Nebulosa Trifida
Nebulosa Trifida Regione H II | |
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La Nebulosa Trifida | |
Scoperta | |
Scopritore | Guillaume Le Gentil |
Data | 1747 |
Dati osservativi (epoca J2000) | |
Costellazione | Sagittario |
Ascensione retta | 18h 02m 23s[1] |
Declinazione | -23° 01′ 48″[1] |
Distanza | 5200 a.l. (1594 pc) |
Magnitudine apparente (V) | 6,3[1] |
Dimensione apparente (V) | 20' |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Regione H II |
Galassia di appartenenza | Via Lattea |
Caratteristiche rilevanti | Associata a nebulose a riflessione |
Altre designazioni | |
M 20, NGC 6514, Sh-2 30, RCW 147, Gum 76[1] | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di regioni H II |
La Nebulosa Trifida (nota anche come M 20, o NGC 6514) è una nebulosa a emissione e una regione H II situata nella costellazione del Sagittario.
Deve il suo nome alle tre linee scure di nubi di polvere che la dividono in tre parti.
Osservazione
[modifica | modifica wikitesto]La Nebulosa Trifida si individua con facilità anche con piccoli strumenti in nottate limpide; la sua posizione è facile da reperire, trovandosi circa 8° a nord della stella γ Sagittarii (Al Nasl), che rappresenta la punta della freccia del Sagittario, e poco a nord della più brillante Nebulosa Laguna. La regione che la ospita è ricchissima di stelle di fondo e il chiarore della Via Lattea è molto intenso, a causa della vicinanza del nucleo; un binocolo 10x50 è in grado di mostrare diversi particolari: appare come una macchia circolare e opaca, circondata da diverse stelle. Un telescopio da 120-140 mm consente di notare ulteriori particolari, come variazioni di intensità della luminosità, e anche diverse delle stelle associate, fra le quali ne spicca una situata quasi in posizione centrale; con strumenti da 200 mm sono visibili un gran numero di dettagli secondari, specialmente le bande oscure che hanno conferito il nome alla nebulosa.[2]
La Nebulosa Trifida può essere osservata con discreta facilità da gran parte delle aree popolate della Terra, grazie al fatto che è situata a una declinazione non eccessivamente australe: in alcune aree del Nord Europa e del Canada, nei pressi del circolo polare artico, la sua visibilità è comunque impossibile, mentre nell'Europa centrale appare molto bassa; dall'emisfero sud la nebulosa è ben visibile alto nelle notti dell'inverno australe e all'altezza del Tropico del Capricorno può vedersi quasi perfettamente allo zenit.[3] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra giugno e ottobre.
La nebulosa si trova a breve distanza dall'eclittica (meno di un grado) e perciò non sono infrequenti i casi di occultazione da parte dei vari corpi del sistema solare.
