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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
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* {{Cita libro|nome=Vincenzo|cognome=Borgomeo|coautori=|anno=2004|titolo=Dizionario della Ferrari. Storia, piloti, gare e modelli|città=Roma|editore=Newton & Compton editori|isbn=88-541-0182-6|lingua=|cid=Borgomeo, 2004}}
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* {{Cita libro|nome=Aldo|cognome=Zana|coautori=|anno=2011|titolo=L'Epopea delle Sport e Prototipi|città=Vimodrone|editore=Giorgio Nada Editore|isbn=978-88-7911-535-3|lingua=|cid=Zana, 2011}}
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== Altri progetti ==
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Versione delle 20:28, 18 gen 2015

Jacky Ickx
Jacky Ickx nel 2013
NazionalitàBandiera del Belgio Belgio
Automobilismo
CategoriaFormula 1, Sport Prototipo, CanAm, Rally raid
Carriera
Carriera in Formula 1
Stagioni1966-1979
ScuderieCooper, Ferrari, Brabham, McLaren, Williams, Lotus, Wolf, Ensign, Ligier
Miglior risultato finale2° (1969, 1970)
GP disputati122 (116 partenze)
GP vinti8
Podi25
Punti ottenuti181
Pole position13
Giri veloci14
Statistiche aggiornate al 2 settembre 2012

Jacky Ickx, pseudonimo di Jacques Bernard Ickx, (Bruxelles, 1 gennaio 1945) è un ex pilota motociclistico e pilota automobilistico belga.

Ha vinto 8 Gran Premi di Formula 1 e conquistato 25 podî, mancando per due volte il titolo mondiale, nel 1969 e nel 1970, quando arrivò al secondo posto della classifica piloti; in F1 ha gareggiato con Ferrari (1968, e dal 1970 al '73), Brabham (1969), Lotus (1974-75), Williams (1976), Ensign (dal 1976 al '78) e Ligier (1979).

Ickx è noto soprattutto per la sua elevata versatilità e polivalenza, che gli hanno permesso di trionfare in discipline diverse: nel 1979 è stato campione della serie CanAm con la Lola, nel biennio 1982-83 si laureò campione del mondo sportprototipi, mentre sempre nell'83 ha vinto la Parigi-Dakar. Il suo nome resta particolarmente legato alla 24 Ore di Le Mans, vinta per 6 volte nell'arco di tre lustri, con vetture molto diverse tra loro; ha inoltre conquistato una 6 Ore di Daytona nel 1972, e due volte la 12 Ore di Sebring (1969 e 1972).

Sua figlia Vanina è anch'essa una pilota.

Carriera

Gli esordi

Figlio di un giornalista, si avvicinò alle corse competendo tra le moto trial, per poi passare alle auto, nella categoria turismo, dove vinse il campionato belga del 1965 con una Lotus Cortina e la 24 Ore di Spa con una BMW 2000ti (col compagno di squadra Hubert Hahne)[1]. Tra i primi titoli conquistati dal giovane Ickx spicca il Campionato europeo di Formula 2 conquistato nel 1967 su Matra-Cosworth, nel primo anno di istituzione della serie continentale.

Formula 1

Pilota

Il debutto e l'ascesa
Jacky Ickx seduto all'interno della sua Brabham, durante il weekend del Gran Premio d'Olanda 1969.

Jacky debutta nel Gran Premio di Germania 1966 alla guida di una Matra di F.2, categoria di vetture ammessa alla gara tedesca per rinfoltire la grigli di partenza, e si rende protagonista di un urto con la Brabham di John Taylor, che morirà circa un mese più tardi a causa delle ustioni procuratesi dall'incendio susseguente all'incidente. L'anno seguente sarebbe salito agli onori della cronaca per le sue prestazioni: nonostante la disparità di potenza (oltre 150 cv di differenza con le più potenti F1), Ickx si qualificò in quarta posizione, mentre la pole fu appannaggio di Clark.
Costretto dal regolamento a prendere il via della gara alle spalle dell'ultima qualificata tra le Formula 1, nel corso di una manciata di giri Ickx tornò strepitosamente in quarta posizione. Sfortunatamente, in pieno recupero sul trio di testa, fu fermato da un guasto meccanico, che lo costrinse ad abbandonare la gara, risparmiando una cocente umiliazione ai piloti a bordo delle Formula 1.

