Nazionale maschile di calcio dell'Inghilterra: differenze tra le versioni

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La classica divisa casalinga dell'Inghilterra è composta da maglia [[Bianco|bianca]], pantaloncini [[blu]] e calzettoni bianchi; in genere il colore blu è variato spesso, anche se la tonalità [[Blu notte (colore)|notte]] è quella più tradizionale nonché l'attuale. Dal [[1998]] la maglia è spesso decorata con ornamenti color [[rosso]], per avvicinarla ai crismi della [[Croce di San Giorgio|bandiera nazionale]]; inoltre, talvolta non è insolito vedere i giocatori inglesi scendere in campo in totale completo bianco.
La classica divisa casalinga dell'Inghilterra è composta da maglia [[Bianco|bianca]], pantaloncini [[blu]] e calzettoni bianchi; in genere il colore blu è variato spesso, anche se la tonalità [[Blu notte (colore)|notte]] è quella più tradizionale nonché l'attuale. Dal [[1998]] la maglia è spesso decorata con ornamenti color [[rosso]], per avvicinarla ai crismi della [[Croce di San Giorgio|bandiera nazionale]]; inoltre, talvolta non è insolito vedere i giocatori inglesi scendere in campo in totale completo bianco.


In trasferta, altrettanto classica è la tenuta rossa con pantaloncini bianchi e calzettoni rossi, la più amata e la più famosa anche perché usata nel Mondiale del 1966 vinto in casa – nonostante nella storia, gli inglesi non ne ebbero bisogno fino a una partita contro una selezione non britannica. In realtà la seconda divisa non è stata sempre rossa: dal [[1935]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1935A.html|titolo=England's Change Uniform – December 1935|editore=englandfootballonline.com}}</ref> al [[1959]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1959A.html|titolo=England's Away Uniform – May 1959|editore=englandfootballonline.com}}</ref> l'Inghilterra scendeva spesso in campo in tenuta blu. Nel [[1996]] invece, durante l'[[Campionato europeo di calcio 1996|Europeo]] tenutosi proprio in patria, l'allora sponsor tecnico propose una muta d'un tenue [[Indaco (colore)|blu indaco]]: tale combinazione fu utilizzata contro [[Nazionale di calcio della Bulgaria|Bulgaria]], [[Nazionale di calcio della Germania|Germania]] e [[Nazionale di calcio della Georgia|Georgia]], ma trovò scarsi consensi sia tra i tifosi, attaccatissimi alla casacca rossa della tradizione, sia tra gli addetti ai lavori, dato che tale tonalità poco contrastava col bianco della prima tenuta;<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1996A.html|titolo=England's Away Uniform – March-November 1996|editore=englandfootballonline.com}}</ref> la maglia rossa fu pertanto ripristinata dopo due soli anni, e utilizzata stabilmente fino ai giorni nostri salvo che nel biennio 2011-2012, quando si tentò una nuova sperimentazione con una casacca [[Blu marino|blu navy]] abbinata a pantaloncini color [[celeste (colore)|celeste]].<ref>{{cita news|url=http://www.passionemaglie.it/2011/07/david-haye-presenta-la-nuova-maglia-away-inghilterra/|titolo=Il pugile David Haye presenta la nuova maglia away dell'Inghilterra|pubblicazione=passionemaglie.it|data=2 luglio 2011}}</ref>
In trasferta, altrettanto classica è la tenuta rossa con pantaloncini bianchi e calzettoni rossi, la più amata e la più famosa anche perché usata nel Mondiale del 1966 vinto in casa – nonostante nella storia, gli inglesi non ne ebbero bisogno fino a una partita contro una selezione non britannica. In realtà la seconda divisa non è stata sempre rossa: dal [[1935]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1935A.html|titolo=England's Change Uniform – December 1935|editore=englandfootballonline.com}}</ref> al [[1959]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1959A.html|titolo=England's Away Uniform – May 1959|editore=englandfootballonline.com}}</ref> l'Inghilterra scendeva spesso in campo in tenuta blu. Nel [[1996]] invece, durante l'[[Campionato europeo di calcio 1996|Europeo]] tenutosi proprio in patria, l'allora sponsor tecnico propose una muta d'un tenue [[Indaco (colore)|blu indaco]]: tale combinazione fu utilizzata contro [[Nazionale di calcio della Bulgaria|Bulgaria]], [[Nazionale di calcio della Germania|Germania]] e [[Nazionale di calcio della Georgia|Georgia]], ma trovò scarsi consensi sia tra i tifosi, attaccatissimi alla casacca rossa della tradizione, sia tra gli addetti ai lavori, dato che tale tonalità poco contrastava col bianco della prima tenuta;<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1996A.html|titolo=England's Away Uniform – March-November 1996|editore=englandfootballonline.com}}</ref> la maglia rossa fu pertanto ripristinata dopo due soli anni, e utilizzata stabilmente fino ai giorni nostri salvo che nel biennio 2011-2012, quando si tentò una nuova sperimentazione con una casacca [[Blu marino|blu navy]] abbinata a pantaloncini color [[celeste (colore)|celeste]].<ref>{{cita news|url=http://www.passionemaglie.it/2011/07/david-haye-presenta-la-nuova-maglia-away-inghilterra/|titolo=Il pugile David Haye presenta la nuova maglia away dell'Inghilterra|pubblicazione=passionemaglie.it|data=2 luglio 2011}}</ref>[[File:Italia-Inghilterra 2-0, 14 giugno 1973, Giacinto Facchetti e Bobby Moore.jpg|thumb|Moore in maglia gialla nel 1973, per un'amichevole in casa dell'Italia]]


