extremis il Napoli al Comunale e approfittare così, il giorno successivo, del pareggio granata in casa laziale, riportandosi a +1: fu lo scatto decisivo, visto che la Juventus difese fino alla fine questo risicato vantaggio, andando a vincere tutte e tre le restanti partite.[10]
Il 22 maggio, col successo esterno dell'ultima giornata a Marassi sulla Sampdoria, l'undici bianconero fece suo lo scudetto chiudendo il campionato al «punteggio clamoroso» di 51 punti[10] — tuttora un record nella Serie A a 16 squadre —,[20] seguito dal Torino fermatosi all'altrettanto rilevante, ma infruttuosa, quota 50. Quattro giorni prima la Vecchia Signora, grazie a uno «squadrone fisicamente strepitoso»,[4] aveva già sollevato la Coppa UEFA, suo primo trofeo confederale,[21] portando così a conclusione una tra le migliori stagioni della storia juventina.
Ai granata, paradossalmente, non bastò totalizzare 5 punti in più della stagione precedente, subire una sola sconfitta e vantare la miglior difesa del torneo, per confermare il tricolore sulle loro maglie; come magra consolazione rimase loro il titolo di capocannoniere per Graziani, con 21 gol tutti su azione:[22] per quello che fino a poco tempo prima veniva definito un «panzer generoso e nulla più», la stagione segnerà l'affermazione a «miglior centravanti d'Italia» dell'epoca.[19]
A riprova del cammino monstre delle due torinesi, la terza classificata, una staccata Fiorentina, venne relegata addirittura a –15[10] e fu protagonista unicamente della lotta per la zona UEFA a cui si aggiunsero Inter e Lazio; seguì una sempre più solida provinciale quale il Perugia che ottenne il pass per la Coppa Mitropa, trascinato dalla verve del suo fantasista offensivo Novellino emerso in questa stagione, dopo anni di gavetta sui campi minori, tra i migliori elementi del torneo.[15]
Cadde a sorpresa in Serie B il Cesena, dopo l'exploit dell'anno precedente, mentre un Milan in crisi, e in cui non sortì molti effetti il ritorno in sella del paròn Rocco, si salvò solo grazie alla rimonta che, nelle ultime due giornate, sancì le retrocessioni di Catanzaro e Sampdoria; i rossoneri raddrizzeranno tuttavia l'annata con il trionfo in Coppa Italia, in un derby estivo contro i nerazzurri, qualificandosi così in Coppa delle Coppe.
Squadre partecipanti
Allenatori
Allenatori e primatisti
Classifica finale
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Juventus | 51 | 30 | 23 | 5 | 2 | 50 | 20 | |
2. | Torino | 50 | 30 | 21 | 8 | 1 | 51 | 14 | |
3. | Fiorentina | 35 | 30 | 12 | 11 | 7 | 38 | 31 | |
4. | Inter | 33 | 30 | 10 | 13 | 7 | 34 | 27 | |
5. | Lazio | 31 | 30 | 10 | 11 | 9 | 34 | 28 | |
6. | Perugia | 29 | 30 | 9 | 11 | 10 | 32 | 28 | |
7. | Napoli (-1) | 28 | 30 | 9 | 11 | 10 | 37 | 38 | |
8. | Roma | 28 | 30 | 9 | 10 | 11 | 27 | 33 | |
9. | Verona | 28 | 30 | 7 | 14 | 9 | 26 | 32 | |
[23] | 10. | Milan | 27 | 30 | 5 | 17 | 8 | 30 | 33 |
11. | Genoa | 27 | 30 | 8 | 11 | 11 | 40 | 45 | |
12. | Bologna | 27 | 30 | 8 | 11 | 11 | 24 | 31 | |
13. | Foggia | 26 | 30 | 10 | 6 | 14 | 33 | 39 | |
14. | Sampdoria | 24 | 30 | 6 | 12 | 12 | 28 | 42 | |
15. | Catanzaro | 21 | 30 | 7 | 7 | 16 | 26 | 43 | |
16. | Cesena | 14 | 30 | 3 | 8 | 19 | 22 | 48 |
Legenda:
- Campione d'Italia e qualificato in Coppa dei Campioni 1977-1978.
- Qualificato in Coppa delle Coppe 1977-1978.
- Qualificati in Coppa UEFA 1977-1978.
- Retrocessi in Serie B 1977-1978.
Note:
- Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
- Il Napoli ha scontato 1 punto di penalizzazione per eccessivo ripetersi di intemperanze del pubblico del San Paolo.
- Il Perugia fu designato dalla Lega Calcio per la Coppa Mitropa.
