IC 4628

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IC 4628
Regione H II
IC 4628
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneScorpione
Ascensione retta16h 56m 55s[1]
Declinazione-40° 30′ 44″[1]
Coordinate galattichel = 344,8; b = +01,6[1]
Distanza5216[2] a.l.
(1600[2] pc)
Magnitudine apparente (V)-
Dimensione apparente (V)90' x 90'[3]
Caratteristiche fisiche
TipoRegione H II
Caratteristiche rilevantiassociata a Scorpius OB1
Altre designazioni
Nebulosa Gambero
RCW 116; Gum 56[1]
Mappa di localizzazione
IC 4628
Categoria di regioni H II

Coordinate: Carta celeste 16h 56m 55s, -40° 30′ 44″

IC 4628 (nota talvolta anche col nome di Nebulosa Gambero o con la sigla RCW 116) è una grande nebulosa a emissione visibile nella costellazione dello Scorpione.

Si osserva nella parte meridionale della costellazione, poco a nord del brillante ammasso aperto NGC 6231, il quale si trova pure nel medesimo ambiente galattico; può essere fotografata con facilità utilizzando un telescopio e filtri adatti al rilevamento dell'idrogeno ionizzato. La sua declinazione è moderatamente australe e ciò fa sì che nell'emisfero settentrionale possa essere osservata solo a partire dalle regioni temperate medio-basse.

Si tratta di una regione H II che riceve direttamente la radiazione delle stelle massicce dell'associazione Scorpius OB1, di cui NGC 6231 costituisce il nucleo centrale. La principale stella ionizzante sarebbe, secondo uno studio del 1984, la gigante blu HD 152723, di classe spettrale O6;[4] in questo studio si suggerisce inoltre una seconda stella, HD 332417, il cui numero probabilmente contiene un errore, dal momento che questa stella si trova in un'altra regione di cielo. Altre fonti suggeriscono che la sorgente ionizzante sia la stella HD 322417 (la quale probabilmente è da intendersi come la stessa che lo studio del 1984 intendeva riportare[5]), anch'essa di classe O5 o O6, anche se questa potrebbe trovarsi a una distanza superiore rispetto alla regione di Scorpius OB1.[6] Nella regione sono presenti una sessantina di sorgenti di varia natura, fra cui spiccano 19 sorgenti di radiazione infrarossa identificate dall'IRAS e 8 maser, fra cui 5 OH, uno ad acqua e uno a metanolo; alla nube sarebbe associata anche la stella Be MCW 1264 (HD 152291), una gigante brillante blu con forti emissioni.[7] Uno studio del 2003 ha individuato in questa regione anche tre giovani ammassi profondamente immersi nei gas della nube e pertanto emananti radiazione infrarossa; questi ammassi, l'ultimo dei quali appare meno ricco, sono catalogati con le sigle [DBS2003] 113, 114 e 117.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 16 ottobre 2010.
  2. ^ a b Reipurth, B., Young Stars in NGC 6231 and the Sco OB1 Association, in Handbook of Star Forming Regions, Volume II: The Southern Sky ASP Monograph Publications, vol. 5, dicembre 2008, p. 401. URL consultato il 16 ottobre 2010.
  3. ^ Rodgers, A. W.; Campbell, C. T.; Whiteoak, J. B., A catalogue of Hα-emission regions in the southern Milky Way, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 121, n. 1, 1960, pp. 103–110. URL consultato il 16 ottobre 2010.
  4. ^ Avedisova, V. S.; Kondratenko, G. I., Exciting stars and the distances of the diffuse nebula, in Nauchnye Informatsii, vol. 56, 1984, p. 59. URL consultato il 16 ottobre 2010.
  5. ^ Sky-Map.org - RCW Catalogue (from 111 to 120), su galaxymap.org. URL consultato il 16 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2011).
  6. ^ Walborn, N. R., Two-dimensional spectral classifications for O stars in the southern Milky Way, in Astronomical Journal, vol. 87, settembre 1982, pp. 1300-1303, DOI:10.1086/113216. URL consultato il 16 ottobre 2010.
  7. ^ Avedisova, V. S., A Catalog of Star-Forming Regions in the Galaxy, in Astronomy Reports, vol. 46, n. 3, marzo 2002, pp. 193-205, DOI:10.1134/1.1463097. URL consultato il 16 ottobre 2010.
  8. ^ Dutra, C. M.; Bica, E.; Soares, J.; Barbuy, B., New infrared star clusters in the southern Milky Way with 2MASS, in Astronomy and Astrophysics, vol. 400, marzo 2003, pp. 533-539, DOI:10.1051/0004-6361:20030005. URL consultato il 16 ottobre 2010.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
  • Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.

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