Intesa Sanpaolo: differenze tra le versioni

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Versione delle 11:01, 23 apr 2021

Intesa Sanpaolo
Logo
Logo
File:Grattacielo Intesa San Paolo - panoramio (2).jpg
Grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Borse valoriBorsa Italiana: ISP
ISINIT0000072618
Fondazione2007 a Torino
Fondata daBanca Intesa
Sanpaolo IMI
Sede principaleTorino[1]
Persone chiave
SettoreBancario
ProdottiServizi finanziari
Fatturato18,08 miliardi di (2019)
Utile netto4,180 miliardi (2019)
Dipendenti91.478 (2019)
Slogan«Sharing Ideas»
Sito webwww.intesasanpaolo.com/

Intesa Sanpaolo[3] è un istituto bancario italiano attivo dal 1º gennaio 2007, nato dalla fusione tra Sanpaolo IMI e Banca Intesa. Ha sede legale e amministrativa nella città di Torino e sede secondaria nella città di Milano. Le sue origini risalgono al 1563 con la fondazione dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino.

La banca rappresenta il primo gruppo bancario in Italia per numero di sportelli e per quota di mercato, ed è inoltre parte del paniere dell'indice FTSE MIB, quotata nella Borsa di Milano. Le azioni rientrano nell'indice Euro Stoxx 50 e nell'Euro Stoxx 50 Banks.

Storia

Le origini

L'Istituto Bancario San Paolo di Torino venne fondato nel 1563 dalla Compagnia di San Paolo. Nel 1998 si fuse con l'Istituto Mobiliare Italiano per dare vita al Sanpaolo IMI.

Nel 1982 il Banco Ambrosiano è travolto dalle vicende di Roberto Calvi e viene messo in liquidazione. Le quattro banche private e le tre pubbliche che si fanno carico del subentro, su indicazione del Ministro del Tesoro Nino Andreatta e del Governatore di Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi, affidano la guida dell'istituto a Giovanni Bazoli, che ne diviene Presidente, guidando la ricostruzione e il rilancio dell'istituto; la banca assume la denominazione di Nuovo Banco Ambrosiano.

Alla fine del 1989 si realizza la prima concentrazione che in Italia coinvolge due banche di grandi dimensioni. Il Nuovo Banco Ambrosiano e la controllata Banca Cattolica del Veneto si fondono per creare il Banco Ambrosiano Veneto. La sua rete commerciale si estende sia nell’Italia settentrionale, con l’acquisizione della Banca di Trento e Bolzano, sia nelle aree meridionali, attraverso l’acquisto e l’incorporazione di aziende del territorio: la Banca Vallone, la Citibank Italia, la Società di Banche Siciliane e la Banca Massicana. Nel 1997 il Banco Ambroveneto procede all’acquisto di Cariplo, anch'esso estesosi nel territorio, realizzando un'operazione di privatizzazione del settore bancario. Dall’integrazione tra i due gruppi bancari nasce Banca Intesa. Nel corso del 1998 Banca Intesa acquisisce la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza e la Banca Popolare Friuladria. Nel 1999 Banca Intesa acquisisce il controllo della Banca Commerciale Italiana.

La fusione tra le due banche Sanpaolo IMI e Banca Intesa, annunciata ad agosto 2006, si è poi concretizzata nel dicembre dello stesso anno, con effetto dal 1º gennaio 2007, tramite una fusione per incorporazione di Sanpaolo IMI in Banca Intesa con contestuale cambio di denominazione sociale in Intesa Sanpaolo S.p.A. La nuova società bancaria ha adottato inizialmente il modello di governance duale, sistema di derivazione germanica, introdotto con la riforma del diritto societario del 2003, che vede la compresenza di un consiglio di sorveglianza (che esercita molti poteri tradizionalmente riservati all'assemblea) e di un consiglio di gestione. Ad aprile 2016 è invece passata al sistema monistico.

A seguito di tale fusione, per motivi antitrust Intesa Sanpaolo ha ceduto il controllo delle banche retail Cariparma e FriulAdria (654 sportelli in tutto) al Crédit Agricole S.A., già azionista di Intesa Sanpaolo (con il 18%) fin dal 1990 (Banco Ambrosiano). Sempre a seguito della fusione tra Sanpaolo e Intesa, Banca Intesa ha sciolto la joint-venture con Crédit Agricole Caam Sgr (Credit Agricole Asset Management Sgr) riacquistando il 65% di Nextra Investment Management, ceduto ai francesi nel dicembre 2005.

2008-2016

Nel 2008 si è perfezionata l'OPA al prezzo di 6,735 per azione nei confronti della Cassa di Risparmio di Firenze, che successivamente è stata delistata.

Nel 2010 Intesa Sanpaolo ha superato lo stress test effettuato dal Committee of European Banking Supervisors (CEBS). Il test analizzava la solidità patrimoniale degli istituti bancari per verificare le capacità di resistenza alle crisi.[4]

A ottobre 2010 Intesa Sanpaolo ha rilevato il 79% di Banca Monte Parma, con un investimento complessivo massimo di circa 230 milioni di euro[5]; l'integrazione è diventata operativa dal febbraio 2012.

Nel 2011 la Cassa di Risparmio della Spezia (CARISPE) è stata ceduta al Gruppo Crédit Agricole Italia.