Nel 1967 Ickx non fu pilota titolare e gareggiò solamente in tre occasioni, ottenendo comunque il sesto posto al GP d'Italia. Suscitò pertanto l'interesse della Ferrari, anche grazie alla sua vittoria in F.2, che lo ingaggiò per il 1968. Il belga conclude con un quarto posto nella classifica piloti, vincendo in Francia. Va detto che Jacky fu penalizzato anche dalla non partecipazione a due gare, e forse anche per questo non riuscì a lottare fino in fondo per il titolo. A sorpresa nel 1969 Ickx lasciò Maranello e approdò alla Brabham, vincendo due GP. Concluse secondo in classifica piloti, ma non poté niente contro Jackie Stewart, a causa di una monoposto ed un team scarsamente competitivi.

Jacky Ickx (a destra) nel 1971 a Zandvoort assieme a Clay Regazzoni (a sinistra).

Per il 1970 il belga tornò in Ferrari ed iniziò la stagione con grandi aspettative.[2] La prima parte del campionato fu, però, disastrosa, a seguito di errori del team e della mancanza di competitività della sua monoposto. Riuscirà tuttavia a rimontare, vincendo in Austria. A Monza il suo rivale Jochen Rindt, favorito nella corsa al titolo da una vettura nettamente superiore, morì a seguito di un incidente. Per vincere il mondiale Jacky deve vincere le tre gare restanti. Centrò il primo obiettivo, ma arrivò quarto negli Stati Uniti, rendendo inutile il suo trionfo in Messico. Non avesse pagato lo scotto della scarsa competitività iniziale della sua Ferrari, ed alcuni errori grossolani del team, Ickx avrebbe finalmente conquistato il tanto agognato mondiale. Il belga si classificò così per la seconda volta consecutiva al secondo posto.

Gli ultimi anni in Ferrari e il passaggio in Lotus
Jacky Ickx nel 1975 a Spa-Francorchamps

Nel 1971 Ickx rimase in Ferrari, con grandi speranze per il titolo, ma non andò oltre il quarto posto in classifica piloti e una sola vittoria in Olanda. Stessa cosa anche l'anno successivo, con risultati quasi identici. Il 1973 fu un anno disastroso, con la Ferrari in crisi tecnica e gestionale, che partecipa raramente con più di una vettura e salta alcuni Gran Premi, come quello di Germania dove Ickx dimostrò le sue doti innate quando partecipò alla corsa al volante di una McLaren e conquistò il terzo posto e il podio per l'unica volta nella stagione.

Lasciò dunque la Ferrari proprio alla vigilia del riscatto delle Rosse nell'era di Luca Montezemolo e passò alla Lotus, reduce dalla vittoria titolo costruttori con Emerson Fittipaldi (passato ora alla McLaren) secondo e Ronnie Peterson terzo. Purtroppo incappò in un'annata tribolata, con la vettura vecchia (la "72 D" ormai obsoleta e la nuova "76" che si dimostrò fallimentare. Nel 1975 la Lotus prosegue con la vecchia "72" e Jacky lasciò il team a metà stagione.

Le ultime stagioni

Dal 1976, la carriera di Jacky rimase principalmente imperniata sulle vetture Sport. In F1, Ickx corse con team minori. alcune gare con la Williams per poi passare alla Ensign, dove rimase fino al 1978 senza mai ottenere punti, partecipando solo ad un limitato numero di eventi. Nel 1979, ultimo anno della sua carriera, corse per la Ligier nella seconda parte della stagione, in sostituzione dell'infortunato Patrick Depailler, ed ottenne tre punti.

In tutto Ickx ha vinto otto gare, ma non è mai riuscito a conquistare un titolo mondiale.

