24 Ore di Le Mans 1968

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24 Ore di Le Mans 1968
Edizione n. 36 del 24 Ore di Le Mans
Dati generali
Inizio28 settembre
Termine29 settembre
valevole anche per il Campionato del Mondo Sport Prototipi
Titoli in palio
Vittoria assolutaBandiera del Messico Pedro Rodríguez
Bandiera del Belgio Lucien Bianchi
su Ford GT40
Sport fino a 5 litri
Prototipi
fino a 3 litri
Bandiera della Svizzera Dieter Spoerry
Bandiera della Svizzera Rico Steinemann
su Porsche 907 LH
Prototipi
fino a 2 litri
Bandiera dell'Italia Ignazio Giunti
Bandiera dell'Italia Nanni Galli
su Alfa Romeo T33/2
Prototipi
fino a 1,3 litri
Bandiera della Francia Jean-Luc Thérier
Bandiera della Francia Bernard Tramont
su Alpine A210 Renault
Gran Turismo
fino a 2 litri
Bandiera del Belgio Jean-Pierre Gaban
Bandiera del Belgio Roger van der Schrick
su Porsche 911
Altre edizioni
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La 24 Ore di Le Mans 1968 è stata il 36º Grand Prix d'Endurance e si è svolta il 28 e 29 settembre 1968. È stata la decima e ultima gara del Campionato internazionale Marche di quell'anno.

Originariamente prevista per il 15 e 16 giugno, la competizione fu rimandata fino a settembre a causa degli scioperi operai in Francia. Il ritardo nello svolgimento aumentò le possibilità di vittoria dei Prototipi contro le Vetture Sport in quanto i primi, introdotti in quell'anno, erano stati ulteriormente sviluppati durante la stagione.

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

Prima della gara del 1968 furono apportate modifiche al tracciato nel tratto che portava da Maison Blanche al rettilineo dei box: tali modifiche includevano la creazione della prima Chicane Ford, realizzata come misura di sicurezza allo scopo di diminuire la velocità delle vetture lungo lo stretto rettilineo dei box, che allora era ancora privo di una qualsiasi separazione tra le vetture in corsa e la pit-lane. Tali modifiche, finanziate dalla Ford (da cui il nome), aumentarono il tempo sul giro di circa dieci secondi e il logoramento di freni e trasmissioni[1].

La Ford GT40 in livrea Gulf Oil
La Matra MS630
La Porsche 908 coupé
La Howmet TX

Nel 1968 i regolamenti tecnici delle gare per Vetture Prototipo furono modificati allo scopo di ridurre le velocità e aumentare la sicurezza. A somiglianza della Formula 1 fu imposto l'uso di motori di 3 litri di cilindrata, allo scopo di ridurre i costi mediante l'uso di motori simili per le due categorie. Perciò i prototipi spinti da motori con cilindrata maggiore di 3 litri furono banditi dal Campionato Mondiale e da Le Mans, segnando così la fine della carriera delle Ford GT40 MkII e MkIV dotate dei motori Big Block da 7 litri e delle Chaparral motorizzate Chevrolet.

Le automobili spinte da motori fino a 5 litri furono ancora ammesse nella categoria Vetture Sport, il Gruppo 4, purché prodotte in almeno 50 esemplari. Tale norma rimetteva in gioco le vecchie Sport ancora in mano ai privati, come le Ford GT40 MkI, le Lola T70 e le Ferrari 250 LM[2] contrapposte ai Prototipi spinti da sofisticati motori 3 litri schierati dai team ufficiali.

Enzo Ferrari era contrariato dal fatto di dover chiudere in un museo le sue competitive P4 con motori da 4 litri e perciò si rifiutò di partecipare alla gara nonostante avesse già disponibile il motore 3 litri delle sue F1 per poter allestire un prototipo: l'anno successivo avrebbe cambiato idea.

