Jenson Button: differenze tra le versioni

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Versione delle 20:32, 5 dic 2016

Jenson Button
Button in Bahrein nel 2012
Nazionalità Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Altezza 182 cm
Automobilismo
Categoria Formula 1
Squadra McLaren
Termine carriera 27 novembre 2016
Carriera
Carriera in Formula 1
Esordio 12 marzo 2000
Stagioni 2000-2016
Scuderie Williams
Benetton
Renault
BAR
Honda
Brawn
McLaren
Mondiali vinti 1 (2009)
GP disputati 308 (305 partenze)
GP vinti 15
Podi 50
Punti ottenuti 1235
Pole position 8
Giri veloci 8
Vincitore del gran premio con il maggior numero di soste
Statistiche aggiornate al Gran Premio di Abu Dhabi 2016

«L'importante è non pensare mai di essere il migliore, ma impegnarsi sempre per diventarlo.[1]»

Jenson Alexander Lyons Button (Frome, 19 gennaio 1980) è un ex-pilota automobilistico britannico, campione del mondo di Formula 1 nella stagione 2009 e vice campione del mondo di Formula 1 nella stagione 2011. Conosciuto nell'ambiente della F1 per essere un abile stratega in condizioni climatiche avverse[2], risulta a tutt'oggi essere il vincitore del Gran Premio della categoria regina con più soste all'attivo nella medesima gara (GP Canada 2011). Dalla stagione 2010 è pilota della McLaren. Il suo numero di gara è il 22.

Il 27 novembre 2016 si ritira dalla Formula 1 dopo 16 stagioni consecutive, correndo la sua ultima gara nel GP di Abu Dhabi.

Carriera

Formule minori

Figlio di John Button (1943-2014), pilota di rally, fin da piccolo Jenson fu indirizzato verso il mondo dei motori. A otto anni cominciò a correre nei karting e nel 1991, a undici anni, vinse tutte e 34 le gare del campionato cadetto, oltre al titolo.[3] Dopo questo successo l'inglese continuò a vincere, divenendo il più giovane pilota a conquistare il titolo europeo del campionato Super A nel 1997. L'anno seguente Button passò alla Formula Ford, partecipando sia al campionato inglese che a quello europeo, arrivando rispettivamente primo e secondo, contando anche un vittoria nel Festival della Formula Ford. Passato alla F3 inglese nel 1999 il pilota giunse terzo in campionato, contando anche un secondo posto al Gran Premio di Macao. Ha vissuto un breve periodo a Terni in Italia.[4]

Formula 1

2000: Williams

Dopo aver testato in inverno per McLaren e Prost, Jenson Button venne assunto dalla Williams in sostituzione di Alessandro Zanardi dopo aver vinto un confronto con Bruno Junqueira.[5] L'esordio in Formula 1 avvenne al Gran Premio d'Australia, quando l'inglese aveva vent'anni. Questo fece di Button il terzo più giovane debuttante nella storia del Mondiale. Il pilota inglese disputò una buona stagione d'esordio, ottenendo punti già al secondo Gran Premio e sfiorando il podio in Germania. Ad agosto la Williams si accordò con la Benetton, decidendo di prestare al team anglo-italiano il pilota inglese per due anni.[6] Button concluse la stagione all'ottavo posto con dodici punti.

2001: Benetton

Button alla guida della Benetton nel 2001

Ancora sotto contratto con la Williams, nel 2001 l'inglese guidò per la Benetton. La stagione fu negativa, in gran parte per via della scarsa competitività della vettura, e Button non andò oltre un quinto posto conquistato in Germania.

2002: Renault

Nella stagione successiva la Benetton fu acquistata dalla Renault e i risultati migliorarono, tanto che l'inglese arrivò quasi a podio in Malesia, venendo passato all'ultimo giro da Michael Schumacher. Button ottenne spesso prestazioni migliori rispetto al compagno di squadra Jarno Trulli, ma per il 2003 il team manager della scuderia Flavio Briatore lo sostituì con Fernando Alonso, proveniente dalla Minardi.

2003-2005: BAR

Button in Canada nel 2005 dove ottenne la pole position.

Button si accordò, quindi, con la BAR, diventando compagno di squadra di Jacques Villeneuve. Nella sua prima stagione nella scuderia anglo-americana il pilota inglese ottenne dei discreti risultati, battendo nettamente il più esperto e titolato canadese. Tuttavia, il podio gli sfuggì nuovamente e i migliori risultati della stagione furono due quarti posti, nel Gran Premio d'Austria e nel Gran Premio del Giappone. Nel Principato di Monaco, invece, Button dovette rinunciare a partecipare alla gara dopo un violento incidente in uscita dal velocissimo rettilineo sotto il tunnel.

