Sh2-76

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Sh2-76
Regione H II
Sh2-76
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneAquila
Ascensione retta18h 56m :[1]
Declinazione+07° 48′ :[1]
Coordinate galattichel = 40,4; b = +02,4[1]
Distanza5650[2] a.l.
(1734[2] pc)
Magnitudine apparente (V)11,66[1]
Dimensione apparente (V)7' x 7'
Caratteristiche fisiche
TipoRegione H II
Classe1 2 1[3]
Dimensioni5,9 a.l.
(1,8 pc)
Altre designazioni
LBN 110;[1] Avedisova 712
Mappa di localizzazione
Sh2-76
Categoria di regioni H II

Coordinate: Carta celeste 18h 56m 00s, +07° 48′ 00″

Sh2-76 è una piccola nebulosa a emissione visibile nella costellazione dell'Aquila.

Si individua nella parte occidentale della costellazione, circa 3,5° a nord della stella θ Serpentis; si estende per 7 minuti d'arco in direzione di una regione della Via Lattea fortemente oscurata dalle nubi di polveri costituenti la Fenditura dell'Aquila. Il periodo più indicato per la sua osservazione nel cielo serale ricade fra giugno e novembre; trovandosi a soli 7° dall'equatore celeste, può essere osservata indistintamente da tutte le regioni popolate della Terra.

Si tratta di una debole regione H II situata sul Braccio del Sagittario alla distanza di circa 1730 parsec (circa 5650 anni luce) dal sistema solare; la responsabile della sua ionizzazione sarebbe una stella di classe spettrale B0.[1] Il catalogo Avedisova la colloca nella medesima regione di formazione stellare della radiosorgente W45, assieme a cinque sorgenti di radiazione infrarossa, due delle quali osservate dall'IRAS e catalogate con le sigle IRAS 18537+0749 e IRAS 18536+0753;[4] entrambe coincidono con altrettante regioni H II compatte con emissioni nella banda dell'NH3 e in cui sono attivi processi di formazione stellare generanti stelle di grande massa.[5][6] Altri importanti indizi dell'attività di formazione stellare sono dati dalla presenza di quattro maser con emissioni H2O e uno con emissioni CH3OH.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 16 settembre 2011.
  2. ^ a b Paladini, R.; Burigana, C.; Davies, R. D.; Maino, D.; Bersanelli, M.; Cappellini, B.; Platania, P.; Smoot, G., A radio catalog of Galactic HII regions for applications from decimeter to millimeter wavelengths, in Astronomy and Astrophysics, vol. 397, gennaio 2003, pp. 213-226, DOI:10.1051/0004-6361:20021466. URL consultato il 16 settembre 2011.
  3. ^ Sharpless, Stewart, A Catalogue of H II Regions., in Astrophysical Journal Supplement, vol. 4, dicembre 1959, p. 257, DOI:10.1086/190049. URL consultato il 16 settembre 2011.
  4. ^ Helou, George; Walker, D. W., Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases. Volume 7: The small scale structure catalog, in Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases, vol. 7, 1988, pp. 1-265. URL consultato il 16 settembre 2011.
  5. ^ Zinchenko, I.; Henning, Th.; Schreyer, K., Studies of dense cores in regions of massive star formation. V. Structure and kinematics of dense cores from ammonia observations, in Astronomy and Astrophysics Supplement series, vol. 124, agosto 1997, pp. 385-395, DOI:10.1051/aas:1997361. URL consultato il 16 settembre 2011.
  6. ^ Churchwell, E.; Walmsley, C. M.; Cesaroni, R., A survey of ammonia and water vapor emission from ultracompact HII regions, in Astronomy and Astrophysics Supplement series, vol. 83, n. 1, aprile 1990, pp. 119-144. URL consultato il 16 settembre 2011.
  7. ^ Avedisova, V. S., A Catalog of Star-Forming Regions in the Galaxy, in Astronomy Reports, vol. 46, n. 3, marzo 2002, pp. 193-205, DOI:10.1134/1.1463097. URL consultato il 16 settembre 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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