Ucraina: differenze tra le versioni
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Versione delle 14:28, 10 apr 2014
Ucraina | |
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Воля, Злагода, Добро
(Volja, Zlahoda, Dobro) (Libertà, Consenso, Bontà) | |
Dati amministrativi | |
Nome completo | Ucraina |
Nome ufficiale | Україна |
Lingue ufficiali | Ucraino |
Altre lingue | Russo, tataro di Crimea, ungherese, romeno[1] |
Capitale | Kiev (2 611 300 ab. / 2001) |
Politica | |
Forma di governo | Repubblica semipresidenziale |
Presidente | Oleksandr Turčinov ad interim |
Primo Ministro | Arsenij Jacenjuk ad interim |
Indipendenza | Dall'URSS, 24 agosto 1991 (dichiarata), 1º dicembre 1991 (referendum), 25 dicembre 1991 (riconosciuta) |
Ingresso nell'ONU | 24 ottobre 1945 (Membro fondatore) |
Superficie | |
Totale | 603 700 km² (47º) |
% delle acque | trascurabile |
Popolazione | |
Totale | 45 448 329 ab. (2012) (29º) |
Densità | 74 ab./km² |
Tasso di crescita | −0,625% (2012)[2] |
Nome degli abitanti | ucraini |
Geografia | |
Continente | Europa |
Confini | Russia, Bielorussia, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Moldavia |
Fuso orario | UTC+2; in Crimea dal 30 marzo 2014 UTC+4[3] |
Economia | |
Valuta | Grivnia ucraina1 |
PIL (nominale) | 176 235[4] milioni di $ (2012) (55º) |
PIL pro capite (nominale) | 3 877 $ (2012) (107º) |
PIL (PPA) | 331 588 milioni di $ (2012) (39º) |
PIL pro capite (PPA) | 7 295 $ (2012) (105º) |
ISU (2011) | 0,729 (alto) (76º) |
Fecondità | 1,4 (2010)[5] |
Varie | |
Codici ISO 3166 | UA, UKR, 804 |
TLD | .ua .укр |
Prefisso tel. | +380 |
Sigla autom. | UA |
Lato di guida | Destra (↓↑) |
Inno nazionale | Šče ne vmerla Ukrajina |
Festa nazionale | 24 agosto |
1 In Crimea è utilizzato anche il rublo russo. | |
Evoluzione storica | |
Stato precedente | RSS Ucraina ( Unione Sovietica) |
L'Ucraina (in italiano /uˈkrajna/ o, più correttamente, /ukraˈi:na/; in ucraino Україна, Ukrajina [ukraˈjina]) è uno Stato (Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido., 46 958 740 abitanti al 1º dicembre 2005, capitale Kiev) dell'Europa orientale. Ha uno sbocco sul Mar Nero a sud e confina con la Russia ad est, la Bielorussia a nord e con Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Moldavia ad ovest.
La lingua ufficiale è l'ucraìno. Molto diffuso nelle regioni orientali e nel sud (in particolare in Crimea) il russo, che nella repubblica autonoma della Crimea è anche lingua ufficiale assieme al tataro di Crimea.
La Crimea, assieme alla città autonoma di Sebastopoli, ha dichiarato unilateralmente l'indipendenza l'11 marzo 2014[6] ed è in via di annessione alla Russia,[7][3] ma il governo ucraino non riconosce nessun atto del parlamento della Crimea, che è stato sciolto dalle autorità ucraine il 16 marzo[8] e dal 20 marzo viene considerato dall'Ucraina "territorio temporaneamente occupato."[9]
Etimologia
Il toponimo Ucraina deriva dallo Slavo Antico Orientale u okraina, formato da u ("vicino, presso") e "ocraina" (periferia) la radice slava kraj ("limite", "bordo"). Pertanto, ukraina significa "al margine", o "sul confine", oppure "in periferia". In versione non ufficiale ucraina krajna significa semplicemente "paese, terra".[10]
Storia
Preistoria, Antichità e Alto Medioevo
La presenza della specie homo sapiens in Ucraina risale al 32.000 a.C. come emerge dai ritrovamenti del Paleolitico superiore Gravettiano nei Monti della Crimea.[11][12]
A partire dal 4.500 a.C. fiorì nelle steppe dell'Europa meridionale la cultura di Cucuteni in particolare a Trypillia e nella regione Dniepr-Dniestr.
A partire dal XI secolo a.C il territorio fu abitato dai Cimmeri. Nel VII secolo a.C. questo popolo fu cacciato dai nomadi Sciti di ceppo iranico, che vissero nella regione per molti secoli, organizzandosi nel Regno di Scizia e lasciando importanti testimonianze archeologiche. Ad essi si devono, infatti, i cosiddetti kurgani, tumuli funebri, ed i loro celebri corredi di gioielli d'oro[13].
A partire dal II secolo a.C. gli Sciti subirono la pressione di altre stirpi di nomadi iranici, chiamate collettivamente Sarmati, in particolare degli Jazigi e dei Rossolani.
Contemporaneamente, a partire dal VI secolo, sulle coste del Mar Nero furono fondate alcune colonie di Mileto, fra cui Olbia, Tyras (odierna Bilhorod-Dnistrovs'kyj) e Borysthenes. Dal I secolo d.C. Tyras godette della protezione dell'Impero Romano.
Intorno al 230 le steppe dell'Europa meridionale furono invase dal popolo germanico orientale dei Goti che rimase nell'area fino a quando ne fu espulso dagli Unni intorno al 370. Gli Unni governarono la regione per circa un secolo.
Intorno al 630 l'attuale Ucraina orientale divenne il territorio del canato dei Proto-bulgari. Nel 668 i Bulgari vennero a loro volta espulsi dai Cazari, che diedero vita ad un canato durato alcuni secoli.