Nel novembre 2012 sono state fuse per incorporazione, la Cassa di Risparmio di Terni e Narni, la Cassa di Risparmio Città di Castello e la Cassa di Risparmio di Foligno, nella Cassa di Risparmio di Spoleto, rinominata in Casse di Risparmio dell'Umbria, banca del territorio legata all'istituto creditizio.

Il 15 aprile 2013 la Banca dell'Adriatico si fonde per incorporazione nella Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, creando una nuova banca del territorio che mantiene la denominazione di Banca dell'Adriatico, con la sede sociale sita ad Ascoli Piceno.

A novembre 2014, la Cassa di Risparmio di Venezia e la Banca di Credito Sardo sono state incorporate in Intesa Sanpaolo.

Il 20 luglio 2015, Banca di Trento e Bolzano (Bank für Trient und Bozen) e Banca Monte Parma sono state incorporate in Intesa Sanpaolo.

Il 23 novembre 2015 Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo, Cassa di Risparmio di Rieti e Cassa di Risparmio di Civitavecchia sono state fuse per incorporazione in Intesa Sanpaolo.

Il 16 maggio 2016 Banca dell'Adriatico si fonde per incorporazione in Intesa Sanpaolo.

Il 21 novembre 2016 Casse di Risparmio dell'Umbria si fonde per incorporazione in Intesa Sanpaolo.

Nel dicembre 2016 rileva, al prezzo di 153 milioni di euro, il 90% delle quote azionarie di Banca ITB, di cui già deteneva il restante 10%, e che verrà rinominata Banca 5.

2017-2019: Acquisizione di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza

Palazzo Turinetti, sede sociale del gruppo Intesa Sanpaolo

Il 26 giugno 2017 Intesa Sanpaolo acquisisce Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, al prezzo simbolico di 50 centesimi di euro per ciascuna delle due banche. Sono esclusi dalla cessione d'azienda i crediti deteriorati, che saranno trasferiti a una società a partecipazione pubblica. Con l'acquisizione riceve 3,5 miliardi di euro dallo Stato Italiano in compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall'acquisizione degli asset di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza.

Nel novembre 2017 cede l'intera quota partecipativa (50%) di Allfunds Bank detenuta tramite la controllata Eurizon Capital Sgr. Gli acquirenti, i fondi di private equity Hellman&Friedman e GIC (fondo sovrano di Singapore) hanno versato 930 milioni di euro in contanti. Significa per Intesa Sanpaolo una plusvalenza di 800 milioni che permetterà il raggiungimento del target di 3,4 miliardi di dividendi per l'esercizio 2017.[6] In dicembre 2017 cede Infogroup a Engineering.[7]

A marzo 2018 Intesa Sanpaolo incorpora per fusione Banca Nuova S.p.A. (ex controllata di Banca Popolare di Vicenza).

Il 23 luglio 2018 incorpora per fusione Cassa di Risparmio del Veneto S.p.A. e Cassa di Risparmio del Friuli-Venezia Giulia S.p.A. (precedente denominazione "Friulcassa").

Il 26 novembre 2018 incorpora per fusione la Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna S.p.A. (o Cariromagna) e il Banco di Napoli.

Il 7 agosto 2018 avviene la conversione delle azioni di risparmio di Intesa Sanpaolo in ordinarie con il rapporto di 1,04 azioni ordinarie per ogni azione di risparmio posseduta.

Il 25 febbraio 2019 incorpora per fusione la Banca CR Firenze S.p.A., la Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. e la Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia S.p.A.

Il 27 maggio 2019 incorpora per fusione Banca Apulia S.p.A. e Banca Prossima S.p.A.

2020: Acquisizione con OPAS di UBI Banca

Il 17 febbraio 2020 Carlo Messina annuncia a sorpresa il lancio di una OPS (Offerta pubblica di scambio) volontaria per 4,9 miliardi di euro nei confronti di UBI Banca che prevedeva per ogni 10 azioni di UBI Banca la consegna di 17 azioni di Intesa Sanpaolo di nuova emissione con un premio del 27,6% rispetto alla quotazione in Borsa di venerdì 14 febbraio. Inoltre il 27 aprile 2020 Intesa, che accede a tre milioni di clienti di UBI, ha ottenuto dall'assemblea straordinaria, l'approvazione di un aumento di capitale a sostegno dell'Ops.[8][9]

L'operazione è complessa in quanto, per prevenire possibili problemi con l'Antitrust, coinvolge altre società. UnipolSai ha già raggiunto un accordo per rilevare i rami d'azienda delle compagnie assicurative Banca Assurance Popolari, Lombardia Vita e Aviva Italia, partecipate da UBI. Il gruppo assicurativo bolognese ha sostenuto l'aumento di capitale di 802,26 milioni di euro di BPER Banca, la banca emiliana di cui è primo socio con il 19,9%. A sua volta BPER ha già sottoscritto con Intesa un contratto che prevede l'acquisto di 532 filiali UBI con circa 1,2 milioni di clienti, di cui circa la metà in Lombardia. A luglio 2020, l'autorità antitrust ha disposto che sia Intesa a cedere altrettante filiali proprie, nel caso in cui l'offerta pubblica di sottoscrizione non raggiunga il 67% delle quote.[10] L'operazione, che ha ottenuto l'approvazione da parte delle varie autorità italiane e europee, ha portato al delisting di UBI e prevede la fusione tra le due banche.[8]

All'offerta viene aggiunto successivamente anche un conguaglio in denaro di 0,57 euro per ogni azione UBI consegnata, diventando così un'OPAS.

