Botticino

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Botticino
comune
Botticino – Stemma
Botticino – Bandiera
Botticino – Veduta
Botticino – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoGianbattista Quecchia (LSP-FdI-FI-L.Civiche) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°32′02″N 10°18′28″E / 45.533889°N 10.307778°E45.533889; 10.307778 (Botticino)
Altitudine153 m s.l.m.
Superficie18,48 km²
Abitanti10 729[2] (31-12-2023)
Densità580,57 ab./km²
FrazioniBotticino Mattina (sede comunale), Botticino Sera, San Gallo[1]
Comuni confinantiBrescia, Nave, Nuvolera, Rezzato, Serle
Altre informazioni
Cod. postale25080, 25082
Prefisso030
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017023
Cod. catastaleB091
TargaBS
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 455 GG[4]
Nome abitantibotticinesi
Patronosanti Faustino e Giovita a Botticino Mattina, santa Maria Assunta a Botticino Sera, san Bartolomeo a san Gallo
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Botticino
Botticino
Botticino – Mappa
Botticino – Mappa
Posizione del comune di Botticino nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

Botticino (Butisì in dialetto bresciano[5][6]) è un comune italiano di 10 729 abitanti[2] della provincia di Brescia in Lombardia. È situato nell'area pedemontana a nord-est del capoluogo, ai piedi delle prealpi bresciane.

Si trova in una posizione particolarmente pittoresca, sovrastato dal Monte Maddalena e circondato da numerose colline su cui sorgono vigneti e uliveti ed è noto per il marmo Botticino. Botticino è sede di un'importante università italiana di restauro, dove lo studio è focalizzato sulla preservazione dei beni artistici e culturali.

Il comune è stato costituito nel 1928 dall'unione dei comuni di Botticino Sera e Botticino Mattina, divenute frazioni assieme a San Gallo.[7]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Botticino si trova a nord-est della città di Brescia. Le frazioni di Botticino Mattina e San Gallo si estendono sulle pendici del Monte Maddalena e del Monte Fratta; la sede comunale di Botticino Mattina si estende nel contiguo ampio fondo del rio Rino.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Sembra che il nome di Botticino derivi da Bottus, condottiero romano cui era stata assegnata la Valverde; oppure da Bottius, grande proprietario delle cave di marmo in epoca romana.[senza fonte]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Botticino Mattina nel XVII secolo era già noto in tutta la Repubblica di Venezia per le sue pregiate pietre marmoree, che qui avevano le cave più estese.

Durante il periodo di appartenenza all'Impero austro-ungarico all'interno del Regno Lombardo-Veneto, nonostante il ripristino delle favorevoli concessioni economiche già elargite dalla Repubblica di Venezia e soppresse durante il periodo francese (1797-1814), Botticino si distinse per un'intensa attività irredentista, che culminerà nel 1849, dopo le Dieci giornate di Brescia, con una violenta repressione da parte della polizia austriaca. Tra i personaggi che in questo periodo caratterizzarono la vita del paese vanno ricordati Luigi Cazzago e Tito Speri.

L'inizio del XX secolo segna un autentico boom della commercializzazione del marmo di Botticino, grazie all'opera del ministro bresciano Giuseppe Zanardelli, che per la costruzione dell'Altare della Patria commissionò la fornitura del marmo esclusivamente a Botticino.

Dal 2006 è presente, all'interno del Comune, un gruppo di Protezione Civile comprendente un reparto idrogeologico e due squadre di Antincendio boschivo.

L'8 novembre 2009 papa Benedetto XVI ha fatto visita alla parrocchia di Botticino Sera per sostare in preghiera sulla tomba di sant'Arcangelo Tadini.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«Partito semitroncato: nel 1º d’azzurro alla botte d'argento cerchiata di nero; nel 2º di verde alla fabbrica d'oro sinistrata da una ciminiera fumante pure d'oro; nel 3º di rosso alla colonna ionica d'argento.»

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Teatro Centro Lucia[modifica | modifica wikitesto]

Il teatro polifunzionale del Centro Lucia è stato progettato dall'architetto Sergio Pascolo. È un'opera a pianta quadra con volume esterno prismatico, evoca la torre civica del passato, simbolo della collettività e riferimento per la vita pubblica e la cittadinanza.