Situazione più unica che rara nel panorama delle compagini nazionali, nel corso della sua storia l'Inghilterra ha più volte sfoggiato anche delle terze maglie. Già nei [[Campionato mondiale di calcio 1970|Mondiali del '70]] vestì una divisa celeste contro la [[Nazionale di calcio della Cecoslovacchia|Cecoslovacchia]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1970WCAlt.html|titolo=England's Tournament Uniform – World Cup 1970 (June)|editore=englandfootballonline.com}}</ref> Nel [[1973]] invece si ricorse a un'uniforme simile a quella del [[Nazionale di calcio del Brasile|Brasile]], composta da una maglia [[Giallo|gialla]] e da pantaloncini blu, utilizzata ancora contro la Cecoslovacchia e in seguito vista pure con [[Nazionale di calcio della Polonia|Polonia]] e [[Nazionale di calcio dell'Italia|Italia]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1973Alt.html|titolo=England's Alternate Uniform – May-June 1973|editore=englandfootballonline.com}}</ref> Ai [[Campionato mondiale di calcio 1986|Mondiali 1986]], l'Inghilterra scese in campo in maglia bianca e pantaloncini celesti contro l'Argentina. Tra il [[1986]] ed il [[1993]] ci furono infine varie terze maglie color celeste (tra cui una rimasta famosa tra i collezionisti, coi leoni d'Inghilterra sullo sfondo<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1992Alt.html|titolo=England's Alternate Uniform – March-September 1992|editore=englandfootballonline.com}}</ref>), ma che furono raramente usate in occasioni ufficiali.
Situazione più unica che rara nel panorama delle compagini nazionali, nel corso della sua storia l'Inghilterra ha più volte sfoggiato anche delle terze maglie. Già nei [[Campionato mondiale di calcio 1970|Mondiali del '70]] vestì una divisa celeste contro la [[Nazionale di calcio della Cecoslovacchia|Cecoslovacchia]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1970WCAlt.html|titolo=England's Tournament Uniform – World Cup 1970 (June)|editore=englandfootballonline.com}}</ref> Nel [[1973]] invece si ricorse a un'uniforme simile a quella del [[Nazionale di calcio del Brasile|Brasile]], composta da una maglia [[Giallo|gialla]] e da pantaloncini blu, utilizzata ancora contro la Cecoslovacchia e in seguito vista pure con [[Nazionale di calcio della Polonia|Polonia]] e [[Nazionale di calcio dell'Italia|Italia]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1973Alt.html|titolo=England's Alternate Uniform – May-June 1973|editore=englandfootballonline.com}}</ref> Ai [[Campionato mondiale di calcio 1986|Mondiali 1986]], l'Inghilterra scese in campo in maglia bianca e pantaloncini celesti contro l'Argentina. Tra il [[1986]] ed il [[1993]] ci furono infine varie terze maglie color celeste (tra cui una rimasta famosa tra i collezionisti, coi leoni d'Inghilterra sullo sfondo<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.englandfootballonline.com/teamunif/Unif1992Alt.html|titolo=England's Alternate Uniform – March-September 1992|editore=englandfootballonline.com}}</ref>), ma che furono raramente usate in occasioni ufficiali.
[[File:Italia-Inghilterra 2-0, 14 giugno 1973, Giacinto Facchetti e Bobby Moore.jpg|thumb|Moore in maglia gialla nel 1973, per un'amichevole in casa dell'Italia]]


Per oltre vent'anni il fornitore tecnico dell'Inghilterra è stata la [[Umbro (azienda)|Umbro]] ma, dopo l'annuncio della vendita della società da parte della proprietaria [[Nike (azienda)|Nike]], proprio il colosso americano dello ''[[swoosh]]'' è subentrato come sponsor tecnico dal 2013. Precedentemente, per brevi periodi le maglie erano state firmate da aziende come [[Bukta (azienda)|Bukta]] e [[Admiral Sportswear|Admiral]].
Per oltre vent'anni il fornitore tecnico dell'Inghilterra è stata la [[Umbro (azienda)|Umbro]] ma, dopo l'annuncio della vendita della società da parte della proprietaria [[Nike (azienda)|Nike]], proprio il colosso americano dello ''[[swoosh]]'' è subentrato come sponsor tecnico dal 2013. Precedentemente, per brevi periodi le maglie erano state firmate da aziende come [[Bukta (azienda)|Bukta]] e [[Admiral Sportswear|Admiral]].
[[File:Coat of arms of the Football Association.svg|miniatura|[[Stemma]] dalla [[Federazione calcistica dell'Inghilterra]], con i tre leoni azzurri e le [[Rosa Tudor|rose Tudor]]]]

Per quanto concerne i dettagli, sul petto dei giocatori inglesi è presente lo stemma della [[Federazione calcistica dell'Inghilterra|propria federazione]], uno scudo bianco con bordatura blu scuro, recante all'interno i tre leoni d'Inghilterra e le rose rosse tipiche della [[dinastia Tudor]]; il richiamo è fortemente ispirato all'[[Stemma dell'Inghilterra|emblema nazionale]]. L'unica differenza tra il ''crest'' sulle maglie e quello della federazione risiede nella dicitura posta sopra di essi, che se nel primo caso è un <small>"ENGLAND"</small> scritto in [[Tondo (carattere)|stampatello]] [[maiuscolo]], nel secondo è invece un <small>"The FA"</small> in stampatello normale. Sopra lo stemma è inoltre posta una [[Stella (calcio)|stella]] che rappresenta la vittoria al Mondiale del '66.
Per quanto concerne i dettagli, sul petto dei giocatori inglesi è presente lo stemma della [[Federazione calcistica dell'Inghilterra|propria federazione]], uno scudo bianco recante all'interno i tre leoni d'Inghilterra e le rose rosse tipiche della [[dinastia Tudor]]; il richiamo è fortemente ispirato all'[[Stemma dell'Inghilterra|emblema nazionale]]. L'unica differenza tra il ''crest'' sulle maglie e quello della federazione risiede nella dicitura posta sopra di essi, che se nel primo caso è un <small>"ENGLAND"</small> scritto in [[Tondo (carattere)|stampatello]] [[maiuscolo]], nel secondo è invece un <small>"The FA"</small> in stampatello normale. Sopra lo stemma è inoltre posta una [[Stella (calcio)|stella]] che rappresenta la vittoria al Mondiale del '66.


== Confronti con le altre Nazionali ==
== Confronti con le altre Nazionali ==

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Uniformi di gara
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Trasferta
Sport Calcio
ConfederazioneUEFA
Selezionatore{{{Selezionatore}}}
Ranking FIFA[1] (7 aprile 2021)
Sponsor tecnicoNike
Esordio internazionale
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Migliore vittoria
{{{Maggiore vittoria}}}
Peggiore sconfitta
{{{Maggiore sconfitta}}}

La nazionale di calcio dell'Inghilterra (in inglese England national association football team) è la selezione calcistica rappresentativa dell'Inghilterra ed è posta sotto l'egida della Federazione calcistica inglese. Insieme a quella scozzese, è la nazionale di calcio più antica del mondo.