La cessione è prevista per la fine del 2020, allo scopo di arrivare a chiudere il bilancio d'esercizio nell'aprile 2021, presentando un istituto di credito al settimo posto in Europa per dimensioni, con un valore di risparmio gestito pari 1.1 trilioni, impieghi per 460 miliardi e utili per cinque.[11]

L'offerta si conclude il 30 luglio 2020 col raggiungimento del 91,0149% del capitale di UBI. Pertanto avendo superato il 90% del capitale sociale, sono partite le procedure di delisting che hanno portato Intesa Sanpaolo a diventare l'unico azionista di UBI Banca.[12]

Intesa è tenuta a completare la cessione di 500 agenzie, entro sei mesi dal completamento della fusione.[13]

Il delisting

Il successivo 5 ottobre intesa Sanpaolo ha effettuato il regolamento della procedura congiunta per esercitare il diritto di acquisto e contestualmente adempiere all'obbligo di acquisto avente a oggetto le azioni ordinarie di UBI Banca in circolazione non detenute, a seguito della conclusione dell’OPAS volontaria totalitaria da essa promossa in data 6 marzo 2020 sulle Azioni UBI Banca.

Conseguentemente Borsa Italiana ha disposto la revoca delle azioni di UBI Banca dalla quotazione sull'MTA, (ossia il delisting) a decorrere dal 5 ottobre 2020.

Cessione degli sportelli

Il 12 novembre 2020 si è conclusa la prima delle due trattative richieste dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato per la cessione di 620 sportelli a BPER Banca; alle 486 filiali dotate di autonomia contabile, si sono sommati 134 punti operativi ad operatività limitata, privi di autonomia contabile. La seconda trattativa, perfezionatasi il 15 gennaio 2021, ha portato alla vendita di un ramo d'azienda di UBI consistente nella cessione di 26 sportelli (17 filiali e 9 punti operativi), dislocati in Abruzzo, Basilicata, Calabria e Molise, alla Banca Popolare di Puglia e Basilicata.[14][15][16][17] Si tratta complessivamente di 646 agenzie: 613 della rete UBI (472 filiali e 141 punti operativi) e 33 appartenenti a Intesa Sanpaolo (31 filiali e 2 punti operativi, tutte in Lombardia).

Profilo

Il Gruppo Intesa Sanpaolo è il maggiore gruppo bancario in Italia, con 14,7 milioni di clienti e circa 5.300 filiali[18], ed uno dei principali dell'area Euro, dove è fra i primi venti.

Al 31 dicembre 2019, il Gruppo Intesa Sanpaolo presenta un totale attivo di 816.012 milioni di euro, crediti verso clientela per 395.229milioni di euro, raccolta diretta bancaria di 425.512 milioni di euro e una raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche di 165.838 milioni di euro.

Inoltre il Gruppo è presente all'estero con circa 1.000 sportelli e 7,2 milioni di clienti. Si colloca tra i principali gruppi bancari in diversi Paesi del Centro-Est Europa e nel Medio Oriente e Nord Africa grazie alle proprie controllate locali[19].

Business Unit

Le attività del gruppo sono ripartite in 7 business units:[20]

  • Divisione Banca dei Territori – è la più importante divisione del gruppo e rappresenta la rete commerciale del Gruppo in Italia. Tra le controllate: Banca 5
  • Divisione International Subsidiary Banks – presente in 12 Paesi copre l'Europa centro-orientale, il Medio-Oriente ed il Nordafrica.
  • Divisione IMI-Corporate and Investment Banking– questa divisione è presente in 30 Paesi ed è partner globale per imprese e istituzioni finanziarie sia a livello nazionale sia internazionale.
  • Divisione Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking offre servizi di consulenza finanziaria. È nata nel 1968 come sussidiaria di IOR, poi rilevata da IMI con l'obiettivo di gestire il business dei fondi comuni di IMI in Lussemburgo. Nel 1992 si è fusa con un'altra sussidiaria, Banca Manusardi, ed è in quell'occasione che è divenuta ufficialmente Banca Fideuram[21]. Nel 1997 è entrata nel settore del private banking, nel 2000 è divenuta intermediario dopo l'acquisizione della società francese Groupe Wargny (fondata nel 1806), in seguito, nel 2004, la società madre IMI ha rilevato il suo business legato alle assicurazioni sulla vita.
  • Divisione Asset Management - Eurizon Capital SGR è una società di risparmio gestito che investe in obbligazioni (compresi i titoli di stato) e società quotate. Con il 15% del mercato, è il secondo fondo italiano che gestisce 314 miliardi di euro.
  • Divisione Insurance - le compagnie di assicurazione del gruppo sono: Intesa Sanpaolo Vita, Intesa Sanpaolo RBM Salute, Intesa Sanpaolo Assicura e Fideuram Vita
  • Divisione Capital Light Bank - Intesa Sanpaolo RE.O.CO. si occupa di gestire le sofferenze e gli attivi in vendita

Intesa Sanpaolo in Italia

Banca dei Territori

In Italia l'attività di Intesa Sanpaolo è divisa secondo il progetto "Banca dei Territori"[22] nelle seguenti banche:

  • Intesa Sanpaolo S.p.A. con 3.083 filiali dedicate a 11,5 milioni di clienti Retail e Exclusive;
  • 252 filiali dedicate a 256.000 clienti imprese (PMI);
  • 90 sportelli al servizio di circa 88.000 clienti nonprofit;
  • credito industriale, leasing e factoring;
  • piattaforma di canali diretti;
  • instant banking, con Banca 5 S.p.A.

