Gianluca Pagliuca: differenze tra le versioni

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Inizialmente destinato a un prestito in [[Serie C]] per la stagione [[Unione Calcio Sampdoria 1987-1988|1987-1988]], entrò invece in prima squadra su indicazione di Battara<ref>{{cita web|url=http://www.genovapost.com/quando-parava-battara/l-intervista-a-piero-battara-fondamentale-la-conferma-di-cassano-e-pazzini-8710.aspx|titolo=L'intervista a Piero Battara: "Fondamentale la conferma di Cassano e Pazzini"|autore=Roberto Minoliti|data=29 giugno 2009}}</ref> — divenuto nel frattempo preparatore dei portieri della Sampdoria —, facendo da riserva a [[Guido Bistazzoni]].<ref name=calzaretta/> Dopo aver debuttato, il 6 settembre 1987, nel girone eliminatorio di [[Coppa Italia 1987-1988|Coppa Italia]] contro il {{Calcio Torino|N}},<ref>{{cita news|titolo=Vialli, dalla panchina al gol|autore=Bruno Perucca|pubblicazione=Stampa Sera|data=7 settembre 1987|p=19}}</ref> esordì in [[Serie A 1987-1988|Serie A]] l'8 maggio 1988, nella partita Sampdoria-{{Calcio Pisa|N}} conclusasi 0-0.<ref>{{cita news|url=http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/130000/126632.xml|titolo=Zoff: «Sì, Pagliuca può superarmi»|pubblicazione=l'Unità|autore=Daniela De Blasio|data=11 luglio 2004|p=5, ed. Bologna|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160416022803/http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/130000/126632.xml|dataarchivio=16 aprile 2016}}</ref> Fu poi preferito a Bistazzoni nella doppia finale di Coppa Italia contro il Torino,<ref>{{cita news|titolo=«Quante occasioni sprecate, è mancato il colpo del ko»|autore=Renzo Cerboncini|pubblicazione=La Stampa|data=6 maggio 1988|p=26}}</ref> segnalandosi per un'ottima prova nella gara di ritorno che vide la Sampdoria prevalere ai [[tempi supplementari|supplementari]].<ref>{{cita news|titolo=La Samp condanna il Toro al derby|autore=Bruno Perucca|pubblicazione=La Stampa|data=20 maggio 1988|p=26}}</ref>
Inizialmente destinato a un prestito in [[Serie C]] per la stagione [[Unione Calcio Sampdoria 1987-1988|1987-1988]], entrò invece in prima squadra su indicazione di Battara<ref>{{cita web|url=http://www.genovapost.com/quando-parava-battara/l-intervista-a-piero-battara-fondamentale-la-conferma-di-cassano-e-pazzini-8710.aspx|titolo=L'intervista a Piero Battara: "Fondamentale la conferma di Cassano e Pazzini"|autore=Roberto Minoliti|data=29 giugno 2009}}</ref> — divenuto nel frattempo preparatore dei portieri della Sampdoria —, facendo da riserva a [[Guido Bistazzoni]].<ref name=calzaretta/> Dopo aver debuttato, il 6 settembre 1987, nel girone eliminatorio di [[Coppa Italia 1987-1988|Coppa Italia]] contro il {{Calcio Torino|N}},<ref>{{cita news|titolo=Vialli, dalla panchina al gol|autore=Bruno Perucca|pubblicazione=Stampa Sera|data=7 settembre 1987|p=19}}</ref> esordì in [[Serie A 1987-1988|Serie A]] l'8 maggio 1988, nella partita Sampdoria-{{Calcio Pisa|N}} conclusasi 0-0.<ref>{{cita news|url=http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/130000/126632.xml|titolo=Zoff: «Sì, Pagliuca può superarmi»|pubblicazione=l'Unità|autore=Daniela De Blasio|data=11 luglio 2004|p=5, ed. Bologna|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160416022803/http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/130000/126632.xml|dataarchivio=16 aprile 2016}}</ref> Fu poi preferito a Bistazzoni nella doppia finale di Coppa Italia contro il Torino,<ref>{{cita news|titolo=«Quante occasioni sprecate, è mancato il colpo del ko»|autore=Renzo Cerboncini|pubblicazione=La Stampa|data=6 maggio 1988|p=26}}</ref> segnalandosi per un'ottima prova nella gara di ritorno che vide la Sampdoria prevalere ai [[tempi supplementari|supplementari]].<ref>{{cita news|titolo=La Samp condanna il Toro al derby|autore=Bruno Perucca|pubblicazione=La Stampa|data=20 maggio 1988|p=26}}</ref>