Anche John Wyer dovette rinunciare alla sua Mirage M1 da 5,7 litri derivata dalla Ford GT40. Wyer decise allora di riconvertire la sua M1 in una GT40, apportandole le modifiche richieste per l'omologazione pur mantenendo molte delle caratteristiche peculiari della sua creatura. Infatti la M1 era molto più leggera della GT40 grazie all'uso di materiali tecnologicamente avanzati e anche la GT40 della JWAE ne faceva uso. Sempre sponsorizzato dalla Gulf Oil, Wyer iscrisse 3 vetture alla gara, ma il team navigava in cattive acque: il suo miglior pilota, Jacky Ickx, s'era rotto una gamba nelle prove del GP del Canada e Brian Redman pativa ancora i postumi dell'incidente al Gp del Belgio a Spa[1].

I concorrenti più accreditati per la vittoria erano le GT40 di Wyer e i nuovi prototipi 3 litri Matra MS630, Alpine A220 e Porsche 908. Le nuove Alfa Romeo Tipo 33/2 da 2 litri giocavano il ruolo di outsider.

Il motore V8 Renault-Gordini che spingeva le Alpine A220 non era competitivo, in quanto forniva solo 300 CV; il motore boxer 8 cilindri raffreddato ad aria che equipaggiava la Porsche 908 aveva 350 CV, ma appariva comunque sottopotenziato rispetto al nuovo Matra V12, ma la vettura tedesca era leggera, aveva una carrozzeria filante e la velocità di punta più alta. Questo, insieme all'esperienza maturata negli anni precedenti, faceva sì che con le sue quattro vetture ufficiali iscritte la Porsche fosse la squadra da battere.

Con la Scuderia Ferrari che si opponeva ai nuovi regolamenti, la Casa del Cavallino Rampante era rappresentata solo dai privati: la migliore Ferrari era la 250 LM verde iscritta da David Piper nella categoria Sport, una vettura obsoleta, sebbene profondamente aggiornata e dotata di una carrozzeria alleggerita fatta quasi interamente di poliestere e fibra di vetro anziché di alluminio.

Tra i prototipi fino a 3 litri furono iscritte anche due Howmet TX, vetture americane spinte da motori a turbina di derivazione elicotteristica[3].

La gara[modifica | modifica wikitesto]

Henry Pescarolo in una foto del 1973

Il via fu dato alle 15 dal presidente della Fiat Gianni Agnelli sotto un cielo plumbeo con l'asfalto umido e con le squadre di punta incerte fino all'ultimo momento se montare pneumatici da asciutto o da bagnato[4].

Le quattro Porsche scattarono in testa e, grazie agli pneumatici intermedi o da asciutto che avevano rispettivamente montato, guadagnarono subito un certo margine e furono seguite dalle tre auto di Wyer che, dopo i primi giri in rimonta in seguito a una partenza non brillante con gomme da bagnato[5], si portarono al 5º, 6º e 7º posto, mentre Willy Mairesse con la sua GT40 gialla si ritirava per un incidente al primo giro lungo l'Hunaudières causato da una portiera chiusa male: auto distrutta e pilota gravemente ferito poiché non indossava correttamente le cinture[5][6]. Jo Siffert prese il comando al quarto giro, seguito da Rolf Stommelen, Vic Elford e da Joe Buzzetta, impegnato nella lotta con le GT40 dopo un "lungo" alla curva Mulsanne.

Alle 17 Siffert era ancora al comando, ma ora le due Gulf-GT40 di Rodrìguez e David Hobbs seguivano Elford nello stesso giro, mentre alle loro spalle c'erano Buzzetta, l'Alpine A220 di Guichet/Jabouille, la Ferrari 250 LM di Masten Gregory iscritta dalla NART, dall'Alfa Romeo Tipo 33/2 di Giunti/Galli e dalla Matra MS630 di Henri Pescarolo al 9º posto[7]. Quest'ultimo pilota fu protagonista di una grande prestazione con la sua nuova Matra 630. Attardato a inizio gara da problemi meccanici che l'avevano relegato al 14º posto, il francese riportò la sua auto ai piani alti della classifica sotto una pioggia battente nonostante la rottura del tergicristallo e il rifiuto del suo compagno di equipaggio Johnny Servoz-Gavin di guidare l'auto in quelle condizioni.