Si è aggiudicata un titolo mondiale nell'edizione 1966, giocata in casa, e nella rassegna ha raggiunto in due occasioni il quarto posto (1990 e 2018). Per quanto riguarda il campionato d'Europa, il miglior piazzamento è la terza posizione raggiunta nel 1968 e 1996 (in quest'ultima edizione da paese ospitante e a pari merito con la Francia). L'Inghilterra è l'unica nazionale di calcio, tra quelle laureatesi campioni del mondo, a non aver mai vinto l'alloro continentale.[2]

Il posizionamento più alto raggiunto dall'Inghilterra nella classifica mondiale della FIFA, istituita nell'agosto 1993, è il 3º posto dell'agosto 2012, mentre il più basso è il 27º posto del febbraio 1996; occupa attualmente la 4ª posizione.[1]

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della nazionale di calcio dell'Inghilterra.

Gli inizi

L'Inghilterra schierata prima di un match contro la Scozia a Richmond nel 1893.

La nazionale inglese di calcio è la nazionale di calcio più antica. Fu fondata insieme a quella scozzese, con cui disputò cinque partite rappresentative dal 1870 al 1872. Il primo match tra le due compagini, organizzato dalla Football Association, si tenne il 5 marzo 1870 e il primo match di ritorno il 30 novembre 1872.

La gara, giocata all'Hamilton Crescent, in Scozia, è considerata il primo incontro ufficiale tra nazionali di calcio della storia, perché si trattava di due selezioni indipendenti operanti in autonomia e non controllate dalla medesima federazione calcistica[3]. Per i successivi quarant'anni l'Inghilterra giocò esclusivamente contro nazionali di calcio delle nazioni costitutive del Regno Unito, vale a dire Scozia, Galles e Irlanda (IFA) nel Torneo Interbritannico.

Inizialmente l'Inghilterra non disputava i propri incontri di calcio in uno stadio ben definito. Affiliatasi alla FIFA nel 1906, la federazione allargò il novero di avversarie della propria squadra nazionale nel 1908, quando la nazionale inglese intraprese un tour nell'Europa centrale. Nel 1923 fu inaugurato lo Stadio di Wembley, che divenne la sede della nazionale inglese. Nel 1928 la federcalcio inglese uscì dalla FIFA, prima di rientrarvi nel 1946. Di conseguenza non partecipò al campionato mondiale di calcio sino all'edizione di Brasile 1950, dove fu eliminata al primo turno dopo la clamorosa sconfitta per 1-0 contro gli Stati Uniti[4].

La prima sconfitta casalinga dell'Inghilterra contro una selezione "straniera" (vale a dire non una di quelle facenti parte del Regno Unito) risale alla partita persa per 2-0 contro l'Irlanda il 21 settembre 1949 a Goodison Park. La squadra perse poi la sua seconda partita, per 6-3, solo nel 1953, contro l'Ungheria a Wembley. Nella sfida di ritorno a Budapest l'Ungheria vinse di nuovo, con il punteggio di 7-1. Rimane questa la sconfitta con il più largo scarto subita dall'Inghilterra nella sua storia. Al termine del match Syd Owen dichiarò: "È stato come giocare contro dei marziani"[5]. Al campionato del mondo 1954 l'Inghilterra raggiunse per la prima volta nella propria storia i quarti di finale, dove fu sconfitta per 4-2 ed eliminata dall'Uruguay campione del mondo in carica.

La regina Elisabetta II consegna al capitano inglese Bobby Moore la Coppa Rimet 1966, vinta battendo in finale a Wembley la Germania Ovest per 4-2 dopo i tempi supplementari.

La generazione d'oro

Malgrado la nomina del primo selezionatore a tempo pieno, Walter Winterbottom, nel 1946, la squadra fu ancora scelta da un comitato tecnico fino alla nomina di Alf Ramsey, che assunse il ruolo di allenatore nel 1963. Nel campionato del mondo 1966, ospitato dall'Inghilterra, la squadra di Ramsey vinse il proprio girone grazie ai successi contro Messico e Francia e il pareggio contro l'Uruguay. Ai quarti batte 1-0 l'Argentina e in semifinale 2-0 il Portogallo grazie alla doppietta di Bobby Charlton e in finale batte la Germania Ovest (4-2) dopo i tempi supplementari, grazie alla tripletta di Geoff Hurst divenendo per la prima volta campioni del mondo. In quello stesso anno l'attaccante della nazionale Bobby Charlton vincerà il Pallone d'Oro.

Al campionato d'Europa 1968, in Italia, la squadra inglese raggiunse per la prima volta nel torneo le semifinali, eliminata dalla Jugoslavia.

Periodi bui

Qualificatasi per il campionato del mondo 1970 in Messico, da campione del mondo in carica la selezione inglese fu eliminata ai quarti di finale dalla Germania Ovest. In vantaggio di due gol, subì la rimonta avversaria e perse per 3-2 dopo i tempi supplementari. Le mancate qualificazioni al campionato d'Europa 1972 e al campionato del mondo 1974 portarono alle dimissioni di Ramsey, ma l'Inghilterra fallì anche la qualificazione al campionato d'Europa 1976 e al campionato del mondo 1978. A Spagna 1982 l'Inghilterra allenata da Ron Greenwood, tornata dopo sedici anni a giocare una fase finale di un grande torneo, fu eliminata nella seconda fase a gironi, senza subire alcuna sconfitta.

Allenata da Bobby Robson, la squadra raggiunse i quarti di finale del campionato del mondo 1986, dove fu sconfitta per 2-1 dall'Argentina ed eliminata in una partita resa famosa da due gol di Diego Armando Maradona, di cui il secondo di mano. Al campionato d'Europa 1988, però, l'Inghilterra perse tutte le partite e fu eliminata al primo turno.

Al mondiale di Italia 1990 ottenne il suo secondo miglior piazzamento di sempre, il quarto posto, dopo aver perso ai tiri di rigore (4-3 dopo l'1-1 dei tempi supplementari) la semifinale con la Germania Ovest e la finale per il terzo posto contro l'Italia padrona di casa. Il risultato fu salutato con entusiasmo da tutta la nazione.