Banche non più operative

  • Cassa di Risparmio di Terni e Narni (da novembre 2012 incorporata in Cassa di Risparmio di Spoleto ridenominata Cassa di Risparmio dell'Umbria)
  • Cassa di Risparmio di Città di Castello (da novembre 2012 incorporata in Cassa di Risparmio di Spoleto ridenominata Cassa di Risparmio dell'Umbria)
  • Cassa di Risparmio di Foligno (da novembre 2012 incorporata in Cassa di Risparmio di Spoleto ridenominata Cassa di Risparmio dell'Umbria)
  • Banca di Credito Sardo (precedente denominazione "Banca CIS", acronimo di Credito Industriale Sardo) da novembre 2014 incorporata in Intesa Sanpaolo
  • Cassa di Risparmio di Venezia (da novembre 2014 incorporata in Intesa Sanpaolo)
  • Banca di Trento e Bolzano / Bank für Trient und Bozen (da luglio 2015 incorporata in Intesa Sanpaolo)
  • Banca Monte Parma (da luglio 2015 incorporata in Intesa Sanpaolo)
  • Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo (CARIVIT) (da novembre 2015 incorporata in Intesa Sanpaolo)
  • Cassa di Risparmio di Rieti (CARIRI) (da novembre 2015 incorporata in Intesa Sanpaolo)
  • Cassa di Risparmio di Civitavecchia (CARICIV) (da novembre 2015 incorporata in Intesa Sanpaolo)
  • Banca dell'Adriatico (precedenti denominazioni "Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno" e "Banca Popolare dell'Adriatico", dal 16 maggio 2016 incorporata in Intesa Sanpaolo)
  • Cassa di Risparmio dell'Umbria (precedente denominazione "Cassa di Risparmio di Spoleto", dal 21 novembre 2016 incorporata in Intesa Sanpaolo)
  • Banca Nuova S.p.A. (ex controllata di Banca Popolare di Vicenza, da marzo 2018 incorporata in Intesa Sanpaolo)
  • Cassa di Risparmio del Veneto S.p.A. (dal 23 luglio 2018 incorporata in Intesa Sanpaolo)
  • Cassa di Risparmio del Friuli-Venezia Giulia S.p.A. (precedente denominazione "Friulcassa") (dal 23 luglio 2018 incorporata in Intesa Sanpaolo)
  • Banco di Napoli S.p.A. (dal 26 novembre 2018 incorporata in Intesa Sanpaolo)
  • Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna S.p.A. (dal 26 novembre 2018 incorporata in Intesa Sanpaolo)
  • Banca CR Firenze S.p.A. (dal 25 febbraio 2019 incorporata in Intesa Sanpaolo)
  • Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. (dal 25 febbraio 2019 incorporata in Intesa Sanpaolo)
  • Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia S.p.A. (precedente denominazione "Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia") (dal 25 febbraio 2019 incorporata in Intesa Sanpaolo)
  • BancApulia S.p.A. (dal 27 maggio 2019 incorporata in Intesa Sanpaolo)
  • Banca Prossima S.p.A. (per le imprese sociali e le comunità) (dal 27 maggio 2019 incorporata in Intesa Sanpaolo)
  • UBI Banca S.p.A. (dal 12 aprile 2021 incorporata in Intesa Sanpaolo)

Banche specialistiche e altre società

  • Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. (100%)
    • Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. (100%)
    • Sanpaolo Invest S.p.A. (100%)
    • Fideuram Investimenti S.p.A. (99,50%)
    • Siref Fiduciaria S.p.A. (100%)
  • Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. (compagnia assicurativa ramo vita) (99,99%)
    • Intesa Sanpaolo Assicura S.p.A. (100%)
    • Intesa Sanpaolo Life DAC (100%)
  • Eurizon Capital SGR S.p.A. (Società di gestione del risparmio) (100%)
    • Eurizon Capital S.A. (Lussemburgo) (100%)
    • Eurizon Capital Real Asset SGR S.p.A. (51%) (Intesa Sanpaolo Vita 49%)
    • Eurizon Slj Capital Ltd (65%)
    • Eurizon Asset Management Slovakia, správ.spol., a.s.(100%)
      • PBZ Invest d.o.o(100%)
      • CIB Befektetési Alapkezelo Zrt.(100%)
    • Epsilon SGR S.p.A. (100%)
    • Eurizon Capital (HK) Ltd. (Hong Kong) (100%)
    • Penghua Fund Management Company Limited (49%)
    • Qingdao Yicai Wealth Management Co. Ltd. (20%) (Intesa Sanpaolo 55% e Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking 25%)
  • Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. (100%)
  • Intesa Sanpaolo Casa S.p.A. (100%)
  • Intesa Sanpaolo Forvalue S.p.A. (100%)
  • Intesa Sanpaolo Smart Care S.r.l. (100%)
  • Intesa Sanpaolo Provis S.p.A.(100%)
  • Intesa Sanpaolo RE.O.CO. S.p.A.(100%)
  • Intesa Sanpaolo Holding International S.A. (100%)
    • Intesa Sanpaolo Real Estate S.A.(100%)
    • Intesa Sanpaolo Immobilière S.A. (100%)
    • Intesa Sanpaolo Servitia S.A. (100%)
  • Intesa Sanpaolo RBM SALUTE S.p.A.