La Porsche 907

In seguito una serie di problemi di gioventù di natura elettrica rallentarono le nuove Porsche 908 e addirittura ci furono casi di squalifica in quanto la nuova direzione della squadra non aveva ben compreso le regole in merito alle riparazioni. Una delle vetture di Wyer si ritirò alle 17 con la frizione fuori uso e un'altra col motore rotto abbandonò la gara alle 22.

L'Alfa Romeo 33/2

A mezzanotte l'unica vettura superstite della JWAE era al comando con solo due giri di vantaggio sulla Matra di Pescarolo, seguita dalla Alfa Romeo di Giunti/Galli, mentre l'unica Porsche 908 superstite, quella di Neerpasch/Stommelen era in forte recupero dopo essere scesa al 9º posto[7] e alle 2 fu di nuovo 4ª[8].

Alle 2.30 ricominciò il diluvio e furono molti i concorrenti a farne le spese: una ventina di loro uscirono di pista durante la notte e quando all'alba il temporale cessò, alle spalle dei leader sulla Gulf GT40 ora l'Alfa Romeo precedeva la Matra, mentre la Porsche 907 privata della scuderia elvetica Squadra Tartaruga aveva sopravanzato la 908 ufficiale[8].

Alle 9 la Matra di Pescarolo, di nuovo al secondo posto, era staccata di sei giri e rimontava, seguita dall'Alfa Romeo nº 39 (nello stesso giro), dalle due Porsche, dalla Alpine A220 di Mauro Bianchi (fratello di Lucien che guidava la gara) e Patrick Depailler, dalle altre due Alfa Romeo superstiti, dalla Ferrari nº 21 di David Piper al 9º posto, dalla Porsche 910 di classe 2 litri e da altre due Alpine[8].

A quattro ore dal termine Mauro Bianchi distrusse la sua Alpine in un incidente, restando seriamente ustionato, e molti transitarono sui detriti: anche la Matra fu tra questi[8] e la sua tenace rimonta venne vanificata dall'esplosione di uno pneumatico lungo l'Hunaudières con conseguente principio d'incendio sulla vettura[5].

La vittoria arrise all'equipaggio Lucien Bianchi/Pedro Rodríguez alla guida della GT40 della JWAE. La migliore Porsche fu la 907 privata, seguita dalla 908 ufficiale. Da segnalare la prestazione dell'Alfa Romeo, in grado di portare al traguardo tre su quattro delle sue 33/2, con Nanni Galli e Ignazio Giunti al quarto posto assoluto e vincitori della classe Prototipi fino a 2 litri, seguiti dai compagni di squadra al 5º e 6º posto assoluto a completare la tripletta per la casa milanese.

Classifica finale[modifica | modifica wikitesto]

