NGC 2359

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Elmetto di Thor)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Elmetto di Thor
Nebulosa a emissione
NGC 2359 (Nebulosa Elmetto di Thor)
Scoperta
ScopritoreWilliam Herschel
Data1785
Dati osservativi
(epoca J2000.0)
CostellazioneCane Maggiore
Ascensione retta07h 18m 31s[1]
Declinazione-13° 13′ 38″[1]
Dimensione apparente (V)22' x 10'
Caratteristiche fisiche
TipoNebulosa a emissione
Classe3 3 3[2]
Galassia di appartenenzaVia Lattea
Altre designazioni
NGC 2359; IC 468 (parte di NGC 2359),
LBN 1041; Sh2-298; RCW 5
Mappa di localizzazione
NGC 2359
Categoria di regioni H II

NGC 2359 (nota anche come Nebulosa Elmetto di Thor e Gum 4) è una nebulosa a emissione situata nella costellazione del Cane Maggiore.

Reperire la sua esatta posizione in cielo non è affatto semplice; l'unico modo meno difficile è seguire l'allineamento tra le stelle ι e γ Canis Majoris e poi, proseguendo di circa due volte la loro distanza, deviare la direzione di circa 10° verso est. Al di fuori della portata di qualunque binocolo, è invece visibile attraverso Telescopi di aperture di almeno 120mm di diametro, nei quali si presenta come una macchietta a forma di lettera Q. In fotografia appare invece un oggetto meraviglioso. Al centro della nebulosa si trova una caldissima stella di Wolf-Rayet, che la illumina, eccitandone l'idrogeno e ionizzandolo; questa stella è catalogata come WR 7, o HD 56925, e possiede una magnitudine pari a 10,40,[1] e sarebbe la principale responsabile della formazione della nebulosa, composta dal gas espulso dalla stella stessa.

Altre ipotesi per spiegare i getti a forma di arco osservati nella nube comprendono quella secondo cui la stella centrale circa 7 milioni di anni fa sia stata una supergigante rossa, il cui moto proprio in direzione est ha causato un'onda d'urto allo scontro fra il forte vento stellare e il mezzo interstellare circostante, molto denso a causa della presenza di una nube molecolare, causando la struttura visibile; altre ipotesi ancora menzionano altre stelle come responsabili della struttura arcuata della nebulosa.[3]

  1. ^ a b c Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 23 dicembre 2009.
  2. ^ Sharpless, Stewart, A Catalogue of H II Regions., in Astrophysical Journal Supplement, vol. 4, dicembre 1959, p. 257, DOI:10.1086/190049. URL consultato il 23 dicembre 2009.
  3. ^ Chen, Yang; Wang, Zhen-Ru; Qu, Qin-Yue, On the wind-powered nebula NGC 2359 and the WN star HD 56925, in Astrophysical Journal, Part 1, vol. 438, n. 2, gennaio 1995, pp. 950-956, DOI:10.1086/175136. URL consultato il 23 dicembre 2009.
  • Catalogo NGC/IC online, su ngcicproject.org. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0, William-Bell inc. ISBN 0-943396-14-X

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Oggetti del profondo cielo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di oggetti non stellari