Sergio Pininfarina

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Sergio Pininfarina

Presidente di Confindustria
Durata mandato26 maggio 1988 –
26 maggio 1992
PredecessoreLuigi Lucchini
SuccessoreLuigi Abete

Senatore a vita della Repubblica Italiana
Durata mandato23 settembre 2005 –
3 luglio 2012
LegislaturaXIV, XV, XVI
Gruppo
parlamentare
Gruppo misto
Tipo nominaNomina presidenziale di Carlo Azeglio Ciampi
Incarichi parlamentari
  • Membro 11ª Commissione permanente (Lavoro, previdenza sociale)
Sito istituzionale

Europarlamentare
Durata mandato17 luglio 1979 –
1º luglio 1988
LegislaturaI, II
Gruppo
parlamentare
Gruppo ELDR
CircoscrizioneItalia nord-occidentale
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Liberale Italiano
Titolo di studioLaurea in ingegneria
UniversitàPolitecnico di Torino
ProfessioneImprenditore

Sergio Pininfarina, nato con il cognome di Farina (Torino, 8 settembre 1926Torino, 3 luglio 2012), è stato un imprenditore, carrozziere e designer italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Cugino del campione di Formula 1 Nino Farina, Sergio Farina diventa il presidente dell'omonima azienda di carrozzerie alla morte del padre Battista "Pinin" Farina che ne fu il fondatore. Il diminutivo "Pinin" è stato aggiunto all'originario cognome "Farina" nel 1961, con decreto del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.

Consegue la laurea in ingegneria meccanica nel 1950 al Politecnico di Torino, approfondendo le sue conoscenze nel Regno Unito e negli Stati Uniti. L'azienda Pininfarina diviene famosa negli anni cinquanta per l'eleganza delle carrozzerie realizzate e, soprattutto, per il disegno sempre all'avanguardia, garantendo così un successo ininterrotto della marca Pininfarina riconosciuto tutt'oggi in tutto il mondo.

Sergio Farina (a destra) insieme al padre Battista negli uffici Pininfarina nel 1950.
Sergio Pininfarina negli anni 1960, davanti alla Ferrari 400 Superamerica di Gianni Agnelli.

A partire dagli anni ottanta Pininfarina riconosce l'importanza dell'aerodinamica dei suoi modelli e concentra tutti i suoi sforzi nel migliorare i modelli non solo da un punto di vista estetico ma soprattutto aerodinamico, raggiungendo così il risultato di stabilirsi anche come punto di riferimento per le carrozzerie di macchine sportive e veloci eseguendo dei modelli persino per la Ferrari. In precedenza aveva avuto un'esperienza politica: alle elezioni europee del 1979 si candidò con il Partito Liberale Italiano, risultando eletto.

Cinque anni dopo conferma il suo seggio a Strasburgo, sempre col PLI: si dimette però da europarlamentare nel 1988, anno in cui diverrà presidente della Confindustria, conservando tale carica fino al 1992. Nel 1991 a Detroit gli viene assegnato il "Designer Lifetime Achievement Award" come migliore designer automobilistico del mondo. È stato presidente del comitato scientifico-didattico dell'ISIA di Roma. L'industriale italiano è stato nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 23 settembre 2005.

Pur avendo votato per il candidato ufficiale del centrodestra Giulio Andreotti come presidente del Senato il 19 maggio 2006 ha votato la fiducia al governo Prodi II; successivamente non ha partecipato ad alcuna votazione del Senato fino al 21 febbraio 2007, giorno in cui si è astenuto sulla mozione della maggioranza sulla politica estera[1]. Il 28 febbraio seguente, quando l'esecutivo fu rinviato al Senato dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano per ottenere nuovamente la fiducia, Pininfarina ed Andreotti non parteciparono al voto, confermando di fatto la sfiducia e il ritorno alle urne.

Il 12 agosto 2008 in seguito alla morte del figlio Andrea, il figlio Paolo diventò il nuovo Presidente di Pininfarina S.p.A.[2].

Sergio Pininfarina è morto il 3 luglio 2012, nella sua casa di Torino, all'età di 85 anni, dopo una lunga malattia[3][4]. È sepolto nel Cimitero monumentale di Torino.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere del lavoro - nastrino per uniforme ordinaria
«Prima ancora di conseguire la laurea entrò nell'azienda paterna che a quel tempo produceva due carrozzerie al giorno. Già nel 1955 intuiti i futuri sviluppi dell'automobile diede inizio alla progettazione di un nuovo stabilimento di Grugliasco (Torino) su una superficie di 30000 m2, che entrò in funzione nel 1958. Nel 1961 nominato Amministratore Delegato e Direttore Generale della Pininfarina assunse la piena responsabilità della conduzione dell'Azienda ed alla morte del padre, awenuta nel 1966, gli succedette nella carica di Presidente esecutivo. Sotto la sua guida il nuovo stabilimento subì vari ampliamenti adeguandosi tempestivamente alle necessità del mercato. Seguì la costruzione di un nuovo Centro Studi e Ricerche inaugurato nel 1966, e la realizzazione di una galleria del vento per modelli in scala 1:1, la prima in Italia ed una delle sette esistenti nel mondo, inaugurata nel novembre del 1972. Sensibile ai problemi della sicurezza dell'automobile ha incoraggiato studi e ricerche in questo campo. Fra i risultati più significativi si citano la Sigma PF del 1963, uno studio di carrozzeria sicura per autovetture di media cilindrata e la Sigma Grand Prix del 1969, un progetto per una monoposto di Formula, raggruppante concetti e dispositivi originali di sicurezza attiva e passiva. La produzione della Pininfarina, i cui stabilimenti si estendono su di una superficie di circa 150.000 m2, è stata nel 1975 di 22.849 carrozzerie, di cui il 90% destinate ai mercati esteri, con un fatturato di oltre 31,5 miliardi.»
— 1976[5]
Ufficiale della Legion d'Onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2002 gli furono assegnati il Premio Internazionale Gerolamo Cardano, e la Laurea honoris causa in Disegno Industriale dal Politecnico di Milano.

Laurea honoris causa - nastrino per uniforme ordinaria
Laurea honoris causa

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I voti che hanno affondato il governo, su corriere.it, Corriere della Sera, 22 febbraio 2007. URL consultato il 30 dicembre 2007.
  2. ^ Pininfarina: Paolo Pininfarina nuovo presidente, su finanza.lastampa.it, La Stampa.it, 12 agosto 2008. URL consultato il 15 aprile 2011.
  3. ^ Addio a Sergio Pininfarina designer e senatore a vita, su torino.repubblica.it, la Repubblica, 3 luglio 2012. URL consultato il 3 luglio 2012.
  4. ^ Addio a Pininfarina, genio del design che ha reso l'auto un'opera d'arte, su lastampa.it, La Stampa, 3 luglio 2012. URL consultato il 14 maggio 2014.
  5. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Presidente di Confindustria Successore
Luigi Lucchini 1988 - 1992 Luigi Abete
Controllo di autoritàVIAF (EN18033714 · ISNI (EN0000 0000 5669 6191 · SBN CFIV112051 · ULAN (EN500354405 · LCCN (ENn90688229 · GND (DE119522810 · WorldCat Identities (ENlccn-n90688229