Nino Farina: differenze tra le versioni
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== Risultati in F1 == |
== Risultati in F1 == |
Versione delle 14:48, 14 ago 2020
«Sarà storicamente ricordato come il pilota che per primo si è fregiato del titolo mondiale quando, nel 1950, fu istituito il Campionato del mondo di Formula 1.»
Nino Farina | ||||||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | Italia Italia (dal 1946) | |||||||||||||||||||||||||
Automobilismo | ||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||
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Giuseppe Farina, detto Nino (Torino, 30 ottobre 1906 – Aiguebelle, 30 giugno 1966), è stato un pilota automobilistico italiano, vincitore del titolo di campione del mondo di Formula 1 nel 1950.
Celeberrimo per essere stato, nel 1950, il primo campione del mondo di Formula 1 moderna (e vincitore, sempre in quell'anno, del primo Gran Premio nella storia della Formula 1, oltre ad ottenere la prima pole position), era anche noto alle cronache mondane per alcuni comportamenti, dentro e fuori i circuiti, in quegli anni considerati "eccessivi". Si ricorda, ad esempio, il vezzo di correre con un sigaro cubano fra le labbra, oltre alla sua grande passione per le donne. Si laureò in Scienze Politiche.
Suo padre Giovanni era il fondatore degli "Stabilimenti Farina", una delle più antiche ed importanti carrozzerie automobilistiche dell'epoca, mentre suo zio era Battista Farina, a sua volta fondatore della più famosa Pininfarina.
Morì nel 1966 all'età di 59 anni in un incidente stradale presso Aiguebelle, uscendo di strada in una curva presa ad alta velocità con la sua Ford Cortina Lotus, mentre si stava recando a Reims per assistere al Gran Premio di Francia.
Carriera
Farina disputa la sua prima gara nel 1925 su una Chiribiri, la Aosta-Gran San Bernardo, terminata con un incidente. Nel 1933 torna alle corse correndo per la Maserati stringendo un buon rapporto con l'asso del volante Tazio Nuvolari. nel 1936 viene chiamato da Enzo Ferrari per correre per la Scuderia Ferrari giungendo secondo alla Mille Miglia di quello stesso anno. Nella prima parte della carriera Farina dimostrò un'eccessiva aggressività collezionando numerosi ritiri; per suo stessa ammissione sarà proprio Nuvolari a concorrere alla crescita del pilota torinese. Il 25 aprile del 1937 al Gran Premio di Napoli coglie il suo primo successo a bordo di una Alfa Romeo 12C. Nel 1938 al Gran Premio d'Italia ottiene il primo podio in una gara valida per il Campionato Europeo giungendo secondo alle spalle di Nuvolari e davanti alla Mercedes di Von Brauchitsch. Nel 1939 corre con la nuova Alfa Romeo 158 progettata per correre nel campionato europeo, nella categoria Voiturette giungendo primo al Gran Premio di Svizzera nella categoria. Al Termine della Guerra, Farina fa il suo ritorno alle corse e nel 1946 si aggiudica il I Gran Premio delle Nazioni con la 158. Nel 1948 domina il Gran Premio di Monaco (una delle 5 grandi prove in calendario quell'anno) realizzando un Hat Trick a bordo di una Maserati 4CLT; oltre alla gara del principato si aggiudica quell'anno anche il gran premio delle nazioni sempre su maserati e il gran premio sul Circuito del Garda con una Ferrari 125 F1 (prima vittoria di una Ferrari in un Gran Premio). Il 1949 lo vede trionfare solamente al Gran Premio di Losanna con una Maserati.
Farina esordisce nel Campionato del mondo di Formula 1 nel primo gran premio della storia del mondiale, il 3º British Grand Prix sul circuito di Silverstone, riuscendo nell'impresa di partire in pole position, marcare il giro più veloce in gara e aggiudicarsi la vittoria. Al volante di una Alfa Romeo 158 della scuderia ufficiale, la Alfa Romeo Spa, Farina precede i compagni di squadra Luigi Fagioli e Reg Parnell, in un vero trionfo per la casa automobilistica italiana. Il quarto pilota, il grande Juan Manuel Fangio, è costretto al ritiro al 62º di 70 giri.
Il calendario mondiale prevedeva per il 1950 sette eventi: Farina partecipa a sei gran premi, saltando la 500 Miglia di Indianapolis (Indianapolis International Motor Sweepstakes), gara praticamente riservata ai piloti statunitensi. Oltre alla vittoria nel gran premio inaugurale, il pilota italiano riesce ad imporsi anche nel gran premio di Svizzera ed in quello d'Italia, marcando altri due giri veloci (che al tempo assegnavano 1 pt) e una pole position. Grazie alla vittoria nel gran premio di casa, a Monza, ultima gara del mondiale, Farina risulta primo nella graduatoria mondiale con 30 punti, davanti ai compagno di squadra Fangio (27 pt) e Fagioli (24 pt).
Nel 1951 Farina partecipa, al volante di una Alfa Romeo 159 ufficiale, ad 8 dei 9 gran premi mondiali, saltando ancora l'appuntamento della 500 Miglia di Indianapolis. Il campionato vede la lotta tra l'Alfa Romeo e la Ferrari. Farina risulta 4º nella graduatoria mondiale (19 punti), vinta dal compagno di squadra Fangio (31 punti) sul ferrarista Alberto Ascari (25 punti) all'ultima gara. Farina riesce ad aggiudicarsi una vittoria ed a salire sul gradino più basso del podio in 3 occasioni (una volta in coabitazione con Felice Bonetto), marcando un giro veloce. Il gran premio del Belgio, la gara vinta da Farina, entra nella storia della Formula 1: la gara è infatti pesantemente condizionata dall'usura degli pneumatici, con le Ferrari costrette a cambiarli cinque volte e le Alfa Romeo ben otto.
