24 Ore di Le Mans 1969

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24 Ore di Le Mans 1969
Edizione n. 37 del 24 Ore di Le Mans
Dati generali
Inizio14 giugno
Termine15 giugno
valevole anche per il Campionato del Mondo Sport Prototipi
Titoli in palio
Vittoria assolutaBandiera del Belgio Jacky Ickx
Bandiera del Regno Unito Jackie Oliver
su Ford GT40
(Sport 5.000 cc)
Prototipi 3.000 ccBandiera della Germania Hans Herrmann
Bandiera della Francia Gérard Larrousse
su Porsche 908
Gran Turismo 2.0Bandiera del Belgio Jean-Pierre Gaban
Bandiera del Belgio Yves Deprez
su Porsche 911
Prototipi 1.150 ccBandiera della Francia Alain Serpaggi
Bandiera della FranciaChristian Ethuin
su Alpine A210
Altre edizioni
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La 24 Ore di Le Mans 1969 è stato il 37º Gran Premio di Durata e si è svolta il 14 e 15 giugno 1969. È stata l'ottava gara del Campionato del mondo sportprototipi 1969.

È stata anche l'ultima volta in cui le vetture si sono avviate con la tradizionale partenza "stile Le Mans", cioè con i piloti che attraversavano di corsa la pista per sedersi al volante delle proprie auto, allacciarsi rapidamente la cintura di sicurezza da soli e quindi prendere il via il più presto possibile. Prima della gara Jacky Ickx aveva dichiarato ai giornalisti che considerava pericolosa quella procedura di partenza in quanto non era possibile allacciare correttamente le cinture di sicurezza da soli, ma era necessario l'aiuto dei meccanici. Quando venne dato il via, Ickx camminò lentamente attraverso la pista verso la sua Ford GT40, invece di correre come gli altri piloti, quindi entrò nella sua auto e serrò attentamente le cinture prima di partire, ultimo. La tradizionale partenza "stile Le Mans" cadde in disuso a causa dell'incidente avvenuto al primo giro della gara e, a partire dall'edizione 1970, i piloti partirono essendo già saldamente legati ai propri sedili.

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

La Porsche[modifica | modifica wikitesto]

Durante il 1969, il numero minimo di vetture da produrre per poter competere nella categoria Sport fu ridotto da 50 a 25. A partire dal luglio 1968 la Porsche fece uno sforzo sorprendente e molto costoso per concepire, progettare e realizzare un'auto completamente nuova per la categoria Sport con un unico obiettivo: ottenere la vittoria assoluta a Le Mans. In soli dieci mesi fu sviluppata la Porsche 917, che racchiudeva al suo interno un notevole livello tecnologico: il primo motore Porsche 12 cilindri e molti componenti realizzati in titanio, magnesio e leghe esotiche. Porsche costruì le venticinque 917 richieste e, secondo molti, questa decisione portò la Porsche AG sull'orlo del fallimento. Avendo bisogno di denaro, Porsche vendette le 917 a chiunque fosse disposto a pagarle. Fu subito evidente che la 917 non funzionava bene in pista, poiché la sua aerodinamica era stata sviluppata per una bassa resistenza e non per tenerla incollata al terreno. Ciò era necessario per i modelli precedenti affinché avessero buone prestazioni sui veloci rettilinei di Le Mans, ma poiché quest'auto era 30 km/h più veloce di qualsiasi altra costruita per la gara, la carrozzeria generava un considerevole sollevamento in rettilineo. Brian Redman ricorda che "era incredibilmente instabile". Molti pensarono che il motore da 4,5 litri fosse sovradimensionato. Al suo debutto nelle competizioni alla 1000 km del Nürburgring, tutti i piloti ufficiali preferirono la 908 alla "insicura" 917, che venne guidata da due piloti ingaggiati solo per quell'evento.

Nonostante non fosse stata trovata alcuna soluzione per sistemare l'instabilità dell'auto, tre 917 presero il via a Le Mans, due del Team Porsche e una terza di un gentleman-driver, John Woolfe.

