Nazionale maschile di calcio dell'Inghilterra: differenze tra le versioni
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La classica divisa casalinga dell'Inghilterra è composta da maglia [[Bianco|bianca]], pantaloncini [[blu]] e calzettoni bianchi; in genere il colore blu è variato spesso, anche se la tonalità [[Blu notte (colore)|notte]] è quella più tradizionale nonché l'attuale. Dal [[1998]] la maglia è spesso decorata con ornamenti color [[rosso]], per avvicinarla ai crismi della [[Croce di San Giorgio|bandiera nazionale]]; inoltre, talvolta non è insolito vedere i giocatori inglesi scendere in campo in totale completo bianco. |
La classica divisa casalinga dell'Inghilterra è composta da maglia [[Bianco|bianca]], pantaloncini [[blu]] e calzettoni bianchi; in genere il colore blu è variato spesso, anche se la tonalità [[Blu notte (colore)|notte]] è quella più tradizionale nonché l'attuale. Dal [[1998]] la maglia è spesso decorata con ornamenti color [[rosso]], per avvicinarla ai crismi della [[Croce di San Giorgio|bandiera nazionale]]; inoltre, talvolta non è insolito vedere i giocatori inglesi scendere in campo in totale completo bianco. |
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In trasferta, altrettanto classica è la tenuta rossa con pantaloncini bianchi e calzettoni rossi, la più amata e la più famosa anche perché usata nel Mondiale del 1966 vinto in casa – nonostante nella storia, gli inglesi non ne ebbero bisogno fino a una partita contro una selezione non britannica. In realtà la seconda divisa non è stata sempre rossa: dal [[1935]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1935A.html|titolo=England's Change Uniform – December 1935|editore=englandfootballonline.com}}</ref> al [[1959]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1959A.html|titolo=England's Away Uniform – May 1959|editore=englandfootballonline.com}}</ref> l'Inghilterra scendeva spesso in campo in tenuta blu. Nel [[1996]] invece, durante l'[[Campionato europeo di calcio 1996|Europeo]] tenutosi proprio in patria, l'allora sponsor tecnico propose una muta d'un tenue [[Indaco (colore)|blu indaco]]: tale combinazione fu utilizzata contro [[Nazionale di calcio della Bulgaria|Bulgaria]], [[Nazionale di calcio della Germania|Germania]] e [[Nazionale di calcio della Georgia|Georgia]], ma trovò scarsi consensi sia tra i tifosi, attaccatissimi alla casacca rossa della tradizione, sia tra gli addetti ai lavori, dato che tale tonalità poco contrastava col bianco della prima tenuta;<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1996A.html|titolo=England's Away Uniform – March-November 1996|editore=englandfootballonline.com}}</ref> la maglia rossa fu pertanto ripristinata dopo due soli anni, e utilizzata stabilmente fino ai giorni nostri salvo che nel biennio 2011-2012, quando si tentò una nuova sperimentazione con una casacca [[Blu marino|blu navy]] abbinata a pantaloncini color [[celeste (colore)|celeste]].<ref>{{cita news|url=http://www.passionemaglie.it/2011/07/david-haye-presenta-la-nuova-maglia-away-inghilterra/|titolo=Il pugile David Haye presenta la nuova maglia away dell'Inghilterra|pubblicazione=passionemaglie.it|data=2 luglio 2011}}</ref> |
In trasferta, altrettanto classica è la tenuta rossa con pantaloncini bianchi e calzettoni rossi, la più amata e la più famosa anche perché usata nel Mondiale del 1966 vinto in casa – nonostante nella storia, gli inglesi non ne ebbero bisogno fino a una partita contro una selezione non britannica. In realtà la seconda divisa non è stata sempre rossa: dal [[1935]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1935A.html|titolo=England's Change Uniform – December 1935|editore=englandfootballonline.com}}</ref> al [[1959]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1959A.html|titolo=England's Away Uniform – May 1959|editore=englandfootballonline.com}}</ref> l'Inghilterra scendeva spesso in campo in tenuta blu. Nel [[1996]] invece, durante l'[[Campionato europeo di calcio 1996|Europeo]] tenutosi proprio in patria, l'allora sponsor tecnico propose una muta d'un tenue [[Indaco (colore)|blu indaco]]: tale combinazione fu utilizzata contro [[Nazionale di calcio della Bulgaria|Bulgaria]], [[Nazionale di calcio della Germania|Germania]] e [[Nazionale di calcio della Georgia|Georgia]], ma trovò scarsi consensi sia tra i tifosi, attaccatissimi alla casacca rossa della tradizione, sia tra gli addetti ai lavori, dato che tale tonalità poco contrastava col bianco della prima tenuta;<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1996A.html|titolo=England's Away Uniform – March-November 1996|editore=englandfootballonline.com}}</ref> la maglia rossa fu pertanto ripristinata dopo due soli anni, e utilizzata stabilmente fino ai giorni nostri salvo che nel biennio 2011-2012, quando si tentò una nuova sperimentazione con una casacca [[Blu marino|blu navy]] abbinata a pantaloncini color [[celeste (colore)|celeste]].<ref>{{cita news|url=http://www.passionemaglie.it/2011/07/david-haye-presenta-la-nuova-maglia-away-inghilterra/|titolo=Il pugile David Haye presenta la nuova maglia away dell'Inghilterra|pubblicazione=passionemaglie.it|data=2 luglio 2011}}</ref> |
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Situazione più unica che rara nel panorama delle compagini nazionali, nel corso della sua storia l'Inghilterra ha più volte sfoggiato anche delle terze maglie. Già nei [[Campionato mondiale di calcio 1970|Mondiali del '70]] vestì una divisa celeste contro la [[Nazionale di calcio della Cecoslovacchia|Cecoslovacchia]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1970WCAlt.html|titolo=England's Tournament Uniform – World Cup 1970 (June)|editore=englandfootballonline.com}}</ref> Nel [[1973]] invece si ricorse a un'uniforme simile a quella del [[Nazionale di calcio del Brasile|Brasile]], composta da una maglia [[Giallo|gialla]] e da pantaloncini blu, utilizzata ancora contro la Cecoslovacchia e in seguito vista pure con [[Nazionale di calcio della Polonia|Polonia]] e [[Nazionale di calcio dell'Italia|Italia]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1973Alt.html|titolo=England's Alternate Uniform – May-June 1973|editore=englandfootballonline.com}}</ref> Ai [[Campionato mondiale di calcio 1986|Mondiali 1986]], l'Inghilterra scese in campo in maglia bianca e pantaloncini celesti contro l'Argentina. Tra il [[1986]] ed il [[1993]] ci furono infine varie terze maglie color celeste (tra cui una rimasta famosa tra i collezionisti, coi leoni d'Inghilterra sullo sfondo<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1992Alt.html|titolo=England's Alternate Uniform – March-September 1992|editore=englandfootballonline.com}}</ref>), ma che furono raramente usate in occasioni ufficiali. |