Promosso titolare da [[Vujadin Boškov]] — convinto che il giocatore avesse un notevole potenziale inespresso<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/08/27/la-nostra-partita-contro-la-noia.html|titolo="La nostra partita contro la noia"|autore=Licia Granello|pubblicazione=la Repubblica|data=27 agosto 1988|p=19}}</ref> —, si erse in breve tempo a pilastro della squadra,<ref name=rissetto/><ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,18/articleid,1314_02_1989_0091_0018_19345899/|titolo=Pagliuca, un paio di tenaglie per stringere meglio la Coppa|pubblicazione=Stampa Sera|autore=Franco Badolato|p=18|data=4 aprile 1989}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,19/articleid,1299_02_1990_0015_0019_18941185/|titolo=Pagliuca abbassa la saracinesca e chiede il mondiale|pubblicazione=Stampa Sera|data=17 gennaio 1990|autore=Renzo Cerboncini|p=19}}</ref> ampliando il proprio palmarès con la [[Coppa Italia 1988-1989]], la [[Coppa delle Coppe 1989-1990]] e lo storico scudetto del [[Serie A 1990-1991|1991]], epilogo di una stagione che vide Pagliuca protagonista di numerosi interventi decisivi: su tutti, il [[Calcio di rigore|rigore]] respinto a [[Lothar Matthäus]] nella vittoriosa trasferta contro l'{{Calcio Inter|N}},<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/05/19/pagliuca-e-quel-rigore-parato-a-matthaus-sapevo-che-liGenova24.html|titolo=Pagliuca e quel rigore parato a Matthaus: "Sapevo che avrebbe tirato proprio lì"|pubblicazione=la Repubblica|data=19 maggio 2016|autore=Renzo Parodi|p=24}}</ref> in cui il portiere della Sampdoria salvò a più riprese il risultato.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/05/07/visto-il-contropiede.html|titolo=Visto il contropiede?|pubblicazione=la Repubblica|autore=Gianni Brera|data=7 maggio 1991}}</ref> Il rendimento profuso nel corso della stagione valsero a Pagliuca la 6ª posizione nella classifica [[International Federation of Football History & Statistics|IFFHS]] dei [[Miglior portiere dell'anno IFFHS#1991|migliori portieri del 1991]],<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.rsssf.com/miscellaneous/iffhs-gkoy91.html|titolo=IFFHS' World's Best Goalkeeper of the Year 1991|autore=José Luis Pierrend|data=25 gennaio 2000}}</ref> la candidatura al [[Pallone d'oro 1991|Pallone d'oro]] (21º posto)<ref name=cinquantamila/> e l'esordio in [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale]].
Promosso titolare da [[Vujadin Boškov]] — convinto che il giocatore avesse un notevole potenziale inespresso<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/08/27/la-nostra-partita-contro-la-noia.html|titolo="La nostra partita contro la noia"|autore=Licia Granello|pubblicazione=la Repubblica|data=27 agosto 1988|p=19}}</ref> —, Pagliuca si erse in breve tempo a pilastro della squadra,<ref name=rissetto/><ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,18/articleid,1314_02_1989_0091_0018_19345899/|titolo=Pagliuca, un paio di tenaglie per stringere meglio la Coppa|pubblicazione=Stampa Sera|autore=Franco Badolato|p=18|data=4 aprile 1989}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,19/articleid,1299_02_1990_0015_0019_18941185/|titolo=Pagliuca abbassa la saracinesca e chiede il mondiale|pubblicazione=Stampa Sera|data=17 gennaio 1990|autore=Renzo Cerboncini|p=19}}</ref> ampliando il proprio palmarès con la [[Coppa Italia 1988-1989]], la [[Coppa delle Coppe 1989-1990]] e lo storico scudetto del [[Serie A 1990-1991|1991]], epilogo di una stagione che lo vide protagonista di numerosi interventi decisivi: su tutti, il [[Calcio di rigore|rigore]] respinto a [[Lothar Matthäus]] nella vittoriosa trasferta contro l'{{Calcio Inter|N}},<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/05/19/pagliuca-e-quel-rigore-parato-a-matthaus-sapevo-che-liGenova24.html|titolo=Pagliuca e quel rigore parato a Matthaus: "Sapevo che avrebbe tirato proprio lì"|pubblicazione=la Repubblica|data=19 maggio 2016|autore=Renzo Parodi|p=24}}</ref> in cui il portiere della Sampdoria salvò a più riprese il risultato.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/05/07/visto-il-contropiede.html|titolo=Visto il contropiede?|pubblicazione=la Repubblica|autore=Gianni Brera|data=7 maggio 1991}}</ref> Il rendimento profuso nel corso della stagione gli valse la 6ª posizione nella classifica [[International Federation of Football History & Statistics|IFFHS]] dei [[Miglior portiere dell'anno IFFHS#1991|migliori portieri del 1991]],<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.rsssf.com/miscellaneous/iffhs-gkoy91.html|titolo=IFFHS' World's Best Goalkeeper of the Year 1991|autore=José Luis Pierrend|data=25 gennaio 2000}}</ref> la candidatura al [[Pallone d'oro 1991|Pallone d'oro]] (21º posto)<ref name=cinquantamila/> e l'esordio in [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale]].


Oltre a vincere i suddetti trofei, con Pagliuca in porta la Sampdoria fu finalista di Coppa delle Coppe nel [[Coppa delle Coppe 1988-1989|1989]] e di Coppa Italia nel [[Coppa Italia 1990-1991|1991]], venendo sconfitta rispettivamente da {{Calcio Barcellona|N}} e {{Calcio Roma|N}}.
Oltre a vincere i suddetti trofei, con Pagliuca in porta la Sampdoria fu finalista di Coppa delle Coppe nel [[Coppa delle Coppe 1988-1989|1989]] e di Coppa Italia nel [[Coppa Italia 1990-1991|1991]], venendo sconfitta rispettivamente da {{Calcio Barcellona|N}} e {{Calcio Roma|N}}.

Versione delle 20:16, 2 feb 2019

Gianluca Pagliuca
Pagliuca alla Sampdoria nel 1988
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 190 cm
Peso 87 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex portiere)
Termine carriera 2007 - giocatore
Carriera
Giovanili
1984-1986[1]Bologna
1986-1987Sampdoria
Squadre di club1
1987-1994Sampdoria198 (-183)
1994-1999Inter165 (-165)
1999-2006Bologna248 (-310)
2006-2007Ascoli23 (-38)
Nazionale
1989Bandiera dell'Italia Italia U-211 (-1)
1988-1996Bandiera dell'Italia Italia olimpica3 (-5)
1990-1998Bandiera dell'Italia Italia39 (-27)
Carriera da allenatore
2014-2015BolognaGiovan. Naz.
2016-BolognaPortieri Primavera
Palmarès
 Mondiali di calcio
Bronzo Italia 1990
Argento Stati Uniti 1994
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Gianluca Pagliuca (Bologna, 18 dicembre 1966) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo portiere, vicecampione del mondo con la nazionale italiana nel 1994.

Spesso annoverato tra i migliori portieri italiani di sempre,[2][3][4][5] nonché tra i primi al mondo nel corso degli anni 1990,[3][6][7][8] ha trascorso le annate più brillanti della propria carriera con le maglie di Sampdoria e Inter: con il club genovese ha conquistato tre Coppe Italia (1987-1988, 1988-1989 e 1993-1994), una Coppa delle Coppe (1989-1990), uno scudetto (1990-1991) e una Supercoppa italiana (1991), mentre con i milanesi ha vinto una Coppa UEFA (1997-1998). Successivamente si è trasferito al Bologna, trascorrendovi sei stagioni in Serie A e una in B, per poi concludere l'attività agonistica con la maglia dell'Ascoli, nel 2007.

Nella nazionale maggiore ha totalizzato 39 presenze, disputando due Mondiali da titolare (Stati Uniti 1994 e Francia 1998) e uno da terzo portiere (Italia 1990); con l'Italia olimpica ha preso parte a due edizioni dei Giochi (riserva a Seul 1988, titolare ad Atlanta 1996), scendendo in campo in tre occasioni.

Detentore del record di rigori parati in Serie A (24),[9] tra il 2006[10] e il 2016[11] è stato l'estremo difensore con più incontri disputati nella massima serie (592), prima di essere scavalcato da Gianluigi Buffon. Nel 1991 è giunto 21º nella corsa al Pallone d'oro, premio al quale è stato candidato anche nel 1997 e nel 1998;[12] l'IFFHS lo ha inoltre classificato tra i più forti portieri europei del XX secolo e tra i migliori a livello mondiale del periodo 1987-2011, collocandolo rispettivamente in 34ª[13] e 16ª[14] posizione.