Nel 1952 la Formula 1 adotta il regolamento della Formula 2: il ritiro dell'Alfa Romeo lascia infatti la sola Ferrari in grado di allestire una monoposto da F 1. Si decide quindi di cambiare le regole: la Ferrari, con il modello 500, domina comunque la stagione, con sette vittorie su 8 gran premi. Farina, passato proprio alla Ferrari, riesce a piazzarsi per ben 4 volte al secondo posto, finendo 2º (con 25 punti) nella graduatoria mondiale alle spalle di Ascari, compagno di squadra e dominatore della stagione.
Farina resta alla Ferrari anche nelle stagioni 1953, 1954 e 1955. Nel 1953, sempre alla guida di una Ferrari 500 F2, Farina prende parte a sette gran premi, centrando la vittoria in quello di Germania sul tracciato del mitico Nürburgring; conclude inoltre tre volte al secondo posto ed una al terzo, segnando pure una pole position. Le vittorie potevano essere due, ma Farina è costretto a fare i conti con l'orgoglio di Ascari. In occasione del Gran premio di Svizzera, pochi giorni dopo il trionfo tedesco, Farina si trova infatti in testa alla gara; con le Ferrari sicure della tripletta, dai box viene impartito l'ordine di mantenere le posizioni: Farina, Mike Hawthorn e appunto Ascari. Ma quest'ultimo si ribella e va a prendersi la vittoria ed il titolo mondiale.
Anche nel gran premio d'Italia Farina vede sfumare la possibilità di vincere la gara: Ascari è al comando sull'ultima curva, pressato appunto da Farina e da Fangio (su Maserati), quando perde il controllo della sua macchina e va in testa coda. Farina è costretto però a saltare sul prato per evitare il compagno di squadra, lasciando la vittoria a Fangio. In una stagione tanto movimentata trovano spazio purtroppo anche note negative: nella prova inaugurale, il gran premio di Argentina, Farina travolge alcuni spettatori assiepati lungo il ciglio della strada; il bilancio della gara, comprensivo dell'incidente causato dalla Gordini di Robert Manzon, è tragico: dieci morti e trenta feriti, di cui dieci gravi. Il presidente dell'Argentina Peron aveva decretato l'accesso gratuito al circuito.
Nella graduatoria mondiale è 3º con 26 punti, preceduto dal compagno di squadra Ascari (al secondo titolo) e da Fangio.
Nel 1954 il mondiale riapre le porte alle vere Formula 1. Farina prende parte, alla guida di una Ferrari, a due soli gran premi, giungendo secondo in quello inaugurale di Argentina. Proprio questo evento è il primo caso di ricorso post-gara respinto: per un cambio gomme Fangio, vincitore della gara su Maserati, utilizza ben cinque meccanici al posto dei tre previsti dal regolamento. La Ferrari, certa della vittoria a tavolino, suggerisce a Farina e González di non forzare. Il reclamo di Maranello è però respinto sia dagli organizzatori che, più tardi, dalla FIA. Nell'altro gran premio stagionale, Farina guida con un tutore di cuoio al braccio destro, fratturato in occasione della Mille Miglia.
Nella stagione 1955 Farina disputa tre gran premi conquistando un curioso record. Il gran premio di Argentina, gara inaugurale del campionato, verrà ricordato per il grande numero di cambi di pilota, ben 15, dovuti sia alle particolari condizioni climatiche (35 gradi all'ombra e 55 sul circuito), che alla conseguente stanchezza: Farina, per il gioco dei cambi, finisce quindi al secondo posto (con González e Trintignant) e al terzo (con Maglioli e Trintignant). La vettura è una Ferrari 625, la stessa con cui Farina si aggiudicherà il gradino più basso del podio in occasione del gran premio del Belgio. L'ultima presenza di Farina in Formula 1 è il gran premio d'Italia: schierato dalla Ferrari con le vetture rilevate dalla Lancia in seguito all'incidente mortale di Ascari, non riesce a prendere parte alla gara per problemi alle gomme.
L'anno successivo volle partecipare alla 500 Miglia di Indianapolis con la Bardahl Ferrari Experimental, una monoposto assemblata dalla OSCA, impiantando un motore Ferrari tipo 446 su un telaio Kurtis Kraft. Il tentativo di qualificazione fallì a causa di non superate difficoltà nella messa a punto dell'impianto di iniezione meccanica Hilborn.
Nino Farina è stato sepolto al Cimitero monumentale di Torino.
Palmarès
- Campionato italiano assoluto di velocità (1937, 1938, 1939 e 1950)
- Campionato italiano di Formula 2 (1952, 1953)
- Campionato mondiale di Formula 1 (1950)
- Gran Premio del Belgio (1951)
- Gran Premio di Germania (1953)
- Gran Premio di Gran Bretagna (1950)
- Gran Premio d'Italia (1950)
- Gran Premio di Monaco (1948)
- Gran Premio di Svizzera (1950)
- 1000 km di Buenos Aires (1954)
- 1000 km del Nürburgring (1953)
- 24 Ore di Spa (1953)
Risultati nel Campionato europeo
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- Piloti dell'Alfa Romeo in Formula 1
- Piloti della Scuderia Ferrari
- Piloti della Kurtis Kraft
- Piloti automobilistici italiani
- Piloti automobilistici del XX secolo
- Italiani del XX secolo
- Nati nel 1906
- Morti nel 1966
- Nati il 30 ottobre
- Morti il 30 giugno
- Nati a Torino
- Morti ad Aiguebelle
- Piloti di Formula 1 italiani
- Morti per incidente stradale
- Piloti della Mille Miglia
- Insigniti con la medaglia al valore atletico
- Pininfarina