Banca di Credito Popolare

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Banca di Credito Popolare
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaBanca popolare
Fondazione1888 a Torre del Greco
Sede principaleTorre del Greco
GruppoGruppo Bancario Banca di Credito Popolare
Persone chiave
SettoreBancario
Prodottiservizi bancari
Utile netto7,706 milioni di (2013)
Dipendenti619 (2013)
Sito webwww.bcp.it

La Banca di Credito Popolare S.C.p.A.[1] è un istituto di credito popolare, nato il 19 aprile 1888 a Torre del Greco. È una società cooperativa per azioni, con oltre 5.000 soci, 538 dipendenti, 90.000 clienti e 66 filiali distribuite in Campania e nel basso Lazio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nata a Torre del Greco nel 1888 con il nome di Società Anonima Cooperativa di Credito Popolare, l'11 aprile 1948, la ragione sociale venne modificata in "Banca di Credito Popolare, Società Cooperativa a Responsabilità Limitata".

L'8 ottobre 1968 si fuse con la Banca Popolare Cooperativa del Matese, costituita nel 1884 con sede in Piedimonte d’Alife, assumendo l’attuale denominazione di "Banca di Credito Popolare, Società cooperativa per azioni a responsabilità limitata".[2] La crescita dimensionale è stata perseguita attraverso l'ampliamento della rete di sportelli e l'incorporazione finora di quattro aziende di credito: nel 1971 della Banca Popolare di Credito, antico istituto di credito campano fondato da Luigi di Nocera nel 1883; dal 1999 al 2003 del Credito Cooperativo di Nusco, della Banca di Credito Cooperativo del Partenio, del Credito Cooperativo di Cervino e Durazzano. Dal 1º maggio 2005 l'istituto di credito è una Società Cooperativa per Azioni.[3][4][5][6]

La banca deteneva altresì una partecipazione di minoranza in ISVEIMER che è stata venduta a Banco di Napoli nel 1993.[7] La banca ha anche venduto la sua partecipazione dello 0,116% in Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane nel 2015.

Banca Popolare di Secondigliano[modifica | modifica wikitesto]

Un’azione della Banca dal valore di 50 lire (225,50 euro) nel 1886, sotto la presidenza di Luigi di Nocera

La Banca popolare di Secondigliano fu fondata dal commendator Luigi dei Conti di Nocera (1826-1902) nel 1883. Luigi di Nocera fu un industriale nel campo tessile[8], nonché sindaco di Secondigliano (quando questi era comune autonomo).

Amministrata per tre generazioni dalla famiglia di Nocera[9][10][11], la banca ebbe sede in Secondigliano, allora importante polo industriale, e fu la prima banca popolare del Mezzogiorno, assieme alla Banca Popolare della Murgia. Lo statuto, suddiviso in 101 articoli, fu poi revisionato e adattato alle esigenze sopraggiunte nel 1946 e nel 1962. Nel testo originario si legge[12][13]:

«Preferendo mai sempre il servizio de' prestiti sopra i pegni, di cui la cittadinanza meno agiata, ha tanto bisogno per distruggere l'usura»

Attiva soprattutto nello sviluppo urbano e nella crescita economica della città metropolitana di Napoli con prestiti a privati e comuni, si fuse con la Banca di Credito Popolare nel 1971.[14][15][16][17][18]

Sedi[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Vallelonga.
Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzo Vallelonga.

Palazzo Vallelonga[modifica | modifica wikitesto]

Il Palazzo Vallelonga è un palazzo monumentale, situato lungo il Miglio d'Oro, rientrante nel territorio di Torre del Greco; attuale sede della Banca di Credito Popolare.

Distrutto dall'eruzione del 1794, il palazzo fu costruito dalla famiglia Castiglione-Morelli, marchesi di Vallelonga alla fine del 1690 e acquistato nel 1982 dalla Banca di Credito Popolare; che avviò una costosa e complessa opera di restauro.