La gara venne preceduta da una lunga "querelle", relativa ai piccoli alettoni mobili posteriori, collegati alle sospensioni, che la Porsche aveva previsto sin dall'inizio sulla vettura e che erano stati montati sulle 25 vetture per l'omologazione, avvenuta nel mese di aprile 1969 e con validità dal 1º maggio. Successivamente una serie di incidenti, avvenuti tra il 4 e il 14 maggio durante il Gran Premio di Spagna e il primo turno di prove del Gran Premio di Monaco, convinsero il 15 maggio la FIA a vietare gli alettoni mobili seduta stante (addirittura già dal secondo turno di prove del Gran premio di Monaco). Il 23 maggio venne comunicato che il bando valeva anche per gli alettoncini mobili. Il 10 giugno le Porsche si presentarono a Le Mans con la configurazione con cui la vettura era stata omologata, ossia con gli alettoni mobili e si disse disposta a prove comparative con e senza alettoni mobili per verificare se la vettura (a differenza di quanto affermato dai tecnici tedeschi) potesse correre tranquillamente con gli alettoni bloccati. Nelle prove la vettura con gli alettoni fissi fu giudicata inguidabile dai piloti. Venne così permesso alla Porsche di utilizzare gli alettoni mobili omologati sulla "917". Permesso non accordato invece alle "908", che essendo dei prototipi non erano state soggette ad omologazione.

Oltre alle 917 e alle 3 908-01LH ufficiali, Jo Siffert, che odiava le coupé a coda lunga, si presentò con una Porsche 908-02LH privata del team "Hart Ski", una spider a coda lunga con cui si qualificò al terzo posto in griglia.

La Matra[modifica | modifica wikitesto]

L'aerodinamicissima Matra MS640, che non riuscì a prendere parte alla corsa.
Una Matra 650.

La Matra ordinò all'ingegnere aerodinamico Robert Choulet di concepire una coupé dalla coda lunga a bassa resistenza aerodinamica progettata specificamente per la gara a Le Mans, la Matra MS640.[1][2] Avendo la vettura saltato i test collettivi di marzo, il 16 aprile la Matra portò l'auto al circuito della Sarthe per una sessione di test privati. Henri Pescarolo la guidò in pista e, ai primi chilometri sull'Hunaudières, l'auto decollò e venne polverizzata nello schianto a bordo pista; Pescarolo venne estratto vivo ma gravemente ustionato e ferito.
In parallelo all'innovativo progetto della vettura coupé a bassissima resistenza aerodinamica, la Matra stava sperimentando anche una più tradizionale vettura con carrozzeria barchetta: ciò portò alla realizzazione di una nuova auto, la MS650. Alcuni telai della vecchia coupé MS630 vennero convertiti in barchetta e pertanto ribattezzati MS630/650.

La Matra iscrisse quindi quattro vetture: la nuova MS650 barchetta, una MS630 berlinetta e due MS630/650.

Gli altri[modifica | modifica wikitesto]

La Ferrari fece il suo ritorno tra i prototipi con la 312 P 3-litri in versione coupé.

L'Alfa Romeo decise di non schierarsi ufficialmente in seguito alla morte di Lucien Bianchi durante i test collettivi del 30 marzo e ai problemi di gioventù della sua 33/3.

Il team di John Wyer era presente, ma era gestito da David Yorkes. Lo stesso Wyer non era a Le Mans a causa della malattia della moglie. Il team iscrisse due Ford GT40. Jacky Ickx e Jackie Oliver condividevano la GT40 con il telaio n. 1075, l'auto vincitrice della precedente edizione della gara.