Passata nelle mani del CT Graham Taylor, a Euro 1992 la squadra pareggiò contro i futuri vincitori della Danimarca e contro la Francia e fu eliminata al primo turno dopo la sconfitta contro i padroni di casa della Svezia.

Gli anni novanta videro avvicendarsi sulla panchina della nazionale inglese quattro allenatori. Taylor, successore di Robson, si dimise dopo la mancata qualificazione al campionato del mondo 1994; Terry Venables guidò la squadra al campionato d'Europa 1996, disputato in casa e concluso con l'eliminazione in semifinale, ancora ai tiri di rigore e ancora contro la Germania[6]. Fu uguagliato così il miglior piazzamento inglese nel torneo europeo, risalente al 1968.

L'Inghilterra quarta classificata al campionato del mondo 1990

Come noto prima dell'Europeo del 1996, Venables lasciò il posto a Glenn Hoddle, che guidò i suoi alla qualificazione al campionato del mondo 1998 vincendo un girone comprendente anche l'Italia. Nella fase finale del torneo l'Inghilterra uscì agli ottavi di finale contro l'Argentina, ancora una volta ai tiri di rigore (dopo il 2-2 dei tempi supplementari). Kevin Keegan condusse dunque l'Inghilterra al campionato d'Europa 2000, dove la squadra fu eliminata nuovamente nella fase a gironi, disfatta che causò le dimissioni del tecnico.

Nel 2001 la conduzione tecnica dell'Inghilterrà passò dunque a Sven-Göran Eriksson, primo allenatore non inglese della squadra. Durante la sua gestione, durata cinque anni, la formazione dei Leoni si fermò sempre ai quarti di finale di mondiali ed europei: al campionato del mondo 2002 (eliminazione contro il Brasile poi vincitore del torneo), al campionato d'Europa 2004 (eliminazione contro il Portogallo, nuovamente ai tiri di rigore) e al campionato del mondo 2006 (ancora contro il Portogallo e ancora ai tiri di rigore). Nonostante le eliminazioni, l'Inghilterra di Eriksson in cinque anni perse solo tre partite nei 90 minuti di gioco (cinque se si considerano i 120 minuti) e si issò al quarto posto della classifica mondiale della FIFA, ragioni che spinsero la federazione a rinnovare il contratto con il tecnico svedese sino al campionato d'Europa 2008. Ciononostante l'allenatore lasciò il proprio ruolo alla fine del mondiale.

La gestione del successore, Steve McClaren, si rivelò fallimentare: nel novembre 2007, dopo aver clamorosamente mancato la qualificazione al campionato d'Europa 2008, egli fu esonerato e sostituito dall'italiano Fabio Capello, in carica dal dicembre 2007.

Dopo aver vinto tutte le partite di qualificazione al campionato del mondo 2010 tranne una, nella fase finale del torneo la squadra inglese pareggiò le prime due partite contro Stati Uniti e Algeria[7], poi vinse contro la Slovenia e superò il primo turno, ma agli ottavi di finale, contro la Germania, perse per 4-1, stabilendo la propria peggiore sconfitta nelle fasi finali di un mondiale.

Nel febbraio 2012 Capello lasciò la nazionale dopo una polemica con la federazione sulla cessione di sottrarre la fascia di capitano a John Terry per accuse di razzismo[8] e fu sostituito da Roy Hodgson, a sole sei settimane dell'inizio del campionato d'Europa 2012[9]. Ancora una volta per gli inglesi furono fatali i rigori: ai quarti di finale fu l'Italia a eliminare i Leoni dopo lo 0-0 dei 120 minuti di gioco[10].

L'Inghilterra quarta classificata al campionato del mondo 2018

Qualificatasi per il campionato del mondo 2014, in Brasile la squadra inglese deluse, uscendo già al primo turno (la fase a gironi), evento che in un mondiale non accadeva da Svezia 1958 e in un grande torneo da Belgio-Paesi Bassi 2000[11]. L'unico punto ottenuto nella fase finale, contro la Costa Rica nell'ultima partita, rappresentò il peggiore risultato di sempre per l'Inghilterra ai mondiali[12]. L'Inghilterra si qualificò poi per il campionato d'Europa 2016 con 10 vittorie in 10 partite del girone eliminatorio[13], ma nella fase finale uscì agli ottavi di finale contro la sorprendente Islanda (2-1)[14]. Hodgson si dimise[15] e gli subentrò Sam Allardyce, che rimase in carica per un solo mese (vittoria in una partita contro la Slovacchia), costretto alle dimissioni allo scoppio di uno scandalo di affari illeciti di calciomercato che lo vedeva coinvolto[16].

Il mondiale 2018 e il bronzo in Nations League

Gareth Southgate, allenatore dell'Under-21, assunse le redini della nazionale maggiore, inizialmente in via temporanea[17] e poi permanente[18]. Sotto la sua gestione l'Inghilterra ottenne da imbattuta nel proprio girone la qualificazione al campionato del mondo 2018, poi si qualificò per gli ottavi di finale giungendo seconda nel gruppo di prima fase, ottenendo due vittorie contro Tunisia e Panama e subendo una sconfitta contro il Belgio. Agli ottavi eliminò la Colombia ai tiri di rigore[19] e ai quarti di finale la Svezia (2-0)[20], accedendo così alle semifinali del mondiale dopo 28 anni. In semifinale fu sconfitta per 2-1 dalla Croazia dopo i tempi supplementari e perse anche la finale per il terzo posto contro il Belgio, chiudendo al quarto posto, come nel 1990.[21]

Nel settembre 2018 la nazionale inglese esordì nella Lega A della UEFA Nations League 2018-2019 perdendo in casa contro la Spagna; nelle successive tre gare ottenne un pari esterno contro la Croazia, una vittoria esterna contro la Spagna e un altro successo nel decisivo match interno contro i croati, che proiettò la squadra dei Tre Leoni al primo posto nel girone, con qualificazione alla final four. Qui, sconfitta in semifinale a Guimarães dai Paesi Bassi, nello stesso stadio l'Inghilterra batté ai tiri di rigore la Svizzera, ottenendo il terzo posto nella rassegna.

