Monticello d'Alba

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Monticello d'Alba
comune
Monticello d'Alba – Stemma
Monticello d'Alba – Veduta
Monticello d'Alba – Veduta
Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Cuneo
Amministrazione
SindacoSilvio Artusio Comba (lista civica) dal 26-5-2014
Territorio
Coordinate44°43′N 7°57′E / 44.716667°N 7.95°E44.716667; 7.95 (Monticello d'Alba)
Altitudine320 m s.l.m.
Superficie10,24 km²
Abitanti2 341[1] (30-4-2023)
Densità228,61 ab./km²
FrazioniSurie, Borgo, Casà, Sant'Antonio, Valdozza, Villa
Comuni confinantiAlba, Corneliano d'Alba, Pocapaglia, Roddi, Santa Vittoria d'Alba, Sommariva Perno
Altre informazioni
Cod. postale12066
Prefisso0173
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT004142
Cod. catastaleF669
TargaCN
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 651 GG[3]
Nome abitantimonticellesi
Patronosan Felice
Giorno festivo30 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Monticello d'Alba
Monticello d'Alba
Monticello d'Alba – Mappa
Monticello d'Alba – Mappa
Territorio comunale di Monticello d'Alba nella provincia di Cuneo
Sito istituzionale

Monticello d'Alba (Montisel in piemontese) è un comune italiano di 2 341 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte. Fa parte della delimitazione geografica del Roero.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Monticello d'Alba è situato sulla sponda sinistra del Tanaro, nel territorio del Roero, in provincia di Cuneo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La storia del comune si lega strettamente alla famiglia Roero, che ebbe in feudo Monticello dal 1376 e che vi fece costruire il castello, tuttora esistente e abitato, che ancora lo sovrasta (il maniero è inserito nel circuito dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte).

Le origini del borgo sono da far risalire agli antichi romani. Scarseggiano le informazioni relative all'alto medioevo, mentre si sa che dal 1241 il paese passa dalla protezione del vescovo di Asti a quella della famiglia Malabaila.

Nel 1250 il borgo venne distrutto in seguito alle guerre tra Alba e Asti, venendo poi ricostruito in occasione del passaggio ai Roero, avvenuto nel 1376 per volere del papa Gregorio XI.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

La locale chiesa di San Ponzio
  • La chiesa parrocchiale è dedicata a san Ponzio Martire, come l'antica chiesa del cimitero
  • La chiesa della frazione Borgo è dedicata alla Natività di Maria Vergine
  • La chiesa della frazione S.Antonio è dedicata a S.Lorenzo
  • Il santuario della frazione Valdozza è intitolato a Maria Ausiliatrice

Il castello di Monticello d'Alba[modifica | modifica wikitesto]