Pos Classe Squadra Piloti Vettura Motore Giri
1 S
5.0
9 Bandiera del Regno Unito J.W. Automotive Engineering Ltd. Bandiera del Messico Pedro Rodríguez
Bandiera del Belgio Lucien Bianchi
Ford GT40 Mk. I Ford 4.9L V8 331
2 P
3.0
66 Bandiera della Svizzera Squadra Tartaruga Bandiera della Svizzera Rico Steinemann
Bandiera della Svizzera Dieter Spoerry
Porsche 907L Porsche 2.2L Flat-8 326
3 P
3.0
33 Bandiera della Germania Porsche System Engineering Bandiera della Germania Jochen Neerpasch
Bandiera della Germania Rolf Stommelen
Porsche 908 Porsche 3.0L Flat-8 325
4 P
2.0
39 Bandiera dell'Italia Autodelta SpA Bandiera dell'Italia Ignazio Giunti
Bandiera dell'Italia Nanni Galli
Alfa Romeo Tipo 33/2 Alfa Romeo 2.0L V8 322
5 P
2.0
38 Bandiera dell'Italia Autodelta SpA Bandiera dell'Italia Carlo Facetti
Bandiera dell'Italia Spartaco Dini
Alfa Romeo Tipo 33/2 Alfa Romeo 2.0L V8 315
6 P
2.0
40 Bandiera dell'Italia Autodelta SpA Bandiera dell'Italia Mario Casoni
Bandiera dell'Italia Giampiero Biscaldi
Alfa Romeo Tipo 33/2 Alfa Romeo 2.0L V8 305
7 S
5.0
21 Bandiera del Regno Unito David Piper Racing Bandiera del Regno Unito David Piper
Bandiera del Regno Unito Richard Attwood
Ferrari 250 LM Ferrari 3.3L V12 302
8 P
3.0
30 Bandiera della Francia Société des Automobiles Alpine Bandiera della Francia André de Cortanze
Bandiera della Francia Jean Vinatier
Alpine A220 Renault-Gordini 3.0L V8 297
9 P
2.0
57 Bandiera della Francia Ecurie Savin-Calberson Bandiera della Francia Alain LeGuellec
Bandiera della Francia Alain Serpaggi
Alpine A210 Renault-Gordini 1.5L I4 289
10 P
1.3
52 Bandiera della Francia Société des Automobiles Alpine Bandiera della Francia Jean-Luc Thérier
Bandiera della Francia Bernard Tramont
Alpine A210 Renault-Gordini 1.3L I4 288
11 P
1.3
53 Bandiera della Francia Trophée Le Mans Bandiera della Francia Christian Ethuin
Bandiera della Francia Bob Wollek
Alpine A210 Renault-Gordini 1.3L I4 282
12 GT
2.0
43 Bandiera del Belgio Jean-Pierre Gaban Bandiera del Belgio Jean-Pierre Gaban
Bandiera del Belgio Roger van der Schrick
Porsche 911T Porsche 2.0L Flat-6 281
13 GT
2.0
64 Bandiera della Francia Claude Laurent Bandiera della Francia Claude Laurent
Bandiera della Francia Jean-Claude Ogier
Porsche 911T Porsche 2.0L Flat-6 276
14 P
1.3
55 Bandiera della Francia Société des Automobiles Alpine Bandiera della Francia Jean-Pierre Nicolas
Bandiera della Francia Jean-Claude Andruet
Alpine A210 Renault-Gordini 1.0L I4 272
15 P
1.3
50 Bandiera del Regno Unito Donald Healey Motor Company Bandiera del Regno Unito Roger Enever
Bandiera dell'Irlanda Alec Poole
Austin-Healey Sprite Le Mans BMC 1.3L I4 255
16 P
2.0
46 Bandiera della Francia Ecurie Fiat-Abarth France Bandiera della Francia Marcel Martin
Bandiera della Francia Jean Mésange
Fiat Dino Ferrari 2.0L V6 253

Non classificati[modifica | modifica wikitesto]

Poiché non hanno coperto il 70% della distanza del vincitore (231 giri)

Pos Classe Squadra Piloti Vettura Motore Giri
17 GT
1.3
61 Bandiera della Francia Ecurie Léopard Bandiera della Francia Jacques Bourdon
Bandiera della Francia Maurice Nussbaumer
Bandiera della Francia Michel Pouteaux
Alpine A110 Renault-Gordini 1.3L I4 215
18 GT
1.3
51 Bandiera della Francia Bernard Collomb Bandiera della Francia Bernard Collomb
Bandiera della Francia Francois Lacarreau
Alpine A110 Renault-Gordini 1.3L I4 167

Ritirati[modifica | modifica wikitesto]

