San Pellegrino Terme

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San Pellegrino Terme
comune
San Pellegrino Terme – Stemma
San Pellegrino Terme – Bandiera
San Pellegrino Terme – Veduta
San Pellegrino Terme – Veduta
Il Brembo a San Pellegrino Terme
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Amministrazione
SindacoFausto Galizzi (lista civica Insieme per San Pellegrino) dal 05-10-2021
Territorio
Coordinate45°50′N 9°40′E / 45.833333°N 9.666667°E45.833333; 9.666667 (San Pellegrino Terme)
Altitudine358 m s.l.m.
Superficie22,95[2] km²
Abitanti4 637[3] (1-1-24)
Densità202,05 ab./km²
FrazioniAlino, Antea, Frasnadello, Frasnito, Ruspino, Salvarizza, Santa Croce, Spettino, Sussia, La Vetta[1]
Comuni confinantiAlgua, Bracca, Dossena, San Giovanni Bianco, Serina, Val Brembilla, Zogno
Altre informazioni
Cod. postale24016
Prefisso0345
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT016190
Cod. catastaleI079
TargaBG
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[4]
Cl. climaticazona E, 2 680 GG[5]
Nome abitantisanpellegrinesi
PatronoMadonna di Caravaggio e san Pellegrino di Auxerre
Giorno festivo26 maggio (Madonna di Caravaggio)
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Pellegrino Terme
San Pellegrino Terme
San Pellegrino Terme – Mappa
San Pellegrino Terme – Mappa
Posizione del comune di San Pellegrino Terme nella provincia di Bergamo
Sito istituzionale

San Pellegrino Terme [sampelːeˈɡriːno ˈtɛrme] (San Pelegrì [sampɛlɛˈɡɾi] in dialetto bergamasco[6]) è un comune italiano di 4637 abitanti[3] della provincia di Bergamo in Lombardia. Collocata al centro della Val Brembana e circondata dalle Prealpi Orobie, è una rinomata località climatica di cura e di soggiorno, conosciuta in tutto il mondo per via dell'omonima acqua minerale, la S. Pellegrino. Fa parte della Comunità Montana della Valle Brembana. Considerata la capitale della Valle[7], conserva, all'interno dei propri confini, importanti testimonianze della Belle Époque in perfetto stile Liberty, quali il Grand Hotel, il Casinò Municipale e le Terme.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

San Pellegrino Terme è situato lungo le rive del fiume Brembo, che divide in due il paese, ed è situato in una valle naturale, circondata da rilievi la cui vetta più alta è rappresentata dal monte Zucco che raggiunge i 1366 m s.l.m. (detto più comunemente "Gioco" per distinguerlo dall'altro Zucco di 1232 metri).

Il territorio comunale di San Pellegrino Terme confina a nord con San Giovanni Bianco, a ovest con Gerosa, a sud-ovest con Brembilla, a sud con Zogno, a est con Bracca, Algua e Serina, a nord-est con Dossena.

Servito dalla ferrovia Bergamo-Piazza Brembana fino agli anni sessanta, da allora il paese è collegato a valle solo con la strada statale, che dal dicembre 2003 non attraversa più il centro abitato dopo l'inaugurazione di due gallerie - passanti sotto i rilievi della sponda sinistra del Brembo - che permettono uno scorrimento più veloce del traffico verso l'alta valle.

San Pellegrino dista 24 chilometri a nord da Bergamo e 54 chilometri a nord-est da Milano.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di San Pellegrino Terme.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Val Brembana.

L'antichità e le origini[modifica | modifica wikitesto]

I primi ad insediarsi nella zona furono probabilmente gli Orobi, popolo di origine celtica, ma il nome San Pellegrino risale al secolo VIII d.C. quando i vescovi al servizio di Carlo Magno consacravano ed erigevano parrocchie nell'impero. Il centro abitato venne dedicato a san Pellegrino vescovo di Auxerre e martire. La Parrocchia di San Pellegrino Terme possiede una preziosa reliquia dei santi.