È articolato su tre piani: nell'interrato ospita la sala minore riservata ai servizi per il pubblico e artisti; al piano terra si trova la sala maggiore dotata di tribuna telescopica, richiudibile per eventi che richiedono la sala piana libera, che è circondata da gallerie su tre lati e su tre piani. La terrazza di copertura è concepita come una "sala a cielo aperto", con straordinaria vista sul paese, sulle cave e sulle montagne. Sul lato sud il fondale dello spazio scenico è attrezzato con una parte apribile, in modo da stabilire una seconda apertura dell'edificio all'esterno e trasformare la sala in un palcoscenico per gli spettatori all'aperto.

Chiesa della Santissima Trinità[modifica | modifica wikitesto]

Si trova sul colle di San Gallo, adiacente all'ex monastero omonimo, nato intorno al 1100 e ora sede di una scuola di restauro. La chiesa è da tempo immemore luogo di devozione della popolazione della frazione San Gallo, così come la Madonna con Bambino, statua lignea risalente ai primi del Seicento. Chiusa nel 2000 a seguito di problemi statici, è stata riaperta nel dicembre 2006 dopo lunghi interventi di consolidamento e restauro. La chiesa, annessa alla scuola di restauro di cui costituisce l'aula magna, non è visitabile, se non in occasione di specifiche iniziative.

Basilica minore di Santa Maria Assunta[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Basilica minore di Santa Maria Assunta (Botticino).

Si trova nel centro di Botticino Sera, poco distante dall'antica chiesa parrocchiale. È un edificio a pianta longitudinale, con navata unica, che venne costruito a partire dal 1699 su iniziativa del parroco don Pietro Morari. Il progetto è attribuibile con molta probabilità a un componente della famiglia Spazzi (forse Bartolomeo). La nuova chiesa venne adornata da nuovi altari marmorei e pale d'altare nei secoli XVII, XVIII, XIX e XX, mentre la definitiva decorazione del presbiterio e della volta che si concluse solo nei primi decenni del Novecento. Nel maggio del 2009 alla chiesa parrocchiale è stato conferito il titolo di basilica minore e di santuario diocesano dedicato a San Arcangelo Tadini.

Chiesa dei Santi Faustino e Giovita[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa dei Santi Faustino e Giovita (Botticino).

La parrocchiale di Botticino Mattina venne edificata nel XVIII secolo su disegno di Giovanni Battista Marchetti; fu aperta al culto nel 1776 e consacrata nel 1932.

Palazzo della Canonica[modifica | modifica wikitesto]

Interno della vecchia canonica di Botticino

Il palazzo della Canonica è stato costruito nel 1765 per iniziativa di don Girolamo Giorgi e prende forma all'indomani della conclusione dei lavori per la fabbrica della nuova parrocchiale; è possibile che sostituisse un altro edificio più piccolo della prima metà del Seicento.

Sul portale in bugnato, con cancello in ferro battuto, spicca lo stemma di famiglia dei parroci don Pietro e Francesco Morari, fautori dei lavori della nuova chiesa.

L'antica chiesa parrocchiale[modifica | modifica wikitesto]

Maffeo Olivieri, Crocifisso di Botticino, post 1517. Proveniente dall'antica chiesa parrocchiale, è oggi al Museo diocesano di Brescia.

È da ritenersi l'edificio sacro di più antica fondazione di tutta la Valverde, in quanto probabilmente fu eretto attorno all'VIII secolo.[8] Subì una radicale ricostruzione attorno alla metà del Quattrocento in cui venne allungato e ampliato.

Attorno agli anni trenta del XX secolo l'edificio viene trasformato in cinema e solo alla fine degli anni ottanta si provvede a ridargli dignità e una funzione più consona alla propria storia artistica tramite un radicale restauro.

La decorazione è testimoniata dall'esistenza di almeno tre cicli pittorici eseguiti nei secoli XV, XVI e XVII: la decorazione più antica si deve genericamente collocare posteriormente alla ricostruzione dell'edificio, attorno alla fine del Quattrocento, ad opera di una o più botteghe fra le quali probabilmente quella di Paolo da Caylina il Vecchio e quella di Pietro Paolo Zanetti. In quel che rimane degli affreschi riconosciamo i santi Rocco e Giobbe; parte di una bellissima Natività; una Santa martire dalle ricche vesti; la sinopia dello Sposalizio di Santa Caterina[9] e parte di un San Giacomo recante la scritta "...s Baltechis del Cornel et Antonia eius uxor adi 20 aprilis 1485.

