Sh2-35

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Sh2-35
Regione H II
Sh2-35
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneSagittario
Ascensione retta18h 15m 54s[1]
Declinazione-20° 15′ 00″[1]
Coordinate galattichel = 10,9; b = -01,5[1]
Distanza5540[2] a.l.
(1700[2] pc)
Magnitudine apparente (V)-
Dimensione apparente (V)20' x 20'
Caratteristiche fisiche
TipoRegione H II
Classe3 1 2[3]
Dimensioni170,8 a.l.
(52,4 pc)
Altre designazioni
RCW 151, Gum 77b,[1] Avedisova 148
Mappa di localizzazione
Sh2-35
Categoria di regioni H II

Coordinate: Carta celeste 18h 15m 54s, -20° 15′ 00″

Sh2-35 (nota anche come RCW 151) è una grande nebulosa a emissione visibile nella costellazione del Sagittario.

Si individua nella parte nordoccidentale della costellazione, lungo il piano della Via Lattea; si estende per circa 20 minuti d'arco in direzione di un ricco campo stellare che appare in parte oscurato da dense nubi di polveri. Il periodo più indicato per la sua osservazione nel cielo serale ricade fra giugno e novembre; trovandosi a declinazioni moderatamente australi, la sua osservazione è facilitata dall'emisfero australe.

Si tratta di una grande regione H II situata sul braccio del Sagittario a una distanza stimata attorno ai 1700 parsec (5540 anni luce); appare come una lunga nube delimitata sul lato nordorientale da banchi di gas non illuminati e fa parte di un vasto complesso di nubi molecolari centrato sulla nebulosa LDN 291, legata alla piccola associazione OB Sagittarius OB7. Sh2-35 coincide con una struttura cava del diametro di 110 parsec, che si sarebbe originata dall'azione combinata del vento stellare delle sorgenti ionizzanti e dall'esplosione di alcune supernovae avvenuta circa 3 milioni di anni fa. Le responsabili della sua ionizzazione sarebbero una ventina di stelle giovani e calde.[2] L'attività di formazione stellare è confermata dalla presenza della sorgente di radiazione infrarossa IRAS 18121-2016[4] e da alcune sorgenti di onde radio.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 22 agosto 2011.
  2. ^ a b c Saito, Hiro; Tachihara, Kengo; Onishi, Toshikazu; Yamaguchi, Nobuyuki; Mizuno, Norikazu; Mizuno, Akira; Ogawa, Hideo; Fukui, Yasuo, A Study of the Molecular Cloud toward the H {II} Regions S35 and S37 with NANTEN, in Publications of the Astronomical Society of Japan, vol. 51, dicembre 1999, pp. 819-835. URL consultato il 22 agosto 2011.
  3. ^ Sharpless, Stewart, A Catalogue of H II Regions., in Astrophysical Journal Supplement, vol. 4, dicembre 1959, p. 257, DOI:10.1086/190049. URL consultato il 22 agosto 2011.
  4. ^ Helou, George; Walker, D. W., Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases. Volume 7: The small scale structure catalog, in Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases, vol. 7, 1988, pp. 1-265. URL consultato il 22 agosto 2011.
  5. ^ Avedisova, V. S., A Catalog of Star-Forming Regions in the Galaxy, in Astronomy Reports, vol. 46, n. 3, marzo 2002, pp. 193-205, DOI:10.1134/1.1463097. URL consultato il 22 agosto 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
  • Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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