Pontevico

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Pontevico
comune
Pontevico – Stemma
Pontevico – Bandiera
Pontevico – Veduta
Pontevico – Veduta
Piazza Giuseppe Mazzini
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoAlessandra Azzini (centro-destra) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°16′20″N 10°05′30″E / 45.272222°N 10.091667°E45.272222; 10.091667 (Pontevico)
Altitudine55 m s.l.m.
Superficie29,21 km²
Abitanti7 003[2] (30-11-2023)
Densità239,75 ab./km²
FrazioniBettegno, Campazzo, Chiesuola, Gauzza, Torchiera[1]
Comuni confinantiAlfianello, Bassano Bresciano, Corte de' Frati (CR), Robecco d'Oglio (CR), San Gervasio Bresciano, Verolanuova, Verolavecchia
Altre informazioni
Cod. postale25026
Prefisso030
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017149
Cod. catastaleG859
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 389 GG[4]
Nome abitantipontevichesi
Patronosan Pancrazio
Giorno festivo12 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pontevico
Pontevico
Pontevico – Mappa
Pontevico – Mappa
Posizione del comune di Pontevico nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

Pontevico (Puntíc in dialetto bresciano[5]) è un comune italiano di 7 003 abitanti della provincia di Brescia in Lombardia.[6]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è situato nella Bassa Bresciana ed è lambito dal corso del fiume Oglio. Il territorio è prevalentemente pianeggiante e ricoperto da terreni agricoli.

Lungo il corso del Fiume Oglio e del Fiume Strone, si trovano i due omonimi parchi naturali dove si trovano sentieri nel bel mezzo della natura con la vegetazione tipica del luogo; in questi luoghi si possono osservare pioppi e querce molto alti, i più alti del territorio, e una fauna formata da piccoli mammiferi e volatili.[7]

All'interno del territorio comunale, si trova il Parco delle Vincellate, ultimo lembo esistente delle zone umide del territorio.[8]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Pontevico si trova nella zona climatica E.[9] Come nel resto della Bassa Bresciana, il clima è continentale: l'estate è calda e afosa con qualche temporale mentre l'inverno è freddo e nebbioso.[10]

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome di Pontevico deriva da Pontis Vicus, villaggio del ponte, a causa della storica importanza del ponte eretto sul fiume Oglio.[11]

I nomi delle frazioni derivano:

  • Bettegno dal romano Betutius, che figura in due lapidi romane trovate a Pontevico;[12]
  • Campazzo, probabilmente, da campaccio.
  • Torchiera dall'antica presenza di tre torchi sul suo territorio.[13]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Età Romana[modifica | modifica wikitesto]

La Via Brixiana ai giorni nostri.

Ai tempi abitato dai Galli Cenomani, il territorio venne conquistato dai Romani che fondarono il paese, come si evince dalla centuriazione facilmente visibile osservando dall'alto le vie del centro del paese. In epoca romana da Pontevico passava la via Brixiana, strada romana consolare che metteva in comunicazione il porto fluviale di Cremona (lat. Cremona), che si trovava lungo il fiume Po (lat. Padus), con Brescia (lat. Brixia), da cui passavano diverse strade romane che si diramavano verso l'intera Gallia Cisalpina (lat. Gallia Cisalpina), tanto che il ponte sul fiume diede il nome al paese. Si ritiene che Pontevico fosse il portus brixianus e cioè il punto di arrivo delle merci provenienti dal fiume Po e successivamente dirette a Brescia.[14][15]

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Dal VI secolo l'importanza della navigazione era molto elevata, Teodorico aveva imposto di togliere le attrezzature da pesca lungo l'Oglio affinché non impedissero il passaggio dei natanti.[16]

A causa delle invasioni degli Ungàri, tra la fine del IX e l'inizio del X secolo avvenne la costruzione del Castello di Pontevico,[17] denominato dai documenti dell'epoca munitissimum castrum a causa delle sue imponenti dimensioni.[18]

Vista delle tre torri del Castello.