Situazione più unica che rara nel panorama delle compagini nazionali, nel corso della sua storia l'Inghilterra ha più volte sfoggiato anche delle terze maglie. Già nei [[Campionato mondiale di calcio 1970|Mondiali del '70]] vestì una divisa celeste contro la [[Nazionale di calcio della Cecoslovacchia|Cecoslovacchia]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1970WCAlt.html|titolo=England's Tournament Uniform – World Cup 1970 (June)|editore=englandfootballonline.com}}</ref> Nel [[1973]] invece si ricorse a un'uniforme simile a quella del [[Nazionale di calcio del Brasile|Brasile]], composta da una maglia [[Giallo|gialla]] e da pantaloncini blu, utilizzata ancora contro la Cecoslovacchia e in seguito vista pure con [[Nazionale di calcio della Polonia|Polonia]] e [[Nazionale di calcio dell'Italia|Italia]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1973Alt.html|titolo=England's Alternate Uniform – May-June 1973|editore=englandfootballonline.com}}</ref> Ai [[Campionato mondiale di calcio 1986|Mondiali 1986]], l'Inghilterra scese in campo in maglia bianca e pantaloncini celesti contro l'Argentina. Tra il [[1986]] ed il [[1993]] ci furono infine varie terze maglie color celeste (tra cui una rimasta famosa tra i collezionisti, coi leoni d'Inghilterra sullo sfondo<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1992Alt.html|titolo=England's Alternate Uniform – March-September 1992|editore=englandfootballonline.com}}</ref>), ma che furono raramente usate in occasioni ufficiali. |
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[[File:Italia-Inghilterra 2-0, 14 giugno 1973, Giacinto Facchetti e Bobby Moore.jpg|thumb|Moore in maglia gialla nel 1973, per un'amichevole in casa dell'Italia]] |
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Per oltre vent'anni il fornitore tecnico dell'Inghilterra è stata la [[Umbro (azienda)|Umbro]] ma, dopo l'annuncio della vendita della società da parte della proprietaria [[Nike (azienda)|Nike]], proprio il colosso americano dello ''[[swoosh]]'' è subentrato come sponsor tecnico dal 2013. Precedentemente, per brevi periodi le maglie erano state firmate da aziende come [[Bukta (azienda)|Bukta]] e [[Admiral Sportswear|Admiral]]. |
Per oltre vent'anni il fornitore tecnico dell'Inghilterra è stata la [[Umbro (azienda)|Umbro]] ma, dopo l'annuncio della vendita della società da parte della proprietaria [[Nike (azienda)|Nike]], proprio il colosso americano dello ''[[swoosh]]'' è subentrato come sponsor tecnico dal 2013. Precedentemente, per brevi periodi le maglie erano state firmate da aziende come [[Bukta (azienda)|Bukta]] e [[Admiral Sportswear|Admiral]]. |
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[[File:Coat of arms of the Football Association.svg|miniatura|[[Stemma]] dalla [[Federazione calcistica dell'Inghilterra]], con i tre leoni azzurri e le [[Rosa Tudor|rose Tudor]]]] |
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Per quanto concerne i dettagli, sul petto dei giocatori inglesi è presente lo stemma della [[Federazione calcistica dell'Inghilterra|propria federazione]], uno scudo bianco recante all'interno i tre leoni d'Inghilterra e le rose rosse tipiche della [[dinastia Tudor]]; il richiamo è fortemente ispirato all'[[Stemma dell'Inghilterra|emblema nazionale]]. L'unica differenza tra il ''crest'' sulle maglie e quello della federazione risiede nella dicitura posta sopra di essi, che se nel primo caso è un <small>"ENGLAND"</small> scritto in [[Tondo (carattere)|stampatello]] [[maiuscolo]], nel secondo è invece un <small>"The FA"</small> in stampatello normale. Sopra lo stemma è inoltre posta una [[Stella (calcio)|stella]] che rappresenta la vittoria al Mondiale del '66. |
Per quanto concerne i dettagli, sul petto dei giocatori inglesi è presente lo stemma della [[Federazione calcistica dell'Inghilterra|propria federazione]], uno scudo bianco con bordatura blu scuro, recante all'interno i tre leoni d'Inghilterra e le rose rosse tipiche della [[dinastia Tudor]]; il richiamo è fortemente ispirato all'[[Stemma dell'Inghilterra|emblema nazionale]]. L'unica differenza tra il ''crest'' sulle maglie e quello della federazione risiede nella dicitura posta sopra di essi, che se nel primo caso è un <small>"ENGLAND"</small> scritto in [[Tondo (carattere)|stampatello]] [[maiuscolo]], nel secondo è invece un <small>"The FA"</small> in stampatello normale. Sopra lo stemma è inoltre posta una [[Stella (calcio)|stella]] che rappresenta la vittoria al Mondiale del '66. |
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== Confronti con le altre Nazionali == |
== Confronti con le altre Nazionali == |
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Uniformi di gara | |
Sport | Calcio |
Confederazione | UEFA |
Selezionatore | {{{Selezionatore}}} |
Ranking FIFA | 4º[1] (7 aprile 2021) |
Sponsor tecnico | Nike |
Esordio internazionale | |
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Peggiore sconfitta | |
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La nazionale di calcio dell'Inghilterra (in inglese England national association football team) è la selezione calcistica rappresentativa dell'Inghilterra ed è posta sotto l'egida della Federazione calcistica inglese. Insieme a quella scozzese, è la nazionale di calcio più antica del mondo.
