Sh2-99

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Sh2-99
Regione H II
Sh2-99
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneCigno
Ascensione retta20h 00m 54s[1]
Declinazione+33° 29′ 36″[1]
Coordinate galattichel = 70,2; b = +01,7[1]
Distanza26100[2] a.l.
(8000[2] pc)
Magnitudine apparente (V)-
Dimensione apparente (V)5' x 5'
Caratteristiche fisiche
TipoRegione H II
Classe3 2 3[3]
Dimensioni37,8 a.l.
(11,6 pc)
Caratteristiche rilevantiparte di W58
Altre designazioni
LBN 160; PK 069+01.1;[1] Avedisova 929
Mappa di localizzazione
Sh2-99
Categoria di regioni H II

Coordinate: Carta celeste 20h 00m 54s, +33° 29′ 36″

Sh2-99 è una nebulosa a emissione visibile nella costellazione del Cigno.

Si individua nella parte centro-meridionale della costellazione, sul bordo di un tratto della Via Lattea molto luminoso, vicino al tratto oscurato dai grandi complessi nebulosi della Fenditura del Cigno. Possiede una forma allungata e irregolare; il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade fra i mesi di giugno e novembre.

Sh2-99 è una regione H II piuttosto remota, essendo situata sul Braccio del Cigno a una distanza di circa 8000 parsec (26100 anni luce);[2] si ritiene che si tratti di una controparte ottica della grande regione di formazione stellare associata alla forte radiosorgente W58, situata alla medesima distanza e quindi nello stesso ambiente galattico. W58 appare suddivisa in tre componenti principali, chiamate W58A, W58B e W58C;[4] l'ultima componente è a sua volta costituita da due regioni H II ultracompatte, indicate come C1 e C2, cui sono connessi due filamenti estesi più deboli, rispettivamente indicati come C3 e C4 ed estesi a nordovest e sudest delle due nubi principali.[5] Alla nube ultracompatta C1 è inoltre associato un maser con emissioni OH, denominato ON 3;[6] a questo si aggiungono altri due maser con emissioni H2O, uno con emissioni CH3OH e un altro OH, individuati sempre in direzione di W58, più tre sorgenti di radiazione infrarossa catalogate come IRAS 19589+3320, IRAS 19598+3324 e IRAS 19597+3327.[7] La seconda di queste sorgenti coincide di fatto con la regione H II compatta W58A.[8][9] Nella stessa regione di formazione stellare si troverebbe anche la vicina nebulosa Sh2-100,[6] in passato scambiata per una nebulosa planetaria.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 18 settembre 2011.
  2. ^ a b c Blitz, L.; Fich, M.; Stark, A. A., Catalog of CO radial velocities toward galactic H II regions, in Astrophysical Journal Supplement Series, vol. 49, giugno 1982, pp. 183-206, DOI:10.1086/190795. URL consultato il 18 settembre 2011.
  3. ^ Sharpless, Stewart, A Catalogue of H II Regions., in Astrophysical Journal Supplement, vol. 4, dicembre 1959, p. 257, DOI:10.1086/190049. URL consultato il 18 settembre 2011.
  4. ^ Wynn-Williams, C. G., Radio Emission from the Vicinity of the Galactic Nebula NGC 6857, in Astrophysical Letters, vol. 3, 1969, p. 195. URL consultato il 18 settembre 2011.
  5. ^ Colley, D.; Scott, P. F., Observations of radio sources near K3-50, in Royal Astronomical Society, Monthly Notices, vol. 181, dicembre 1977, pp. 703-712. URL consultato il 18 settembre 2011.
  6. ^ a b Dickel, Hélène R.; Goss, W. M.; De Pree, C. G., WSRT and VLA Observations of the 6 Centimeter and 2 Centimeter Lines of H2CO in the Direction of W58C1 (ON 3) and W58C2, in The Astronomical Journal, vol. 121, n. 1, gennaio 2001, pp. 391-398, DOI:10.1086/318029. URL consultato il 18 settembre 2011.
  7. ^ Helou, George; Walker, D. W., Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases. Volume 7: The small scale structure catalog, in Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases, vol. 7, 1988, pp. 1-265. URL consultato il 18 settembre 2011.
  8. ^ Avedisova, V. S., A Catalog of Star-Forming Regions in the Galaxy, in Astronomy Reports, vol. 46, n. 3, marzo 2002, pp. 193-205, DOI:10.1134/1.1463097. URL consultato il 18 settembre 2011.
  9. ^ Simbad Query Result, su simbad.harvard.edu. URL consultato il 18 settembre 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Oggetti del profondo cielo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di oggetti non stellari