I bresciani, dopo l'anno Mille, si impossessarono del castello che inizialmente appartenne ai Martinengo, i quali, nel 1127 lo promisero al vescovo di Brescia. Nel 1208 i fuoriusciti bresciani cercarono di impossessarsene per consegnarlo poi ai cremonesi, non riuscendo a causa del pronto intervento del podestà di Brescia.[19] Sempre in questo periodo, nacquero gli ospizi per pellegrini e ammalati presso le Chiese di San Bartolomeo e la Madonnina di Ripa d'Oglio, mentre nel 1170 nacque l'Hospitale, che tuttora da il nome alla via nella quale si trovava.[20][21]

Pontevico durante il basso medioevo si allineò fin da subito con i Guelfi e nel 1237, nei giorni precedenti alla celebre Battaglia di Cortenuova, ospitò l'esercito della Lega Lombarda, il quale poi commise l'errore di spostarsi verso nord-ovest.[22] Possiamo trarre da una documentazione del 1255 che il centro abitato fosse diviso in due borghi circondati da mura, il Borgo Nuovo e il Borgo Vecchio, entrambi in possesso di un castello e di una chiesa.[23]

A seguito dell'Assedio di Brescia del 1311, Pontevico passò sotto la Signoria di Milano.[24] Nel 1362, la Lega Antiviscontea, formata dai signori di Verona, Ferrara, Mantova e Carrara, si impossessò del borgo ma non della rocca, che rimase sotto il controllo del castellano. Prese così vita un assedio, nel quale gli eserciti della Lega, supportati dai pontevichesi, non riuscirono ad espugnare il castello, venendo poi sconfitti con l'intervento di Bernabò Visconti.[25]

Nel 1426, a seguito all'occupazione Veneziana del Bresciano nel corso delle Guerre di Lombardia, giunta a seguito della dedizione della città alla Repubblica di Venezia, il porto venne occupato pacificamente dalla Serenissima.[26] Nel 1452, nell'ultima fase delle guerre di Lombardia, lo Sforza riportò Pontevico in mano milanese ma successivamente il generale Jacopo Piccinino riuscì a liberare Pontevico e a farla tornare in mano veneziana. Il 16 Ottobre 1453 i soldati del Ducato di Milano, che avevano nei giorni precedenti accerchiato il centro abitato, assediarono il paese con 20.000 fanti e 3.500 cavalieri provenienti dalla Francia; nonostante i soldati Veneziani fossero poche centinaia di uomini isolati, i Pontevichesi opposero una tenace resistenza. Ciò non impedirà la caduta di Pontevico che verrà rasa al suolo dai soldati Francesi.[27]

Età moderna[modifica | modifica wikitesto]

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Pontevico ritratta nella Galleria delle carte geografiche, realizzata tra il 1581 e il 1583 nei Musei Vaticani). Oltre a Pontevico, sono segnate anche le frazioni di Bettegno e Campazzo. Quest'ultima, terra degli Ugoni, in questo periodo più volte spinse per ricevere l'autonomia da Pontevico.

Con la Pace di Lodi, Pontevico tornò sotto la Repubblica di Venezia che la ricostruì negli anni successivi,[28] tanto che la città della Bassa Bresciana divenne un importante porto fluviale per la Serenissima fino alla sua caduta, nel 1797, dimostrandosi sempre fedele alla Serenissima che, in cambio, guardava con molta attenzione il paese, al punto da conferirgli nel tempo molti privilegi. Il paese sotto il dominio veneto visse la fase migliore della sua storia, soprannominato Curia, Castello e Borgo, tanto che nel porto avrà vita una stazione di scambio molto importante, dove venivano lasciati i prodotti coloniali e venivano importati biade, lino, ferro e legname.[29]

