Melle (Italia)

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Melle
comune
Melle – Stemma
Melle – Bandiera
Melle – Veduta
Melle – Veduta
Melle visto dalla panchina gigante sopra il paese
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Cuneo
Amministrazione
SindacoGiovanni Fina (lista civica) dal 16-5-2011
Territorio
Coordinate44°34′N 7°19′E / 44.566667°N 7.316667°E44.566667; 7.316667 (Melle)
Altitudine683 m s.l.m.
Superficie27,91 km²
Abitanti302[1] (30-4-2023)
Densità10,82 ab./km²
Comuni confinantiBrossasco, Busca, Cartignano, Frassino, Roccabruna, San Damiano Macra
Altre informazioni
Cod. postale12020
Prefisso0175
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT004122
Cod. catastaleF114
TargaCN
Cl. sismicazona 3s (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 162 GG[3]
Nome abitantimellesi
Patronosan Lazzaro[non chiaro]
Giorno festivo11 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Melle
Melle
Melle – Mappa
Melle – Mappa
Posizione di Melle nella provincia di Cuneo
Sito istituzionale

Melle (Ël Mél in piemontese, Lou Mel in occitano) è un comune italiano di 302 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Il Comune è situato in Valle Varaita, e apparteneva alla Comunità montana Valli Po, Bronda, Infernotto e Varaita.

Toponimo[modifica | modifica wikitesto]

L'origine del toponimo è incerta. Vi sono almeno tre ipotesi. [4] [5]

  • derivazione da "miele", in quanto il territorio, ricco di fiori di diverso tipo, sarebbe stato in antico particolarmente propizio all'apicoltura
  • derivazione da "melo", in analogia ad altri toponimi della valle derivati da nomi di alberi (Frassino, Rore (in occitano "quercia")
  • derivazione dal celtico "Mell", che significa "altura, poggio"

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il primo riferimento certo al paese di Melle risale al 1062, ma diversi indizi portano a credere che il paese, insieme agli altri borghi principali della valle Varaita, esistesse già nel X secolo.

Il paese era sotto il controllo del Marchese di Saluzzo, che aveva un castellano a rappresentarlo; il castellano si occupava di amministrare la giustizia, organizzava la raccolta delle tasse, e collaborava con i Consoli o i Sindaci del Comune per la gestione della normale amministrazione. All'inizio il Sindaco era unico; con la prima espansione in località Paschero i Sindaci divennero due (uno per Borgo Vecchio ed uno per Paschero).

Il paese si sviluppò inizialmente nella regione oggi ancora nota come "Borgo vecchio"; da lì si estese dapprima a Est, intorno alla chiesa (che divenne poi nel tempo la moderna parrocchiale), in località Paschero, e successivamente a Sud, presso l'attuale borgata Chesta. A partire dal XII secolo gli abitanti cominciarono a creare nuove zone agricole sulle pendici del monte soprastante, ed iniziarono a formarsi le prime borgate.

Nello stesso periodo cominciò a svilupparsi l'attività artigianale, aiutata dalla forza motrice ottenuta dal torrente Varaita e dal suo affluente il bedale di Boschirolo, che attraversa il paese.

Le attività agricole ed artigianali creavano una solida economia; questo fatto, e la posizione centrale del paese lungo l'asse della valle, furono i motivi principali per cui nel 1368 a Melle fu rilasciata la concessione esclusiva di mercato per tutta la valle Varaita. L'essere mercato unico portò Melle a diventare il centro dei servizi di tutta la valle, posizione che comportava numerosi benefici economici. Il paese combatté a lungo per conservare questo privilegio, che rimase fino al 1528, quando furono concessi mercati a Venasca e Sampeyre.

Queste concessioni portarono il mercato di Melle a perdere importanza e a ridursi, fino quasi a sparire. Iniziò quindi un periodo di declino per Melle, aiutato anche da altri fattori: le crisi cerealicole e la riduzione della popolazione nei secoli XV e XVI secolo; il passaggio dal regime relativamente tollerante dei Marchesi di Saluzzo a quelli più accentratori del Regno di Francia e del Ducato di Savoia; le numerose guerre tra Francia e Savoia, che comportavano il supporto delle truppe durante gli acquartieramenti invernali, nonché continue razzie.

Il colpo finale fu la peste del 1630, che uccise il 60% della popolazione (900 abitanti su 1500).

Nei secoli successivi Melle rimase un paese in crisi, appena in grado di supportare la sua limitata popolazione, ed incapace di supportare eventuali aumenti demografici. La situazione cominciò a migliorare nel XIX secolo, con l'introduzione di nuove tecnologie agricole, che permisero un aumento della produttività e, con essa, della popolazione. A seguito di ciò Melle cominciò a riprendere una certa importanza, e nel 1905 riebbe il suo mercato, che durò fino agli anni '70.

Nel XX secolo Melle subì lo spopolamento tipico di tutte le zone montane, con una drastica riduzione della popolazione, ed un invecchiamento notevole della popolazione residente. Costretto dalle condizioni geografiche, che impediscono uno sviluppo edilizio importante, il paese è rimasto tagliato fuori dall'industria turistica degli anni '60-'70; peraltro, proprio per questo motivo, rimane uno dei paesi meglio conservati della valle Varaita.[4]

Dal 2012, grazie ad alcuni atigiani, si è sviluppata l'attività di produzione della birra artigianale.[6]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Melle sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2010.[7]

«Di azzurro, ai due orsi ritti, di rosso, linguati dello stesso, sostenuti dalla campagna di verde, le zampe posteriori attraversanti. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di rosso con la bordatura di azzurro.

Monumenti e luoghi di interesse[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[8]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Ogni anno, la seconda domenica di agosto, il paese ospita la sagra del Tumin del Mel, con mercati rionali, serate con orchestre e spettacoli e assaggi dei prodotti tipici.

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Melle è noto per il tomino (tomin dël Mel), incluso tra i prodotto agroalimentare tradizionali (P.A.T.) piemontesi.[9]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 giugno 1988 7 giugno 1993 Rosaria De Bonis - Sindaco [10]
7 giugno 1993 28 aprile 1997 Rosaria De Bonis - Sindaco [10]
28 aprile 1997 28 agosto 2000 Felice Marenco - Sindaco [10]
14 maggio 2001 30 maggio 2006 Maurilio Paseri centro-sinistra Sindaco [10]
30 maggio 2006 16 maggio 2011 Maurilio Paseri centro-sinistra Sindaco [10]
16 maggio 2011 5 giugno 2016 Giovanni Fina lista civica: due stelle alpine Sindaco [10]
15 giugno 2016 3 ottobre 2021 Giovanni Fina lista civica: due stelle alpine Sindaco [10]
3 ottobre 2021 in carica Giovanni Fina lista civica: due stelle alpine Sindaco [10]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 aprile 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b Comune di Melle - Cenni storici, su comune.melle.cn.it. URL consultato il 26 agosto 2022 (archiviato il 26 dicembre 2021).
  5. ^ Valerio Dutto, Scopri Melle, su visitmelle.it. URL consultato il 26 agosto 2022 (archiviato il 28 ottobre 2021).
  6. ^ https://www.cuneo24.it/2024/03/le-telecamere-di-rai-3-a-melle-nella-valle-dei-birrai-felici-234860/
  7. ^ Melle (Cuneo) D.P.R. 22.03.2010 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato l'8 agosto 2022.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ TOMINO DI MELLE (TOUMIN DEL MEL) (scheda su www.piemonteagri.it, consultata nel novembre 2014)
  10. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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