Nel 2004 la situazione migliorò radicalmente. La BAR si inserì tra le monoposto di vertice e, nonostante la Ferrari fosse nettamente la vettura più competitiva del gruppo, permise a Button di lottare costantemente per le prime posizioni. Il pilota inglese ottenne il primo podio in carriera nel Gran Premio della Malesia, concluso in terza posizione alle spalle di Michael Schumacher e Juan Pablo Montoya. Nel prosieguo della stagione Button conquistò altri nove podi e una pole position, risultati che gli valsero la terza posizione in classifica generale alle spalle dei piloti della Ferrari.

Il 2005 fu invece un anno più difficile. Nonostante a metà della stagione precedente il pilota inglese si fosse accordato con la Williams, la BAR si oppose con successo al suo passaggio nel team britannico.[5] All'inizio della stagione la vettura si rivelò un netto passo indietro rispetto a quella della stagione precedente, tanto da non permettere al pilota inglese di marcare punti nelle prime tre gare del campionato. A Imola Button si qualificò terzo e chiuse la gara nella stessa posizione, ma a fine gara la sua vettura e quella del compagno di squadra Takuma Sato furono trovate sottopeso e i due furono squalificati. Dopo ulteriori verifiche la FIA squalificò per due gare la scuderia anglo-americana, accusata di aver utilizzato un serbatoio aggiuntivo per far rientrare nel peso regolamentare le vetture. Al rientro dalla squalifica Button chiuse fuori dai punti il Gran Premio d'Europa, mentre in Canada il pilota inglese uscì di scena per incidente dopo aver fatto segnare la pole position. Dopo il ritiro per motivi di sicurezza imposto dalla Michelin nel Gran Premio degli Stati Uniti, nel Gran Premio di Francia, decima gara della stagione, Button conquistò finalmente dei punti, giungendo quarto.

Nei rimanenti Gran Premi il pilota inglese marcò sempre dei piazzamenti a punti, conquistando due terzi posti in Germania e in Belgio e chiudendo la stagione al nono posto.

2006-2008: Honda

Button impegnato al GP del Canada 2008

Nel 2006 la Honda scese in campo in prima persona, acquistando la BAR dalla British American Tobacco. Button fu nuovamente coinvolto in una disputa contrattuale con la Williams, che questa volta si concluse con esito positivo per il team britannico: il pilota inglese contribuì a pagare la penale necessaria a rimanere con la Honda.[5] L'inizio di campionato fu discreto, con Button che conquistò un terzo posto nel secondo appuntamento stagionale, il Gran Premio della Malesia, e la terza pole position in carriera nel Gran Premio d'Australia, nel quale però fu costretto al ritiro. Nella fase centrale della stagione i risultati furono piuttosto discontinui, con qualche piazzamento a punti intervallato da diversi ritiri. Nel Gran Premio d'Ungheria, però, Button sfruttò le mutevoli condizioni meteo e i ritiri dei piloti in lotta per il mondiale, Michael Schumacher e Fernando Alonso, per conquistare la prima vittoria in carriera, arrivata dopo ben 113 Gran Premi disputati. Nella fase finale di campionato il pilota inglese colse un terzo, tre quarti e un quinto posto, conquistando la sesta posizione nella classifica generale.

Nel 2007 la Honda si rivelò assolutamente non competitiva, relegando il pilota inglese nelle retrovie. Button ottenne il primo punto solo nel Gran Premio di Francia, ottava gara della stagione, conquistandone un altro nel Gran Premio d'Italia, a Monza. Il miglior risultato del campionato arrivò nel penultimo Gran Premio, in Cina, dove Button giunse quinto grazie ad una buona strategia.

Anche nel 2008 la Honda non riuscì a produrre una vettura competitiva, costringendo nuovamente Button a lottare nelle ultime posizioni. La stagione fu persino peggiore della precedente per il pilota inglese, che conquistò punti solo nel Gran Premio di Spagna, chiuso in sesta posizione e perse il confronto col compagno Rubens Barrichello.

2009: Brawn

Dopo due anni con risultati pessimi e con l'incombere della crisi economica globale, al termine della stagione 2008 la Honda annunciò il suo ritiro dalla Formula 1.