Biografia

Originario di Ceretolo, frazione di Casalecchio di Reno,[15] è membro della Fondazione Virtus,[16] che nel 2012 ha acquisito la Virtus Pallacanestro Bologna.[17]

Caratteristiche tecniche

Pagliuca all'Inter nella stagione 1994-1995

Portiere atletico,[18][19][20] robusto[21] e tecnicamente completo,[3][18][22] Pagliuca dava il meglio di sé tra i pali[18] — in virtù di doti acrobatiche,[23][24] riflessi[20][21] e senso della posizione[23][25] —, ma si faceva apprezzare anche nelle uscite,[20][26][27] seppur in misura minore;[23][24][28] tra i suoi pregi spiccavano, inoltre, l'abilità nel controllo di palla[19][26][29] e la precisione nel rinvio,[19][20] frutto di un eccellente piede sinistro[30][31] che faceva da contraltare a un destro meno efficace.[30] Adatto al gioco a zona, all'occorrenza era in grado di agire da «libero aggiunto»,[32] estendendo il proprio raggio d'azione oltre l'area di rigore:[33][34] questa caratteristica gli consentì di adeguarsi con profitto alle innovazioni tattiche e regolamentari dei primi anni 1990,[32] facilitando peraltro la sua ascesa a numero uno della nazionale.[33] Elegante negli interventi,[35][36][37] con una tecnica simile a quella di Enrico Albertosi,[18][38][39] in giovane età tendeva a concedersi «qualche stravaganza» tra i pali;[40] negli anni seguenti mostrò uno stile più concreto,[41] restando comunque avvezzo a compiere parate plastiche.[42] Si distinse come uno dei migliori portieri d'Italia anche in prossimità dei quarant'anni,[41][43][44] supportato da una notevole tenuta fisica che gli permise, per buona parte della carriera, di disputare interi campionati senza saltare nessun incontro:[45][46][47][48] degna di nota è la striscia di 247 partite consecutive giocate dal 2000 al 2007 tra Serie A e B.[49]

Abile nell'opporsi ai calci di rigore[23][50][51] — è il recordman della Serie A per penalty neutralizzati (24 su 91)[9] —, durante la sua militanza nella Sampdoria fu determinante nelle sfide di Coppa Italia risoltesi dagli undici metri;[52][53][54] con le maglie dell'Inter e della nazionale, invece, i tiri dal dischetto gli furono spesso avversi:[55][56][57][58] pur parandone alcuni,[55][58] riuscì solo in poche occasioni a evitare la sconfitta della propria squadra.[59][60] Dotato di forte personalità,[23][24][31] aveva un rendimento costante e quasi sempre adeguato all'importanza della posta in palio[61][62]Vujadin Boškov lo riteneva «una sicurezza, decisivo nelle partite cruciali»[63] —, sebbene incappasse occasionalmente in periodi di flessione.[64][65][66] Mircea Lucescu, che lo allenò per alcuni mesi all'Inter, lo definì «il migliore al mondo» nell'uno contro uno con la punta avversaria;[67] Pagliuca, al contrario, reputava di non eccellere in tale circostanza.[28]

Carriera

Club

Inizi, Sampdoria

«Pagliuca? Lo abbiamo comprato gratis dal cielo.[12]»

Mosse i primi passi da giocatore nella Polisportiva Ceretolese e nel Casteldebole,[68] giocando come mezzala;[69] divenuto portiere all'età di 12 anni,[12] proseguì la sua carriera giovanile nel Bologna, su segnalazione di Pietro Battara.[68] Nel 1986 passò in prestito alla Sampdoria, con la quale fu finalista del Torneo di Viareggio;[70] le qualità messe in mostra durante la competizione convinsero il presidente Paolo Mantovani ad acquistarlo a titolo definitivo per 300 milioni di lire.[71]

1987-1991
Pagliuca in blucerchiato nel 1989

Inizialmente destinato a un prestito in Serie C per la stagione 1987-1988, entrò invece in prima squadra su indicazione di Battara[72] — divenuto nel frattempo preparatore dei portieri della Sampdoria —, facendo da riserva a Guido Bistazzoni.[28] Dopo aver debuttato, il 6 settembre 1987, nel girone eliminatorio di Coppa Italia contro il Torino,[73] esordì in Serie A l'8 maggio 1988, nella partita Sampdoria-Pisa conclusasi 0-0.[74] Fu poi preferito a Bistazzoni nella doppia finale di Coppa Italia contro il Torino,[75] segnalandosi per un'ottima prova nella gara di ritorno che vide la Sampdoria prevalere ai supplementari.[76]

Promosso titolare da Vujadin Boškov — convinto che il giocatore avesse un notevole potenziale inespresso[77] —, Pagliuca si erse in breve tempo a pilastro della squadra,[62][78][79] ampliando il proprio palmarès con la Coppa Italia 1988-1989, la Coppa delle Coppe 1989-1990 e lo storico scudetto del 1991, epilogo di una stagione che lo vide protagonista di numerosi interventi decisivi: su tutti, il rigore respinto a Lothar Matthäus nella vittoriosa trasferta contro l'Inter,[80] in cui il portiere della Sampdoria salvò a più riprese il risultato.[81] Il rendimento profuso nel corso della stagione gli valse la 6ª posizione nella classifica IFFHS dei migliori portieri del 1991,[82] la candidatura al Pallone d'oro (21º posto)[12] e l'esordio in nazionale.

Oltre a vincere i suddetti trofei, con Pagliuca in porta la Sampdoria fu finalista di Coppa delle Coppe nel 1989 e di Coppa Italia nel 1991, venendo sconfitta rispettivamente da Barcellona e Roma.