IWBank

IWBank Private Investments (IWBank S.p.A.[23][24][25]) è la banca online specializzata nella gestione degli investimenti di individui e famiglie, nata dall'integrazione tra IW Bank e UBI Banca Private Investment, la rete di promotori del Gruppo, il 25 maggio 2015. Operativa come servizio di trading di @Imiweb Sim sin dal 1999, venne trasformata in banca del gruppo Sanpaolo IMI nel 2001 (Imiweb bank). Il controllo della banca, nel corso degli anni, è passato dall'allora SanPaolo IMI (2003) a Centrobanca (gruppo UBI Banca) e al management IWBank, fino ad essere detenuta al 100% da UBI Banca nel 2011. Nel mese di agosto 2014 è stato deliberato l'avvio del progetto di integrazione con UBI Banca Private investment che ha portato alla costituzione di IWBank Private Investments. Nel 2020 IWBank è stato il terzo operatore in Italia per volumi scambiati con una quota dell'11,82%;[26] l'offerta comprende servizi di consulenza sugli investimenti, pianificazione finanziaria, trading e online banking.

Altre partecipazioni azionarie

Intesa Sanpaolo nel mondo

Intesa Sanpaolo è presente nel mondo con filiali, uffici di rappresentanza e corporate:

  • Filiali (corporate branches)[27]
    • Abu Dhabi, Amsterdam, Doha, Dubai, Francoforte, Hong Kong, Istanbul, Londra, Madrid, New York, Parigi, Shanghai, Singapore, Sydney, Tokyo, Varsavia.
  • Uffici di Rappresentanza[27]
    • Beirut, Bruxelles, Ho Chi Minh City, Il Cairo, Istanbul, Jakarta, Mosca, Mumbai, Pechino, Seoul, Washington D.C.
  • Uffici Corporate[27]
    • Dublino, Lussemburgo, Mosca, Sao Paulo

Inoltre il Gruppo controlla direttamente diverse banche straniere, specialmente nell'area dell'Europa Centro Orientale e del bacino Mediterraneo, che garantiscono una rete di più di 1.075 filiali e circa 7,8 milioni di clienti gestiti dalle banche estere del gruppo, operanti in 11 paesi nel retail e commercial banking.[28] La forza del gruppo in queste aree sta nel controllo di una rete bancaria fortemente radicata localmente, con molte banche che detengono un'importante quota di mercato.

Banche del gruppo

  • Intesa Sanpaolo Bank - Albania e Grecia - A giugno 2007, Intesa SanPaolo ha finalizzato l'acquisizione dell'80% dell'American Bank of Albania (ABA), fondata a Tirana nel 1998. Nel gennaio del 2008 la banca si è fusa con la Banca Italo Albanese (BIA), divenendo la seconda istituzione bancaria nel paese per Totale Attivo. Oggi Intesa Sanpaolo Bank Albania serve circa 112.000 clienti con una rete di 30 filiali in Albania e 4 in Grecia.
  • Intesa Sanpaolo Banka - Bosna i Hercegovina - Bosnia ed Erzegovina - Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina, risultato della fusione di UPI Banka e LTG, è la sesta banca del paese per totale attivo, servendo 112.000 clienti con 50 filiali. Opera nell'intero mercato della Bosnia e Herzegovina. Offre prodotti per clienti corporate e retail. È stata la prima banca in Bosnia Erzegovina a offrire servizi di banking elettronici ai propri clienti.
  • Privredna Banka Zagreb - Croazia - PBZ, privatizzata nel 1999 e acquisita da Comit l'anno dopo, è la seconda banca croata per Totale Attivo e prima per numero di clienti. Offre i suoi prodotti e servizi a circa 1,6 milioni di clienti attraverso una rete di 230 filiali.
  • Bank of Alexandria - Egitto - La Bank of Alexandria, fondata dal governo egiziano nel 1957, è oggi la sesta banca in Egitto per Totale Attivo e possiede circa 200 filiali. Nel 2006 ha subito l'acquisizione dell'80% da parte del Gruppo.
  • Eximbank - Moldavia - La banca ha 18 filiali e 7 agenzie dislocate in tutta la Repubblica e nella capitale. La banca è stata fondata nel 1994, data ufficiale della costituzione della banca considerata il 29 aprile 1994 - il giorno in cui è stata ottenuta l'autorizzazione (n. 71) dalla Banca nazionale della Moldavia. Il 15 maggio 2006 Eximbank è entrata a far parte del gruppo bancario italiano Veneto Banca. In data 13 marzo 2018, Eximbank è entrata a far parte del Gruppo Intesa Sanpaolo, dopo l'acquisizione del 100% del capitale sociale di Eximbank da parte di Intesa Sanpaolo.
  • Intesa Sanpaolo Bank - Romania - Intesa Sanpaolo Bank Romania fondata nel 1996, ha filiali nel paese, in particolare in Transilvania e nell'area di Timisoara, dove si è stabilita la maggior parte degli imprenditori italiani.
  • Bank Inteza (Банк Интеза) - Russia - Banca Intesa nasce nel gennaio 2010 dalla fusione di ZAO Banca Intesa e KMB Bank. Opera nei segmenti retail, PMI e corporate coprendo 25 regioni del territorio della Federazione Russa attraverso una rete di circa 79 filiali.
  • Banca Intesa Beograd - Serbia - Banca Intesa Beograd è la prima banca in Serbia per Totale Attivo, con una quota di mercato del 12,3%. Dopo la fusione nel gennaio 2008 con la Panonska Banka (Sanpaolo), la banca è attiva nel paese attraverso una rete di 224 filiali distribuite in tutto il paese, la più diffusa rete di terminali ATM e POS, servendo circa 1,3 milioni di clienti.
  • VUB Banka - Slovacchia e Repubblica Ceca - VUB Banka è la seconda banca slovacca per Totale Attivo, con una quota di mercato del 16,2%. La banca ha una rete di 247 filiali, servendo 1,5 milioni di clienti. La banca è presente anche in Repubblica Ceca, con una filiale a Praga. Ha inoltre acquisito la società di leasing BOF.
  • Intesa Sanpaolo Bank - Slovenia - precedentemente Banka Koper/Banca Capodistria, fondata nel 1955, è la sesta banca in Slovenia per Totale Attivo, con una quota di mercato del 5% circa. La banca ha una rete di 46 filiali, con una particolare concentrazione in Istria, servendo circa 150.000 clienti.
  • Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) Morval S.A. - Svizzera - Banca private
  • Praveks Bank (Правекс Банк) - Ucraina - Praveks Bank è stata fondata nel 1992 ed è diventata parte del gruppo Intesa Sanpaolo nel giugno 2008. La banca ha circa 1,2 milioni di clienti (privati e aziende) attraverso 579 filiali e più di 1900 punti vendita per il credito al consumo.
  • CIB Bank - Ungheria - CIB, risultato della fusione di CIB (Comit, poi Intesa) e Inter-Európa Bank (Sanpaolo), è la seconda banca ungherese in termini di Totale Attivo. È oggi un gruppo con 720.000 clienti tra aziende e privati e una rete di 142 filiali. Nel leasing ha circa il 16,6% di market share.