La sorte della scuderia e quindi il futuro di Button in Formula 1 rimasero incerti per diversi mesi, fino a quando il 6 marzo 2009 il team fu rilevato da Ross Brawn e altri soci e ribattezzato Brawn GP.[7] Nonostante la preparazione della vettura fosse stata rallentata dalla scarsità di fondi e dalla necessità di adattarla al motore Mercedes in luogo dell'Honda inizialmente previsto, già dalla prima gara la Brawn si rivelò estremamente competitiva, tanto che Button conquistò pole position e vittoria davanti al compagno di squadra Rubens Barrichello.

Nelle gare seguenti Button dominò nettamente, conquistando cinque vittorie e un terzo posto. Al termine del Gran Premio di Turchia il pilota inglese si trovava saldamente in testa alla classifica iridata, con un vantaggio di 26 punti sul compagno di squadra e di 32 su Sebastian Vettel. Nel Gran Premio di casa, a Silverstone, Button non salì sul podio per la prima volta in stagione, giungendo sesto. Da metà stagione in poi la Brawn perse gran parte del vantaggio prestazionale sulle scuderie rivali, perché venendo a mancare l'apporto economico della Honda lo sviluppo della vettura era forzatamente ridotto. Button tornò sul podio solo nel Gran Premio d'Italia, dopo aver raccolto tre piazzamenti a punti e un ritiro per incidente nelle quattro gare precedenti. Tuttavia, nonostante il netto calo nella seconda parte del campionato, il vantaggio sui rivali fu sufficiente a mantenere la prima posizione nella classifica mondiale e alla penultima gara della stagione, il Gran Premio del Brasile, Button conquistò matematicamente il primo titolo mondiale in carriera, complici il ritiro del compagno di squadra Barrichello e il quarto posto di Vettel, non sufficiente al pilota tedesco per tenere aperta la lotta per il mondiale fino all'ultima gara. Button chiuse la stagione con un terzo posto nel Gran Premio di Abu Dhabi, conquistando 95 punti.

A seguito della vittoria nel campionato del mondo il 31 dicembre 2009 Button ricevette l'onorificenza di Membro dell'Ordine dell'Impero Britannico (MBE)[8].

2010-2016: McLaren e ritiro dalla F1

Button alla guida della McLaren nel suo primo anno con la scuderia britannica

Il 18 novembre 2009 fu annunciato in via ufficiale il passaggio di Button alla McLaren[9].

Il campionato 2010 iniziò nel migliore dei modi, con due vittorie (Australia e Cina) nelle prime quattro gare e la testa della classifica iridata piloti. Dopo un quinto posto nel Gran Premio di Spagna, a Montecarlo il pilota inglese fu costretto al ritiro per un problema meccanico, perdendo la prima posizione nel mondiale. Seguì una serie di gare consecutive a punti, nelle quali però il compagno di squadra Lewis Hamilton lo precedette sempre sul traguardo, scavalcandolo anche in classifica. Alla vigilia del Gran Premio d'Ungheria il pilota inglese si trovava al secondo posto nella graduatoria generale, alle spalle del compagno di squadra: tuttavia, allo Hungaroring Button non andò oltre l'ottava posizione, mentre nel successivo Gran Premio del Belgio fu nuovamente costretto al ritiro, in questa occasione a causa di una collisione con Sebastian Vettel.

Questa doppia battuta di arresto allontanò Button dalla testa della classifica, ma il pilota inglese rimase in lotta per il campionato fino alle ultime gare della stagione, dovendo rinunciare a difendere il suo titolo dopo un incolore dodicesimo posto nel Gran Premio di Corea ed un quinto posto nel Gran Premio del Brasile, penultima corsa dell'anno. Button concluse la stagione con un terzo posto nel Gran Premio di Abu Dhabi, conquistando il quinto posto in classifica generale con 214 punti.

Nel 2011 la McLaren aveva inizialmente in programma l'introduzione di un complicato sistema di scarichi, denominato "octopus"; tuttavia, la soluzione si rivelò problematica e nei test invernali la monoposto inglese ottenne dei risultati deludenti, al punto che la squadra decise di tornare ad una configurazione più tradizionale. La scelta si rivelò vincente e in Australia Button, pur rallentato da un drive through per un sorpasso irregolare ai danni di Felipe Massa, conquistò un sesto posto. Nelle gare seguenti Button continuò ad ottenere dei buoni piazzamenti, tra i quali un secondo posto nel Gran Premio della Malesia e due terzi posti a Barcellona e Monaco.