L'età moderna[modifica | modifica wikitesto]

Mentre nel resto della Lombardia si consumano guerre e rivoluzioni, San Pellegrino rimane pacificamente isolata e solo con la costruzione della prima rotabile nel XVI secolo comincia ad affluirvi sempre più gente.

L'età contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Sul finire del XVIII secolo San Pellegrino si sviluppa come centro termale, grazie alle acque solfato-alcaline-terrose che sgorgano alla temperatura costante di 26 gradi, note già dal Medioevo. Nel XX secolo la località si trasforma in un'elegante stazione termale. Viene creato lo Stabilimento Termale (appartenente alla Sanpellegrino S.p.A., nota industria che produce acqua e bibite gassate che fa capo, dal 1999, alla svizzera Nestlé). La fama della cittadina accresce con la costruzione del Casinò Municipale nel 1904 e del Grand Hotel nel 1905. Nel 1961 viene costruito lo stabilimento per l'imbottigliamento dell'acqua minerale S. Pellegrino e delle altre bevande di produzione di Sanpellegrino S.p.A.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Stemma sul Ponte delle Terme

Lo stemma è liberamente utilizzato dal Comune anche se non è stato formalmente concesso con decreto presidenziale. È costituito da uno scudo gotico allungato e nello statuto comunale viene descritto:

«…inquadrato con raffigurati in alto a sinistra ed in basso a destra due croci bianche in campo rosso, in alto a destra e in basso a sinistra due pini verdi stilizzati in campo bianco, con sopra scritto «Communitas Sancti Peregrini» e, in basso una lista con il motto Statutis Fruita Suis

In forma più corretta si può blasonare: inquartato: nel primo e nel quarto di rosso, alla croce d'argento, scorciata; nel secondo e nel terzo d'argento, cuneato di due, di verde.

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Pellegrino d'Auxerre[modifica | modifica wikitesto]

Veduta frontale della chiesa parrocchiale della cittadina.

La costruzione della nuova chiesa dedicata a san Pellegrino ha inizio nel 1715 sui resti della precedente chiesa quattrocentesca, ormai divenuta insufficiente a contenere l'accresciuta popolazione dei fedeli e comunque bisognosa di importanti interventi di restauro.[9]

Il nuovo edificio ricorda un poco lo stile dei Caniana, tranne che nella facciata, innalzata nel 1825 in stile neoclassico e rinnovata nel 1941 su disegno dell'architetto Luigi Angelini.

L'interno è in stile tardo-barocco del Settecento. Ascrivibile all'epoca della costruzione della chiesa, l'altare maggiore, sormontato da una snella bussola, si innalza sul centro del presbiterio tra i riflessi luminosi della maiolica bianca e del marmo del rivestimento. Nell'ancona centrale spicca l'affresco raffigurante San Pellegrino, evangelizzatore della Franca e vescovo di Auxerre, condannato al martirio dall'imperatore Galieno.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Il Casinò Municipale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Casinò di San Pellegrino Terme.
Il Casinò

Il Casinò sorge ad opera dell'architetto Romolo Squadrelli in prosecuzione dei porticati della fonte all'inizio del ventesimo secolo, tra il 1904 ed il 1906, e viene inaugurato nel luglio 1907.[10] Di particolare interesse è la facciata con le due alte torri la cui componente decorativa comprende, fra l'altro, i portalampade e il pennone in ferro battuto di Alessandro Mazzucotelli e gli altorilievi ai lati della porta centrale in cemento trattato “a cotto”, il fregio dipinto con il motivo dei cervi volanti e gli stucchi generalmente attribuiti a Francesco Malerba e Paolo Croce.

All'interno il primo ambiente che si incontra è l'atrio, caratterizzato da otto colonne di marmo rosso di Verona, che conduce direttamente al monumentale scalone, sovrastato da una vetrata circondata dagli affreschi dei dodici mesi dell'anno (con i relativi segni zodiacali) ad opera del pittore Malerba.

