Mescolanza etnica: differenze tra le versioni

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Alcuni storici hanno inoltre suggerito che le prime leggi storiche che vietarono il matrimonio interrazziale furono originariamente inventate dai padroni delle piantagioni come tattica di ''[[divide et impera]]'' a seguito della [[Bacon's Rebellion]] (1676). Secondo questa teoria il divieto di matrimonio interrazziale venne promulgato per dividere la [[forza lavoro]] sempre più mista; ai bianchi venne pertanto concessa la libertà mentre i neri vennero successivamente trattati sempre più come degli schiavi piuttosto che come servi indebitati. Prevenendo il matrimonio interrazziale fu possiile mantenere questi due nuovi gruppi separati, impedendo loro una nuova ribellione organizzata<ref>{{cite web|url=http://backintyme.com/essays/?p=22|title=Why Did Virginia's Rulers Invent a Color Line?|last=Sweet|first=Frank. W.|date=1 November 2006|work=Essays on the Color Line and the One-Drop Rule|publisher=Backintyme Essays|accessdate=13 July 2008}}</ref>.
Alcuni storici hanno inoltre suggerito che le prime leggi storiche che vietarono il matrimonio interrazziale furono originariamente inventate dai padroni delle piantagioni come tattica di ''[[divide et impera]]'' a seguito della [[Bacon's Rebellion]] (1676). Secondo questa teoria il divieto di matrimonio interrazziale venne promulgato per dividere la [[forza lavoro]] sempre più mista; ai bianchi venne pertanto concessa la libertà mentre i neri vennero successivamente trattati sempre più come degli schiavi piuttosto che come servi indebitati. Prevenendo il matrimonio interrazziale fu possiile mantenere questi due nuovi gruppi separati, impedendo loro una nuova ribellione organizzata<ref>{{cite web|url=http://backintyme.com/essays/?p=22|title=Why Did Virginia's Rulers Invent a Color Line?|last=Sweet|first=Frank. W.|date=1 November 2006|work=Essays on the Color Line and the One-Drop Rule|publisher=Backintyme Essays|accessdate=13 July 2008}}</ref>.
[[File:Fort Ross Boy and Girl wearing Traditional Russian Costumes.jpg|thumb|Russo-americani a [[Fort Ross]].]]

Nel 1918 si creò un'ampia controversia in [[Arizona]] quando il contadino asiatico-indiano B. K. Singh sposò la figlia sedicenne dei suoi affittuari bianchi<ref>{{cite web|title=Echoes of Freedom: South Asian Pioneers in California, 1899–1965 – Chapter 9: Home Life|publisher=University of California, Berkeley|url=http://www.lib.berkeley.edu/SSEAL/echoes/chapter9/chapter9.html|accessdate=8 January 2009}}</ref>. Durante e dopo l'istituto della [[schiavitù negli Stati Uniti d'America]] la maggior parte dei [[bianchi americani]] considerava il [[matrimonio interrazziale]] tra bianchi e neri come un [[tabù]]; tuttavia durante l'epoca della schiavitù molte donne e uomini americani bianchi ebbero figli con partner neri. Questi bambini diventarono automaticamente schiavi se la madre era una schiava nera, mentre vennero considerati liberi se la madre era una bianca libera, poiché la schiavitù seguì la discendenza della [[matrilinearità]]. Alcuni di questi bambini furono liberati dai loro padri padroni di schiavi o acquistati per essere emancipati se il padre non era in proprietario. Molti figli di queste unioni formarono le [[enclave]] sotto la denominazione di "colorati" o "persone libere di colore" ecc. La maggior parte dei discendenti misti si fusero nel [[gruppo etnico]] degli [[afroamericani]] nel corso dell'epoca delle ''[[Leggi Jim Crow]]''.
Nel 1918 si produsse un'aspra controversia in [[Arizona]] quando il contadino asiatico-indiano B. K. Singh sposò la figlia sedicenne dei suoi affittuari bianchi<ref>{{cite web|title=Echoes of Freedom: South Asian Pioneers in California, 1899–1965 – Chapter 9: Home Life|publisher=University of California, Berkeley|url=http://www.lib.berkeley.edu/SSEAL/echoes/chapter9/chapter9.html|accessdate=8 January 2009}}</ref>. Durante e dopo l'istituto della [[schiavitù negli Stati Uniti d'America]] la maggior parte dei [[bianchi americani]] considerava il [[matrimonio interrazziale]] tra bianchi e neri come un [[tabù]]; tuttavia durante l'epoca della schiavitù molte donne e uomini americani bianchi ebbero figli con partner neri. Questi bambini diventarono automaticamente schiavi se la madre era una schiava nera, mentre vennero considerati liberi se la madre era una bianca libera, poiché la schiavitù seguì la discendenza della [[matrilinearità]]. Alcuni di questi bambini furono liberati dai loro padri padroni di schiavi o acquistati per essere emancipati se il padre non era in proprietario. Molti figli di queste unioni formarono le [[enclave]] sotto la denominazione di "colorati" o "persone libere di colore" ecc. La maggior parte dei discendenti misti si fusero nel [[gruppo etnico]] degli [[afroamericani]] nel corso dell'epoca delle ''[[Leggi Jim Crow]]''.


La ricerca condotta dalla [[genetica delle popolazioni]] suggerisce che una notevole minoranza di [[bianchi americani]] (stimata a 1/3 della popolazione da parte di alcuni esperti di [[genetica]] come Mark D. Shriver<ref>[[Technology Review]] August 11, 2008, [http://www.technologyreview.com/biomedicine/21204/page2/ "Genealogy Gets More Precise."]</ref>) abbia una qualche lontana origine africana (vedi [[commistione genetica]]) e che nel contempo la maggioranza degli [[afroamericani]] abbia una qualche origine europea<ref>{{cite book|title=''In Search of Our Roots: How 19 Extraordinary African Americans Reclaimed Their Past''|author=Gates, Henry Louis Jr |authorlink=Henry Louis Gates, Jr.|publisher=New York: Crown Publishing|date= 2009|pages=20–21.}}</ref><ref name="Zakharia2009">{{cite journal|author1=Fouad Zakharia |author2=Analabha Basu |author3=Devin Absher |author4=Themistocles L Assimes |author5=Alan S Go |author6=Mark A Hlatky |author7=Carlos Iribarren |author8=Joshua W Knowles |author9=Jun Li |author10=Balasubramanian Narasimhan |author11=Steven Sidney |author12=Audrey Southwick |author13=Richard M Myers |author14=Thomas Quertermous |author15=Neil Risch |author16=Hua Tang |title=Characterizing the admixed African ancestry of African Americans|journal=Genome Biology|date=2009|volume=10|issue=R141|doi=10.1186/gb-2009-10-12-r141|url=http://genomebiology.com/2009/10/12/R141|accessdate=10 April 2015}}</ref><ref name="Bryc 2015">{{cite journal|author1=Katarzyna Bryc |author2=Eric Y. Durand |author3=J. Michael Macpherson |author4=David Reich |author5=Joanna L. Mountain |title=The Genetic Ancestry of African Americans, Latinos, and European Americans across the United States|journal=The American Journal of Human Genetics|date=8 January 2015|volume=96|issue=1|pages=37–53|doi=10.1016/j.ajhg.2014.11.010|url=http://www.cell.com/ajhg/fulltext/S0002-9297(14)00476-5|accessdate=15 May 2016}}</ref>.
La ricerca condotta dalla [[genetica delle popolazioni]] suggerisce che una notevole minoranza di [[bianchi americani]] (stimata a 1/3 della popolazione da parte di alcuni esperti di [[genetica]] come Mark D. Shriver<ref>[[Technology Review]] August 11, 2008, [http://www.technologyreview.com/biomedicine/21204/page2/ "Genealogy Gets More Precise."]</ref>) abbia una qualche lontana origine africana (vedi [[commistione genetica]]) e che nel contempo la maggioranza degli [[afroamericani]] abbia una qualche origine europea<ref>{{cite book|title=''In Search of Our Roots: How 19 Extraordinary African Americans Reclaimed Their Past''|author=Gates, Henry Louis Jr |authorlink=Henry Louis Gates, Jr.|publisher=New York: Crown Publishing|date= 2009|pages=20–21.}}</ref><ref name="Zakharia2009">{{cite journal|author1=Fouad Zakharia |author2=Analabha Basu |author3=Devin Absher |author4=Themistocles L Assimes |author5=Alan S Go |author6=Mark A Hlatky |author7=Carlos Iribarren |author8=Joshua W Knowles |author9=Jun Li |author10=Balasubramanian Narasimhan |author11=Steven Sidney |author12=Audrey Southwick |author13=Richard M Myers |author14=Thomas Quertermous |author15=Neil Risch |author16=Hua Tang |title=Characterizing the admixed African ancestry of African Americans|journal=Genome Biology|date=2009|volume=10|issue=R141|doi=10.1186/gb-2009-10-12-r141|url=http://genomebiology.com/2009/10/12/R141|accessdate=10 April 2015}}</ref><ref name="Bryc 2015">{{cite journal|author1=Katarzyna Bryc |author2=Eric Y. Durand |author3=J. Michael Macpherson |author4=David Reich |author5=Joanna L. Mountain |title=The Genetic Ancestry of African Americans, Latinos, and European Americans across the United States|journal=The American Journal of Human Genetics|date=8 January 2015|volume=96|issue=1|pages=37–53|doi=10.1016/j.ajhg.2014.11.010|url=http://www.cell.com/ajhg/fulltext/S0002-9297(14)00476-5|accessdate=15 May 2016}}</ref>.
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Durante il XVIII secolo alcune donne native si rivolsero agli uomini africani liberati, sconvolte a causa di un significativo calo della popolazione maschile nei loro villaggi. Al tempo stesso le prime generazioni di schiavi arrivati tramite la [[tratta atlantica degli schiavi africani]] erano sproporzionatamente maschili. I documenti d'archivio dimostrano che alcune donne native giunsero a comprare uomini africani appena giunti; di nascosto di venditori europei queste donne liberarono ed in seguito sposarono gli africani, assimilandoli nella loro tribù. Alcuni africani scelsero le donne native come partner in previsione del fatto che i loro figli sarebbero stati liberi, in quanto lo status del bambino seguiva quello della madre. Gli africani poterono in tal modo sposarsi all'interno delle tribù che seguivano la [[matrilinearità]] ed essere accettati, poichè i loro figli vennero considerati ancora apparteneti al popolo della madre. Mentre l'espansione europea aumentò verso sudest, i matrimoni tra africani e nativi divennero più numerosi<ref name="Mays2004">{{cite book|author=Dorothy A. Mays |title=Women in Early America: Struggle, Survival, and Freedom in a New World |url=https://books.google.com/books?id=UYWs-GQDiOkC&lpg=PP1&dq=Women%20in%20early%20America&pg=PA218#v=onepage&q=Women%20in%20early%20America&f=false |date=1 January 2004 |publisher=ABC-CLIO |isbn=978-1-85109-429-5 |page=218}}</ref>.
Durante il XVIII secolo alcune donne native si rivolsero agli uomini africani liberati, sconvolte a causa di un significativo calo della popolazione maschile nei loro villaggi. Al tempo stesso le prime generazioni di schiavi arrivati tramite la [[tratta atlantica degli schiavi africani]] erano sproporzionatamente maschili. I documenti d'archivio dimostrano che alcune donne native giunsero a comprare uomini africani appena giunti; di nascosto di venditori europei queste donne liberarono ed in seguito sposarono gli africani, assimilandoli nella loro tribù. Alcuni africani scelsero le donne native come partner in previsione del fatto che i loro figli sarebbero stati liberi, in quanto lo status del bambino seguiva quello della madre. Gli africani poterono in tal modo sposarsi all'interno delle tribù che seguivano la [[matrilinearità]] ed essere accettati, poichè i loro figli vennero considerati ancora apparteneti al popolo della madre. Mentre l'espansione europea aumentò verso sudest, i matrimoni tra africani e nativi divennero più numerosi<ref name="Mays2004">{{cite book|author=Dorothy A. Mays |title=Women in Early America: Struggle, Survival, and Freedom in a New World |url=https://books.google.com/books?id=UYWs-GQDiOkC&lpg=PP1&dq=Women%20in%20early%20America&pg=PA218#v=onepage&q=Women%20in%20early%20America&f=false |date=1 January 2004 |publisher=ABC-CLIO |isbn=978-1-85109-429-5 |page=218}}</ref>.
[[File:Philip haozous.jpg|thumb|Un suonatore [[meticcio]] a [[Santa Fe (Nuovo Messico)]].]]
[[File:Tiger Woods.jpg|thumb|left|[[Tiger Woods]] fa riferimento al suo "make-up" etnico come "Cablinasian" (caucasico, nero, indiano e asiatico) per descrivere la mescolanza razziale che ha ereditato dal padre [[afroamericano]] e dalla madre [[Thai]]<ref>"[http://www.nydailynews.com/news/national/2009/12/06/2009-12-06_tiger_woods_alienates_black_community_with_white_lovers.html Tiger Woods alienates black community with white lovers]". ''Daily News'' (New York). 6 December 2009.</ref>.]]
Dalla metà del XIX secolo fino al XX molti neri e [[messicani]] etnici si sposarono reciprocamente nella [[Valle del Rio Grande]] (sud del [[Texas]]), soprattutto nella [[Contea di Cameron (Texas)]] e nella [[Contea di Hidalgo (Texas)]]; a Cameron il 38% delle persone nere contrassero un [[matrimonio interrazziale]] (una media di 7 famiglie su 18) mentre a Hidalgo il numero fu del 72% (18 famiglie su 25). Queste due contee ebbero i più alti tassi di matrimoni interrazziai, che coivolgevano almeno un coniuge nero, di tutti gli USA. La stragrande maggioranza di questi matrimoni comportò uomini neri che sposavano donne messicane di prima generazione
Dalla metà del XIX secolo fino al XX molti neri e [[messicani]] etnici si sposarono reciprocamente nella [[Valle del Rio Grande]] (sud del [[Texas]]), soprattutto nella [[Contea di Cameron (Texas)]] e nella [[Contea di Hidalgo (Texas)]]; a Cameron il 38% delle persone nere contrassero un [[matrimonio interrazziale]] (una media di 7 famiglie su 18) mentre a Hidalgo il numero fu del 72% (18 famiglie su 25). Queste due contee ebbero i più alti tassi di matrimoni interrazziai, che coivolgevano almeno un coniuge nero, di tutti gli USA. La stragrande maggioranza di questi matrimoni comportò uomini neri che sposavano donne messicane di prima generazione
(Tejanas, donne texane di discendenza messicana). Poiché i [[messicani]] furono considerati essere bianchi dai funzionari texani e dal governo federale, tali matrimoni rappresentarono una violazione delle [[leggi contro la mescolanza razziale negli Stati Uniti d'America]]. Non vi è tuttavia alcuna prova che nessuno di loro sia mai stato perseguito per aver violato tale legge. I tassi di questa dinamica matrimoniale interrazziale possono essere ricondotti a quando gli uomini neri si trasferirono nella "Valle Rio Grande" dopo la fine della [[guerra di secessione americana]]. Si sposarono entrando così a far parte di famiglie messicane etniche e poi unendosi ad altre persone nere che trovarono rifugiate nella riserva al confine messicano<ref>{{cite web|url=http://www.blackpast.org/perspectives/border-love-rio-grande-african-american-men-and-latinas-rio-grande-valley-south-texas-1 |title=Border Love on the Rio Grande: African American Men and Latinas in the Rio Grande Valley of South Texas (1850-1940) |publisher=The Black Past |date=10 June 2003 |accessdate=11 April 2014}}</ref>.
(Tejanas, donne texane di discendenza messicana). Poiché i [[messicani]] furono considerati essere bianchi dai funzionari texani e dal governo federale, tali matrimoni rappresentarono una violazione delle [[leggi contro la mescolanza razziale negli Stati Uniti d'America]]. Non vi è tuttavia alcuna prova che nessuno di loro sia mai stato perseguito per aver violato tale legge. I tassi di questa dinamica matrimoniale interrazziale possono essere ricondotti a quando gli uomini neri si trasferirono nella "Valle Rio Grande" dopo la fine della [[guerra di secessione americana]]. Si sposarono entrando così a far parte di famiglie messicane etniche e poi unendosi ad altre persone nere che trovarono rifugiate nella riserva al confine messicano<ref>{{cite web|url=http://www.blackpast.org/perspectives/border-love-rio-grande-african-american-men-and-latinas-rio-grande-valley-south-texas-1 |title=Border Love on the Rio Grande: African American Men and Latinas in the Rio Grande Valley of South Texas (1850-1940) |publisher=The Black Past |date=10 June 2003 |accessdate=11 April 2014}}</ref>.
[[File:Tiger Woods.jpg|thumb|left|[[Tiger Woods]] fa riferimento al suo "make-up" etnico come "Cablinasian" (caucasico, nero, indiano e asiatico) per descrivere la mescolanza razziale che ha ereditato dal padre [[afroamericano]] e dalla madre [[Thai]]<ref>"[http://www.nydailynews.com/news/national/2009/12/06/2009-12-06_tiger_woods_alienates_black_community_with_white_lovers.html Tiger Woods alienates black community with white lovers]". ''Daily News'' (New York). 6 December 2009.</ref>.]]

Tra il XIX e il XX secolo i [[cinesi]] immigrati furono quasi tutti [[Cantonesi]]. Centinaia di migliaia di uomini cinesi migrati da [[Taishan]] giunsero sulle sponde degli [[Stati Uniti d'America]]. Le leggi vigenti in molti Stati vietarono pertanto agli uomini cinesi di sposare delle donne bianche<ref>[http://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=283998 Chin, Gabriel and Hrishi Karthikeyan, (2002) Asian Law Journal vol. 9 "Preserving Racial Identity: Population Patterns and the Application of Anti-Miscegenation Statutes to Asian Americans, 1910–1950"]. Papers.ssrn.com. Retrieved 29 January 2012.</ref>; a seguito del ''[[Proclama di emancipazione]]'' (1862) molti matrimoni interrazziali in alcuni Stati non vennero registrati e, storicamente, molti di questi [[cinesi d'oltremare]] sposarono donne [[afroamericane]] in proporzioni assai elevate rispetto al numero totale dei matrimoni, per lo più a causa delle poche donne cinesi presenti. Dopo il "Proclama" molti cinesi migrarono negli [[Stati Uniti meridionali]], in particolare in [[Arkansas]], per lavorare nelle piantagioni. Nel 1880 il decimo [[Censimento degli Stati Uniti d'America]] contò nella sola [[Louisiana]] il 57% di matrimoni interrazziali tra cinesi e donne nere e il 43% tra cinesi e donne bianche<ref name="The United States">{{cite web|url=http://www.colorq.org/MeltingPot/article.aspx?d=America&x=ChineseBlacks|title=The United States|work=Chinese blacks in the Americas|publisher=Color Q World|accessdate=15 July 2008}}</ref>. Tra il 20 e l 30% dei cinesi residenti in [[Mississippi]] si sposarono con donne nere ancor prima del 1940<ref>{{cite book|author1=Susan Dente Ross|author2=Paul Martin Lester|title=Images That Injure: Pictorial Stereotypes in the Media|url=https://books.google.com/books?id=cpIHIKUS-e0C&pg=PA144|accessdate=2 March 2012|date=19 April 2011|publisher=ABC-CLIO|isbn=978-0-313-37892-8|pages=144–}}</ref>.
Tra il XIX e il XX secolo i [[cinesi]] immigrati furono quasi tutti [[Cantonesi]]. Centinaia di migliaia di uomini cinesi migrati da [[Taishan]] giunsero sulle sponde degli [[Stati Uniti d'America]]. Le leggi vigenti in molti Stati vietarono pertanto agli uomini cinesi di sposare delle donne bianche<ref>[http://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=283998 Chin, Gabriel and Hrishi Karthikeyan, (2002) Asian Law Journal vol. 9 "Preserving Racial Identity: Population Patterns and the Application of Anti-Miscegenation Statutes to Asian Americans, 1910–1950"]. Papers.ssrn.com. Retrieved 29 January 2012.</ref>; a seguito del ''[[Proclama di emancipazione]]'' (1862) molti matrimoni interrazziali in alcuni Stati non vennero registrati e, storicamente, molti di questi [[cinesi d'oltremare]] sposarono donne [[afroamericane]] in proporzioni assai elevate rispetto al numero totale dei matrimoni, per lo più a causa delle poche donne cinesi presenti. Dopo il "Proclama" molti cinesi migrarono negli [[Stati Uniti meridionali]], in particolare in [[Arkansas]], per lavorare nelle piantagioni. Nel 1880 il decimo [[Censimento degli Stati Uniti d'America]] contò nella sola [[Louisiana]] il 57% di matrimoni interrazziali tra cinesi e donne nere e il 43% tra cinesi e donne bianche<ref name="The United States">{{cite web|url=http://www.colorq.org/MeltingPot/article.aspx?d=America&x=ChineseBlacks|title=The United States|work=Chinese blacks in the Americas|publisher=Color Q World|accessdate=15 July 2008}}</ref>. Tra il 20 e l 30% dei cinesi residenti in [[Mississippi]] si sposarono con donne nere ancor prima del 1940<ref>{{cite book|author1=Susan Dente Ross|author2=Paul Martin Lester|title=Images That Injure: Pictorial Stereotypes in the Media|url=https://books.google.com/books?id=cpIHIKUS-e0C&pg=PA144|accessdate=2 March 2012|date=19 April 2011|publisher=ABC-CLIO|isbn=978-0-313-37892-8|pages=144–}}</ref>.
[[File:Mae Jemison.jpg|thumb|[[Mae Jemison]] nel 1992.]]
[[File:Mae Jemison.jpg|thumb|[[Mae Jemison]] nel 1992.]]
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Tuttavia fino al 2009 un [[giudice di pace]] della [[Louisiana]] rifiutò di rilasciare una licenza matrimoniale ad una coppia interrazziale, giustificando la propria decisione con motivi di preoccupazione nei confronti dei figli che la coppia avrebbe potuto avere<ref>Foster, Mary. [http://www.msnbc.msn.com/id/33349991/ns/us_news-race_and_ethnicity/ "Interracial Couple Denied Marriage License in La"]. [[Associated Press]]. 16 October 2009.</ref>.
Tuttavia fino al 2009 un [[giudice di pace]] della [[Louisiana]] rifiutò di rilasciare una licenza matrimoniale ad una coppia interrazziale, giustificando la propria decisione con motivi di preoccupazione nei confronti dei figli che la coppia avrebbe potuto avere<ref>Foster, Mary. [http://www.msnbc.msn.com/id/33349991/ns/us_news-race_and_ethnicity/ "Interracial Couple Denied Marriage License in La"]. [[Associated Press]]. 16 October 2009.</ref>.
===== Hawaii =====
===== Hawaii =====