1991-1994

Nella stagione 1991-1992, iniziata con la conquista della Supercoppa italiana, la Sampdoria partecipò per la prima volta nella sua storia alla Coppa dei Campioni, giunta alla sua ultima edizione prima della rinomina in UEFA Champions League: il debutto di Pagliuca e del club nella massima competizione europea avvenne il 18 settembre 1991 in occasione del 5-0 inflitto al Rosenborg. Globalmente, il portiere non si confermò sui livelli dell'annata precedente,[83][84] né la Sampdoria riuscì a lottare per lo scudetto, classificandosi sesta in campionato; tuttavia, i genovesi approdarono in finale di Coppa dei Campioni, nella quale furono sconfitti per 1-0 dal Barcellona a Wembley: nell'occasione, Pagliuca risultò tra i migliori in campo, producendosi in una serie di interventi che contribuirono a mantenere la parità per 111 minuti, prima di essere battuto da un calcio di punizione di Ronald Koeman che decise l'incontro.[85]

Dopo le prestazioni discontinue della passata stagione, Pagliuca risalì la china durante l'annata 1992-1993 (terminata anzitempo a causa di un serio incidente stradale),[86] riaffermandosi tra i migliori numeri uno della Serie A[32] e battendo la concorrenza di Luca Marchegiani per il posto da titolare in nazionale.[33] Chiuse il ciclo in maglia blucerchiata al termine della stagione 1993-1994, dopo aver contribuito in modo determinante alla vittoria di una terza Coppa Italia.[53][54][87][88] La sua ultima stagione nella Sampdoria, cui fece seguito il campionato del mondo 1994 disputato da titolare con l'Italia, gli varrà un altro 6º posto nella classifica dei migliori portieri dell'anno stilata dall'IFFHS.[89]

Nelle file del club genovese conta 198 presenze in campionato — che lo rendono il portiere doriano con più apparizioni in Serie A[90] — e 286 complessive.

Inter

1994-1997

Fortemente voluto da Ottavio Bianchi ed Ernesto Pellegrini,[91] Pagliuca passò all'Inter per la stagione 1994-1995, al termine di una trattativa lunga e complessa:[92] alla Sampdoria andarono 8 miliardi di lire più i cartellini di Walter Zenga (ceduto, come Pagliuca, in «prestito con diritto di riscatto») e Riccardo Ferri (svincolatosi dai milanesi),[93] per un totale di circa 12 miliardi.[94] Esordì in maglia nerazzurra il 22 agosto 1994, nel 3-0 esterno sulla Lodigiani valido per i turni eliminatori di Coppa Italia.[95] Con il difficile compito di non far rimpiangere Zenga, il portiere disputò sul piano personale «un ottimo campionato»,[26] ma la stagione si rivelò complessivamente scialba: l'Inter fu eliminata dalla Coppa UEFA già a settembre, battuta dall'Aston Villa dopo i tiri di rigore nonostante la parata di Pagliuca sul penalty di Guy Whittingham;[96] il sesto posto in Serie A valse comunque la qualificazione alla successiva Coppa UEFA.[97]

All'inizio dell'annata seguente, caratterizzata dal precoce esonero del tecnico Bianchi, sostituito prima dal traghettatore Luis Suárez e poi da Roy Hodgson, l'Inter fu nuovamente eliminata al primo turno della Coppa UEFA, questa volta dal Lugano: la sconfitta contro il club svizzero combaciò con una prova negativa dello stesso Pagliuca, che sul finire del 1995 attraversò il periodo più difficile della sua militanza in nerazzurro,[66][98] peraltro coinciso con la perdita del posto in nazionale.[26][97] Il campionato fu concluso al settimo posto, piazzamento che consentì la qualificazione tramite ripescaggio alla Coppa UEFA 1996-1997,[99] mentre in Coppa Italia l'Inter si arrese in semifinale alla Fiorentina.

Nella stagione 1996-1997 i risultati furono più brillanti: terza classificata in Serie A, l'Inter compensò le precoci eliminazioni europee dei due anni precedenti raggiungendo la finale di Coppa UEFA, che si concluse con la sconfitta ai tiri di rigore contro i tedeschi dello Schalke 04.[57] Anche il cammino in Coppa Italia si interruppe ai rigori, nella semifinale contro il Napoli.[56] Pur non riuscendo a conquistare alcun trofeo, Pagliuca ebbe un rendimento molto elevato,[100][101][102][103] che gli valse il ritorno in nazionale[104] e la vittoria del Guerin d'oro,[105] nonché le nomination per il titolo di Migliore portiere AIC e per il Pallone d'oro.[12]

1997-1999
File:Alvaro Recoba - Inter 2-1 Brescia - Serie A 1997-1998.jpg
Pagliuca (terzo da sinistra) abbraccia il compagno di squadra Recoba dopo il gol della vittoria segnato da quest'ultimo contro il Brescia, il 31 agosto 1997.

Agli ordini del nuovo tecnico Luigi Simoni, l'Inter si presentò ai nastri di partenza dell'annata 1997-1998 forte dell'acquisto di Ronaldo, che si adattò senza troppi patemi al calcio italiano e consentì ai milanesi di competere per lo scudetto. I nerazzurri chiusero il campionato al secondo posto dopo un lungo testa a testa con la Juventus, culminato in uno scontro diretto ricco di polemiche e perso per 1-0, nonostante un rigore parato da Pagliuca ad Alessandro Del Piero.[106] Nuovamente finalista di Coppa UEFA, il 6 maggio 1998 l'Inter sconfisse per 3-0 la Lazio al Parco dei Principi:[107] nell'occasione, Pagliuca sollevò da capitano l'unico trofeo vinto nella sua esperienza milanese.[108] A suggello di prestazioni eccellenti,[109][110] Pagliuca sarà candidato per la seconda volta di fila al premio di Migliore portiere AIC[111] e al Pallone d'oro,[12] ottenendo inoltre il 5º posto nella classifica IFFHS dei migliori portieri dell'anno.[112]

Nell'annata 1998-1999 Pagliuca esordì in UEFA Champions League, scendendo in campo nel 4-0 contro lo Skonto del 12 agosto 1998, partita valida per il secondo turno preliminare. Nonostante il buon andamento nella competizione europea (conclusosi ai quarti di finale contro il Manchester Utd, vincitore del trofeo) e in Coppa Italia (terza semifinale negli ultimi quattro anni), la stagione dell'Inter non fu globalmente all'altezza delle aspettative:[113] dopo l'avvicendarsi di quattro allenatori (Simoni, Lucescu, Hodgson e Castellini), i meneghini si classificarono ottavi in Serie A e mancarono l'accesso alle coppe europee. Dopo aver disputato, a suo giudizio, un ottimo girone d'andata,[58] Pagliuca rimase poi coinvolto nel calo generale della squadra[46][67] e, pur mantenendo un discreto rendimento,[67][114] vide allontanarsi la sua riconferma per l'anno successivo,[115][116] concludendo la sua militanza nell'Inter con due prove incerte nello spareggio-UEFA perso contro il Bologna.[116][117] Lasciò il club dopo aver totalizzato 165 presenze in campionato (di cui 162 consecutive)[47] e 234 fra tutte le competizioni, sostituito da Angelo Peruzzi tra i pali nerazzurri.

