Sambuco (Italia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Sambuco
comune
Sambuco – Stemma
Sambuco – Veduta
Sambuco – Veduta
Panorama
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Cuneo
Amministrazione
SindacoCarlo Bubbio (lista civica) dal 28-05-2019
Territorio
Coordinate44°20′N 7°05′E / 44.333333°N 7.083333°E44.333333; 7.083333 (Sambuco)
Altitudine1 184 m s.l.m.
Superficie46,14 km²
Abitanti85[1] (31-10-2023)
Densità1,84 ab./km²
FrazioniBesaut, Chiardola Grande, Chiardoletta, Ciamin, Ciauceis, Clauzio, Moriglione Fondo, Moriglione San Lorenzo, Nicolau, Serre, Villetta
Comuni confinantiCanosio, Demonte, Marmora, Pietraporzio, Vinadio
Altre informazioni
Cod. postale12010
Prefisso0171
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT004204
Cod. catastaleH746
TargaCN
Cl. sismicazona 3s (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 783 GG[3]
Nome abitantisambucani
Patronosan Giuliano
Giorno festivo28 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sambuco
Sambuco
Sambuco – Mappa
Sambuco – Mappa
Posizione del comune di Sambuco nella provincia di Cuneo
Sito istituzionale

Sambuco (Sambuch in piemontese, Lou Sambuc in occitano) è un comune italiano di 85 abitanti[1] della provincia di Cuneo in Piemonte, situato nell'Alta Valle Stura di Demonte.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del comune si presume derivi molto probabilmente dall'omonima pianta che è presente in queste zone ma anche dalla sambuca, un'antica arpa triangolare usata in cerimonie religiose.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

A fronte dello scarno popolamento, il territorio comunale si estende su una superficie molto estesa (47 km²). Il centro abitato si sviluppa su tre livelli: nella parte alta Sambuco (concentrico) dove, sulla via principale "Umberto I", si trovano quasi tutti i principali servizi. Nella parte intermedia Clauzio dove si trova il campanile municipale di San Bartolomeo, nella parte bassa Villetta dove è sviluppato l'allevamento con annessa area delle casermette (51.000 m² con 16 edifici utilizzati fino agli anni ottanta).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I primi nuclei abitati nella zona di Sambuco erano situati ai piedi dei monti Bersaio e Nebius. Successivamente questa area fece parte nel tempo dei domini delle varie casate del Piemonte come Angiò, Savoia e i Marchesi di Saluzzo. Negli anni venti Sambuco si sviluppò sotto il profilo edilizio nel settore militare. Fu costruita l'area delle caserme (16 strutture su 15.000 m²) e diversi edifici all'interno dell'abitato.

Nella parte a monte del paese è stata costruita la "Galleria Comando", una galleria all'interno della montagna con una rampa interna di accesso ed un punto di osservazione interrato.

Nel 2007 ebbe una certa risonanza mediatica quanto accaduto alle elezioni comunali, alle quali concorsero due liste composte totalmente da soggetti del tutto avulsi dalla realtà comunale: i votanti furono 5 sui 126 aventi diritto e la lista Alternativa dei cittadini, capeggiata da Massimo Calleri (all’epoca consigliere circoscrizionale a Torino in quota Fiamma Tricolore) e Renzo Rabellino, vinse su Sabrina Giovine del Partito Pensionati per 4 preferenze a 1. Ne scaturì una prolungata diatriba legale per iniziativa di esponenti della politica locale (su tutti il sindaco uscente Giovanni Battista Fossati), al termine della quale, il 9 aprile 2010, la Corte di cassazione invalidò l'elezione di tre anni prima, adducendo a motivo il fatto che alcuni candidati si erano messi in lista contemporaneamente in diversi comuni piemontesi[4].

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Dato il vasto territorio e l'assenza di industrie e simili, l'attività principale nel comune di Sambuco è l'agricoltura, in special modo l'allevamento di bovini e ovini; quanto a questi ultimi, Sambuco dà il nome alla pecora sambucana, razza tipica della Valle Stura.

