Zone

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Zone
comune
Zone – Stemma
Zone – Veduta
Zone – Veduta
Veduta del centro di Zone
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoMarco Antonio Zatti (lista civica) dall'8-6-2009
Territorio
Coordinate45°46′N 10°07′E / 45.766667°N 10.116667°E45.766667; 10.116667 (Zone)
Altitudine684 m s.l.m.
Superficie19,68 km²
Abitanti1 027[1] (30-11-2023)
Densità52,18 ab./km²
FrazioniCislano, Cusato Sant'Antonio
Comuni confinantiMarcheno, Marone, Pisogne, Tavernole sul Mella
Altre informazioni
Cod. postale25050
Prefisso030
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017205
Cod. catastaleM188
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 251 GG[3]
Nome abitantizonesi
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Zone
Zone
Zone – Mappa
Zone – Mappa
Posizione del comune di Zone nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

Zone (Zòne oppure in dialetto bresciano[4][5]) è un comune italiano di 1 027 abitanti[1] della provincia di Brescia in Lombardia.

Il territorio di Zone è caratterizzato dalla presenza nella località di Cislano delle Piramidi di Erosione, importante testimonianza dell'evoluzione geologica del periodo glaciale e post-glaciale alpino, particolare fenomeno di erosione che ha creato alte guglie che reggono grossi massi.[6]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Piramide di Erosione
Piramidi di Zone

Sul territorio del comune in frazione Cislano è presente la Riserva Regionale delle Piramidi di terra, enormi colonne di terra sormontate da massi più grossi, che proteggono la colonna sottostante dall'azione erosiva dell'acqua. Fenomeni simili sono presenti a Segonzano (TN), a Postalesio (SO) e in alcune località dell'Alto Adige.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo Zone secondo lo storico Alessandro Sina, deriverebbe dal termine jugone tradotto in "valico", nome di origine romana. Sarebbe questo l'accrescitivo del latino jugum. Il territorio infatti è presso il valico Croce di Zone tra i comuni di Pisogne e Marone collegamento tra la val Trompia e la val Camonica.[7] Il territorio fu infatti luogo di passaggio per viandanti e abitato fin dall'antichità.[8]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Zone conserva tracce di un'antica storia, sicuramente fu occupato già in epoca romana come testimonia la pianta urbanistica dell'antica contrada Zuzano. Secondo gli storici la località fu oggetto d'attenzione se non di fondazione romana, proprio per la sua posizione di passaggio al valido della Croce e quindi probabile sede di manieri che dovevano difendere il territorio dalle ultime comunità dei camuni, popolo della val Camonica. Tracce di edifici d'epoca romana, sono stato ritrovati in prossimità dei Corni Capreni in località Pagà, nonché tracce di un'antica strada sempre d'epoca romana in prossimità del settecentesco santuario mariano del Disgiolo. D'epoca tardo romana sono invece i resti di antiche sepolture rinvenute nella contrada Cislano. Testimonianza del passaggio dell'esercito romano nel 16 a.C. è la strada che congiunge la costa del lago d'Iseo alla Valcanonica, strada che permise la conquista da parte dei romani del territorio camuno.[9]

Cacciata del Commissario prefettizio nel 1925[modifica | modifica wikitesto]

Dalle cronache dei quotidiani e dalla testimonianza popolare si racconta di un fatto molto particolare, avvenuto nel febbraio del 1925 quando un ferrarese, tale Giovanni Berghinzoni, successe come Commissario prefettizio a Bonomelli. Appena insediatosi, Berghinzoni se la prese con il parroco e l'amministrazione dell'asilo. Il clima politico in quegli anni in Italia non era dei migliori ma a Zone i fascisti erano mal visti e minacciati dalla popolazione tanto che i gerarchi fascisti bollarono il paese come "fuori legge". Gli atteggiamenti iniziali del Berghinzoni non furono d'aiuto per calmare gli animi, al contrario questi furono ulteriormente inaspriti dall'imposizione della tassa sul libero pascolo delle capre e il divieto di cantare canzoni antifasciste. Come raccontato da "Il Popolo di Brescia", nella giornata di giovedì 16 marzo 1925 una settantina di donne, partite dalla frazione di Cislano e dal paese, si recarono silenziosamente in municipio, salirono le scale tra urla e grida ed entrarono d'impeto nell'ufficio del Commissario. Il gruppo riuscì ad immobilizzarlo e a sottrargli la pistola, si cercò anche di gettarlo dalle scale ma questi fu salvato dall'intervento di alcuni soccorritori e fuggì. Successivamente arrivarono gli agenti del Commissario di pubblica sicurezza che interrogarono alcune persone e ne arrestarono altre cinque. Date queste premesse, l'ideologia fascista non riuscì mai a radicarsi nella popolazione del paese.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Il comune ha adottato nel 1975 un emblema azzurro di forma quadrata raffigurante tre camini delle fate (guglie sormontate da un grosso masso) denominati Piramidi di Zone, accompagnato dalla dicitura Communitas alpina zonensis e circondato da due rami di abete.[10]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Monumento al Redentore (Monte Guglielmo)
  • La chiesa parrocchiale dedicata a san Giovanni Battista risalente al XV secolo conserva opere lignee della bottega Fantoni di Rovetta nonché dipinti di Francesco Paglia e Domenico Voltolini.[11]
  • L'antica chiesa di San Giorgio posta nella contrada Cislano, risalente al XII secolo dalle linee molto semplici con facciata a capanna, e con tre navale ospita all'interno affreschi risalenti al Cinquecento. Conserva l'antica vasca battesimale riportante la data del 1404.[12]
  • La chiesa dei santi Ippolito e Cassiano, edificata nel XV secolo, si sviluppa su tre campate e conserva affreschi quattrocenteschi raffiguranti storie di santi e di Gesù.[13]
  • La chiesa di Sant'Antonio abate edificata nel XVI secolo nella contrada Cusato probabilmente elevata su un luogo di culto precedente che accoglieva anche un piccolo lazzaretto retto dai frati antoniani che erano dediti alla cura degli ammalati.[14]
  • Il piccolo santuario della Madonna del Disgiolo, edificato a seguito di un evento ritenuto miracoloso nel Settecento, è posto dislocato dal centro di Zone e si presenta di piccole dimensioni.
  • Del 1901 è l'edificio presente sul monte Guglielmo dedicato al Redentore, consacrato il 24 agosto 1902 fu successivamente oggetto di atti vandalici che ne avevano precluso la stabilità. Venne quindi restaurato nella seconda metà del Novecento riportandolo alla sua originale conformazione.[15]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Regno d'Italia (dal 1860 al 1946)[16][modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica
1899 - 1902 Sina Giovanni