All'inizio della Guerra della Lega di Cambrai, nell'aprile 1509 l'esercito veneziano, con un imponente numero di soldati che variava tra le 40.000 e le 60.000 unità, si riunì proprio a Pontevico, mentre all'interno del Castello avvenne la riunione dei capi d'armata, tra i quali ricordiamo Nicolò Orsini, Bartolomeo di Alviano e Andrea Gritti. L'armata lasciò Pontevico il 2 maggio, andando incontro al nemico, tuttavia il paese venne più interessato dal conflitto. Tra gli avvenimenti principali, si ricordano la rivolta organizzata dai pontevichesi contro gli occupanti francesi (1510), che cacciò l'esercito francese dalla fortezza, e la successiva riconquista del castello (1512), per mano di Gian Giacomo Trivulzio, lo stesso giorno in cui si consumò il Sacco di Brescia.[30]

Tra il 1486 e il 1584, venne edificata la Chiesa dei Santi Tommaso e Andrea Apostoli, poi costituita ad abbazia.[20][31] Nel 1559, furono i Veneziani a dare vita all'attuale Piazza Mazzini, dove ogni martedì da allora, eccetto durante guerre o epidemie, si ha il mercato.[32] Anche sotto la Serenissima, continuò l'opera di assistenza sociale: nel 1630 Francesco Capparino fondò il Pio Istituto Elemosiniero mentre nel 1726 Ottavio Pontevico fondò il Pio Luogo Poveri.[33]

Età contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Nel secolo successivo alla caduta della Serenissima, con la nascita delle ferrovie, il venir meno del commercio fluviale portò il paese in una fase di decadenza. Pontevico passò così dall'essere un importante porto fluviale all'essere un paesotto agricolo. Un'altra conseguenza della caduta della Serenissima fu la fine della funzione strategica del Castello, che nel 1803 venne trasformato in fonderia (la prima nella penisola a partire dalla conquista dell'Italia da parte di Napoleone Bonaparte),[34] per poi essere ceduto negli anni 1840 a un certo principe Kewmuller. Questo principe, nel 1844, fece completamente abbattere la struttura, iniziando i lavori per la sua ricostruzione in forme neogotiche, che non venne mai finita a causa della morte del principe. Così, quello che fu per secoli il castello più importante della Bassa Bresciana, rimase ridotto a un caseggiato per oltre mezzo secolo.[35] Nell'Ottocento nacquero numerosi enti ed istituzioni di cura e di carità: l'Ospedale Civile Gorno Ruffoni (1842), l'Orfanotrofio Femminile Angelini (1867), l'Asilo Infantile Ugoni (1873) e la Casa di Riposo Giroldi-Forcella.[33][36]

Pontevico in una xilografia dell'Ottocento presente sulla prima pagina del libro Storia di Pontevico (1888), scritto da Angelo Berenzi.

In un periodo nel quale, a causa della carenza economica, erano diffuse povertà e pellagra, il 18 marzo 1901 l'Abate Bassano Cremonesini trasformò il castello, passato alla storia per stragi e battaglie, nell'attuale Istituto Neuropsichiatrico Bassano Cremonesini.[37]

L'industrializzazione del centro fu abbastanza lenta e il primo vero centro industriale venne aperto nel 1908, lo stabilimento della Società di Filatura Lombarda di Lino e Canape, con 6148 fusi di filatura. Tuttavia, quel centro divenne presto importante e nel giro di poco tempo diede lavoro a più di 600 dipendenti, per la stragrande maggioranza donne.[38]

Durante il ventennio fascista, si ricordano diverse opere sorte nel comune. Nel 1925, venne inaugurata la colonia fluviale (ampliata nel 1938), il 23 novembre 1930 venne inaugurato il monumento ai caduti ad opera di Giovanni Asti e nel 1933-1934 e nel 1937 venne ampliato il cimitero.

Il monumento ai caduti di Pontevico, dedicato ai caduti di entrambe le guerre mondiali.

Nel corso del 1935, mentre il comune acquistava il teatro sistemava la piazza, venivano inaugurati il Dopolavoro e il primo acquedotto, sul quale venne posta l'iscrizione:

«Signore per sora acqua la quale è molto utile et humile et pretiosa et casta»

Nel 1938 l'ospedale si dotò di un laboratorio di analisi cliniche.[20]

Dal dopoguerra ad oggi[modifica | modifica wikitesto]

Il Castello di Pontevico nel 2023, visto dal ponte sull'Oglio.