==== America Latina e Caraibi ====
==== America Latina e Caraibi ====
Circa 300.000 [[Coolie]] e migranti [[Cantonesi]] (quasi tutti maschi) vennero spediti tra il 1849 e il 1874 in [[America Latina]]; molti di loro contassero un [[matrimonio interrazziale]] e convissero assieme alla popolazione nera, con i [[Meticci]] e finanche con gli europei a [[Cuba]], in [[Perù]], nella [[Guyana]] e a [[Trinidad (isola)]].
Circa 300.000 [[Coolie]] e migranti [[Cantonesi]] (quasi tutti maschi) vennero spediti tra il 1849 e il 1874 in [[America Latina]]; molti di loro contassero un [[matrimonio interrazziale]] e convissero assieme alla popolazione nera, con i [[Meticci]] e finanche con gli europei a [[Cuba]], in [[Perù]], nella [[Guyana]] e a [[Trinidad (isola)]].
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Le società latino-americane assistettero inoltre anche alla crescita sia del [[matrimonio (religione)]] sancito dalla [[Chiesa (istituzione)]] che di quello civile tra gli africani e i "non colorati"<ref name="mtholyoke1">{{cite journal|url=https://www.mtholyoke.edu/acad/latam/SLAVERY-ABOLITION.html |title=Black into White in Nineteenth Century Spanish America: Afro-American Assimilation in Argentina and Costa Rica |author=Lowell Gudmundson |journal=Slavery and Abolition |date=May 1984 |accessdate=11 April 2014 |volume=5 |number=1}}</ref>.
Le società latino-americane assistettero inoltre anche alla crescita sia del [[matrimonio (religione)]] sancito dalla [[Chiesa (istituzione)]] che di quello civile tra gli africani e i "non colorati"<ref name="mtholyoke1">{{cite journal|url=https://www.mtholyoke.edu/acad/latam/SLAVERY-ABOLITION.html |title=Black into White in Nineteenth Century Spanish America: Afro-American Assimilation in Argentina and Costa Rica |author=Lowell Gudmundson |journal=Slavery and Abolition |date=May 1984 |accessdate=11 April 2014 |volume=5 |number=1}}</ref>.
==== Perù ====
==== Perù ====
[[File:Doña Paulina.jpg|thumb|left|Una nera cubana con un [[sigaro cubano]].]]
==== Cuba ====
==== Cuba ====
120.000 [[coolie]] [[Cantonesi]] (tutti maschi) entrarono a [[Cuba]] sotto contratto nel corso di 80 anni. La maggior parte di loro non si sposò, ma Hung Hui afferma che non vi fu una frequenza di attività sessuale tra donne nere e Cantonesi, Secondo Osberg invece i cinesi acquistarono donne schiave per poi liberarle, espressamente con l'intento di sposarle, Nel corso del XIX XX secolo gli uomini cinesi Cantonesi intrapresero relazioni sessuali con onne bianche e nere cubane e da tali rapporti nacquero molti figli. Per un modello caraibico britannico di conservazione culturale cinese attraverso la procreazione con le donne nere, vedi Patterson, 322-31<ref>Identity, Rebellion, and Social Justice Among Chinese Contract Workers in Nineteenth-Century Cuba {{cite web|url=http://www.upf.edu/mon/assig/xialmo/mat/dorsey_4.pdf |title=Archived copy |accessdate=2013-06-14 |deadurl=yes |archiveurl=https://web.archive.org/web/20120220035052/http://www.upf.edu/mon/assig/xialmo/mat/dorsey_4.pdf |archivedate=20 February 2012 |df= }}</ref>.

Nel corso degli anni venti giunsero altri 30.000 cantonesi e piccoli gruppi di [[giapponesi]]; entrambe le migrazioni furono esclusivamente maschili con la conseguenza che vi fu una rapida mesclanza razziale con le popolazioni bianche, nere e mulatte<ref>[http://www.history.com/topics/cuba Cuba — History.com Articles, Video, Pictures and Facts]. History.com. Retrieved 29 January 2012.</ref><ref>{{cite book|author=David Stanley|title=Cuba: a Lonely Planet travel survival kit|url=https://books.google.com/books?id=9HpqAAAAMAAJ|accessdate=29 January 2012|date=January 1997|publisher=Lonely Planet|isbn=978-0-86442-403-7}}</ref>. Nel CIA World Factbook: Cuba (15 maggio 2008) gli autori hanno stimato in 114.240 persone di origini miste cinesi e cubane, mentre solo 300 erano rimasti dei puri cinesi<ref>[https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/cu.html CIA – The World Factbook]. Cia.gov. Retrieved 29 January 2012.</ref>.

Negli studi effettuati sulle origini genetiche, l'asimmetria e la [[commistione genetica]] nelle linee genetiche paterne e materne a Cuba ben 35 [[aplogruppi del cromosoma Y]] SNP (differenze che fanno riferimento a polimorfismi biallelici) sono stati tipizzati in 132 individui maschi del campione cubano; lo studio non ha incluso alcuna persona con origini cinesi certe. Tutti i campioni erano cubani bianchi e neri: 2 su 132 dei campioni maschi appartenevano all'aplogruppo dell'[[Asia orientale]] O2, che si trova in frequze significative proprio tra i Cantonesi<ref>{{Cite journal
| last1 = Mendizabal | first1 = I.
| last2 = Sandoval | first2 = K.
| last3 = Berniell-Lee | first3 = G.
| last4 = Calafell | first4 = F.
| last5 = Salas | first5 = A.
| last6 = Martinez-Fuentes | first6 = A.
| last7 = Comas | first7 = D.
| title = Genetic origin, admixture, and asymmetry in maternal and paternal human lineages in Cuba
| doi = 10.1186/1471-2148-8-213
| journal = BMC Evolutionary Biology
| volume = 8
| pages = 213
| year = 2008
| pmid = 18644108
| pmc =2492877
}}</ref>.
==== Costa Rica ====
==== Costa Rica ====
==== Indie occidentali britanniche ====
==== Indie occidentali britanniche ====
La mescolanza razziale non fu mai illegale nelle [[Indie occidentali britanniche]] e a tutt'oggi le popolazioni della [[Guyana]]<ref>{{cite book|page=38|pages=|year=2000|accessdate=1 June 2006|publisher=ProQuest|volume=|issn=|edition=illustrated|author=Preethy Sarah Samuel|others=Wayne State University. Sociology|quote=|location=|title=Cultural Continuity Or Assimilation in the Familial Domain of the Indo-Guyanese|url=https://books.google.com/books?id=5j25gvLg5HUC&pg=PA38&dq=guyana+chinese+marry+indian+women&hl=en&sa=X&ei=wJSNVYunKIHe-QHa2p3IBg&ved=0CE0Q6AEwBQ#v=onepage&q=guyana%20chinese%20marry%20indian%20women&f=false|isbn=0549387625}}</ref><ref>{{cite book|page=156|pages=|year=1993|accessdate=1 June 2006|publisher=M. Kirkpatrick|volume=Volume 1 of From the Middle Kingdom to the New World |author=Margery Kirkpatrick |title=From the Middle Kingdom to the New World: Aspects of the Chinese Experience in Migration to British Guiana, Volume 1|url=https://books.google.com/books?id=yVdLAAAAYAAJ&q=The+child+was+baptised+William+Adrian+and+was+brought+up+by+his+father.+His+mother+was+supposed+to+be+a+Hindu+with+two+sons,+Amna+and+Safia,+older+than+William,+and+was+called+Gang+Gang+by+William%27s+children.+A+younger+son,+Gulan+...&dq=The+child+was+baptised+William+Adrian+and+was+brought+up+by+his+father.+His+mother+was+supposed+to+be+a+Hindu+with+two+sons,+Amna+and+Safia,+older+than+William,+and+was+called+Gang+Gang+by+William%27s+children.+A+younger+son,+Gulan+...&hl=en&sa=X&ei=dvWSVaTkBYWnyASj8JmABQ&ved=0CB0Q6AEwAA|isbn=9768136278}}</ref><ref>{{cite book|page=128|pages=|year=1993|accessdate=1 June 2006|publisher=M. Kirkpatrick|volume=Volume 1 of From the Middle Kingdom to the New World|issn=|edition=|author=Margery Kirkpatrick|quote=|location=|title=From the Middle Kingdom to the New World: Aspects of the Chinese Experience in Migration to British Guiana, Volume 1|url=https://books.google.com/books?id=yVdLAAAAYAAJ&q=Goedverwagting,+near+Ogle,+where+he+was+taught+the+secrets+of+%27pan-boiling%27+%E2%80%94+the+process+by+which+the+sugar+cane+juice+is+boiled+down+until+granulation+occurs.+At+Goedverwagting+he+took+an+East+Indian+wife,+Mary+See,+and+proceeded+to+produce+his+own+dynasty+%28see+family+Wu%29.+According+to+the+Register+of+Stillbirths,+death+1872-593,+U-A-KONG+was+born+dead+on+8th+September,+1872+to+U-A-HING&dq=Goedverwagting,+near+Ogle,+where+he+was+taught+the+secrets+of+%27pan-boiling%27+%E2%80%94+the+process+by+which+the+sugar+cane+juice+is+boiled+down+until+granulation+occurs.+At+Goedverwagting+he+took+an+East+Indian+wife,+Mary+See,+and+proceeded+to+produce+his+own+dynasty+%28see+family+Wu%29.+According+to+the+Register+of+Stillbirths,+death+1872-593,+U-A-KONG+was+born+dead+on+8th+September,+1872+to+U-A-HING&hl=en&sa=X&ei=vV-TVd2FGIqQyQSPzYeQAQ&ved=0CB0Q6AEwAA|isbn=9768136278}}</ref>, del [[Belize]]<ref>{{cite book|page=247|edition=reprint, illustrated|pages=|year=1972|accessdate=17 May 2014|publisher=Ayer Co Pub|author=Thomas William Francis Gann|volume=|quote=|location=|title=Ancient cities and modern tribes: exploration and adventure in Maya lands|url=https://books.google.com/books?id=5eESAQAAIAAJ&q=Quite+a+considerable+number+of+the+Chinese+never+even+attempted+to+carry+out+their+agreement,+but,+on+reaching+the+colony,+...+of+Chinese+men+was+that+in+a+few+years%27+time+there+burgeoned+forth+a+considerable+crop+of+mixed+Mayaand+Chinese,+which,+...+Now+there+was+an+inexplicable+sequel+to+thesemarriages+;+notwithstanding+the+strong+physical+resemblance+between+theMaya+and+the+Chinese,+which+...&dq=Quite+a+considerable+number+of+the+Chinese+never+even+attempted+to+carry+out+their+agreement,+but,+on+reaching+the+colony,+...+of+Chinese+men+was+that+in+a+few+years%27+time+there+burgeoned+forth+a+considerable+crop+of+mixed+Mayaand+Chinese,+which,+...+Now+there+was+an+inexplicable+sequel+to+thesemarriages+;+notwithstanding+the+strong+physical+resemblance+between+theMaya+and+the+Chinese,+which+...&hl=en&sa=X&ved=0CCAQ6AEwAGoVChMI186Z8MvgxgIVSnE-Ch0NawAX|archivedate=|isbn=}}</ref><ref>{{cite book|page=32|edition=|pages=|year=1918|accessdate=17 May 2014|publisher=U.S. Government Printing Office|author=Thomas William Francis Gann|quote=|location=|title= The Maya Indians of Southern Yucatan and Northern British Honduras, Volume 572, Issue 64|issue=Issue 64 of Bulletin (Smithsonian Institution. 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Moore|quote=|location=|title=Cultural Power, Resistance, and Pluralism: Colonial Guyana, 1838-1900 |url=https://books.google.com/books?id=cx_9-X_-smoC&pg=PA272&dq=Chinese+men+also+cohabited+with+Indian+women,+and+in+a+few+instances+those+women+even&hl=en&sa=X&ei=A5ONVZHcOcO0-QGr97PoBg&ved=0CCcQ6AEwAA#v=onepage&q=Chinese%20men%20also%20cohabited%20with%20Indian%20women%2C%20and%20in%20a%20few%20instances%20those%20women%20even&f=false|isbn=077351354X}}</ref><ref>{{cite book|page=181|pages=|year=1987|accessdate=1 June 2015|publisher=Gordon & Breach Science Publishers|volume=Volume 4 of Caribbean studies|issn=0275-5793|edition=illustrated|author=Brian L. 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La mescolanza razziale non fu mai illegale nelle [[Indie occidentali britanniche]] e a tutt'oggi le popolazioni della [[Guyana]]<ref>{{cite book|page=38|pages=|year=2000|accessdate=1 June 2006|publisher=ProQuest|volume=|issn=|edition=illustrated|author=Preethy Sarah Samuel|others=Wayne State University. Sociology|quote=|location=|title=Cultural Continuity Or Assimilation in the Familial Domain of the Indo-Guyanese|url=https://books.google.com/books?id=5j25gvLg5HUC&pg=PA38&dq=guyana+chinese+marry+indian+women&hl=en&sa=X&ei=wJSNVYunKIHe-QHa2p3IBg&ved=0CE0Q6AEwBQ#v=onepage&q=guyana%20chinese%20marry%20indian%20women&f=false|isbn=0549387625}}</ref><ref>{{cite book|page=156|pages=|year=1993|accessdate=1 June 2006|publisher=M. 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[[File:PuntaMaldonada66.JPG|thumb|Una bambina afro-messicana.]]
==== Messico ====
==== Messico ====
In [[Messico]] il concetto di meticciato (mestizaje) o amalgama culturale e razziale è fino ad oggi parte integrante dell'identità del paese. Mentre viene spesso inteso come mescolanza razziale tra indigeni e [[spagnoli]], i [[messicani]] hanno acquisito una notevole miscela di patrimonio genetico africano e asiatico fin dall'epoca coloniale del [[vicereame della Nuova Spagna]]<ref name="latinamericanstudies1">http://www.latinamericanstudies.org/19-century/Negro-Resistance-Colonial-Mexico.pdf</ref>.
In [[Messico]] il concetto di meticciato (mestizaje) o amalgama culturale e razziale è sempre stato - e continua ad esserlo fino ad oggi - parte integrante dell'identità nazionale. Mentre viene spesso inteso come mescolanza razziale tra indigeni e [[spagnoli]], i [[messicani]] hanno acquisito anche una notevole miscela di patrimonio genetico sia africano che asiatico fin dai tempi dell'epoca coloniale del [[vicereame della Nuova Spagna]]<ref name="latinamericanstudies1">http://www.latinamericanstudies.org/19-century/Negro-Resistance-Colonial-Mexico.pdf</ref>.
[[File:Comunidad japonesa de Monterrey.jpg|thumb|left|Messicani-giapponesi a [[Monterrey]].]]

Anche se in un primo momento parve riluttante il governo spagnolo legalizzò gli eventuali matrimoni interrazziali, il che si applicò a tutti i gruppi liberi di popolazione presenti; tali rappporti non vennerò però subito accettati dalla [[Chiesa (istituzione)]]. Solamente gli schiavi [[negro|negri]] non ottenero la libertà di contrarre [[matrimonio interrazziale]]<ref name="latinamericanstudies1" />.
Anche se in un primo momento parve riluttante il governo spagnolo legalizzò gli eventuali matrimoni interrazziali, il che si applicò a tutti i gruppi liberi di popolazione presenti; tali rappporti non vennerò però subito accettati dalla [[Chiesa (istituzione)]]. Solamente gli schiavi [[negro|negri]] non ottenero la libertà di contrarre [[matrimonio interrazziale]]<ref name="latinamericanstudies1" />.
[[File:XXXIV Fiesta Nacional del Inmigrante - desfile - colectividad alemana.JPG|thumb|Manifestazione di tedeschi-argentini.]]
==== Argentina ====
==== Argentina ====
A [[Buenos Aires]] nel 1810 solo il 2,2% degli uomini africani e il 2,5% delle donne africane risultarono essere sposati con dei bianchi. Nel 1827 le cifre aumentarono fino al 3% per gli uomini e al 6% per le donne. La "miscela razziale" andò ad aumentare ulteriormente a partire da quand gli uomini africani cominciarono ad arruolarsi nell'esercito. Tra il 1810 e il 1820 solo il 19,9% degli uomini africani fu arruolato nell'[[esercito]]; ma tra il 1850 e il 1860 questo numero aumentò fino al 51,1%<ref name="mtholyoke1"/>.

Ciò condusse ad uno squilibrio di [[genere (scienze sociali)]] tra uomini e donne neri. Le unioni tra donne nere e uomini "non colorati" divennero sempre più comuni a seguito della massiccia [[immigrazione]] di [[italiani]] nel paese: ciò portò un commentatore redazionale africano a fare la battuta di spirito secondo cui, dato lo squilibrio di genere presente all'interno della comunità nera, le loro donne "''che non potvano ottenere il pane avrebbero dovuto accontentarsi della pasta''"<ref name="mtholyoke1"/>.
==== Guatemala ====
==== Guatemala ====
==== El Salvador ====
==== El Salvador ====
[[File:El Baile la Danza Saya (7305117526).jpg|thumb|left|Danza pubblica di donne Saya, un gruppo di afro-boliviani.]]
==== Bolivia ====
==== Bolivia ====
Durante il periodo coloniale molti neri si sposarono spesso con la popolazione nativa della [[Bolivia]] (soprattutto [[Aymara]]); il risultato di queste relazione fu la mescolanza razziale tra le due culture, Aymara e afro-boliviana.

A seguito della riforma agraria promulgata nel 1953 i neri (così come anche i popoli indigeni) cominciarono a migrare dai loro villagi agricoli fino alle città di
[[La Paz]], [[Cochabamba]] e [[Santa Cruz]] alla ricerca di migliori opportunità educative e di lavoro. A questo proposito individui neri iniziarono ad intrecciare relazioni con persone di un [[colore della pelle umana]] più chiara come i "Blancos" e i "Mestizos"; ciò venne condotto come mezzo per una migliore integrazione per se stessi, ma soprattutto per i loro figli, nella società boliviana<ref name="WhittenTorres1998">{{cite book|author1=Norman E. Whitten|author2=Arlene Torres|title=Blackness in Latin America and the Caribbean: Central America and Northern and Western South America|url=https://books.google.com/?id=E_IZhY9ZEH4C&pg=PA429&lpg=PA429&dq=aymara+married+black+people#v=onepage&q=aymara%20married%20black%20people&f=false|year=1998|publisher=Indiana University Press|isbn=0-253-21193-X|page=429}}</ref>.
[[File:Marabou.jpg|thumb|Un "Marabou".]]
==== Giamaica e Haiti ====
==== Giamaica e Haiti ====
Ad [[Haiti]] esiste una percentuale considerevole di discendenti di origini asiatiche. L'isola ospita anche il [[gruppo etnico]] dei "Marabou", per metà indiano orientale e per metà africano; discendenti degli immigrati indiani che giunsero da altre nazioni caraibiche, come la [[Martinica]] e la [[Guadalupa]], e degli schiavi africani. La maggior parte dei discendenti attuali della popolazione dei Marabou sono prodotti di ipodiscendenza (l'assegnazione automatica dei figli di un'unione mista o di un accoppiamento tra membri di gruppi etnici o socioeconmici differenti alla "razza subordinata")<ref>Kottak, Conrad Phillip. "Chapter 11: Ethnicity and Race." Mirror for Humanity a Concise Introduction to Cultural Anthropology. New York, NY: McGraw-Hill, 2009. 238. Print.</ref> e, successivamente, principalmente di origini africane.
[[File:Haiti (7810852226).jpg|thumb|left|Una famiglia afro-haitiana.]]
Il paese possiede anche una folta popolazione haitiana di origini [[giapponesi]] e [[cinesi]]. Uno degli afroasiatici più importanti del paese è stato il pittore Edouard Wah, nato da un padre immigrato cinese e da un madre afro-haitiana.