In vista del suo congedo, fu definito dalla Gazzetta dello Sport «il miglior giocatore dell'Inter delle ultime cinque stagioni».[116] Di grande spessore furono, in particolare, le sue prestazioni nei derby di Milano: con lui in porta, l'Inter non fu mai sconfitta dal Milan in campionato;[118] la sua parata su un tiro ravvicinato di Oliver Bierhoff, nella stracittadina dell'8 novembre 1998, è annoverata fra le più belle nella storia del calcio italiano.[119]

Bologna, Ascoli

Per la stagione 1999-2000 Pagliuca fece ritorno nella propria città, trasferendosi a titolo gratuito al Bologna,[71] con cui esordì il 28 agosto 1999 nello 0-0 casalingo contro il Torino. In rossoblù disputò sei annate in Serie A e una in B: sconfitto nello spareggio-salvezza contro il Parma nonostante la vittoria nella gara d'andata,[120] il Bologna retrocedette nel 2005, a dispetto della buona tenuta difensiva (36 reti subite) e dell'elevato rendimento del portiere — nel frattempo divenuto capitano[121] —, che disputò una delle sue migliori stagioni[43] e vinse per la seconda volta il Guerin d'oro.[105] La discesa nella serie cadetta è stata definita dallo stesso Pagliuca la più cocente delusione della sua carriera.[69]

Pagliuca lasciò il Bologna al termine della stagione 2005-2006, dopo aver disputato il suo unico torneo di Serie B. Con il club emiliano arrivò a disputare 226 partite di campionato consecutive (228 contando anche il suddetto spareggio contro il Parma), stabilendo un nuovo record per un giocatore rossoblù: il precedente primato apparteneva a un altro estremo difensore, Mario Gianni, che si fermò a quota 172.[49]

Conclusa l'esperienza al Bologna, Pagliuca firmò per l'Ascoli, ritrovando la massima serie alle soglie dei 40 anni. Debuttò il 19 agosto 2006 nel 6-0 esterno sul Cervia, valido per il primo turno preliminare di Coppa Italia. Il 17 settembre, alla seconda giornata di campionato, toccò quota 571 presenze in Serie A scendendo in campo contro il Messina: in tal modo superò Dino Zoff e divenne il portiere con più apparizioni nel massimo campionato italiano;[10] il record verrà battuto dieci anni dopo da Gianluigi Buffon.[11] In seguito allungò fino a 247 incontri la sua striscia di partite disputate consecutivamente,[49] prima di essere bloccato da problemi alla schiena; fu poi colpito da un virus influenzale prima della sfida contro il Livorno, valida per la 25ª giornata, e una volta ristabilitosi non ritrovò posto in squadra, poiché di lì in avanti il tecnico Nedo Sonetti gli preferì Dīmītrios Eleutheropoulos, portiere di riserva fino a quel momento.[122] Scaduto il contratto con l'Ascoli, con cui disputò 23 partite di campionato e 2 di Coppa Italia, Pagliuca terminò la propria carriera agonistica, dopo aver totalizzato 592 presenze in Serie A e 42 in B.

Nazionale

Nazionali giovanili

Sul finire del 1987, in concomitanza con la sua prima stagione in Serie A, fu convocato nell'Under-21 di Cesare Maldini per due gare di qualificazione al campionato d'Europa 1988 (Svizzera-Italia del 16 ottobre e Italia-Svezia del 12 novembre), senza scendere in campo.[123] Il 14 novembre 1989 disputò, da fuoriquota, la sua unica partita con gli azzurrini, un'amichevole contro l'Inghilterra B conclusasi 1-1.[124]

Con l'Italia olimpica prese parte a due edizioni dei Giochi: nel 1988 fu convocato da Francesco Rocca come rincalzo di Stefano Tacconi e Giuliano Giuliani,[125] chiudendo il torneo al quarto posto; nel 1996, fuoriquota, fu titolare della selezione guidata da Maldini,[126] esordendo il 21 luglio nella sconfitta contro il Messico (1-0). Nonostante il buon rendimento del portiere, tra i migliori elementi della spedizione azzurra, l'Italia non andò oltre la fase a gironi.[127][128]

Nazionale maggiore

1989-1994

Entrò nel giro della nella nazionale maggiore nel 1989, quando il CT Azeglio Vicini lo convocò per l'amichevole del 20 settembre contro la Bulgaria, in sostituzione dell'infortunato Tacconi.[129] In seguito fu chiamato come terzo portiere, dietro Walter Zenga e lo stesso Tacconi, per il campionato del mondo 1990, concluso al terzo posto. L'anno seguente scavalcò Tacconi nel ruolo di vice di Zenga,[40] debuttando il 16 giugno 1991 nell'ultimo atto del Torneo Scania 100, vinto ai tiri di rigore contro l'Unione Sovietica grazie anche alla sua parata sul tentativo di Vasilij Kul'kov.[59]

Pagliuca (in piedi, terzo da destra) in nazionale nel 1991

Sul finire dello stesso anno, le gerarchie dei portieri furono scosse dalla mancata qualificazione al campionato d'Europa 1992 e dalla conseguente sostituzione di Vicini con Arrigo Sacchi: la prima uscita dell'Italia con Sacchi in panchina (13 novembre 1991, ininfluente 1-1 contro la Norvegia), vide Pagliuca — all'esordio da titolare — tra i pali,[130] ma Zenga riuscì comunque a mantenere il posto fino all'anno successivo, quando fu congedato e sostituito dall'emergente Luca Marchegiani;[131] una prestazione mediocre di quest'ultimo contro la Svizzera, durante le qualificazioni al campionato del mondo 1994, determinò infine la promozione di Pagliuca, che dal 18 novembre 1992 (Scozia-Italia 0-0) divenne il nuovo numero uno azzurro.[19] Nel successivo impegno contro Malta parò un rigore a Kristian Laferla, contribuendo a una sofferta vittoria per 2-1.[132]

Dopo aver concorso alla qualificazione dell'Italia con una serie di prove convincenti,[133][134] nel corso del Mondiale Pagliuca offrì prestazioni inferiori alle attese:[135] colto fuori posizione da un tiro di Ray Houghton nel match inaugurale perso contro l'Irlanda (1-0),[136] nel successivo impegno con la Norvegia fu espulso per aver toccato il pallone con una mano fuori dall'area di rigore, divenendo il primo portiere a ricevere un cartellino rosso durante la fase finale di un Mondiale; nell'occasione, passò alla storia la polemica di Roberto Baggio nei confronti di Sacchi, che sostituì il numero 10 azzurro per far posto al portiere di riserva Marchegiani.[137]