Nel 1956, il centro chiuse ma successivamente l'area dell'ex linificio divenne un insediamento artigianale,[39] inoltre a partire dagli anni 1960 si ebbe un discreto sviluppo industriale basato principalmente su attività legate all'agricoltura.

Tra gli anni 1960 e gli anni 1970, iniziò l'ampliamento del centro abitato con un notevole sviluppo residenziale verso nord, mentre verranno costruite le scuole elementari (ultimate nel 1983), la scuola materna, la Biblioteca comunale, l'acquedotto degli IACP, il centro sportivo con palestra e la rete del metano in tutto il paese, comprese le frazioni, e venne demolito il castello in stile neo-gotico, poi ricostruito in stile ghibellino, come si evince dalla merlatura. Tuttavia, bisogna ricordare nel 1977 la chiusura dell'Ospedale Civile Gorno Ruffoni e la caduta del ponte sul Fiume Oglio, ricostruito l'anno successivo.[40]

Negli anni 1980, si ricordano la costruzione di un depuratore fognario (1986) e la ristrutturazione del Municipio (1989), mentre nel 1984 la Casa di Riposo Giroldi Forcella viene spostata da Chiesuola a Pontevico.[20]

L'11 novembre 2021 è stata inaugurata un'importante opera pubblica, la tangenziale Pontevico-Robecco d'Oglio (con annesso un ponte sul fiume Oglio) per migliorare la viabilità del paese. Infatti, fino ad allora la Via XX Settembre, nel centro del paese, era sempre molto trafficata dai camion che la percorrevano nel tratto Brescia-Cremona; oggi, invece, il traffico si è spostato sulla tangenziale situata al di fuori del centro abitato.[41]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«D'azzurro, al leone d'oro, armato di nero, linguato di rosso, afferrante con la zampa anteriore destra un giglio dello stesso e accompagnato in capo dalla scritta centrata d'argento: in feritate comitas. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di bianco. Lo stemma di Pontevico è quello dell'intera Provincia Bresciana che può vantare l'attestazione materiale più antica: all'interno del Museo del Bargello di Firenze si trova il suo sigillo trecentesco distinto dalla legenda S[igillum] Co[mun]is de Pontevigo già raffigurante il leone rampante. L'attuale stemma di Pontevico si trova su una lapide del 1560 oggi posta sul muro esterno del castello verso l'Oglio. L'inserimento del motto " In feritate comitas " (cortesia nella rusticità) all'interno dello scudo è risalente alla fine del XIX secolo.[42]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

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La chiesa abbaziale: sul retro, si può intravedere il campanile.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Nella parte più bassa del centro urbano si trova il cosiddetto Borgo, un'area del tessuto urbano nella quale si trovano delle abitazioni molto vicine tra loro con vie abbastanza strette, risalenti al Medioevo. È l'area tuttora abitata più antica di Pontevico.[44]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[45]

Nel censimento del 1493, Pontevico contava 1700 abitanti, anche se si pensa che prima della peste del 1478 la popolazione fosse più elevata.[46] La soglia dei 7000 abitanti venne oltrepassata nel 1901, quando nel censimento pubblicato il 18 marzo su La Provincia di Brescia vennero registrati 7004 abitanti (maschi 3479, femmine 3525).

Etnie e minoranze etniche[modifica | modifica wikitesto]

Al 1º gennaio 2022 la popolazione straniera residente era di 812 persone, pari all'11,6% della popolazione totale. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente sono:[47]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio di Pontevico, accanto all'italiano, è parlata la lingua lombarda prevalentemente nella sua variante di dialetto bresciano.