Qualifiche[modifica | modifica wikitesto]

La Porsche 917 di Kurt Ahrens/Rolf Stommelen si era qualificata in pole position, seguita dall'altra 917 ufficiale, dalla 908-02LH di Siffert e dalla 908-01LH ufficiale di Lins e Kauhsen. Quinta e settima le due Ferrari 312 P, mentre al sesto posto ancora una 908-01LH ufficiale, quella di Hans Herrmann e Gérard Larrousse.[3]

Gara[modifica | modifica wikitesto]

L'inizio della gara venne anticipato di due ore, ossia alle ore 14, per motivi legati al concomitante ballottaggio per le elezioni presidenziali francesi.[4]

Poco dopo la partenza la scarsa manovrabilità della 917 e l'inesperienza del pilota si trasformarono in dramma: il britannico John Woolfe morì durante il primo giro, quando la sua Porsche 917 privata si schiantò nel tratto del circuito denominato Maison Blanche. La causa del suo decesso fu dovuta probabilmente al fatto che non si fosse preoccupato di allacciarsi correttamente le cinture di sicurezza, dimostrando così che Ickx aveva ragione. Woolfe, adeguandosi a una rischiosa abitudine diffusa tra i piloti, evitò di legarsi al sedile per poter partire prima, rimandando l'operazione sulle cinture alla prima sosta ai box. Va anche detto che nelle prove il suo compagno di squadra Digby Martland aveva rinunciato a partecipare spaventato dalla pericolosità della vettura e solo grazie al "prestito" di un pilota, Herbet Linge, da parte del team ufficiale la sua Porsche 917 aveva potuto prendere il via, anche se Woolfe aveva preteso di essere lui il primo a partire.

Lo schianto di Woolfe aveva staccato dall'auto il serbatoio ancora pieno, che venne colpito dalla Ferrari 312 di Chris Amon che sopraggiungeva. L'impatto lo fece esplodere sotto la vettura del Cavallino Rampante causandone il ritiro. Nell'incidente viene coinvolta anche marginalmente la Ford GT40 di Frank Gardner, che subisce un lieve principio di incendio, che pur sedato, provocherà dopo 42 giri il suo ritiro per danni all'impianto elettrico.

Durante la seconda ora la prima delle "917" ufficiali, quella di Stommelens-Ahrens, cede posizioni per problemi al cambio che la costringeranno al ritiro definitivo nella notte. Va in testa la Porsche 908 semiufficiale guidata Jo Siffert e Brian Redman. In testa ci sono 5 Porsche seguite dalla Matra. La vettura di testa si ritira nel corso della quarta ora lasciando la testa a favore della 917 di Elford-Attwood che condurrà la gara sino alla 22 ora.

La Ferrari superstite di Rodriguez-Piper effettua una lunga sosta ai box per problemi di consumo di olio, mentre la sport 3 litri della Matra, guidata da Piers Courage e Jean-Pierre Beltoise, sale brevemente al secondo posto per poi retrocedere di un posto per noie ai freni.

Nelle retrovie si fa strada la Ford GT40 di Ickx-Oliver, che sale al quinto posto.

Nel corso della nona ora la Porsche riprende il secondo e terzo posto con le due "908" (Schutz-Mitter) ad inseguire la 917 superstite. Al quarto e quinto posto salgono le due Ford GT40, mentre Beltoise con la Matra, che era al quarto posto davanti alle Ford, è attardato da noie ai freni, mentre i suoi compagni Galli-Widdows sostano per oltre un'ora per problemi di iniezione.

Nella notte la vettura in seconda posizione, guidata da Mitter esce di scena per un incidente senza conseguenze per il pilota. Al secondo posto si issano Kaushen-Lins con l'altra 908. Attardate le Matra e ritirata la Ferrari rimasta, al terzo posto sale la Ford di Ickx, che supera la 908 di Hermann-Larrousse. La vettura di testa mantiene sei giri di vantaggio, malgrado due sosta imprevista al sorgere del sole, la prima per un problema all'avantreno, peraltro risolto, la seconda per problemi ai freni.

In mattinata la Porsche al secondo posto si ferma lungo il circuito, mentre la vettura di testa perde un minuto e mezzo in un giro per problemi di frizione, fino al ritiro intorno a mezzogiorno. La gara diventa una questione tra la Ford di Ickx-Oliver e la Porsche 908 di Hans Herrmann e Gérard Larrousse.