Le donne nordamericane ed europee (la maggior parte delle quali hanno superato i quarant'anni) visitano la [[Giamaica]] ed Haiti ogni anno con l'intento di instaurare relazioni sessuali con i giovani nativi (per lo più vent'enni)<ref>Lorna Martin at Negril Beach [https://www.theguardian.com/travel/2006/jul/23/jamaica.theatre.theobserver How sex tourism became the basis of a Royal Court play]. ''The Guardian''. 23 July 2006. Retrieved 11 December 2011.</ref>; vengono chiamate "bottiglie di latte"<ref>"[http://www.canada.com/ottawacitizen/news/arts/story.html?id=6f1d0124-af59-431a-b9eb-f75a5aa47882 Sex tourism: When women do it, it's called 'romance travelling'] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071018171110/http://canada.com/ottawacitizen/news/arts/story.html?id=6f1d0124-af59-431a-b9eb-f75a5aa47882 |date=18 October 2007 }}". Canada.com. 27 January 2007.</ref>. Mentre i tassi di infezione da [[HIV]]/[[AIDS]] nei [[Caraibi]] sono molto più alti che in [[Canada]] o negli [[Stati Uniti d'America]], le turiste sessuali spesso ignorano il rischio e non utilizzano neppure il [[profilattico]]<ref>"[http://www.canada.com/ottawacitizen/story.html?id=2bdb148d-66df-4f8a-918f-ffe59d617b90 Sex tourism in full boom] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071018075857/http://canada.com/ottawacitizen/story.html?id=2bdb148d-66df-4f8a-918f-ffe59d617b90 |date=18 October 2007 }}". ''[[Ottawa Citizen]]''. 8 January 2007.</ref>.

Quando le donne nere e indiane cominciarono ad avere figli (i "Chindian") in comune con uomini cinesi, questi vennero denominati "chaina raial" nell'inglese giamaicano<ref>{{cite book |page=103 |pages= |year=2002 |accessdate=1 June 2015 |publisher=University of the West Indies Press |volume= |issn= |edition= |author1=Frederic Gomes Cassidy |author2=Robert Brock Le Page |editor1=Frederic Gomes Cassidy |editor2=Robert Brock Le Page |quote= |location= |title=Dictionary of Jamaican English |url=https://books.google.com/books?id=_lmFzFgsTZYC&pg=PA103&dq=jamaica+indian+women+chinese+men&hl=en |isbn=976-640-127-6}}</ref>. La numerosa comunità cinese presente in Giamaica fu in grado di consolidarsi poiché rimase aperta alla possibilità di sposare donne indiane, in mancanza delle cinesi<ref>{{cite book |page=228 |pages= |year=2011 |accessdate=1 June 2015 |publisher=UNESCO |volume=Volume 4 of General History of the Caribbean |issn= |edition=illustrated |editor1=Franklin W. Knight |editor2=K. O. Laurence |others=P. C. Emmer, Jalil Sued Badillo, Germán Carrera Damas, B. W. Higman, Bridget Brereton, Unesco |title=General History of the Caribbean: The long nineteenth century : nineteenth-century transformations |url=https://books.google.com/books?id=_Fnigcq_wtwC&pg=PA228&dq=jamaica+indian+women+marry+chinese+men&hl=en |isbn=92-3-103358-1}}</ref>. Ma la condivisione delle donne fu meno apprezzata dagli indiani giamaicani, questo secondo Verene A. Shepherd<ref>{{cite book |page=171 |pages= |year=1995 |accessdate=1 June 2015 |publisher=McGill-Queen's Press – MQUP |volume=Volume 22 of McGill-Queen's studies in ethnic history |issn=0846-8869 |edition=illustrated |author=Brian L. Moore |title=Cultural Power, Resistance, and Pluralism: Colonial Guyana, 1838–1900 |url=https://books.google.com/books?id=cx_9-X_-smoC&pg=PA171&dq=jamaica+indian+women+marry+chinese+men&hl=en |isbn=0-7735-1354-X}}</ref>; il piccolo numero di donne indane presenti si venne perciò aspramente conteso tra gli uomini indiani stessi e ciò portò ad un aumento drastico del numero di assasinii delle mogli da parte di uomini indiani<ref>{{cite book |page=101 |pages= |year=1988 |accessdate=1 June 2015 |publisher=Psychology Press |volume=Volume 7, Issue 1 of Immigrants & minorities |issue=Issue 1 of Immigrants & minorities |issn= |edition=illustrated |author=Howard Johnson |editor=Howard Johnson |title=After the Crossing: Immigrants and Minorities in Caribbean Creole Society |url=https://books.google.com/books?id=FyVQ0Hn-YjkC&pg=PA101&dq=jamaica+indian+women+marry+chinese+men&hl=en |isbn=0-7146-3357-7}}</ref>.

Le donne indiane costituirono all'incirca solamente l'11% della quantità annuale totale di migranti indiani provenienti da una [[servitù debitoria]], questo negli anni tra il 1845 e il 1847<ref>{{cite book |page=156 |pages= |year=1999 |accessdate=1 June 2015 |publisher=University of Toronto Press |volume=Volume 7, Issue 1 of Immigrants & minorities |issue=Issue 1 of Immigrants & minorities |issn= |edition=illustrated |author=Alena Heitlinger |editor=Alena Heitlinger |quote= |location= |title=Émigré Feminism: Transnational Perspectives |url=https://books.google.com/books?id=a5NdI_7h7HAC&pg=PA156&dq=jamaica+indian+women+marry+chinese+men&hl=en |isbn=0-8020-7899-0}}</ref>; migliaia di uomini cinesi e indiani si ritrovarono pertanto costretti a sposarsi con donne giamaicane.

Gli studi condotti sulle diversità degli [[aplogruppi del cromosoma Y]] nelle isole di Haiti e Giamaica mostra "livelli contrastanti del flusso di origine sessuale": l'[[aplogruppo]] O-M175 cinese paterno ha una frequenza del 3,8% nei giamaicani locali non cinesi, compresi gli indiani H-M69 e L-M20 per lo 0.6% ciascuno, sempre tra i nativi giamaicani<ref>{{cite journal |vauthors=Simms TM, Wright MR, Hernandez M, etal |title=Y-chromosomal diversity in Haiti and Jamaica: contrasting levels of sex-biased gene flow |journal=American Journal of Physical Anthropology |volume=148 |issue=4 |pages=618–31 |date=August 2012 |pmid=22576450 |doi=10.1002/ajpa.22090}}</ref>.
[[File:Seanpaul01.jpg|thumb|[[Sean Paul]] è un giamaicano afro-asiatico.]]
Tra gli afroasatici più importanti del paese vi sono i cantanti di [[reggae]] [[Sean Paul]], [[Tami Chynn]] e [[Diana King]].
=== Asia ===
=== Asia ===
Il matrimonio interetnico nel [[sud-est asiatico]] risale all'[[indianizzazione del Sud-est asiatico]], alla diffusione della [[cultura dell'India]] e del [[buddhismo]] nella regione. A partire dal I secolo, principalmente commercianti maschi provenienti dal [[subcontinente indiano]] spesso intergirono sessualmente con le popolazioni femminili locali in [[Cambogia]], in [[Birmania]], a [[Champa]], nella [[Thailandia centrale]], nella [[penisola malese]] e nell'[[arcipelago malese]]. Molti regni indiani si svilupparono nel corso del [[Medioevo]] in tutto il sud-est asiatico<ref>{{Cite journal |title=Streams of civilization|last=Albert Hyma|first=Mary Stanton|volume=1|publisher=Christian Liberty Press|page=215}}</ref>.

Dal IX secolo in poi un gran numero di commercianti [[arabi]] in prevalenza maschi e provenienti dal [[Medio Oriente]] si stabilirono nella penisola e nell'arcipelago malese affiancandosi alle popolazioni locali [[malesi]] e [[indonesiani]] fino a raggiungere le isole che successivamente vennero denominate [[Filippine]], costituendo relazioni interrazziali con la popolazione feminile. Ciò contribuì in maniera significativa alla diffusione dell'[[islam]] in quasi tutta l'Asia sudorientale.<ref name=Arab-Malays>{{cite web|title=Arab and native intermarriage in Austronesian Asia|work=ColorQ World|url=http://www.colorq.org/MeltingPot/article.aspx?d=Asia&x=ArabMalays|accessdate=24 December 2008}}</ref>.

Dal XIV al XVII secolo molti commercianti [[cinesi]], [[indiano (popolo)|indiani]] e arabi si stabilirono nei regni marittimi dell'Asia sudorientale e si accoppiarono con le popolazioni locali femminili; questa tradizione continuò anche con i commercianti [[portoghesi]] i quali intrecciarono relazioni sessuali con le popolazioni locali<ref>{{Cite book |title=The Cambridge History of Southeast Asia|first=Nicholas|last=Tarling|year=1999|isbn=0-521-66370-9|page=149|publisher=[[Cambridge University Press]]|location=Cambridge}}</ref>. Nei secolo XVI e XVII migliaia di [[giapponesi]] viaggiarono per il [[Sud-est asiatico]] contraendo matrimoni interraziali con le donne locali<ref name=Leupp/>.

Dal X al XII secolo diverse donne persiane furono trovate a [[Canton]], alcune delle quali già nei primi anni del X secolo, rinchiuse nell'harem personale dell'imperatore [[Liu Chang]] (971-80); allo scoccare del XII secolo vivevano nel luogo un gran numero di queste donne, note per l'abbigliamento costituito da orecchini multipli e per la loro disposizione ad essere assai litigiose<ref name="Walter Joseph Fischel 1951 407">{{cite book|author=Walter Joseph Fischel|title=Semitic and Oriental studies: a volume presented to William Popper, professor of Semitic languages, emeritus, on the occasion of his seventy-fifth birthday, October 29, 1949|url=https://books.google.com/books?id=v68NAAAAIAAJ|accessdate=2 March 2012|year=1951|publisher=University of California Press|page=407}}</ref>.

Molte donne provenienti dalla regione del [[Golfo Persico]] vissero nell'apposito quartiere adibito per gli stranieri di Canton, tutte loro vennero collettivamente chiamate "donne persiane" (波斯 婦 Po-ssu-fu o Bosifu)<ref>{{cite book |url=https://books.google.com/books?ei=TUtTTZvCLcL6lwfv-rmNCg|title=Memoirs of the Research Department of the Toyo Bunko (the Oriental Library), Issue 2|author=Tōyō Bunko (Japan). Kenkyūbu|year=1928|publisher=The Toyo Bunko|location=the University of Michigan|page=34|accessdate=9 February 2011}}</ref>. Alcuni studiosi non hanno differenziato tra [[persiani]] e arabi, proprio allo steso modo in cui i cinesi chiamarono tutte le donne provenienti dalla regione del Golfo "persiane"<ref>{{cite book|author1=History of Science Society|author2=Académie internationale d'histoire des sciences|title=Isis|url=https://books.google.com/books?id=NlEbAAAAMAAJ|accessdate=2 March 2012|year=1939|publisher=Published by the University of Chicago Press for the History of Science Society|page=120}}</ref>.

Circa 100.000 "Amerasiani", figli con padre appartenente all'[[United States Armed Forces]] e madre asiatica rimasero in [[Vietnam]] dopo la caduta di [[Saigon]] (1975), che pose fine alla [[guerra del Vietnam]]<ref>"[http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,808572,00.html SOUTH VIET NAM: The Girls Left Behind]". Time. 10 September 1956.</ref>. Durante e dopo la [[Guerra d'indipendenza indonesiana]] (1945-65) circa 300.000 persone, principalmente [[Eurasiani]] (figli di [[olandesi]] e asiatici), lasciarono l'[[Indonesia]] per emigrare nei [[Paesi Bassi]]<ref>"[http://press.princeton.edu/chapters/s8421.html When Ways of Life Collide: Multiculturalism and Its Discontents in the Netherlands]". Princeton University Press.</ref>.

Per tutto il XIX secolo e nei primi anni del XX vi fu una diffusa rete di prostitute cinesi e giapponesi che vennero trafficate in tutta l'[[Asia]], soprattutto in paesi come la [[Cina]], il [[Giappone]], la [[penisola coreana]], [[Singapore]] e l'[[impero anglo-indiano]], in quello che fu allora conosciuto come "traffico degli schiavi gialli". Esistette anche una rete di prostitute provenienti direttamente dal [[continente europeo]] le quali vennero trafficate nel [[subcontinente indiano]], a [[Ceylon]], Singapore, Cina e Giappone in quello che venne definito il "traffico degli schiavi bianchi"<ref name="doi10.1177/001946460304000202">{{Cite journal | last1 = Fischer-Tiné | first1 = H. | title = 'White women degrading themselves to the lowest depths' : European networks of prostitution and colonial anxieties in British India and Ceylon ca. 1880-1914 | doi = 10.1177/001946460304000202 | journal = Indian Economic & Social History Review | volume = 40 | issue = 2 | pages = 163–190 | year = 2003 | pmid = | pmc = }}</ref>.

Durante la [[seconda guerra mondiale]] i soldati giapponesi s'impegnarono in tutta una serie organizzata di [[stupri di guerra]] nel corso delle loro invasioni dell'[[Asia orientale]] e sudorientale. Alcune donne indo-olandesi, catturate nelle colonie olandesi asiatiche, vennero costrette in uno stato di [[schiavitù sessuale]]<ref>{{Cite journal | ref=CITEREFchosun.com2007-03-19|url=http://english.chosun.com/w21data/html/news/200703/200703190023.html | title=Comfort Women Were 'Raped': U.S. Ambassador to Japan | publisher=Digital Chosunibuto (English edition) | date=19 March 2007 | accessdate=2 July 2008 | archiveurl = https://web.archive.org/web/20080605004220/http://english.chosun.com/w21data/html/news/200703/200703190023.html | archivedate = 5 June 2008}}</ref>; quasi 300 donne olandesi finirono in questo modo<ref>{{cite book|author=Ailee Moon|title=Korean American Women: From Tradition to Modern Feminism|url=https://books.google.com/books?id=aQu7avHHTm4C&pg=PA248|accessdate=10 March 2013|year=1998|publisher=Greenwood Publishing Group|isbn=978-0-275-95977-7|pages=248–}}</ref>.

Il [[turimo sessuale]] ha cominciato ad emergere verso la fine del XX secolo come uno degli aspetti più controversi del turismo occidentale e della [[globalizzazione]]; questa particolare forma di turismo viene intrapresa a livello internazionale da turisti provenienti dai paesi occidentali più ricchi. L'autore e storico norvegese Nils Johan Ringdal afferma che tre su quattro uomini di età compresa tra i 20 e i 50 anni che hanno visitato l'Asia o l'Africa hanno pagato (sia uomini sia donne) per poter intattenere relazioni sessuali<ref>[http://www.independent.co.uk/arts-entertainment//reviews/love-for-sale-a-global-history-of-prostitution-by-nils-ringdal-trans-richard-daly-751462.html Love for Sale: a global history of prostitution by Nils Ringdal, trans Richard Daly]. By Sarah Burton. ''The Independent.'' November 2004.</ref>.

Il turismo sessuale femminile è emerso anch'esso nel tardo XX secolo, primariamente nell'isola indonesiana di [[Bali]]. Ogni anno decine di migliaia di donne single affollano le spiagge balinesi; da decenni i giovani uomini locali hanno approfittato in maniera losca dell'atmosfera rilassata per trovare l'amore e il lucro con le turiste - giapponesi, europee e australiane per la stragrande maggioranza - le quali in ogni caso sono sempre sembrate ben felici per l'accordo, avere cioè rapporti sessuali a pagamento con i nativi<ref>[http://asiasentinel.com/index.php?option=com_content&task=view&id=2440&Itemid=202 Bali Beach Gigolos Under Fire]. Asia Sentinel, 4 May 2010</ref>.
==== Cina ====
===== Hong Kong =====
===== Macao =====
==== Taiwan ====
Durante l'[[Assedio di Forte Zeelandia]] (1661-62) in cui le forze lealiste [[cinesi]] della [[dinastia Ming]] comandate da [[Coxinga]] assediarono e sconfissero la [[Compagnia olandese delle Indie orientali]], conquistando in tal maniera l'intera isola di [[Taiwan]], i cinesi presero prigionieri donne e bambini olandesi; Coxinga prese la figlia appena adolescente del missionario [[Antonius Hambroek]] come propria concubina<ref>{{cite book |last=Moffett |first=Samuel H. |date=1998 |title=A History of Christianity in Asia: 1500–1900 |url=https://books.google.com/books?ei=YHLxTpe6G4nj0QHjtsm3Ag&id=_XglAQAAIAAJ&dq=hambroek+daughter&q=one+sweet+young+seized+harem |location= |publisher=Orbis Books |edition=2, illustrated, reprint |volume=Volume 2 of A History of Christianity in Asia: 1500–1900. Volume 2 |issue=Issue 36 of American Society of Missiology series |series=Bishop Henry McNeal Turner Studies in North American Black Religion Series |page=222 |isbn=1-57075-450-0 |accessdate=December 10, 2014 }}</ref><ref>{{cite book |last=Moffett |first=Samuel H.|date=2005 |title=A history of Christianity in Asia, Volume 2 |url=https://books.google.com/books?ei=YHLxTpe6G4nj0QHjtsm3Ag&id=VEcKAQAAMAAJ&dq=hambroek+daughter&q=one+very+sweet+young+girl+seized+harem |location= |publisher=Orbis Books |edition=2 |issue=Issue 36 of American Society of Missiology series |page=222 |isbn=1-57075-450-0 |accessdate=December 10, 2014 }}</ref><ref>{{cite book |date=1961 |title=Free China Review, Volume 11 |url=https://books.google.com/books?id=QGzVAAAAMAAJ&q=hambroek+daughter&dq=hambroek+daughter&hl=en&sa=X&ei=zmjyTr7gI6bh0QHigo2cAg&ved=0CDAQ6AEwADgU |location= |publisher=W.Y. Tsao |page=54 |isbn= |accessdate=December 10, 2014}}</ref>, mentre tutte le donne olandesi vennero vendute ai soldati cinesi per diventare loro mogli. Nel 1684 alcune di queste donne si trovavano ancora nelle mani dei cinesi<ref>{{cite book |last=Covell |first=Ralph R. |date=1998 |title=Pentecost of the Hills in Taiwan: The Christian Faith Among the Original Inhabitants |url=https://books.google.com/books?id=oaP2UFZVGDoC&pg=PA96&dq=hambroek+daughter&hl=en&sa=X&ei=YHLxTpe6G4nj0QHjtsm3Ag&ved=0CEEQ6AEwAg#v=onepage&q=hambroek%20daughter&f=false |location= |publisher=Hope Publishing House |edition=illustrated |page=96 |isbn=0-932727-90-5 |accessdate=December 10, 2014 }}</ref>.

Alcuni degli aspetti fisici più caratteristici degli olandesi come i capelli castano dorati e rossi presenti tra le persone del sud dell'isola sono una conseguenza di questo episodio che vide le donne olandesi diventare concubine dei comandanti cinesi<ref>{{cite book |last=Manthorpe |first= Jonathan |date=2008 |title=Forbidden Nation: A History of Taiwan |url=https://books.google.com/books?id=p3D6a7bK_t0C&pg=PA77&dq=to+the+lot+of+an+unmarried+man+being+thereby+freed+from+the+vexations+by+the+chinese+women+who+are+very+jealous&hl=en&sa=X&ei=vCp0VJWZN5PHsQSw_4HQCA&ved=0CC8Q6AEwAw#v=onepage&q=to%20the%20lot%20of%20an%20unmarried%20man%20being%20thereby%20freed%20from%20the%20vexations%20by%20the%20chinese%20women%20who%20are%20very%20jealous&f=false |location= |publisher=Macmillan |edition=illustrated |page=77 |isbn=0-230-61424-8 |accessdate=December 10, 2014 }}</ref>.
[[File:Katrina-Kaif.jpg|thumb|L'attrice indiana [[Katrina Kaif]] è figlia di un uomo indiano e di una donna inglese.]]
==== Subcontinente indiano ====
Il [[subcontinente indiano]] ha una lunga storia di unioni interetniche, risalenti fino alla [[storia antica]]. Numerosi gruppi di persone si affiancarono per millenni nell'[[Asia meridionale]] inclusi i parlanti delle [[lingue dravidiche]] dell'[[India meridionale]], delle [[lingue indoarie]], delle [[lingue austroasiatiche]] e delle [[lingue tibeto-birmane]].