Si è aggiudicata un titolo mondiale nell'edizione 1966, giocata in casa, e nella rassegna ha raggiunto in due occasioni il quarto posto (1990 e 2018). Per quanto riguarda il campionato d'Europa, il miglior piazzamento è la terza posizione raggiunta nel 1968 e 1996 (in quest'ultima edizione da paese ospitante e a pari merito con la Francia). L'Inghilterra è l'unica nazionale di calcio, tra quelle laureatesi campioni del mondo, a non aver mai vinto l'alloro continentale.[2]
Il posizionamento più alto raggiunto dall'Inghilterra nella classifica mondiale della FIFA, istituita nell'agosto 1993, è il 3º posto dell'agosto 2012, mentre il più basso è il 27º posto del febbraio 1996; occupa attualmente la 4ª posizione.[1]
Storia
Gli inizi
La nazionale inglese di calcio è la nazionale di calcio più antica. Fu fondata insieme a quella scozzese, con cui disputò cinque partite rappresentative dal 1870 al 1872. Il primo match tra le due compagini, organizzato dalla Football Association, si tenne il 5 marzo 1870 e il primo match di ritorno il 30 novembre 1872.
La gara, giocata all'Hamilton Crescent, in Scozia, è considerata il primo incontro ufficiale tra nazionali di calcio della storia, perché si trattava di due selezioni indipendenti operanti in autonomia e non controllate dalla medesima federazione calcistica[3]. Per i successivi quarant'anni l'Inghilterra giocò esclusivamente contro nazionali di calcio delle nazioni costitutive del Regno Unito, vale a dire Scozia, Galles e Irlanda (IFA) nel Torneo Interbritannico.
Inizialmente l'Inghilterra non disputava i propri incontri di calcio in uno stadio ben definito. Affiliatasi alla FIFA nel 1906, la federazione allargò il novero di avversarie della propria squadra nazionale nel 1908, quando la nazionale inglese intraprese un tour nell'Europa centrale. Nel 1923 fu inaugurato lo Stadio di Wembley, che divenne la sede della nazionale inglese. Nel 1928 la federcalcio inglese uscì dalla FIFA, prima di rientrarvi nel 1946. Di conseguenza non partecipò al campionato mondiale di calcio sino all'edizione di Brasile 1950, dove fu eliminata al primo turno dopo la clamorosa sconfitta per 1-0 contro gli Stati Uniti[4].
La prima sconfitta casalinga dell'Inghilterra contro una selezione "straniera" (vale a dire non una di quelle facenti parte del Regno Unito) risale alla partita persa per 2-0 contro l'Irlanda il 21 settembre 1949 a Goodison Park. La squadra perse poi la sua seconda partita, per 6-3, solo nel 1953, contro l'Ungheria a Wembley. Nella sfida di ritorno a Budapest l'Ungheria vinse di nuovo, con il punteggio di 7-1. Rimane questa la sconfitta con il più largo scarto subita dall'Inghilterra nella sua storia. Al termine del match Syd Owen dichiarò: "È stato come giocare contro dei marziani"[5]. Al campionato del mondo 1954 l'Inghilterra raggiunse per la prima volta nella propria storia i quarti di finale, dove fu sconfitta per 4-2 ed eliminata dall'Uruguay campione del mondo in carica.
La generazione d'oro
Malgrado la nomina del primo selezionatore a tempo pieno, Walter Winterbottom, nel 1946, la squadra fu ancora scelta da un comitato tecnico fino alla nomina di Alf Ramsey, che assunse il ruolo di allenatore nel 1963. Nel campionato del mondo 1966, ospitato dall'Inghilterra, la squadra di Ramsey vinse il proprio girone grazie ai successi contro Messico e Francia e il pareggio contro l'Uruguay. Ai quarti batte 1-0 l'Argentina e in semifinale 2-0 il Portogallo grazie alla doppietta di Bobby Charlton e in finale batte la Germania Ovest (4-2) dopo i tempi supplementari, grazie alla tripletta di Geoff Hurst divenendo per la prima volta campioni del mondo. In quello stesso anno l'attaccante della nazionale Bobby Charlton vincerà il Pallone d'Oro.
Al campionato d'Europa 1968, in Italia, la squadra inglese raggiunse per la prima volta nel torneo le semifinali, eliminata dalla Jugoslavia.
Periodi bui
Qualificatasi per il campionato del mondo 1970 in Messico, da campione del mondo in carica la selezione inglese fu eliminata ai quarti di finale dalla Germania Ovest. In vantaggio di due gol, subì la rimonta avversaria e perse per 3-2 dopo i tempi supplementari. Le mancate qualificazioni al campionato d'Europa 1972 e al campionato del mondo 1974 portarono alle dimissioni di Ramsey, ma l'Inghilterra fallì anche la qualificazione al campionato d'Europa 1976 e al campionato del mondo 1978. A Spagna 1982 l'Inghilterra allenata da Ron Greenwood, tornata dopo sedici anni a giocare una fase finale di un grande torneo, fu eliminata nella seconda fase a gironi, senza subire alcuna sconfitta.
Allenata da Bobby Robson, la squadra raggiunse i quarti di finale del campionato del mondo 1986, dove fu sconfitta per 2-1 dall'Argentina ed eliminata in una partita resa famosa da due gol di Diego Armando Maradona, di cui il secondo di mano. Al campionato d'Europa 1988, però, l'Inghilterra perse tutte le partite e fu eliminata al primo turno.
Al mondiale di Italia 1990 ottenne il suo secondo miglior piazzamento di sempre, il quarto posto, dopo aver perso ai tiri di rigore (4-3 dopo l'1-1 dei tempi supplementari) la semifinale con la Germania Ovest e la finale per il terzo posto contro l'Italia padrona di casa. Il risultato fu salutato con entusiasmo da tutta la nazione.
Passata nelle mani del CT Graham Taylor, a Euro 1992 la squadra pareggiò contro i futuri vincitori della Danimarca e contro la Francia e fu eliminata al primo turno dopo la sconfitta contro i padroni di casa della Svezia.
Gli anni novanta videro avvicendarsi sulla panchina della nazionale inglese quattro allenatori. Taylor, successore di Robson, si dimise dopo la mancata qualificazione al campionato del mondo 1994; Terry Venables guidò la squadra al campionato d'Europa 1996, disputato in casa e concluso con l'eliminazione in semifinale, ancora ai tiri di rigore e ancora contro la Germania[6]. Fu uguagliato così il miglior piazzamento inglese nel torneo europeo, risalente al 1968.
Come noto prima dell'Europeo del 1996, Venables lasciò il posto a Glenn Hoddle, che guidò i suoi alla qualificazione al campionato del mondo 1998 vincendo un girone comprendente anche l'Italia. Nella fase finale del torneo l'Inghilterra uscì agli ottavi di finale contro l'Argentina, ancora una volta ai tiri di rigore (dopo il 2-2 dei tempi supplementari). Kevin Keegan condusse dunque l'Inghilterra al campionato d'Europa 2000, dove la squadra fu eliminata nuovamente nella fase a gironi, disfatta che causò le dimissioni del tecnico.