Risultati completi
1967 Scuderia Vettura Punti Pos.
Cooper T81B 6 Rit 1 20º
1968 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari 312 Rit Rit 3 4 1 3 4 3 NP Rit 27
1969 Scuderia Vettura Punti Pos.
Brabham BT26 Rit 6 Rit 5 3 2 1 10 1 Rit 2 37
1970 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari 312 B Rit Rit Rit 8 3 Rit Rit 2 1 Rit 1 4 1 40
1971 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari 312 B e 312 B2 8 2 3 1 Rit Rit Rit Rit Rit 8 NC 19
1972 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari 312 B e 312 B2 3 8 2 2 Rit 11 Rit 1 Rit Rit 12 5 27
1973 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari
McLaren[3]
Iso Rivolta[4]
312 B3
M23
IR
4 5 Rit 12 Rit Rit 6 5 8 NA 3 8 7 12
1974 Scuderia Vettura Punti Pos.
Lotus 72E e 76 Rit 3 Rit Rit Rit Rit Rit 11 5 3 5 Rit Rit 13 Rit 12 10º
1975 Scuderia Vettura Punti Pos.
Lotus 72E 8 9 12 2 8 Rit 15 Rit Rit 3 16º
1976 Scuderia Vettura Punti Pos.
Williams
Wolf[5]
Ensign[6]
FW05
P308
MN176
8 16 NQ 7 NQ NQ 10 NQ Rit 10 13 Rit 0
1977 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ensign MN177 10 NA 0
1978 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ensign MN177 Rit 12 Rit NQ 0
1979 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ligier JS11 Rit 6 Rit Rit 5 Rit Rit Rit 3 16º
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Direttore di gara

Successivamente Ickx è tornato in Formula 1 nel ruolo di direttore di gara. In queste vesti suscitò forti polemiche nel 1984 la decisione di sospendere per pioggia il Gran Premio di Monaco 1984 al 31º giro,[7], proprio nel culmine della lotta tra i piloti Alain Prost e Ayrton Senna che si contendevano la prima posizione. In quell'occasione Ickx venne accusato di voler favorire Prost[7] ai danni del brasiliano, anche a causa del suo rapporto professionale con la Porsche, che forniva anche il motore alla McLaren.

Sport Prototipi

È nella categoria Sport Prototipi che per circa quindici anni Jacky ha ottenuto i migliori successi, correndo sempre per scuderie di primo piano. Ickx è stato definito per molto tempo Monsieur Le Mans, avendo stabilito un record di 6 vittorie nella celebre "24 Ore" (in seguito, solo Tom Kristensen ha dapprima eguagliato e poi battuto questo primato); ha inoltre vinto per cinque volte la 1000 km di Spa (in tre occasioni sul vecchio tracciato di 14 km e in due sul rinnovato circuito), la 6 Ore di Daytona nel 1972 e la 12 Ore di Sebring nel 1969 e 1972.

Jacky Ickx alla guida della Ferrari 312PB nel corso della vittoriosa 1000 km del Nürburgring del 1973

Vinse la sua prima "Le Mans" nel 1969 alla guida di una Ford GT40, in coppia con Jackie Oliver, battendo in un arrivo in volata la Porsche 908 di soli 100 metri. Oltre a cogliere una prestigiosa vittoria, dette anche una lezione di saggezza: il pilota, profondamente contrario alla fin lì classica procedura di partenza – in cui i piloti attraversavano la pista, correndo verso le vetture disposte a lisca di pesce, e iniziavano la corsa senza allacciarsi le cinture di sicurezza –, al via attraversò il tracciato, si sedette a bordo del mezzo, allacciò le cinture e aspettò con calma che tutte le macchine fossero passate, per poi partire. Al primo giro un tragico evento dimostrò che Ickx aveva ragione: il pilota John Woolfe, alla guida di una Porsche 917, perì in un incidente mortale venendo sbalzato fuori dalla vettura, non avendo ancora allacciato le cinture. Nello scontro venne coinvolto anche Chris Amon che, anch'esso contrario al sistema di partenza, senza gesti plateali, si era "attardato" per "legarsi" correttamente; il pilota neozelandese centrò con la sua Ferrari il serbatoio in fiamme della vettura di Woolfe, ma ne uscì indenne. L'edizione successiva vide l'abbandono della partenza "stile Le Mans" in favore di quella lanciata, come alla 500 miglia di Indianapolis.