Le origini e le affinità comuni presenti in circa 1 miliardo di persone che vivono nell'attuale territorio della repubblica dell'[[India]] sono state da tempo contestate. Ciò è dovuto in gran parte alle molte ondate di immigrati le quali infuenzarono profondamente la struttura genetica degli indiani; nelle più recenti di queste ondate i gruppi nomadi parlanti [[lingue indoeuropee]] provenienti dal [[Medio Oriente]], dall'[[Anatolia]] e dal [[Caucaso]] si spostarono fino ad arrivare nel subcontinente<ref>{{cite journal|pmid=11381027|year=2001|last1=Bamshad|first1=M.|last2=Kivisild|first2=T.|last3=Watkins|first3=W. S.|last4=Dixon|first4=M. E.|last5=Ricker|first5=C. E.|last6=Rao|first6=B. B.|last7=Naidu|first7=J. M.|last8=Prasad|first8=B. V.|last9=Reddy|first9=P. G.|last10=Rasanayagam | first10=A.|last11=Papiha | first11=S. S.|last12=Villems | first12=R.|last13=Redd | first13=A. J.|last14=Hammer | first14=M. F.|last15=Nguyen | first15=S. V.|last16=Carroll | first16=M. L.|last17=Batzer | first17=M. A.|last18=Jorde | first18=L. B.|title=Genetic evidence on the origins of Indian caste populations|volume=11|issue=6|pages=994–1004|doi=10.1101/gr.GR-1733RR|pmc=311057|journal=Genome Research| display-authors=6}}</ref>.

Secondo gli storici britannici del XIX secolo furono proprio questi "ariani" ad istituire il [[sistema delle caste in India]], una forma di [[elitismo]] del tutto ereditario di organiizzazione sociale che separò stabilmente i conquistatori [[indoari]] di pelle chiara dalla popolazione indigena dei [[Dravida]] dalla pelle più scura, imponendo in tal modo una forma di "[[endogamia]] razziale" diretta.

Gran parte di tutto ciò rappresentò solamente una [[congettura]] alimentata ad arte dall'[[impero britannico]]<ref name="NehruIndia">From ''[[The Discovery of India]]'' by [[Jawaharlal Nehru]], reproduced from ''History: Modern India'' (p 108) by S.N. Sen, New Age Publishers, {{ISBN|81-224-1774-4}}</ref>; le politiche britanniche del "[[divide et impera]]" con la loro regolamentazione ferrea dei ruoli sociali, nonché l'enumerazione della popolazione in categorie del tutto rigide durante l'occupazione britannica tramite l'[[impero anglo-indiano]], contribuirono all'irrigidimento di queste identità castali per loro intima natura segregazioniste<ref>{{cite book|last=Corbridge |first=Staurt |author2=Harriss, John |title=Reinventing India: Liberalization, Hindu Nationalism and Popular Democracy|year=2000 |publisher=Polity press |page=8|isbn=0-7456-2076-0}}</ref>.

A partire dall'indipendenza indiana dal dominio britannico (1947) però il concetto di "invasione ariana e sottomissione dei Dravida scuri dell'[[India meridionale]]" divenne una polemica fondamentale nella [[geopolitica]] dell'intera [[Asia meridionale]], inclusa la [[propaganda]] in direzione dell'[[indofobia]] attuata dal [[Pakistan]] musulmano<ref>{{Cite journal | last1 = Jalal | first1 = A. | doi = 10.1017/S0020743800061596 | title = Conjuring Pakistan: History as Official Imagining | journal = International Journal of Middle East Studies | url = http://www.tufts.edu/~ajalal01/Articles/conjuring.pdf| volume = 27 | pages = 73–89 | year = 2009 | jstor = 176188| pmid = | pmc = }}</ref>. Non esiste a tutt'oggi una teoria conclusiva sulle origini del sistema castale indiano e storici ed archeologi di fama mondiale come Jim G. Shaffer, [[James Patrick Mallory]], [[Edwin Bryant]] e altri hanno contestato la pretesa di una presunta "invasione ariana"<ref>*[[Jim Shaffer]] – "Current archaeological data do not support the existence of an Indo-Aryan or European invasion into South Asia any time in the pre- or protohistoric periods. Instead, it is possible to document archaeologically a series of cultural changes reflecting indigenous cultural developments from prehistoric to historic periods"{{cite book|title=The Indo-Aryan Invasions: Cultural Myth and Archaeological Reality|author=Jim Shaffer}}
*[[J.P. Mallory]] – "... the extraordinary difficulty of making a case for expansions from Andronovo to northern India, and attempts to link the Indo-Aryans to such sites as the Beshkent and Vakhsh cultures only gets the Indo-Iranian to Central Asia, but not as far as the seats of the Medes, Persians or Indo-Aryans".
*[[Edwin Bryant (author)|Edwin Bryant]] – "India is not the only Indo-European-speaking area that has not revealed any archaeological traces of immigration. There is at least a series of archaeological cultures that can be traced approaching the Indian subcontinent, even if discontinuous, which does not seem to be the case for any hypothetical east-to-west emigration"
{{cite book| last=Bryant|first=Edwin|author-link=Edwin Bryant (author)|year=2001|title=[[The Quest for the Origins of Vedic Culture]]: The Indo-Aryan Migration Debate|publisher=Oxford University Press|isbn=0-19-513777-9}}.
{{cite book|year=2005|editor-last=Bryant|editor-first=Edwin F.|editor-link=Edwin Bryant (author)|editor2-last=Patton|editor2-first=Laurie L.|title=The Indo-Aryan Controversy: Evidence and inference in Indian history|publication-place=London|publisher=Routledge|isbn=0-7007-1463-4}}</ref>.
[[File:Rahul Gandhi in Ernakulam, Kerala.jpg|thumb|left|[[Rahul Gandhi]] è figlio di [[Rajiv Gandhi]] (indiano) e [[Sonia Gandhi]] (italiana).]]
Alcuni ricercatori sostengono che le somiglianze genetiche con gli europei risultano essere maggiormente comuni tra gli appartenenti alle classi più alte (vedi il [[brahmano]] della casta sacerdotale)<ref>{{cite news|first=Bijal P|last=Trivedi|title=Genetic evidence suggests European migrants may have influenced the origins of India's caste system|url=http://www.genomenewsnetwork.org/articles/05_01/Indo-European.shtml|agency=Genome News Network|publisher=J. Craig Venter Institute|date=14 May 2001|accessdate=27 January 2005}}</ref>. I loro risultati, fatti pubblicare su ''Genome Research'', hanno sostenuto l'idea che i membri delle caste più alte siano più stettamente collegati geneticamente agli europei di quanto non lo siano gli appartenenti alle classi inferiori<ref>[http://www.scientificamerican.com/article.cfm?id=scientists-connect-indian Scientists Connect Indian Castes and European Heritage]. ''[[Scientific American]]''. 15 May 2001.</ref>. Secondo questa ricerca le popolazioni degli invasori [[indoeuropei]] sarebbero state costituite prevalentemente da maschi i quali si si accoppiarono con le femmine locali creando così le caste superiori; le donne pertanto avrebbero avuto una mobilità verso l'alto nel sistema castale che fu invece del tutto preclusa agli uomini. Tuttavia altri ricercatori hanno però contestato e contraddetto tali affermazioni<ref>{{Cite journal | last1 = Basu | first1 = A. | last2 = Mukherjee | first2 = N. | last3 = Roy | first3 = S. | last4 = Sengupta | first4 = S. | last5 = Banerjee | first5 = S. | last6 = Chakraborty | first6 = M. | last7 = Dey | first7 = B. | last8 = Roy | first8 = M. | last9 = Roy | first9 = B. | last10 = Bhattacharyya | first10 = N. P. | last11 = Roychoudhury | first11 = S. | last12 = Majumder | first12 = P. P. | title = Ethnic India: A Genomic View, with Special Reference to Peopling and Structure | doi = 10.1101/gr.1413403 | journal = Genome Research | volume = 13 | issue = 10 | pages = 2277–2290 | year = 2003 | pmid = 14525929| pmc =403703 }}</ref>.

Uno studio compiuto da Joanna L. Mountain e altri per l'[[Università di Stanford]] ha concluso che non c'era "''nessuna chiara separazione in tre gruppi geneticamente distinti lungo le linee genetiche di casta''"<ref>{{Cite journal
| last1 = Mountain | first1 = J. L.
| last2 = Hebert | first2 = J. M.
| last3 = Bhattacharyya | first3 = S.
| last4 = Underhill | first4 = P. A.
| last5 = Ottolenghi | first5 = C.
| last6 = Gadgil | first6 = M.
| last7 = Cavalli-Sforza | first7 = L. L.
| title = Demographic history of India and mtDNA-sequence diversity
| journal = American Journal of Human Genetics
| volume = 56
| issue = 4
| pages = 979–992
| year = 1995
| pmid = 7717409
| pmc = 1801212
}}</ref>, anche se "''un albero genetico ha rivelato alcuni raggruppamenti secondo l'affiliazione di casta''". Un altro studio del 2006 condotto da Ismail Thanseem e altri per il "Centre for Cellular and Molecular Biology" (centro di [[biotecnologia]] situato a [[Hyderabad]]) ha concluso che i "''gruppi delle caste inferiori potrebbero provenire dalle suddivisioni gerarchiche che si sono sviluppate all'interno dei gruppi tribali con la diffusione degli agricoltori del [[neolitico]], molto prima quindi dell'arrivo dei parlanti Indoari''" e che gli "''[[Indoeuropei]] si sono affermati come rappresentanti delle caste superiori in questa struttura di classe che non era mai stata sviluppata prima all'interno delle tribù''"<ref>{{Cite journal | last1 = Thanseem | first1 = I. | last2 = Thangaraj | first2 = K. | last3 = Chaubey | first3 = G. | last4 = Singh | first4 = V. | last5 = Bhaskar | first5 = L. V. S. | last6 = Reddy | first6 = B. M. | last7 = Reddy | first7 = A. G. | last8 = Singh | first8 = L. | title = Genetic affinities among the lower castes and tribal groups of India: Inference from Y chromosome and mitochondrial DNA | journal = BMC Genetics | volume = 7 | pages = 42 | year = 2006 | doi = 10.1186/1471-2156-7-42 | pmid = 16893451| pmc =1569435 }}</ref>.

Uno studio genetico del 2006 prodotto dal "National Institute of Biologicals" indiano ha sottoposto a sperimentazione un campione di uomini provenienti da diversi gruppi tribali e castali, concludendo che in realtà gli indiani hanno acquisito pochissimi geni dai parlanti le [[lingue indoeuropee]]<ref>{{cite web|title=India Acquired Language, Not Genes, From West, Study Says|author=Brian Handwerk|url=http://news.nationalgeographic.com/news/2006/01/0110_060110_india_genes.html|work=National Geographic |date=10 January 2006|accessdate=8 December 2006}}</ref>. Studi più recenti si sono anche trovati a discutere le affermazioni secondo cui i cosiddetti "Ariani" e i Dravida abbiano un rilevante "divario razziale".

Una ricerca condotta dal "Centre for Cellular and Molecular Biology" nel 2009 (in collaborazione con l'[[Harvard Medical School]], l'"Harvard T.H. Chan School of Public Health", il "Broad Institute" ed infine anche con il [[Massachusetts Institute of Technology]]) ha analizzato mezzo milione di [[marcatori genetici]] attraverso il [[genoma]] di 132 individui di 25 diversi [[gruppi etnici]] e provenienti da 13 [[Stati federati e territori dell'India]] incrociati in caste multiple.

Lo studio ha stabilito, basandosi sull'impossibilità di identificare qualsiasi indicatore genetico attraverso le linee di casta, che queste caste nell'[[Asia meridionale]] nacquero e si svilupparono all'interno delle organizzazioni tribali tradizionali nel coso della formazione della prima società indiana e che pertanto non furono prodotte da alcuna supposta invasione "ariana" con conseguente sottomissione del popolo [[Dravida]]<ref>[http://www.dnaindia.com/scitech/report_indians-are-one-people-descended-from-two-tribes_1292864 Indians are one people descended from two tribes]. Dnaindia.com (25 September 2009). Retrieved 11 December 2011.</ref>.

Nell'enclave di [[Goa]], appartenente all'[[India portoghese]] tra il 1510 e il 1961, nel corso della fine del XVI secolo e la prima metà del XVII vi fu una comunità di oltre 1.000 schiavi e commercianti [[giapponesi]], che furono per lo più cristiani rifugiatisi lì a seguito delle persecuzioni subite<ref name=Leupp-52 /> o giovani donne e bambine portate o catturate come schiave sessuali dagli equipaggi dei commercianti [[portoghesi]] (tra i cui membri vi furono i "Lascar", una milizia composita di asiatici e [[arabi]]) provenienti dal [[Giappone]]; esse vennero in seguito sparpagliate in tutta l'[[Asia meridionale]]<ref name=Leupp-49 />. In entrambi i casi spesso si sposarono con la popolazione locale goanese<ref name=Leupp-52 />. Alcuni portoghesi contrassero anche matrimoni interrazziali con i locali fino all'[[annessione indiana di Goa]], così come fecero anche gli immigrati da Goa che si stabilitono in [[Portogallo]].
[[File:Khair-un-Nissa.jpg|thumb|Un dipinto a olio di [[George Chinnery]] (1805 circa) raffigurante Khair-un-Nissa. La [[Begum]] Nissa fu un membro della nobiltà indiana musulmana di [[Hyderabadi]] che si innamorò e sposò il tenente-colonnello inglese [[James Achilles Kirkpatrick]].]]
Un'esempio di relazione interrazziale accaduta durante il periodo coloniale fu quella che coinvolse la nobildonna di [[Hyderabad]] Khair-un-Nissa con il [[Résident]] britannico [[James Achilles Kirkpatrick]].
[[File:Marta Petrini-Arvid Odmann.jpg|thumb|left|Märta Petrini e Arvid Ödmann protagonisti di ''[[Lakmé]]'' ([[Stoccolma]], 1890).]]
La comunità anglo-indiana, che vanta più di 600.000 persone, venne costituita dale relazioni sessuali intercorrenti tra britannici e indiani; tali rapporti ebbero anche una notevove influenza sulle arti. ''[[Lakmé]]'', un'[[opera]] del francese [[Léo Delibes]] narra della relazione romantica scaturita tra un ufficiale britannico e la figlia di un alto sacerdote indù. Il romanzo del 1937 intitolato ''Two Leaves and a Bud'' di [[Mulk Raj Anand]] raffigura le donne braccianti indiane che vengono molestate e sedotte dal [[manager]] britannico, che dona loro dei bracciali e degli anelli da portare al naso<ref>{{cite book|pages=59, 65, 68|year=2002|accessdate=1 June 2006|publisher=Atlantic Publishers & Dist|volume=|issn=|edition=|author1=N. K. Mishra|author2=Sabita Tripathy|editor=|others=|quote=|location=|title=A Critical Response to Indian English Literature|url=https://books.google.com/books?id=OcOt8Bo4bgsC&pg=PA59&dq=coolies+bangles&hl=en&sa=X&ei=FiSYVbqHEo-ryASu65fQAg&ved=0CEwQ6AEwBTgK#v=onepage&q=angrezi&f=false|isbn=8126900822}}</ref>.

Nell'isola di [[Ceylon]] le relazioni interrazziali tra uomini olandesi, britannici e portoghesi e le donne locali furono comuni. La comunità [[Burgher]], composta attualmente da più di 65.000 persone, è stata formata da matrimoni interrazziali di uomini olandesi e portoghesi con donne locali [[singalesi]] o [[tamil (popolo)]]. Oltre al matrimonio anche la [[prostituzione]] interetnica fu piuttosto comune all'epoca in tutto il subcontinente, quando gli ufficiali inglesi visitavano frequentemente le danzatrici indiane "Nautch". A metà del XIX secolo erano presenti nell'[[impero anglo-indiano]] circa 40.000 soldati britannici, con meno di 2.000 funzionari<ref>{{Cite journal | last1 = Fisher | first1 = M. H. | title = Excluding and Including "Natives of India": Early-Nineteenth-Century British-Indian Race Relations in Britain | doi = 10.1215/1089201x-2007-007 | journal = Comparative Studies of South Asia, Africa and the Middle East | volume = 27 | issue = 2 | pages = 301–312 | year = 2007 | pmid = | pmc = }}</ref>; tutti loro fequentavano comunemente le prostitute..
[[File:Jacqueline at an event for srilankan airlines.jpg|thumb|L'attrice e modella singalese [[Jacqueline Fernandez]] appartiene alla comunità dei [[Burgher]].]]
Molti inglesi ed altri ufficiali europei realizzarono i propri "harem" personali composti da donne indiane, del tutto similmente a quelli del [[Nababbo]] e dei [[Raja]]. Per tutto il corso del XIX secolo e all'inizio del XX migliaia di donne e ragazze provenienti dall'Europa continentale subirono il [[traffico di esseri umani]] fino all'India britannica e a Ceylon, ove vennero costrette a lavorare come prostitute che dovevano servivano sia i soldati britannici sia gli uomini indiani e singalesi locali<ref name="doi10.1177/001946460304000202" /><ref>{{Cite journal | last1 = Tambe | first1 = A. | title = The Elusive Ingenue: A Transnational Feminist Analysis of European Prostitution in Colonial Bombay | doi = 10.1177/0891243204272781 | journal = Gender & Society | volume = 19 | issue = 2 | pages = 160–179 | year = 2005 | pmid = | pmc = }}</ref><ref>{{cite book|title=Maneuvers: The International Politics of Militarizing Women's Lives|first=Cynthia H.|last=Enloe|publisher=University of California Press|year=2000|isbn=0-520-22071-4|page=58}}</ref>.

Poiché le donne britanniche cominciarono a giungere in gran numero nell'[[impero anglo-indiano]] a partire dalla prima metà del XIX secolo il [[matrimonio interrazziale]] si fece sempre pù raro. I rappporti interrazziali cominciarono anzi a venire disprezzati, soprattutto a seguito degli avvenimenti che condussero ai [[moti indiani del 1857]], in cui i [[sepoy]] indiani si ribellarono in massa alla [[Compagnia britannica delle Indie orientali]].

L'idea di proteggere la "[[castità]] femminile britannica" dai "libidinosi uomini indiani" ebbe una sua influenza significativa sulle politiche adottate nell'impero, con l'intento precipuo di impedre la mescolanza razziale tra le femmine britanniche e la popolazione maschile indiana nativa. Mentre alcune politiche restrittive furono imposte alle donne "British" per proteggerle dalla mescolanza, la maggior parte di esse fu diretta esclusivamente contro i maschi nativi indiani<ref>{{cite book|title=Converting Women|first=Eliza F.|last=Kent|publisher=[[Oxford University Press]] US|year=2004|isbn=0-19-516507-1|pages=85–6}}</ref><ref>{{Cite journal | last1 = Kaul | first1 = S. | doi = 10.1353/dia.1996.0005 | title = Colonial figures and postcolonial reading | journal = Diacritics | volume = 26 | pages = 74–89 | year = 1996 | pmid = | pmc = }}</ref>.

Ad esempio l'"Ilbert Bill" del 1882, che avrebbe concesso ai giudici indiani il diritto di giudicare i delinqueni britannici, trovò la ferma opposizione di molti colonialisti con la motivazione che ai suddeti giudici non avrebbe dovuto essere concesso di trattare casi che avessero eventualmente coinvolto anche donne britanniche<ref>{{cite book|first=Sarah|last=Carter|title=Capturing Women: The Manipulation of Cultural Imagery in Canada's Prairie West|publisher=[[McGill-Queen's University Press]]|year=1997|isbn=0-7735-1656-5|page=17}}</ref>. Dopo il [[Massacro di Amritsar]] del 1919 si affermò per molto tempo lo [[stereotipo]] dei maschi indiani come stupratori libidinosi dalla pelle scura presi da costante [[lussuria]] nei confronti delle femmine bianche; esso venne però contestato severamente da diversi romanzi come ''[[Passaggio in India]]'' (1924) di [[E. M. Forster]] e da ''The Jewel in the Crown'' (1966) di [[Paul Scott]]: entrambi narrano del coinvolgimento di un maschio indiano accusato ingiustamente di aver violentato una donna britannica<ref>{{cite book|title=Colonialism-postcolonialism|first=Ania|last=Loomba|publisher=[[Routledge]]|year=1998|isbn=0-415-12809-9|pages=79–80}}</ref>.

Per il periodo in cui la [[Birmania]] rimase sotto il dominio britannico milioni di indiani, soprattutto musulmani, vi si trasferirono. La piccola popolazione di discendenti misti da maschi indiani e femmine brimane locali è denominata "Zerbadees", spesso in senso peggiorativo implicante il concetto di "razza mista"<ref name=Myanmar />.