Struttura societaria

Capitale sociale

Dal 4 agosto 2020 il capitale sociale sottoscritto e versato è pari a 9.997.913.905,72 euro, suddiviso in 19.264.057.070 azioni ordinarie prive del valore nominale.

Azionariato

Alla data del 9 aprile 2021 l'azionariato risulta così composto (titolari di quote superiori al 1%):[29][30]

Azionista Azioni ordinarie % di possesso
Compagnia di San Paolo 1 188 947 304 6,119%
BlackRock 972 416 733 5,005%
Fondazione Cariplo 767 029 267 3,948%
Norges Bank 408 812 789 2,104%
Fondazione Cariparo 347 111 188 1,786%
Fondazione CR Firenze 327 138 747 1,684%
Fondazione Carisbo 243 955 012 1,256%
JPMorgan Chase & Co. 223 039 715 1,148%
Mercato 19 430 463 305 76,950%

Governance

Modello di governance

Il modello di governance di Intesa Sanpaolo si basa su un sistema monistico, caratterizzato dalla presenza di un consiglio di amministrazione a cui sono demandate supervisione strategica e attività di vigilanza, quest'ultima svolta dal Comitato per il controllo sulla gestione.

La banca ha adottato questo modello nell'aprile del 2016 al posto del precedente sistema dualistico di amministrazione e controllo, nel quale sono separate le funzioni di controllo e di indirizzo strategico, esercitate dal consiglio di Sorveglianza, e quelle di gestione dell'impresa sociale, esercitate dal consiglio di Gestione.[31]

Consiglio di amministrazione

Componenti del consiglio di amministrazione per gli esercizi 2016 - 2017 - 2018[32]

Carica Nome
Presidente Gian Maria Gros-Pietro
Vice Presidente (indipendente) Paolo Andrea Colombo
Consigliere delegato e CEO Carlo Messina
Consigliere Bruno Picca
Consigliere (indipendente) Rossella Locatelli
Consigliere Giovanni Costa
Consigliere (indipendente) Livia Pomodoro
Consigliere (indipendente) Giovanni Gorno Tempini
Consigliere (indipendente) Giorgina Gallo
Consigliere Franco Ceruti
Consigliere (indipendente) Gianfranco Carbonato
Consigliere (indipendente) Francesca Cornelli
Consigliere (indipendente) Daniele Zamboni
Consigliere (indipendente) Maria Mazzarella
Consigliere (indipendente) Maria Cristina Zoppo
Consigliere (indipendente) Edoardo Gaffeo
Consigliere (indipendente) Milena Teresa Motta
Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione (indipendente) Marco Mangiagalli
Consigliere (indipendente) Alberto Maria Pisani

Dati finanziari

Quella che segue è la tabella di comparazione dei dati finanziari consolidati del Gruppo Intesa Sanpaolo negli ultimi anni.[33][34]

Anno Proventi operativi netti
(in milioni di €)
Utile di esercizio
(in milioni di €)
Totale dell'attivo
(in milioni di €)
Patrimonio netto
(in milioni di €)
2019 18 083 4 182 816 102 55 968
2018 17 875 4 050 787 721 54 015
2017 17 177 7 316 [35] 796 861 56 205
2016 16 929 3 111 725 100 48 911
2015 17 149 2 739 676 568 47 776
2014 16 828 1 251 647 343 44 683
2013 16 295 −4 550 626 283 44 515
2012 17 881 1 605 673 582 49 320
2011 16 785 −8 190 639 221 47 040
2010 16 529 2 705 657 025 53 533
2009 17 480 2 805 624 844 52 681
2008 18 157 2 533 636 133 48 954
2007 18 008 7 250 605 401 51 558