Nel 2001 la conduzione tecnica dell'Inghilterrà passò dunque a Sven-Göran Eriksson, primo allenatore non inglese della squadra. Durante la sua gestione, durata cinque anni, la formazione dei Leoni si fermò sempre ai quarti di finale di mondiali ed europei: al campionato del mondo 2002 (eliminazione contro il Brasile poi vincitore del torneo), al campionato d'Europa 2004 (eliminazione contro il Portogallo, nuovamente ai tiri di rigore) e al campionato del mondo 2006 (ancora contro il Portogallo e ancora ai tiri di rigore). Nonostante le eliminazioni, l'Inghilterra di Eriksson in cinque anni perse solo tre partite nei 90 minuti di gioco (cinque se si considerano i 120 minuti) e si issò al quarto posto della classifica mondiale della FIFA, ragioni che spinsero la federazione a rinnovare il contratto con il tecnico svedese sino al campionato d'Europa 2008. Ciononostante l'allenatore lasciò il proprio ruolo alla fine del mondiale.
La gestione del successore, Steve McClaren, si rivelò fallimentare: nel novembre 2007, dopo aver clamorosamente mancato la qualificazione al campionato d'Europa 2008, egli fu esonerato e sostituito dall'italiano Fabio Capello, in carica dal dicembre 2007.
Dopo aver vinto tutte le partite di qualificazione al campionato del mondo 2010 tranne una, nella fase finale del torneo la squadra inglese pareggiò le prime due partite contro Stati Uniti e Algeria[7], poi vinse contro la Slovenia e superò il primo turno, ma agli ottavi di finale, contro la Germania, perse per 4-1, stabilendo la propria peggiore sconfitta nelle fasi finali di un mondiale.
Nel febbraio 2012 Capello lasciò la nazionale dopo una polemica con la federazione sulla cessione di sottrarre la fascia di capitano a John Terry per accuse di razzismo[8] e fu sostituito da Roy Hodgson, a sole sei settimane dell'inizio del campionato d'Europa 2012[9]. Ancora una volta per gli inglesi furono fatali i rigori: ai quarti di finale fu l'Italia a eliminare i Leoni dopo lo 0-0 dei 120 minuti di gioco[10].
Qualificatasi per il campionato del mondo 2014, in Brasile la squadra inglese deluse, uscendo già al primo turno (la fase a gironi), evento che in un mondiale non accadeva da Svezia 1958 e in un grande torneo da Belgio-Paesi Bassi 2000[11]. L'unico punto ottenuto nella fase finale, contro la Costa Rica nell'ultima partita, rappresentò il peggiore risultato di sempre per l'Inghilterra ai mondiali[12]. L'Inghilterra si qualificò poi per il campionato d'Europa 2016 con 10 vittorie in 10 partite del girone eliminatorio[13], ma nella fase finale uscì agli ottavi di finale contro la sorprendente Islanda (2-1)[14]. Hodgson si dimise[15] e gli subentrò Sam Allardyce, che rimase in carica per un solo mese (vittoria in una partita contro la Slovacchia), costretto alle dimissioni allo scoppio di uno scandalo di affari illeciti di calciomercato che lo vedeva coinvolto[16].
Il mondiale 2018 e il bronzo in Nations League
Gareth Southgate, allenatore dell'Under-21, assunse le redini della nazionale maggiore, inizialmente in via temporanea[17] e poi permanente[18]. Sotto la sua gestione l'Inghilterra ottenne da imbattuta nel proprio girone la qualificazione al campionato del mondo 2018, poi si qualificò per gli ottavi di finale giungendo seconda nel gruppo di prima fase, ottenendo due vittorie contro Tunisia e Panama e subendo una sconfitta contro il Belgio. Agli ottavi eliminò la Colombia ai tiri di rigore[19] e ai quarti di finale la Svezia (2-0)[20], accedendo così alle semifinali del mondiale dopo 28 anni. In semifinale fu sconfitta per 2-1 dalla Croazia dopo i tempi supplementari e perse anche la finale per il terzo posto contro il Belgio, chiudendo al quarto posto, come nel 1990.[21]
Nel settembre 2018 la nazionale inglese esordì nella Lega A della UEFA Nations League 2018-2019 perdendo in casa contro la Spagna; nelle successive tre gare ottenne un pari esterno contro la Croazia, una vittoria esterna contro la Spagna e un altro successo nel decisivo match interno contro i croati, che proiettò la squadra dei Tre Leoni al primo posto nel girone, con qualificazione alla final four. Qui, sconfitta in semifinale a Guimarães dai Paesi Bassi, nello stesso stadio l'Inghilterra batté ai tiri di rigore la Svizzera, ottenendo il terzo posto nella rassegna.
Impianti di gioco
Tra i vari stadi che hanno ospitato le gare della Nazionale inglese, particolarmente noto è il Wembley Stadium di Londra.[22] L'impianto originario venne inaugurato nel 1923, risultando teatro di numerose partite: oltre a varie finali di coppe europee, ospitò gli atti conclusivi del Mondiale 1966 e dell'Europeo 1996.[23] Demolito nei primi anni 2000[24][25], venne ricostruito riaprendo nel 2007 con lo stesso nome.[26] L'apertura coincise con una sfida dell'Under-21, che in amichevole pareggiò (3-3) contro i pari età dell'Italia (3-3 il finale).[27] La fama del Wembley rimase legata anche ai risultati, tanto che fino al 1953 nessuna avversaria fu in grado di uscirne vittoriosa.
Altri impianti in cui i Tre Leoni si sono spesso esibiti sono l'Old Trafford di Manchester e l'Highbury, sempre sito nella capitale ed abbattuto nel 2006.[28][29]
Colori e simboli
La classica divisa casalinga dell'Inghilterra è composta da maglia bianca, pantaloncini blu e calzettoni bianchi; in genere il colore blu è variato spesso, anche se la tonalità notte è quella più tradizionale nonché l'attuale. Dal 1998 la maglia è spesso decorata con ornamenti color rosso, per avvicinarla ai crismi della bandiera nazionale; inoltre, talvolta non è insolito vedere i giocatori inglesi scendere in campo in totale completo bianco.