Istituzioni, enti e associazioni[modifica | modifica wikitesto]

Pontevico è ricca di strutture ospedaliere e istituti di beneficenza e assistenza. Sono presenti l'Istituto neuropsichiatrico Bassano Cremonesini, situato all'interno del castello, il Pio Luogo, la Casa di Riposo Geroldi Forcella, l'Istituto Don Lucrezio Azzini e l'Hospice.[33][48]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

Nel paese è presente la biblioteca comunale " Oriana Fallaci ", la quale contiene al suo interno 30.000 documenti.[49]

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

Edificio situato di fronte alle scuole medie, nel quale si svolgono le prove del corpo bandistico locale.

Sono presenti un asilo nido, due scuole materne, due scuole primarie e una scuola secondaria di primo grado.[50]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio comunale è presente il Museo del Maglio, situato all'interno di un mulino e dedicato alla forgiatura.[51]

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Luigi Sampietri (1842)
Luigi Sampietri (1842)

Sono nati a Pontevico i pittori Luigi Sampietri e Cirillo Bertazzoli.[52][53] Sempre originario del medesimo comune è Enrico Majoli, incisore novecentesco.[54]

Secondo alcuni documenti riguardanti una confraternita di S. Alessandro a Brescia, nel 1490 era attivo il pittore Giacomo da Pontevico, del quale tuttavia non rimangono né opere né cenni biografici.[55]

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Nel paese è presente il corpo bandistico Alessandro Vatrini.[56]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Con cadenza annuale, in agosto si festeggiano San Fermo[57] e San Rocco[58] mentre in ottobre si festeggia Ripa d'Oglio.[59]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Bettegno[modifica | modifica wikitesto]

Situata a nord di Pontevico, con una distanza di 3,69 km dal centro del medesimo comune di cui fa parte, ha una popolazione di 161 abitanti.[60]

Campazzo[modifica | modifica wikitesto]

Situata a nord-ovest di Pontevico, con una distanza di 3,12 km dal centro del medesimo comune di cui fa parte, ha una popolazione di 36 abitanti.[61]

Chiesuola[modifica | modifica wikitesto]

Situata a est di Pontevico, con una distanza di 2,57 km dal centro del medesimo comune di cui fa parte, ha una popolazione di 466 abitanti.[62]

Torchiera[modifica | modifica wikitesto]

È situata a nord-est di Pontevico, con una distanza di 2,15 km dal centro del medesimo comune di cui fa parte, ha una popolazione di 274 abitanti.[63]

Gauzza[modifica | modifica wikitesto]

È situata a nord-est di Pontevico, con una distanza di 2,83 km dal centro del medesimo comune di cui fa parte, ha una popolazione di 63 abitanti.[64]

Altre località del territorio[modifica | modifica wikitesto]

  • Barchi: situata a nord di Pontevico, con una distanza di 3,58 km dal centro del medesimo comune di cui fa parte, ha una popolazione di 16 abitanti.[65]
  • Incassano: situata a est di Pontevico, separata da Chiesuola dall'Autostrada A21, con una distanza di 4,44 km dal centro del medesimo comune di cui fa parte, ha una popolazione di 20 abitanti.[66]
  • Dossi: situata a est di Pontevico, separata da Chiesuola dall'Autostrada A21, con una distanza di 4,07 km dal centro del medesimo comune di cui fa parte.[67]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Primo Generali lista civica di centro-sinistra Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Faustino Gatta lista civica di centro-destra Sindaco
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Primo Generali lista civica di centro-sinistra Sindaco
8 giugno 2009 27 maggio 2019 Roberto Bozzoni Lega Nord Sindaco
27 maggio 2019 in carica Alessandra Azzini Lega-Forza Italia-Fratelli d'Italia Sindaco

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Pontevico è percorso da sud a nord dalla Strada Statale 45bis Gardesana Occidentale e da est a ovest dalla Strada Provinciale 64, la quale collega il comune allo svincolo autostradale Pontevico - Robecco d'Oglio posto sull'Autostrada A21 E70. A partire dal 2021, è presente una tangenziale lunga 3,7 kilometri che collega Pontevico a Robecco d'Oglio, passando al di fuori dei centri abitati.[41]