La Rus' di Kiev
La prima unificazione del territorio risale all'invasione di un popolo scandinavo, i Rus', appartenenti al grande gruppo dei Variaghi da cui discesero anche altri ceppi normanni. I Rus conquistarono la città di Kiev nell'882 e ne fecero il centro di un regno chiamato Rus' di Kiev la cui estensione andava dalle rive del Volga al Danubio fino al Mar Baltico. I Rus' formarono per lungo tempo l'élite militare e politica della regione, ma si slavizzarono velocemente, assumendo le stesse tradizioni del resto della popolazione. L'unificazione di un territorio così vasto sotto un'unica autorità conferì per due secoli una grande prosperità alla regione di Kiev, che divenne un punto di passaggio obbligato del commercio lungo il Dnipro, tra il Baltico e il Mar Nero. Lungo il fiume si trasportavano merci pregiate come pellicce, cera, miele, zanne di tricheco e schiavi provenienti dall'odierna Bielorussia.
Nel 988 il sovrano Vladimir I del regno del Rus' di Kiev si convertì con tutto il suo popolo al Cristianesimo di Costantinopoli, sposò Anna, sorella dell'imperatore bizantino Basilio II e iniziò così un periodo di forte influenza bizantina sulla cultura del regno (già iniziata, probabilmente, nel 957). Per diverso tempo la conversione religiosa della popolazione fu solo di facciata, ma la chiesa ebbe l'opportunità di inserire i propri esponenti nell'amministrazione degli insediamenti del Rus di Kiev e di condizionarne le vicende.
All'inizio del XII secolo la regione conobbe un periodo di decadenza: probabilmente a causa di tassazioni troppo elevate, di conflitti tra i nobili e di reiterati attacchi dei popoli nomadi confinanti, molti abitanti abbandonarono la regione per colonizzare le terre ancora selvagge che si trovavano a nord est, lungo il Volga. I tentativi dei sovrani di arginare il declino demografico introdussero nel territorio le popolazioni delle steppe circostanti che, precedentemente nomadi, iniziarono ad assumere uno stile di vita più stanziale.
In questo periodo si costituiscono i principati di Galizia e Volinia. Per la prima volta appare il nome di Ucraina.
Il dominio straniero e l'Impero Russo
Intorno alla fine del XV secolo vi fu un'imponente ondata immigratoria da parte di esuli e rifugiati ortodossi, genericamente definiti kozak, cosacchi (parola che in turco significava nomade, o libero) che si riunirono in un gruppo di tribù seminomadi lungo i fiumi Don e Dnepr.
In questo periodo il territorio è ripartito fra Granducato di Lituania, poi Confederazione polacco-lituana ed è chiamato a seconda delle zone Voivodato di Kiev, Voivodato di Czernihów e Voivodato di Bracław nella regione della Podolia. Altre zone dell'Ucraina nel corso della storia finiscono sotto il dominio della Moscovia, poi dell'Impero Russo.
Per la sua posizione geografica, l'Ucraina ha giocato un ruolo importante nelle guerre fra l'est-Europa e l'impero Ottomano, che a seguito dello scontro con l'Impero Russo dovette cedere i territori costieri lungo il Mar Nero.
Nonostante le promesse di autonomia contenute nel Trattato di Perejaslav, l'élite ucraina e i cosacchi non ricevettero mai le libertà che attendevano dall'Impero Russo. Tuttavia, entro l'Impero, gli ucraini poterono arrivare ai gradi più alti della gerarchia e della Chiesa ortodossa russa.
Nell'ultimo periodo, il regime zarista portò avanti una politica di russificazione delle terre ucraine, sopprimendo l'uso della lingua ucraina nella stampa e in pubblico.
In seguito alla caduta dello zar, dopo la prima guerra mondiale, l'Ucraina perse l'occasione per ottenere l'autonomia, perché il vertice dello Stato ucraino fu troppo debole nella lotta contro l'invasione della Russia bolscevica.
La Rivoluzione e il periodo sovietico
Vi fu un lungo periodo di guerra civile e di anarchia con continui cambi di fazioni al potere; questo periodo fu anche segnato dall'esistenza di più entità statali separate, come ad esempio la Repubblica Nazionale dell'Ucraina Occidentale e la Repubblica popolare ucraina. Ponendo termine ad un periodo di aspre lotte, la Pace di Riga assegnò la Galizia e la Volinia alla Polonia, i sovietici ottennero il resto del paese e nel 1922 l'Ucraina entrò ufficialmente a far parte dell'URSS come Repubblica socialista sovietica ucraina.
L'indipendenza
A partire dal 1990 si diffuse nel paese un movimento nazionalista, il Movimento del Popolo Ucraino per la Ricostruzione e nel luglio del 1990 il parlamento proclamò la repubblica. Nel 1991 il partito comunista ucraino venne dichiarato fuorilegge. Il 24 agosto 1991 il Parlamento ucraino dichiarò l'indipendenza e indisse il referendum di conferma e le prime elezioni democratiche della storia dell'Ucraina: il 1º dicembre 1991 il popolo ucraino decise la propria indipendenza ed elesse il primo presidente dell'Ucraina.
Il primo Presidente fu Leonid Kravčuk. I rapporti con la Russia furono inizialmente molto tesi, restavano da risolvere la questione degli armamenti nucleari sul territorio ucraino e il controllo della flotta del Mar Nero ancorata a Sebastopoli.