In trasferta, altrettanto classica è la tenuta rossa con pantaloncini bianchi e calzettoni rossi, la più amata e la più famosa anche perché usata nel Mondiale del 1966 vinto in casa – nonostante nella storia, gli inglesi non ne ebbero bisogno fino a una partita contro una selezione non britannica. In realtà la seconda divisa non è stata sempre rossa: dal 1935[30] al 1959[31] l'Inghilterra scendeva spesso in campo in tenuta blu. Nel 1996 invece, durante l'Europeo tenutosi proprio in patria, l'allora sponsor tecnico propose una muta d'un tenue blu indaco: tale combinazione fu utilizzata contro Bulgaria, Germania e Georgia, ma trovò scarsi consensi sia tra i tifosi, attaccatissimi alla casacca rossa della tradizione, sia tra gli addetti ai lavori, dato che tale tonalità poco contrastava col bianco della prima tenuta;[32] la maglia rossa fu pertanto ripristinata dopo due soli anni, e utilizzata stabilmente fino ai giorni nostri salvo che nel biennio 2011-2012, quando si tentò una nuova sperimentazione con una casacca blu navy abbinata a pantaloncini color celeste.[33]
Situazione più unica che rara nel panorama delle compagini nazionali, nel corso della sua storia l'Inghilterra ha più volte sfoggiato anche delle terze maglie. Già nei Mondiali del '70 vestì una divisa celeste contro la Cecoslovacchia.[34] Nel 1973 invece si ricorse a un'uniforme simile a quella del Brasile, composta da una maglia gialla e da pantaloncini blu, utilizzata ancora contro la Cecoslovacchia e in seguito vista pure con Polonia e Italia.[35] Ai Mondiali 1986, l'Inghilterra scese in campo in maglia bianca e pantaloncini celesti contro l'Argentina. Tra il 1986 ed il 1993 ci furono infine varie terze maglie color celeste (tra cui una rimasta famosa tra i collezionisti, coi leoni d'Inghilterra sullo sfondo[36]), ma che furono raramente usate in occasioni ufficiali.
Per oltre vent'anni il fornitore tecnico dell'Inghilterra è stata la Umbro ma, dopo l'annuncio della vendita della società da parte della proprietaria Nike, proprio il colosso americano dello swoosh è subentrato come sponsor tecnico dal 2013. Precedentemente, per brevi periodi le maglie erano state firmate da aziende come Bukta e Admiral.
Per quanto concerne i dettagli, sul petto dei giocatori inglesi è presente lo stemma della propria federazione, uno scudo bianco con bordatura blu scuro, recante all'interno i tre leoni d'Inghilterra e le rose rosse tipiche della dinastia Tudor; il richiamo è fortemente ispirato all'emblema nazionale. L'unica differenza tra il crest sulle maglie e quello della federazione risiede nella dicitura posta sopra di essi, che se nel primo caso è un "ENGLAND" scritto in stampatello maiuscolo, nel secondo è invece un "The FA" in stampatello normale. Sopra lo stemma è inoltre posta una stella che rappresenta la vittoria al Mondiale del '66.
Confronti con le altre Nazionali
Questi sono i saldi dell'Inghilterra nei confronti delle Nazionali con cui sono stati disputati almeno 10 incontri.
- Nota bene: come previsto dai regolamenti FIFA, le partite terminate ai rigori dopo i tempi supplementari sono considerate pareggi.
Saldo positivo
Nazionale | Giocate | Vinte | Pareggiate | Perse | Reti fatte | Reti subite | Differenza reti | Ultima vittoria | Ultimo pareggio | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Scozia | 114 | 48 | 26 | 41 | 203 | 174 | +29 | 11 novembre 2016 | 18 giugno 2021 | 17 novembre 1999 |
Galles | 103 | 68 | 21 | 14 | 240 | 91 | +159 | 8 ottobre 2020 | 20 maggio 1981 | 2 maggio 1984 |
Irlanda | 57 | 46 | 8 | 3 | 230 | 49 | +181 | 16 novembre 1949 | 5 novembre 1947 | 22 ottobre 1927 |
Irlanda del Nord | 41 | 29 | 8 | 4 | 93 | 32 | +61 | 26 marzo 2005 | 13 novembre 1985 | 7 settembre 2005 |
Francia | 31 | 17 | 5 | 9 | 71 | 39 | +32 | 17 novembre 2015 | 11 giugno 2012 | 13 giugno 2017 |
Spagna | 27 | 13 | 4 | 10 | 45 | 32 | +13 | 15 ottobre 2018 | 15 novembre 2016 | 8 settembre 2018 |
Svizzera | 26 | 17 | 6 | 3 | 57 | 19 | +38 | 11 settembre 2018 | 9 giugno 2019 | 30 maggio 1981 |
Germania | 33 | 14 | 6 | 13 | 53 | 42 | +11 | 29 giugno 2021 | 10 novembre 2017 | 22 marzo 2017 |
Svezia | 25 | 9 | 9 | 7 | 40 | 32 | +8 | 7 luglio 2018 | 20 giugno 2006 | 14 novembre 2012 |
Belgio | 25 | 16 | 5 | 4 | 72 | 31 | +41 | 11 ottobre 2020 | 29 maggio 1998 | 15 novembre 2020 |
Portogallo | 23 | 10 | 10 | 3 | 46 | 25 | +21 | 2 giugno 2016 | 1º luglio 2006 | 12 giugno 2000 |
Ungheria | 22 | 15 | 2 | 5 | 56 | 30 | +26 | 11 agosto 2010 | 28 aprile 1999 | 31 maggio 1962 |
Danimarca | 21 | 12 | 5 | 4 | 36 | 20 | +16 | 5 marzo 2014 | 8 settembre 2020 | 14 ottobre 2020 |
Polonia | 19 | 11 | 7 | 1 | 30 | 11 | +19 | 15 ottobre 2013 | 17 ottobre 2012 | 6 giugno 1973 |
Austria | 18 | 10 | 4 | 4 | 58 | 27 | +31 | 16 novembre 2007 | 4 settembre 2004 | 13 giugno 1979 |
Irlanda | 17 | 6 | 8 | 3 | 23 | 14 | +9 | 12 novembre 2020 | 7 giugno 2015 | 15 febbraio 1995 |
Argentina | 14 | 6 | 6 | 2 | 21 | 15 | +6 | 12 novembre 2005 | 23 febbraio 2000 | 22 giugno 1986 |