Impianti di gioco

Tra i vari stadi che hanno ospitato le gare della Nazionale inglese, particolarmente noto è il Wembley Stadium di Londra.[22] L'impianto originario venne inaugurato nel 1923, risultando teatro di numerose partite: oltre a varie finali di coppe europee, ospitò gli atti conclusivi del Mondiale 1966 e dell'Europeo 1996.[23] Demolito nei primi anni 2000[24][25], venne ricostruito riaprendo nel 2007 con lo stesso nome.[26] L'apertura coincise con una sfida dell'Under-21, che in amichevole pareggiò (3-3) contro i pari età dell'Italia (3-3 il finale).[27] La fama del Wembley rimase legata anche ai risultati, tanto che fino al 1953 nessuna avversaria fu in grado di uscirne vittoriosa.

Altri impianti in cui i Tre Leoni si sono spesso esibiti sono l'Old Trafford di Manchester e l'Highbury, sempre sito nella capitale ed abbattuto nel 2006.[28][29]

Colori e simboli

Il classico abbinamento cromatico inglese, maglia bianca e pantaloncini blu, qui in una delle sue versioni più iconiche, sfoggiata a Euro 1980

La classica divisa casalinga dell'Inghilterra è composta da maglia bianca, pantaloncini blu e calzettoni bianchi; in genere il colore blu è variato spesso, anche se la tonalità notte è quella più tradizionale nonché l'attuale. Dal 1998 la maglia è spesso decorata con ornamenti color rosso, per avvicinarla ai crismi della bandiera nazionale; inoltre, talvolta non è insolito vedere i giocatori inglesi scendere in campo in totale completo bianco.

In trasferta, altrettanto classica è la tenuta rossa con pantaloncini bianchi e calzettoni rossi, la più amata e la più famosa anche perché usata nel Mondiale del 1966 vinto in casa – nonostante nella storia, gli inglesi non ne ebbero bisogno fino a una partita contro una selezione non britannica. In realtà la seconda divisa non è stata sempre rossa: dal 1935[30] al 1959[31] l'Inghilterra scendeva spesso in campo in tenuta blu. Nel 1996 invece, durante l'Europeo tenutosi proprio in patria, l'allora sponsor tecnico propose una muta d'un tenue blu indaco: tale combinazione fu utilizzata contro Bulgaria, Germania e Georgia, ma trovò scarsi consensi sia tra i tifosi, attaccatissimi alla casacca rossa della tradizione, sia tra gli addetti ai lavori, dato che tale tonalità poco contrastava col bianco della prima tenuta;[32] la maglia rossa fu pertanto ripristinata dopo due soli anni, e utilizzata stabilmente fino ai giorni nostri salvo che nel biennio 2011-2012, quando si tentò una nuova sperimentazione con una casacca blu navy abbinata a pantaloncini color celeste.[33]

Moore in maglia gialla nel 1973, per un'amichevole in casa dell'Italia

Situazione più unica che rara nel panorama delle compagini nazionali, nel corso della sua storia l'Inghilterra ha più volte sfoggiato anche delle terze maglie. Già nei Mondiali del '70 vestì una divisa celeste contro la Cecoslovacchia.[34] Nel 1973 invece si ricorse a un'uniforme simile a quella del Brasile, composta da una maglia gialla e da pantaloncini blu, utilizzata ancora contro la Cecoslovacchia e in seguito vista pure con Polonia e Italia.[35] Ai Mondiali 1986, l'Inghilterra scese in campo in maglia bianca e pantaloncini celesti contro l'Argentina. Tra il 1986 ed il 1993 ci furono infine varie terze maglie color celeste (tra cui una rimasta famosa tra i collezionisti, coi leoni d'Inghilterra sullo sfondo[36]), ma che furono raramente usate in occasioni ufficiali.

Per oltre vent'anni il fornitore tecnico dell'Inghilterra è stata la Umbro ma, dopo l'annuncio della vendita della società da parte della proprietaria Nike, proprio il colosso americano dello swoosh è subentrato come sponsor tecnico dal 2013. Precedentemente, per brevi periodi le maglie erano state firmate da aziende come Bukta e Admiral.

Stemma dalla Federazione calcistica dell'Inghilterra, con i tre leoni azzurri e le rose Tudor

Per quanto concerne i dettagli, sul petto dei giocatori inglesi è presente lo stemma della propria federazione, uno scudo bianco recante all'interno i tre leoni d'Inghilterra e le rose rosse tipiche della dinastia Tudor; il richiamo è fortemente ispirato all'emblema nazionale. L'unica differenza tra il crest sulle maglie e quello della federazione risiede nella dicitura posta sopra di essi, che se nel primo caso è un "ENGLAND" scritto in stampatello maiuscolo, nel secondo è invece un "The FA" in stampatello normale. Sopra lo stemma è inoltre posta una stella che rappresenta la vittoria al Mondiale del '66.

Confronti con le altre Nazionali

Questi sono i saldi dell'Inghilterra nei confronti delle Nazionali con cui sono stati disputati almeno 10 incontri.

  • Nota bene: come previsto dai regolamenti FIFA, le partite terminate ai rigori dopo i tempi supplementari sono considerate pareggi.