Squadra campione
Formazione tipo | Giocatori (presenze) |
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Dino Zoff (30) | |
Antonello Cuccureddu (29) | |
Claudio Gentile (29) | |
Giuseppe Furino (26) | |
Francesco Morini (26) | |
Gaetano Scirea (30) | |
Franco Causio (30) | |
Marco Tardelli (28) | |
Roberto Boninsegna (29) | |
Romeo Benetti (30) | |
Roberto Bettega (30) | |
Altri giocatori: Antonio Cabrini (7), Sergio Gori (7), Luciano Spinosi (7), Alberto Marchetti (6). |
Risultati
Tabellone
BOL | CAT | CES | FIO | FOG | GEN | INT | JUV | LAZ | MIL | NAP | PER | ROM | SAM | TOR | VER | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Bologna | –––– | 0-0 | 0-0 | 2-0 | 0-0 | 0-0 | 1-5 | 0-1 | 1-0 | 2-2 | 0-1 | 1-0 | 2-0 | 4-1 | 0-3 | 0-0 |
Catanzaro | 1-2 | –––– | 4-2 | 0-1 | 3-1 | 2-1 | 1-3 | 0-2 | 1-2 | 1-0 | 0-0 | 1-1 | 1-1 | 1-0 | 0-4 | 2-1 |
Cesena | 0-0 | 1-0 | –––– | 1-2 | 2-3 | 1-1 | 0-0 | 0-1 | 0-0 | 0-2 | 0-2 | 0-3 | 4-0 | 1-1 | 0-3 | 0-1 |
Fiorentina | 3-0 | 1-1 | 2-1 | –––– | 4-1 | 1-2 | 3-0 | 1-3 | 0-1 | 1-1 | 2-1 | 1-0 | 1-1 | 1-1 | 0-1 | 2-1 |
Foggia | 1-0 | 1-0 | 0-2 | 2-3 | –––– | 2-3 | 0-0 | 0-1 | 1-0 | 2-1 | 2-2 | 2-1 | 1-0 | 2-0 | 0-1 | 4-1 |
Genoa | 0-2 | 2-0 | 4-1 | 1-1 | 1-2 | –––– | 2-2 | 2-2 | 3-1 | 1-0 | 2-3 | 0-0 | 2-2 | 1-1 | 1-1 | 1-0 |
Inter | 0-0 | 2-1 | 1-1 | 1-1 | 1-1 | 1-0 | –––– | 0-2 | 1-1 | 0-0 | 3-2 | 1-1 | 3-0 | 0-0 | 0-1 | 0-0 |
Juventus | 2-1 | 3-0 | 3-2 | 0-0 | 1-0 | 1-0 | 2-0 | –––– | 2-0 | 2-1 | 2-1 | 1-0 | 1-0 | 3-0 | 0-2 | 2-1 |
Lazio | 3-0 | 0-1 | 3-0 | 4-1 | 0-0 | 4-1 | 2-1 | 2-3 | –––– | 1-2 | 0-0 | 1-0 | 1-0 | 1-0 | 0-0 | 1-1 |
Milan | 1-1 | 3-2 | 0-0 | 0-0 | 0-0 | 2-2 | 1-1 | 2-3 | 2-2 | –––– | 1-1 | 2-1 | 1-1 | 3-0 | 0-0 | 0-0 |
Napoli | 1-2 | 1-0 | 3-1 | 0-2 | 3-2 | 1-1 | 0-3 | 0-2 | 1-1 | 3-1 | –––– | 1-1 | 1-0 | 1-1 | 0-0 | 3-0 |
Perugia | 1-0 | 1-1 | 1-0 | 0-0 | 1-0 | 2-1 | 0-1 | 1-1 | 2-0 | 3-1 | 4-2 | –––– | 3-0 | 0-0 | 1-1 | 1-1 |
Roma | 1-0 | 1-0 | 2-0 | 0-0 | 3-1 | 1-0 | 2-3 | 3-1 | 1-0 | 1-1 | 0-0 | 2-2 | –––– | 3-0 | 1-0 | 0-0 |
Sampdoria | 0-0 | 3-1 | 2-1 | 2-2 | 2-1 | 1-2 | 0-1 | 0-2 | 0-0 | 0-0 | 2-2 | 2-0 | 1-0 | –––– | 2-3 | 3-1 |
Torino | 1-0 | 3-1 | 2-0 | 2-0 | 1-0 | 5-1 | 1-0 | 1-1 | 3-3 | 2-0 | 2-1 | 2-1 | 2-0 | 3-1 | –––– | 1-0 |
Verona | 3-3 | 0-0 | 2-1 | 1-2 | 2-1 | 3-2 | 1-0 | 0-0 | 0-0 | 0-0 | 1-0 | 2-0 | 1-1 | 2-2 | 0-0 | –––– |
Calendario
Il sorteggio del calendario di Serie A e di Serie B avvenne il 31 luglio presso il Centro Elettronico del CONI di Roma, alle 17:30. L'evento venne trasmesso con un collegamento nel corso del TG2.[24]
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Statistiche
Squadre
Capoliste solitarie
1ª | 2ª | 3ª | 4ª | 5ª | 6ª | 7ª | 8ª | 9ª | 10ª | 11ª | 12ª | 13ª | 14ª | 15ª | 16ª | 17ª | 18ª | 19ª | 20ª | 21ª | 22ª | 23ª | 24ª | 25ª | 26ª | 27ª | 28ª | 29ª | 30ª |
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Individuali
Classifica marcatori
Gol | Rigori | Giocatore | Squadra | |
---|---|---|---|---|