L'economia del paese conobbe un periodo di crisi dovuto alla mancanza di riserve energetiche, si ebbero tassi elevatissimi di inflazione e le tensioni interne aumentarono. Kravčuk fu sconfitto nel 1994 da Leonid Kučma, riformatore filo-russo rieletto poi nel 1999. Alla fine degli anni novanta i rapporti fra Ucraina e NATO furono causa di nuove tensioni con la Russia.
Nel 2000 venne formato un governo riformista con a capo Viktor Juščenko.
Nell'aprile 2001 la maggioranza parlamentare si dissolse e il primo ministro Viktor Juščenko venne destituito, dando inizio a un periodo di instabilità. Dopo il breve mandato di Anatolij Kinakh, dal 21 novembre 2002 fu nominato primo ministro Viktor Janukovyč.
La rivoluzione arancione e il periodo 2004-2010
I risultati delle elezioni presidenziali dell'ottobre/novembre 2004, dopo proteste popolari per sospetti di brogli a favore del primo ministro Janukovyč (sostenuto dal presidente uscente moderato Kučma) e la cosiddetta "Rivoluzione arancione" da parte dei sostenitori di Juščenko, vennero sospesi dalla corte suprema.
Le elezioni si ripeterono il 26 dicembre 2004 e il nuovo presidente risultò Viktor Juščenko, entrato in carica il 23 gennaio 2005. Tale rivoluzione vide il forte sostegno degli Stati Uniti e dell'Unione Europea, che salutarono con favore la caduta di un'altra autocrazia post-sovietica. Con l'ascesa al potere di Juščenko ed il conseguente spostamento politico dell'Ucraina verso l'Unione Europea, Gazprom tuttavia iniziò a tariffare il gas all'Ucraina al prezzo di 230 dollari, aumentando considerevolmente la precedente tariffa di 50 dollari, da sempre un prezzo di favore della Russia verso l'Ucraina.
In seguito alle elezioni per la Verchovna Rada, il parlamento ucraino, tenutesi il 26 marzo 2006, la "coalizione arancione" presieduta da Juščenko uscì notevolmente ridimensionata a causa del voltafaccia di una parte della coalizione, il partito socialista. Janukovyč, eletto primo ministro, riuscì poi a modificare la costituzione per via parlamentare riducendo i poteri del presidente. Ciò spinse Juščenko, il 2 aprile 2007, a firmare un decreto per sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni legislative; il decreto venne bocciato in parlamento, fra le proteste del premier Janukovyč e dei suoi sostenitori nelle piazze.
Il 30 settembre 2007 la crisi sfociò in elezioni parlamentari anticipate, frutto di un accordo tra Juščenko, Janukovič ed il presidente del parlamento, Oleksandr Moroz. L'esito fu controverso: se il Partito delle Regioni di Janukovič risultò essere il primo partito, la coalizione tra il Blocco Elettorale Julija Tymošenko di Julija Tymošenko e il Blocco Nostra Ucraina-Autodifesa Popolare di Juščenko ottenne la maggioranza dei seggi. Julija Tymošenko fu pertanto nominata primo ministro il 18 dicembre 2007.
Nel 2008 si verificò un'altra crisi politica, causata dalle reazioni alla guerra in Ossezia del Sud; il presidente Viktor Juščenko sciolse, dopo circa un anno dalle precedenti elezioni, la Verchovna Rada e indisse nuove elezioni, poi annullate a causa della formazione di una nuova coalizione di governo, sempre guidata da Julija Tymošenko.
La rivoluzione dell'Euromaidan (2014)
Nel 2010 alle elezioni presidenziali fu eletto Presidente della Repubblica Viktor Janukovyč, che sconfisse la Tymošenko di stretta misura. Nel 2011 la Tymošenko venne coinvolta in un procedimento penale per malversazione di fondi pubblici, con l'accusa di aver siglato con la compagnia russa Gazprom un contratto per la fornitura di gas naturale giudicato inutilmente oneroso per il paese. Il 29 agosto 2012 la Corte Suprema dell'Ucraina nell'ultimo grado di giudizio ha confermato la condanna a sette anni di reclusione per abuso d'ufficio. A favore dell'ex Primo Ministro ucraino è arrivata la sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo, che il 29 aprile 2013 ha decretato "illegale" la detenzione della Tymošenko.[14]
Nel corso del 2013 iniziarono forti proteste pro-europee contro il presidente Janukovyč, politicamente filo-russo, sfociate in dicembre quando il governo ha sospeso un accordo di associazione tra l'Ucraina e l'Unione europea. Tali proteste sfociarono poi nel corso di gennaio e febbraio 2014 in feroci e violenti scontri con feriti e morti, che hanno portato il 22 febbraio alla deposizione del Presidente Janukovyč e alla scarcerazione della Tymošenko.