Jugoslavia | 14 | 5 | 5 | 4 | 23 | 20 | +3 | 13 dicembre 1989 | 5 giugno 1974 | 5 giugno 1968 |
Bulgaria | 12 | 8 | 4 | 0 | 26 | 2 | +24 | 14 ottobre 2020 | 9 giugno 1999 | - |
Cecoslovacchia | 12 | 7 | 3 | 2 | 25 | 15 | +10 | 25 aprile 1990 | 25 marzo 1992 | 30 ottobre 1975 |
Norvegia | 12 | 7 | 3 | 2 | 28 | 7 | +21 | 3 settembre 2014 | 11 ottobre 1995 | 2 giugno 1993 |
Finlandia | 11 | 9 | 2 | 0 | 36 | 7 | +29 | 24 marzo 2001 | 11 ottobre 2000 | - |
Unione Sovietica | 11 | 5 | 3 | 3 | 19 | 13 | +6 | 21 maggio 1991 | 6 dicembre 1967 | 18 giugno 1988 |
Stati Uniti | 11 | 8 | 1 | 2 | 39 | 9 | +30 | 15 novembre 2018 | 12 giugno 2010 | 9 giugno 1993 |
Turchia | 11 | 9 | 2 | 0 | 33 | 1 | +32 | 22 maggio 2016 | 11 ottobre 2003 | - |
Saldo negativo
Nazionale | Giocate | Vinte | Pareggiate | Perse | Reti fatte | Reti subite | Differenza | Ultima vittoria | Ultimo pari | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Italia | 27 | 8 | 9 | 10 | 33 | 31 | +2 | 15 agosto 2012 | 27 marzo 2018 | 14 giugno 2014 |
Brasile | 26 | 4 | 11 | 11 | 23 | 34 | −11 | 6 febbraio 2013 | 14 novembre 2017 | 14 novembre 2009 |
Paesi Bassi | 22 | 6 | 9 | 7 | 31 | 29 | +5 | 23 marzo 2018 | 12 agosto 2009 | 6 giugno 2019 |
Romania | 11 | 2 | 6 | 3 | 10 | 10 | ±0 | 2 giugno 1970 | 12 ottobre 1994 | 20 giugno 2000 |
Uruguay | 11 | 3 | 3 | 5 | 11 | 15 | −4 | 1º marzo 2006 | 29 marzo 1995 | 19 giugno 2014 |
- Nota bene: per Germania si contano anche le partite contro la Germania Ovest ma si escludono le gare giocate contro la Germania Est. Per Nazionale di calcio della Cecoslovacchia s'intende la Nazionale che giocò dal 1920 al 1993, in cui militavano sia i cechi che gli slovacchi, e per Nazionale di calcio della Jugoslavia s'intende la Nazionale che giocò dal 1920 al 1992, in cui militavano croati, bosniaci, macedoni, serbi, sloveni e montenegrini.
Palmarès
Partecipazioni ai tornei internazionali
Campionato del mondo | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1930 | Non partecipante |
1934 | Non partecipante |
1938 | Non partecipante |
1950 | Primo turno |
1954 | Quarti di finale |
1958 | Primo turno |
1962 | Quarti di finale |
1966 | Campione |
1970 | Quarti di finale |
1974 | Non qualificata |
1978 | Non qualificata |
1982 | Secondo turno |
1986 | Quarti di finale |
1990 | Quarto posto |
1994 | Non qualificata |
1998 | Ottavi di finale |
2002 | Quarti di finale |
2006 | Quarti di finale |
2010 | Ottavi di finale |
2014 | Primo turno |
2018 | Quarto posto |
Campionato europeo | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1960 | Non partecipante |
1964 | Non qualificata |
1968 | Terzo posto |
1972 | Non qualificata |
1976 | Non qualificata |
1980 | Primo turno |
1984 | Non qualificata |
1988 | Primo turno |
1992 | Primo turno |
1996 | Semifinali |
2000 | Primo turno |
2004 | Quarti di finale |
2008 | Non qualificata |
2012 | Quarti di finale |
2016 | Ottavi di finale |
Giochi olimpici[37] | |
---|---|
Edizione | Risultato |
Confederations Cup | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1992 | Non invitata |
1995 | Non invitata |
1997 | Non qualificata |
1999 | Non qualificata |
2001 | Non qualificata |
2003 | Non qualificata |
2005 | Non qualificata |
2009 | Non qualificata |
2013 | Non qualificata |
2017 | Non qualificata |
Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni
Statistiche dettagliate sui tornei internazionali
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1930 | Uruguay | Non partecipante | - | - | - | - |
1934 | Italia | Non partecipante | - | - | - | - |
1938 | Francia | Non partecipante | - | - | - | - |
1950 | Brasile | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 2:2 |
1954 | Svizzera | Quarti di finale | 1 | 1 | 1 | 8:8 |
1958 | Svezia | Primo turno | 0 | 3 | 1 | 4:5 |
1962 | Cile | Quarti di finale | 1 | 1 | 2 | 5:6 |
1966 | Inghilterra | Campione | 5 | 1 | 0 | 11:3 |
1970 | Messico | Quarti di finale | 2 | 0 | 2 | 4:4 |
1974 | Germania Ovest | Non qualificata | - | - | - | - |
1978 | Argentina | Non qualificata | - | - | - | - |
1982 | Spagna | Secondo turno | 3 | 2 | 0 | 6:1 |
1986 | Messico | Quarti di finale | 2 | 1 | 2 | 7:3 |
1990 | Italia | Quarto posto | 3 | 3 | 1 | 8:6 |
1994 | Stati Uniti | Non qualificata | - | - | - | - |
1998 | Francia | Ottavi di finale | 2 | 1 | 1 | 7:4 |
2002 | Corea del Sud / Giappone | Quarti di finale | 2 | 2 | 1 | 6:3 |
2006 | Germania | Quarti di finale | 3 | 2 | 0 | 6:2 |
2010 | Sudafrica | Ottavi di finale | 1 | 2 | 1 | 3:5 |
2014 | Brasile | Primo turno | 0 | 1 | 2 | 2:4 |
2018 | Russia | Quarto posto | 3 | 1 | 3 | 12:8 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
1960 | Francia | Non partecipante | - | - | - | - |
1964 | Spagna | Non qualificata | - | - | - | - |
1968 | Italia | Terzo posto | 1 | 0 | 1 | 2:1 |
1972 | Belgio | Non qualificata | - | - | - | - |
1976 | Jugoslavia | Non qualificata | - | - | - | - |
1980 | Italia | Primo turno | 1 | 1 | 1 | 3:3 |