Il progetto di restauro ha seguito programma di conservazione: Il restauro ha rispettato gli impalcati preesistenti, lo schema planimetrico delle strutture murarie portanti, consolidando quelle presenti e ricostruendo quelle crollate, rispettando i volumi che caratterizzano l'edificio.

Palazzo di Nocera
Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzo di Nocera.

Palazzo di Nocera[modifica | modifica wikitesto]

Contestualmente all’espansione edilizia partenopea del XIX, sorsero sull’allora corso Napoli pregevoli palazzi neoclassici e neorinascimentali, con giardini, statue e fontane. Primo fra tutti fu il Palazzo di Nocera, seguito dal Palazzo Argenta, dal Palazzo Capasso-Visconti, dalla Villa Alfieri (già Villa Capasso) e dai Palazzi dei baroni Carbonelli di Letino, edificati nel ventennio tra il 1880 ed il 1900.

Costruito nel 1870, il Palazzo di Nocera, inizialmente residenza dei Conti di Nocera, divenne sede della Banca Popolare di Secondigliano, fondata ed amministrata dalla famiglia nobile. Dopo la fusione della banca con il Credito Popolare di Torre del Greco nel 1971, il palazzo è stato acquisito da quest'ultimo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ INFORMATIVA ai sensi degli articoli 13 e 14 del Regolamento (UE) 2016/679, su Banca di Credito Popolare.
  2. ^ Dizionario delle banche banchieri e casse di risparmio, 1929. URL consultato il 16 maggio 2023.
  3. ^ Wayback Machine, su web.archive.org, 18 aprile 2016. URL consultato il 16 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2016).
  4. ^ Italy Parlamento Camera dei deputati, Discussioni ..., Tip. della Camera dei deputati, 1969. URL consultato il 16 maggio 2023.
  5. ^ Italia : Ministero di agricoltura, industria e commercio : Divisione industria, commercio e credito, Bollettino ufficiale delle società per azioni, Tipografia eredi Botta. URL consultato il 16 maggio 2023.
  6. ^ Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana. Parte prima, Istituto poligrafico dello stato, 1886. URL consultato il 16 maggio 2023.
  7. ^ BANCO DI NAPOLI S.P.A. / ISTITUTO PER LO SVILUPPO ECONOMICO DELL’ITALIA MERIDIONALE (PDF), su bancaditalia.it.
  8. ^ Annali di statistica, Roma, Il Ministero, 1891. URL consultato il 3 dicembre 2022.
  9. ^ Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana. Parte prima, Istituto poligrafico dello stato, 1884. URL consultato il 10 febbraio 2024.
  10. ^ Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana. Parte prima, Istituto poligrafico dello stato, 1896. URL consultato il 10 febbraio 2024.
  11. ^ Italia, Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia, s.n.!, 1921. URL consultato il 10 febbraio 2024.
  12. ^ Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia e Fondazione Giulio Pastore, Per una storia del sindacalismo cattolico nel Mezzogiorno: scritti in ricordo di Luigi Izzo, Editoriale scientifica, 1999, ISBN 978-88-87293-17-3. URL consultato il 10 febbraio 2024.
  13. ^ Atti parlamentari (PDF), su legislature.camera.it.
  14. ^ Italia : Ministero di agricoltura, industria e commercio : Divisione industria, commercio e credito, Bollettino ufficiale delle società per azioni, Tipografia eredi Botta. URL consultato il 13 maggio 2023.
  15. ^ Annuario delle banche e banchieri d'Italia, 1927. URL consultato il 13 maggio 2023.
  16. ^ Annuario italiano del capitalista: guida per il portatore di azioni ed obbligazioni di banche e di societa industriali e commerciali italiane, La stampa commerciale, 1912. URL consultato il 13 maggio 2023.
  17. ^ Storia, su Banca Credito Popolare. URL consultato il 13 maggio 2023.
  18. ^ Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana. Parte prima, Istituto Poligrafico dello Stato, 1888. URL consultato il 3 dicembre 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN158082156 · LCCN (ENno2002097913 · J9U (ENHE987007366341505171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2002097913
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