Cavernago

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Cavernago
comune
Cavernago – Stemma
Cavernago – Bandiera
Cavernago – Veduta
Cavernago – Veduta
Castello di Malpaga
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Amministrazione
SindacoGiuseppe Togni (lista civica Progetto Cavernago) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate45°38′N 9°46′E / 45.633333°N 9.766667°E45.633333; 9.766667 (Cavernago)
Altitudine199 m s.l.m.
Superficie7,65 km²
Abitanti2 639[2] (31-5-2021)
Densità344,97 ab./km²
FrazioniMalpaga, Bettole[1]
Comuni confinantiCalcinate, Ghisalba, Grassobbio, Seriate, Urgnano, Zanica
Altre informazioni
Cod. postale24050
Prefisso035
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT016066
Cod. catastaleC396
TargaBG
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 369 GG[4]
Nome abitanticavernaghesi
Patronosan Marco
Giorno festivo25 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cavernago
Cavernago
Cavernago – Mappa
Cavernago – Mappa
Posizione del comune di Cavernago nella provincia di Bergamo
Sito istituzionale
Castello Martinengo-Colleoni

Cavernago [kaveɾˈnaːɡo] (Caernàgh [kaɛɾˈnak] in dialetto bergamasco[5]) è un comune italiano di 2 639 abitanti[2] della provincia di Bergamo in Lombardia.

Situato nella pianura bergamasca, dista circa 12 chilometri a sud-est dal capoluogo orobico.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini del paese risalgono all'epoca romana, come si evince da testimonianze inerenti alcuni insediamenti umani stabili risalenti a quel periodo storico. Pare infatti che il territorio fosse interessato dalla presenza delle truppe imperiali che, come accadde anche in numerosi altri centri della zona, posero le basi per lo sviluppo di un piccolo borgo.

Al termine della dominazione romana il territorio risentì delle invasioni barbariche, vivendo una fase di parziale spopolamento. La situazione migliorò con la stabilizzazione politica dei secoli successivi e l'avvento dei Longobardi prima e dei franchi poi, i quali, istituendo il Sacro Romano Impero, diedero il via allo sviluppo del feudalesimo.

Su questo territorio gli scontri tra le fazioni dei guelfi e dei ghibellini raggiunsero aspri livelli, volti soprattutto al predominio di una zona considerata strategica, essendo posta ai limiti della pianura, ma allo stesso tempo nelle immediate vicinanze della città di Bergamo. Inizialmente il possesso di questi territori fu affidato alla diocesi di Bergamo e le entrate gestite dai canonici della cattedrale orobica, ai quali subentrò poi la signoria della famiglia dei Colleoni, grazie all'acquisto dei terreni da parte di Bartolomeo, valente condottiero capostipite della dinastia.

Lo stesso argomento in dettaglio: Bartolomeo Colleoni.

Le numerose fortificazioni e manieri che sorsero nei paraggi caratterizzarono notevolmente la vita del piccolo borgo: in particolar modo i castelli di Cavernago e di Malpaga, che tutt'oggi fanno bella mostra di sé ergendosi maestosi nella pianura. Entrambi furono proprietà della famiglia Colleoni, anche se con funzioni differenti: il primo venne utilizzato come residenza signorile dalla discendenza del condottiero passando al ramo Martinengo-Colleoni, mentre il secondo fu una sorta di piccola reggia in cui Bartolomeo decise di ritirarsi dopo una vita di battaglie. La fortificazione, dotata di un doppio fossato, era luogo di ritrovo per feste, banchetti e tornei a cui intervennero numerosi personaggi importanti di quel tempo, sia a livello politico che a livello artistico, dando lustro e splendore all'edificio in cui vivevano circa seicento tra cavalieri e servitù. Vennero inoltre costruiti numerosi canali irrigui per facilitare le attività agricole: su tutte spicca la roggia Borgogna, creata dal Colleoni stesso, che a sua volta genera le rogge Martinenga, Borgogna di Cavernago ed una fitta serie di canali minori.

Questa situazione, inserita nel contesto politico in cui il potere era detenuto dalla Repubblica di Venezia (alleata con la famiglia Colleoni), il paese visse una situazione di tranquillità, anche se nell'anno 1630 la popolazione fu più che dimezzata a causa dell'ondata di peste che colpì l'intera Europa.

Dopo l'avvento della Repubblica Cisalpina, a cui passò nel 1797, Cavernago cominciò ad assumere le caratteristiche di borgo agricolo: le coltivazioni predominanti erano quelle di frumento e granoturco. Restano, ai margini del centro abitato, numerosi esempi di cascinali, alcuni utilizzati, altri caduti in disuso.

Di epoca recente, precisamente della seconda metà del XX secolo, sono invece gli insediamenti industriali che hanno contribuito ad un notevole accrescimento economico del paese.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone vennero approvati con delibera di consiglio comunale del 31 luglio 1949, assumendo quello della famiglia Martinengo Colleoni, con qualche variante, e concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 marzo 1953.[6]

«Inquartato: al primo d'argento, all'aquila di rosso, coronata di nero, al volo abbassato; al secondo d'azzurro, a otto gigli d'oro posti in fascia 3, 2, 3; al terzo di rosso, alla gemella d'argento, posta in banda ingollata da due teste di leone; al quarto d'argento, a tre testicoli di rosso»

I Martinengo Colleoni avevano inquartato l'aquila di rosso dei Martinengo, stabilitisi nel castello intorno all'anno Mille, con i simboli dell'avo Bartolomeo Colleoni che aveva aggiunto gli otto fiordalisi d'oro concessigli da Renato d’Angiò nel 1467.[7][8]

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[11]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Fra il 1884 e il 1931 la località era servita da una fermata posta lungo la tranvia Bergamo-Soncino.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
26 maggio 2014 in carica Giuseppe Togni Lista civica "Progetto Cavernago" Sindaco
14 giugno 2004 26 maggio 2014 Giuliano Verdi Lista civica "Cavernago Democratica" Sindaco
1990 2004 Vittorio Feliciani Lista civica - Sindaco

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Nel paese di Cavernago è presente la Polisportiva Cavernago nata nel 1981, che propone diverse attività: pallavolo, judo, karate, tennis tavolo, zumba, dedicate soprattutto allo sport giovanile.

A Malpaga è presente l'ASCT, dedita al gioco del Tamburello.

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Cavernago 2005, che milita nel girone C bergamasco di 3ª Categoria. È nata nel 2005.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Cavernago - Statuto
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2021 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
  6. ^ Cavernago, decreto 1953-03-11 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato l'11 ottobre 2021.
  7. ^ Martinengo Colleoni, su Enciclopedia bresciana.
  8. ^ Cavernago, su Stemmi dei comuni bergamaschi.
  9. ^ Chiesa di San Marco, su comune.cavernago.bg.it, Comune di Cavernago. URL consultato il 25 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  10. ^ Chiesa di San Giovanni Battista, su comune.cavernago.bg.it, Comune di Cavernago. URL consultato il 25 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  11. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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