Pos Classe Squadra Piloti Vettura Motore Giri
19 P
3.0
24 Bandiera della Francia Équipe Matra Sports Bandiera della Francia Johnny Servoz-Gavin
Bandiera della Francia Henri Pescarolo
Matra MS630 Matra 3.0L V12 283
20 P
3.0
27 Bandiera della Francia Ecurie Savin-Calberson Bandiera del Belgio Mauro Bianchi
Bandiera della Francia Patrick Depailler
Alpine A220 Renault-Gordini 3.0L V8 257
21 P
2.0
45 Bandiera della Francia Jean-Pierre Hanrioud Bandiera della Francia Jean-Pierre Hanrioud
Bandiera della Svizzera André Wicky
Porsche 910 Porsche 2.0L Flat-6 248
22 GT
2.0
44 Bandiera della Francia Auguste Veuillet Bandiera della Francia Guy Chasseuil
Bandiera della Francia Claude Ballot-Léna
Porsche 911T Porsche 2.0L Flat-6 224
23 S
5.0
20 Bandiera della Svizzera Scuderia Filipinetti Bandiera della Svizzera Herbert Müller
Bandiera del Regno Unito Johnathon Williams
Ferrari 250 LM Ferrari 3.3L V12 212
24 S
5.0
14 Bandiera degli Stati Uniti North American Racing Team (NART) Bandiera degli Stati Uniti Masten Gregory
Bandiera degli Stati Uniti Charlie Kolb
Ferrari 250 LM Ferrari 3.3L V12 209
25 S
2.0
42 Bandiera della Francia Christian Poirot Bandiera della Francia Christian Poirot
Bandiera della Francia Pierre Maublanc
Porsche 906 Carrera 6 Porsche 2.0L Flat-6 202
26 P
3.0
29 Bandiera della Francia Société des Automobiles Alpine Bandiera della Francia Jean Guichet
Bandiera della Francia Jean-Pierre Jabouille
Alpine A220 Renault-Gordini 3.0L V8 185
27 GT
+2.0
4 Bandiera della Svizzera Scuderia Filipinetti Bandiera della Svizzera Jean-Michel Giorgi
Bandiera della Francia Sylvain Garant
Chevrolet Corvette Chevrolet 7.0L V8 157
28 P
2.0
41 Bandiera dell'Italia Autodelta SpA Bandiera dell'Italia Nino Vaccarella
Bandiera dell'Italia Giancarlo Baghetti
Alfa Romeo T33/2 Alfa Romeo 2.0L V8 150
29 P
3.0
35 Bandiera della Spagna Alex Soler-Roig
Bandiera della Svizzera Squadra Tartaruga
Bandiera della Spagna Alex Soler-Roig
Bandiera dell'Austria Rudi Lins
Porsche 907/8 Porsche 2.2L Flat-8 145
30 S
5.0
6 Bandiera del Regno Unito Jackie Epstein Bandiera del Regno Unito Jackie Epstein
Bandiera del Regno Unito Edward Nelson
Lola T70 Mk. III Chevrolet 5.0L V8 143
31 S
5.0
12 Bandiera del Regno Unito Strathaven Limited Bandiera del Regno Unito Mike Salmon
Bandiera del Regno Unito Eric Liddell
Ford GT40 Mk. I Ford 4.7L V8 131
32 P
3.0
34 Bandiera della Germania Porsche System Engineering Bandiera degli Stati Uniti Joe Buzzetta
Bandiera degli Stati Uniti Scooter Patrick
Porsche 908 Porsche 3.0L Flat-8 115
33 P
3.0
32 Bandiera della Germania Porsche System Engineering Bandiera della Germania Gerhard Mitter
Bandiera del Regno Unito Vic Elford
Porsche 908 Porsche 3.0L Flat-8 111
34 S
5.0
10 Bandiera del Regno Unito J.W. Automotive Engineering Ltd. Bandiera dell'Australia Paul Hawkins
Bandiera del Regno Unito David Hobbs
Ford GT40 Mk. I Ford 4.9L V8 107
35 P
2.0
37 Bandiera del Belgio Racing Team VDS Bandiera del Belgio Teddy Pilette