In un finale drammatico caratterizzato da continui sorpassi e controsorpassi, Ickx riuscì a battere Hans Herrmann per pochi secondi, mentre la Porsche 908 soffriva di problemi ai freni. Jackie Ickx e Jackie Oliver vinsero con la GT40 col telaio numero "1075", la stessa auto che aveva vinto l'anno precedente: questa era la seconda volta che la stessa auto vinceva per due anni di fila; in precedenza una Bentley Speed Six era riuscita nell'impresa nel 1929 e nel 1930, mentre anni dopo il team Joest Racing avrebbe ottenuto la stessa accoppiata due volte.

Ironia della sorte, dopo la gara Jacky Ickx ebbe un incidente stradale vicino a Chartres durante il viaggio verso Parigi, il lunedì mattina. Un'automobile sbucò davanti alla sua Porsche 911. La vettura di Ickx finì con lo schiantarsi contro un palo. Ickx si slacciò la cintura di sicurezza e uscì incolume dai rottami della sua Porsche[5].

Classifica Ufficiale[modifica | modifica wikitesto]

Pos Classe Team Piloti Telaio Motore Giri
1 S
5.0
6 Bandiera del Regno Unito J.W. Automotive Engineering Ltd. Bandiera del Belgio Jacky Ickx
Bandiera del Regno Unito Jackie Oliver
Ford GT40 Mk. I Ford 4.9L V8 372
2 P
3.0
64 Bandiera della Germania Porsche System Engineering Bandiera della Germania Hans Herrmann
Bandiera della Francia Gérard Larrousse
Porsche 908 Coupe Porsche 3.0L Boxer-8 372
3 S
5.0
7 Bandiera del Regno Unito J.W. Automotive Engineering Ltd. Bandiera del Regno Unito David Hobbs
Bandiera del Regno Unito Mike Hailwood
Ford GT40 Mk. I Ford 4.9L V8 368
4 P
3.0
33 Bandiera della Francia Equipe Matra - Elf Bandiera della Francia Jean-Pierre Beltoise
Bandiera della Francia Piers Courage
Matra MS650 Matra 3.0L V12 368
5 P
3.0
32 Bandiera della Francia Equipe Matra - Elf Bandiera della Francia Jean Guichet
Bandiera dell'Italia Nino Vaccarella
Matra MS630 Matra 3.0L V12 359
6 S
5.0
68 Bandiera della Germania Deutsche Auto Zeitung Bandiera della Germania Helmut Kelleners
Bandiera della Germania Reinhold Joest
Ford GT40 Mk. I Ford 4.7L V8 341
7 P
3.0
35 Bandiera della Francia Equipe Matra - Elf Bandiera dell'Italia Nanni Galli
Bandiera del Regno Unito Robin Widdows
Matra MS630/650 Matra 3.0L V12 330
8 S
5.0
17 Bandiera degli Stati Uniti North American Racing Team (NART) Bandiera dell'Italia Teodore Zeccoli
Bandiera degli Stati Uniti Sam Posey
Ferrari 250LM Ferrari 3.3L V12 329
9 S
2.0
39 Bandiera della Francia Christian Poirot Bandiera della Francia Christian Poirot
Bandiera della Francia Pierre Maublanc
Porsche 910 Porsche 2.0L Boxer-6 312
10 GT
2.0
41 Bandiera del Belgio Jean-Pierre Gaban Bandiera del Belgio Jean-Pierre Gaban
Bandiera del Belgio Yves Deprez
Porsche 911S Porsche 2.0L Boxer-6 306
11 GT
2.0
40 Bandiera della Francia Auguste Veuillet Bandiera della Francia Claude Ballot-Léna
Bandiera della Francia Guy Chasseuil
Porsche 911T Porsche 2.0L Boxer-6 301
12 P
1.15
50 Bandiera della Francia Société des Automobiles Alpine Bandiera della Francia Alain Serpaggi
Bandiera della Francia Christian Ethuin
Alpine A210 Renault-Gordini 1.0L I4 292
13 GT
2.0
44 Bandiera della Francia Claude Laurent Bandiera della Francia Claude Laurent
Bandiera della Francia Jacques Marché
Porsche 911T Porsche 2.0L Boxer-6 287
14 GT
2.0
67 Bandiera della Francia Philippe Farjon Bandiera della Francia Philippe Farjon
Bandiera della Francia Jacques Dechaumel
Porsche 911S Porsche 2.0L Boxer-6 286