Squalificato per due turni, Pagliuca fu sostituito dallo stesso Marchegiani nell'ultimo incontro del girone contro il Messico e nell'ottavo di finale contro la Nigeria. Rientrato dalla sospensione, risultò determinante nel 2-1 sulla Spagna ai quarti di finale, impedendo a Julio Salinas di portare in vantaggio gli iberici a pochi minuti dalla fine,[138][139] ma incappò in una prova incerta nella finale contro il Brasile:[140] degno di nota l'errore commesso alla mezz'ora del secondo tempo, quando un tiro dalla lunga distanza di Mauro Silva gli sfuggì di mano e si infranse sul palo, al quale il portiere azzurro mandò un simbolico bacio per aver impedito che il pallone finisse in rete.[141][142] Dopo 120 minuti senza gol, l'Italia si arrese ai rigori: Pagliuca parò quello di Márcio Santos, il secondo della sequenza che si concluse con la sconfitta degli azzurri (2-3).[140]

1994-1998

Al termine di un Mondiale «non esaltante»,[26][97] la titolarità di Pagliuca iniziò a scricchiolare: alcune insicurezze mostrate nelle prime gare di qualificazione al campionato d'Europa 1996 indebolirono la sua posizione e rafforzarono quella di Sebastiano Rossi,[143][144] ritenuto in quel momento il suo più autorevole concorrente;[145][146][147] Pagliuca fu comunque impiegato fino all'ultima gara del 1994, un'amichevole contro la Turchia in cui indossò per la prima volta la fascia da capitano.[148] Nei mesi successivi, tuttavia, crebbero le quotazioni dell'emergente Angelo Peruzzi, che a discapito di Rossi divenne il principale candidato alla successione di Pagliuca:[149] approfittando di un infortunio del bolognese nel marzo 1995, Peruzzi lo sostituì nei successivi impegni con Estonia e Ucraina,[149] e il «gran rientro» di Pagliuca contro la Lituania[150] non impedì al contendente di scavalcarlo definitivamente a partire dal match di settembre con la Slovenia.[151] Non ritenendo opportuno che l'ex titolare facesse da secondo al più giovane collega[148] — «Pagliuca è una prima scelta, non posso chiamarlo a far panchina»[152] —, Sacchi lo estromise dal giro della nazionale, non convocandolo per l'Europeo.

A distanza di due anni dall'ultima convocazione, Pagliuca tornò in azzurro durante la gestione di Cesare Maldini — che già in precedenza lo aveva convocato nell'Under-21 e nella nazionale olimpica —, in occasione del Tournoi de France,[104] e risultò tra i migliori in campo nel 3-3 contro il Brasile dell'8 giugno 1997,[153][154] gara annoverata fra le più belle amichevoli mai disputate dalla nazionale italiana.[153][155] Divenuto la prima alternativa a Peruzzi, lo sostituì per infortunio nell'andata del decisivo spareggio con la Russia, valido per le qualificazioni al campionato del mondo 1998, ma dovette abbandonare il campo dopo 32' a causa di uno scontro di gioco con Andrej Kančel'skis, lasciando spazio all'esordiente Gianluigi Buffon.[156] Ottenuto il pass per il Mondiale, Pagliuca fu inizialmente selezionato come secondo portiere, e poi promosso titolare a causa dello stiramento occorso a Peruzzi pochi giorni prima dell'inizio della competizione.[157]

A differenza del Mondiale precedente, dove aveva avuto un rendimento altalenante, in Francia Pagliuca fu uno dei migliori elementi della spedizione azzurra e si distinse per ottimi interventi, in particolar modo nell'ottavo di finale contro la Norvegia, vinto per 1-0: nei minuti finali dell'incontro fermò sulla linea di porta un colpo di testa da distanza ravvicinata di Tore André Flo, con una parata che richiamò alla memoria quella compiuta da Dino Zoff contro il Brasile durante il campionato del mondo 1982.[158][159][160] Il cammino dell'Italia si interruppe nel successivo quarto di finale contro i padroni di casa della Francia: il persistente 0-0 portò la sfida ai rigori, e la parata di Pagliuca sul penalty di Bixente Lizarazu non bastò a evitare agli azzurri la terza eliminazione consecutiva dal dischetto.[161] Pochi giorni prima della finale, la FIFA rese noto l'elenco dei 38 migliori giocatori del torneo, nel quale il bolognese risultò uno dei quattro portieri inclusi, nonché l'unico italiano insieme a Christian Vieri.[162]

Non confermato dal nuovo commissario tecnico Zoff,[163] Pagliuca concluse la propria carriera in nazionale con 39 presenze (2 delle quali da capitano)[164] e 27 reti subite. Singolare sarà la sua presenza nella formazione FIFA World Stars in un'amichevole disputata contro l'Italia nel dicembre 1998, per celebrare il centenario della FIGC.[165]

Dopo il ritiro

Ritiratosi, ha intrapreso una carriera da opinionista per le emittenti Sky e Mediaset Premium,[166] e nel 2009 ha conseguito il patentino di allenatore.[167] In seguito ha coordinato la preparazione dei portieri delle giovanili del Bologna, per poi allenare, nella stagione 2014-2015, i Giovanissimi Nazionali della compagine felsinea.[166] Dal 2016 è il preparatore dei portieri della Primavera rossoblù.[168]

Ha inoltre giocato, sempre come portiere, nella nazionale italiana di beach soccer.[169][170]

Statistiche

Presenze e reti nei club

Statistiche aggiornate al 27 maggio 2007.

