Averara

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Averara
comune
Averara – Stemma
Averara – Bandiera
Averara – Veduta
Averara – Veduta
Panorama
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Amministrazione
SindacoMauro Egman (lista civica) dal 12-6-2017
Territorio
Coordinate45°59′20″N 9°37′53″E / 45.988889°N 9.631389°E45.988889; 9.631389 (Averara)
Altitudine650 m s.l.m.
Superficie10,69 km²
Abitanti173[2] (31-5-2021)
Densità16,18 ab./km²
FrazioniValmoresca, Piazzola, Costa, Redivo, La Valle, Bastianelli, Lavaggio, Piazza Molini[1]
Comuni confinantiAlbaredo per San Marco (SO), Bema (SO), Gerola Alta (SO), Mezzoldo, Olmo al Brembo, Santa Brigida
Altre informazioni
Cod. postale24010
Prefisso0345
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT016014
Cod. catastaleA511
TargaBG
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 993 GG[4]
Nome abitantiaveraresi
Patronosan Giacomo
Giorno festivo25 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Averara
Averara
Averara – Mappa
Averara – Mappa
Posizione del comune di Averara nella provincia di Bergamo
Sito istituzionale

Averara [aveˈraːɾa] (Vréra [ˈvɾeɾa] in dialetto bergamasco[5]) è un comune italiano di 173 abitanti[2] della provincia di Bergamo in Lombardia. Il comune è situato in Val Averara, valle laterale della Val Brembana, a circa 33 chilometri a nord-ovest del capoluogo orobico. È percorso dal torrente Mora. Il comune fa parte della Comunità montana della Valle Brembana.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio, composto da numerosi piccoli nuclei abitativi, è immerso nella natura ed offre un ottimo colpo d'occhio. È quindi possibile svolgere un'innumerevole quantità di escursioni, adatte ad ogni tipo di esigenza.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I primi documenti che attestano l'esistenza del borgo risalgono all'anno 917, quando si fa menzione di un abitante della zona di Abrara.

È in assoluto il testo più antico per ciò che concerne tutta l'alta valle Brembana, tanto da far credere che con il toponimo si intendesse tutta la zona che veniva comunemente indicata con il nome di valle Averara, comprendente anche i vicini Santa Brigida, Cusio, Olmo al Brembo, Ornica e Cassiglio.

È usanza comune credere che tuttavia i primi insediamenti stabili in questa zona siano riconducibili all'epoca delle invasioni barbariche, quando le popolazioni soggette alle scorrerie si rifugiarono in luoghi remoti, al riparo dall'impeto delle orde conquistatrici. In particolar modo si presume che siano stati gli abitanti della vicina Valsassina ad arrivare per primi (presumibilmente attorno al VI secolo), come testimoniano alcuni toponimi uguali tra le due zone.

In epoca medievale il borgo rivestì un ruolo di discreta importanza, essendo l'ultimo paese posto sulla via Mercatorum che conduceva in Valtellina, nel Grigioni partendo dalla valle Seriana. Essendo terra di confine, era dotato di una dogana e di due torri a scopo preventivo. La costruzione nel 1593 della Via Priula più a valle, ad Olmo al Brembo in direzione Passo San Marco, diminuì l'importanza dai traffici lungo la via Mercatorum e segnò il declino del luogo.

Il termine della dominazione veneta ed il conseguente avvento della Repubblica Cisalpina portò grandi cambiamenti ad Averara, che si trovò inglobata nel distretto XV delle Sorgenti del Brembo Archiviato il 20 settembre 2016 in Internet Archive. nel giugno 1804, e successivamente nel distretto VII con capoluogo a Piazza Brembana, vedendosi revocati i numerosi privilegi che la Serenissima aveva garantito per secoli all'intera zona in quanto marca di confine con i Grigioni.

Gli anni seguenti videro succedere alla dominazione francese quella austriaca, fino al 1859, quando nacque il Regno d'Italia. In questi anni non si verificarono episodi di rilievo.

Dopo il 1950 il paese subisce un vigoroso ed inesorabile spopolamento a causa della migrazione verso la bassa valle Brembana e la pianura lombarda. riducendo la popolazione residente di 2/3.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 15 luglio 2011.[6]

«D'azzurro, alle due torri, di rosso, mattonate di nero, merlate alla guelfa di tre, chiuse di nero, finestrate di due in palo, dello stesso, sormontate dall'aquila d'oro, fondate sulla pianura, di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di giallo con la bordatura di azzurro.

Lo stemma si rifà all'antico emblema del paese[7], presente anche nello Stemmario Camozzi del 1888, dove era raffigurata una freccia, non presente nello stemma attuale, oltre alle due torri che ricordano quelle fatte erigere a scopo difensivo, essendo il paese l'ultimo lungo la via Mercatorum, che conduceva in Valtellina e nei Grigioni. L'aquila è simbolo del territorio alpino mentre la pianura di verde evoca l'ambiente boschivo in cui è immerso il paese.[8]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Nel centro abitato spicca la via porticata, un tempo utilizzata per i commerci, in parte in ottimo stato di conservazione, con stemmi e dipinti risalenti al XV ed al XVI secolo.

Merita inoltre menzione la chiesa parrocchiale di San Giacomo Apostolo, che custodisce opere scultoree di buona fattura. È inoltre presente un organo di produzione della famiglia Serassi.

Molto caratteristiche sono inoltre le piccole chiese di San Pantaleone, risalente al XV secolo, con un campanile a bifore, e quella della Madonna della Neve, in località Valmoresca.

Società[modifica | modifica wikitesto]

In Valmoresca la gente del luogo parla un dialetto bergamasco molto stretto da capire, chiamato "gaì". Esso ha delle cadenze germanofone proprio per via di alcune famiglie rimaste sul territorio dopo il dominio austriaco, si possono trovare ancora cognomi germanofoni come "Egman", "Maver", "Baschenis".

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[9]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1984 1989 Ottorino Baschenis Democrazia Cristiana Sindaco
1989 1994 Bruno Baschenis lista civica Sindaco
1994 1998 Bruno Baschenis lista civica Sindaco
1998 2002 Ettore Baschenis lista civica Sindaco
2002 2007 Ettore Baschenis lista civica Sindaco
2007 2012 Angelo Cassi lista civica Sindaco
2012 2017 Mauro Egman lista civica Sindaco
2017 in carica Mauro Egman lista civica Insieme Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Averara - Statuto
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2021 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
  6. ^ Averara (Bergamo) D.P.R. 15.07.2011 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato l'8 agosto 2022.
  7. ^ D'azzurro, al castello torricellato di un pezzo centrale, merlato di cinque alla ghibellina, chiuso e finestrato di nero, fondato su una campagna di verde, attraversata da una freccia d'argento, posta in sbarra.
  8. ^ Averara, su Stemmi dei comuni bergamaschi. URL consultato l'8 agosto 2022.
  9. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN145586419 · J9U (ENHE987007531004205171 · WorldCat Identities (ENlccn-n96080109
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