L'Ucraina tra UE, NATO e Russia
Gli accordi di Schengen
Dal 21 dicembre 2007, in seguito all'estensione dell'area Schengen, arrivata fino alla Polonia, sono aumentate le pressioni ucraine sull'Unione europea per un'accelerazione del processo di integrazione. Schengen, infatti, comporta un notevole inasprimento del regime dei visti fra i paesi che vi aderiscono e gli altri e ciò ha reso molto difficile i passaggi di frontiera dall'Ucraina alla Polonia, che erano prima circa 6,5 milioni l'anno. Questo è un problema soprattutto per le circa centomila persone che si stima vivessero di traffici transfrontalieri e per gli abitanti della Galizia, inclusa nella Polonia dal XV al XVIII secolo, poi governata dall'Austria e di nuovo unita alla Polonia dal 1921 al 1941, dove pertanto molti abitanti hanno parenti oltreconfine. Per questo Polonia e Ucraina hanno sottoscritto un accordo secondo cui gli abitanti a meno di 50 km dal confine non avranno bisogno dei visti, se l'UE approverà.[15]
Fra Russia e Occidente
L'Ucraina, come altri paesi dell'ex-URSS, sconta la tensione derivante dalla volontà della Russia di mantenere la propria influenza e in certi casi la sovranità su questi popoli ed il loro desiderio di affrancarsi da Mosca ed entrare a far parte, nel caso dell'Ucraina, di Unione Europea e Nato: le tensioni in Moldavia/Transnistria e nell'area del Caucaso (Georgia, Ossezia, Inguscezia, Abcasia) che da anni sono teatro di conflitti e cruente rappresaglie quando non di guerra vera e propria fra Russia e governi e/o indipendentisti locali (spesso sostenuti dagli USA), non di rado riguardano anche l'Ucraina in quanto le unità militari navali della Russia sono di stanza nel porto di Sebastopoli. In seguito ai moti rivoltosi avvenuti nei primi mesi del 2014, che decideranno il destino politico dell'Ucraina, gli abitanti delle regioni orientali e della Crimea hanno manifestato il loro desiderio a diventare parte (anche giuridicamente) della Russia; i manifestanti hanno forzatamente destituito i governi regionali, filo europeisti, per eleggerne uno filorusso, issando la bandiera russa; di fronte alla sorpresa di chi scopre questa notizia, la gente afferma di essere "russi da sempre". Il recente intervento militare di Putin sarebbe finalizzato a normalizzare una situazione d'incertezza internazionale.
Politica
L'Ucraina è una repubblica semi-presidenziale con la classica tripartizione dei poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario. Il Presidente, eletto direttamente dal popolo, resta in carica 5 anni ed è formalmente il Capo dello Stato.
Il Parlamento ucraino, la Verchovna Rada è mono-camerale e conta 450 seggi. È il primo responsabile della formazione dell'esecutivo e del Consiglio dei ministri al cui capo sta il Primo Ministro.
Le leggi, gli atti parlamentari e governativi, i decreti presidenziali e gli atti del Parlamento di Crimea possono essere annullati dalla Corte Costituzionale, se violano la Costituzione. La Corte Suprema è il maggior organo del sistema giudiziario. Ufficialmente sono garantite forme di decentramento amministrativo e governo locale. I consigli cittadini e locali e i sindaci sono eletti dal popolo e esercitano controllo sul bilancio dell'ente locale cui sono preposti, mentre i capi degli oblast' e dei raion sono cooptati dal Presidente della Repubblica.[16]
Geografia
L'Ucraina, con i suoi Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido. di estensione è il secondo stato più grande d'Europa, dopo la Russia europea e prima della Francia metropolitana.Il confine dell'Ucraina con gli altri stati è lungo Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido., suddivisi fra Bielorussia (891 km), Ungheria (103 km), Moldavia (939 km), Polonia (428 km), Romania (169 km a sud, 362 ad ovest), Russia (1 576 km) e Slovacchia (90 km), oltre ai 2872 km di costa marittima.
Il paesaggio ucraino consiste prevalentemente di fertili pianure o steppe attraversate da diversi fiumi, tra cui il Dnepr, il Donec, il Nistro e il Bug meridionale che vanno a gettarsi nel Mar Nero e nel più piccolo Mar d'Azov. Nella parte sudoccidentale il Delta del Danubio costituisce il confine con la Romania. Le poche catene montuose presenti sono le propaggini dei Carpazi, ad ovest, la cui cima più alta è il Hoverla (Goverla) con 2061 e le montagne della penisola di Crimea.
Le città più importanti sono: Kiev (2 799 000 abitanti, in ucraino Kyiv), Charkiv (1 455 000), Dnipropetrovs'k (1 049 000), Donec'k (1 016 000), Odessa (Odesa; 1 013 000), Zaporižžja (900 000), Leopoli (830 000; L'viv;), Kryvyj Rih (717 000).
Secondo le stime del 1887 dei geografi del dipartimento militare del Impero Austro Ungarico, nei pressi della città ucraina di Rachiv nella Zakarpatia(di coordinate 48°45′N 18°55′E ) sarebbe il Centro geografico dell'Europa; vi sono altri luoghi considerati centro del continente, a seconda degli studiosi e dei metodi di misurazione utilizzati.
Clima
In Ucraina il clima è di tipo temperato continentale nell'interno e mediterraneo nella costa meridionale della Crimea: lungo il Mar Nero l'inverno è relativamente mite mentre nelle zone interne le temperature di gennaio sono molto più basse, con punte al di sotto dei −20. Le precipitazioni annuali variano notevolmente da zona a zona: mentre in Ucraina occidentale cadono Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido. di pioggia l'anno, in Crimea questo valore si riduce ad appena 400 mm. La temperatura media di gennaio a Kiev è di −6 °C.
Geografia politica
Suddivisioni
L'Ucraina è divisa in 24 regioni (область - oblast' al plurale області - òblasti) e una repubblica autonoma (автономна республіка - avtonòmna respùblika), Crimea. Vi sono inoltre due città (місто - mìsto, plurale - містa - mistà,Città, in ucraino), Kiev e Sebastopoli, che hanno statuto speciale.
Città principali
Nella seguente tabella vengono elencate, in ordine decrescente per popolazione, le città dell'Ucraina con almeno 100 000 abitanti.
