Verzuolo

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Verzuolo
comune
Verzuolo – Stemma
Verzuolo – Bandiera
Verzuolo – Veduta
Verzuolo – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Cuneo
Amministrazione
SindacoGiovanni Carlo Panero (lista civica) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate44°36′N 7°29′E / 44.6°N 7.483333°E44.6; 7.483333 (Verzuolo)
Altitudine420 m s.l.m.
Superficie26,13 km²
Abitanti6 416[1] (31-1-2024)
Densità245,54 ab./km²
FrazioniChiamina, Falicetto, Papò, Pomerolo, San Bernardo, Villanovetta
Comuni confinantiCostigliole Saluzzo, Lagnasco, Manta, Pagno, Piasco, Venasca, Savigliano, Villafalletto
Altre informazioni
Cod. postale12039
Prefisso0175
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT004240
Cod. catastaleL804
TargaCN
Cl. sismicazona 3s (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 834 GG[3]
Nome abitantiverzuolesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Verzuolo
Verzuolo
Verzuolo – Mappa
Verzuolo – Mappa
Posizione di Verzuolo nella provincia di Cuneo
Sito istituzionale

Verzuolo (Vërzeul in piemontese) è un comune italiano di 6416 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte; è il paese a più bassa altitudine della Valle Varaita. È situato a circa 25 chilometri a nord di Cuneo e 60 km a sud di Torino.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Vi è testimoniata la presenza antica a tempi protostorici con ritrovamenti di pietre incise risalenti all'età del bronzo e in epoca romana a Falicetto, dove in epoca longobarda sorse il primo borgo.

Il borgo di Villanovetta dipenderà dall'VIII secolo dall'abbazia di Villar San Costanzo.

Già verso la fine del IX secolo si ebbero dalla marittima ligure e poi in Piemonte le prime incursoni e distruzioni da parte dei Saraceni con le distruzioni di Pedona e Villar San Costanzo, all'inizio del X secolo la distruzione di Pagno, del borgo di Falicetto e delle frazioni con le chiese e le abitazioni. In seguito si ricostruirono le abbazie, le chiese ed i borghi piemontesi ed il territorio della val Varaita fu sotto la giurisdizione del vescovo-conte di Torino.

I pochi abitanti scampati di Falicetto e delle frazioni si rifugiarono in alto in collina verso la zona di Verzuolo che venne fortificata e dove nacque il nuovo borgo medievale e nel XI secolo il castello, sede feudale dei Conti di Verzuolo che dominavano tutta la vallata, essi nel 1172 si sottomisero al Marchesato di Saluzzo rimanendo feudatari del borgo e della valle.

Fra il XV e XVI secolo vi fu un notevole sviluppo del borgo medievale di Verzuolo e delle sue frazioni, in seguito tra il XVI e il XVII si ebbe la decadenza della zona causata dalle lotte per l'autonomia del marchesato che venne dapprima annesso al Regno di Francia nel 1549 e poi a breve inglobato nel Ducato di Savoia nel 1601.

In seguito la popolazione del borgo si sposta dalla zona collinare verso la zona più pianeggiante sviluppando l'area di pianura.

Nel Settecento inizia un notevole sviluppo economico e nell'Ottocento si sviluppa l'industria tessile specie della seta. Agli inizi del Novecento, mentre tramontava il tessile, Luigi Burgo fonda a Verzuolo nel 1905 le Cartiere Burgo, che poi si espanderanno in tutta Italia e all'estero e che rappresentano ancora oggi una cartiera uno degli elementi più importanti per la vita economica del paese.