Jacky Ickx nell'abitacolo della Porsche 935 Martini Racing, durante la 6 Ore di Silverstone del 1976.

Jacky tornò al successo sul circuito de la Sarthe nel 1975, per la prima di tre vittorie consecutive nella maratona di durata: la prima con la Gulf-Mirage e le altre due con la Porsche 936; proprio con casa tedesca inizia un fruttuoso sodalizio. Dopo un secondo posto nel 1980, anche nel 1981 vince a Le Mans sempre su Porsche 936, in una versione aggiornata che portava al debutto in gara il nuovo motore della vettura sua erede. Intenzionato a ritirasi, venne convinto dalla Porsche a restare per affidargli lo sviluppo della 956, la nuova arma della casa per le gare di durata. Con tale vettura Ickx vince nel 1982 la sua sesta e ultima "Le Mans", oltre a conquistare il Campionato mondiale Endurance 1982 e 1983. Con la Porsche continua a correre fino al 1985, anno in cui, durante la 1000 km di Spa, è coinvolto nell'incidente che causerà la morte di Stefan Bellof. Al termine della stagione si ritira dalle competizioni.

Contraddistinto da un'innata capacità d'analisi, da una versatilità ineguagliata che gli ha permesso, nel corso della sua lunga carriera, di trionfare in ogni categoria in cui abbia corso, Ickx è stato nominato "Driver del Secolo". Nessun altro pilota, infatti, può vantare un palmarès tanto completo, che include vittorie in Formula 1, Sport Prototipi, Turismo e Gran Turismo, rally raid e motociclismo. A tutt'oggi (sebbene il suo record di vittorie sul tracciato de la Sarthe sia stato battuto da Kristensen) continua a rimanere lui l'unico, vero, Monsieur Le Mans.

Dal 1998 collabora con JVD International all'organizzazione del Rally dei Faraoni, prima gara per importanza – dopo che la Dakar ha cambiato continente – tra le prove africane.

Onorificenze

Grand'Ufficiale dell'Ordine di Leopoldo - nastrino per uniforme ordinaria

Riconoscimenti

  • Trofeo belga per il Merito sportivo nel 1968
  • Sportivo belga dell'anno nel 1982
  • Inserito nella International Motorsport Hall of Fame nel 1996
  • Cittadinanza onoraria di Le Mans nel 2000

Note

  1. ^ Jonathan Moore
  2. ^ David Paine, Ickx: "Daremo a tutti un sacco di dispiaceri", in Corriere dello Sport, 10 gennaio 1970, p. 2.
  3. ^ Con la McLaren nel GP di Germania.
  4. ^ Con l'Iso Rivolta nel GP degli Stati Uniti.
  5. ^ Con la Wolf dal GP di Spagna al GP di Gran Bretagna.
  6. ^ Con l'Ensign dal GP d'Olanda.
  7. ^ a b Bruce Jones, Damon Hill, MotorBooks International, 1996, The ultimate encyclopedia of Formula One: the definitive illustrated guide to Grand Prix motor racing, pag 190, ISBN 978-0-7603-0313-9.

Bibliografia

  • Enzo Ferrari, Piloti che gente..., San Lazzaro di Savena, Conti Editore, 2003.
  • Vincenzo Borgomeo, Dizionario della Ferrari. Storia, piloti, gare e modelli, Roma, Newton & Compton editori, 2004, ISBN 88-541-0182-6.
  • Paolo D'Alessio, Top Drivers, Savigliano, Edizioni Gribaudo, 2005, ISBN 88-7906-056-2.
  • Renato D'Ulisse, Da Hill l'americano al computer Lauda. I ferraristi 1961-1978, collana Ferrari Opera Omnia, Milano, RCS Quotidiani, 2007.
  • Aldo Zana, L'Epopea delle Sport e Prototipi, Vimodrone, Giorgio Nada Editore, 2011, ISBN 978-88-7911-535-3.
  • Mario Donnini, Le Mans. 24 ore di corsa 90 anni di storia, Vimodrone, Giorgio Nada Editore, 2013, ISBN 88-7911-576-6.

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Collegamenti esterni

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