Popolazione
L'Ucraina è, dopo la Russia, la nazione più popolata tra quelle nate dal crollo dell'Unione Sovietica; il paese conta infatti 45,888 milioni di abitanti (2010) con una densità media di 77 persone per km². Il 67% (2005) della popolazione vive in aree urbane; le regioni più densamente popolate sono quelle orientali e occidentali, mentre nella sezione centrale dell'Ucraina, fatta eccezione per l'area urbana di Kiev, il popolamento è molto più rado. Il tasso di crescita annuo è negativo dal 1993: nel 2007 è stato di −0,68% e continua a scendere, indicando una tendenza al decremento sempre più forte, che riflette una situazione di incertezza del paese dopo il crollo dell'URSS e la grave crisi economica che ne è scaturita. La speranza di vita alla nascita è di 67,9 anni (2007), non molto alta e con una forte disparità fra uomini e donne, cosa che provoca una prevalenza demografica del sesso femminile. Il tasso di mortalità infantile, del 20‰, è nettamente superiore a quello dei paesi dell'Europa occidentale.
Gli ucraini costituiscono la maggioranza della popolazione (73%). Tra le minoranze vi sono russi (22%) – presenti soprattutto verso il confine orientale e in Crimea –, bielorussi (0,9%), ebrei (0,9%), romeno-moldavi (0,9%), bulgari (0,5%), polacchi (0,4%), ungheresi (0,3%) e tatari di Crimea (che subirono deportazioni durante la seconda guerra mondiale). Gli ebrei, assai numerosi prima degli anni quaranta, si sono ridotti della metà, come risultato della Shoah e delle emigrazioni favorite dalle autorità sovietiche negli anni ottanta. Sono numerosi, peraltro, gli ucraini che risiedono in Russia e nelle altre ex repubbliche sovietiche, ed esistono delle forti comunità anche in Europa centrale, Canada e Stati Uniti.
Gruppi etnici
L'Ucraina ha una vasta varietà di gruppi etnici, il maggiore dei quali è quello ucraino, seguito dalla numerosa minoranza russa, che non coincide però con la più ampia popolazione russofona. Altre etnie minoritarie sono i bielorussi, i rumeni, i tatari di Crimea, gli ungheresi, i polacchi, gli ebrei, gli armeni, i greci, i tatari e molti altri ancora, tra cui non mancano rom, tedeschi, popolazioni caucasiche e turche.
Seguono le percentuali dei gruppi etnici in Ucraina secondo il censimento del 2001:
- Ucraini 77,5%,
- Russi 17,2%,
- Rumeni e Moldavi 0,8%,
- Bielorussi 0,6%,
- Tatari di Crimea 0,5%,
- Bulgari 0,4%,
- Ungheresi 0,3%,
- Polacchi 0,3%,
- Armeni 0,2%
- Greci 0,2%,
- Tatari 0,2%,
- altri (Rom, Azeri, Georgiani, Tedeschi, Gagauzi ed altri ancora) 2,5%.
Italiani in Crimea
Una comunità di origine italiana (soprattutto pugliese), consistente in alcune migliaia di persone, si era stanziata in Crimea verso la metà dell'Ottocento. Con l'avvento del comunismo alcuni rientrarono in Italia, ma rimasero circa 1200 persone che nel 1942 vennero deportate in Kazakistan. Sia durante il percorso della deportazione (con carri piombati), sia nei luoghi di arrivo, circa i due terzi di loro perirono per malattie e stenti. Circa 200 persone rientrarono a Kerč' (Crimea) ai tempi di Kruscev. Essi e i loro discendenti si trovano ancora là, altri sono dispersi sul territorio dell'ex Unione Sovietica.
Religione
Punto di incontro tra etnie e culture differenti, l'Ucraina presenta un panorama religioso molto composito, sebbene, secondo un sondaggio del 2006, il numero dei non-religiosi raggiunga oggi il 62,5% della popolazione.[17]
La confessione più diffusa è il cristianesimo ortodosso che tuttavia fa capo a tre diverse giurisdizioni: la Chiesa ortodossa ucraina (Patriarcato di Mosca), la Chiesa ortodossa ucraina (Patriarcato di Kiev) e la Chiesa Autocefala ortodossa d'Ucraina; queste ultime due chiese non sono riconosciute dall'ortodossia canoniche.[18]
Il secondo gruppo religioso è rappresentato dai cattolici di rito orientale, afferenti alla Chiesa greco-cattolica ucraina in piena comunione con la Santa Sede.[19] Si aggiungono inoltre 863 comunità cattoliche di rito latino con circa un milione di fedeli, per lo più Polacchi e Ungheresi diffusi prevalentemente nelle regioni occidentali del paese.
Anche i protestanti sono circa un milione e il loro numero è notevolmente cresciuto dopo l'indipendenza del paese. Benché diviso in varie Chiese, il gruppo più consistente è quello dei pentecostali (oltre 300 000), seguito dagli evangelici (150 000 fedeli); si contano poi gruppi di calvinisti, testimoni di Geova, luterani, metodisti, avventisti del settimo giorno e mormoni.
Per quanto riguarda i culti non cristiani, vi sono in Ucraina 500 000 musulmani, la metà dei quali di etnia tatara[21]. Si contano 487 comunità maomettane, delle quali 368 sono concentrate in Crimea. A Kiev vivono circa 50 000 islamici, ma la gran parte sono di origine straniera.[22]
L'ebraismo era assai diffuso prima della seconda guerra mondiale: si pensi che nel 1926 la comunità di Odessa contava 154 000 membri (il 36,5% degli abitanti totali), mentre quella di Kiev raggiungeva le 140 500 unità (il 27,3% degli abitanti).[23] Dal censimento del 2001 risultavano 103 600 ebrei, ma alcuni leader religiosi sostengono che essi potrebbero in realtà essere 300 000. La gran parte segue il giudaismo ortodosso, ma è presente anche l'ebraismo riformato e l'ebraismo conservatore.