In Canada il pilota inglese conquistò la prima vittoria stagionale al termine di una gara rocambolesca. Scattato in settima posizione, Button effettuò cinque pit stop, fu penalizzato con un drive through per aver mantenuto una velocità eccessiva in regime di safety car e fu coinvolto in due collisioni con il compagno di squadra Hamilton e con Fernando Alonso, rimontando poi dal fondo del gruppo e sopravanzando Vettel, in testa dall'inizio della gara, nel corso dell'ultima tornata. La vittoria lo portò alla seconda posizione in classifica, con un distacco di 60 punti dallo stesso Vettel. Nelle tre gare seguenti, però, Button raccolse solamente un sesto posto e due ritiri, scivolando al quinto posto nella graduatoria generale.

In Ungheria Button colse la sua seconda vittoria stagionale, nuovamente in una gara caratterizzata da condizioni meteo variabili; in questa occasione il pilota inglese festeggiò anche il traguardo delle 200 partecipazioni a Gran Premi di Formula 1.

Budapest - 2011

Il pilota inglese giunse sul podio anche in Belgio, in Italia e a Singapore, conquistando poi un'altra vittoria nel Gran Premio del Giappone. Questi ottimi risultati lo fecero risalire alla seconda posizione nella classifica iridata, ma non furono sufficienti per tenere aperta la lotta per il titolo mondiale con Vettel, che proprio in Giappone divenne matematicamente campione del mondo. Nelle ultime gare della stagione il pilota britannico continuò a ottenere degli ottimi piazzamenti, terminando fuori dal podio solo in Corea. Questi risultati consolidarono la sua seconda posizione in classifica: Button chiuse la stagione alle spalle del campione del mondo Vettel, con 270 punti.

Jenson Button in azione a Monaco nel 2012.

Nel 2012 il rendimento del pilota inglese fu molto altalenante. Button iniziò bene la stagione, conquistando la vittoria nella gara inaugurale in Australia dopo essere scattato in prima fila, alle spalle del compagno di squadra Hamilton. Nel Gran Premio della Malesia, invece, il pilota britannico tagliò il traguardo in quattordicesima posizione, dopo essere stato coinvolto in un contatto con Narain Karthikeyan.

Tornato nuovamente sul podio nel Gran Premio di Cina, chiuso in seconda posizione, Button iniziò una serie di gare difficili, nelle quali non andò oltre un ottavo posto conquistato nel Gran Premio d'Europa, a Valencia. Tornò sul podio in Germania, dove tagliò il traguardo terzo in gara, ma fu classificato secondo vista la penalità inflitta a Vettel per un sorpasso irregolare sullo stesso pilota inglese.[10]

Ormai tagliato fuori dalla lotta per il titolo mondiale, nella seconda parte di stagione Button tornò a competere per le prime posizioni, conquistando pole position e vittoria nel Gran Premio del Belgio. In Italia il pilota inglese fu costretto al ritiro per problemi meccanici mentre era in seconda posizione, risultato poi ottenuto nel successivo Gran Premio di Singapore. Nel Gran Premio finale della stagione, in Brasile, Button ottenne la terza vittoria stagionale, approfittando delle condizioni meteo variabili e di un contatto nell'ultima parte di gara tra Hamilton e Nico Hülkenberg, che lo avevano sopravanzato. Button chiuse la stagione al quinto posto in classifica, con 188 punti.

Nel 2013 Button fu affiancato dal messicano Sergio Peréz, che prese il posto di Lewis Hamilton, passato alla Mercedes.

La nuova vettura della McLaren si rivelò molto meno competitiva di quelle che l'avevano preceduta, non consentendo né a Button né al suo compagno di squadra di lottare per le prime posizioni. Il pilota inglese riuscì ad arrivare in zona punti in sei delle prime nove gare, non conquistando, però, nessun podio; il miglior risultato nella prima parte di stagione fu un quinto posto nel Gran Premio di Cina.

Anche nella seconda metà dell'anno la monoposto inglese non consentì a Button di lottare per le posizioni di vertice. Il pilota inglese continuò a far segnare punti regolarmente, ottenendo una striscia di sette gare a punti consecutive tra il Gran Premio di Germania ed il Gran Premio del Giappone. Nel conclusivo Gran Premio del Brasile Button conquistò il miglior risultato stagionale per sé e per la scuderia, tagliando il traguardo in quarta posizione dopo essere scattato dalla quattordicesima. Il pilota inglese chiuse il campionato al nono posto nella classifica generale, con un totale di 73 punti.