Intesa Sanpaolo nella cultura di massa

Nel mondo dello sport

Intesa Sanpaolo è stata main sponsor ufficiale del CONI per il triennio olimpico 2012-2014.[36]

Nel cinema

Nel 2009 ha avviato il progetto PerFiducia, con il quale ha finanziato la realizzazione di una serie di cortometraggi sul tema della fiducia (giunto, nel 2012, alla quarta edizione). La Banca ha contribuito alla produzione del cortometraggio Baggage del premio Oscar Danis Tanović. Intesa Sanpaolo, che ha a Torino la sua sede principale, ha sponsorizzato il Torino Film Festival. La sua controllata Mediocredito Italiano ha dedicato al supporto delle aziende cinematografiche un Desk specialistico (Media & Entertainment), che in 3 anni ha erogato ad oggi oltre 200 milioni di euro a sostegno della produzione e distribuzione di opere cinematografiche e televisive[37].

Nel 2010 (conformemente alla nuova normativa del Tax Credit Esterno) Intesa Sanpaolo ha investito direttamente nella produzione di singole opere cinematografiche, partecipando (2,5 milioni di euro) alla produzione del film This must be the Place di Paolo Sorrentino. Nel 2011 ISP ha investito (nel complesso 2,5 milioni di euro) nei film:

Nell'arte

Il patrimonio d’arte di Intesa Sanpaolo è legato alla storia ed alla tradizione mecenatizia delle diverse Banche che la compongono.

Il patrimonio è oggi organizzato in poli museali e culturali denominati “Gallerie d’Italia”[38]: le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari a Vicenza, che ospitano le icone russe e la pittura veneta del Settecento; le Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli, che ospitano il Martirio di sant’Orsola di Caravaggio; le Gallerie di Piazza Scala a Milano, che presentano le opere dell’Ottocento e del Novecento.

Intesa Sanpaolo è inoltre molto attiva nell'organizzazione di eventi culturali e artistici.

Clima e ambiente

Ormai da diversi anni il mondo della finanza è al centro di discussioni che riguardano il tema del cambiamento climatico. Gli istituti finanziari sono infatti necessari per lo sviluppo di progetti legati all’estrazione, al trasporto e alla combustione di gas, petrolio e carbone, tra i principali responsabili delle emissioni di gas serra che alterano il clima.

Dall’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi ad oggi, le principali banche mondiali hanno concesso al comparto dei combustibili fossili prestiti per ben 3.800 miliardi di dollari.

Intesa Sanpaolo, secondo l’edizione 2021 di “Banking on Climate Chaos”[39], ha stanziato - fra il 2016 e il 2020 - 13,7 miliardi di dollari all’industria fossile, la maggioranza dei quali a società che stanno espandendo il loro business nel comparto oil&gas come l’italiana Eni o l’americana ExxonMobil.

Tra questi investimenti ci sono anche alcuni progetti particolarmente “problematici”, perché forieri di un enorme impatto ambientale oltre che climatico, come ad esempio i progetti di Eni ed Equinor nel Mare di Barents, all’interno del Circolo polare artico, e di quelli di Novatek e Total nella Penisola di Gydan, nell’Artico russo, che rischiano di causare fuoriuscite di petrolio e metano, nonché di accelerare il sempre più rapido scongelamento del permafrost.

La posizione del gruppo bancario torinese è molto delicata anche perché ha una strategia che non è in linea con l’Accordo di Parigi sul clima, manca della pubblicazione delle emissioni di CO2 associate ai suoi finanziamenti, e non ha preso alcun impegno concreto rispetto al settore oil&gas. Altre banche europee [40] hanno invece implementato negli ultimi anni policy sia nel settore del carbone che degli altri combustibili fossili (gas e petrolio).

Da alcuni anni Intesa Sanpaolo è anche al centro di campagne da parte di diverse associazioni e movimenti ambientalisti italiani e internazionali, che chiedono al gruppo torinese di adottare dei provvedimenti ambiziosi per fermare il flusso di denaro[41] verso il settore dei combustibili fossili e le aziende che di questo settore fanno parte.