Economia
L'Ucraina è una nazione ad economia di mercato con un vasto mercato interno[24]. Storicamente le ricchezze di questa regione sono state il grano[25], tanto che era soprannominata il granaio d'Europa, il legname[26] e l'estrazione mineraria[27]. Per valutare il percorso economico[28] che l'Ucraina ha compiuto dall'indipendenza del 1991 ad oggi, basta confrontare la situazione economica subito dopo l'indipendenza con quella attuale. Nel 1994, il livello di inflazione superava il 10,650 %. Nel solo 1993 i redditi della popolazione diminuirono del 44 % rispetto all'anno precedente. Da allora il governo ucraino ha introdotto riforme economiche per stabilizzare il sistema finanziario. È seguita quindi una vasta privatizzazione e una riforma agraria che ha restituito la terra agli agricoltori, sono stati sciolti dei kolchoz e sono state create cooperative sulla base della proprietà privata. Al tempo stesso, lo Stato ha continuato a sostenere lo sviluppo dei settori strategici ad alta tecnologia, come l'ingegneria aeronautica, l'industria spaziale, la costruzione di macchine utensili.
I primi risultati sono apparsi già negli anni 1996-97. Tuttavia la crisi finanziaria globale del 1998 ha notevolmente ridotto tali progressi e la crescita economica è ripresa solo nel 2000. Negli ultimi quattro anni il prodotto interno lordo è cresciuto di un terzo, la produzione industriale del 60%. Solo nei primi sette mesi del 2004 l'incremento del Pil ha raggiunto il 13,5% e il volume dei crediti bancari è poi aumentato del 19,2%, mentre l'inflazione si è attestata al 4,4%. È stata inoltre raggiunta una crescita record nell'industria metalmeccanica, nella poligrafia, nella costruzione di automobili, nella siderurgia: ritmi di crescita non raggiunti con i proventi dal settore petrolifero (non vi sono risorse sufficienti), ma grazie allo sviluppo dell'industria di trasformazione.
La crescita economica ha determinato un impatto positivo nel settore sociale. Il tenore di vita degli ucraini è ancora lontano dagli standard europei-occidentali, ma i redditi e i salari crescono a ritmi sostenuti. Nel primo semestre del 2004 il reddito pro capite medio della popolazione è cresciuto del 15,5%, triplicandosi rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il progresso dell'Ucraina nel settore della stabilizzazione macroeconomica e finanziaria è stato valutato positivamente dalla comunità internazionale. Nel 2005 il rating creditizio è raddoppiato.
L'economia ucraina è una delle più aperte fra i paesi post-sovietici. Molti giudicano favorevole il clima per gli investimenti.
Dal 5% al 7% della spesa pubblica in Ucraina sono spese per varie forme di risarcimento correlati al disastro della centrale nucleare di Chernobyl.[29].
L'Italia è il secondo partner commerciale dell'Ucraina e il primo importatore nell'Europa Occidentale.
In zone in cui la povertà è particolarmente elevata è stato osservato lo sviluppo di un'economia criminale basata sullo sfruttamento della tratta di esseri umani finalizzata alla prostituzione e specialmente diretta verso Turchia, medio Oriente, Europa e nord America.[30][31].
Bandiera
La Bandiera ucraina è rettangolare con proporzioni 2:3. Presenta due bande orizzontali di uguali dimensioni blu (sopra) e oro (sotto). I colori sono mutuati dalle armi del principato di Galizia ovvero un leone d'oro in campo blu. Apparsa per la prima volta nella forma attuale nel 1848, è stata adottata ufficialmente nel gennaio 1918 durante il breve periodo di indipendenza; reintrodotta in maniera definitiva il 21 gennaio 1992, con la dissoluzione dell'Unione Sovietica e la proclamazione della sovranità nazionale. Nella tradizione popolare i colori indicano il cielo (blu) e il frumento (oro), una delle principali risorse del paese.
Lingua
La Costituzione dell'Ucraina stabilisce che la lingua ufficiale di Stato è l'Ucraino. Il Russo, che era di fatto la lingua ufficiale dell'Unione Sovietica è largamente diffuso, specialmente nell'Ucraina orientale e meridionale. Secondo il censimento del 2001, il 67,5% della popolazione ha dichiarato come madrelingua l'Ucraino mentre il 29,6% ha dichiarato il Russo.
Talvolta è difficile determinare la reale diffusione delle due lingue poiché molte persone parlano il Suržik (суржик), un misto di Ucraino e Russo dove il vocabolario russo è spesso combinato con la grammatica e la pronuncia Ucraina, ma nei sondaggi dichiarano di parlare l'una o l'altra lingua (molti parlano anche le due lingue correttamente). Vi sono poi alcuni appartenenti all'etnìa ucraina che dichiarano l'ucraino come la loro madrelingua, ma nella vita quotidiana parlano più spesso il russo. Questi dettagli modificano sensibilmente le statistiche, che quindi possono differire non poco fra di loro.
L'ucraino si parla soprattutto nella parte centrale e occidentale del paese dove è la lingua predominante nelle città, come a Leopoli. Nell'Ucraina centrale le due lingue sono egualmente parlate, ma il russo è più frequente a Kiev, mentre l'ucraino prevale nelle comunità rurali. Nel sud e nell'est il russo è più diffuso nelle città, mentre nelle aree rurali si parla il Suržik.
Durante l'era sovietica il numero di persone che parlavano l'ucraino diminuì di generazione in generazione e attorno a metà degli anni ottanta l'uso nella vita pubblica diminuì considerevolmente. Dopo l'indipendenza. il governo ucraino cominciò una politica di ucrainizzazione per accrescere l'uso dell'ucraino. Questo avviene generalmente a spese del russo che era il linguaggio della pubblica amministrazione nel periodo precedente. Il governo promuove l'uso della lingua ucraina in vari ambiti, nella scuola, negli uffici pubblici e nei media.
