Gran Premio di Germania 1978

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Bandiera della Germania Ovest Gran Premio di Germania 1978
308º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 11 di 16 del Campionato 1978
Data 30 luglio 1978
Nome ufficiale XL Großer Preis von Deutschland
Luogo Hockenheim
Percorso 6,789 km
Distanza 45 giri, 305,505 km
Clima Soleggiato
Risultati
Pole position Giro più veloce
Bandiera degli Stati Uniti Mario Andretti Bandiera della Svezia Ronnie Peterson
Lotus-Ford Cosworth in 1'51"90 Lotus-Ford Cosworth in 1'55"62
(nel giro 26)
Podio
1. Bandiera degli Stati Uniti Mario Andretti
Lotus-Ford Cosworth
2. Bandiera del Sudafrica Jody Scheckter
Wolf-Ford Cosworth
3. Bandiera della Francia Jacques Laffite
Ligier-Matra

Il Gran Premio di Germania 1978 è stata l'undicesima prova della stagione 1978 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 30 luglio 1978 sull'Hockenheimring. La gara è stata vinta dallo statunitense Mario Andretti su Lotus-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò dell'undicesimo successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo il sudafricano Jody Scheckter su Wolf-Ford Cosworth e il francese Jacques Laffite su Ligier-Matra.

Vigilia[modifica | modifica wikitesto]

Sviluppi futuri[modifica | modifica wikitesto]

Il pilota sudafricano Jody Scheckter era considerato sempre più vicino all'accordo con la Ferrari per la stagione 1979. La casa italiana però decise di rinviare l'annuncio ufficiale. Si prospettò l'ipotesi che potesse esserci uno scambio con Gilles Villeneuve, canadese come la presente scuderia di Scheckter, la Wolf.[1] Il 26 luglio Jody Scheckter confermò la notizia.[2]

Nel corso del weekend del gran premio venne annunciata la nascita del campionato ProCar quale supporto delle gare di Formula 1, a partire dalla stagione 1979. Il campionato avrebbe utilizzato vetture BMW M1, e impiegato anche piloti della massima formula.[3]

Aspetti tecnici[modifica | modifica wikitesto]

Il 19 luglio l'Alta Corte di giustizia inglese discusse in merito alla causa presentata dalla Shadow nei confronti dell'Arrows e della sua vettura FA1, considerata copia della Shadow DN9. Il progettista Tony Southgate era passato in inverno dalla Shadow alla neocostituita scuderia (a sua volta creata da ex membri della Shadow) e, secondo gli accusanti, aveva copiato quanto era già stato progettato in Shadow.[4][5]

La Theodore Racing, che nella prima parte della stagione aveva impiegato un proprio modello, rientrò nel campionato, utilizzando la Wolf WR3. Per la prima volta due vetture della casa canadese affrontavano una stessa gara di campionato.

Dopo il divieto imposto alla Brabham di utilizzare la grande ventola sul retrotreno della propria vettura, vi furono delle richieste di non consentire nemmeno alla Lotus l'utilizzo delle minigonne laterali che avevano la funzione di sigillare l'auto al suolo. La decisione venne rimandata a una riunione della Commissione Sportiva Internazionale, fissata pochi giorni dopo il gran premio tedesco.

Niki Lauda, pilota della Brabham, protestò:

«Non ci devono essere due pesi e due misure, qui bisogna interpretare bene i regolamenti. Se è vietato il ventilatore, lo devono essere anche le minigonne. La Lotus non può avere questo vantaggio rispetto a noi. Se tutto tornerà alla normalità, potremo ancora combattere per il titolo mondiale, altrimenti sarà inutile: Andretti e Peterson avrebbero troppo vantaggio dalla loro parte e nessuno riuscirebbe più contrastarli, neppure su una pista come quella di Hockenheim.[6]»

Aspetti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Fece il suo esordio in F1, con la Ensign, Nelson Piquet. Il brasiliano, che sostituì Derek Daly, aveva vinto la Formula 3 inglese nel 1978, nella serie denominata BP F3. La Sachs Racing schierò una Ensign per Harald Ertl. L'austriaco mancava dal Gran Premio di Gran Bretagna 1977, dove era stato iscritto (senza disputare le prove) con una Hesketh. Si ripresentò nuovamente la Martini, sempre con René Arnoux come unico pilota, mentre la McLaren presentò solo due vetture ufficiali. Non si iscrissero più la Melchester Racing e la Mario Deliotti Racing, presenti invece nel Gran Premio di Gran Bretagna.