Ritirati[modifica | modifica wikitesto]

Pos Class Team Piloti Telaio Motore Giri
15 S
5.0
12 Bandiera della Germania Porsche System Engineering Bandiera del Regno Unito Vic Elford
Bandiera del Regno Unito Richard Attwood
Porsche 917L Porsche 4.5L Boxer-12 327
16 P
3.0
22 Bandiera della Germania Porsche System Engineering Bandiera dell'Austria Rudi Lins
Bandiera della Germania Willi Kauhsen
Porsche 908L Porsche 3.0L Boxer-8 317
17 P
1.6
45 Bandiera della Francia Société des Automobiles Alpine Bandiera della Francia Jean-Claude Killy
Bandiera della Francia Bob Wollek
Alpine A210 Renault-Gordini 1.5L I4 242
18 GT
2.0
66 Bandiera della Francia Jean Egreteaud Bandiera della Francia Jean Edreteaud
Bandiera della Francia Raymond Lopez
Porsche 911T Porsche 2.0L Boxer-6 241
19 P
3.0
18 Bandiera dell'Italia SpA Ferrari SEFAC Bandiera del Messico Pedro Rodríguez
Bandiera del Regno Unito David Piper
Ferrari 312 P Coupé Ferrari 3.0L V12 223
20 P
3.0
29 Bandiera della Francia Société des Automobiles Alpine Bandiera della Francia Patrick Depailler
Bandiera della Francia Jean-Pierre Jabouille
Alpine A220/69 Renault-Gordini 3.0L V8 209
21 P
3.0
23 Bandiera della Germania Porsche System Engineering Bandiera della Germania Udo Schütz
Bandiera della Germania Gerhard Mitter
Porsche 908L Porsche 3.0L Boxer-8 199
22 GT
+2.0
1 Bandiera della Svizzera Scuderia Filipinetti Bandiera della Francia Henri Greder
Bandiera della Svezia Reine Wisell
Chevrolet Corvette Chevrolet 7.0L V8 196
23 GT
2.0
63 Bandiera della Francia Marcel Martin Bandiera della Francia René Mazzia
Bandiera della Francia Pierre Mauroy
Porsche 911T Porsche 2.0L Boxer-6 174
24 P
3.0
31 Bandiera della Francia Société des Automobiles Alpine Bandiera della Francia Jean-Pierre Nicholas
Bandiera della Francia Jean-Luc Thérier
Alpine A220/68 Renault-Gordini 3.0L V8 160
25 P
3.0
34 Bandiera della Francia Ecurie Matra - Elf Bandiera della Francia Johnny Servoz-Gavin
Bandiera della Svizzera Herbert Müller
Matra MS630/650 Matra 3.0L V12 158
26 S
5.0
14 Bandiera della Germania Porsche System Engineering Bandiera della Germania Rolf Stommelen
Bandiera della Germania Kurt Ahrens, Jr.
Porsche 917L Porsche 4.5L Boxer-12 148
27 S
5.0
2 Bandiera della Svizzera Scuderia Filipinetti Bandiera della Svezia Jo Bonnier
Bandiera degli Stati Uniti Masten Gregory
Lola T70 Mk. IIIB Chevrolet 5.0L V8 134
28 P
3.0
28 Bandiera della Francia Société des Automobiles Alpine Bandiera della Francia Jean Vinatier
Bandiera della Francia André de Cortanze
Alpine A220/69 Renault-Gordini 3.0L V8 133
29 S
5.0
8 Bandiera del Regno Unito Peter Sadler Bandiera del Regno Unito Peter Sadler
Bandiera del Regno Unito Paul Vestey
Ford GT40 Mk. I Ford 4.7L V8 106
30 S
2.0
43 Bandiera del Regno Unito J.C.B. Excavators Ltd. Bandiera del Regno Unito Roger Enever
Bandiera del Regno Unito Peter Brown
Chevron B8 BMW 2.0L I4 100
31 P
1.3