All'interno la Assunta con San Giuseppe e San Rocco di Luca Mombello, databile intorno al 1560-1570, utilizzata per molti anni come pala dell'altare maggiore. A sinistra del primo arcone troviamo altri lacerti di diversi affreschi, nei quali possiamo riconoscere un San Simonino (forse di poco anteriore al 1480) e parte di un San Sebastiano. Inoltre si ammirano alcuni stralci di un'imponente Natività con Sant'Antonio abate, Sant'Antonio di Padova, San Sebastiano e (forse) San Cristoforo opera della bottega di Paolo da Caylina il Giovane, databile al 1517.[10]

Sulla parete sud, appena sotto il capitello pensile, troviamo un San Giobbe identificabile nel personaggio ricoperto di piaghe, attribuibile a Pietro Paolo Zanetti.

Sulla parete est, dove erano collocati l'altare maggiore e la pala di Luca Mombello, fra le due finestre con arco a pieno centro, si intravede la parte inferiore di una Crocifissione probabile opera di Paolo da Caylina il Vecchio (in seguito troncata dall'apertura di una finestra emiciclica).

Sulla parete nord, in basso a destra, troviamo un San Sebastiano datato 1489, e altri dipinti coevi di difficile lettura. Sulla parete nord venendo dall'abside, la prima arcata è tutto ciò che resta della Cappella del Santissimo Sacramento, decorata da Paolo da Caylina il Giovane, Giampiero Zambelli e botteghe a partire dal 1517. Di questo ciclo decorativo rimangono però solo i Profeti sull'arcone, la Natività, il tabernacolo marmoreo e il Crocifisso di Botticino, importante opera di Maffeo Olivieri con policromia del Caylina ora conservato nel Museo diocesano di Brescia.

La chiesa parrocchiale di Botticino Mattina

Il Museo del marmo[modifica | modifica wikitesto]

Il Museo del marmo di Botticino è una piccola realtà sorta nel 1996, appoggiata dal comune e dalle cooperative di cavatori di marmo; la raccolta è nata grazie all'impegno dei volontari del gruppo "La Pietra di Botticino" e del Signor Forti, anziano cavatore, che insieme al figlio hanno raccolto un grande numero di attrezzi, foto e documenti, relativi al mondo delle cave del marmo di Botticino.[11]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Insieme ai comuni di Collebeato, Brescia, Cellatica, Bovezzo, Rodengo-Saiano e Rezzato è stato istituito il Parco delle colline.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[12]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2022 vi erano 796 stranieri, pari al 7,21% dei residenti.[13]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Botticino è un territorio ricco di risorse economiche, sia industriali sia agricole. Il comune è infatti rinomato per il marmo Botticino (un pregiato calcare sedimentario utilizzato, tra gli altri, per la decorazione del Vittoriano a Roma e per la base della Statua della Libertà a New York) e per il vino Botticino DOC. All'inizio del Novecento si sviluppò a Botticino Sera la produzione delle calze, con la nascita di numerosi calzifici che producono per i maggiori marchi della moda e per l'azienda armaiola Perazzi (leader mondiale nella produzione di fucili da tiro a volo).

frazione attività produttiva
Botticino Sera
  • produzione calze da uomo, donna e bambino
  • produzione macchine per calze
  • imprese edili
  • attività artigianali nel settore meccanico e tessile
  • produzione vitivinicola (Botticino doc)
  • ristorazione
Botticino Mattina
  • estrazione e lavorazione marmo Botticino Classico
  • armi sportive
  • produzione vitivinicola (Botticino doc)
San Gallo
  • agriturismo
  • attività artigianali
  • scuola di restauro ENAIP

Vino[modifica | modifica wikitesto]

Il Consorzio vinicolo del Botticino DOC (legato al vino Botticino DOC) ha sede nel comune di Botticino e comprende i vigneti di Botticino e in parte di Rezzato e Brescia. I vini Botticino Doc e Botticino Doc Riserva vengono prodotti con uve barbera, marzemino, schiava gentile e sangiovese. Si presentano di colore rosso rubino carico, la gradazione alcolica del vino varia dai 12 ai 14 gradi. Il sapore robusto si accompagna splendidamente a salumi tipici della zona, brasati, stracotti, arrosti e cacciagione, e in particolar modo allo spiedo bresciano piatto tipico della zona. Le principali cantine produttrici di Botticino Doc[14] sono Az. agr. Noventa della famiglia Noventa, Franzoni, Scarpari e Tognazzi.

Il percorso della Strada del vino Colli dei Longobardi promuove il Botticino Doc e il territorio con iniziative enogastronomiche periodiche.