Stagione Squadra Campionato Coppa Italia Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1987-1988 Bandiera dell'Italia Sampdoria A 2 -1 CI 5 -4 - - - - - - 7 -4
1988-1989 A 33 -25 CI 11 -7 CdC 9 -9 SI 1 -3 43 -37
1989-1990 A 34 -26 CI 4 -3 CdC 9 -4 SI 1 -2 44 -30
1990-1991 A 32 -22 CI 10 -10 CdC 6 -6 SU 2 -3 50 -41
1991-1992 A 34 -31 CI 8 -7 CC 11 -10 SI 1 -0 46 -41
1992-1993 A 29 -39 CI 0 -0 - - - - - - 29 -39
1993-1994 A 34 -39 CI 10 -6 - - - - - - 44 -44
Totale Sampdoria 198 -183 48 -37 35 -29 5 -8 286 -257
1994-1995 Bandiera dell'Italia Inter A 34 -34 CI 7 -5 CU 2 -1 - - - 43 -40
1995-1996 A 34 -30 CI 6 -6 CU 2 -2 - - - 42 -38
1996-1997 A 34 -35 CI 7 -6 CU 12 -8 - - - 53 -49
1997-1998 A 34 -26 CI 4 -8 CU 11 -8 - - - 49 -42
1998-1999 A 29+2[171] -40 + -4[171] CI 6 -8 UCL 10[172] -9[173] - - - 47 -57
Totale Inter 165+2 -165 + -4 30 -33 37 -28 - - 234 -230
1999-2000 Bandiera dell'Italia Bologna A 32 -39 CI 3 -5 CU 6 -7 - - - 41 -51
2000-2001 A 34 -53 CI 2 -3 - - - - - - 34 -53
2001-2002 A 34 -40 CI 0 -0 - - - - - - 34 -40
2002-2003 A 34 -47 CI 0 -0 Int 6 -7 - - - 40 -54
2003-2004 A 34 -53 CI 0 -0 - - - - - - 34 -53
2004-2005 A 38+2[174] -36 + -2[174] CI 0 -0 - - - - - - 40 -38
2005-2006 B 42 -42 CI 2 -1 - - - - - - 44 -43
Totale Bologna 248+2 -310 + -2 7 -9 12 -14 - - 269 -335
2006-2007 Bandiera dell'Italia Ascoli A 23 -38 CI 2 -1 - - - - - - 25 -39
Totale carriera 634+4 -696 + -6 87 -80 84 -71 5 -8 814 -861

Cronologia presenze e reti in nazionale

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
16-6-1991 Stoccolma Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 dts
(3-2 dtr)
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Scania Cup - Ingresso al 46’ 46’
25-9-1991 Sofia Bulgaria Bandiera della Bulgaria 2 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -1 Ingresso al 46’ 46’
13-11-1991 Genova Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera della Norvegia Norvegia Qual. Euro 1992 -1
19-2-1992 Cesena San Marino Bandiera di San Marino 0 – 4 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Ingresso al 46’ 46’
18-11-1992 Glasgow Scozia Bandiera della Scozia 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1994 -
19-12-1992 La Valletta Malta Bandiera di Malta 1 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1994 -1
20-1-1993 Firenze Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera del Messico Messico Amichevole -
24-2-1993 Oporto Portogallo Bandiera del Portogallo 1 – 3 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1994 -1
24-3-1993 Palermo Italia Bandiera dell'Italia 6 – 1 Bandiera di Malta Malta Qual. Mondiali 1994 -1 Uscita al 83’ 83’
14-4-1993 Trieste Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera dell'Estonia Estonia Qual. Mondiali 1994 -
1-5-1993 Berna Svizzera Bandiera della Svizzera 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1994 -1
22-9-1993 Tallinn Estonia Bandiera dell'Estonia 0 – 3 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1994 -
13-10-1993 Roma Italia Bandiera dell'Italia 3 – 1 Bandiera della Scozia Scozia Qual. Mondiali 1994 -1
17-11-1993 Milano Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera del Portogallo Portogallo Qual. Mondiali 1994 -
16-2-1994 Napoli Italia Bandiera dell'Italia 0 – 1 Bandiera della Francia Francia Amichevole -1
23-3-1994 Stoccarda Germania Bandiera della Germania 2 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -2
3-6-1994 Roma Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Svizzera Svizzera Amichevole -
11-6-1994 New Haven Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Costa Rica Costa Rica Amichevole -
18-6-1994 New York Italia Bandiera dell'Italia 0 – 1 Bandiera dell'Irlanda Irlanda Mondiali 1994 - 1º turno -1
23-6-1994 New York Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Norvegia Norvegia Mondiali 1994 - 1º turno -  21’
9-7-1994 Boston Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera della Spagna Spagna Mondiali 1994 - Quarti di finale -1
13-7-1994 New York Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera della Bulgaria Bulgaria Mondiali 1994 - Semifinale -1
17-7-1994 Los Angeles Brasile Bandiera del Brasile 0 – 0 dts
(3-2 dtr)
Bandiera dell'Italia Italia Mondiali 1994 - Finale - 2º posto
7-9-1994 Maribor Slovenia Bandiera della Slovenia 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1996 -1
8-10-1994 Tallinn Estonia Bandiera dell'Estonia 0 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1996 -
16-11-1994 Palermo Italia Bandiera dell'Italia 1 – 2 Bandiera della Croazia Croazia Qual. Euro 1996 -2
21-12-1994 Pescara Italia Bandiera dell'Italia 3 – 1 Bandiera della Turchia Turchia Amichevole - cap. Uscita al 46’ 46’
26-4-1995 Vilnius Lituania Bandiera della Lituania 0 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1996 -
19-6-1995 Losanna Svizzera Bandiera della Svizzera 0 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Centenario Fed.Svizzera - cap. Uscita al 46’ 46’
21-6-1995 Zurigo Italia Bandiera dell'Italia 0 – 2 Bandiera della Germania Germania Centenario Fed.Svizzera -2
8-6-1997 Lione Italia Bandiera dell'Italia 3 – 3 Bandiera del Brasile Brasile Torneo di Francia -3
11-6-1997 Parigi Italia Bandiera dell'Italia 2 – 2 Bandiera della Francia Francia Torneo di Francia -2
29-10-1997 Mosca Russia Bandiera della Russia 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1998 - Uscita al 32’ 32’
2-6-1998 Göteborg Svezia Bandiera della Svezia 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -1
11-6-1998 Bordeaux Italia Bandiera dell'Italia 2 – 2 Bandiera del Cile Cile Mondiali 1998 - 1º turno -2
17-6-1998 Montpellier Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera del Camerun Camerun Mondiali 1998 - 1º turno -
23-6-1998 Saint-Denis Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera dell'Austria Austria Mondiali 1998 - 1º turno -1
27-6-1998 Marsiglia Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Norvegia Norvegia Mondiali 1998 - Ottavi di finale -
3-7-1998 Parigi Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 dts
(3-4 dtr)
Bandiera della Francia Francia Mondiali 1998 - Quarti di finale -
Totale Presenze (71º posto) 39 Reti -27
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia olimpica
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
21-7-1996 Birmingham Messico olimpica Bandiera del Messico 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia olimpica Olimpiadi 1996 -1
23-7-1996 Washington Ghana olimpica Bandiera del Ghana 3 – 2 Bandiera dell'Italia Italia olimpica Olimpiadi 1996 -3
25-7-1996 Birmingham Italia olimpica Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud olimpica Olimpiadi 1996 -1
Totale Presenze 3 Reti -5
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia Under-21
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
14-11-1989 Brighton Inghilterra B Bandiera dell'Inghilterra 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Under-21 Amichevole -1
Totale Presenze 1 Reti -1