Il comune è collegato a Brescia e Cremona tramite autoservizi a cadenza oraria forniti da SIA S.p.A. e KM S.p.A., entrambi facenti parte del gruppo Arriva Italia. Sono anche presenti collegamenti meno frequenti con i comuni di Alfianello e Pavone del Mella.[68]

Stazione di Robecco-Pontevico, lato ferrovia.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Il comune non dispone di una propria stazione ferroviaria, pertanto il comune usufruisce della stazione di Robecco-Pontevico, situata nel comune di Robecco d'Oglio (CR), con collegamenti a cadenza oraria tra Brescia e Cremona.[69]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La squadra di calcio locale, fondata nel 1923,[20] è la Pontevichese Calcio, attiva solo a livello giovanile dal 2022.[70]

Tuttavia, a cavallo tra gli anni 1940 e 1950, sotto la presidenza Zani-Ziletti, e negli anni 1980, sotto la presidenza dell'OMAS Scalvenzi, la squadra arrivò a giocare in Promozione. Proprio in quest'ultimo periodo, passò per la Pontevichese Renato Villa, che arrivò a giocare la Serie A con il Bologna. L'impianto sportivo locale è dedicato a Battista Perotti, calciatore cresciuto nella Pontevichese che giocò nella Cremonese e nell'Orceana.[71]

Pallacanestro[modifica | modifica wikitesto]

Con l'inaugurazione della palestra comunale (1980), nacque la Polisportiva Pontevico Basket.[20]

A partire dal 2018, la squadra di basket femminile milita tuttora nel campionato di Serie B.[72]

Altri sport[modifica | modifica wikitesto]