Saldo positivo

Nazionale Giocate Vinte Pareggiate Perse Reti fatte Reti subite Differenza reti Ultima vittoria Ultimo pareggio Ultima sconfitta
Scozia (bandiera) Scozia 114 48 26 41 203 174 +29 11 novembre 2016 18 giugno 2021 17 novembre 1999
Galles (bandiera) Galles 103 68 21 14 240 91 +159 8 ottobre 2020 20 maggio 1981 2 maggio 1984
Irlanda (bandiera) Irlanda 57 46 8 3 230 49 +181 16 novembre 1949 5 novembre 1947 22 ottobre 1927
Irlanda del Nord (bandiera) Irlanda del Nord 41 29 8 4 93 32 +61 26 marzo 2005 13 novembre 1985 7 settembre 2005
Francia (bandiera) Francia 31 17 5 9 71 39 +32 17 novembre 2015 11 giugno 2012 13 giugno 2017
Spagna (bandiera) Spagna 27 13 4 10 45 32 +13 15 ottobre 2018 15 novembre 2016 8 settembre 2018
Svizzera (bandiera) Svizzera 26 17 6 3 57 19 +38 11 settembre 2018 9 giugno 2019 30 maggio 1981
Germania (bandiera) Germania 33 14 6 13 53 42 +11 29 giugno 2021 10 novembre 2017 22 marzo 2017
Svezia (bandiera) Svezia 25 9 9 7 40 32 +8 7 luglio 2018 20 giugno 2006 14 novembre 2012
Belgio (bandiera) Belgio 25 16 5 4 72 31 +41 11 ottobre 2020 29 maggio 1998 15 novembre 2020
Portogallo (bandiera) Portogallo 23 10 10 3 46 25 +21 2 giugno 2016 1º luglio 2006 12 giugno 2000
Ungheria (bandiera) Ungheria 22 15 2 5 56 30 +26 11 agosto 2010 28 aprile 1999 31 maggio 1962
Danimarca (bandiera) Danimarca 21 12 5 4 36 20 +16 5 marzo 2014 8 settembre 2020 14 ottobre 2020
Polonia (bandiera) Polonia 19 11 7 1 30 11 +19 15 ottobre 2013 17 ottobre 2012 6 giugno 1973
Austria (bandiera) Austria 18 10 4 4 58 27 +31 16 novembre 2007 4 settembre 2004 13 giugno 1979
Irlanda (bandiera) Irlanda 17 6 8 3 23 14 +9 12 novembre 2020 7 giugno 2015 15 febbraio 1995
Argentina (bandiera) Argentina 14 6 6 2 21 15 +6 12 novembre 2005 23 febbraio 2000 22 giugno 1986
Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia 14 5 5 4 23 20 +3 13 dicembre 1989 5 giugno 1974 5 giugno 1968
Bulgaria (bandiera) Bulgaria 12 8 4 0 26 2 +24 14 ottobre 2020 9 giugno 1999 -
Cecoslovacchia (bandiera) Cecoslovacchia 12 7 3 2 25 15 +10 25 aprile 1990 25 marzo 1992 30 ottobre 1975
Norvegia (bandiera) Norvegia 12 7 3 2 28 7 +21 3 settembre 2014 11 ottobre 1995 2 giugno 1993
Finlandia (bandiera) Finlandia 11 9 2 0 36 7 +29 24 marzo 2001 11 ottobre 2000 -
Unione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica 11 5 3 3 19 13 +6 21 maggio 1991 6 dicembre 1967 18 giugno 1988
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti 11 8 1 2 39 9 +30 15 novembre 2018 12 giugno 2010 9 giugno 1993
Turchia (bandiera) Turchia 11 9 2 0 33 1 +32 22 maggio 2016 11 ottobre 2003 -

Saldo negativo

Nazionale Giocate Vinte Pareggiate Perse Reti fatte Reti subite Differenza Ultima vittoria Ultimo pari Ultima sconfitta
Italia (bandiera) Italia 27 8 9 10 33 31 +2 15 agosto 2012 27 marzo 2018 14 giugno 2014
Brasile (bandiera) Brasile 26 4 11 11 23 34 −11 6 febbraio 2013 14 novembre 2017 14 novembre 2009
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi 22 6 9 7 31 29 +5 23 marzo 2018 12 agosto 2009 6 giugno 2019
Romania (bandiera) Romania 11 2 6 3 10 10 ±0 2 giugno 1970 12 ottobre 1994 20 giugno 2000
Uruguay (bandiera) Uruguay 11 3 3 5 11 15 −4 1º marzo 2006 29 marzo 1995 19 giugno 2014

Palmarès

Inghilterra 1966

Partecipazioni ai tornei internazionali

Campionato del mondo
Edizione Risultato
1930 Non partecipante
1934 Non partecipante
1938 Non partecipante
1950 Primo turno
1954 Quarti di finale
1958 Primo turno
1962 Quarti di finale
1966 Campione
1970 Quarti di finale
1974 Non qualificata
1978 Non qualificata
1982 Secondo turno
1986 Quarti di finale
1990 Quarto posto
1994 Non qualificata
1998 Ottavi di finale
2002 Quarti di finale
2006 Quarti di finale
2010 Ottavi di finale
2014 Primo turno
2018 Quarto posto
Campionato europeo
Edizione Risultato
1960 Non partecipante
1964 Non qualificata
1968 Terzo posto
1972 Non qualificata
1976 Non qualificata
1980 Primo turno
1984 Non qualificata
1988 Primo turno
1992 Primo turno
1996 Semifinali
2000 Primo turno
2004 Quarti di finale
2008 Non qualificata
2012 Quarti di finale
2016 Ottavi di finale
Giochi olimpici[37]
Edizione Risultato
Confederations Cup
Edizione Risultato
1992 Non invitata
1995 Non invitata
1997 Non qualificata
1999 Non qualificata
2001 Non qualificata
2003 Non qualificata
2005 Non qualificata
2009 Non qualificata
2013 Non qualificata
2017 Non qualificata


Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni


Statistiche dettagliate sui tornei internazionali

Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1930 Uruguay (bandiera) Uruguay Non partecipante - - - -
1934 Italia (bandiera) Italia Non partecipante - - - -
1938 Francia (bandiera) Francia Non partecipante - - - -
1950 Brasile (bandiera) Brasile Primo turno 1 0 2 2:2
1954 Svizzera (bandiera) Svizzera Quarti di finale 1 1 1 8:8
1958 Svezia (bandiera) Svezia Primo turno 0 3 1 4:5
1962 Cile (bandiera) Cile Quarti di finale 1 1 2 5:6
1966 Inghilterra (bandiera) Inghilterra Campione 5 1 0 11:3
1970 Messico (bandiera) Messico Quarti di finale 2 0 2 4:4
1974 bandiera Germania Ovest Non qualificata - - - -
1978 Argentina (bandiera) Argentina Non qualificata - - - -
1982 Spagna (bandiera) Spagna Secondo turno 3 2 0 6:1
1986 Messico (bandiera) Messico Quarti di finale 2 1 2 7:3
1990 Italia (bandiera) Italia Quarto posto 3 3 1 8:6
1994 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti Non qualificata - - - -
1998 Francia (bandiera) Francia Ottavi di finale 2 1 1 7:4
2002 Corea del Sud (bandiera) Corea del Sud / Giappone (bandiera) Giappone Quarti di finale 2 2 1 6:3
2006 Germania (bandiera) Germania Quarti di finale 3 2 0 6:2
2010 Sudafrica (bandiera) Sudafrica Ottavi di finale 1 2 1 3:5
2014 Brasile (bandiera) Brasile Primo turno 0 1 2 2:4
2018 Russia (bandiera) Russia Quarto posto 3 1 3 12:8
Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1960 Francia (bandiera) Francia Non partecipante - - - -
1964 Spagna (bandiera) Spagna Non qualificata - - - -
1968 Italia (bandiera) Italia Terzo posto 1 0 1 2:1
1972 Belgio (bandiera) Belgio Non qualificata - - - -
1976 Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia Non qualificata - - - -
1980 Italia (bandiera) Italia Primo turno 1 1 1 3:3
1984 Francia (bandiera) Francia Non qualificata - - - -
1988 bandiera Germania Ovest Primo turno 0 0 3 2:7
1992 Svezia (bandiera) Svezia Primo turno 0 2 1 1:2
1996 Inghilterra (bandiera) Inghilterra Semifinali 2 3 0 8:3
2000 Belgio (bandiera) Belgio / Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi Primo turno 1 0 2 5:6
2004 Portogallo (bandiera) Portogallo Quarti di finale 2 1 1 10:6
2008 Austria (bandiera) Austria / Svizzera (bandiera) Svizzera Non qualificata - - - -
2012 Polonia (bandiera) Polonia / Ucraina (bandiera) Ucraina Quarti di finale 2 2 0 5:3
2016 Francia (bandiera) Francia Ottavi di finale 1 2 1 4:4
2020[38] Europa (bandiera) Europa Qualificata 5 1 0 11:1
Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
2018-2019 Portogallo (bandiera) Portogallo Terzo posto Bronzo 2 2 2 7:8
2020-2021 Italia (bandiera) Italia 9° in Lega A 3 1 2 7:4

Tutte le rose

Template:Nazionale inglese mondiali 1950 Template:Nazionale inglese mondiali 1954 Template:Nazionale inglese mondiali 1958 Template:Nazionale inglese mondiali 1962 Template:Nazionale inglese mondiali 1966 Template:Nazionale inglese mondiali 1970 Template:Nazionale inglese mondiali 1982 Template:Nazionale inglese mondiali 1986 Template:Nazionale inglese mondiali 1990 Template:Nazionale inglese mondiali 1998 Template:Nazionale inglese mondiali 2002 Template:Nazionale inglese mondiali 2006 Template:Nazionale inglese mondiali 2010 Template:Nazionale inglese mondiali 2014 Template:Nazionale inglese mondiali 2018

Template:Nazionale inglese europei 1968 Template:Nazionale inglese europei 1980 Template:Nazionale inglese europei 1988 Template:Nazionale inglese europei 1992 Template:Nazionale inglese europei 1996 Template:Nazionale inglese europei 2000 Template:Nazionale inglese europei 2004 Template:Nazionale inglese europei 2012 Template:Nazionale inglese europei 2016

Campionato d'Europa UEFA 2020
Pickford, 2 Walker, 3 Shaw, 4 Rice, 5 Stones, 6 Maguire, 7 Grealish, 8 Henderson, 9 Kane, 10 Sterling, 11 Rashford, 12 Trippier, 13 Henderson, poi sostituito da Ramsdale, 14 Phillips, 15 Mings, 16 Coady, 17 Sancho, 18 Calvert-Lewin, 19 Mount, 20 Foden, 21 Chilwell, 22 White, 23 Johnstone, 24 James, 25 Saka, 26 Bellingham, CT: Southgate

Template:Nazionale inglese nations league 2019

Template:Nazionale inglese taca das nacoes

Rosa attuale

Lista dei giocatori convocati per le gare di UEFA Euro 2020.

Presenze e reti aggiornate al 7 luglio 2021.

N. Pos. Giocatore Data nascita (età) Pres. Reti Squadra
1 P Jordan Pickford 7 marzo 1994 (30 anni) 37 0
23 P Sam Johnstone 25 marzo 1993 (31 anni) 1 0
13 P Aaron Ramsdale 14 maggio 1998 (26 anni) 0 0
2 D Kyle Walker 28 maggio 1990 (34 anni) 60 0
5 D John Stones 28 maggio 1994 (30 anni) 48 2
6 D Harry Maguire 5 marzo 1993 (31 anni) 36 4
12 D Kieran Trippier 19 settembre 1990 (34 anni) 31 1
3 D Luke Shaw 12 luglio 1995 (29 anni) 15 0
21 D Ben Chilwell 21 dicembre 1996 (27 anni) 14 0
15 D Tyrone Mings 13 marzo 1993 (31 anni) 13 0
24 D Reece James 8 dicembre 1999 (24 anni) 7 0
16 D Conor Coady 25 febbraio 1993 (31 anni) 5 1
22 D Ben White 8 ottobre 1997 (27 anni) 2 0
8 C Jordan Henderson 17 giugno 1990 (34 anni) 63 1
4 C Declan Rice 14 gennaio 1999 (25 anni) 23 1
19 C Mason Mount 10 gennaio 1999 (25 anni) 20 4
14 C Kalvin Phillips 2 dicembre 1995 (28 anni) 14 0
20 C Phil Foden 28 maggio 2000 (24 anni) 9 2
26 C Jude Bellingham 29 giugno 2003 (21 anni) 7 0
10 A Raheem Sterling 8 dicembre 1994 (29 anni) 67 17
9 A Harry Kane 28 luglio 1993 (31 anni) 60 38
11 A Marcus Rashford 31 ottobre 1997 (27 anni) 45 12
17 A Jadon Sancho 25 marzo 2000 (24 anni) 21 3
18 A Dominic Calvert-Lewin 16 marzo 1997 (27 anni) 11 4
7 A Jack Grealish 10 settembre 1995 (29 anni) 11 0
25 C Bukayo Saka 5 settembre 2001 (23 anni) 8 1

Record individuali

Lo stesso argomento in dettaglio: Calciatori della Nazionale inglese.

Dati aggiornati al 7 luglio 2021

In grassetto i giocatori ancora in attività in nazionale.