Il finlandese Keke Rosberg tornò alla Theodore Racing; al suo posto, all'ATS, vi fu il ritorno per Jean-Pierre Jarier, che aveva corso per il team tedesco fino al GP di Monaco. A causa dell'elevato numero di iscritti furono necessarie, per la quinta volta in stagione, le prequalifiche.

L'organizzazione della gara venne affidata a Bernie Ecclestone, che pagò 100.000 marchi all'AvD.[7]

Prequalifiche[modifica | modifica wikitesto]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Nella sessione di prequalifica[8] si è avuta questa situazione:

Pos Pilota Costruttore Tempo Status
1 32 Bandiera della Finlandia Keke Rosberg Bandiera del Canada Wolf-Ford Cosworth 2'10"13 PQ
2 37 Bandiera dell'Italia Arturo Merzario Bandiera dell'Italia Merzario-Ford Cosworth 2'10"82 PQ
3 25 Bandiera del Messico Héctor Rebaque Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 2'11"80 PQ
NPQ 31 Bandiera della Francia René Arnoux Bandiera della Francia Martini-Ford Cosworth 2'12"25 NPQ
NPQ 30 Bandiera degli Stati Uniti Brett Lunger Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 2'12"45 NPQ

Qualifiche[modifica | modifica wikitesto]

Resoconto[modifica | modifica wikitesto]

Ronnie Peterson conquistò il miglior tempo nella giornata di venerdì con 1'52"13, nuovo record assoluto del tracciato. Precedette Niki Lauda, Jody Scheckter e Mario Andretti. L'italoamericano venne penalizzato da problemi all'alimentazione in entrambe le due sessioni. Finirono dietro le due Ferrari, che non disponevano di pneumatici da qualifica, come invece le scuderie rifornite dalla Goodyear. Anche il grande caldo provocava problemi alla vetture italiane, così come metteva sotto pressione gli pneumatici, tanto che Niki Lauda rischiò per il dechappamento di una ruota. Anche Jean-Pierre Jarier fu protagonista di un brutto incidente, senza conseguenze per il pilota.[9]

Il grande caldo e l'afa colpirono il tracciato anche nella giornata del sabato. Mario Andretti riuscì a scavalcare in classifica il suo compagno di scuderia Ronnie Peterson, per soli nove centesimi. Lo svedese era stato anche protagonista di un testacoda, con uscita di pista. La seconda fila fu conquista da Niki Lauda, l'unico a mezzo secondo dalla coppia della Lotus e Jody Scheckter. Finirono dietro le Ferrari, con Reutemann dodicesimo e Villeneuve quindicesimo. I due lamentavano una scarsa competitività degli pneumatici inoltre, non essendo stato possibile portare in Germania la solita benzina fornita dall'Agip, anche il motore soffriva. Al termine delle prove vi fu poi un alterco tra Vittorio Brambilla e James Hunt, col monzese che accusò il britannico di un comportamento scorretto in pista.[10]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Nella sessione di qualifica[11] si è avuta questa situazione:

Pos Pilota Costruttore Tempo Griglia
1 5 Bandiera degli Stati Uniti Mario Andretti Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 1'51"90 1
2 6 Bandiera della Svezia Ronnie Peterson Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 1'51"99 2
3 1 Bandiera dell'Austria Niki Lauda Bandiera del Regno Unito Brabham-Alfa Romeo 1'52"29 3
4 20 Bandiera del Sudafrica Jody Scheckter Bandiera del Canada Wolf-Ford Cosworth 1'52"68 4
5 2 Bandiera del Regno Unito John Watson Bandiera del Regno Unito Brabham-Alfa Romeo 1'52"84 5
6 27 Bandiera dell'Australia Alan Jones Bandiera del Regno Unito Williams-Ford Cosworth 1'53"50 6
7 26 Bandiera della Francia Jacques Laffite Bandiera della Francia Ligier-Matra 1'53"54 7
8 7 Bandiera del Regno Unito James Hunt Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 1'53"54 8
9 15 Bandiera della Francia Jean-Pierre Jabouille Bandiera della Francia Renault 1'53"61 9
10 14 Bandiera del Brasile Emerson Fittipaldi Bandiera del Brasile Fittipaldi-Ford Cosworth 1'54"03 10
11 8 Bandiera della Francia Patrick Tambay Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 1'54"04 11
12 11 Bandiera dell'Argentina Carlos Reutemann Bandiera dell'Italia Ferrari 1'54"17 12
13 4 Bandiera della Francia Patrick Depailler Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 1'54"32 13
14 35 Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese Bandiera del Regno Unito Arrows-Ford Cosworth 1'54"34 14
15 12 Bandiera del Canada Gilles Villeneuve Bandiera dell'Italia Ferrari 1'54"40 15
16 3 Bandiera della Francia Didier Pironi Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 1'54"63 16
17 36 Bandiera della Germania Rolf Stommelen Bandiera del Regno Unito Arrows-Ford Cosworth 1'55"18 17
18 25 Bandiera del Messico Héctor Rebaque Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 1'55"57 18
19 32 Bandiera della Finlandia Keke Rosberg Bandiera del Canada Wolf-Ford Cosworth 1'55"57 19
20 19 Bandiera dell'Italia Vittorio Brambilla Bandiera del Regno Unito Surtees-Ford Cosworth 1'55.86 20
21 22 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Bandiera del Regno Unito Ensign-Ford Cosworth 1'56"15 21
22 9 Bandiera della Germania Jochen Mass Bandiera della Germania ATS-Ford Cosworth 1'56"21 22
23 23 Bandiera dell'Austria Harald Ertl Bandiera del Regno Unito Ensign-Ford Cosworth 1'56"25 23
24 16 Bandiera della Germania Hans-Joachim Stuck Bandiera del Regno Unito Shadow-Ford Cosworth 1'56"45 24
Vetture non qualificate
NQ 17 Bandiera della Svizzera Clay Regazzoni Bandiera del Regno Unito Shadow-Ford Cosworth 1'56"57 NQ
NQ 10 Bandiera della Francia Jean-Pierre Jarier Bandiera della Germania ATS-Ford Cosworth 1'57"40 NQ
NQ 18 Bandiera del Regno Unito Rupert Keegan Bandiera del Regno Unito Surtees-Ford Cosworth 1'57"86 NQ
NQ 37 Bandiera dell'Italia Arturo Merzario Bandiera dell'Italia Merzario-Ford Cosworth 1'58"31 NQ

Gara[modifica | modifica wikitesto]

Resoconto[modifica | modifica wikitesto]

Nel giro di ricognizione Carlos Reutemann riscontrò dei problemi sulla sua monoposto. Per tale ragione rientrò ai box e i meccanici furono capaci di approntare il muletto in pochi minuti, e consentire all'argentino di prendere parte regolarmente alla gara.

Mario Andretti scattò bene però, alla prima chicane, commise un errore che consentì a Ronnie Peterson di prendere il comando della gara. Dietro alle due vetture Lotus si posero Niki Lauda, Alan Jones, John Watson e James Hunt. Al giro 3 Jones passò Lauda.

Al quinto passaggio Andretti si riprese la testa della corsa. Nei giri seguenti il protagonista in negativo fu Watson, che perse molte posizioni per un guasto al cambio. Dopo 10 tornate, a seguire i due della Lotus, vi erano Jones, Lauda, Hunt, Jacques Laffite e Gilles Villeneuve.

