Sh2-53

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Sh2-53
Regione H II
Sh2-53
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneScudo
Ascensione retta18h 25m 16s[1]
Declinazione-13° 13′ 17″[1]
Coordinate galattichel = 18,2; b = -00,3[1]
Distanza12400[2] a.l.
(3800[2] pc)
Magnitudine apparente (V)-
Dimensione apparente (V)15' x 15'
Caratteristiche fisiche
TipoRegione H II
Classe3 2 2[3]
Dimensioni30,6 a.l.
(9,4 pc)
Caratteristiche rilevantiSei porzioni distinte
Altre designazioni
RCW 166, Avedisova 269
Mappa di localizzazione
Sh2-53
Categoria di regioni H II

Coordinate: Carta celeste 18h 25m 16s, -13° 13′ 17″

Sh2-53 (nota anche come RCW 166) è una nebulosa a emissione visibile nella costellazione dello Scudo.

Si individua nella parte sudoccidentale della costellazione, circa 1,5° a ENE della celebre Nebulosa Aquila (M16); si estende per 15 minuti d'arco in direzione di una regione della Via Lattea ricca di campi stellari e in parte oscurata da dense nubi di polveri. Il periodo più indicato per la sua osservazione nel cielo serale ricade fra giugno e novembre; trovandosi a una declinazione di 13°S, la sua osservazione è leggermente facilitata dall'emisfero australe.

Si tratta di una grande regione H II situata sul Braccio Scudo-Croce probabilmente alla distanza di circa 3800 parsec (circa 12400 anni luce), in una regione molto interna della Via Lattea; tale distanza porta a metterla in relazione con la grande superbolla nota come Scutum supershell, con la quale potrebbe essere effettivamente legata fisicamente.[4] La nube si presenta suddivisa in sei porzioni apparentemente distinte; nella regione attorno ad essa sono state individuate cinque nubi di gas ionizzato, quattro delle quali potrebbero essere fisicamente legate a Sh2-53.[5] Al suo interno sono attivi fenomeni di formazione stellare, data la presenza di 13 sorgenti di radiazione infrarossa, quattro delle quali catalogate dall'IRAS;[6] fra queste spicca IRAS 18224-1311, cui è associato un maser con emissioni CH3OH.[7] A queste si aggiungono sei sorgenti di onde radio.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 29 agosto 2011.
  2. ^ a b Paladini, R.; Burigana, C.; Davies, R. D.; Maino, D.; Bersanelli, M.; Cappellini, B.; Platania, P.; Smoot, G., A radio catalog of Galactic HII regions for applications from decimeter to millimeter wavelengths, in Astronomy and Astrophysics, vol. 397, gennaio 2003, pp. 213-226, DOI:10.1051/0004-6361:20021466. URL consultato il 29 agosto 2011.
  3. ^ Sharpless, Stewart, A Catalogue of H II Regions., in Astrophysical Journal Supplement, vol. 4, dicembre 1959, p. 257, DOI:10.1086/190049. URL consultato il 29 agosto 2011.
  4. ^ Callaway, Matthew B.; Savage, Blair D.; Benjamin, Robert A.; Haffner, L. Matthew; Tufte, Steve L., Observational Evidence of Supershell Blowout in GS 018-04+44: The Scutum Supershell, in The Astrophysical Journal, vol. 232, n. 2, aprile 2000, pp. 943-969, DOI:10.1086/308601. URL consultato il 29 agosto 2011.
  5. ^ Kassim, Namir E.; Weiler, Kurt W.; Erickson, William C.; Wilson, T. L., Improved estimates of galactic H II region emission measures and filling factors - Low-frequency VLA observations near Sharpless 53, in Astrophysical Journal, Part 1, vol. 338, marzo 1989, pp. 152-161, DOI:10.1086/167189. URL consultato il 29 agosto 2011.
  6. ^ Helou, George; Walker, D. W., Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases. Volume 7: The small scale structure catalog, in Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases, vol. 7, 1988, pp. 1-265. URL consultato il 29 agosto 2011.
  7. ^ Szymczak, M.; Hrynek, G.; Kus, A. J., A survey of the 6.7 GHz methanol maser emission from IRAS sources. I. Data, in Astronomy and Astrophysics Supplement, vol. 143, n. 3, aprile 2000, pp. 269-301, DOI:10.1051/aas:2000334. URL consultato il 29 agosto 2011.
  8. ^ Avedisova, V. S., A Catalog of Star-Forming Regions in the Galaxy, in Astronomy Reports, vol. 46, n. 3, marzo 2002, pp. 193-205, DOI:10.1134/1.1463097. URL consultato il 29 agosto 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
  • Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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