Scorcio del castello

Il castello di Monticello d'Alba sorge su di un piccolo monte, a circa 400 metri di altezza, da cui il nome al paese e quindi al castello. Nel XII secolo dovette esistere una fortificazione sul colle di Monticello perché se ne ha menzione nel Codex Astensis. Nel 1348, come si è visto prima, il castello passa ai Malabaila che lo potenziarono molto. All'inizio del Quattrocento esso era comunque molto rovinato cosicché i Roero dovettero apportarvi diversi restauri, munendolo anche di nuove difese, di spalti, di torri e di caditoie che gli diedero il ferrigno aspetto attuale. All'inizio del Seicento sarà Onorato Roero, gentiluomo di camera di Carlo Emanuele II di Savoia, a predisporre delle modifiche alla parte interna della costruzione per migliorarne l'abitabilità. Altri lavori verranno poi decisi da Laura Damiani di Priocca, moglie di Bernardo Francesco Roero, nel 1706. Ma la trasformazione più importante è quella voluta nel 1787 per il matrimonio di Francesco Gennaro Roero, tenente generale, gran croce e gran maresciallo dell'ordine dei santi Maurizio e Lazzaro e viceré di Sardegna, con la marchesa Paola del Carretto di Gorzegno. Di questa trasformazione, iniziata nel 1785, venne incaricato Carlo Emanuele Rangone di Montelupo, comandante delle milizie albesi. Del Rangone, architetto e disegnatore, non si hanno che scarse notizie, tra le quali quella che fu l'autore del campanile della chiesa parrocchiale di Alba. Suo è il progetto della scala doppia costruita intorno alla torre rotonda, successivamente eliminata a causa di un terremoto nel 1881. Il progetto porta la data del 1787 e la sua firma. La scala era di gusto barocco, con nicchie ovali e riquadri in stucco lungo le rampe: il Rangone voleva dare al castello uno scalone importante, scenografico, che mostrasse con solennità la magnificenza della casata. Sempre in occasione di questi lavori si procedette a togliere tutti gli elementi difensivi come il ponte levatoio, ostruendo così il fossato e costruendovi un giardino; al primo piano si aprirono grandi finestre rettangolari, al secondo piano si realizza la galleria di Diana (affrescata dai fratelli Galliari), mentre gli ultimi due piani furono volutamente esclusi dai restauri; la collina venne sbancata e terrazzata per l'allestimento di giardini pensili ora scomparsi. In questo modo il castello acquistò l'aspetto di una dimora di campagna. Ciò che sicuramente si deve riconoscere al Rangone è di aver fatto queste trasformazioni senza alterare l'aspetto originale della costruzione. È poi del 7 ottobre 1827 il progetto dei giardini che l'architetto-giardiniere-ingegnere idraulico Saverio Kurten (Buhl, 1811), già autore del parco del castello di Racconigi nel 1820, realizzò su ordine del conte Francesco Gennaro Roero. In ossequio alla tradizione romantica inglese della prima metà dell'Ottocento, egli si dedica esclusivamente alla progettazione di giardini puntando sulla bellezza della natura pura e semplice, sfruttando le qualità del paesaggio esistente. Il “Jardin moderne angloise” racconta come il Kurten abbia saputo sfruttare tutta l'estensione della proprietà per rendere le passeggiate più lunghe e piacevoli. I sentieri, tortuosi e irregolari, sono l'elemento dominate. Essi si allargano in tante direzioni per dare respiro e consentire l'apertura di piazzole con laghetti e belvedere.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[4]

Stranieri[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Monticello d'Alba sono 217[5], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[6]:

  1. Romania, 89
  2. Marocco, 38
  3. Albania, 37

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
6 giugno 1985 23 maggio 1990 Giovanni Blengio Democrazia Cristiana Sindaco [7]
23 maggio 1990 24 aprile 1995 Giovanni Blengio Democrazia Cristiana Sindaco [7]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Giovanni Blengio centro-destra Sindaco [7]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Valerio Chiesa lista civica Sindaco [7]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Valerio Chiesa lista civica Sindaco [7]
8 giugno 2009 27 maggio 2014 Monica Settimo lista civica Sindaco [7]
27 maggio 2014 in carica Silvio Artusio Comba lista civica: vivere Monticello Sindaco [7]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1988 Monticello è gemellato con il paese di Sastre Ortiz in provincia di Santa Fe in Argentina, dove nel secolo scorso erano emigrati diversi monticellesi e dove tuttora si ritrovano i cognomi del paese. Nel 2014 è stato celebrato il 25º anniversario di questo gemellaggio con l'arrivo in paese di alcune persone di Sastre.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

A Monticello d'Alba si pratica il gioco della pallapugno (più conosciuto come pallone elastico). La società Polisportiva Monticellese milita in diversi campionati giovanili e nel massimo campionato di serie A. La squadra di Monticello è stata per due volte campione d'Italia con il suo capitano Alberto Sciorella. Anche nelle categorie giovanili per due volte la Polisportiva Monticellese ha conquistato il titolo di campione d'Italia con il suo capitano Massimo Vacchetto.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 aprile 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  5. ^ Dato Istat al 31/12/2017, su demo.istat.it. URL consultato il 22 agosto 2018.
  6. ^ Dati superiori alle 20 unità
  7. ^ a b c d e f g http://amministratori.interno.it/

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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