In [[Assam]] le donne indiane locali si sposarono con i [[cinesi]] nel corso di diverse ondate migratorie durante il periodo coloniale, fino al punto in cui risultò difficoltoso distinguere fisicamente i cinesi dai locali durante il periodo d'internamento a causa della [[Guerra sino-indiana]] del 1962; la maggioranza di questi cinesi assamesi si sposò con donne indiane e molte di queste vennero fatte deportare nella [[Repubblica Popolare Cinese]] assieme ai loro mariti<ref>{{cite news |last= CHOWDHURY |first= RITA |date=18 November 2012 |title=The Assamese Chinese story |url=http://www.thehindu.com/news/national/the-assamese-chinese-story/article4106422.ece |newspaper= The Hindu |location= Chennai, India|publisher= |accessdate=17 May 2014}}</ref><ref>{{cite news |last= Das |first= Gaurav |date=22 October 2013<!--, 01.19AM IST--> |title=Tracing roots from Hong Kong to Assam|url=http://timesofindia.indiatimes.com/city/guwahati/Tracing-roots-from-Hong-Kong-to-Assam/articleshow/24502700.cms|newspaper= The Times of India |location= |publisher= |accessdate=17 May 2014}}</ref><ref>{{cite news |last= |first= |author=editor|date=8 December 2010 <!-- 10:00 pm --> |title=CHINESE-ASSAMESE: How To Stay Silent In Chinese |url=http://manipuronline.com/culture-society/northeast-chinese-assamese-how-to-stay-silent-in-chinese/2010/12/08 |newspaper= Manipur Online |location= |publisher= |accessdate=17 May 2014}}</ref><ref>{{cite news |last=MITRA |first=DOLA |date= Nov 29, 2010 |title=How To Stay Silent In Chinese|url=http://www.outlookindia.com/article/how-to-stay-silent-in-chinese/268044|newspaper= Outlook |location= |publisher= |accessdate= 17 May 2014}}</ref><ref>{{cite news |last=Sharma |first=Anup |date= 22 October 2013 |title=HOMECOMING: CHINESE TO REVISIT BIRTHPLACE IN ASSAM |url=http://www.dailypioneer.com/todays-newspaper/homecoming-chinese-to-revisit-birthplace-in-assam.html |newspaper= the pioneer |location= Guwahati |publisher= |accessdate= 17 May 2014}}</ref><ref>{{cite news |date=18 April 2010 |title=HOMECOMING: CHINESE TO REVISIT BIRTHPLACE IN ASSAM |url=http://www.telegraphindia.com/1100418/jsp/7days/story_12351075.jsp |newspaper=The Telegraph |location= Calcutta, India |accessdate=17 May 2014}}</ref><ref>{{cite news |date=17 May 2015 |title=Assamese of Chinese origin facing severe identity crisis |url=http://www.oneindia.com/india/assamese-of-chinese-origin-facing-severe-identity-crisis-1749661.html |newspaper= oneindia |location= |publisher= |accessdate=17 May 2014}}</ref><ref>{{cite news |last= Bora |first= Bijay Sankar |date=25 May 2015 |title=Taunted as spies, China war victims seethe silently |url=http://www.tribuneindia.com/news/nation/taunted-as-spies-china-war-victims-seethe-silently/85123.html |newspaper=The Tribune |location= Guwahati |publisher= |accessdate=17 May 2014}}</ref><ref>{{cite news |last= TALUKDAR |first= SUSHANTA |date=8 November 2010 |title=Assamese of Chinese origin can visit State: Gogoi |url=http://www.thehindu.com/news/national/other-states/article872991.ece|newspaper= The Hindu |location= GUWAHATI |publisher= |accessdate=17 May 2014}}</ref><ref>{{cite web |url=http://www.dhapa.com/sino-indian-war-1962-makum/ |title=Sino-Indian war in 1962 – Bitter Memories |author= leon |date=29 April 2010 |website= Dhapa |publisher= |access-date= |quote=May 17, 2014}}</ref>.

Nel corso del XIX secolo gli [[Insediamenti dello Stretto]] britannici spedirono i detenuti cinesi nelle carceri indiane; dopo la loro liberazione questi uomini si stabilirono nei monti [[Niligiri]] nei pressi di [[Naduvattam]] e finirono con lo sposare donne [[paria]] (Paraiyan) [[Tamil (popolo)]], procreando con loro figli misti cinesi-tamil. Questi sono stati documentati dal sovrintendente museale britannico [[Edgar Thurston]]<ref>{{cite book |page=309 |year=1959 |accessdate=2 March 2012|publisher=A. K. Bose|volume=|quote=d: TAMIL-CHINESE CROSSES IN THE NILGIRIS, MADRAS. S. S. Sarkar* (Received on 21 September 1959) DURING May 1959, while working on the blood groups of the Kotas of the Nilgiri Hills in the village of Kokal in Gudalur, inquiries were made regarding the present position of the Tamil-Chinese cross described by Thurston (1909). It may be recalled here that Thurston reported the above cross resulting from the union of some Chinese convicts, deported from the Straits Settlement, and local Tamil Paraiyan|location=|title=Man in India, Volume 39|url=https://books.google.com/?id=UkwLAAAAIAAJ&dq=In+Gudalur%2C+enquiries+were+made+regarding+the+present+position+of+the+Tamil-Chinese+cross+described+by+Thurston+%281909%29.+It+may+be+recalled+here+that+Thurston+reported+the+above+cross+resulting+from+the+union+of+some+Chinese+convicts%2C+deported+from+the+Straits+Settlement%2C+and+local+Tamil+Paraiyan&q=enquiries+union+deported+local|isbn=|editor1=Sarat Ch |editor2=ra Roy (Rai Bahadur) }}</ref><ref>{{cite book|page=99|edition=|pages=|year=1909|accessdate=2 March 2012|publisher=Government press|volume=|author1=Edgar Thurston |author2=K. Rangachari |quote=99 CHINESE-TAMIL CROSS in the Nilgiri jail. It is recorded * that, in 1868, twelve of the Chinamen " broke out during a very stormy night, and parties of armed police were sent out to scour the hills for them. They were at last arrested in Malabar a fortnight|location=|title=Castes and tribes of southern India, Volume 2|url=https://books.google.com/?id=7WRTAAAAYAAJ&dq=tamil+chinese+1909+thurston&q=nilgiri+jail+1868+chinamen|archiveurl=https://web.archive.org/web/20140518185926/http://itex.coastal.cheswick.com/report/pg/42992/src/iPad/large/l/ipad-ll.pdf|archivedate=18 May 2014 |isbn=}}</ref>.
==== Giappone ====
Il matrimonio interetnico in [[Giappone]] risale almeno al VII secolo, quando gli immigrati [[cinesi]] e [[coreani]] cominciarono a mescolarsi con la popolazione locale. Negli anni attorno al 1590 oltre 50.000 coreani furono condotti con la forza fino in Giappone, questo durante le [[Invasioni giapponesi della Corea (1592-1598)]], dove si sposarono con le donne giapponesi ed ebbero da queste una discendenza. Nel corso del XVI e XVII secolo all'incirca 58.000 giapponesi viaggiarono all'estero, molti dei quali contrasssero [[matrimonio interrazziale]] con le donne native del [[sud-est asiatico]]<ref name=Leupp>Leupp, pp. 52–3</ref>.

Durante le persecuzioni anticristiane scatenate nel 1596 molti cristiani giapponesi furono costretti a fuggire fino a [[Macao]] e nelle altre colonie dell'[[impero portoghese]] come [[Goa]], ove esistette una fiorente comunità di schiavi e commercianti giapponesi già all'inizio del XVII secolo; n queste colonie portoghesi instaurarono relazioni sessuali con le popolazioni locali<ref name=Leupp-52>Leupp, p. 52</ref>.

A partire dal XV secolo [[cinesi]], [[coreani]] e altri migranti provenienti dall'[[Estremo oriente]] frequentarono assiduamente i [[casa di tolleranza|bordelli]] giapponesi<ref>Leupp, p. 48</ref>. Questa pratica proseguì in seguito anche tra i viaggiatori delle "regioni occidentali", principalmente commercianti europei<ref name=Leupp-49>Leupp, p. 49</ref>.
==== Corea ====
==== Vietnam ====
==== Malaysia e Singapore ====
[[File:Displaced Rohingya people in Rakhine State (8280610831).jpg|thumb|Un gruppo di [[Rohingya]], birmani musulmani.]]
==== Birmania ====
Il più antico gruppo musulmano presente in [[Birmania]] è il popolo dei [[Rohingya]], che alcuni credono possano essere discendenti dai [[Bengalesi]] che si sposarono con le donne native dello [[Stato Rakhine]] dopo il VII secolo, ma questa rimane solamente una teoria. Quando la Birmania fu governata dall'amministrazione britannica dell'India, milioni di indiani, soprattutto musulmani, migrarono fin lì. La piccola popolazione di discendenti misti di maschi indiani e femmine birmane locali è chiamata "Zerbadees", spesso in senso peggiorante implicante il concetto di "razza mista". I "Panthays", un gruppo di musulmani cinesi discendenti da poplazioni dell'[[Asia occidentale]] e dell'[[Asia centrale]], migrò dalla [[Cina]] ed insaurarono relazioni sesuali con le donne locali birmane<ref name=Myanmar>[http://www.colorq.org/MeltingPot/article.aspx?d=Asia&x=BurmeseMuslims Muslim Communities in Myanmar]. ColorQ World</ref>.
==== Filippine ====
=== Europa ===
=== Europa ===
==== Penisola italiana ====
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Durante la [[seconda guerra mondiale]] le truppe marocchine francesi commisero innumerevoli [[stupri di guerra]] nel territorio italiano a seguito della [[battaglia di Montecassino]]<ref>[http://listserv.acsu.buffalo.edu/cgi-bin/wa?A2=ind9705&L=twatch-l&D=1&O=D&F=P&P=1025 Italian women win cash for wartime rapes] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130715172056/http://listserv.acsu.buffalo.edu/cgi-bin/wa?A2=ind9705&L=twatch-l&D=1&O=D&F=P&P=1025 |date=15 July 2013 }}. Listserv.acsu.buffalo.edu. Retrieved 11 December 2011.</ref> (gennaio-maggio 1944) combattuta contro i tedeschi. Le vittime della [[violenza sessuale]] di massa commessa dopo la battaglia dai [[Goumier]] sono conosciute come [[Marocchinate]]. Secondo fonti italiane oltre 7.000 civili italiani, tra cui donne e bambini, vennero brutalmente violentati dai [[marocchini]]<ref>{{cite web|title=1952: Il caso delle "marocchinate" al Parlamento|url=http://www.cassino2000.com/cdsc/studi/archivio/n07/n07p09.html|accessdate=22 November 2008}}</ref>.
Durante la [[seconda guerra mondiale]] le truppe marocchine francesi commisero innumerevoli [[stupri di guerra]] nel territorio italiano a seguito della [[battaglia di Montecassino]]<ref>[http://listserv.acsu.buffalo.edu/cgi-bin/wa?A2=ind9705&L=twatch-l&D=1&O=D&F=P&P=1025 Italian women win cash for wartime rapes] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130715172056/http://listserv.acsu.buffalo.edu/cgi-bin/wa?A2=ind9705&L=twatch-l&D=1&O=D&F=P&P=1025 |date=15 July 2013 }}. Listserv.acsu.buffalo.edu. Retrieved 11 December 2011.</ref> (gennaio-maggio 1944) combattuta contro i tedeschi. Le vittime della [[violenza sessuale]] di massa commessa dopo la battaglia dai [[Goumier]] sono conosciute come [[Marocchinate]]. Secondo fonti italiane oltre 7.000 civili italiani, tra cui donne e bambini, vennero brutalmente violentati dai [[marocchini]]<ref>{{cite web|title=1952: Il caso delle "marocchinate" al Parlamento|url=http://www.cassino2000.com/cdsc/studi/archivio/n07/n07p09.html|accessdate=22 November 2008}}</ref>.
[[File:Geromeslavemarket.jpg|thumb|''[[Il mercato degli schiavi]], dipinto di [[Jean-Léon Gérôme]] (1884 circa).]]
[[File:Geromeslavemarket.jpg|thumb|''[[Il mercato degli schiavi]]'', dipinto di [[Jean-Léon Gérôme]] (1884 circa).]]


=== Medio Oriente ===
=== Medio Oriente ===
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== Commistione genetica ==
== Commistione genetica ==

[[File:Filipino mestizo couple, early 1800s.jpg|thumb|Una coppia interrazziale della metà del XIX secolo nelle [[Filippine]].]]
[[File:Filipino mestizo couple, early 1800s.jpg|thumb|Una coppia interrazziale della metà del XIX secolo nelle [[Filippine]].]]
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[[File:The Gaze.jpg|thumb|Lei [[asioamericani|asioamericana]], lui [[bianchi americani|bianco americano]]: [[Hoboken (New Jersey)]] (2008).]]
[[File:The Gaze.jpg|thumb|Lei [[asioamericani|asioamericana]], lui [[bianchi americani|bianco americano]]: [[Hoboken (New Jersey)]] (2008).]]



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La redenzione di Cam (1895) di Modesto Brocos. La nonna nera, la madre mulatta, il marito e il figlio bianchi: il dipinto riassume assai l'ideale di "sbiancamento" della popolazione allora vigente.

Il termine mescolanza razziale (miscegenation in inglese) si diffuse nel corso del XIX secolo per riferirsi agli incroci di diverse cosiddette "razze umane, soprattutto in considerazione del colore della pelle umana e del presupposto che voleva l'esistenza di razze distinte riferibili alla specie umana.

Miscegenation o mescolanza deriva da miscuglio (dalla lingua latina miscere-mescolare e genus-discendenza) è stato considerato come il mescolamento di diversi gruppi razziali attraverso il matrimonio, la convivenza (relazione interpersonale), le relazioni sessuali o la procreazione[1]. A causa dell'utilizzazione storica del termine in contesti implicanti in genere una forte disapprovazione, parole più neutrali come interrazziale, interetnico o transculturale si rivelano essere più comuni nell'uso contemporaneo.

Il termine, soprattutto nei paesi anglosassoni venne utilizzato fin dal XIX secolo per riferirsi al matrimonio interrazziale e alle relazioni sessuali interrazziali[1] e, più in generale, al processo di "commistione genetica". Storicamente fu utilizzato nel contesto delle leggi contro la mescolanza razziale che vietarono il matrimonio e il rapporto sessuale interrazziale[2]. Il termine derivante dal latino ebbe acquisì un primato storico e penetrò massimamente durante il colonialismo europeo e nel corso dell'epoca delle esplorazioni geografiche.

Uso

Martín García Óñez de Loyola (generale spagnolo nonché governatore reale del Cile) assieme a Beatriz Clara Coya, una principessa Inca.

Ai giorni nostri tutte le parole indicanti una qualche "mescolanza razziale" vengono accuratamente evitate da molti studiosi, in quanto il termine suggerisce un fenomeno biologico concreto piuttosto che una classificazione imposta a determinate relazioni. Il loro utilizzo storico in contesti che tipicamente implicavano disapprovazione è anche uno dei motivi per cui termini maggiormente neutrali come "interrazziale" e "interetnico" risultano essere più comuni nell'uso contemporaneo[3]. Il termine "mescolanza razziale" rimane in uso tra gli studiosi quando esso si riferisce a pratiche passate riguardanti la multirazzialità, quali le leggi contro la mescolanza che in molti paesi vietarono i matrimoni interrazziali[4].

Il lingua spagnola, lingua portoghese e lingua francese le parole utilizzate per descrivere la "miscelazione delle razze" sono rispettivamente "mestizaje", "mestiçagem" e "métissage". Queste parole, molto più antiche del termine inglese, sono derivate dal "mixticius" latino tardivo per "misto", che è anche la radice della parola spagnola "mestizo" (meticcio). Il portoghese utilizza anche "miscigenação", derivato dalla stessa radice latina della parola inglese.

Tutti questi termini indicanti la mescolanza razziale non sono considerati offensivi come "miscegenation", anche se storicamente sono stati collegati al sistema di caste (vedi casta coloniale) fondato durante la Colonizzazione spagnola delle Americhe ed il susseguente impero spagnolo, soprattutto in America Latina. Alcuni gruppi sudamericani tuttavia considerano l'uso della parola "mestizo" come offensivo in quanto venne utilizzato durante l'epoca coloniale per riferirsi specificamente alla mescolanza venutasi a creare tra i conquistadores e la popolazioni indigene.

Oggi le miscele tra "razze" ed etnie diverse sono molto ampie, quindi è preferibile usare il termine "razza mista" o più sempliemente "misto" (meczla). Nell'America Latina portoghese (l'ex colonia del Brasile e Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarve) esisteva una forma più debole di sistema castale, anche se prevedeva comunque discriminazioni legali e sociali tra individui appartenenti a "razze diverse", poiché la schiavitù per i negri esistette fino alla fine del XIX secolo.

Gonzalo Guerrero, marinaio spagnolo, è considerato il padre del primo "meticcio", in quanto fu il primo europeo bianco a sposarsi e ad aver figli con donne delle terre indigene appena scoperte.

Il matrimonio interrazziale avvenne in modo significaivo a partire dai primi insediamenti, con i loro discendenti che riuscirono a raggiungere un alto rango nel governo e nella società. A tutt'oggi esistono controversie sul fatto se il sistema brasiliano classista fosse principalmente prodotto su basi socioeconomiche piuttosto che su fondamenti razziali, in un modo del tutto simile alle altre ex colonie portoghesi. Al contrario le persone classificate nei censimenti come negri, marroni (Pardo (etnia)) o indigene hanno ancor oggi degli indicatori sociali svantaggiati rispetto alla popolazione bianca[5][6].

Il concetto di mescolanza razziale è intrinsecamente collegato ai concetti di differenza razziale e pertanto al "razzismo scientifico". Come suggeriscono le diverse connotazioni e etimologie di "miscegenation" e "mestizaje" le definizioni di "razza", "miscuglio razziale" e "multirazzialità" sono storicamente e globalmente divergenti (vedi storia dei concetti razziali nella specie umana]), a seconda delle circostanze sociali e delle percezioni culturali. I "mestizo" sono persone di origine mista bianca e indigena, solitamente amerindi i quali non s'identificano come popoli indigeni o nativi americani.

In Canada però i Métis, che hanno anch'essi origini in parte amerinde e in parte bianche, spesso francofoni, si sono identificati come gruppo etnico e sono a tutt'oggi uno dei popoli indigeni del Canada costituzionalmente riconosciuto.

Le differenze esistenti tra i termini e le parole correlate, che comprendono aspetti di adesione razziale, mostrano anche l'impatto avuto da diversi fattori storico-culturali e conducono a cambiare le interpretazioni sociali sulla "razza" e sull'etnia; così il conte François Dominique de Reynaud de Montlosier, in esilio durante la rivoluzione francese, equiparò le differenze di classe presenti nel regno di Francia del XVIII secolo con la "diffferenza razziale". Predendo in prestito il discorso di Henri de Boulainvilliers sulla "razza nordica" come aristocrazia francese che invase i plebei Galli, mostrò tutto il suo disprezzo nei confronti del ceto sociale più basso degli Stati generali (Francia), chiamandolo "questa nuova gente nata da schiavi... miscela di tutte le razze e di tutti i tempi".

Las Castas. Olio su tela di anonimo: l'immagine mostra le varie combinazioni di "caste e razze" presenti nel Messico coloniale.

Colonizzazioni e "mescolanza razziale"

Nell'epoca delle colonizzazioni furono creati molti termini per indicare come i figli di genitori di diversa etnia assumessero connotati e status differenti da quelli dei genitori.

Nel contesto della Colonizzazione spagnola delle Americhe, ad esempio, si creò un sistema castale che distingueva tre gruppi razziali (bianchi spagnoli, indios e neri) e diversi altri sottotipi[7][8][9]:

  • Spagnoli , persone di origine europea, a loro volta divisi in:
    • Peninsulares (noti anche come Chapetones o Gachupines), nati in Europa ed emigrati in America
    • Creoli (o Spagnoli americani), di discendenza europea ma nati nel Nuovo Mondo
  • Indios
  • Mestizos (Meticci), discendenti di un bianco e un indios
    • Castizos, figli di un genitore meticcio e un genitore bianco (i figli di castizos e spagnoli, detti terceron mestizos, tornavano ad essere considerati creoli)
    • Cholo, figli di un genitore meticcio e un genitore indio (e quindi discendenti di un nonno europeo e tre nonni amerindi), noti anche come sambo mestizos.
  • Neri, schiavi africani deportati nelle colonie e loro discendenti
  • Pardos (Mulatti), figli di un genitore nero e un genitore bianco
    • Moriscos, figli di un mulatto e un bianco (da non confondere con i moriscos iberici, da cui il nome deriva) detti anche terceron perché terza generazione di discendenza da un nero;
      • Albinos, figli di un morisco e un bianco, detti anche quarteron perché quarta generazione di discendenza da un nero[10];
      • Sambo de terceron, figli di un morisco e un nero[10]
  • Zambos, figli di indigeni amerindi e di schiavi africani o comunque di indios e neri
    • Cambujos, figli di uno zambo e un indio
    • Zambos prietos (cioè zambo scuri), figli di uno zambo e un nero

Analogo fenomeno si ebbe con la Colonizzazione portoghese delle Americhe nel cui ambito furono creati termini come cabloco (meticcio) e cafuzo (affine allo zambo).