Nel 1928 il comune di Villanovetta viene soppresso e il suo territorio incorporato in quello di Verzuolo.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Il campanile della parrocchiale
  • Chiesa parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo di Verzuolo, edificata nel XVIII secolo come chiesa dell'Immacolata Concezione e Sant'Antonio dai frati cappuccini, divenne parrocchia nel 1819 in sostituzione della precedente assumendone il titolo.
  • Antica parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo, edificata con lo sviluppo del borgo di Verzuolo dopo il mille e documentata nell'XI secolo dai monaci benedettini, dalla metà del XII e fino al XV secolo sarà dipendente dall'Abbazia di Fruttuaria. Venne restaurata nel XV secolo.
  • Chiesa della Confraternita del Gonfalone di Verzuolo, costruita nel XVIII secolo sul sito dell'antica chiesa del XV secolo ed ospedale di carità.
  • Cappella di Sant′Andrea di Verzuolo, del XVII secolo.
  • Eremo di San Bernardo da Mentone, del XVI secolo, a San Bernardo
  • Santuario di Santa Cristina, situato in un'area boscosa al confine con il comune di Pagno.
  • Chiesa parrocchiale di Santa Maria della Scala di Verzuolo, ricostruita nel XVIII secolo, sulla preesistente del XV secolo.
  • Cappella di San Bernardo di Chiamina
  • Cappella di San Giovanni Battista e della Madonna di Lourdes di Papó
  • Convento di San Grato ed istituto delle Sorelle di Santa Maria dell'Oasi di San Grato.
  • Borgo di Falicetto
  • Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo di Falicetto, edificata dopo la metà del XVII secolo sulla preesistente cappella dedicata a San Bartolomeo dopo la peste del 1630. Divenne nel 1841 la nuova parrocchiale di Falicetto in sostituzione della preesistente ormai abbattuta.
  • Cappella di Sant'Anna di Magnone a Sant'Anna di Falicetto
  • Monastero e chiesa di San Giovanni Battista di Falicetto (scomparso)[4][5], edificato sempre nell'VIII secolo per volontà del duca longobardo Astolfo (prima di essere eletto re), edificata per una regina longobarda, la quale rifiutò le seconde nozze, prese i voti ritirandosi nel nuovo monastero benedettino femminile di Falicetto, sorto come priorato monastico dipendente dall'Abbazia di Pagno, da come si desume da un'antica lapide ritrovata nell'antica chiesa di Pagno. Il monastero fu distrutto dai Saraceni agli inizi del X secolo e non venne più ricostruito, quindi la sepoltura della regina venne trasferita nell'antica chiesa abbaziale di Pagno. Venne invece ricostruita la chiesa di San Giovanni Battista come pievania monastica, sempre dipendente da Pagno, e poi parrocchia matrice da cui dipendevano tutte le parrocchie della valle Varaita. Declassata nel XVII secolo dopo la costruzione della nuova chiesa di San Bartolomeo, la chiesa officiata fino alla fine del XVIII secolo ed ormai pericolante venne abbattuta nel 1831; sotto le sue fondamenta si ritrovarono i resti dell'antico edificio e lapidi romane spezzate, una di esse in marmo bianco di Brossasco, è attualmente conservata al museo archeologico di Cuneo.
  • Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea di Villanovetta, già documentata nel X secolo, ma di fondazione più antica da parte dei monaci dell'abbazia di Villar San Costanzo cui dipendeva il feudo di Villanovetta, venne ricostruita nel XVIII secolo.
  • Santuario della Madonna della Neve a Villanovetta, già documentata nel X secolo, ma di fondazione più antica da parte dei monaci dell'abbazia di Villar San Costanzo cui dipendeva il feudo di Villanovetta, venne ricostruita nel XIV secolo.
  • Cappelletta di San Bernardo da Mentone a Villanovetta, del XVI secolo.
  • Cappella di San Rocco (resti) a Villanovetta

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Borgo medievale di Verzuolo
  • Porta Capala, documentata nel XV secolo era situata nel borgo medievale dopo che un mezzo pesante la distrusse completamente.
  • l'antica Casa Comunale edificata fra il XIV e XV secolo con in facciata un affresco raffigurante la Pietà datato 1422.
  • Palazzo Drago, edificato nei primi anni del XIX secolo, divenne la sede comunale fino al 1962, ospita attualmente la Biblioteca Civica, una sala Polivalente ed un cortile circondato da portici.
  • Palazzo Comunale, di edificazione recente, è la nuova sede comunale dal 1962. Negli archivi comunali vi sono presenti due frammenti con parti del codice della Divina Commedia del XIV secolo.
  • Casa Giriodi o "dei Portici Rossi", palazzo degli speziali (farmacisti) del XVII secolo, i portici sono sorretti da antiche colonne e capitelli scolpiti.
  • Filanda Ponte, del XIX secolo, è uno degli storici edifici rimasti delle otto filande e tre filatoi dell'antica lavorazione della seta.
  • Ex mulino Fissore e Sandri, del XIX secolo.
  • Cartiere Burgo, il primo stabilimento delle cartiere denominato "Cartiera di Verzuolo - Ing. L. Burgo & C.", aprì il 21 giugno 1905 per opera dell'ingegnere ed industriale Luigi Burgo, dopo il primo sopralluogo nel 1898 e l'elettrificazione di tutto il comune nel 1902, si ebbero le prime assunzioni nel 1904 e nell'agosto del 1906 la piena operatività.
  • il Paschero, largo corso pedonale che dal medioevo ospita le maggiori dimore signorili con ville dal XVII al XIX secolo, fra le quali Palazzo Rovasenda, Palazzo Sandri, Palazzo Quagliotti, Palazzo Vineis, Palazzo Muletti e Casa Voli, dove il 12 agosto del 1863 Quintino Sella, in occasione dell'ascensione del Monviso da parte sua e di altri alpinisti italiani tra cui Giovanni Barracco e Paolo e Giacinto Ballada di Saint Robert di Verzuolo, prendono gli accordi per fondare un club che riunisse gli alpinisti italiani, da questo incontro si ebbe poi il 23 ottobre a Torino la fondazione ufficiale del Club alpino italiano (C.A.I.).