Stando alla costituzione della Repubblica autonoma di Crimea, l'ucraino è la sola lingua di stato. Tuttavia è riconosciuto il russo come lingua parlata dalla maggioranza della popolazione e garantito il suo uso in tutti gli ambiti della vita pubblica. Similmente, alla Lingua tatara di Crimea (la lingua di un buon 12% della popolazione della repubblica) è garantito uno speciale protezione così come ai linguaggi delle altre etnicità. Gli abitanti di lingua russa costituiscono una maggioranza preponderante (77%), quelli di lingua ucraina sono il 10,1% e quelli di lingua tatara di Crimea l'11,4%. Ma nella vita di tutti i giorni la maggioranza dei tatari di Crimea e degli ucraini parlano il russo.
Cucina
La cucina ucraina è parte integrante della cultura ucraina e si riflette nello stile di vita e negli usi e costumi di tutti gli ucraini. Si riconosce in modo particolare per la grande varietà di sapori e la diversità di ingredienti utilizzati. La cucina ucraina ha subito influenze in particolar modo dalla cucina russa e polacca. Gli ingredienti della cucina popolare sono per lo più funghi, verdure, barbabietole, frutta e vari tipi di erbe. Alcuni piatti tipici della cucina ucraina sono tra i più semplici da preparare.
Bevande
Le bevande alcoliche sono molto diffuse, in particolare la gorilka, un distillato chiaro di frumento, segale. I cibi si accompagnano con vini, birra, vodka o tè.
Sport
Uno degli sport più popolari e seguiti in Ucraina è il pugilato.
Calcio
L'Ucraina, come le altre ex repubbliche sovietiche, ha beneficiato dell'attenzione data dal governo dell'URSS all'educazione fisica. Questa politica ha lasciato all'Ucraina centinaia di stadi, palestre, piscine e altri tipi di impianti sportivi. Fra i molti sport praticati dagli ucraini il primato va al gioco del calcio. La massima serie del campionato di calcio ucraino è la Vyšča Liha (Вища Ліга) Le squadre più note all'estero sono la Dinamo Kiev, il cui giocatore più noto è anche il simbolo della nazionale ucraina: Andrij Ševčenko, e lo Shaktar Donetsk, capace di vincere la Coppa UEFA nella stagione 2008-2009. La Nazionale di calcio dell'Ucraina ha giocato la sua prima partita ufficiale nel 1992, mentre la sua prima partecipazione ai Campionati Mondiali è del 2006; riuscì a raggiungere i quarti di finale, per poi essere battuta dall'Italia, poi Campione del Mondo.
I Campionati Europei 2012
L'Ucraina, assieme alla Polonia, ha ospitato i Campionati europei di calcio del 2012.
Dal 2011, le autorità ucraine hanno deciso, al fine di restituire un'immagine migliore del Paese, di ripulire le strade da cani e gatti randagi in vista dell'avvenimento. In particolare le autorità di Kiev e di Lungansk hanno optato per uno sterminio di massa con modalità particolarmente atroci[32][33], come uccisioni a bastonate e cremazioni di animali ancora in stato cosciente, che hanno scosso l'opinione pubblica, generando diverse proteste e petizioni da persone e organizzazioni animaliste sensibili al problema[34][35][36][37].
Giochi olimpici
L'Ucraina ha fatto il suo debutto ai Giochi olimpici come stato indipendente alle Olimpiadi invernali di Lillehammer del 1994. Ad oggi (agosto 2008) dopo aver partecipato a sole 3 delle 25 olimpiadi estive e 4 delle 22 olimpiadi invernali, l'Ucraina si è piazzata al 35º posto per numero di medaglie vinte nel conteggio del medagliere di sempre dei Giochi olimpici.
Luoghi patrimonio dell'umanità
Sono quattro, tre di interesse culturale e uno di interesse ambientale:
- Culturali:
- Ambientali:
Filatelia e numismatica
Filatelia
La prima emissione filatelica risale al 1990.
Infrastrutture
Trasporti
Strade
La maggior parte delle infrastrutture risalgono al periodo sovietico e sono in parte obsolete. La rete stradale ucraina collega tutti i maggiori centri del paese, ma per gli standard europei è considerata di bassa qualità. In totale, le strade asfaltate dell'Ucraina si snodano per una lunghezza di Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido.. Per questo motivo, era stato programmato un allargamento della rete autostradale in vista dei campionati europei di calcio del 2012.
Ferrovie
La rete ferroviaria ucraina costituisce il vero mezzo di comunicazione fra i maggiori centri urbani, le zone portuali, i maggiori centri industriali e i paesi vicini. La maggiore concentrazione di collegamenti si trova nella zona del Donbass, (il Bacino del Donec, a est). Nonostante il trasporto merci su rotaia sia calato del 7,4% dal 1994 al 1995, l'Ucraina è ancora uno dei paesi del mondo dove è più massiccio l'uso del mezzo ferroviario. La rete totale si estende per Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido. di cui 9 259 elettrificati.
Vie aeree
La compagnia di bandiera dell'Ucraina è la Ukraine International Airlines. La principale compagnia aerea, invece, è la Aerosvit Airlines. Sono presenti, inoltre, altre due compagnie che effettuano voli principalmente sul territorio nazionale: Dniproavia e Donbassaero
Energia
L'Ucraina è una delle regioni a più alto consumo di energia, almeno il doppio della Germania rispetto al PIL. Una gran parte della produzione di energia viene dalle centrali nucleari del paese stesso e da quelle russe, da cui arriva la maggior quantità. Il petrolio e il gas per le centrali termoelettriche è importato perlopiù dalla Russia. L'Ucraina è largamente dipendente dall'estero per quanto riguarda l'energia, anche quella nucleare. L'impianto nucleare più grande d'Europa, la centrale di Zaporižžja è situato in Ucraina. Nel 2006 il governo ha deciso la costruzione di 11 nuovi impianti nucleari per il 2030 per raddoppiare la capacità di produzione energetica nucleare. Le fonti rinnovabili sono scarsamente utilizzate. Nel 2005 la produzione era così suddivisa: nucleare 47%, termica 45 %, idroelettrica, eolica e altre, 8%.