(Maresciallo Sina)

- Sindaco
1902 - 1911 Bazzana Battista - Sindaco
1911 - 1914 Almici Rocco (Zaccarie) - Sindaco
1914 - 1915 Zatti d. Francesco - Sindaco
1915 - 1920 Tedoldi Antonio (Tomasa) - Sindaco
1920 -

febbraio 1924

Zatti Giacomo (Tedöla) - Sindaco
febbraio 1924 -

1925

B. Bonomelli - Commissario

prefettizio

1926 - 1930 Sina Giovanni - Podestà
1930 - 1937 Tedoldi Antonio (Tomasa) - Podestà
1937 -

settembre 1942

Morelli cav. Mattia - Podestà
settembre 1942 -

agosto 1945

Moglia Sergio - Commissario

prefettizio

agosto 1945 -

aprile 1946

Almici Mario (Panechi) - Sindaco[17]

Repubblica Italiana (dal 1946)[16][modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica
1946 - 1956 Almici Mario (Panechi) - Sindaco
1956 - 1961 Danesi Leandro - Sindaco
1961 - 1964 Danesi Pierino - Sindaco[18]
aprile 1964 -

dicembre 1964

Sina Giacomo (Baset) - Vicesindaco (f.f.)
1964 - 1972 Franchi Ing. Raul - Sindaco
1972 - 1975 Cagni Luigi - Sindaco
1975 - 1999 Almici Zaccaria D.C. Sindaco
1999 - 2009 Marchetti Pio Battista Lista civica Sindaco
2009 - in carica Zatti Marco Antonio Lista civica Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Toponimi in dialetto bresciano
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 719, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ Corbari Daniele, Minelli Rodolfo, Motta Gabriella, Nastasio Paolo, Le piramidi di Zone e l'Alto Sebino bresciano, Brescia, Grafo, Brescia, 1999.
  7. ^ Zone, su gps-tour.info, GPS torusinfo. URL consultato il 9 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2021).
  8. ^ Antonio Fappani, Zone, su Enciclopedia bresciana.
  9. ^ I romani in Valcamonica, su archeocamuni.it, ArcheocamuniV. URL consultato il 10 maggio 2021.
  10. ^ Marco Foppoli, Stemmario Bresciano, Provincia di Brescia / Grafo, 2011, p. 146, ISBN 978-88-7385-844-7.
  11. ^ Chiesa di San Giovanni, su comune.zone.bs.it, Comune di Zone. URL consultato il 9 maggio 2021.
  12. ^ Chiesa di San Giorgio, su visitlakeiseo.info, Portale ufficiaole del Lago d'Iseo. URL consultato il 9 maggio 2021.
  13. ^ Chiesa di San Cassiano (PDF), su comune.zone.bs.it, Comune di Zone. URL consultato il 10 maggio 2021.
  14. ^ Chiesa di Sant'Antonio (PDF), su comune.zone.bs.it, Comune di Zone. URL consultato il 10 maggio 2021.
  15. ^ Monumento al Redentore sul monte Guglielmo (PDF), su comune.zone.bs.it, Comune di Zone. URL consultato il 10 maggio 2021.
  16. ^ a b Stefano Zatti, Vita e tradizioni a Zone, Prima, Edizioni Toroselle, maggio 2002, pp. 223-224.
  17. ^ Nominato dal Comitato di Liberazione Nazionale.
  18. ^ Deceduto in carica.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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