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Il castello in una xilografia del 1891
  • Castello di Verzuolo, situato in alto su un colle sopra il borgo medievale, edificato nel 1377 dal marchese di Saluzzo Federico II sulle rovine del preesistente castello dell'XI secolo. La nuova fortezza militare era imponente, di forma quadrata era rinforzata ai lati da due alte e robuste torri quadrate e due rotonde con spesse mure merlate con fossati ed un ponte levatoio che dava accesso al castello dal cortile esterno. Sotto l'aspetto militare nel 1477 resistette alle armate di Carlo I di Savoia, che dopo aver espugnato la fortificata Saluzzo cercò di conquistare Verzuolo, venendone respinto. Dal XVII secolo venne trasformato in un palazzo nobiliare. Abbandonato dopo l'estinzione della famiglia dei conti di Verzuolo, all'inizio del XX secolo subì un notevole degrado e vi furono numerosi crolli e demolizioni successive. Nel 1916 il crollo per metà dell'antica torre medievali quadrata e con essa la distruzione dell'antico archivio del castello e la perdita di libri, documenti e lettere di elevato valore storico sulla storia del Piemonte e della Francia dal 1500 al 1800. Nel 1938 la demolizione della rimanente torre quadrata (detta dell'orologio), della torre duadrata del Belvedere e tutta l'ala e la facciata del castello; è attualmente ancora in condizioni molto precarie. Nel 2022 il castello è stato venduto alla Om.eg Srl, i lavori di riqualifica dell'antico Mainero dei Marchesi sarebbero già iniziate a pieno regime ad inizio estate 2022.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istituzioni, enti e associazioni[modifica | modifica wikitesto]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

A Verzuolo vi è una grande tradizione cartaria, dove è presente una linea produttiva di oltre 10 m nello stabilimento delle Cartiere Burgo. La maggior parte delle materie prime per la produzione della carta viene trasportata via treno, e giunge presso la locale stazione ferroviaria.

Fino alla metà del XIX secolo erano presenti una filanda - Filanda Ponte - utilizzata per la produzione di seta dal baco, e un grosso mulino; entrambe queste attività sfruttavano il "canale del corso" per produrre energia ed erano situate all'interno del centro abitato.

Nel comune è anche molto fiorente l'agricoltura, in particolare nelle frazioni di Falicetto e Chiamina, con coltivazioni di pesche, mele, kiwi e in minima parte anche di albicocche.

Per quanto riguarda l'artigianato, importante è la lavorazione locale del ferro battuto, finalizzata soprattutto alla produzione di mobili.[7]

Verzuolo è stato il primo comune d'Italia e il secondo al mondo a sperimentare l'illuminazione pubblica elettrica il 10 settembre 1882.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Verzuolo è attraversata dalla strada provinciale 589, che collega Cuneo a Saluzzo e dalla provinciale 137 che la collega a Lagnasco.

Ferrovie e tranvie[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Verzuolo è posta lungo la ferrovia Savigliano-Saluzzo-Cuneo, priva di traffico passeggeri dal 2012. L'impianto rimane attivo per il traffico merci a servizio delle cartiere fino al 2019. Dopo che le Cartiere Burgo ha venduto lo stabilimento alla Smurfit Kappa Group nel luglio del 2021,la nuova proprietà è in volontà di riattivare il servizio merci.

Tra il 1880 e il 1948 il comune era altresì servito dalla tranvia Saluzzo-Cuneo, anch'essa raccordata alle cartiere.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1985 1990 Pietro Rosso Democrazia Cristiana Sindaco
1990 1995 Pietro Rosso Democrazia Cristiana Sindaco
1995 1999 Giulio Testa Partito Democratico della Sinistra Sindaco
1999 2004 Giulio Testa Democratici di Sinistra Sindaco
2004 2009 Gianfranco Marengo Lista civica di Centro-sinistra Sindaco
2009 2014 Gianfranco Marengo Lista civica di Centro-sinistra Insieme per Verzuolo Sindaco
2014 2019 Giovanni Carlo Panero Lista civica Sindaco
2019 in carica Giovanni Carlo Panero Lista civica Sindaco

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il comune faceva parte della Comunità montana Valli Po, Bronda, Infernotto e Varaita.

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 gennaio 2024 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Falicetto - Sito comunale
  5. ^ Il Monastero di Falicetto - Monumenti Scomparsi
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 8.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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