Record presenze

Posizione Giocatore Presenze Reti Periodo
1 Peter Shilton 125 0 1970-1990
2 Wayne Rooney 120 53 2003-2018
3 David Beckham 115 17 1996-2009
4 Steven Gerrard 114 21 2000-2014
5 Bobby Moore 108 2 1962-1973
6 Ashley Cole 107 0 2001-2014
7 Bobby Charlton 106 49 1958-1970
Frank Lampard 29 1999-2014
9 Billy Wright 105 3 1946-1959
10 Bryan Robson 90 26 1980-1991

Record reti

Posizione Giocatore Reti Presenze Periodo
1 Wayne Rooney 53 120 2003-2018
2 Bobby Charlton 49 106 1958-1970
3 Gary Lineker 48 80 1984-1992
4 Jimmy Greaves 44 57 1959-1967
5 Michael Owen 40 89 1998-2008
6 Harry Kane 38 60 2015-
7 Nat Lofthouse 30 33 1950-1958
Alan Shearer 63 1992-2000
Tom Finney 76 1946-1958
10 Vivian Woodward 29 23 1903-1911
Frank Lampard 106 1999-2014

Commissari tecnici

Note

  1. ^ a b (EN) Men's Ranking, su fifa.com.
  2. ^ L'Inghilterra non vince mai, su ilpost.it, 28 giugno 2016.
  3. ^ (EN) England Match No. 1 – Scotland – 30 November 1872 – Match Summary and Report, su englandfootballonline.com.
  4. ^ (EN) Tim Hart, England v USA: 1950 World Cup win over the Three Lions lives long in the memory, Londra, The Daily Telegraph, 12 giugno 2010.
  5. ^ (EN) John Goodbody, Football's November revolution: Magnificent Magyars storm England's Wembley fortress, The Times, 22 novembre 2003 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2011).
  6. ^ (EN) England v West Germany at Italia '90 – as it happened, in The Guardian, 27 marzo 2014.
  7. ^ (EN) Owen Gibson, Rifts appear as players grow tired of Capello regime, The Guardian, 21 giugno 2010.
  8. ^ (EN) Fabio Capello quits as England manager after meeting with FA, su bbc.co.uk, BBC, 8 febbraio 2012.
  9. ^ (EN) BBC Sport – Roy Hodgson appointed England manager by FA, su bbc.co.uk, BBC, 1º maggio 2012.
  10. ^ (EN) Phil McNulty, England 0–0 Italy (2–4 on pens), 24 giugno 2012.
  11. ^ (EN) World Cup 2014: England crash out after Costa Rica surprise Italy, The Guardian, 20 giugno 2014.
  12. ^ (EN) England 0 Costa Rica 0: Winless Three Lions bow out of Brazil 2014 with a whimper, The Daily Record, 24 giugno 2014.
  13. ^ Wayne Rooney the record man helps blast England into Euro 2016 finals, su theguardian.com, BBC Sport, 5 settembre 2015.
  14. ^ (EN) FT: England Out of Euro 2016 – BBC Sport, su bbc.co.uk, BBC Sport, 27 giugno 2016.
  15. ^ (EN) Euro 2016: Roy Hodgson resigns after England lose to Iceland, BBC Sport, 28 giugno 2016.
  16. ^ Scandalo Allardyce: non è più il ct dell'Inghilterra, Sport Mediaset, 27 settembre 2016.
  17. ^ (EN) Gareth Southgate: Interim England manager wants future decided within a month, BBC Sport, 14 novembre 2016.
  18. ^ (EN) Former defender signs four-year deal to lead Three Lions, su thefa.com, The Football Association, 30 novembre 2016.
  19. ^ (EN) World Cup 2018: England beat Colombia 4-3 on penalties, BBC Sport, 3 luglio 2018.
  20. ^ (EN) Sweden 0-2 England: Harry Maguire and Dele Alli head England into World Cup semis, in Sky Sports, 8 luglio 2018.
  21. ^ (EN) They've come home: England return after World Cup heroics, Sky News, 15 luglio 2018.
  22. ^ (EN) Sito ufficiale Stadio Wembley, su wembleystadium.com. URL consultato il 23 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2017).
  23. ^ Il nuovo Wembley in bilico sull'atletica, su repubblica.it, 2 dicembre 1999.
  24. ^ Wembley chiude, su www2.raisport.rai.it, 6 ottobre 2000. URL consultato il 29 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2018).
  25. ^ Massimo Vincenzi, La leggenda di Wembley all'asta su Internet, su repubblica.it, 31 ottobre 2000.
  26. ^ Paolo De Carolis, Il nuovo Wembley è (quasi) pronto, su corriere.it, 12 marzo 2007.
  27. ^ Maurizio Crosetti, la partita, in la Repubblica, 25 marzo 2007, p. 56.
  28. ^ Emanuele Gamba, Addio mitico Highbury, se ne va un altro stadio storico, in la Repubblica, 28 marzo 2006, p. 64.
  29. ^ Enrico Franceschini, Inghilterra, lo spettacolo non conosce categoria. In 50mila per una finale di quinta divisione, su repubblica.it, 18 maggio 2015.
  30. ^ (EN) England's Change Uniform – December 1935, su englandfootballonline.com.
  31. ^ (EN) England's Away Uniform – May 1959, su englandfootballonline.com.
  32. ^ (EN) England's Away Uniform – March-November 1996, su englandfootballonline.com.
  33. ^ Il pugile David Haye presenta la nuova maglia away dell'Inghilterra, in passionemaglie.it, 2 luglio 2011.
  34. ^ (EN) England's Tournament Uniform – World Cup 1970 (June), su englandfootballonline.com.
  35. ^ (EN) England's Alternate Uniform – May-June 1973, su englandfootballonline.com.
  36. ^ (EN) England's Alternate Uniform – March-September 1992, su englandfootballonline.com.
  37. ^ Come da regolamento FIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionare questa pagina.
  38. ^ Originariamente previsto per il 2020, fu posticipato al 2021 in seguito alla pandemia di COVID-19 del 2019-2021

Bibliografia

  • Giovanni Armillotta. Come Fifa comanda. «I Quaderni speciali di Limes», n. 2 - 2005
  • Antonio Papa, Guido Panico. Storia sociale del calcio in Italia dai club dei pionieri alla nazione sportiva (1887-1945), Il Mulino, Bologna 1993, ISBN 88-15-08764-8.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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