L'europea Elisa Bravo prigioniera dei cileni mapuche, attorniata da bambini mulatti. Dipinto di di Raymond Monvoisin (1858).

Etimologia storica

Con l'avvento della colonizzazione europea delle Americhe e in seguito negli altri continenti, divennero pressanti le problematiche relative ai rapporti tra le popolazioni residenti, i colonizzatori e gli schiavi.

Miscegention proviene, come già detto, dal latino "miscere" e da "genus". La parola venne coniata per la prima volta negli Stati Uniti d'America nel 1863 appositamente per indicare il concetto di mescolanza razziale, che mise l'accento sulle distinzioni biologiche tra i bianchi e le altre popolazioni[11].

L'etimologia della parola è legata ai conflitti politici sorti durante la guerra di secessione americana, essa stessa scoppiata con l'intento precipuo di realizzare l'abolizionismo negli Stati Uniti d'America - quindi la fine della schiavitù negli Stati Uniti d'America - e per l'affermazione delle politiche di segregazione razziale degli afroamericani, volte principalmente ad affermare la separazione legale fra le popolazioni ed evitare, per l'appunto, quella che veniva definita mescolanza razziale.

Il riferimento al "genus" venne fatto per enfatizzare le differenze biologiche apparentemente distinguibili tra bianchi e non bianchi, questo anche se poi in realtà - com'è stato ampiamente dimostrato - tutti gli esseri umani appartengono ad uno stesso genere (tassonomia), l'"Homo", ed alla stessa specie, l'"Homo sapiens".

La parola fu coniata in un opuscolo anonimo di propaganda pubblicato a New York nel dicembre del 1863, durante la guerra civile. Il pamphlet era intitolato Miscegenation: The Theory of the Blending of the Races, Applied to the American White Man and Negro ("Miscegenation: la teoria della miscelazione delle razze, applicata all'uomo Bianco americano e al Negro"[12]). Esso pretese di sostenere il matrimonio interrazziale tra bianchi e neri, fino a quando essi non rimanessero indistinguibili tra loro, come un'unica "razza mista"; questo obiettivo venne considerato desiderabile e si affermò inoltre che proprio questo era l'obiettivo principale del Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America).

L'opuscolo si rivelò però ben presto essere una frode eaborata dal Partito Democratico (Stati Uniti d'America) conl'intento di screditare i repubblicani imputando loro quest'opinione radicale che offendevano le idee preconcette della stragrande maggioranza dei bianchi, inclusi quelli che si opponevano alla schiavitù negli Stati Uniti d'America, Ciò riuscì ad accrescere anche l'opposizione agli sforzi bellici.

L'opuscolo e le sue variazioni furono ritampate ampiamente sia al Nord che al Sud, ma soprattutto negli Stati Confederati d'America, dai democratici e dai loro sostenitori. Solamente nel novembre del 1864 l'opuscolo venne scoperto essere una truffa; esso venne scritto dal giornalista David Goodman Croly.[13], direttore responsabile del New York World (un giornale democratico) e da George Wakeman, un reporter del World.

Da allora in poi la parola "miscegenation" entrò nel linguaggio comune dell'opinione pubblica come una parola d'ordine popolare sia nel discorso politico che in quello sociale. La questione del pericolo di "miscelazione" o mescolanza razziale, così sollevata dagli avversari di Abraham Lincoln, fu cospicuamente messa in primo piano durante la campagna elettorale per le Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1864 svoltesi nell'Unione (guerra di secessione americana).

Negli Stati Uniti "miscegnation" si riferì principalmente al matrimonio tra bianchi e non bianchi, in special modo neri.

Fino alla pubblicazione di Miscegenation la parola "amalgama", presa in prestito dalla metallurgia, venne utilizzata come termine generale per indicare la mescolanza razziale e interetnica. Un uso contemporaneo della metafora fu quello proposto da Ralph Waldo Emerson nel 1845, nella sua visione dell'America come un piatto di fusione etnica e razziale, una variante del concetto di melting pot. Le opinioni statunitensi sull'opportunità di un tale mescolamento, tra cui anche quello tra protestanti bianchi ed immigrati cattolici irlandesi, furono prevalentemente discordanti. Il termine "miscegenation" venne coniato per riferirsi specificamente al matrimonio dei neri con i bianchi, con l'intento di galvanizzare l'opposizione alla guerra[14].

Il termine tornò in voga all'inizio del XX quando diverse nazioni avevano adottato legislazioni apposite contro i rapporti sessuali e il matrimonio tra persone di razze diverse.[15][16]

L'antropologo tedesco americano Franz Boas fu un oppositore dell'eugenetica e del concetto stesso di "differenza razziale".

Il concetto di mescolanza razziale

Franz Boas (1858-1942), considerato il padre dell'antropologia culturale statunitense, e molti dei suoi principali allievi (primo fra tutti l'antropologo Ashley Montagu, 1905-1999) considerarono quello di "razza" un concetto del tutto privo di una qualsiasi validità scientifica[17]. Secondo questo punto di vista se il concetto di razza risulta non essere valido, allora anche la "mescolanza razziale" come incrocio di razze viene allo stesso modo invalidata. In una tale prospettiva vi è un'unica razza, quella umana, con la conseguenza che tutte le differenze presenti nei vai gruppi umani sono per lo più superficiali. Queste idee vennero perseguite in profondità nei libri di Montagu sull'argomento, innzitutto per controbattere ai sostenitori dell'"inferiorità naturale delle donne", ai razzisti cosiddetti scientifici e a chi propagava l'idea che il "negro" fosse per sua natura innata meno dotato d'intelligenza rispetto al bianco[18][19].

Legislazioni contro la mescolanza razziale

Lo stesso argomento in dettaglio: Leggi contro la mescolanza razziale.

Le leggi che imposero un divieto alle "miscelazioni di razza" vennero fatte applicare in alcune delle Tredici colonie a partire dal 1691[20]; gli ultimi stati federati degli Stati Uniti d'America le abrogarono nel 1967 (sebbene ancora presenti nei testi giuridici di alcuni Stati fino al 2000)[21]. Nella Germania nazista (vedi Leggi di Norimberga) esistettero dal 1933 al 1945; in Sudafrica durante la prima parte dell'era dell'apartheid (dal 1949 al 1985).

Circa 120.000 prigionieri provenienti dall'Africa Occidentale Francese vennero catturati dai tedeschi nel corso della seconda guerra mondiale ma, a differenza degli altri prigionieri francesi, non furono mai deportati nella Germania nazista per paura della "contaminazione razziale".

Tutte queste leggi vietarono principalmente il matrimonio tra persone di differenti gruppi razziali o etnici, definiti come un'"amalgamazione" o "miscelazione" in America settentrionale. La politica razziale nella Germania nazista e le Leggi razziali naziste, le legislazioni presenti in molti Stati americani, nonché le leggi sudafricane segregazioniste vietarono le relazioni sessuali tra questi individui: proibivano cioè quella che era definita "mescolanza razziale".

Negli Stati Uniti diverse leggi statali vietarono i matrimoni tra bianchi e neri e in molti Stati vietarono anche i matrimoni tra bianchi e nativi americani o asioamericani[22]. Dal 1913 al 1948 ben 30 sugli allora 48 Stati USA fecero applicare tali leggi[23]; tutto questo anche se nel 1871, nel 1912-13 e nel 1928[24][25] rispettivamente non si riuscì a far passare un "emendamento anti mescolanza razziale" da introdurre nella Costituzione degli Stati Uniti d'America e nessuna legge federale contro il matrimonio interrazziale venne mai adottata.

Nel 1967 la Corte suprema degli Stati Uniti d'America deliberò all'unanimità nella sentenza Loving contro Virginia che le leggi ancora vigenti contro la mescolanza razziale fossero incostituzionali; a seguito di questa decisione tali leggi vennero abrogate nei restanti 16 Stati in cui erano ancora in vigore.

Il divieto nazista sulle relazioni sessuali e i matrimoni interrazziali venne emanato nel settembre del 1935 come parte delle Leggi di Norimberga, la "Legge per la protezione del sangue e dell'onore tedesco"; essa classificò gli ebrei come una razza e proibì le relazioni sessuali extraconiugali e il matrimonio tra persone classificate come appartenenti alla "razza ariana" e i non ariani. La violazione di tali disposizioni fu condannata come "Rassenschande" (vergogna razziale) ed avrebbe potuto essere punita con la detenzione (solitamente seguita dalla deportazione in un campo di concentramento) e persino con la pena di morte.

Il divieto legale dei matrimoni misti in Sudafrica venne emanato nel 1949; esso vietò il matrimonio tra gruppi razziali differenti, cioè tra bianchi e non bianchi. L'"Atto di immoralità", emanato nel 1950, rese la violazione di tale divieto un reato penale; nessuna persona bianca avrebbe mai più dovuto avere rapporti sessuali con una persona di "razza diversa". Entrambe le leggi vennero abrogate nel 1985.

Storia della mescolanza etnorazziale e degli atteggiamenti pubblici verso di essa

Africa

Il continente africano ha una lunga storia di mescolanza interrazziale con esploratori arabi ed europei, commercianti e soldati che ebbero relazioni sessuali con donne africane di ceppo Negroide e che le presero come mogli. Gli arabi giocarono un ruolo importante nello schiavismo in Africa e, a differenza della tratta atlantica degli schiavi africani, la maggior parte degli schiavi africani neri nel commercio schiavista arabo furono donne. Molte di loro vennero utilizzate per la schiavitù sessuale ed alcune di loro finirono anche per diventare legittime mogli di uomini arabi[26].

L'esploratore inglese Sir Richard Francis Burton scrisse, durante la sua spedizione africana, sulle relazioni intercorrenti tra donne nere e uomini bianchi, affermando che le donne erano sempre ben disposte nei confronti degli uomini di carnagione chiara, apparentemente con il permesso dei loro stessi mariti. Vi sono diverse popolazioni di mulatti in tutto il continente, soprattutto risultati di relazioni interrazziali tra uomini arabi ed europei con donne nere. In Sudafrica queste comunità risultano essere molto ampie, ad esempio i meticci del Capo e i Griqua, formati dai coloni bianchi che presero per mogli delle native africane, In Namibia esiste la comunità dei Basters formata dai matrimoni interrazziali di uomini boeri e tedeschi con donne nere.

Nell'ex Africa portoghese (Africa Orientale Portoghese, occidentale e capoverdiana), gli attuali Mozambico, Angola e Capo Verde, la "razza mista" creatasi tra i portoghesi bianchi e le africane nere fu abbastanza comune; questo soprattutto nelle isole capoverdiane dove attualmnte addirittura la maggioranza della popolazione è di discendenza mista.

Furono registrati anche casi di mercanti e lavoratori cinesi che presero in moglie donne nere in tutto il continente, poiché molti di questi lavoratori vennnero impiegati nella costruzione di ferrovie e altri progetti infrastrutturali in varie parti dell'Africa. Questi gruppi di lavoratori furono costituiti interamente da uomini con assai poche donne cinesi al loro fianco.

Jerry Rawlings, ex presidente del Ghana, è figlio di un padre scozzese e di una madre ghanese.

In Africa occidentale, specialmente in Nigeria, vi furono numerosi casi di uomini libanesi che si presero delle donne nere ed un buon numero dei loro discendenti si guadagnarono posizioni di rilievo. Il tenente della Ghana Air Force Jerry Rawlings, che ha un padre scozzese e una madre ghanese, è riuscito a diventare presidente del Ghana.

Il 1° febbraio del 2008 è stato eletto Presidente della Commissione dell'Unione africana Jean Ping, il vice primo ministro del Gabon, che ha un padre cinese e una madre nera.

Jean Ping, figlio di un commerciante cinese e di una madre nera del Gabon, è diventato vice primo ministro e ministro degli esteri gabonese, oltre che presidente della commissione dell'Unione africana dal 2008 al 2012. Il presidente del Botswana, Seretse Ian Khama, è figlio del primo presidente del paese (Seretse Khama) e di una donna britannica (Ruth Williams Khama).

Gli uomini indiani, che per lungo tempo furono commercianti in Africa orientale, si sposarono a volte con donne africane locali. L'impero britannico condusse molti operai provenienti dall'impero anglo-indiano nell'Africa Orientale Britannica per costruire la ferrovia ugandese. Gli indiani poplarono in piccole comunità il Sudafrica, il Kenya, l'Uganda, la Tanzania, il Malawi, il Ruanda, lo Zambia, lo Zimbabwe e lo Zaire. Queste relaioni interraziali furono per lo più matrimoni unilaterali tra uomini indiani e donne nere[27].

Mauritius

Tra la fine del XIC secolo e l'inizio del XX gli uomini cinesi a Mauritius si sposarono con donne indiane, presenti in numero elevato, a causa della mancanza di donne cinesi[28][29]. Inizialmente la prospettiva di intessere relazioni con le indiane venne considerata essere inadeguata per gli immigrati cinesi (per lo più commercianti[30]); tuttavia per l'estrema carenza di donne cinesi presenti sull'isola, costituirono infine delle relazioni interrazziali[31].

Una situazione del tutto simile avvenne anche nella Guyana, dove l'idea d'instaurare rapporti sessuali con le indiane risultò inizialmente come inopportuna per i cinesi, ma alla fine i loro atteggiamenti mutarono[32]. Il censimento del 1921 svoltosi a Mauritius contò che le donne indiane avevano in totale 148 figli che erano per metà cinesi[33][34][35].

Réunion

La maggioranza dell'attuale popolazone di Réunion viene definita di "razza mista". Negli ultimi 350 anni giunsero sull'isola diversi gruppi etnici (africani, cinesi, inglesi, francesi, indiani gujarati e tamil (popolo)) che vi si stabilirono in maniera permanente. Vi fu una popolazione mista fin dal suo primo polamento straniero avvenuto nel 1665.

Madagascar

Americhe

L'attore italoamericano Robert De Niro assieme alla moglie Grace Hightower (2008). I dati del censimento statunitense hanno rilevato 117.000 coppie composte da mariti bianchi e mogli nere nel 2006[36].

Stati Uniti

Storicamente il "mix razziale" tra afroamericani e bianchi americani è stato un tabù negli Stati Uniti d'America. Le cosiddette "Leggi anti-miscegenation", che impedirono ai neri e ai bianchi si sposarsi fra loro o di intrattenere un qualche tipo di relazione sessuale, vennero stabilite nel corso della Storia degli Stati Uniti d'America (periodo coloniale) già a partire dal 1691[20].

In quell'anno un atto legislativo in tal senso fu introdotto in Virginia, successivamente modificato nel 1705 per rimuovere gli "indiani bianchi" dalla proibizione. La proposta politica di Thomas Jefferson per affrontare i nativi americani fu quella di "lasciare che i nostri insediamenti e i loro si incontrino e si mescolino, si amalgamino per diventare così un unico popolo"[37].

Il tabù storico presente tra i bianchi americani che crconda i rapporti bianco-nero può essere visto come una conseguenza storica dell'oppressione e della segregazione razziale degli afroamericani[38][39]. In molti Stati il matrimonio interrazziale costituiva già un reato ben prima che il termine "miscegenation" venisse inventato nel 1863. Le prime leggi che proibivano il matrimonio interrazziale furono introdotte alla fine del XVII secolo, prima in Virginia e poi in Maryland (1692). Più tardi tali legislazioni si diffusero anche in quelle colonie e Stati in cui la schiavitù non esisteva.

Data di abrogazione delle leggi contro la mescolanza razziale negli Stati Uniti d'America:

     Mai promulgate

     Prima del 1887

     Tra il 1948 e il 1967

     12 Giugno 1967

E' stato sostenuto che le prime leggi contro il matrimonio interrazziale furono una risposta da parte dell'elite rappresentata dai padroni delle piantagioni davanti ai problemi che dovevano affrontare a causa delle dinamiche socioeconomiche del sistema delle piantagioni nelle colonie meridionali. I divieti in Virginia e Maryland furono istituiti in un momento in cui la schiavitù negli Stati Uniti d'America non era ancora pienamente istituzionalizzata; all'epoca la maggior parte del lavoro forzato nelle piantagioni veniva svolto prevalentemente da bianchi incappati nella servitù debitoria[40].

Alcuni storici hanno inoltre suggerito che le prime leggi storiche che vietarono il matrimonio interrazziale furono originariamente inventate dai padroni delle piantagioni come tattica di divide et impera a seguito della Bacon's Rebellion (1676). Secondo questa teoria il divieto di matrimonio interrazziale venne promulgato per dividere la forza lavoro sempre più mista; ai bianchi venne pertanto concessa la libertà mentre i neri vennero successivamente trattati sempre più come degli schiavi piuttosto che come servi indebitati. Prevenendo il matrimonio interrazziale fu possiile mantenere questi due nuovi gruppi separati, impedendo loro una nuova ribellione organizzata[41].

Russo-americani a Fort Ross.

Nel 1918 si produsse un'aspra controversia in Arizona quando il contadino asiatico-indiano B. K. Singh sposò la figlia sedicenne dei suoi affittuari bianchi[42]. Durante e dopo l'istituto della schiavitù negli Stati Uniti d'America la maggior parte dei bianchi americani considerava il matrimonio interrazziale tra bianchi e neri come un tabù; tuttavia durante l'epoca della schiavitù molte donne e uomini americani bianchi ebbero figli con partner neri. Questi bambini diventarono automaticamente schiavi se la madre era una schiava nera, mentre vennero considerati liberi se la madre era una bianca libera, poiché la schiavitù seguì la discendenza della matrilinearità. Alcuni di questi bambini furono liberati dai loro padri padroni di schiavi o acquistati per essere emancipati se il padre non era in proprietario. Molti figli di queste unioni formarono le enclave sotto la denominazione di "colorati" o "persone libere di colore" ecc. La maggior parte dei discendenti misti si fusero nel gruppo etnico degli afroamericani nel corso dell'epoca delle Leggi Jim Crow.

La ricerca condotta dalla genetica delle popolazioni suggerisce che una notevole minoranza di bianchi americani (stimata a 1/3 della popolazione da parte di alcuni esperti di genetica come Mark D. Shriver[43]) abbia una qualche lontana origine africana (vedi commistione genetica) e che nel contempo la maggioranza degli afroamericani abbia una qualche origine europea[44][45][46].

Dopo la guerra di secessione americana e l'abolizione della schiavitù negli Stati Uniti d'America (1865) il matrimonio tra gli statunitensi bianchi con gli afroamericani continuò a rimanere in gran parte un tabù, in particolare negli Stati ex schiavisti.

Il Codice Hays sulla produzione cinematografica (1930) affermò espressamente che la proiezione di "miscegenation" era da considerarsi proibita[47]. Una strategia importante intesa a scoraggiare il matrimonio tra bianchi e americani di discendenza parzialmente africana fu la promulgazione della "One-drop rule", teoria la quale affermava che qualsiasi persona con una qualche origine africana riconosciuta, per quanto remota questa fosse, doveva essere considerata come "negra". Questa deinizione della negritudine venne codificata nelle leggi anti-miscegenation di vari Stati, come ad esempio il "Racial Integrity Act of 1924" (Legge d'integrità razziale) della Virginia. I querelanti del caso Loving contro Virginia, Mildred Jeter e Richard Loving, divennero la coppia interrazziale storicamente più importante degli Stati Uniti d'America proprio attraverso la loro battaglia legale contro questo "Act".

Per tutto il corso della Storia degli Stati Uniti d'America vi fu una frequente "miscelazione" tra nativi americani e afroamericani. Quando i guerrieri Algonchini invasero la colonia europea di Jamestown (Virginia) (episodio ricordato come il Massacro indiano del 1622) uccisero tutti gli europei ma portarono via con sé gli schiavi africani come prigionieri, integrandoli gradualmente. Le relazioni interrrazziali si verificarono tra afroamericani e membri di altre tribù lungo gli Stati costieri. Durante il periodo transitorio che portò gli africani a diventare principalmente "servitori razziali" o "schiai negri" i nativi americani erano talvolta schiavi assieme a loro. Africani e nativi lavorarono a stretto contatto ed alcuni si imparentarono avendo bambini misti. Il rappporto instauratosi tra i due gruppi venne considerato una minaccia dai coloni europei con la conseguenza che tentarono attivamente di dividerli e metterli l'uno contro l'altro[48].

