Palosco

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Palosco
comune
Palosco – Stemma
Palosco – Bandiera
Palosco – Veduta
Palosco – Veduta
Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Amministrazione
SindacoMario Mazza (lista civica Palosco) dal 5-6-2016
Territorio
Coordinate45°35′N 9°50′E / 45.583333°N 9.833333°E45.583333; 9.833333 (Palosco)
Altitudine157 m s.l.m.
Superficie10,79 km²
Abitanti5 730[2] (30-6-2023)
Densità531,05 ab./km²
Frazioninessuna[1]
Comuni confinantiBolgare, Calcinate, Cividate al Piano, Martinengo, Mornico al Serio, Palazzolo sull'Oglio (BS), Pontoglio (BS), Telgate
Altre informazioni
Cod. postale24050
Prefisso035
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT016157
Cod. catastaleG295
TargaBG
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 383 GG[4]
Nome abitantipaloschesi
Patronosan Lorenzo
Giorno festivo10 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Palosco
Palosco
Palosco – Mappa
Palosco – Mappa
Posizione del comune di Palosco nella provincia di Bergamo
Sito istituzionale

Palosco [paˈlosko] (Palósch [paˈlosk] in dialetto bergamasco[5]) è un comune italiano di 5 730 abitanti[2] della provincia di Bergamo, in Lombardia.

È situato ai margini orientali della provincia di Bergamo, nei pressi della confluenza tra i fiumi Cherio e Oglio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini antiche[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante non vi sia una documentazione scritta che ne attesti l’origine, si presume che il paese sia sorto durante il periodo romano, dato che nei vicini centri era presente un’importante strada di collegamento tra le città di Bergamo e Brescia. La declinazione in osco, però potrebbe anche far pensare ad un'origine Ligure, in tal caso si dovrebbe retrodatare di duemila anni la nascita del borgo.

Il Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Parecchie sono invece le notizie inerenti alle vicende del paese in epoca medievale, quando il paese si trovò, in quanto terra di confine, al centro delle dispute tra le fazioni bergamasche e bresciane. A tal riguardo il paese si dotò di numerose costruzioni difensive, tra cui un castello (oggi ne rimane solamente il torrione, ma pare che la tipologia di questa fortificazione sia riconducibile al raro modello Turris ante portam).

L'apice degli scontri si ebbe nel 1156 quando, durante la Battaglia di Palosco, nelle campagne del borgo si verificò una battaglia in campo aperto tra le truppe comunali dei bergamaschi e quelle vescovili di Brescia, a causa di questioni territoriali e mancate investiture. Lo scontro fu assai cruento e vide la vittoria delle truppe bresciane, che tuttavia non riuscirono a porre fine alla lotta con i vicini bergamaschi.

Dopo questi sanguinosi eventi il periodo medievale vide altri scontri tra guelfi e ghibellini, non paragonabili però alla sopra citata battaglia.

L'età moderna[modifica | modifica wikitesto]

La tranquillità arrivò nei secoli seguenti, grazie all'avvento della dominazione della Repubblica di Venezia, avvenuta nel corso del XV secolo, che diede nuovi impulsi al commercio in questa terra di confine tra la bergamasca e il bresciano.

L'età contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Con l'annessione al Regno Lombardo-Veneto il centro visse un'epoca che lo contraddistinse con il ruolo di piccolo e tranquillo centro agricolo.

Soltanto nel corso del XX secolo l'industrializzazione e la costruzione dell'Autostrada A4 vicino al proprio territorio, riportarono il paese ad assumere un ruolo importante nella zona.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2 maggio 1963.[6]

«D'oro, troncato da una fascia ricurva di rosso, caricata da tre cuori del primo rovesciati; il PRIMO all'aquila al naturale, dal volo spiegato, coronata del campo; il SECONDO alla costruzione di rosso di due piani, aperta e finestrata di tre e merlata di tre alla guelfa. Ornamenti esteriori da Comune.»

La fascia ricurva di rosso rappresenterebbe il confine tra le province di Bergamo e di Brescia. I tre cuori rovesciati sono simbolo della famiglia Colleoni.[7]

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Lorenzo Martire.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa parrocchiale di San Lorenzo[modifica | modifica wikitesto]

In ambito religioso merita menzione la chiesa parrocchiale di San Lorenzo. Risalente al XVI secolo ma ampliata significativamente due secoli più tardi, presenta importanti opere tra cui i dipinti di Gian Paolo Cavagna e di Giovan Battista Moroni, nonché sculture del Calegari e della famiglia Fantoni.

Chiese minori[modifica | modifica wikitesto]

Sono inoltre presenti alcune piccole chiesette, che caratterizzano il territorio di Palosco: la cinquecentesca chiesa di San Pietro, ornata di numerosi affreschi, l'agreste chiesa di Santa Maria Elisabetta e la cappella della Madonna della Mercede, in località Torre delle Passere.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Palazzina di caccia[modifica | modifica wikitesto]

Presso la località Torre Passeri è presente la Palazzina di Caccia del celebre e fiero condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Torre delle Passere[modifica | modifica wikitesto]

Sul territorio comunale molto interessanti sono i resti della torre medievale, in località Torre delle Passere, e del coevo castello, a testimonianza dell'importanza che il borgo aveva in quel periodo storico.

La località della Torre delle Passere sorge tra i confini di tre paesi: Cividate al piano, Martinengo e Palosco. Il luogo dell'edificazione è strategico perché situato al crocevia di importanti strade: la Valera che collega Martinengo a Pontoglio e la Calciana che collega Bergamo a Brescia. Per questo fin dall'antichità, sulle carte geografiche appariva la Torre delle Passere e non Palosco.