All'interno del centro sportivo inaugurato nel 1980, vengono praticati anche tennis,[73] karate e pallavolo.[74]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Pontevico - Statuto.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Toponimi in dialetto bresciano
  6. ^ Dove si trova Pontevico?, su dovesitrova.org.
  7. ^ Parco dell'Oglio Nord - Brescia - Turismo in-Lombardia, su in-lombardia.it.
  8. ^ Parco "Le Vincellate" - Comune di Pontevico | Sito Istituzionale, su halleyweb.com.
  9. ^ Pontevico: Clima e Dati Geografici - Comuni Italiani, su comuni-italiani.it.
  10. ^ Meteo e Clima in Provincia di Brescia, su centrometeo.com.
  11. ^ Berenzi, 1888, p. 2.
  12. ^ BETTEGNO, su enciclopediabresciana.it.
  13. ^ TORCHIERA, su enciclopediabresciana.it.
  14. ^ Milanesi, 1980, p. 15.
  15. ^ Berenzi, 1888, pp. 1-3.
  16. ^ Milanesi, 1980, p. 16.
  17. ^ Berenzi, 1888, pp. 30-31.
  18. ^ Milanesi, 1980, pp. 20-21.
  19. ^ Milanesi, 1980, p. 58.
  20. ^ a b c d e f g PONTEVICO, su enciclopediabresciana.it.
  21. ^ Milanesi, 1980, p. 103.
  22. ^ CORTENUOVA, BATTAGLIA DI, su treccani.it.
  23. ^ Milanesi, 1980, p. 21.
  24. ^ Milanesi, 1980, p. 27.
  25. ^ Berenzi, 1888, pp. 193-199.
  26. ^ Milanesi, 1980, p. 29.
  27. ^ Berenzi, 1888, pp. 252-298.
  28. ^ Berenzi, 1888, pp. 298-305.
  29. ^ Milanesi, 1980, pp. 1-4.
  30. ^ Berenzi, 1888, pp. 335-357.
  31. ^ Milanesi, 1980, p. 80.
  32. ^ Milanesi, 1980, pp. 111-112.
  33. ^ a b c Milanesi, 1980, pp. 103-106.
  34. ^ Milanesi, 1980, pp. 123-124.
  35. ^ Berenzi, 1888, pp. 523-525.
  36. ^ Ziletti-Marini, 2008, pp. 25-26.
  37. ^ Storia dell'Istituto Cremonesini, su istitutocremonesini.it.
  38. ^ Ziletti-Marini, 2008, p. 37.
  39. ^ Ziletti-Marini, 2008, p. 85.
  40. ^ Milanesi, 1980, pp. 131-144.
  41. ^ a b Finalmente inaugurata la nuova tangenziale: un'opera attesa da 20 anni, su bresciatoday.it.
  42. ^ A. Muzzi, B. Tomasello, A. Tori, Sigilli di enti civili, in Sigilli Ecclesiastici e Civili dei secoli XIII-XVIII, III, Firenze, 1990.
  43. ^ Chiesa dei Santi Tommaso e Andrea Apostoli <Pontevico>, su chieseitaliane.chiesacattolica.it.
  44. ^ Pontevico ha ascoltato la storia del suo Borgo, su primabrescia.it.
  45. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  46. ^ Berenzi, 1888, pp. 320-321.
  47. ^ Cittadini stranieri Pontevico 2022, su tuttitalia.it.
  48. ^ RSA e Hospice Sub Acuti Il Gabbiano, su peranziani.it.
  49. ^ BIBLIOTECA DI PONTEVICO, su opac.provincia.cremona.it.
  50. ^ Scuole presenti nel Comune di Pontevico, su amministrazionicomunali.it.
  51. ^ Museo del Maglio - Pontevico Bs - Parco Oglio Nord, su parcooglionord.it.
  52. ^ SAMPIETRI Luigi - Enciclopedia Bresciana, su enciclopediabresciana.it.
  53. ^ Cirillo Bertazzoli, su robertocaccialanza.com.
  54. ^ Enrico Majoli, su repertoriobagnacavallo.it.
  55. ^ Milanesi, 1980, p. 113.
  56. ^ Corpo Bandistico Alessandro Vatrini, su bandapontevico.it.
  57. ^ Pontevico: Sagra di San Fermo 4 - 9 agosto 2023, su bresciatoday.it.
  58. ^ Pontevico: Festa di San Rocco | 15 - 19 agosto 2018, su bresciatoday.it.
  59. ^ Pontevico festeggia con la Sagra di Ripa d'Oglio - Prima Brescia, su primabrescia.it.
  60. ^ La frazione di Bettegno, su italia.indettaglio.it.
  61. ^ La frazione di Campazzo, su italia.indettaglio.it.
  62. ^ La frazione di Chiesuola, su italia.indettaglio.it.
  63. ^ La frazione di Torchiera, su italia.indettaglio.it.
  64. ^ La frazione di Gauzza, su italia.indettaglio.it.
  65. ^ La frazione di Barchi, su italia.indettaglio.it.
  66. ^ La frazione di Incassano, su italia.indettaglio.it.
  67. ^ La frazione di Dossi, su italia.indettaglio.it.
  68. ^ Mappa di Pontevico - Via Tanzio Gambara - TuttoCittà, su tuttocitta.it.
  69. ^ Stazione di Robecco-Pontevico - Trainline, su thetrainline.com.
  70. ^ Scheda Pontevichese Calcio, su tuttocampo.it.
  71. ^ La gloriosa Pontevichese e un felice compleanno: un secolo di grande storia, su bresciaoggi.it.
  72. ^ Pontevico Basket, su playbasket.it.
  73. ^ Tennis Pontevico, su tenniscall.com.
  74. ^ Pallavolo Pontevico, su trovalosport.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Angelo Berenzi, Storia di Pontevico, 1988, ISBN 9788883591051.
  • Carla Milanesi, Storia di Pontevico, Brescia, 1980.
  • Nella Ziletti e Luigi Marini, Pontevico, lo stabilimento, i pontevichesi, 2008.
  • A. Muzzi, B. Tomasello, A. Tori, Sigilli di enti civili, in Sigilli Ecclesiastici e Civili dei secoli XIII-XVIII, III, Firenze, 1990

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