49 Bandiera della Francia Trophée Le Mans Alpine Bandiera della Francia Jacques Foucteau
Bandiera della Francia Patrice Compain
Alpine A210 Renault-Gordini 1.3L I4 97
32 P
2.0
38 Bandiera del Belgio Racing Team VDS Bandiera della Francia Gustave Gosselin
Bandiera del Belgio Claude Bourgoignie
Alfa Romeo T33/2 Alfa Romeo 2.0L V8 76
33 P
3.0
20 Bandiera della Svizzera Hart Ski Racing Bandiera della Svizzera Jo Siffert
Bandiera del Regno Unito Brian Redman
Porsche 908/2L Porsche 3.0L Boxer-8 60
34 P
3.0
30 Bandiera della Francia Société des Automobiles Alpine Bandiera della Francia Jean-Claude Andruet
Bandiera della Francia Henri Grandsire
Alpine A220/69 Renault-Gordini 3.0L V8 48
35 S
5.0
9 Bandiera del Regno Unito Alan Mann Racing Ltd. Bandiera dell'Australia Frank Gardner
Bandiera del Regno Unito Malcolm Guthrie
Ford GT40 Mk. I Ford 4.9L V8 42
36 GT
+2.0
59 Bandiera della Svizzera Scuderia Filipinetti Bandiera della Svizzera Claude Haldi
Bandiera della Svizzera Jacques Rey
Ferrari 275 GTB/C Ferrari 3.3L V12 39
37 P
3.0
36 Bandiera del Belgio Racing Team VDS Bandiera del Belgio Teddy Pilette
Bandiera dei Paesi Bassi Rob Slotemaker
Alfa Romeo T33/2.5 Alfa Romeo 2.5L V8 35
38 GT
2.0
42 Bandiera della Svizzera Wicky Racing Team Bandiera della Svizzera André Wicky
Bandiera della Svizzera Edgar Berney
Porsche 911T Porsche 2.0L Boxer-6 34
39 P
2.0
62 Bandiera del Regno Unito Mark Konig Bandiera del Regno Unito Mark Konig
Bandiera del Regno Unito Tony Lanfranchi
Nomad Mk. II BRM 2.0L V8 28
40 P
2.0
37 Bandiera del Regno Unito Donald Healey Motor Company Bandiera del Regno Unito Clive Baker
Bandiera del Regno Unito Jeff Harris
Healey SR Coventry Climax 2.0L V8 14
41 P
2.0
60 Bandiera della Francia Robert Buchet Bandiera della Francia Jean de Mortemart
Bandiera della Francia Jean Mesange
Porsche 910 Porsche 2.0L Boxer-6 10
42 P
1.15
51 Bandiera della Francia Ecurie Fiat-Abarth France Bandiera dell'Italia Maurizio Zanetti
Bandiera dell'Italia Ugo Locatelli
Fiat-Abarth 1000SP Fiat 1.0L I4 9
43 P
1.6
46 Bandiera della Francia Ecurie Savin-Calberson Bandiera della Francia Alain LeGuellec
Bandiera della Francia Bernard Tramont
Alpine A210 Renault-Gordini 1.5L I4 1
44 S
5.0
10 Bandiera del Regno Unito John Woolfe Racing Bandiera del Regno Unito John Woolfe
Bandiera della Germania Herbert Linge
Porsche 917 Porsche 4.5L Boxer-12 0
45 P
3.0
19 Bandiera dell'Italia SpA Ferrari SEFAC Bandiera della Nuova Zelanda Chris Amon
Bandiera della Svizzera Peter Schetty
Ferrari 312 P Coupé Ferrari 3.0L V12 0

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

  • Pole Position - numero 14 Porsche System Engineering - 3:22.90
  • Giro più veloce - numero 12 Porsche System Engineering - 3:27.20
  • Distanza - 4997.88 km
  • Velocità media - 208.545 km/h

Vincitori dei Trofei[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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