Dalle retrovie stava intanto rinvenendo Jody Scheckter, penalizzato nelle prime tornate da un problema all'alimentazione; il sudafricano si trovava penultimo al primo giro, ma con una serie di sorpassi, già al giro 11, era in nona posizione. Anche l'altra Brabham, quella di Niki Lauda, scontò dei problemi tecnici, dovuti alla pompa dell'olio, e fu così costretto a ritirarsi. Tre giri dopo Scheckter passò anche Villeneuve e si trovò in zona punti, dietro a Laffite.

Al ventesimo giro Hunt forò l'anteriore sinistra davanti ai box: sarebbe perciò costretto a compiere un giro intero sul lungo anello di Hockenheim prima di poter cambiare lo pneumatico. Il pilota della McLaren imboccò però un raccordo interno alla pista per accorciare il tragitto, tanto da riportarsi subito nei pressi del paddock. I commissari lo squalificarono.[12] Anche Rolf Stommelen fu squalificato, nel corso della gara, per lo stesso comportamento scorretto.

Mario Andretti precedeva sempre Peterson, Alan Jones, Scheckter, Laffite, Didier Pironi, Emerson Fittipaldi e Gilles Villeneuve. Il canadese dovette cambiare gli pneumatici, e sprofondò lontano dalla zona dei punti, all'undicesimo posto.

Poco dopo il trentesimo giro Jones fu costretto al ritiro per un guaio all'alimentazione mentre, sette giri dopo, Ronnie Peterson abbandonò il secondo posto con il cambio fuori uso. Jody Scheckter scalò così al secondo posto, seguito da Laffite e Fittipaldi, che passò Pironi al giro 38.

Si riportò in zona punti Gilles Villeneuve che però, a causa di un problema all'alimentazione, fu passato dall'austriaco Harald Ertl, che ruppe subito dopo il motore, ritirandosi, nello sconforto del ''suo ''pubblico del Motodrom, che lo vedeva ormai prossimo a conquistare il primo punto iridato in carriera. Villeneuve, nuovamente sesto, venne però superato da Héctor Rebaque e John Watson. Fu Rebaque a conquistare il suo primo punto mondiale. Era dal 1971 che un pilota messicano non andava a punti (Pedro Rodríguez secondo nel Gp d'Olanda). Rebaque correva con una Lotus 78 privata: fu questo l'ultimo punto iridato conquistato da una vettura non ufficiale.

Per Mario Andretti fu la quinta vittoria stagionale e l'undicesima in carriera.[13]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

I risultati del gran premio[14] furono i seguenti:

