Gianico

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Gianico
comune
Gianico – Stemma
Gianico – Bandiera
Gianico – Veduta
Gianico – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoMirco Pendoli (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°51′59″N 10°10′33″E / 45.866389°N 10.175833°E45.866389; 10.175833 (Gianico)
Altitudine287 m s.l.m.
Superficie13,38 km²
Abitanti2 130[1] (30-9-2022)
Densità159,19 ab./km²
Comuni confinantiArtogne, Bovegno, Darfo Boario Terme, Esine
Altre informazioni
Cod. postale25040
Prefisso0364
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017079
Cod. catastaleE010
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 606 GG[3]
Nome abitantigianichesi
Patronosan Michele Arcangelo
Giorno festivo29 settembre (san Michele)
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Gianico
Gianico
Gianico – Mappa
Gianico – Mappa
Posizione del comune di Gianico nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

«Ripigliando poi d'Artogne la via ordinaria, nell'approssimarsi a Darfo si lascia a mano destra e piè del monte Gianico, terra di numerosa popolazione, e abitata da molte Famiglie civili...»

Gianico (Janèc in dialetto camuno[4]) è un comune italiano di 2 130 abitanti[1], della Val Camonica, provincia di Brescia in Lombardia.

Il territorio di Gianico in Val Camonica

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Gianico giace tra i paesi di Darfo, e la sua frazione Fucine, e Artogne. È delimitato naturalmente da due torrenti laterali il Re e la Valle Vedetta.

Il paesino di Gianico poggia su un fondo di origine alluvionale, i resti dell'erosione dei due torrenti principali della zona hanno favorito la formazione di un conoide essa è una struttura collinare che comprende anche i due abitati limitrofi di Fucine e Pellalepre.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Attestato nel XIII secolo come Ianicum, il toponimo deriverebbe dal latino dianicus, "verso levante".[5] Si favoleggiava un tempo che il nome potesse derivare dal dio latino Giano.[6]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Valle Camonica.

Il territorio della bassa Val Camonica era infeudato nell'XII e XIII secolo dalla famiglia guelfa dei Brusati.[7]

La prima notizia documentata sicura di Gianico risale al 1248 quando il comune di Brescia, di parte guelfa, acquista il possesso di queste terre sottratte ai Federici, ghibellini.[8]

Gianico rimane collegato al comune di Darfo sebbene gli uomini della vicinia compaiano nell'elenco dei comuni ribelli al potere feudale del Vescovo di Brescia Tommaso Visconti nel 1389.[9]

Già nel 1465 si parla di Gianico come parte della comunità di Darfo, dalla quale si separerà solo nel 1788, infeudata alla famiglia di Leonardo fu Obertino Federici di Gorzone.[7]

Nel 1470 il paese è colpito da una grande alluvione con la scomparsa di più di cento abitanti.[10]

Nel 1925 rimangono uccisi, in una rissa, due antifascisti.[11]

Feudatari locali[modifica | modifica wikitesto]

Famiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato:

Famiglia Stemma Periodo
Brusati XII secolo - 1465
Federici
1465 - ?
Cotta (Cotti Cometti, etc.) 1400

Altre famiglie nobili: de Bordi, de Cochis e de Cottis. In alcuni atti notarili risulta che, già prima del 1400, alcune famiglie di Gianico, con investitura curiale, riscuotevano le decime in nome del vescovo di Brescia e a partire dal XV secolo vengono citati i nomi di Giovanni de Bordi, Galibus di Giovanni Cochis e i fratelli de Cottis (quest'ultimi appartenenti alla nobile famiglia comitale Cotta della Valcuvia e trasferitisi in Val Camonica durante la dominazione viscontea) [pubblicazioni degli storici Antonio Lanzetti e Mauro Fiora] da cui discendono le odierne famiglie dei Cotti Piccinelli, Cotti Cometti e Cotti Comettini. Tutti questi casati, compreso il grande clan feudale dei Federici, videro un forte ridimensionamento con l'occupazione del territorio da parte della Serenissima Repubblica di Venezia, la quale prese a contrastare il potere della nobiltà locale appoggiando le cosiddette vicinìe, costituite dalle famiglie autoctone del luogo, espressione del potere popolare.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«Partito semitroncato: il 1º d'oro, alla fontana del Torchio d'azzurro; il 2º di rosso, a tre spade d'argento, incrociate e manicate d'oro; il 3º campo di cielo, alla figura della Madonna del Monte che è seduta su di un marmo d'azzurro, vestita di rosso, ricoperta da un manto d'oro e coronata dello stesso; fermo sulla gamba destra è sostenuto il Bambino di carnagione benedicente, coronato d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di celeste e di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Michele

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Le chiese di Gianico sono:[6]

Santuario della Madonnina del Monte (o della Natività), costruita in seguito a un ex voto fatto nel 1536 dalla popolazione, per scongiurare un'imminente alluvione; modificata radicalmente nel 1752 con una cupola centrale ed una facciata barocca. La decorazione a fresco con le Storie della Vergine è ascritta al pittore Carlo Innocenzo Carloni di Scaria. Nel suo Illustrazione della Valcamonica, don Bortolo Rizzi, a proposito del Santuario, scrive:

«[La parrocchia di Gianico] Ha sussidiario un ricco santuario, intitolato alla Natività di M. V., su poggio delizioso, dal quale si gode amena prospettiva. Si ammirano in esso gli affreschi del Faletti (sic!), e tre bei quadri ad olio della scuola veneta di Tiziano. Il p. Gregorio così racconta l'erezione di questa chiesa: "Nel 1533 (sic! 1536), levatosi un nembo impetuoso nei monti di Gianico, si scaricò tanta pioggia, che gonfiatasi a dismisura la vicina corrente, che esce dalla Val di Vedetta , che minacciando irreparabil rovina a tutta la terra ed all'adjacente campagna , mosse gli abitanti a ricorrere all’ajuto della B. Vergine, con voto di fabbricar una chiesa a suo onore, e portar ogni anno in processione la sua statua; e piacque alla Regina del cielo di rivolgere i suoi occhi pietosi alla fede e divozione di quel lacrimante popolo , preservandolo con la potente sua intercessione dall’imminente pericolo; e subito per esecuzione del voto si die' principio alla fabbrica della bella chiesa della Madonna, che di presente con tanta pietà de' vicini popoli e venerata nella soprastante collina di Gianico, situata in quella deliziosa prospettiva".[12]»

  • Chiesetta di San Rocco situata in fondo al paese.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Nel XVII secolo la famiglia Fiorini edificò un grande palazzo signorile presso il vecchio centro storico, oggi conosciuto appunto come "Palazzo Fiorini".

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[13]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Gli scotöm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomignoli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Gianico è Gòs (gozzi), Dutùr (dottori)[4] ma anche Smerda-santele.[14]

  • 7 settembre vigilia della natività di Maria. Venivano accesi falò in montagna sul sagrato del santuario della Madonna del Monte, cui seguiva l'accensione di altri fuochi nel territorio comunale.[15] Attualmente, il falò viene acceso solo sul sagrato del Santuario.
  • Tra San Martino (11 novembre) e Natale. Ancora oggi permane l'usanza della distribuzione gratuita del sale da parte della Vicinia a ciascun capofuoco (famiglie residenti, Visì (antichi originari). La discendenza è rigorosamente patrilineare e chi si trasferisce perde il diritto a questo riconoscimento.[15]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Ricorrenze[modifica | modifica wikitesto]

Nella seconda settimana di maggio (i giorni variano di anno in anno), ogni dieci anni, si svolge la cosiddetta Funsciù (in dialetto locale significa "Funzione religiosa"), nota soprattutto col nome più appropriato di "Decennale". Essa consiste in una grande festa a sfondo cattolico che ha la funzione di celebrare la Madonna del Monte (o Madonnina). Dall'omonimo santuario viene portata in processione tra le vie del centro storico del paese una statua della Madonna. Le case del luogo, poi, per mano degli abitanti vengono riempite di frasche d'alberi e di migliaia di fiori in carta per creare un'atmosfera assai più suggestiva.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

[16]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 13 giugno 1999 Ezio Comella Lista civica Sindaco
13 giugno 1999 12 giugno 2004 Ezio Comella Lista civica Sindaco II mandato
12 giugno 2004 7 giugno 2009 Mario Pendoli Lista civica Sindaco
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Mario Pendoli Lista civica Gianico nel 2000 Sindaco II mandato[17]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Emilio Antonioli Lista civica Insieme per Gianico Sindaco
27 maggio 2019 in carica Mirco Pendoli Lista civica Insieme per Gianico Sindaco

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b Lino Ertani, Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica, Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980, p. 171.
  5. ^ Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1997, p. 304.
  6. ^ a b Eugenio Fontana, Terra di Valle Camonica, Brescia, Industrie Grafiche Bresciane, 1984, p. 17.
  7. ^ a b Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 3 - I, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 15.
  8. ^ universitas terre, de Montigio et curie dicte terre… Ianucum, Corna et Bobianum, Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 3 - I, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 15.
  9. ^ comune et homines de Janico, Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 3 - I, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 15.
  10. ^ Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 3 - I, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 16.
  11. ^ Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 3 - I, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984, p. 22.
  12. ^ Bortolo Rizzi, Illustrazione della Valcamonica, Pisogne (Bs), 1870, p. 169.
  13. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  14. ^ AAVV, Per le vie di Gianico: simboli sacri e profani, Darfo Boario Terme, Tipografia Lineagrafica Armanini, 2005, p. 117.
  15. ^ a b Atlante Demologico Lombardo, su demologia.it. URL consultato il 12-08-2008.
  16. ^ Archivio Storico delle Elezioni (Governo Italiano: Dipartimento dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni), su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 29 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2018).
  17. ^ Voli - Speciale elezioni 2009, su pal.voli.bs.it. URL consultato il 14 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2015).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bortolo Rizzi, Illustrazione della Valcamonica, Pisogne, 1870.
  • Gaetano Panazza, Araldo Bertolini, Arte in Val Camonica - vol 3 - I, Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984.
  • AAVV, Per le vie di Gianico: simboli sacri e profani, Darfo Boario Terme, Tipografia Lineagrafica Armanini, 2005.
  • Olivero Franzoni, Gianico Terra di Valle Camonica, Gianico, La Cittadina, 2008.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]