Durante il XVIII secolo alcune donne native si rivolsero agli uomini africani liberati, sconvolte a causa di un significativo calo della popolazione maschile nei loro villaggi. Al tempo stesso le prime generazioni di schiavi arrivati tramite la tratta atlantica degli schiavi africani erano sproporzionatamente maschili. I documenti d'archivio dimostrano che alcune donne native giunsero a comprare uomini africani appena giunti; di nascosto di venditori europei queste donne liberarono ed in seguito sposarono gli africani, assimilandoli nella loro tribù. Alcuni africani scelsero le donne native come partner in previsione del fatto che i loro figli sarebbero stati liberi, in quanto lo status del bambino seguiva quello della madre. Gli africani poterono in tal modo sposarsi all'interno delle tribù che seguivano la matrilinearità ed essere accettati, poichè i loro figli vennero considerati ancora apparteneti al popolo della madre. Mentre l'espansione europea aumentò verso sudest, i matrimoni tra africani e nativi divennero più numerosi[49].

Un suonatore meticcio a Santa Fe (Nuovo Messico).

Dalla metà del XIX secolo fino al XX molti neri e messicani etnici si sposarono reciprocamente nella Valle del Rio Grande (sud del Texas), soprattutto nella Contea di Cameron (Texas) e nella Contea di Hidalgo (Texas); a Cameron il 38% delle persone nere contrassero un matrimonio interrazziale (una media di 7 famiglie su 18) mentre a Hidalgo il numero fu del 72% (18 famiglie su 25). Queste due contee ebbero i più alti tassi di matrimoni interrazziai, che coivolgevano almeno un coniuge nero, di tutti gli USA. La stragrande maggioranza di questi matrimoni comportò uomini neri che sposavano donne messicane di prima generazione (Tejanas, donne texane di discendenza messicana). Poiché i messicani furono considerati essere bianchi dai funzionari texani e dal governo federale, tali matrimoni rappresentarono una violazione delle leggi contro la mescolanza razziale negli Stati Uniti d'America. Non vi è tuttavia alcuna prova che nessuno di loro sia mai stato perseguito per aver violato tale legge. I tassi di questa dinamica matrimoniale interrazziale possono essere ricondotti a quando gli uomini neri si trasferirono nella "Valle Rio Grande" dopo la fine della guerra di secessione americana. Si sposarono entrando così a far parte di famiglie messicane etniche e poi unendosi ad altre persone nere che trovarono rifugiate nella riserva al confine messicano[50].

Tiger Woods fa riferimento al suo "make-up" etnico come "Cablinasian" (caucasico, nero, indiano e asiatico) per descrivere la mescolanza razziale che ha ereditato dal padre afroamericano e dalla madre Thai[51].

Tra il XIX e il XX secolo i cinesi immigrati furono quasi tutti Cantonesi. Centinaia di migliaia di uomini cinesi migrati da Taishan giunsero sulle sponde degli Stati Uniti d'America. Le leggi vigenti in molti Stati vietarono pertanto agli uomini cinesi di sposare delle donne bianche[52]; a seguito del Proclama di emancipazione (1862) molti matrimoni interrazziali in alcuni Stati non vennero registrati e, storicamente, molti di questi cinesi d'oltremare sposarono donne afroamericane in proporzioni assai elevate rispetto al numero totale dei matrimoni, per lo più a causa delle poche donne cinesi presenti. Dopo il "Proclama" molti cinesi migrarono negli Stati Uniti meridionali, in particolare in Arkansas, per lavorare nelle piantagioni. Nel 1880 il decimo Censimento degli Stati Uniti d'America contò nella sola Louisiana il 57% di matrimoni interrazziali tra cinesi e donne nere e il 43% tra cinesi e donne bianche[53]. Tra il 20 e l 30% dei cinesi residenti in Mississippi si sposarono con donne nere ancor prima del 1940[54].

Mae Jemison nel 1992.

In uno studio genetico condotto nel 2009 su 199 campioni provenieni da maschi afroamericani sono stati trovati appartenenti all'aplogruppo O2a (discendenti cioè dal sud-est asiatico, dall'Asia meridionale e parlanti lingue austroasiatiche)[55]; è stato scoperto dal saggista afroamericano Henry Louis Gates Jr. nella miniserie-documentario African American Lives che Mae Jemison (prima astronauta afroamericana della NASA a volare nello spazio) ha una presenza significativa (oltre il 10%) di miscela genetica proveniente dall'Asia orientale. Gates ha ipotizzato che i rappporti tra i lavoratori migranti cinesi e gli schiavi o ex schiavi neri nel corso del XIX secolo abbiano contribuito alla sua mappa genetica. A metà del 1850 tra i 70 e i 150 cinesi vissero a New York, tra cui 11 di loro sposarono delle donne irlandesi.

Il 6 agosto del 1906 il The New York Times riferì che 300 donne bianche irlandesi erano sposate con uomini cinesi a New York, ma con un numero molto maggiore di convivenze. Nel 1900 sulla bas dei dati acquisiti dal "Liang Research Group" dei 120.000 uomini presenti in più di 20 comunità cinesi sparpagliate in tutto il territorio sttunitense, stimò che un Cantonese su 20 era sposato con una donna bianca[56]. Nel censimento degli anni sessanta vi erano 3.500 uomini cinesi sposati con donne bianche e 2.900 donne cinesi sposate con uomini bianchi[57].

Sean Lennon è figlio di Yōko Ono (giapponese) e John Lennon (britannico).

Le accuse di "proselitismo alla miscelazione" furono comunemente rivolte dai sostenitori della schiavitù negli Stati Uniti d'America contro i fautori dell'abolizionismo negli Stati Uniti d'America prma della guerra di secessione americana. Conclusasi la guerra (1865) simili segnalazioni vennero utilizzate dai bianchi che pretendevano la segregazione razziale negli Stati Uniti d'America contro i propugnatori di pari diritti civili per gli afroamericani: si disse che segretamente si stava complottando per distruggere la "razza bianca" attraverso la mescolanza razziale. Ancora nel corso degli anni cinquanta i sgregazionisti affermarono che esistesse una trama architettata dal comunismo e finanziata dall'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche con un tale obiettivo recondito. Nel 1957 i segregazionisti citarono A Racial Program for the Twentieth Century (uno dei tanti temi propagandistici dell'antisemitismo inventati di sana pianta)[58] come prova delle loro affermazioni.

L'università Bob Jones in Carolina del Sud proibì gli "incontri interrazziali" fino all'anno 2000[59].

Gli asioamericani vennero specificamente inclusi in alcune leggi statali; la California continuò a vietare i matrimoni tra asiatici e bianchi americani fino alla risoluzione presa nel caso Perez contro Sharp del 1948[60].

Negli Stati Uniti i segregazionisti, compresi i moderni gruppi di identità cristiana, continuano a sostenere che diversi passaggi presenti nella Bibbia[61] come per esempio la storia di Fineas e la cosiddetta maledizione di Canaan (Libro della Genesi 9:20–27) dovrebbero essere intese come palesi riferimenti contro la mescolanza razziale ed addirittua che alcuni versetti la proibiscano espressamente. La maggior parte degli studiosi di teologia legge invece questi versetti e riferimenti come una proibizione del "matrimonio interreligioso".

Il matrimonio interrazziale è diventato sempre più accettato negli Stati Uniti d'America come conseguenza del Movimento per i diritti civili degli afroamericani[62]. L'approvazione dei matrimoni misti nei sondaggi nazionali è cresciuta dal 4% nel 1958. al 20% nel 1968, al 38% nel 1978, al 48% nel 1991, al 65% nel 2002 fino al 77% nel 2007 e all'86% nel 2011[63][64].

Barack Obama (qui nel 2009) è figlio di un keniota e di una statunitense bianca.

Lo statunitense più noto di "razza mista" è Barack Obama, primo afroamericano a diventare presidente degli Stati Uniti d'America; è figlio di un matrimonio interrazziale tra un padre nero (Barack Obama, Sr.) di origini keniote e una madre bianca (Ann Dunham) specializzata in antropologia economica.

Tuttavia fino al 2009 un giudice di pace della Louisiana rifiutò di rilasciare una licenza matrimoniale ad una coppia interrazziale, giustificando la propria decisione con motivi di preoccupazione nei confronti dei figli che la coppia avrebbe potuto avere[65].

Hawaii

America Latina e Caraibi

Circa 300.000 Coolie e migranti Cantonesi (quasi tutti maschi) vennero spediti tra il 1849 e il 1874 in America Latina; molti di loro contassero un matrimonio interrazziale e convissero assieme alla popolazione nera, con i Meticci e finanche con gli europei a Cuba, in Perù, nella Guyana e a Trinidad (isola).

Le società latino-americane assistettero inoltre anche alla crescita sia del matrimonio (religione) sancito dalla Chiesa (istituzione) che di quello civile tra gli africani e i "non colorati"[66].

Perù

Una nera cubana con un sigaro cubano.

Cuba

120.000 coolie Cantonesi (tutti maschi) entrarono a Cuba sotto contratto nel corso di 80 anni. La maggior parte di loro non si sposò, ma Hung Hui afferma che non vi fu una frequenza di attività sessuale tra donne nere e Cantonesi, Secondo Osberg invece i cinesi acquistarono donne schiave per poi liberarle, espressamente con l'intento di sposarle, Nel corso del XIX XX secolo gli uomini cinesi Cantonesi intrapresero relazioni sessuali con onne bianche e nere cubane e da tali rapporti nacquero molti figli. Per un modello caraibico britannico di conservazione culturale cinese attraverso la procreazione con le donne nere, vedi Patterson, 322-31[67].

Nel corso degli anni venti giunsero altri 30.000 cantonesi e piccoli gruppi di giapponesi; entrambe le migrazioni furono esclusivamente maschili con la conseguenza che vi fu una rapida mesclanza razziale con le popolazioni bianche, nere e mulatte[68][69]. Nel CIA World Factbook: Cuba (15 maggio 2008) gli autori hanno stimato in 114.240 persone di origini miste cinesi e cubane, mentre solo 300 erano rimasti dei puri cinesi[70].

Negli studi effettuati sulle origini genetiche, l'asimmetria e la commistione genetica nelle linee genetiche paterne e materne a Cuba ben 35 aplogruppi del cromosoma Y SNP (differenze che fanno riferimento a polimorfismi biallelici) sono stati tipizzati in 132 individui maschi del campione cubano; lo studio non ha incluso alcuna persona con origini cinesi certe. Tutti i campioni erano cubani bianchi e neri: 2 su 132 dei campioni maschi appartenevano all'aplogruppo dell'Asia orientale O2, che si trova in frequze significative proprio tra i Cantonesi[71].

Costa Rica

Indie occidentali britanniche

La mescolanza razziale non fu mai illegale nelle Indie occidentali britanniche e a tutt'oggi le popolazioni della Guyana[72][73][74], del Belize[75][76][77], della Giamaica[78][79] e di Trinidad[80][81][82][83][84] sono tra le più ricche e differenziate geneticamente.

Una bambina afro-messicana.

Messico

In Messico il concetto di meticciato (mestizaje) o amalgama culturale e razziale è sempre stato - e continua ad esserlo fino ad oggi - parte integrante dell'identità nazionale. Mentre viene spesso inteso come mescolanza razziale tra indigeni e spagnoli, i messicani hanno acquisito anche una notevole miscela di patrimonio genetico sia africano che asiatico fin dai tempi dell'epoca coloniale del vicereame della Nuova Spagna[85].

Messicani-giapponesi a Monterrey.

Anche se in un primo momento parve riluttante il governo spagnolo legalizzò gli eventuali matrimoni interrazziali, il che si applicò a tutti i gruppi liberi di popolazione presenti; tali rappporti non vennerò però subito accettati dalla Chiesa (istituzione). Solamente gli schiavi negri non ottenero la libertà di contrarre matrimonio interrazziale[85].

Manifestazione di tedeschi-argentini.

Argentina

A Buenos Aires nel 1810 solo il 2,2% degli uomini africani e il 2,5% delle donne africane risultarono essere sposati con dei bianchi. Nel 1827 le cifre aumentarono fino al 3% per gli uomini e al 6% per le donne. La "miscela razziale" andò ad aumentare ulteriormente a partire da quand gli uomini africani cominciarono ad arruolarsi nell'esercito. Tra il 1810 e il 1820 solo il 19,9% degli uomini africani fu arruolato nell'esercito; ma tra il 1850 e il 1860 questo numero aumentò fino al 51,1%[66].

Ciò condusse ad uno squilibrio di genere (scienze sociali) tra uomini e donne neri. Le unioni tra donne nere e uomini "non colorati" divennero sempre più comuni a seguito della massiccia immigrazione di italiani nel paese: ciò portò un commentatore redazionale africano a fare la battuta di spirito secondo cui, dato lo squilibrio di genere presente all'interno della comunità nera, le loro donne "che non potvano ottenere il pane avrebbero dovuto accontentarsi della pasta"[66].

Guatemala

El Salvador

Danza pubblica di donne Saya, un gruppo di afro-boliviani.

Bolivia

Durante il periodo coloniale molti neri si sposarono spesso con la popolazione nativa della Bolivia (soprattutto Aymara); il risultato di queste relazione fu la mescolanza razziale tra le due culture, Aymara e afro-boliviana.

A seguito della riforma agraria promulgata nel 1953 i neri (così come anche i popoli indigeni) cominciarono a migrare dai loro villagi agricoli fino alle città di La Paz, Cochabamba e Santa Cruz alla ricerca di migliori opportunità educative e di lavoro. A questo proposito individui neri iniziarono ad intrecciare relazioni con persone di un colore della pelle umana più chiara come i "Blancos" e i "Mestizos"; ciò venne condotto come mezzo per una migliore integrazione per se stessi, ma soprattutto per i loro figli, nella società boliviana[86].

Un "Marabou".

Giamaica e Haiti

Ad Haiti esiste una percentuale considerevole di discendenti di origini asiatiche. L'isola ospita anche il gruppo etnico dei "Marabou", per metà indiano orientale e per metà africano; discendenti degli immigrati indiani che giunsero da altre nazioni caraibiche, come la Martinica e la Guadalupa, e degli schiavi africani. La maggior parte dei discendenti attuali della popolazione dei Marabou sono prodotti di ipodiscendenza (l'assegnazione automatica dei figli di un'unione mista o di un accoppiamento tra membri di gruppi etnici o socioeconmici differenti alla "razza subordinata")[87] e, successivamente, principalmente di origini africane.

Una famiglia afro-haitiana.

Il paese possiede anche una folta popolazione haitiana di origini giapponesi e cinesi. Uno degli afroasiatici più importanti del paese è stato il pittore Edouard Wah, nato da un padre immigrato cinese e da un madre afro-haitiana.

Le donne nordamericane ed europee (la maggior parte delle quali hanno superato i quarant'anni) visitano la Giamaica ed Haiti ogni anno con l'intento di instaurare relazioni sessuali con i giovani nativi (per lo più vent'enni)[88]; vengono chiamate "bottiglie di latte"[89]. Mentre i tassi di infezione da HIV/AIDS nei Caraibi sono molto più alti che in Canada o negli Stati Uniti d'America, le turiste sessuali spesso ignorano il rischio e non utilizzano neppure il profilattico[90].

Quando le donne nere e indiane cominciarono ad avere figli (i "Chindian") in comune con uomini cinesi, questi vennero denominati "chaina raial" nell'inglese giamaicano[91]. La numerosa comunità cinese presente in Giamaica fu in grado di consolidarsi poiché rimase aperta alla possibilità di sposare donne indiane, in mancanza delle cinesi[92]. Ma la condivisione delle donne fu meno apprezzata dagli indiani giamaicani, questo secondo Verene A. Shepherd[93]; il piccolo numero di donne indane presenti si venne perciò aspramente conteso tra gli uomini indiani stessi e ciò portò ad un aumento drastico del numero di assasinii delle mogli da parte di uomini indiani[94].

Le donne indiane costituirono all'incirca solamente l'11% della quantità annuale totale di migranti indiani provenienti da una servitù debitoria, questo negli anni tra il 1845 e il 1847[95]; migliaia di uomini cinesi e indiani si ritrovarono pertanto costretti a sposarsi con donne giamaicane.

Gli studi condotti sulle diversità degli aplogruppi del cromosoma Y nelle isole di Haiti e Giamaica mostra "livelli contrastanti del flusso di origine sessuale": l'aplogruppo O-M175 cinese paterno ha una frequenza del 3,8% nei giamaicani locali non cinesi, compresi gli indiani H-M69 e L-M20 per lo 0.6% ciascuno, sempre tra i nativi giamaicani[96].

Sean Paul è un giamaicano afro-asiatico.

Tra gli afroasatici più importanti del paese vi sono i cantanti di reggae Sean Paul, Tami Chynn e Diana King.

Asia

Il matrimonio interetnico nel sud-est asiatico risale all'indianizzazione del Sud-est asiatico, alla diffusione della cultura dell'India e del buddhismo nella regione. A partire dal I secolo, principalmente commercianti maschi provenienti dal subcontinente indiano spesso intergirono sessualmente con le popolazioni femminili locali in Cambogia, in Birmania, a Champa, nella Thailandia centrale, nella penisola malese e nell'arcipelago malese. Molti regni indiani si svilupparono nel corso del Medioevo in tutto il sud-est asiatico[97].

Dal IX secolo in poi un gran numero di commercianti arabi in prevalenza maschi e provenienti dal Medio Oriente si stabilirono nella penisola e nell'arcipelago malese affiancandosi alle popolazioni locali malesi e indonesiani fino a raggiungere le isole che successivamente vennero denominate Filippine, costituendo relazioni interrazziali con la popolazione feminile. Ciò contribuì in maniera significativa alla diffusione dell'islam in quasi tutta l'Asia sudorientale.[98].

Dal XIV al XVII secolo molti commercianti cinesi, indiani e arabi si stabilirono nei regni marittimi dell'Asia sudorientale e si accoppiarono con le popolazioni locali femminili; questa tradizione continuò anche con i commercianti portoghesi i quali intrecciarono relazioni sessuali con le popolazioni locali[99]. Nei secolo XVI e XVII migliaia di giapponesi viaggiarono per il Sud-est asiatico contraendo matrimoni interraziali con le donne locali[100].

Dal X al XII secolo diverse donne persiane furono trovate a Canton, alcune delle quali già nei primi anni del X secolo, rinchiuse nell'harem personale dell'imperatore Liu Chang (971-80); allo scoccare del XII secolo vivevano nel luogo un gran numero di queste donne, note per l'abbigliamento costituito da orecchini multipli e per la loro disposizione ad essere assai litigiose[101].

Molte donne provenienti dalla regione del Golfo Persico vissero nell'apposito quartiere adibito per gli stranieri di Canton, tutte loro vennero collettivamente chiamate "donne persiane" (波斯 婦 Po-ssu-fu o Bosifu)[102]. Alcuni studiosi non hanno differenziato tra persiani e arabi, proprio allo steso modo in cui i cinesi chiamarono tutte le donne provenienti dalla regione del Golfo "persiane"[103].

Circa 100.000 "Amerasiani", figli con padre appartenente all'United States Armed Forces e madre asiatica rimasero in Vietnam dopo la caduta di Saigon (1975), che pose fine alla guerra del Vietnam[104]. Durante e dopo la Guerra d'indipendenza indonesiana (1945-65) circa 300.000 persone, principalmente Eurasiani (figli di olandesi e asiatici), lasciarono l'Indonesia per emigrare nei Paesi Bassi[105].

Per tutto il XIX secolo e nei primi anni del XX vi fu una diffusa rete di prostitute cinesi e giapponesi che vennero trafficate in tutta l'Asia, soprattutto in paesi come la Cina, il Giappone, la penisola coreana, Singapore e l'impero anglo-indiano, in quello che fu allora conosciuto come "traffico degli schiavi gialli". Esistette anche una rete di prostitute provenienti direttamente dal continente europeo le quali vennero trafficate nel subcontinente indiano, a Ceylon, Singapore, Cina e Giappone in quello che venne definito il "traffico degli schiavi bianchi"[106].

Durante la seconda guerra mondiale i soldati giapponesi s'impegnarono in tutta una serie organizzata di stupri di guerra nel corso delle loro invasioni dell'Asia orientale e sudorientale. Alcune donne indo-olandesi, catturate nelle colonie olandesi asiatiche, vennero costrette in uno stato di schiavitù sessuale[107]; quasi 300 donne olandesi finirono in questo modo[108].

Il turimo sessuale ha cominciato ad emergere verso la fine del XX secolo come uno degli aspetti più controversi del turismo occidentale e della globalizzazione; questa particolare forma di turismo viene intrapresa a livello internazionale da turisti provenienti dai paesi occidentali più ricchi. L'autore e storico norvegese Nils Johan Ringdal afferma che tre su quattro uomini di età compresa tra i 20 e i 50 anni che hanno visitato l'Asia o l'Africa hanno pagato (sia uomini sia donne) per poter intattenere relazioni sessuali[109].

Il turismo sessuale femminile è emerso anch'esso nel tardo XX secolo, primariamente nell'isola indonesiana di Bali. Ogni anno decine di migliaia di donne single affollano le spiagge balinesi; da decenni i giovani uomini locali hanno approfittato in maniera losca dell'atmosfera rilassata per trovare l'amore e il lucro con le turiste - giapponesi, europee e australiane per la stragrande maggioranza - le quali in ogni caso sono sempre sembrate ben felici per l'accordo, avere cioè rapporti sessuali a pagamento con i nativi[110].