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ Contatti - Banca Intesa Sanpaolo, su group.intesasanpaolo.com.
  2. ^ a b Top management, su group.intesasanpaolo.com.
  3. ^ Nome talvolta impropriamente indicato come Intesa San Paolo.
  4. ^ Le cinque banche italiane promosse dagli stress test, in Il sole 24 ore, 23 luglio 2010. URL consultato il 23 luglio 2010.
  5. ^ Il Sole 24 Ore Radiocor del 15 ottobre 2010: Monte Parma: Intesa Sanpaolo acquista quota di controllo, su archivio-radiocor.ilsole24ore.com. URL consultato il 7 gennaio 2010.
  6. ^ Intesa Sanpaolo cede quota di Allfunds Bank a fondi di private equity e al fondo di Singapore, su economia.ilmessaggero.it. URL consultato il 24 novembre 2017.
  7. ^ Engineering e Intesa Sanpaolo: completata la compravendita di Infogroup, in Infogroup. URL consultato il 9 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2018).
  8. ^ a b Ecco l'offerta a sorpresa di Intesa Sanpaolo su UBI Banca, su ansa.it, 18 febbraio 2020. URL consultato il 18 febbraio 2020.
  9. ^ Intesa Sanpaolo lancia un'offerta su UBI Banca da 4,9 miliardi, su repubblica.it, 17 febbraio 2020. URL consultato il 18 febbraio 2020.
  10. ^ Valentina Panigada, Intesa Sanpaolo incassa ok Antitrust a OPS su UBI, ma su quali sportelli cedere spunta un’incognita, su finanzaonline.com, 17 luglio 2020. URL consultato il 4 novembre 2020.
  11. ^ Fabrizio Massaro, Ubi, oggi termina l’opas di Intesa Sanpaolo. A dicembre le filiali a Bper, su corriere.it, 29 luglio 2020.
  12. ^ Il Sole 24 ore. Ubi diventa di Intesa Sanpaolo: le adesioni all’Ops volano al 72%.
  13. ^ Lorenzo -Masini, In arrivo importanti cambiamenti per queste due banche, su proiezionidiborsa.it, 27 luglio 2020.
  14. ^ Accordo con Intesa per cessione 26 sportelli Ubi a Bppb, su fabi.it, Federazione autonoma bancari italiani, 11 febbraio 2021. URL consultato il 7 aprile 2021.
  15. ^ UBI: cessione di ramo d'azienda a BPPB, interventi su filiali e centri imprese ed altre info, su fisac-cgil.it, Federazione italiana sindacale lavoratori assicurazione e credito, 21 gennaio 2021. URL consultato il 7 aprile 2021.
  16. ^ Banca Popolare di Puglia e Basilicata acquista sportelli dal Gruppo Intesa Sanpaolo, su bppb.it, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, 15 gennaio 2021. URL consultato il 7 aprile 2021.
  17. ^ Carlotta Scozzari, Intesa Sanpaolo: quanto ha guadagnato davvero comprando Ubi e quanto ha perso con la vendita degli sportelli a Bper, in Business Insider, 1º aprile 2021. URL consultato il 7 aprile 2021.
  18. ^ Profilo del Gruppo 2020, su group.intesasanpaolo.com.
  19. ^ Profilo, su group.intesasanpaolo.com.
  20. ^ Struttura organizzativa, su group.intesasanpaolo.com.
  21. ^ Banca Fideuram - Storia, su info.bancafideuram.it.
  22. ^ Struttura organizzativa, su group.intesasanpaolo.com.
  23. ^ Dati societari, su iwbank.it. URL consultato il 12 aprile 2021.
  24. ^ Governance, su iwbank.it. URL consultato il 12 aprile 2021.
  25. ^ Chi è IWBank, su iwbank.it. URL consultato il 12 aprile 2021.
  26. ^ 48° rapporto sui dati di negoziazione delle Associate Assosim, su assosim.it, 21 gennaio 2021. URL consultato il 12 aprile 2021.
  27. ^ a b c Intesa Sanpaolo nel Mondo, su corporate.intesasanpaolo.com.
  28. ^ Intesa Sanpaolo, su group.intesasanpaolo.com. URL consultato il 13 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2018).
  29. ^ Azionariato - Intesa Sanpaolo, su group.intesasanpaolo.com. URL consultato il 12 aprile 2021.
  30. ^ La partecipazione aggregata pari a 6,952% segnalata da JPMorgan Chase & Co. con mod. 120 B aggiornato al 26 novembre 2018, viene ricalcolata in 6,951% in conseguenza della variazione del capitale sociale intervenuta il 26 novembre 2018 a seguito della fusione per incorporazione della Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna. JPMorgan Chase & Co. aveva effettuato la segnalazione originale il 16 luglio 2018 (con mod. 120 B) a seguito delle posizioni detenute a fronte dell’emissione di “LECOIP 2.0 Certificate su azioni ordinarie Intesa Sanpaolo” ricevuti dai dipendenti del Gruppo Intesa Sanpaolo nel contesto del Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2021 LECOIP 2.0 basato su strumenti finanziari.
  31. ^ La Repubblica: Intesa Sanpaolo volta pagina: duale addio. Lascia Bazoli: "Ho reso un servizio al Paese", su repubblica.it. URL consultato il 21 settembre 2016.
  32. ^ Borsa Italiana: Consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo, su borsaitaliana.it. URL consultato il 20 settembre 2016.
  33. ^ Intesa Sanpaolo, su borsaitaliana.it. URL consultato il 4 Febbraio 2020.
  34. ^ Bilanci e Relazioni, su group.intesasanpaolo.com. URL consultato il 4 Febbraio 2020.
  35. ^ con contributo pubblico di 3,5 miliardi
  36. ^ Intesa Sanpaolo: sarà partner Coni nel triennio olimpico 2012-2014 - Corriere della Sera
  37. ^ Mediocredito Italiano
  38. ^ Intesa Sanpaolo - Gallerie d'Italia, su progettocultura.intesasanpaolo.com. URL consultato l'11 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2018).
  39. ^ (EN) Banking on Climate Chaos, su Rainforest Action Network. URL consultato il 7 aprile 2021.
  40. ^ (EN) Banking on Climate Chaos, su Rainforest Action Network. URL consultato il 7 aprile 2021.
  41. ^ Clima e finanza italiana, classifica di Greenpeace e Re:Common: "Intesa e Unicredit peggiori banche italiane, smettano di alimentare emergenza climatica", su Re:Common, 27 aprile 2020. URL consultato il 7 aprile 2021.

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