Leonardo Costagliola

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Leonardo Costagliola
Costagliola con la maglia della Fiorentina
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 170 cm
Peso 70 kg
Calcio
Ruolo Portiere
Termine carriera 1955 - giocatore
1982 - allenatore
Carriera
Squadre di club1
1938-1940Pro Italia41 (-38)
1940-1943Bari71 (-?)
1943-1944Conversano? (-?)
1945-1948Bari100 (-?)
1948-1955Fiorentina230 (-290)
Nazionale
1953-1954Bandiera dell'Italia Italia3 (-2)
Carriera da allenatore
1956Pistoiese
1957-1958Taranto
1958-1961Foggia & Incedit
1961-1963Pescara
1963-1965Siracusa
1965Taranto
1967Chieti[1]
1967-1968Siracusa
1969-1971Casertana
1971-1973Modena
1973-1974Pro Vasto[2]
1974-1975Montevarchi
1981-1982Venezia[3]
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Leonardo Costagliola (Taranto, 27 ottobre 1921Firenze, 7 marzo 2008) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo portiere.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Soprannominato gatto magico[4], debutta nella sua città, Taranto, ad appena diciassette anni, come portiere della Pro Italia[5]; in realtà inizia a giocare a calcio come mediano senza particolare successo, trasformandosi casualmente in portiere grazie a un infortunio dell'estremo difensore proitaliano titolare, avvenuto durante una partita[6]. Durante la guerra passa all'U.S. Bari per la somma di diecimila lire[6] e veste una prima volta i colori bianco-rossi dal 1940 al 1943. Ma il conflitto mondiale non consente l'effettuazione di campionati di Calcio regolari delle stagioni 1943-1944 e 1944-1945. Dopo la liberazione del sud, Leonardo Costagliola partecipa con l'U.S. Conversano al "Campionato d'Italia libera", vincendo il titolo del girone centro sud nel 1944.

Ritorna ancora al Bari nel 1945 e partecipa con esso al "Campionato misto" 1944-1945, che vince; viene ricostituita la Serie A e con la stessa squadra disputa le stagioni 1945-1946 (girone centro-meridionale di Divisione Nazionale), 1946-1947 (terminata dai galletti al settimo posto, piazzamento non eguagliato dai pugliesi nel resto della loro storia) e 1947-1948. Il giocatore viene quindi ceduto alla Fiorentina in cambio di Giuseppe Moro e con i gigliati gioca nei campionati di Serie A dal 1948 al 1955.

Disputa complessivamente in Serie A 336 partite in undici campionati, quattro dei quali giocati con il Bari e sette con la Fiorentina.

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Diviene il portiere della Nazionale italiana negli anni 1953-1954. È schierato per tre gare ufficiali (giocate tutte per 90 minuti) e subisce in tutto due reti. Tutte le partite in cui difende la porta, vengono vinte dall'Italia.

È convocato per la prima volta e debutta come portiere della Nazionale venerdì 13 novembre 1953 al Cairo, per l'incontro Egitto-Italia (1-2), gara valida per la qualificazione al Campionato del mondo del 1954.

Scende poi in campo in Italia-Cecoslovacchia, (3-0) domenica 13 dicembre 1953 (a Genova) per la Coppa Internazionale, concludendo l'incontro a reti inviolate. È la prima volta che la Rai trasmette una partita in televisione: il telecronista è Nicolò Carosio. È la prova generale della RAI prima dell'inaugurazione ufficiale delle trasmissioni.

Domenica 24 gennaio 1954 gioca Italia-Egitto (5-1) a San Siro (Milano) sotto la neve, gara valida per la qualificazione al Campionato del mondo del 1954. L'Italia vince il gruppo 9 europeo, grazie alle due vittorie sull'Egitto. Anche questo incontro viene trasmesso in televisione ed è la prima partita di calcio dopo l'inaugurazione dei programmi Rai.

Al Campionato del mondo del 1954 in Svizzera è il terzo portiere della selezione azzurra.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Anche come allenatore debutta nella sua regione, prima sulla panchina del Taranto nel campionato di Serie B 1957-1958[5] e poi su quella del Foggia nella stagione successiva, che si conclude con la promozione dalla Serie C alla serie cadetta; poi torna in terza serie e nel 1961 cede la guida tecnica dei satanelli a Oronzo Pugliese.

Dopo due anni sulla panchina del Pescara[7], allena il Siracusa e in seguito torna a Taranto dove allena i rossoblu nella parte finale della stagione 1964-1965[5] e l'inizio della stagione seguente[5]; nel 1967-1968, dopo aver iniziato il campionato al Chieti passa al Siracusa, ancora in terza serie. Nel campionato 1970-1971 allena in seconda serie la Casertana e negli anni 1971-1973, con il Modena, retrocede dalla B alla C. Allena infine il Venezia all'inizio del campionato 1981-1982, in Serie C2, venendo sostituito prima di fine stagione da Paolo Ferrario[3].

È morto il 7 marzo 2008 a ottantasette anni, a Firenze, ultima città in cui si era trasferito.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
13-11-1953 Il Cairo Egitto Bandiera dell'Egitto 1 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1954 -1
13-12-1953 Genova Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia Coppa Internazionale -
24-1-1954 Milano Italia Bandiera dell'Italia 5 – 1 Bandiera dell'Egitto Egitto Qual. Mondiali 1954 -1
Totale Presenze 3 Reti -2

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1948 prese parte al film 11 uomini e un pallone di Giorgio Simonelli, nella parte di se stesso.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Bari: 1941-1942

Competizioni regionali[modifica | modifica wikitesto]

Conversano: 1944

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Foggia: 1959-1960
Casertana: 1969-1970

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gli anni dal 1960 al 1969 tifochieti.com
  2. ^ Almanacco illustrato del calcio 1975, edizioni Panini, pag. 279
  3. ^ a b Almanacco illustrato del calcio 1983, edizioni Panini, pag. 295
  4. ^ Storia Archiviato il 7 settembre 2009 in Internet Archive. asbari.it
  5. ^ a b c d La storia del calcio a Taranto xoomer.virgilio.it
  6. ^ a b Corriere dello Sport del 9 gennaio 1951, pag. 4 dlib.coninet.it
  7. ^ Profilo su Solopescara.com[collegamento interrotto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]