Marmo Botticino[modifica | modifica wikitesto]

Il marmo Botticino è un denominazione di marmo commerciale di colore beige estratto nelle cave del paese, oltre a quelle di Nuvolento, Nuvolera, Rezzato e Serle, in provincia di Brescia.

Il bacino bresciano risulta essere il secondo per importanza nell'escavazione di pietre ornamentali d'Italia[senza fonte], dopo quello di Carrara: esiste da duemila anni, fu utilizzato dalle officine locali come "materiale ad uso artistico", negli edifici pubblici della città, insieme a marmi d'importazione. All'inizio del XX secolo, a Botticino si estraeva il blocco e a Rezzato si trasformava il marmo; da qualche anno esiste un marchio registrato promosso dal "Consorzio produttori marmo Botticino Classico".

Calzifici[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è sede di uno dei più importanti distretti produttivi di calze italiane, assieme a quello di Castel Goffredo, in provincia di Mantova. Tra le aziende presenti nel distretto si annoverano le aziende Prestige, Dè Pio, Rica e Calzificio Franzoni G. Mauro. Le calze di Botticino sono famose in tutto il mondo e rinomate per la loro alta qualità e cura del dettaglio.

Scuola di Restauro ENAIP[modifica | modifica wikitesto]

Sul colle San Gallo, nell'ex monastero della Santissima Trinità, si trova la Scuola Regionale per la Valorizzazione dei Beni Culturali, istituita nel 1974 da Enaip, in collaborazione con Regione Lombardia e l'accompagnamento dell'Istituto Centrale del Restauro di Roma, per realizzare corsi e attività volti alla formazione qualificata di esperti nell'ambito della conservazione e salvaguardia del patrimonio storico-artistico e culturale. Dalla sua fondazione ha aggiornato numerosi professionisti del settore e qualificato più di 500 restauratori e circa 400 tecnici del restauro di beni culturali. L'approccio didattico della Scuola è incentrato sul compito reale che pone al centro dell'apprendimento l'intervento diretto sulle opere. Questo ha permesso il restauro di oltre 1100 beni tutelati provenienti principalmente dal nord Italia. Riconosciuta come Centro di Rilevanza Regionale e iscritta all'Albo Regionale “Lombardia Eccellente”, da febbraio 2013 è accreditata dai Ministeri competenti per l'attivazione del corso quinquennale per Restauratore di beni culturali, che rilascia un titolo abilitante alla professione ed equiparato alla laurea magistrale a ciclo unico.

La sede botticinese della Suola è stata chiusa a settembre 2023 a seguito del trasferimento della stessa a Milano, nel quartiere Bovisa-Politecnico[15]

Musica e diffusione della cultura musicale[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Botticino può vantare sul suo territorio la presenza di due associazioni culturali musicali: la scuola di musica Giovanni Paolo Maggini e il corpo musicale con annessa accademia intitolata a Giuseppe Forti (1907-1992), storico direttore e compositore che contribuì all'educazione musicale dei membri delle bande delle tre frazioni di Botticino fino al 1972.

Corpo musicale e accademia "Giuseppe Forti".[modifica | modifica wikitesto]

Dopo lo scioglimento di tutte e tre le bande delle tre frazioni di Botticino per più di trent'anni non ci fu nessuna banda sul territorio comunale. Il corpo musicale di Botticino rinasce inizialmente in seno alla scuola di musica Giovanni Paolo Maggini attraverso la quale vennero formati i nuovi bandisti. nel 2007 tramite assemblea pubblica viene fondato il corpo musicale che fu intitolato a Giuseppe Forti. In principio era formato dalla sola banda diretta dal maestro Santo Manenti, successivamente, dopo pochi mesi fu istituita anche l'accademia, la quale ha contribuito a formare nuovi musicisti attraverso i corsi di: propedeutica musicale, Strumenti a fiato ed a percussione, che negli anni hanno fatto crescere l'organico della banda non solo numericamente ma anche qualitativamente. Nel 2010 subentra il direttore Stefano Gamba e grazie all'attività di educazione musicale dell'accademia, dei concerti e della partecipazione agli eventi istituzionali[16], la banda ha sempre diffuso la cultura musicale non solo all'interno del territorio comunale di Botticino.[17][18][19][20][21]