A livello del primo piano, sopra le due esedre laterali semicircolari dell'edificio, si aprono due ampie terrazze.

Il Casinò funzionò come casa da gioco solo fino al 1917, ma ha da sempre ospitato manifestazioni culturali e teatrali, congressi, sfilate di moda, esposizioni d'arte e serate di gala.[10]

È stato completamente restaurato ed ampliato da un'ala teatro adiacente ad esso, il complesso è utilizzato per meeting, congressi e matrimoni.[11] Risulta visitabile durante la stagione estiva.

Il Grand Hotel[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Grand Hotel San Pellegrino.
Il Grand Hotel
Grand Hotel di San Pellegrino Terme

Il Grand Hotel è un colosso di sette piani, anch'esso in stile Liberty, sormontato da grandi calotte lignee a dirigibile.

Inaugurato nell'estate nel 1904 era modernissimo per l'epoca: era infatti provvisto di ascensori, luce elettrica, acqua potabile e telefono in tutte le 250 camere.[12][13] All'interno troviamo la hall con un gigantesco lampadario, stucchi, colonne e decorazioni; poi uno scalone con decorazioni in cemento e ferro conduce al piano superiore. L'edificio è costituito da un corpo centrale coronato da una cupola e da due imponenti blocchi laterali.

Il Grand Hotel era destinato ad una classe sociale elevata[13] ed infatti nel suo registro degli ospiti si trovano i nomi di importanti protagonisti della storia, della letteratura e della vita politica: i più prestigiosi sono quelli della regina Margherita di Savoia, che vi soggiornò ad inizio Novecento, e della regina Elena di Savoia, che fu ospite del Grand Hotel nel 1925 insieme al principe Umberto e alla principessa Maria. Vi soggiornarono persino due nobel della letteratura italiana: Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo e due grandi del nostro cinema come Ugo Tognazzi ed Ornella Muti. Fu ospite di questo Grand Hotel anche il generale Luigi Cadorna.[12]

L'hotel è chiuso dal 1979 per gli elevati costi di gestione ed è stato utilizzato per alcuni anni come sede di aste d'arte.

Nel 2009 la facciata del Grand Hotel, lunga 128 metri, è stata completamente ristrutturata.[14]

Nel Grand Hotel è stato girato il film Primo amore del 1978, diretto da Dino Risi e interpretato da Ugo Tognazzi e Ornella Muti.[15][16] Di recente l'hotel è stato scelto come location dei video musicali degli Studio 3 con Siamo ancora qua nel 2016[17] e di Elisa con Fire in The Dark nel 2017[18].

Dal 2016 sono iniziati i lavori interni di ristrutturazione del complesso con gettate di cemento nelle fondazioni, la ricostruzione delle cucine e i restauri degli affreschi al piano terra e al piano rialzato.

Le terme[modifica | modifica wikitesto]

Le Terme

Lo stabilimento termale di San Pellegrino Terme era un complesso di edifici Liberty che nei primi anni del '900 era dotato di strutture all'avanguardia sotto l'aspetto medico, impiantistico e organizzativo. Le proprietà terapeutiche dell'acqua di San Pellegrino, ricca di sali minerali, sono state riconosciute dal Ministero della Sanità nel 1992.[19] Vi era un centro di diagnosi e cura delle sordità rinogena ed un centro di fisiopatologia respiratoria e motoria, entrambi indirizzati e diretti da specialisti di settore di varie Università che ne garantivano il rigore scientifico e l’efficacia.[19] Le cure termali sono state chiuse nel 2006 e, ad oggi, il vecchio edificio è stato riutilizzato per gallerie d'arte.[20]

Le nuove terme sono state inaugurate il 18 dicembre 2014 e aperte al pubblico il 19 dicembre 2014.[21] Sono state realizzate nell'ex hotel Terme-Milano dal gruppo imprenditoriale-immobiliare Percassi.[22]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[23]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

L'istituto alberghiero[modifica | modifica wikitesto]

L'I.P.S.S.A.R. (Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione) di San Pellegrino Terme nasce nel 1962. La scuola, allora denominata I.P.A.S. (Istituto Professionale Alberghiero Statale) aveva sede nei locali della ex Villa Emilia, un albergo di San Pellegrino, dove si trovava anche il convitto maschile. Si era all'inizio del cosiddetto miracolo economico italiano e il turismo di massa si stava diffondendo su larghissima scala. Servivano scuole idonee alla formazione di personale qualificato, destinato ad un settore dinamico e in forte espansione.