Storia delle osservazioni
[modifica | modifica wikitesto]La Nebulosa Trifida è stata scoperta probabilmente da Guillaume Le Gentil nel 1747, assieme alla Nebulosa Laguna; la prima descrizione viene però fatta da Charles Messier, il quale la inserì nel suo celebre catalogo. William Herschel fu il primo a scoprire le bande oscure che attraversano la nebulosa: egli così considerò la nebulosa come quattro oggetti differenti e assegnò loro quattro designazioni, H IV.41 e H V.10, H V.11, H V.12; il nome Trifida fu invece assegnatole dal figlio John, che la osservò e la studiò attentamente dal Capo di Buona Speranza. L'ammiraglio Smyth invece non riuscì ad osservare bene la nebulosità.[2]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]La Nebulosa Trifida dista circa 5.000 anni luce dalla Terra, venendosi così a trovare nel Braccio del Sagittario, ossia il braccio di spirale immediatamente più interno del nostro. La singola stella massiva visibile al centro è fonte della gran parte dell'illuminazione dell'intera nebulosa; ha un'età stimata di circa 300.000 anni, che ne farebbe la più giovane regione di formazione stellare conosciuta.[2]
Le stelle che eccitano i suoi gas sono giganti blu di classe spettrale O e di magnitudine assoluta pari a -5, dell'età di circa 7 milioni di anni; i vari colori sono dati dai diversi elementi: il rosso è tipico dell'idrogeno, mentre l'azzurro dell'ossigeno. Le bande oscure sono invece polveri e gas freddi e non illuminati.[2]
Alla lunghezza d'onda di 9,4 cm la nebulosa emette onde radio, causata dalla collisione fra elettroni e protoni, che generano calore fino a raggiungere temperature di 10.000 K. Al centro si trova la stella ADS 10991, una stella tripla con componenti di magnitudine 7,6, 10,7 e 8,7.[2]
Il Telescopio Spaziale Hubble ha mostrato nella nube una regione di polvere e gas, una "culla di stelle" piena di embrioni di stelle. Questa nube dista circa 8 anni luce dalla stella centrale della nebulosa. Il piccolo e stretto getto che sporge dalla testa della nube in direzione dell'angolo superiore sinistro è grande circa tre quarti di anno luce (cioè circa 7.000.000.000.000 km). La fonte del getto è un giovanissimo oggetto stellare nascosto dentro la nube. I getti come questo sono i "gas di scarico" della formazione stellare.[4]
La foto mostra anche un "gambo" (l'oggetto a forma di dito alla destra del getto). Questo gambo rappresenta un notevole esempio di EGG (Evaporating Gaseous Globules, Globuli Gassosi in Evaporazione) che è sopravvissuto perché sulla sua punta c'è un nodo di gas sufficientemente denso da resistere alla corrosione della potente radiazione stellare. L'immagine è stata presa l'8 settembre 1997, è in falsi colori ed è il risultato della combinazione di 3 distinte immagini: filtro atomi di idrogeno, zolfo ionizzato e ossigeno doppiamente ionizzato.[4]
Nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]Vi è un'immagine della nebulosa Trifida nella copertina dell'album Islands (1971), del gruppo musicale britannico King Crimson.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d SIMBAD Astronomical Database, su Results for NGC 6514. URL consultato il 16 novembre 2006.
- ^ a b c d e Federico Manzini, Nuovo Orione - Il Catalogo di Messier, 2000.
- ^ Una declinazione di 23°S equivale ad una distanza angolare dal polo sud celeste di 67°; il che equivale a dire che a sud del 67°S l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a nord del 67°N l'oggetto non sorge mai.
- ^ a b The Trifid Nebula: Stellar Sibling Rivalry, su hubblesite.org, NASA. URL consultato il 17 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2009).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Libri
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Stephen James O'Meara, Deep Sky Companions: The Messier Objects, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-521-55332-6.
Carte celesti
[modifica | modifica wikitesto]- Toshimi Taki, Taki's 8.5 Magnitude Star Atlas, su geocities.jp, 2005. URL consultato il 7 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2018). - Atlante celeste liberamente scaricabile in formato PDF.
- Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
- Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.
- Tirion, The Cambridge Star Atlas 2000.0, 3ª ed., Cambridge, USA, Cambridge University Press, 2001, ISBN 0-521-80084-6.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Ammasso globulare
- Catalogo di Messier
- New General Catalogue
- Oggetti non stellari nella costellazione del Sagittario
- Islands (King Crimson)
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nebulosa Trifida
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- M020, SEDS Messier pages (inglese), su messier.seds.org.
- (EN) Catalogo NGC/IC on-line, su ngcicproject.org.
- (EN) Dati di NGC 6514 - SIMBAD, su simbad.u-strasbg.fr. (dettagli identificatori, misure)
- (EN) Dati di NGC 6514 - NASA Extragalactic Database, su ned.ipac.caltech.edu.
- (EN) Dati di NGC 6514 - SEDS, su spider.seds.org.
- (EN) Dati di NGC 6514 - VizieR Service, su vizier.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 6514 - Aladin, su aladin.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 6514 - SkyView, su skyview.gsfc.nasa.gov.