1984 | Francia | Non qualificata | - | - | - | - |
1988 | Germania Ovest | Primo turno | 0 | 0 | 3 | 2:7 |
1992 | Svezia | Primo turno | 0 | 2 | 1 | 1:2 |
1996 | Inghilterra | Semifinali | 2 | 3 | 0 | 8:3 |
2000 | Belgio / Paesi Bassi | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 5:6 |
2004 | Portogallo | Quarti di finale | 2 | 1 | 1 | 10:6 |
2008 | Austria / Svizzera | Non qualificata | - | - | - | - |
2012 | Polonia / Ucraina | Quarti di finale | 2 | 2 | 0 | 5:3 |
2016 | Francia | Ottavi di finale | 1 | 2 | 1 | 4:4 |
2020[38] | Europa | Qualificata | 5 | 1 | 0 | 11:1 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol |
---|---|---|---|---|---|---|
2018-2019 | Portogallo | Terzo posto | 2 | 2 | 2 | 7:8 |
2020-2021 | Italia | 9° in Lega A | 3 | 1 | 2 | 7:4 |
Tutte le rose
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- Campionato d'Europa UEFA 2020
- 1 Pickford, 2 Walker, 3 Shaw, 4 Rice, 5 Stones, 6 Maguire, 7 Grealish, 8 Henderson, 9 Kane, 10 Sterling, 11 Rashford, 12 Trippier, 13 Henderson, poi sostituito da Ramsdale, 14 Phillips, 15 Mings, 16 Coady, 17 Sancho, 18 Calvert-Lewin, 19 Mount, 20 Foden, 21 Chilwell, 22 White, 23 Johnstone, 24 James, 25 Saka, 26 Bellingham, CT: Southgate
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Rosa attuale
Lista dei giocatori convocati per le gare di UEFA Euro 2020.
Presenze e reti aggiornate al 7 luglio 2021.
N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | P | Jordan Pickford | 7 marzo 1994 | 37 | 0 | Everton | ||
23 | P | Sam Johnstone | 25 marzo 1993 | 1 | 0 | West Bromwich | ||
13 | P | Aaron Ramsdale | 14 maggio 1998 | 0 | 0 | Sheffield Utd | ||
2 | D | Kyle Walker | 28 maggio 1990 | 60 | 0 | Manchester City | ||
5 | D | John Stones | 28 maggio 1994 | 48 | 2 | Manchester City | ||
6 | D | Harry Maguire | 5 marzo 1993 | 36 | 4 | Manchester Utd | ||
12 | D | Kieran Trippier | 19 settembre 1990 | 31 | 1 | Atlético Madrid | ||
3 | D | Luke Shaw | 12 luglio 1995 | 15 | 0 | Manchester Utd | ||
21 | D | Ben Chilwell | 21 dicembre 1996 | 14 | 0 | Chelsea | ||
15 | D | Tyrone Mings | 13 marzo 1993 | 13 | 0 | Aston Villa | ||
24 | D | Reece James | 8 dicembre 1999 | 7 | 0 | Chelsea | ||
16 | D | Conor Coady | 25 febbraio 1993 | 5 | 1 | Wolverhampton | ||
22 | D | Ben White | 8 ottobre 1997 | 2 | 0 | Brighton | ||
8 | C | Jordan Henderson | 17 giugno 1990 | 63 | 1 | Liverpool | ||
4 | C | Declan Rice | 14 gennaio 1999 | 23 | 1 | West Ham Utd | ||
19 | C | Mason Mount | 10 gennaio 1999 | 20 | 4 | Chelsea | ||
14 | C | Kalvin Phillips | 2 dicembre 1995 | 14 | 0 | Leeds Utd | ||
20 | C | Phil Foden | 28 maggio 2000 | 9 | 2 | Manchester City | ||
26 | C | Jude Bellingham | 29 giugno 2003 | 7 | 0 | Borussia Dortmund | ||
10 | A | Raheem Sterling | 8 dicembre 1994 | 67 | 17 | Manchester City | ||
9 | A | Harry Kane | 28 luglio 1993 | 60 | 38 | Tottenham | ||
11 | A | Marcus Rashford | 31 ottobre 1997 | 45 | 12 | Manchester Utd | ||
17 | A | Jadon Sancho | 25 marzo 2000 | 21 | 3 | Borussia Dortmund | ||
18 | A | Dominic Calvert-Lewin | 16 marzo 1997 | 11 | 4 | Everton | ||
7 | A | Jack Grealish | 10 settembre 1995 | 11 | 0 | Aston Villa | ||
25 | C | Bukayo Saka | 5 settembre 2001 | 8 | 1 | Arsenal |
Record individuali
Dati aggiornati al 7 luglio 2021
In grassetto i giocatori ancora in attività in nazionale.
Record presenze
Posizione | Giocatore | Presenze | Reti | Periodo |
---|---|---|---|---|
1 | Peter Shilton | 125 | 0 | 1970-1990 |
2 | Wayne Rooney | 120 | 53 | 2003-2018 |
3 | David Beckham | 115 | 17 | 1996-2009 |
4 | Steven Gerrard | 114 | 21 | 2000-2014 |
5 | Bobby Moore | 108 | 2 | 1962-1973 |
6 | Ashley Cole | 107 | 0 | 2001-2014 |
7 | Bobby Charlton | 106 | 49 | 1958-1970 |
Frank Lampard | 29 | 1999-2014 | ||
9 | Billy Wright | 105 | 3 | 1946-1959 |
10 | Bryan Robson | 90 | 26 | 1980-1991 |
Record reti
Posizione | Giocatore | Reti | Presenze | Periodo |
---|---|---|---|---|
1 | Wayne Rooney | 53 | 120 | 2003-2018 |
2 | Bobby Charlton | 49 | 106 | 1958-1970 |
3 | Gary Lineker | 48 | 80 | 1984-1992 |
4 | Jimmy Greaves | 44 | 57 | 1959-1967 |
5 | Michael Owen | 40 | 89 | 1998-2008 |
6 | Harry Kane | 38 | 60 | 2015- |
7 | Nat Lofthouse | 30 | 33 | 1950-1958 |
Alan Shearer | 63 | 1992-2000 | ||
Tom Finney | 76 | 1946-1958 | ||
10 | Vivian Woodward | 29 | 23 | 1903-1911 |
Frank Lampard | 106 | 1999-2014 |
Commissari tecnici
- Commissione Tecnica Federale (1872-1946)
- Walter Winterbottom (1946-1962)
- Alf Ramsey (1963-1974)
- Joe Mercer (1974)
- Don Revie (1974-1977)
- Ron Greenwood (1977-1982)
- Bobby Robson (1982-1990)
- Graham Taylor (1990-1993)
- Terry Venables (1993-1996)
- Glenn Hoddle (1996-1999)
- Kevin Keegan (1999-2000)
- Howard Wilkinson (2000)
- Peter John Taylor (2000-2001)
- Sven-Göran Eriksson (2001-2006)
- Steve McClaren (2006-2007)
- Fabio Capello (2007-2012)
- Stuart Pearce (2012)
- Roy Hodgson (2012-2016)
- Sam Allardyce (2016)
- Gareth Southgate (dal 2016)
Note
- ^ a b (EN) Men's Ranking, su fifa.com.