La chiesetta fu edificata in memoria della Madonna della Mercede. Durante il settecento sotto al pavimento della cappella giacevano i resti degli abitanti del piccoli villaggio sorto accanto alla piccola cappella. Durante la dominazione del capitano di ventura Bartolomeo Colleoni fu eretto il torrione per scopi difensivi. Questo territorio nel corso dei secoli viene acquistato da vari nobili fino a giungere nelle mani dei marchesi Terzi. Da questo momento in poi la famiglia Terzi espande i propri domini e si cura dalla cappella, I marchesi creano, attigua alla struttura, un cenotafio: luogo di sepoltura dei marchesi Terzi.

La storia della chiesetta la possiamo ricostruire attraverso documenti scritti sui libri di Palosco: "Palusco" e "PALOSCO evoluzione di un territorio Natura, Storia, insediamenti." Primo documento scritto dalla famiglia Terzi e inviata al papa Pio VII per chiedere di poter celebrare, nella chiesetta, in qualsiasi momento, i sacramenti.

Oggi la chiesa della Torre delle passere è dedicata alla Madonna delle Grazie, ma la storia ci dice che fu anche dedicata alla Madonna della Mercede, ciò della misericordia. Contiene un bell'altare in marmo policromo di tanti colori e la pala dell'altare, restaurata nel 1900, dietro la quale ci sono i nomi delle donne che hanno offerto il restauro. Nella sacrestia ci sono degli ex voto che ricordano le grazie ricevute. In passato nella chiesetta c'era un quadro della Madonna nera di grande valore; per questioni di sicurezza è stato spostato in un luogo protetto. Il giorno di festa la chiesetta viene ornata con veli bianchi e azzurri; i colori che ritroviamo nella Madonna Immacolata. È tradizione dei paesani di Palosco e dei paesi vicini recarsi a piedi alla chiesetta, nel giorno della Madonna il 24 settembre.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Fontanile[modifica | modifica wikitesto]

Sul territorio paloschese è presente anche un esempio di fontanile visibile in località Malago.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[8]

Etnie e minoranze straniere[9][modifica | modifica wikitesto]

Secondo le rilevazioni ISTAT, gli stranieri residenti nel comune[10] sono 627, ovvero il 10,9 % della popolazione. Di seguito, un elenco delle comunità straniere più consistenti presenti con il numero di abitanti e la loro percentuale:

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene in provincia di Bergamo, la parrocchia di Palosco appartiene alla diocesi di Brescia. La parrocchia è dedicata a San Lorenzo martire: probabilmente il culto del santo fu portato da alcuni monaci del Monastero di San Lorenzo in Cremona, i quali costituirono la primitiva chiesa intitolata al diacono martire.[11]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

A Palosco e nel limitrofo comune di Martinengo sono state girate le scene del film di Ermanno Olmi L'albero degli zoccoli, Palma d'oro per il miglior film del festival di Cannes del 1978. In tal senso, la testimonianza del passato rurale è data dalla cascina Roggia Sale.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

24 settembre: Festa della Torre. Questa festa affonda le proprie radici in un tempo lontanissimo; si celebra, nella frazione Torre Passeri, la festa della Madonna della Mercede (alla Quale si rivolgevano preghiere affinché i propri cari, caduti prigionieri dei Turchi, venissero affrancati). Piatto tipico è la trippa e la cacciagione. Al termine della processione dei devoti alla Madonna, seguono fuochi pirotecnici.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Industria[modifica | modifica wikitesto]

Palosco è ritenuta la capitale della meccanica di piccola precisione; sul territorio sono presenti numerose aziende che producono compassi sia per il mercato nazionale sia per quello europeo e mondiale.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 giugno 1990 1991 Franco Loda Sindaco
1991 21 giugno 1992 Sebastiano Di Marco Pizzongolo Commissario Prefettizio Funzionario della Regione Lombardia, viene nominato Commissario Prefettizio dal Co.Re.Co. di Bergamo
22 giugno 1992 26 aprile 1997 Ilario Gagni Sindaco
14 maggio 2001 29 maggio 2006 Epifanio Ottini Sindaco
30 maggio 2006 5 giugno 2016 Massimo Pinetti Lega Nord Sindaco
5 giugno 2016 in carica Mario Mazza Sindaco

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

Dopo molti anni di affiliazione alla FIGC, e militanza in 1ª, 2ª e 3ª categoria, la principale squadra di calcio del paese è "ASD Or. Palosco" collaborazione tra comune e oratorio.

Nel campionato 2019/2020 la prima squadra ha militato nel campionato dilettanti CSI.

Stadio Comunale

Volley[modifica | modifica wikitesto]

La attività pallavolistica si svolge a livello dilettantistico.

Sci[modifica | modifica wikitesto]

L'attività sciistica è garantita dal locale sci club.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Palosco - Statuto
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 giugno 2023 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
  6. ^ Palosco, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 5 marzo 2023.
  7. ^ Palosco, su Stemmi dei comuni bergamaschi. URL consultato il 5 marzo 2023.
  8. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  9. ^ Cittadini Stranieri 2019 - Palosco (BG), su Tuttitalia.it. URL consultato il 6 febbraio 2020.
  10. ^ dato aggiornato al 1º gennaio 2019
  11. ^ PALOSCO - Enciclopedia Bresciana, su enciclopediabresciana.it. URL consultato il 6 febbraio 2020.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN244779905 · GND (DE7657973-6