Cina

Hong Kong
Macao

Taiwan

Durante l'Assedio di Forte Zeelandia (1661-62) in cui le forze lealiste cinesi della dinastia Ming comandate da Coxinga assediarono e sconfissero la Compagnia olandese delle Indie orientali, conquistando in tal maniera l'intera isola di Taiwan, i cinesi presero prigionieri donne e bambini olandesi; Coxinga prese la figlia appena adolescente del missionario Antonius Hambroek come propria concubina[111][112][113], mentre tutte le donne olandesi vennero vendute ai soldati cinesi per diventare loro mogli. Nel 1684 alcune di queste donne si trovavano ancora nelle mani dei cinesi[114].

Alcuni degli aspetti fisici più caratteristici degli olandesi come i capelli castano dorati e rossi presenti tra le persone del sud dell'isola sono una conseguenza di questo episodio che vide le donne olandesi diventare concubine dei comandanti cinesi[115].

L'attrice indiana Katrina Kaif è figlia di un uomo indiano e di una donna inglese.

Subcontinente indiano

Il subcontinente indiano ha una lunga storia di unioni interetniche, risalenti fino alla storia antica. Numerosi gruppi di persone si affiancarono per millenni nell'Asia meridionale inclusi i parlanti delle lingue dravidiche dell'India meridionale, delle lingue indoarie, delle lingue austroasiatiche e delle lingue tibeto-birmane.

Le origini e le affinità comuni presenti in circa 1 miliardo di persone che vivono nell'attuale territorio della repubblica dell'India sono state da tempo contestate. Ciò è dovuto in gran parte alle molte ondate di immigrati le quali infuenzarono profondamente la struttura genetica degli indiani; nelle più recenti di queste ondate i gruppi nomadi parlanti lingue indoeuropee provenienti dal Medio Oriente, dall'Anatolia e dal Caucaso si spostarono fino ad arrivare nel subcontinente[116].

Secondo gli storici britannici del XIX secolo furono proprio questi "ariani" ad istituire il sistema delle caste in India, una forma di elitismo del tutto ereditario di organiizzazione sociale che separò stabilmente i conquistatori indoari di pelle chiara dalla popolazione indigena dei Dravida dalla pelle più scura, imponendo in tal modo una forma di "endogamia razziale" diretta.

Gran parte di tutto ciò rappresentò solamente una congettura alimentata ad arte dall'impero britannico[117]; le politiche britanniche del "divide et impera" con la loro regolamentazione ferrea dei ruoli sociali, nonché l'enumerazione della popolazione in categorie del tutto rigide durante l'occupazione britannica tramite l'impero anglo-indiano, contribuirono all'irrigidimento di queste identità castali per loro intima natura segregazioniste[118].

A partire dall'indipendenza indiana dal dominio britannico (1947) però il concetto di "invasione ariana e sottomissione dei Dravida scuri dell'India meridionale" divenne una polemica fondamentale nella geopolitica dell'intera Asia meridionale, inclusa la propaganda in direzione dell'indofobia attuata dal Pakistan musulmano[119]. Non esiste a tutt'oggi una teoria conclusiva sulle origini del sistema castale indiano e storici ed archeologi di fama mondiale come Jim G. Shaffer, James Patrick Mallory, Edwin Bryant e altri hanno contestato la pretesa di una presunta "invasione ariana"[120].

Rahul Gandhi è figlio di Rajiv Gandhi (indiano) e Sonia Gandhi (italiana).

Alcuni ricercatori sostengono che le somiglianze genetiche con gli europei risultano essere maggiormente comuni tra gli appartenenti alle classi più alte (vedi il brahmano della casta sacerdotale)[121]. I loro risultati, fatti pubblicare su Genome Research, hanno sostenuto l'idea che i membri delle caste più alte siano più stettamente collegati geneticamente agli europei di quanto non lo siano gli appartenenti alle classi inferiori[122]. Secondo questa ricerca le popolazioni degli invasori indoeuropei sarebbero state costituite prevalentemente da maschi i quali si si accoppiarono con le femmine locali creando così le caste superiori; le donne pertanto avrebbero avuto una mobilità verso l'alto nel sistema castale che fu invece del tutto preclusa agli uomini. Tuttavia altri ricercatori hanno però contestato e contraddetto tali affermazioni[123].

Uno studio compiuto da Joanna L. Mountain e altri per l'Università di Stanford ha concluso che non c'era "nessuna chiara separazione in tre gruppi geneticamente distinti lungo le linee genetiche di casta"[124], anche se "un albero genetico ha rivelato alcuni raggruppamenti secondo l'affiliazione di casta". Un altro studio del 2006 condotto da Ismail Thanseem e altri per il "Centre for Cellular and Molecular Biology" (centro di biotecnologia situato a Hyderabad) ha concluso che i "gruppi delle caste inferiori potrebbero provenire dalle suddivisioni gerarchiche che si sono sviluppate all'interno dei gruppi tribali con la diffusione degli agricoltori del neolitico, molto prima quindi dell'arrivo dei parlanti Indoari" e che gli "Indoeuropei si sono affermati come rappresentanti delle caste superiori in questa struttura di classe che non era mai stata sviluppata prima all'interno delle tribù"[125].

Uno studio genetico del 2006 prodotto dal "National Institute of Biologicals" indiano ha sottoposto a sperimentazione un campione di uomini provenienti da diversi gruppi tribali e castali, concludendo che in realtà gli indiani hanno acquisito pochissimi geni dai parlanti le lingue indoeuropee[126]. Studi più recenti si sono anche trovati a discutere le affermazioni secondo cui i cosiddetti "Ariani" e i Dravida abbiano un rilevante "divario razziale".

Una ricerca condotta dal "Centre for Cellular and Molecular Biology" nel 2009 (in collaborazione con l'Harvard Medical School, l'"Harvard T.H. Chan School of Public Health", il "Broad Institute" ed infine anche con il Massachusetts Institute of Technology) ha analizzato mezzo milione di marcatori genetici attraverso il genoma di 132 individui di 25 diversi gruppi etnici e provenienti da 13 Stati federati e territori dell'India incrociati in caste multiple.

Lo studio ha stabilito, basandosi sull'impossibilità di identificare qualsiasi indicatore genetico attraverso le linee di casta, che queste caste nell'Asia meridionale nacquero e si svilupparono all'interno delle organizzazioni tribali tradizionali nel coso della formazione della prima società indiana e che pertanto non furono prodotte da alcuna supposta invasione "ariana" con conseguente sottomissione del popolo Dravida[127].

Nell'enclave di Goa, appartenente all'India portoghese tra il 1510 e il 1961, nel corso della fine del XVI secolo e la prima metà del XVII vi fu una comunità di oltre 1.000 schiavi e commercianti giapponesi, che furono per lo più cristiani rifugiatisi lì a seguito delle persecuzioni subite[128] o giovani donne e bambine portate o catturate come schiave sessuali dagli equipaggi dei commercianti portoghesi (tra i cui membri vi furono i "Lascar", una milizia composita di asiatici e arabi) provenienti dal Giappone; esse vennero in seguito sparpagliate in tutta l'Asia meridionale[129]. In entrambi i casi spesso si sposarono con la popolazione locale goanese[128]. Alcuni portoghesi contrassero anche matrimoni interrazziali con i locali fino all'annessione indiana di Goa, così come fecero anche gli immigrati da Goa che si stabilitono in Portogallo.

Un dipinto a olio di George Chinnery (1805 circa) raffigurante Khair-un-Nissa. La Begum Nissa fu un membro della nobiltà indiana musulmana di Hyderabadi che si innamorò e sposò il tenente-colonnello inglese James Achilles Kirkpatrick.

Un'esempio di relazione interrazziale accaduta durante il periodo coloniale fu quella che coinvolse la nobildonna di Hyderabad Khair-un-Nissa con il Résident britannico James Achilles Kirkpatrick.

Märta Petrini e Arvid Ödmann protagonisti di Lakmé (Stoccolma, 1890).

La comunità anglo-indiana, che vanta più di 600.000 persone, venne costituita dale relazioni sessuali intercorrenti tra britannici e indiani; tali rapporti ebbero anche una notevove influenza sulle arti. Lakmé, un'opera del francese Léo Delibes narra della relazione romantica scaturita tra un ufficiale britannico e la figlia di un alto sacerdote indù. Il romanzo del 1937 intitolato Two Leaves and a Bud di Mulk Raj Anand raffigura le donne braccianti indiane che vengono molestate e sedotte dal manager britannico, che dona loro dei bracciali e degli anelli da portare al naso[130].

Nell'isola di Ceylon le relazioni interrazziali tra uomini olandesi, britannici e portoghesi e le donne locali furono comuni. La comunità Burgher, composta attualmente da più di 65.000 persone, è stata formata da matrimoni interrazziali di uomini olandesi e portoghesi con donne locali singalesi o tamil (popolo). Oltre al matrimonio anche la prostituzione interetnica fu piuttosto comune all'epoca in tutto il subcontinente, quando gli ufficiali inglesi visitavano frequentemente le danzatrici indiane "Nautch". A metà del XIX secolo erano presenti nell'impero anglo-indiano circa 40.000 soldati britannici, con meno di 2.000 funzionari[131]; tutti loro fequentavano comunemente le prostitute..

L'attrice e modella singalese Jacqueline Fernandez appartiene alla comunità dei Burgher.

Molti inglesi ed altri ufficiali europei realizzarono i propri "harem" personali composti da donne indiane, del tutto similmente a quelli del Nababbo e dei Raja. Per tutto il corso del XIX secolo e all'inizio del XX migliaia di donne e ragazze provenienti dall'Europa continentale subirono il traffico di esseri umani fino all'India britannica e a Ceylon, ove vennero costrette a lavorare come prostitute che dovevano servivano sia i soldati britannici sia gli uomini indiani e singalesi locali[106][132][133].

Poiché le donne britanniche cominciarono a giungere in gran numero nell'impero anglo-indiano a partire dalla prima metà del XIX secolo il matrimonio interrazziale si fece sempre pù raro. I rappporti interrazziali cominciarono anzi a venire disprezzati, soprattutto a seguito degli avvenimenti che condussero ai moti indiani del 1857, in cui i sepoy indiani si ribellarono in massa alla Compagnia britannica delle Indie orientali.

L'idea di proteggere la "castità femminile britannica" dai "libidinosi uomini indiani" ebbe una sua influenza significativa sulle politiche adottate nell'impero, con l'intento precipuo di impedre la mescolanza razziale tra le femmine britanniche e la popolazione maschile indiana nativa. Mentre alcune politiche restrittive furono imposte alle donne "British" per proteggerle dalla mescolanza, la maggior parte di esse fu diretta esclusivamente contro i maschi nativi indiani[134][135].

Ad esempio l'"Ilbert Bill" del 1882, che avrebbe concesso ai giudici indiani il diritto di giudicare i delinqueni britannici, trovò la ferma opposizione di molti colonialisti con la motivazione che ai suddeti giudici non avrebbe dovuto essere concesso di trattare casi che avessero eventualmente coinvolto anche donne britanniche[136]. Dopo il Massacro di Amritsar del 1919 si affermò per molto tempo lo stereotipo dei maschi indiani come stupratori libidinosi dalla pelle scura presi da costante lussuria nei confronti delle femmine bianche; esso venne però contestato severamente da diversi romanzi come Passaggio in India (1924) di E. M. Forster e da The Jewel in the Crown (1966) di Paul Scott: entrambi narrano del coinvolgimento di un maschio indiano accusato ingiustamente di aver violentato una donna britannica[137].

Per il periodo in cui la Birmania rimase sotto il dominio britannico milioni di indiani, soprattutto musulmani, vi si trasferirono. La piccola popolazione di discendenti misti da maschi indiani e femmine brimane locali è denominata "Zerbadees", spesso in senso peggiorativo implicante il concetto di "razza mista"[138].

In Assam le donne indiane locali si sposarono con i cinesi nel corso di diverse ondate migratorie durante il periodo coloniale, fino al punto in cui risultò difficoltoso distinguere fisicamente i cinesi dai locali durante il periodo d'internamento a causa della Guerra sino-indiana del 1962; la maggioranza di questi cinesi assamesi si sposò con donne indiane e molte di queste vennero fatte deportare nella Repubblica Popolare Cinese assieme ai loro mariti[139][140][141][142][143][144][145][146][147][148].

Nel corso del XIX secolo gli Insediamenti dello Stretto britannici spedirono i detenuti cinesi nelle carceri indiane; dopo la loro liberazione questi uomini si stabilirono nei monti Niligiri nei pressi di Naduvattam e finirono con lo sposare donne paria (Paraiyan) Tamil (popolo), procreando con loro figli misti cinesi-tamil. Questi sono stati documentati dal sovrintendente museale britannico Edgar Thurston[149][150].

Giappone

Il matrimonio interetnico in Giappone risale almeno al VII secolo, quando gli immigrati cinesi e coreani cominciarono a mescolarsi con la popolazione locale. Negli anni attorno al 1590 oltre 50.000 coreani furono condotti con la forza fino in Giappone, questo durante le Invasioni giapponesi della Corea (1592-1598), dove si sposarono con le donne giapponesi ed ebbero da queste una discendenza. Nel corso del XVI e XVII secolo all'incirca 58.000 giapponesi viaggiarono all'estero, molti dei quali contrasssero matrimonio interrazziale con le donne native del sud-est asiatico[100].

Durante le persecuzioni anticristiane scatenate nel 1596 molti cristiani giapponesi furono costretti a fuggire fino a Macao e nelle altre colonie dell'impero portoghese come Goa, ove esistette una fiorente comunità di schiavi e commercianti giapponesi già all'inizio del XVII secolo; n queste colonie portoghesi instaurarono relazioni sessuali con le popolazioni locali[128].

A partire dal XV secolo cinesi, coreani e altri migranti provenienti dall'Estremo oriente frequentarono assiduamente i bordelli giapponesi[151]. Questa pratica proseguì in seguito anche tra i viaggiatori delle "regioni occidentali", principalmente commercianti europei[129].

Corea

Vietnam

Malaysia e Singapore

Un gruppo di Rohingya, birmani musulmani.

Birmania

Il più antico gruppo musulmano presente in Birmania è il popolo dei Rohingya, che alcuni credono possano essere discendenti dai Bengalesi che si sposarono con le donne native dello Stato Rakhine dopo il VII secolo, ma questa rimane solamente una teoria. Quando la Birmania fu governata dall'amministrazione britannica dell'India, milioni di indiani, soprattutto musulmani, migrarono fin lì. La piccola popolazione di discendenti misti di maschi indiani e femmine birmane locali è chiamata "Zerbadees", spesso in senso peggiorante implicante il concetto di "razza mista". I "Panthays", un gruppo di musulmani cinesi discendenti da poplazioni dell'Asia occidentale e dell'Asia centrale, migrò dalla Cina ed insaurarono relazioni sesuali con le donne locali birmane[138].

Filippine

Europa

Penisola italiana

Come accadde anche in altre zone occupate dall'Islam, venne considerato accettabile per la legge maritale islamica che un maschio musulmano potesse sposare femmine cristiane ed ebree nell'Italia meridionale, fino a quando essa rimase sotto il giogo islamico; vale a dire l'emirato di Sicilia (vedi Storia della Sicilia islamica) tra l'VIII e l'XI secolo con l'aggiunta, per un breve periodo di tempo, dell'emirato di Bari (tra l'847 e l' 871).

In quest'ultimo caso, la maggior parte dei matrimoni interrazziali furono tra maschi arabi e berberi provenienti dall'Africa settentrionale con femmine greche, romane e italiane locali. Tali relazioni interraziali furono particolarmente diffuse nell'emirato di Sicilia, dove uno scrittore che visitò i luoghi negli anni attorno al 970 espresse tutto il suo shock su come ciò fosse comune praticamente in ogni area rurale[152].

Otello (il "Moro") e Desdemona in un dipinto di Alexandre Colin del 1829.

Dopo la Conquista normanna dell'Italia Meridionale tutti i cittadini musulmani (fossero essi stranieri, nativi o di "razza mista") presenti nel Regno di Sicilia vennero conosciuti come "Mori (storia)". Dopo un breve periodo in cui la cultura arabo-normanna (soprattutto l'Architettura arabo-normanna) fiorì ampiamente sotto il regno di Ruggero II di Sicilia (1130-54), i governanti successivi costrinsero i Mori a convertirsi al cristianesimo oppure ad essere espulsi dal regno.

Nell'isola di Malta gli arabi e gli italiani provenienti dalla vicina Sicilia e dalla Calabria instaurarono presto relazioni con gli abitanti locali[153], discendenti a loro volta dai fenici, dai greci, dagli antichi romani e dai vandali. I popoli maltesi sono discendenti diretti da tali gruppi e la stessa lingua maltese discende dalla Lingua siculo-araba.

Molto spesso gli Antichi Stati italiani svolsero un ruolo attivo anche nel commercio degli schiavi arabi (vedi Tratta araba degli schiavi), in cui i mercanti "Mori" e italiani giunsero occasionalmente a scambiarsi gli schiavi.

Durante la seconda guerra mondiale le truppe marocchine francesi commisero innumerevoli stupri di guerra nel territorio italiano a seguito della battaglia di Montecassino[154] (gennaio-maggio 1944) combattuta contro i tedeschi. Le vittime della violenza sessuale di massa commessa dopo la battaglia dai Goumier sono conosciute come Marocchinate. Secondo fonti italiane oltre 7.000 civili italiani, tra cui donne e bambini, vennero brutalmente violentati dai marocchini[155].

Il mercato degli schiavi, dipinto di Jean-Léon Gérôme (1884 circa).

Medio Oriente

Un team dell'Università di Stanford ha trovato la più grande diversità di patrimonio genetico - al di fuori dell'Africa - tra le persone che vivono in quell'ampia mezzaluna di terra che si estende dalla riva orientale del Mar Mediterraneo fino all'India settentrionale. Non solo questa fu una tra le prime regioni ad essere colonizzate dai migranti africani dell'Homo Sapiens ma, si teorizza che, dato il gran numero di geni europei e dell'Asia orientale presenti tra queste popolazioni, ciò indicherebbe che fu per un lungo periodo di tempo un'autentica "autostrada umana" con un gran numero di migranti provenienti sia da occidente sia da oriente i quali conquistarono, commerciarono e nella generalità dei casi anche si riprodussero per tutta la sua ampiezza. La stessa squadra ha anche scoperto che i nomadi beduini del Medio Oriente hanno delle effettive somiglianze con gli europei e con le popolazioni dell'Asia meridionale.

La schiavitù sessuale interetnica fu assai comune durante la tratta araba degli schiavi nel corso del Basso Medioevo e del primo periodo della storia moderna, quando le donne e le ragazze catturate da terre non arabe vennero spesso costrette in uno stato di schiavitù sessuale dentro agli Harem del mondo arabo[156]. La maggior parte di questi schiavi provenne per lo più da luoghi come l'Africa Subsahariana (gli Zanj), dall'Asia meridionale (Indù), dalla Ciscaucasia (principalmente Adighè)[157], dall'Asia centrale (principalmente turchi) e dall'Europa centrale e dall'Europa orientale (i Saqaliba)[158].

I Corsari barbareschi inoltre riuscirono a catturare fino ad 1.250.000 schiavi provenienti dall'Europa occidentale e dall'America del Nord tra il XVI e il XIX secolo[159][160]. Fu anche abitudine comune per i conquistatori arabi (vedi espansione islamica), i commercianti e gli esploratori, quella di sposare le femmine locali nelle terre che conquistarono o in cui scambiarono merci, in varie parti dell'Africa, dell'Asia e dell'Europa.

Israele

Oceania

Demografia della mescolanza etnorazziale

Commistione genetica

Una coppia interrazziale della metà del XIX secolo nelle Filippine.
Un gruppo di bambini Adighè.
Papa Francesco è un'argentino di origini italiane-piemontesi.
Lei asioamericana, lui bianco americano: Hoboken (New Jersey) (2008).

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    • J.P. Mallory – "... the extraordinary difficulty of making a case for expansions from Andronovo to northern India, and attempts to link the Indo-Aryans to such sites as the Beshkent and Vakhsh cultures only gets the Indo-Iranian to Central Asia, but not as far as the seats of the Medes, Persians or Indo-Aryans".
    • Edwin Bryant – "India is not the only Indo-European-speaking area that has not revealed any archaeological traces of immigration. There is at least a series of archaeological cultures that can be traced approaching the Indian subcontinent, even if discontinuous, which does not seem to be the case for any hypothetical east-to-west emigration"
    Edwin Bryant, The Quest for the Origins of Vedic Culture: The Indo-Aryan Migration Debate, Oxford University Press, 2001, ISBN 0-19-513777-9.. The Indo-Aryan Controversy: Evidence and inference in Indian history, Routledge, 2005, ISBN 0-7007-1463-4.
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Bibliografia

Voci correlate

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