Dal 2014, grazie all'mpegno del regista teatrale e bandista Giacomo Luzzardi, nasce la collaborazione con la compagnia teatrale "oratorio Botticino Mattina", con la quale viene messo in scena il primo spettacolo musicale-teatrale "nel Quindes-Desdot ghera la guèra"(nel 15-18 c'era la guerra); uno spettacolo in lingua dialettale scritto per ricordare i caduti Botticinesi nel centenario della prima guerra mondiale. Questo spettacolo viene replicato ben nove volte in tre anni facendo sempre il pieno di pubblico, non sono al teatro "Centro Lucia" di Botticino ma anche in altri teatri della provincia di Brescia, tra i quali il più importante è stato il Teatro Sociale (Brescia). "Una grandissima soddisfazione, sapendo poi che l' équipe non è costituita da professionisti ma da musicisti e attori amatoriali, così come l'apparato tecnico e scenografico è curato da volontari, è di un certo rilievo che la qualità di questo lavoro abbia saputo suscitare un così vivo interesse non solo nella comunità di Botticino".[22]

Visto il grande successo di questa modalità innovativa di messa in scena il regista della compagnia teatrale e il direttore del corpo musicale Stefano Gamba nel 2019 decidono di dedicare uno spettacolo anche ai "Medoler"[23]: i lavoratori delle cave del Marmo Botticino. Scelgono di affidare la composizione della musica al compositore Bresciano di fama internazionale Claudio Mandonico[24][25](che ha collaborato in precedenza con la banda musicale già prima di questa iniziativa in qualità di direttore ospite). Con "Medoler", la compagnia teatrale e il corpo musicale "Giuseppe Forti" hanno rappresentato un aspetto rilevante della storia umana, sociale ed economica della comunità di Botticino Mattina, ovvero le sue cave di marmo, i suoi cavatori e le loro famiglie nel contesto degli anni '50. In dialetto "medol" significa cava e "medoler" cavatori, termini che a Botticino e nei paesi dove sono presenti le cave di marmo sono gravidi di storia e storie, ricordi, affetti, emozioni, dolori.[26] la vicenda che si svolge in scena è sottolineata da un incisivo commento musicale, (L'introduzione della musica in forma organica nello spettacolo teatrale ne eleva certamente il livello qualitativo), Per la specificità dello spettacolo è stata composta dal maestro Mandonico la sinfonia "Medoler" in cui, brani originali, brani arrangiati e commenti sonori descrivono l'ambiente della cava e i vari momenti della vita dei cavatori. Lo spettacolo sarà in cartellone fino alla fine del 2020 puntando a raggiungere le nove repliche.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Botticino è servita dalle linee autobus della rete urbana di Brescia:

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sindaco Partito Coalizione Mandato Elezione
Inizio Fine
1 Livio Perugini DC DC 10 aprile 1946 13 agosto 1946 1946
2 Battista Casali DC 20 agosto 1946 3 giugno 1951
3 giugno 1951 30 dicembre 1954 1951
- Commissario prefettizio 30 dicembre 1954 3 giugno 1956
3 Libero Dordoni DC DC 3 giugno 1956 1960 1956
1960 1964 1960
1964 20 settembre 1967 1964
4 Vincenzo Zanoni DC 20 settembre 1967 1970
1970 2 agosto 1972 1970
5 Leonino Baitini DC 30 settembre 1972 26 agosto 1975
6 Gianpietro Bettinzana PRI DC-PRI 26 agosto 1975 1980 1975
1980 23 marzo 1982 1980
7 Giopietro Biemmi DC 23 marzo 1982 5 gennaio 1983
(6) Gianpietro Bettinzana PRI 5 gennaio 1983 22 marzo 1984
(7) Giopietro Biemmi DC 22 marzo 1984 29 giugno 1985
29 giugno 1985 6 luglio 1990 1985
DC-PRI-PSDI 6 luglio 1990 5 dicembre 1991 1990
8 Giacomo Rossi DC 5 dicembre 1991 24 aprile 1995
Elezione diretta (dal 1995)
(8) Giacomo Rossi lista civica centro-sinistra 24 aprile 1995 14 giugno 1999 1995
14 giugno 1999 14 giugno 2004 1999
9 Mario Benetti lista civica centro-sinistra 14 giugno 2004 8 giugno 2009 2004
8 giugno 2009 26 maggio 2014 2009
10 Donatella Marchese lista civica centro-sinistra 26 maggio 2014 27 maggio 2019 2014
11 Gianbattista Quecchia Lega centro-destra 27 maggio 2019 in carica 2019

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La principale squadra di calcio della città è l'A.C. Botticino 1969 Calcio, nata nel 1969, dalla stagione 2019/2020 milita nella Seconda Categoria Lombarda, dopo aver militato storicamente nella stagione 2011/2012 in Promozione.