La stagione 2014 iniziò in modo positivo per Button, che chiuse al quarto posto la gara inaugurale in Australia, venendo poi promosso al terzo in seguito alla squalifica di Daniel Ricciardo, giunto secondo al traguardo. Nelle gare seguenti, però, la McLaren perse competitività e il pilota inglese, dopo aver chiuso il Gran Premio della Malesia in sesta posizione, non conquistò punti nelle tre gare successive.

La situazione migliorò a Monaco e in Canada, dove Button, sfruttando anche l'elevato numero di ritiri, colse un sesto e un quarto posto. Nel resto della stagione il pilota britannico riuscì quasi sempre a segnare punti, non cogliendo, però, ulteriori podi.

Chiuse il 2014 all'ottavo posto nella classifica generale, con 126 punti.

Jenson Button all'uscita della curva del Tabaccaio durante la Q1 del GP di Monaco 2016

Nella stagione 2015 la McLaren interruppe la ventennale collaborazione con Mercedes, accordandosi con la Honda per la fornitura dei propulsori. L'inizio della stagione fu molto complicato per la scuderia inglese, che nei test invernali faticò ad accumulare chilometri per via di continui guasti. Nella prima gara del campionato, in Australia, Button si qualificò in ultima fila, riuscendo poi a giungere al traguardo in undicesima e ultima posizione.

Nelle gare seguenti la monoposto rimase poco competitiva, non consentendo al pilota inglese di far segnare risultati di rilievo, il suo rendimento perciò rimase quello delle ultime due stagioni. I primi punti stagionali arrivarono al Gran Premio di Monaco, chiuso in ottava posizione. Seguirono tre ritiri consecutivi, per problemi meccanici in Canada e in Austria e per incidente nelle prime fasi del Gran Premio di casa. Button tornò a punti nel Gran Premio d'Ungheria, nel quale tagliò il traguardo in nona posizione; il pilota britannico bissò il risultato in Russia, approfittando dei ritiri nelle ultime tornate di Valtteri Bottas e Daniel Ricciardo. Nel successivo Gran Premio degli Stati Uniti Button conquistò il miglior risultato stagionale, giungendo sesto sotto la bandiera a scacchi. A fine campionato concluse sedicesimo nella classifica generale, con 16 punti.

Nel 2016 viene confermato dalla McLaren. Nelle prime tre gare non riesce a giungere in zona punti, collezionando il tredicesimo posto in Cina come miglior risultato. Nel Gran Premio di Russia ottiene i suoi primi punti stagionali, chiudendo al decimo posto. In Spagna e a Monaco chiude nono. Dopo due gare senza punti, conquista il sesto posto nel Gran Premio d'Austria, dopo aver conquistato un clamoroso terzo posto in qualifica. Nel Gran Premio di casa in Gran Bretagna chiude dodicesimo. A Budapest arriva il terzo ritiro stagionale, mentre in Germania conclude ancora a punti con un ottavo posto.