San Pellegrino Terme, che agli inizi del 1900 era stata una “Signora del Turismo”, si trovava ad una svolta: rischiava di perdere competitività in un mercato turistico con caratteristiche del tutto nuove.

Si avvertì, quindi, la necessità di chiedere l'istituzione di una Scuola Professionale specifica del settore, considerando anche il fatto che, nei primi anni 1960, ve ne erano solamente una ventina in tutta Italia.

L'Istituto Alberghiero prese l'avvio istituendo un corso biennale di sala-bar, con 19 iscritti in un'unica sezione. L'anno seguente, si aggiunsero le sezioni di cucina e di amministrazione e il corso divenne triennale. Nel 1965 si diplomarono i primi alunni del corso triennale.

Dalla sede “storica” nell'albergo Villa Emilia, l'Istituto si trasferì nell'attuale edificio, inaugurato nel 1975 e completamente ristrutturato e ampliato successivamente nel 2007. Nel corso degli anni, la scuola si è dotata di attrezzature sempre più moderne, al fine di rendere le competenze e le abilità dei suoi alunni più consone alle esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione.

Dopo vari anni di continua espansione della scuola, nel 1982 si aggiunse il biennio post-qualifica. Nel frattempo il convitto maschile si trasferì nell'ex hotel Italia sotto la direzione del sig. Roberto Capelli sostituito dopo la scomparsa di quest'ultimo dal sig. Gerardo Petrizzi attuale direttore del convitto. Storici istitutori del convitto maschile sono stati: Bonzi Anselmo, Cella Giuseppe, Bonzi Gianbattista, Carmelo Bruno, Sorbo Nicola e il giovane Licini Francesco.

Nel 1985, a Nembro, sorse una sede coordinata, che acquisirà autonomia solo nel 2003.

Dal 1989 al 2003 la preside dell'istituto alberghiero fu Luciana Togliatti nipote dello storico esponente del partito comunista italiano Palmiro Togliatti. Fu proprio durante il periodo di presidenza della prof.ssa Togliatti che la scuola alberghiera di San Pellegrino riacquistò quel lustro e quella fama che l'hanno portata ad essere un'eccellenza della formazione professionale italiana e mondiale.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Urbanistica[modifica | modifica wikitesto]

Il Tempio della Vittoria

Le due sponde del fiume sono collegate da cinque ponti, da nord verso sud: ponte di Dossena (che collega il paese con le frazioni di Antea, Santa Croce e Spettino), ponte Principe Umberto (dedicato al futuro re Umberto II di Savoia), ponte Vecchio (risalente al XV secolo), ponte Camillo Cavour e il ponte Gaetano Donizetti.

Il centro del paese è situato sulla sponda occidentale, su cui, salendo per la strada statale, troviamo la Chiesetta dedicata alla Madonna di Caravaggio (a cui i sampellegrinesi sono devoti), la Chiesa Parrocchiale (risalente al Settecento), la Casa di Cura Quarenghi (clinica privata), il Tempio della Vittoria (dedicato ai Caduti delle due Guerre mondiali e decorato con 600 mq di opere musive[24] realizzate dal maestro Filiberto Sbardella), i portici Colleoni e lo stabilimento termale.

I due edifici più imponenti sono comunque il Casinò e il Grand Hotel.

A partire dal 2007 è stata inoltre inaugurata la ciclovia della valle Brembana, che costeggia il corso del fiume Brembo, offrendo lo spunto per passeggiate o gite in bicicletta.