Record

  • Portiere col maggior numero di rigori parati in Serie A (24).[9]
  • Portiere col maggior numero di presenze con la maglia della Sampdoria in Serie A (198).[90]
  • Giocatore col maggior numero di presenze consecutive in campionato con il Bologna (226).[49]

Palmarès

Club

Pagliuca stringe in mano la Coppa Italia 1993-1994 vinta alla Sampdoria

Competizioni nazionali

Sampdoria: 1987-1988, 1988-1989, 1993-1994
Sampdoria: 1990-1991
Sampdoria: 1991

Competizioni internazionali

Sampdoria: 1989-1990
Inter: 1997-1998

Individuale

Inter: 1996-1997
Bologna: 2004-2005

Onorificenze

Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Note

  1. ^ Panini, 2001, p. 84.
  2. ^ (EN) Karel Stokkermans, Europe - Keeper of the Century, su IFFHS' Century Elections, rsssf.com, 30 gennaio 2000.
  3. ^ a b c Vincenzo Di Schiavi, Pagliuca, il numero 1 viaggia in 500, in Corriere della Sera, 21 settembre 2003, p. 46 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2015).
  4. ^ Furio Zara, Pagliuca, tre mondiali e 592 partite di fila, su corrieredellosport.it, 18 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2015).
  5. ^ Rossano Donnini, Guerin Sportivo, novembre 2013.
  6. ^ Lodovico Maradei, Cosa resta di questa Italia, in La Gazzetta dello Sport, 5 luglio 1998.
  7. ^ Massimo Razzi, Barca-Samp tra storia e ricordo. La notte di Wembley e un calcio finito, su repubblica.it, 20 agosto 2012.
  8. ^ Luca Barbon, Juventus, Buffon analizza i colleghi: "Cech il migliore, come tecnico stimo Luis Enrique", su goal.com, 19 novembre 2015.
  9. ^ a b c Matteo Brega, Inter, Handanovic sempre più decisivo: rigori e rinnovo per la storia, su gazzetta.it, 22 settembre 2017.
  10. ^ a b (EN) Pagliuca sets new Serie A record, su news.bbc.co.uk, 17 settembre 2006.
  11. ^ a b (EN) Jake Lambourne, Juventus legend Gianluigi Buffon makes his 600th Serie A appearance as he closes down on Paolo Maldini’s record, su thesun.co.uk, 6 novembre 2016.
  12. ^ a b c d e f Giorgio Dell'Arti e Stefano Tironi, Biografia di Gianluca Pagliuca, su cinquantamila.it, 17 luglio 2014.
  13. ^ Il miglior portiere del secolo: Zoff tra i 7 candidati, in La Gazzetta dello Sport, 12 agosto 1998.
  14. ^ Buffon miglior portiere degli ultimi 25 anni, su repubblica.it, 25 gennaio 2012.
  15. ^ Massimo Vitali e Doriano Rabotti, I 50 anni di Pagliuca. "Mi sento a casa solo se vedo San Luca", su ilrestodelcarlino.it, 17 dicembre 2016.
  16. ^ Mirco Melloni, Da regina del basket a cenerentola: Virtus, la crisi è sempre più nera, in La Stampa, 1º marzo 2016.
  17. ^ La Proprietà, su virtus.it. URL consultato il 25 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2017).
  18. ^ a b c d Bruno Bernardi, In porta si cambia, Marchegiani spera, in Stampa Sera, 11 novembre 1991, p. 15.
  19. ^ a b c d Bruno Bernardi, Tacconi: così bravi, così diversi, in La Stampa, 7 marzo 1993, p. 34.
  20. ^ a b c d Giorgio Rondelli, Vialli Rambo, Tarzan Pagliuca: ecco la nazionale della Forza [collegamento interrotto], in Corriere della Sera, 5 giugno 1995, p. 36.
  21. ^ a b Licia Granello, La partita dei portieri è cominciata, in la Repubblica, 7 luglio 1994, p. 3.
  22. ^ Marco Ansaldo, Sogno di mezza estate ma ora Luca ci crede, in Stampa Sera, 6 agosto 1991, p. 17.
  23. ^ a b c d e Pagliuca e Zenga, sfida all'ultimo volo, in La Stampa, 22 settembre 1991, p. 27.
  24. ^ a b c Alessandro Rialti, Sarti vota Marchegiani, in La Stampa, 26 febbraio 1995, p. 41.
  25. ^ Valentina Desalvo, Un solo segreto: averne voglia tutti i santi giorni, in la Repubblica, 8 marzo 2005, p. 8, sez. Bologna.
  26. ^ a b c d e Giancarlo Padovan e Roberto Perrone, Del Piero Pagliuca, i puniti di Casa Italia [collegamento interrotto], in Corriere della Sera, 1º settembre 1995, p. 41.
  27. ^ Franco Badolato, Le notti magiche di Marchegiani, in La Stampa, 24 luglio 1991, p. 36.
  28. ^ a b c Nicola Calzaretta, Amarcord: Pagliuca, in Guerin Sportivo, novembre 2013.
  29. ^ (FR) Jacques Hereng, Pagliuca est satisfait: le portier italien a un compte à régler avec Stoïchkov, in Le Soir, 12 luglio 1994.
  30. ^ a b Matteo Dore, Buffon e Van der Sar maestri con i piedi, in La Gazzetta dello Sport, 14 marzo 2001.
  31. ^ a b Monti, p. 783.
  32. ^ a b c Gigi Garanzini, Le pagelle di un anno [collegamento interrotto], in Corriere della Sera, 28 giugno 1993, p. 29.
  33. ^ a b c Bruno Perucca, Pagliuca-show, Roma sempre più giù, in La Stampa, 18 gennaio 1993, p. 4, sez. lunedìsport.
  34. ^ Fabio Vergnano, Casiraghi, manca solo il gol, in La Stampa, 22 giugno 1995, p. 27.
  35. ^ Gianni Brera, Torino e Roma, che sorprese, in la Repubblica, 14 luglio 1991, p. 26.
  36. ^ Gianni Brera, Maldini elegante, Ancelotti chiude, in la Repubblica, 14 novembre 1991, p. 26.
  37. ^ Filippo Grimaldi, Sereni vuole essere un modello per i giovani, in La Gazzetta dello Sport, 30 settembre 1999.
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Videografia

  • Gol Parade: episodio 13, Le parate più belle di sempre, La Gazzetta dello Sport, Logos TV, RCS Quotidiani, 2002.

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