Nella categoria calcio a 7 Anspi la Dumper 2003 ha conquistato moltissimi trofei a livello provinciale e nella stagione 2017-2018 si laurea campione nazionale calcio a 7.

Altre realtà calcistiche del territorio sono: i Botticino's Angels, fondata nel 2005, che milita nel campionato CSI OPEN a 7, e la S.S. Valverde, fondata nel 2022 e militante nel campionato CSI di Serie A a 7.

Marcia di regolarità in montagna[modifica | modifica wikitesto]

È grazie al locale gruppo Alpini della frazione di Mattina che la marcia di regolarità in montagna si diffonde a Botticino a partire dagli anni '80. A Botticino si organizza dal 1989 una gara denominata "trofeo Silvano e Enrico Temponi", valida per il campionato regionale o nazionale.

Rugby[modifica | modifica wikitesto]

Botticino è rappresentato dal Botticino Rugby Union, formazione che nella stagione 2003/2004 è arrivata a militare nella Serie A1 di rugby, classificandosi al nono posto. La squadra di rugby di Botticino è nota per l'alta qualità del suo settore giovanile, che ha prodotto diversi giocatori di alto livello.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Botticino - Statuto
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Toponimi in dialetto bresciano
  6. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 94, ISBN 88-11-30500-4.
  7. ^ Comune di Botticino Mattina, 1859 - 1928 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su www.lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 22 marzo 2024.
  8. ^ È citato nel Placito imperiale del 1009.
  9. ^ L'affresco è stato strappato e collocato su tela, e ora si trova sulla parete nord.
  10. ^ Il viso della Madonna, colorito e reale, e la dinamicità della scena ci lasciano solo intuire come Paolo da Caylina, nei dipinti di Botticino, fosse riuscito a coniugare la pittura tonale di Giorgione, le colorazioni di Tiziano con la concretezza del linguaggio del Foppa. Inoltre, l'importanza dell'opera di Paolo da Caylina è riscontrabile grazie alle numerose analogie fra i Profeti Abramo, Geremia, Davide, Noè e Daniele, dipinti a Botticino, con le opere giovanili del Moretto, ritenuto da molti studiosi allievo di Paolo.
  11. ^ Museo del Marmo Botticino Classico Sito internet
  12. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  13. ^ demo.istat.it, https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it.
  14. ^ Alcune cantine producono anche il vino ad Indicazione Geografica Tipica (IGT) Ronchi di Brescia
  15. ^ Chiude la Scuola del restauro di Botticino: i ricordi degli studenti, su Giornale di Brescia, 3 agosto 2022. URL consultato il 22 marzo 2024.
  16. ^ Società Editrice Athesis S.p.A, La toccata e fuga della banda Nuova sede a tempo di record, su Bresciaoggi.it. URL consultato il 7 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2015).
  17. ^ Società Editrice Athesis S.p.A, Banda di Botticino: la meglio gioventù conquista il futuro, su Bresciaoggi.it. URL consultato il 7 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2017).
  18. ^ Valle Sabbia News, Provincia - Così si fa, su vallesabbianews.it. URL consultato il 7 febbraio 2020.
  19. ^ Valle Sabbia News, Paitone Provincia - Se il rumore si fa musica, su vallesabbianews.it. URL consultato il 7 febbraio 2020.
  20. ^ Valle Sabbia News, Provincia - I dieci anni della Banda di Botticino, su vallesabbianews.it. URL consultato il 7 febbraio 2020.
  21. ^ Società Editrice Athesis S.p.A, Banda Giuseppe Forti regina in San Barnaba [collegamento interrotto], su Bresciaoggi.it. URL consultato il 7 febbraio 2020.
  22. ^ nel quindes desdot ghera la guèra, su vallesabbianews.it.
  23. ^ Valle Sabbia News, Prevalle Provincia - Medolér, storia umana e sociale di una comunità, su vallesabbianews.it. URL consultato il 7 febbraio 2020.
  24. ^ (NL) Claudio Mandonico, in Wikipedia, 21 settembre 2018. URL consultato il 7 febbraio 2020.
  25. ^ MANDONICO CLAUDIO - Il Chi è dei Bresciani, su enciclopediabresciana.it. URL consultato il 7 febbraio 2020.
  26. ^ Marisa Viviani, una vicenda umana e sociale di una intera comunità, in Brescia Musica, dicembre 2019.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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