Un ruolo importante lo riveste anche il turismo, favorito sia dal patrimonio naturalistico/ambientale che dal buon numero di strutture alberghiere presenti nel paese.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera Occitana a Sambuco

Sambuco appartiene all'area della minoranza linguistica Occitana.

Comune Fiorito[modifica | modifica wikitesto]

Sambuco ha ottenuto per il 2009 il 4º Fiore (massimo riconoscimento) al concorso nazionale Comuni Fioriti, primo fra i piccoli comuni.

Anche nel 2010 ha ottenuto il massimo riconoscimento del 4º Fiore, ottenuto solo da 26 comuni in tutta Italia.

Chiese[modifica | modifica wikitesto]

  • Madonna del Roccasio

La chiesa principale è dedicata a Santa Maria; situata su di uno sperone roccioso, risale al XVI secolo ed è in stile barocco.

  • San Giuliano

È una cappella romanica dedicata al patrono San Giuliano, si trova all'interno del cimitero e risale al XII secolo. Le monofore in pietra tufacea sono la principale caratteristica dell'edificio religioso.

Le chiese delle frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Nella frazione Moriglione è presente la cappella di San Lorenzo mentre in frazione Chiardoletta quella di Sant'Anna.

Edifici di interesse[modifica | modifica wikitesto]

In frazione Clauzio si trova il campanile di San Bartolomeo eretto a metà del Cinquecento in posizione di controllo su tutta la valle.

Associazioni[modifica | modifica wikitesto]

La Piazza del Municipio a Sambuco

Sambuco fa parte di:

Prodotti tipici[modifica | modifica wikitesto]

L'Agnello sambucano[5] è stato riconosciuto come Presidio Slow Food e Prodotto tradizionale.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

A partire dall'ultimo trentennio del XIX secolo il comune ha conosciuto un forte spopolamento, che ha portato la popolazione residente da oltre mille unità ad appena un centinaio all'inizio del terzo millennio.

Abitanti censiti[6]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il municipio

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
27 giugno 1988 21 giugno 1993 Antonio Borgetto Partito Socialista Italiano Sindaco [7]
21 giugno 1993 28 aprile 1997 Giovanni Battista Fossati Partito Socialista Italiano Sindaco [7]
28 aprile 1997 25 maggio 1998 Tancredi Bruno Di Clarafond Comm. pref. [7]
25 maggio 1998 28 maggio 2002 Giovanni Battista Fossati centro-sinistra Sindaco [7]
28 maggio 2002 29 maggio 2007 Giovanni Battista Fossati lista civica Sindaco [7]
29 maggio 2007 10 maggio 2010 Massimo Calleri lista civica alternativa dei cittadini Sindaco [7]
10 maggio 2010 7 maggio 2012 Lorella Masoero Comm. pref. [7]
7 maggio 2012 11 giugno 2017 Danilo Bruna lista civica dì nuovo Sambuco Sindaco [7]
11 giugno 2017 5 novembre 2018 Giovanni Battista Fossati lista civica dì nuovo Sambuco Sindaco [7]
5 novembre 2018 28 maggio 2019 Marinella Rancurello Comm. pref. [7]
26 maggio 2019 in carica Carlo Bubbio lista civica Insieme per Sambuco Sindaco [7]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il comune faceva parte della Comunità montana Valle Stura[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 ottobre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ L'eterna lotta al Comune di Sambuco: il tribunale segna il primo punto a favore di Calleri - targatocn.it, 23 dic 2010
  5. ^ Agnello sambucano
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ a b c d e f g h i j k http://amministratori.interno.it/
  8. ^ Statuto della comunità montana Valle Stura (PDF), su vallestura.net. URL consultato il 1º luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2012).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN244715173 · GND (DE4377543-3
  Portale Cuneo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Cuneo