Frazioni e località[1][modifica | modifica wikitesto]

Piazzacava, una località di San Pellegrino Terme

La Vetta è una frazione situata a circa 650 metri s.l.m., situata sui monti del versante destro della valle. Nella prima metà del Novecento era un raffinato quartiere residenziale per i frequentatori abituali della stazione climatica In questa zona si trovano le "Grotte del Sogno", ampie cavità sotterranee dalla conformazione interessante, rimaste chiuse al pubblico per lungo tempo ma di nuovo visitabili a partire dal 30 luglio 2011. .

Situate poco più a valle rispetto alla Vetta vi sono le due piccole località Aplecchio e Falecchio e la frazione Frasnito (tutte e tre a circa 530 m di altitudine). Poco sotto Aplecchio c'è la località Paradiso, dove un progetto approvato prevede la costruzione di una zona residenziale. A monte della Vetta si trova la frazione Sussia (a 908 m s.l.m.), ormai quasi disabitata. Sempre sul versante destro vi sono altri piccoli nuclei: la frazione Alino (690 m s.l.m.) e le cinque località Cà Boffelli e Vettarola (entrambe a 980 m s.l.m.), Pradello (a 600 m s.l.m.), Piazzacava e La Torre (entrambe a circa 450 m di altitudine).

Sul versante sinistro si trovano la località Cà de Rizzi (420 m s.l.m.) e le frazioni Frasnadello e Antea (entrambe ad un'altitudine di circa 500 m); più in alto sono situate anche Santa Croce (la frazione più grande, di circa 500 abitanti) a circa 750 metri s.l.m. e le frazioni Spettino (a circa 860 m di altitudine) e Salvarizza (a nord di Santa Croce).

L'abitato del fondovalle, che costituisce San Pellegrino Terme, si può dividere in più rioni: a sud ci sono Ruspino (sponda destra del Brembo) e Pregalleno (sponda sinistra); procedendo verso l'alta valle si incontrano poi, sulla riva destra, la zona di Caravaggio, quella della chiesa parrocchiale e il centro storico. Dietro al centro si trova la zona del casinò e delle terme, e a nord di queste il rione di Pernazzaro. Sull'altra sponda del fiume si trovano Piazzo Basso (di fronte al centro storico), Piazzo Alto e il Belvedere (di fronte a Pernazzaro). Fra Piazzo e il Belvedere si trova il Grand-Hotel, i cui esterni sono stati ristrutturati.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto riguarda l'ambiente circostante, da segnalare la ciclovia Valle Brembana, quasi completamente pianeggiante, che porta fino a Piazza Brembana, seguendo il tracciato della ex Ferrovia della Valle Brembana, per una lunghezza di circa 15 km (solo andata).

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

La fermata di San Pellegrino

Collegata unicamente mediante il sistema stradale, il cui asse principale è costituito dalla strada statale 470 della Valle Brembana, San Pellegrino Terme disponeva, fra il 1906 e il 1966, della fermata di San Pellegrino e della stazione di San Pellegrino-Terme, lungo la cessata ferrovia della Valle Brembana. Attualmente sul tracciato dell'ex ferrovia si snoda la Ciclovia Valle Brembana, che, ad eccezione di un breve tratto di interruzione nel comune di Zogno, collega in modo continuo la Ciclovia del Parco dei Colli di Bergamo (e quindi la città di Bergamo) col comune di Piazza Brembana.

A servizio della frazione Vetta, nel 1909 venne inaugurata una funicolare, chiusa nel 1989 e riaperta il 15 Luglio 2022 (solo nei periodi estivi)

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di San Pellegrino Terme nel 1962 ospitò, dal 24 aprile[25] al 9 maggio,[26] il ritiro della nazionale di calcio dell'Italia in preparazione al campionato del mondo 1962.[27]

Ciclismo[modifica | modifica wikitesto]

San Pellegrino Terme è stata negli anni città di arrivo delle seguenti tappe del Giro d'Italia:

Anno Tappa Partenza km Vincitore di tappa Maglia rosa
1936 18ª Gardone Riviera 206 Bandiera dell'Italia Gino Bartali Bandiera dell'Italia Gino Bartali
1937 18ª Gardone Riviera 129 Bandiera dell'Italia Glauco Servadei Bandiera dell'Italia Gino Bartali
1953 15ª Torino 232 Bandiera dell'Italia Nino Assirelli Bandiera della Svizzera Hugo Koblet
1955 20ª Trento 216 Bandiera dell'Italia Fausto Coppi Bandiera dell'Italia Fiorenzo Magni
1956 22ª Trento 191 Bandiera dell'Italia Giorgio Albani Bandiera del Lussemburgo Charly Gaul
1959 16ª Bolzano 245 Bandiera dell'Italia Alessandro Fantini Bandiera della Francia Jacques Anquetil
1964 Brescia 193 Bandiera dell'Italia Franco Bitossi Bandiera dell'Italia Enzo Moser
1977 19ª Pinzolo 205 Bandiera dell'Italia Renato Laghi Bandiera del Belgio Michel Pollentier
2011 18ª Morbegno 151 Bandiera dell'Italia Eros Capecchi Bandiera della Spagna Alberto Contador[28]

Bandiera dell'Italia Michele Scarponi

È stata inoltre sede di partenza delle seguenti tappe del Giro d'Italia:

Anno Tappa Arrivo km Vincitore di tappa Maglia rosa
1936 19ª Milano 248 Bandiera dell'Italia Raffaele Di Paco Bandiera dell'Italia Gino Bartali
1937 19ª-1ª Como 151 Bandiera dell'Italia Marco Cimatti Bandiera dell'Italia Gino Bartali
1953 16ª Riva del Garda 279 Bandiera dell'Italia Fiorenzo Magni Bandiera della Svizzera Hugo Koblet
1955 21ª Milano 141 Bandiera della Svizzera Hugo Koblet Bandiera dell'Italia Fiorenzo Magni
1956 23ª Milano 113 Bandiera dell'Italia Donato Piazza Bandiera del Lussemburgo Charly Gaul
1959 17ª Genova 241 Bandiera dell'Italia Arrigo Padovan Bandiera della Francia Jacques Anquetil
1964 Parma 189 Bandiera dell'Italia Vito Taccone Bandiera dell'Italia Enzo Moser
1970 Biandronno 115 Bandiera dell'Italia Franco Bitossi Bandiera dell'Italia Franco Bitossi
1977 20ª Varese 138 Bandiera dell'Italia Wilmo Francioni Bandiera del Belgio Michel Pollentier