Risultati F1

2000 Scuderia Vettura Punti Pos.
Williams FW22 Rit 6 Rit 5 17 10 Rit 11 8 5 4 9 5 Rit Rit 5 Rit 12
2001 Scuderia Vettura Punti Pos.
Benetton B201 Rit 11 10 12 15 Rit 7 Rit 13 16 15 5 Rit Rit Rit 9 7 2 17º
2002 Scuderia Vettura Punti Pos.
Renault R202 Rit 4 4 5 12 7 Rit 15 5 12 6 Rit Rit Rit 5 8 6 14
2003 Scuderia Vettura Punti Pos.
BAR BAR 005 10 7 Rit 8 9 4 NP Rit 7 Rit 8 8 10 Rit Rit 4 17
2004 Scuderia Vettura Punti Pos.
BAR BAR 006 6 3 3 2 8 2 3 3 Rit 5 4 2 5 Rit 3 2 3 Rit 85
2005 Scuderia Vettura Punti Pos.
BAR BAR 007 11 Rit Rit SQ 10 Rit NP 4 5 3 5 5 8 3 7 5 8 37
2006 Scuderia Vettura Punti Pos.
Honda RA106 4 3 10 7 Rit 6 11 Rit 9 Rit Rit 4 1 4 5 4 4 3 56
2007 Scuderia Vettura Punti Pos.
Honda RA107 15 12 Rit 12 11 Rit 12 8 10 Rit Rit 13 8 Rit 11 5 Rit 6 15º
2008 Scuderia Vettura Punti Pos.
Honda RA108 Rit 10 Rit 6 11 11 11 Rit Rit 17 12 13 15 15 9 14 16 13 3 18º
2009 Scuderia Vettura Punti Pos.
Brawn BGP 001 1 1 3 1 1 1 1 6 5 7 7 Rit 2 5 8 5 3 95
2010 Scuderia Vettura Punti Pos.
McLaren MP4-25 7 1 8 1 5 Rit 2 2 3 4 5 8 Rit 2 4 4 12 5 3 214
2011 Scuderia Vettura Punti Pos.
McLaren MP4-26 6 2 4 6 3 3 1 6 Rit Rit 1 3 2 2 1 4 2 3 3 270
2012 Scuderia Vettura Punti Pos.
McLaren MP4-27 1 14 2 18 9 16 16 8 10 2 6 1 Rit 2 4 Rit 5 4 5 1 188
2013 Scuderia Vettura Punti Pos.
McLaren MP4-28 9 17 5 10 8 6 12 13 6 7 6 10 7 8 9 14 12 10 4 73
2014 Scuderia Vettura Punti Pos.
McLaren MP4-29 3 6 17 11 11 6 4 11 4 8 10 6 8 Rit 5 4 12 4 5 126
2015 Scuderia Vettura Punti Pos.
McLaren MP4-30 11 Rit 14 NP 16 8 Rit Rit Rit 9 14 14 Rit 16 9 6 14 14 12 16 16º
2016 Scuderia Vettura Punti Pos.
McLaren MP4-31 14 Rit 13 10 9 9 Rit 11 6 12 Rit 8 Rit 12 Rit 9 18 9 12 16 Rit 21 15º
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Vita privata

Jenson è il quartogenito delle nozze del padre John con Simone Lyons. Sue sorelle sono: Tanya, Natasha e Samantha.[11]

Dal 2000 al 2005 è stato fidanzato all'attrice e cantante Louise Griffiths. Dal 2009 è impegnato con la modella argentino-giapponese Jessica Michibata, diventata sua moglie il 30 dicembre 2014 alle Hawaii e il 23 dicembre 2015 si sono separati.[12][13] La famiglia Button vive a Monaco.

Onorificenze

Membro dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
«Per il prestigio reso agli sport motoristici britannici[8]»
— Londra, 31 dicembre 2009

Note

  1. ^ Jenson Button:"Farmi sorpassare? Se me lo chiedono lascio la McLaren", in La Stampa, 31 luglio 2010. URL consultato il 14 agosto 2010.
  2. ^ Pagelle: Button lo stratega "rain", su sportmediaset.mediaset.it, sportmediaset.it, 1º agosto 2011. URL consultato il 29 luglio 2013.
  3. ^ Who's Who: Jenson Button, su f1fanatic.co.uk, 2007. URL consultato il 2 gennaio 2007.
  4. ^ Quel "paracarro" cresciuto da noi "Impazziva per pizza e pasta" - Formula 1: notizie, risultati e classifica del mondiale F1 - La Gazzetta dello Sport
  5. ^ a b c (EN) Jenson Button Profile - Drivers - GP Encyclopedia, su grandprix.com. URL consultato il 19 luglio 2013.
  6. ^ Barrichello e il motore nuovo ultima arma Ferrari per Spa, in Repubblica, 18 agosto 2000, p. 46.
  7. ^ (EN) Brawn GP arrives, in Grandprix.com, 6 marzo 2009. URL consultato il 19 luglio 2013.
  8. ^ a b (EN) Caroline Davies, Ian McGeechan awarded knighthood as Jenson Button receives MBE, in The Guardian, 31 dicembre 2009. URL consultato il 2 aprile 2010.
  9. ^ Button in McLaren-Adesso è ufficiale, in Gazzetta dello Sport, 18 novembre 2009. URL consultato il 2 aprile 2010.
  10. ^ Sebastian Vettel è stato penalizzato di 20 secondi dai commissari per il sorpasso effettuato su Jenson Button al di fuori della pista. Vettel penalizzato per il sorpasso su Button, su omnicorse.it, 22 luglio 2012. URL consultato il 22 luglio 2012.
  11. ^ Simone Button: F1 driver mother, FabWags.com, 22 gennaio 2014. URL consultato l'8 agosto 2015.
  12. ^ Formula 1's Jenson Button marries Jessica Michibata, BBC News, 1º gennaio 2015. URL consultato l'8 agosto 2015.
  13. ^ F.1 Button-Michibata, è addio dopo un anno di matrimonio, su La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita. URL consultato il 23 dicembre 2015.

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