Galleria immagini
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Massandra Palazzo
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Černivci Università
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Castello in Kamianets-Podilskyi
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Nido di rondine, uno dei romantici castelli in Crimea.
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Chiesa di San Stanislav in Chortkiv
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Palazzo dei Conti Shenborn in Oblast di Zakarpatia
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Palazzo dei Conti Potocki in Leopoli
Note
- ^ (RU) Верховная Рада Украины большинством голосов приняла закон о повышении статуса русского языка
- ^ (EN) Population growth rate, su CIA World Factbook. URL consultato il 28 febbraio 2013.
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- ^ Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013
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- ^ Crimea - Parlamento proclama l'indipendenza dall'Ucraina
- ^ Crimea, firmata annessione alla Russia, su repubblica.it, la Repubblica, 18 marzo 2014. URL consultato il 24 marzo 2014.
- ^ Kiev scioglie il parlamento regionale della Crimea, su it.euronews.com, 15 marzo 2014. URL consultato il 24 marzo 2014.
- ^ (EN) Ukraine’s Rada passes bill declaring Crimea ‘temporarily occupied territory’, su en.itar-tass.com, ITAR-TASS, 20 marzo 2014. URL consultato il 24 marzo 2014.
- ^ M. Fasmer. Dizionario etimologico della lingua russa.
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- ^ Ucraina: previsioni per una riduzione della qualità e del quantitativo di grano. Mercati grano. 2009
- ^ Elenco delle aziende del legno in Ucraina. Prodotti in legno, mobili in legno
- ^ Regione carbonifera dell’Ucraina.
- ^ Scheda Ucraina. Mondo impresa.
- ^ Chernobyl, the accident scenario and its global impact.
- ^ KitmanTV
- ^ Real Sex Traffic
- ^ Stray Dogs and Cats Being Burned Alive in Ukraine
- ^ Ukraine: poisoning, shooting and even burning stray animals alive...the preparations for Eurofoot 2012 are running at full swing!
- ^ Petizione: Uccisione Cani in Ucraina
- ^ Cani uccisi in Ucraina per far posto agli Europei di calcio
- ^ Europei di Calcio: cartellino rosso all’Ucraina
- ^ Contro lo sterminio di randagi in Ucraina in occasione degli Europei di calcio
Bibliografia
- Giuseppe D'Amato, Ukrajina in Il Diario del Cambiamento Urss 1990 - Russia 1993, Greco&Greco, Milano, 1998. pp. 130–136; L'inferno ucraino nel febbraio 1993 in Il Diario del Cambiamento, pp. 235–259. ISBN 88-7980-187-2.
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- Massimiliano Di Pasquale, Ucraina terra di confine. Viaggi nell'Europa sconosciuta, collana Inchieste (n. 3), il Sirente, Fagnano Alto, 2012, pp. 240 pp, ISBN 978-88-87847-29-1.
- Giulio Vignoli, Ucraina indipendente, futuro incerto, in Scritti politici, ECIG, Genova, 2000, pag. 110.
- Giulia Giacchetti Boiko e Giulio Vignoli, L'olocausto sconosciuto. Lo sterminio degli italiani di Crimea, Settimo Sigillo, Roma, 2008 (storia della minoranza italiana di Crimea).
- Oxana Pachlovska, Civiltà letteraria ucraina, Roma: Carocci Editore, 1998.
- Boeckh K., Völkl E., Ucraina. Dalla rivoluzione rossa alla rivoluzione arancione, Trieste: Beit, 2009.
- Brogi G., Lami G. (eds.), The Re-Integration of Ukraine in Europe: A Historical, Historiographical and Political Urgent Issue, Alessandria: Edizioni dell’Orso, 2005.
- Lami G., La Questione Ucraina fra ’800 e ’900, Milano: CUEM, 2005.
- Lami G., Ucraina 1921-1956, Milano: CUEM, 2008.
Voci correlate
- Adesione dell'Ucraina all'Unione europea
- Bohdan Stupka
- Gruppo etnico dei Boyko
- Città dell'Ucraina
- Euromaidan
- Holodomor
- Rivoluzione arancione
- Targhe automobilistiche ucraine
- Trasporti in Ucraina
- Ucraina Verde
- Ucraino-brasiliani
Altri progetti
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- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Ucraina»
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Ucraina
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Collegamenti esterni
- Siti governativi
- (EN) Il presidente dell'Ucraina
- (EN) Portale del governo Ucraino
- (EN) Parlamento Ucraino Verkhovna Rada.
- (EN) Ministero degli affari esteri Ucraino
- (EN) Ufficio statistico
- (RU) Dogane Ucraine
- (RU) Ferrovie Ucraine orari dei treni ed altre informazioni.
- (EN) Aeroporto Kyiv Boryspil principale aeroporto dell'Ucraina.
- Informazioni generali
- Template:Dmoz
- Scheda dell'Ucraina dal sito Viaggiare Sicuri - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
- (EN) L'anima divisa dell'Ucraina
- (EN) Portals to the World - Ukraine a cura della biblioteca del Congresso USA.
- Guida pratica all'Ucraina
- (EN) Photos of Ukraine