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Mappa del comune di San Pellegrino Terme
  2. ^ ISTAT - Superficie dei comuni, province e regioni al Censimento 2011
  3. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2021 (dato provvisorio).
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
  7. ^ Valli Bergamasche, su cicloweb.net.
  8. ^ Statuto del Comune di San Pellegrino Terme, Art. 3 Segni distintivi.
  9. ^ G. Pietro Galizzi, San Pellegrino Terme e la Valle Brembana, Ferrari Edizioni, p. 176.
  10. ^ a b Casinò Municipale • Comune di San Pellegrino Terme, in Comune di San Pellegrino Terme. URL consultato il 28 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2018).
  11. ^ Matrimoni, Convegni e Congressi Casinò San Pellegrino Terme | Bergamo, su Casinò San Pellegrino Terme. URL consultato il 28 agosto 2018.
  12. ^ a b Grand Hotel • Comune di San Pellegrino Terme, in Comune di San Pellegrino Terme. URL consultato il 28 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2018).
  13. ^ a b San Pellegrino Terme - Il Grand Hotel - L'esterno, su Pieroweb.com. URL consultato il 28 agosto 2018.
  14. ^ Grand Hotel, splende la facciata, su Valle Brembana NEWS, 18 agosto 2009. URL consultato il 28 agosto 2018.
  15. ^ Al Casinò di San Pellegrino Terme con i grandi registi italiani, su Viaggi da Film, 11 ottobre 2015. URL consultato il 28 agosto 2018.
  16. ^ Con Dino Risi, Muti e Tognazzi a San Pellegrino Terme, in Go Go Terme, 20 gennaio 2015. URL consultato il 28 agosto 2018.
  17. ^ Studio 3 - Siamo ancora qua - Videoclip Ufficiale, su YouTube.com, 20 mag 2016. URL consultato il 28 agosto 2018.
  18. ^ Elisa - Fire In The Dark (from "The Rockers" / produced by Alborosie) (Official Video), su YouTube.com, 7 aprile 2017. URL consultato il 28 agosto 2018.
  19. ^ a b Le vecchie Terme di San Pellegrino Terme, in Comune di San Pellegrino Terme. URL consultato il 28 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2018).
  20. ^ S. Pellegrino, addio vecchie terme Inaugurato giardino con bar e palco, in L'Eco di Bergamo, 13 agosto 2009. URL consultato il 28 agosto 2018.
  21. ^ Le nuove terme di San Pellegrino Un tour in anteprima, in Bergamo Post, 18 dicembre 2014. URL consultato il 28 agosto 2018.
  22. ^ San Pellegrino, il grande debutto Ecco le nuove (bellissime) Terme, in Bergamo Post, 6 dicembre 2014. URL consultato il 28 agosto 2018.
  23. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  24. ^ Home, su FILIBERTO SBARDELLA. URL consultato l'8 settembre 2023.
  25. ^ Oggi 32 azzurri convocati
  26. ^ Il "ritiro,, degli azzurri a San Pellegrino sia per concludersi in un dima d'incertezza e di insoddisfazione
  27. ^ IL CILE
  28. ^ In seguito alla squalifica di Contador per doping, in base alla sentenza del Tribunale Arbitrale dello Sport, allo spagnolo sono stati annullati tutti i risultati ottenuti dal 25 gennaio 2011. Si veda (EN) Press release: CAS decision in Contador case, in Uci.ch, 6 febbraio 2012. URL consultato l'11 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2012)., (EN) Alberto Contador case: the consequences of the CAS ruling, in Uci.ch, 6 febbraio 2012. URL consultato l'11 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Brentani, Dizionario illustrato dei maestri d'arte ticinesi, I, Noseda, Como 1937.
  • L. Angelini, Vicende e restauri della chiesa e convento di S. Nicolò ai Celestini in Bergamo, Bergamo 1939.
  • Idem, Pareti, volte e soffitti nel Settecento bergamasco, in Rivista di Bergamo 1961.
  • Edoardo Agustoni, Ivano Proserpi, Decorazioni a stucco del XVII secolo in edifici religiosi del Sottoceneri: cambiamenti, evoluzioni, ripetitività ed influenze, in Rivista Svizzera d'Arte e d'Archeologia, 46, 1989.
  • Edoardo Agustoni, Ivano Proserpi, Decorazioni a stucco del Settecento nel Luganese e nel Mendrisiotto, in Arte+Architettura in Svizzera, Bollettino per i membri della Società di Storia dell'Arte in Svizzera, 3, 1995, 272-273.
  • Luigi Pagnoni, Chiese parrocchiali bergamamsche: appunti di storia e arte, Bergamo 1992.
  • S. Langè, G. Pacciarotti, Barocco Alpino. Arte e architettura religiosa del Seicento: spazio e figuratività, Milano 1994, 220.
  • Paolo Mazzariol, I Camuzio di Montagnola. Stuccatori a Bergamo e nel Bergamasco, in Giorgio Mollisi (a cura di), Svizzeri a Bergamo nella storia, nell'arte, nella cultura, nell'economia dal '500 ad oggi. Campionesi a Bergamo nel Medioevo, Arte&Storia, anno 10, numero 44, settembre-ottobre 2009, 236-245 (con ampia bibliografia).
  • G. Pietro Galizzi, San Pellegrino Terme e la Valle Brembana, Ferrari Edizioni, Clusone (BG) Ottobre 1996.

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