Pos No Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Pos. Griglia Punti
1 5 Bandiera degli Stati Uniti Mario Andretti Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 45 1h28'00"90 1 9
2 20 Bandiera del Sudafrica Jody Scheckter Bandiera del Canada Wolf-Ford Cosworth 45 +15"35 4 6
3 26 Bandiera della Francia Jacques Laffite Bandiera della Francia Ligier-Matra 45 +28"01 7 4
4 14 Bandiera del Brasile Emerson Fittipaldi Bandiera del Brasile Fittipaldi-Ford Cosworth 45 +36"88 10 3
5 3 Bandiera della Francia Didier Pironi Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 45 +57"26 16 2
6 25 Bandiera del Messico Héctor Rebaque Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 45 +1'37"86 18 1
7 2 Bandiera del Regno Unito John Watson Bandiera del Regno Unito Brabham-Alfa Romeo 45 +1'39"53 5
8 12 Bandiera del Canada Gilles Villeneuve Bandiera dell'Italia Ferrari 45 +1'56"87 15
9 35 Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese Bandiera del Regno Unito Arrows-Ford Cosworth 44 +1 giro 14
10 32 Bandiera della Finlandia Keke Rosberg Bandiera del Canada Wolf-Ford Cosworth 42 +3 giri 19
11 23 Bandiera dell'Austria Harald Ertl Bandiera del Regno Unito Ensign-Ford Cosworth 41 Motore 17
SQ 36 Bandiera della Germania Rolf Stommelen Bandiera del Regno Unito Arrows-Ford Cosworth 42 Squalificato[15] 23
Rit 6 Bandiera della Svezia Ronnie Peterson Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 36 Cambio 2
SQ 7 Bandiera del Regno Unito James Hunt Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 34 Squalificato[15] 8
Rit 27 Bandiera dell'Australia Alan Jones Bandiera del Regno Unito Williams-Ford Cosworth 31 Alimentazione 6
Rit 22 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Bandiera del Regno Unito Ensign-Ford Cosworth 31 Motore 21
Rit 19 Bandiera dell'Italia Vittorio Brambilla Bandiera del Regno Unito Surtees-Ford Cosworth 24 Alimentazione 20
Rit 8 Bandiera della Francia Patrick Tambay Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 16 Incidente 11
Rit 11 Bandiera dell'Argentina Carlos Reutemann Bandiera dell'Italia Ferrari 14 Alimentazione 12
Rit 1 Bandiera dell'Austria Niki Lauda Bandiera del Regno Unito Brabham-Alfa Romeo 11 Motore 3
Rit 15 Bandiera della Francia Jean-Pierre Jabouille Bandiera della Francia Renault 5 Motore 9
Rit 9 Bandiera della Germania Jochen Mass Bandiera della Germania ATS-Ford Cosworth 1 Collisione con H-J. Stuck 22
Rit 16 Bandiera della Germania Hans-Joachim Stuck Bandiera del Regno Unito Shadow-Ford Cosworth 1 Collisione con J.Mass 24
Rit 4 Bandiera della Francia Patrick Depailler Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 0 Incidente 13
NQ 17 Bandiera della Svizzera Clay Regazzoni Bandiera del Regno Unito Shadow-Ford Cosworth
NQ 10 Bandiera della Francia Jean-Pierre Jarier Bandiera della Germania ATS-Ford Cosworth
NQ 18 Bandiera del Regno Unito Rupert Keegan Bandiera del Regno Unito Surtees-Ford Cosworth
NQ 37 Bandiera dell'Italia Arturo Merzario Bandiera dell'Italia Merzario-Ford Cosworth
NPQ 31 Bandiera della Francia René Arnoux Bandiera della Francia Martini-Ford Cosworth
NPQ 30 Bandiera degli Stati Uniti Brett Lunger Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cristiano Chiavegato, Scheckter lascia Wolf per la Ferrari, in La Stampa, 27 luglio 1978, p. 11.
  2. ^ Cristiano Chiavegato, Scheckter alla Ferrari, in Stampa Sera, 27 luglio 1978, p. 15.
  3. ^ Per correre coi big di F1, in La Stampa, 29 luglio 1978, p. 11.
  4. ^ Carlo Ricono, Arrows e Shadow qualcuno ha copiato?, in Stampa Sera, 18 luglio 1978, p. 12.
  5. ^ Carlo Ricono, Come il finanziere Ambrosio riuscì a costruire l'Arrows, in Stampa Sera, 20 luglio 1978, p. 12.
  6. ^ Cristiano Chiavegato, Che scandalo le "minigonne", in Stampa Sera, 28 luglio 1978, p. 16.
  7. ^ Ecclestone diventa "padrone" dell F1, in Stampa Sera, 31 luglio 1978, p. 12.
  8. ^ Risultati delle prequalifiche[collegamento interrotto]
  9. ^ Cristiano Chiavegato, La Lotus è ancora la più veloce, in La Stampa, 29 luglio 1978, p. 11.
  10. ^ Cristiano Chiavegato, Resisterà al caldo il potere della Lotus?, in La Stampa, 30 luglio 1978, p. 14.
  11. ^ Risultati delle qualifiche, su chicanef1.com.
  12. ^ Hunt "pirata" è squalificato, in Stampa Sera, 31 luglio 1978, p. 12.
  13. ^ Cristiano Chiavegato, Andretti, profumo di mondiale, in Stampa Sera, 31 luglio 1978, p. 12.
  14. ^ Risultati del gran premio, su formula1.com.
  15. ^ a b Rolf Stommelen e James Hunt vennero squalificati per aver imboccato un raccordo interno alla pista.
Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1978
 

Edizione precedente:
1977
Gran Premio di Germania Edizione successiva:
1979
  Portale Formula 1: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Formula 1