21 | - | Francesco Graziani | Torino | |
18 | 3 | Roberto Pruzzo | Genoa | |
17 | - | Roberto Bettega | Juventus | |
16 | 2 | Paolo Pulici | Torino | |
16 | 7 | Giuseppe Savoldi | Napoli | |
11 | - | Giuseppe Damiani | Genoa | |
10 | 3 | Roberto Boninsegna | Juventus | |
10 | - | Bruno Giordano | Lazio | |
9 | - | Claudio Desolati | Fiorentina | |
9 | - | Carlo Muraro | Inter | |
9 | - | Franco Vannini | Perugia |
Note
- ^ De Luca, Frisoli, p. 102.
- ^ a b Mattia Fontana, L'Inter-Juventus di Boninsegna e Anastasi, su it.eurosport.yahoo.com, 27 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2014).
- ^ Bruno Bernardi, Capello perplesso sulla Juve, in Stampa Sera, 26 luglio 1976, p. 14.
- ^ a b c d e Panini, I campioni, p. 6.
- ^ a b Angelo Caroli, Signora, perché?, in Stampa Sera, 4 agosto 1976, p. 10.
- ^ Panini, Il boom, p. 7.
- ^ a b Panini, Il flop, p. 7.
- ^ a b Gianni Palma, Quando ha sentito «rapina» ha subito sparato (PDF), in l'Unità, 19 gennaio 1977, p. 11 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ a b Maurizio Martucci, Re Cecconi, il mistero continua?, su ilfattoquotidiano.it, 18 gennaio 2015.
- ^ a b c d e f g Panini, La storia, p. 6.
- ^ Ferruccio Cavallero, Una stagione da non dimenticare, in Stampa Sera, 23 maggio 1977, p. 11.
- ^ Bruno Perucca, Il duello del '77 forse irripetibile, in TorinoSette, 27 giugno 1997, p. II.
- ^ Torinesi sempre a punteggio pieno (PDF), in l'Unità, 8 novembre 1976, p. 6 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2016).
- ^ Bruno Perucca, Granata "adulti", in Stampa Sera, 6 dicembre 1976, p. 13.
- ^ a b Panini, Il big, p. 7.
- ^ Panini, Il caso, p. 7.
- ^ È morto Maestrelli (PDF), in l'Unità, 3 dicembre 1976, p. 14 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Giovanni Arpino, Derby perenne, in Stampa Sera, 7 febbraio 1977, p. 11.
- ^ a b Panini, Il capocannoniere, p. 7.
- ^ Giorgio Gandolfi, Mai nessuno a quota 51 punti, in Stampa Sera, 23 maggio 1977, p. 10.
- ^ Bruno Bernardi, Juventus, la Coppa Uefa finalmente!, in La Stampa, 19 maggio 1977, p. 18.
- ^ Antonio Tavarozzi, Graziani, cannoniere saggio, in Stampa Sera, 23 maggio 1977, p. 12.
- ^ Vincitore della Coppa Italia
- ^ La Serie A oggi in diretta TV, in La Stampa, 31 luglio 1976, p. 13.
- ^ Giocata a Roma.
- ^ Giocata a Cosenza.
- ^ Giocata a Reggio Calabria.
- ^ a b Risultato a seguito di giudizio sportivo. La partita era terminata comunque sul punteggio di 0-2 ma contraddistinta da gravi incidenti.
- ^ Giocata a Catania.
- ^ Giocata a Bologna.
- ^ Partita prevista per domenica 15 maggio, anticipata a sabato per permettere alla Juventus di partire per Bilbao dove il 18 maggio era prevista la finale di ritorno della Coppa UEFA 1976-1977.
Bibliografia
- AA.VV., Calciatori 1976-77, edizione speciale per "La Gazzetta dello Sport", Modena, Franco Cosimo Panini Editore, 2004.
- Massimo De Luca e Pino Frisoli, Sport in TV - Storia e storie dalle origini a oggi, Roma, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1503-6.