Con una squadra costituita da giocatori nella media e priva di solisti capaci di fare la differenza, l'allenatore [[Corrado Viciani]] riuscì a far fare il salto di qualità al collettivo rossoverde grazie al suo credo calcistico del ''gioco corto'': un sistema tattico ispirato ai dettami del ''[[calcio totale]]'' olandese all'epoca in ascesa, basato su possesso palla, [[pressing]] alto, passaggi corti e sovrapposizioni, che proprio con i ternani trovò una delle prime applicazioni degne di nota in Italia.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2013/luglio/11/Ternana_anni_Viciani_piccola_Ajax_ga_0_20130711_e9ca0fd4-e9ee-11e2-bf90-2986eb2d0853.shtml|titolo=La Ternana anni 70 di Viciani, piccola Ajax de noantri|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|autore=Roberto Beccantini|data=11 luglio 2013}}</ref>
Con una squadra costituita da giocatori nella media e priva di solisti capaci di fare la differenza, l'allenatore [[Corrado Viciani]] riuscì a far fare il salto di qualità al collettivo rossoverde grazie al suo credo calcistico del ''gioco corto'': un sistema tattico ispirato ai dettami del ''[[calcio totale]]'' olandese all'epoca in ascesa, basato su possesso palla, [[pressing]] alto, passaggi corti e sovrapposizioni, che proprio con i ternani trovò una delle prime applicazioni degne di nota in Italia.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2013/luglio/11/Ternana_anni_Viciani_piccola_Ajax_ga_0_20130711_e9ca0fd4-e9ee-11e2-bf90-2986eb2d0853.shtml|titolo=La Ternana anni 70 di Viciani, piccola Ajax de noantri|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|autore=Roberto Beccantini|data=11 luglio 2013}}</ref>
Dietro agli umbri raggiunsero la massima serie anche la {{Calcio Lazio|N}} di [[Tommaso Maestrelli]], trascinata dalle reti del capocannoniere [[Giorgio Chinaglia]] e destinata a salire ai vertici del calcio nazionale nel successivo biennio, e i succitati palermitani di [[Benigno De Grandi]], terzi classificati, che tornarono nel massimo campionato dopo due anni; biancocelesti e rosanero ebbero la meglio in volata del {{Calcio Como|N}} cui non bastò un'ottima seconda parte di torneo, fermandosi a due punti dalla zona promozione.
Dietro agli umbri raggiunsero la massima serie anche la {{Calcio Lazio|N}} di [[Tommaso Maestrelli]], trascinata dalle reti del capocannoniere [[Giorgio Chinaglia]] e destinata a salire ai vertici del calcio nazionale nel successivo biennio e i succitati palermitani di [[Benigno De Grandi]], terzi classificati, che tornarono nel massimo campionato dopo due anni; biancocelesti e rosanero ebbero la meglio in volata del {{Calcio Como|N}}, cui non bastò un'ottima seconda parte di torneo, fermandosi a due punti dalla zona promozione.
In coda alla classifica, caddero in [[Serie C 1972-1973|Serie C]] il {{Calcio Modena|N}}, il {{Calcio Livorno|N}} e la matricola {{Calcio Sorrento|N}}, quest'ultima nonostante un girone di ritorno con un ritmo da salto di categoria; si salvarono invece le altre due neopromosse, il blasonato {{Calcio Genoa|N}} e la {{Calcio Reggiana|N}}, con i granata che riuscirono peraltro a inserirsi nella lotta per la Serie A.
In coda alla classifica, caddero in [[Serie C 1972-1973|Serie C]] il {{Calcio Modena|N}}, il {{Calcio Livorno|N}} e la matricola {{Calcio Sorrento|N}}, quest'ultima nonostante un girone di ritorno con un ritmo da salto di categoria; si salvarono invece le altre due neopromosse, il blasonato {{Calcio Genoa|N}} e la {{Calcio Reggiana|N}}, con i granata che riuscirono peraltro a inserirsi nella lotta per la Serie A.
La sorpresa Ternana, dopo aver concluso al comando il girone d'andata assieme al Palermo, si confermò al primo posto, stavolta in solitaria, anche alla fine del campionato, conquistando per la prima volta la Serie A. Fu una promozione storica, poiché contestualmente segnò l'approdo assoluto di una formazione dell'Umbria nella massima categoria calcistica italiana.
Con una squadra costituita da giocatori nella media e priva di solisti capaci di fare la differenza, l'allenatore Corrado Viciani riuscì a far fare il salto di qualità al collettivo rossoverde grazie al suo credo calcistico del gioco corto: un sistema tattico ispirato ai dettami del calcio totale olandese all'epoca in ascesa, basato su possesso palla, pressing alto, passaggi corti e sovrapposizioni, che proprio con i ternani trovò una delle prime applicazioni degne di nota in Italia.[1]
Dietro agli umbri raggiunsero la massima serie anche la Lazio di Tommaso Maestrelli, trascinata dalle reti del capocannoniere Giorgio Chinaglia e destinata a salire ai vertici del calcio nazionale nel successivo biennio e i succitati palermitani di Benigno De Grandi, terzi classificati, che tornarono nel massimo campionato dopo due anni; biancocelesti e rosanero ebbero la meglio in volata del Como, cui non bastò un'ottima seconda parte di torneo, fermandosi a due punti dalla zona promozione.
In coda alla classifica, caddero in Serie C il Modena, il Livorno e la matricola Sorrento, quest'ultima nonostante un girone di ritorno con un ritmo da salto di categoria; si salvarono invece le altre due neopromosse, il blasonato Genoa e la Reggiana, con i granata che riuscirono peraltro a inserirsi nella lotta per la Serie A.