- ^ L'Inghilterra non vince mai, su ilpost.it, 28 giugno 2016.
- ^ (EN) England Match No. 1 – Scotland – 30 November 1872 – Match Summary and Report, su englandfootballonline.com.
- ^ (EN) Tim Hart, England v USA: 1950 World Cup win over the Three Lions lives long in the memory, Londra, The Daily Telegraph, 12 giugno 2010.
- ^ (EN) John Goodbody, Football's November revolution: Magnificent Magyars storm England's Wembley fortress, The Times, 22 novembre 2003 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2011).
- ^ (EN) England v West Germany at Italia '90 – as it happened, in The Guardian, 27 marzo 2014.
- ^ (EN) Owen Gibson, Rifts appear as players grow tired of Capello regime, The Guardian, 21 giugno 2010.
- ^ (EN) Fabio Capello quits as England manager after meeting with FA, su bbc.co.uk, BBC, 8 febbraio 2012.
- ^ (EN) BBC Sport – Roy Hodgson appointed England manager by FA, su bbc.co.uk, BBC, 1º maggio 2012.
- ^ (EN) Phil McNulty, England 0–0 Italy (2–4 on pens), 24 giugno 2012.
- ^ (EN) World Cup 2014: England crash out after Costa Rica surprise Italy, The Guardian, 20 giugno 2014.
- ^ (EN) England 0 Costa Rica 0: Winless Three Lions bow out of Brazil 2014 with a whimper, The Daily Record, 24 giugno 2014.
- ^ Wayne Rooney the record man helps blast England into Euro 2016 finals, su theguardian.com, BBC Sport, 5 settembre 2015.
- ^ (EN) FT: England Out of Euro 2016 – BBC Sport, su bbc.co.uk, BBC Sport, 27 giugno 2016.
- ^ (EN) Euro 2016: Roy Hodgson resigns after England lose to Iceland, BBC Sport, 28 giugno 2016.
- ^ Scandalo Allardyce: non è più il ct dell'Inghilterra, Sport Mediaset, 27 settembre 2016.
- ^ (EN) Gareth Southgate: Interim England manager wants future decided within a month, BBC Sport, 14 novembre 2016.
- ^ (EN) Former defender signs four-year deal to lead Three Lions, su thefa.com, The Football Association, 30 novembre 2016.
- ^ (EN) World Cup 2018: England beat Colombia 4-3 on penalties, BBC Sport, 3 luglio 2018.
- ^ (EN) Sweden 0-2 England: Harry Maguire and Dele Alli head England into World Cup semis, in Sky Sports, 8 luglio 2018.
- ^ (EN) They've come home: England return after World Cup heroics, Sky News, 15 luglio 2018.
- ^ (EN) Sito ufficiale Stadio Wembley, su wembleystadium.com. URL consultato il 23 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2017).
- ^ Il nuovo Wembley in bilico sull'atletica, su repubblica.it, 2 dicembre 1999.
- ^ Wembley chiude, su www2.raisport.rai.it, 6 ottobre 2000. URL consultato il 29 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2018).
- ^ Massimo Vincenzi, La leggenda di Wembley all'asta su Internet, su repubblica.it, 31 ottobre 2000.
- ^ Paolo De Carolis, Il nuovo Wembley è (quasi) pronto, su corriere.it, 12 marzo 2007.
- ^ Maurizio Crosetti, la partita, in la Repubblica, 25 marzo 2007, p. 56.
- ^ Emanuele Gamba, Addio mitico Highbury, se ne va un altro stadio storico, in la Repubblica, 28 marzo 2006, p. 64.
- ^ Enrico Franceschini, Inghilterra, lo spettacolo non conosce categoria. In 50mila per una finale di quinta divisione, su repubblica.it, 18 maggio 2015.
- ^ (EN) England's Change Uniform – December 1935, su englandfootballonline.com.
- ^ (EN) England's Away Uniform – May 1959, su englandfootballonline.com.
- ^ (EN) England's Away Uniform – March-November 1996, su englandfootballonline.com.
- ^ Il pugile David Haye presenta la nuova maglia away dell'Inghilterra, in passionemaglie.it, 2 luglio 2011.
- ^ (EN) England's Tournament Uniform – World Cup 1970 (June), su englandfootballonline.com.
- ^ (EN) England's Alternate Uniform – May-June 1973, su englandfootballonline.com.
- ^ (EN) England's Alternate Uniform – March-September 1992, su englandfootballonline.com.
- ^ Come da regolamento FIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionare questa pagina.
- ^ Originariamente previsto per il 2020, fu posticipato al 2021 in seguito alla pandemia di COVID-19 del 2019-2021
Bibliografia
- Giovanni Armillotta. Come Fifa comanda. «I Quaderni speciali di Limes», n. 2 - 2005
- Antonio Papa, Guido Panico. Storia sociale del calcio in Italia dai club dei pionieri alla nazione sportiva (1887-1945), Il Mulino, Bologna 1993, ISBN 88-15-08764-8.
Voci correlate
- Nazionale di calcio dell'Inghilterra Under-21
- Nazionale di calcio dell'Inghilterra B
- Rivalità calcistica Argentina-Inghilterra
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (EN) Sito ufficiale, su thefa.com.
- England (canale), su YouTube.
- (DE, EN, IT) Nazionale maschile di calcio dell'Inghilterra, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- RSSSF: Risultati degli incontri internazionali, su rsssf.com.
- RSSSF: British home championship, su rsssf.com.