Bandiera dei Paesi Bassi Rob Slotemaker
Alfa Romeo T33/2 Alfa Romeo 2.0L V8 104
36 P
3.0
67 Bandiera della Francia Philippe Farjon Bandiera della Francia Robert Buchet
Bandiera della Germania Herbert Linge
Porsche 907/8 Porsche 2.2L Flat-8 102
37 S
5.0
19 Bandiera del Regno Unito Paul Vestey Bandiera del Regno Unito Paul Vestey
Bandiera degli Stati Uniti Roy Pike
Ferrari 250LM Ferrari 3.3L V12 99
38 P
3.0
22 Bandiera degli Stati Uniti Howmet Corporation Bandiera degli Stati Uniti Richard Thompson
Bandiera degli Stati Uniti Ray Heppenstal
Howmet TX Continental 3.0L Turbine 84
39 GT
+2.0
17 Bandiera della Svizzera Scuderia Filipinetti Bandiera della Svizzera Jacques Rey
Bandiera della Svizzera Claude Haldi
Ferrari 275 GTB/C Ferrari 3.3L V12 78
40 P
1.3
56 Bandiera della Francia Société des Automobiles Alpine Bandiera della Francia Jean-Louis Marnat
Bandiera della Francia Jean-Francois Gerbault
Alpine A210 Renault-Gordini 1.0L I4 71
41 P
3.0
23 Bandiera degli Stati Uniti Howmet Corporation Bandiera degli Stati Uniti Bob Tullius
Bandiera del Regno Unito Hugh Dibley
Howmet TX Continental 3.0L Turbine 60
42 P
3.0
28 Bandiera della Francia Société des Automobiles Alpine Bandiera della Francia Henri Grandsire
Bandiera della Francia Gérard Larrousse
Alpine A220 Renault-Gordini 3.0L V8 59
43 P
3.0
31 Bandiera della Germania Porsche System Engineering Bandiera della Svizzera Jo Siffert
Bandiera della Germania Hans Herrmann
Porsche 908 Porsche 3.0L Flat-8 59
44 P
2.0
36 Bandiera degli Stati Uniti North American Racing Team (NART) Bandiera della Francia Francois Chevalier
Bandiera della Francia Bernard Lagier de Giuseppe
Ferrari Dino 206S Ferrari 2.0L V6 54
45 GT
+2.0
3 Bandiera della Svizzera Scuderia Filipinetti Bandiera dell'Italia Umberto Maglioli
Bandiera della Francia Henri Greder
Chevrolet Corvette Chevrolet 7.0L V8 53
46 S
5.0
7 Bandiera della Svizzera Sportscars Unlimited Bandiera della Svezia Ulf Norinder
Bandiera della Svezia Sten Axelsson
Lola T70 Mk. III Chevrolet 5.0L V8 47
47 P
2.0
49 Bandiera del Regno Unito Chris J. Lawrence Bandiera del Regno Unito Chris Lawrence
Bandiera del Regno Unito John Wingfield
Deep Sanderson 302 Ford 1.6L I4 35
48 GT
2.0
60 Bandiera della Svizzera Wicky Racing Team Bandiera della Germania Willy Meier
Bandiera della Francia Jean de Mortemart
Porsche 911T Porsche 2.0L Flat-6 30
49 P
3.0
25 Bandiera del Regno Unito John Woolfe Racing Bandiera del Regno Unito John Woolfe
Bandiera del Regno Unito Digby Martland
Chevron B12 Repco 3.0L V8 27
50 P
2.0
47 Bandiera del Regno Unito Donald Healey Motor Company Bandiera del Regno Unito Clive Baker
Bandiera del Regno Unito Andrew Hedges
Healey SR Coventry Climax 2.0L V8 20
51 S
5.0
11 Bandiera del Regno Unito J.W. Automotive Engineering Ltd. Bandiera dell'Australia Brian Muir
Bandiera del Regno Unito Jackie Oliver
Ford GT40 Mk. I Ford 4.9L V8 15
52 P
2.0
65 Bandiera del Belgio Racing Team VDS Bandiera del Belgio Serge Trosch
Bandiera della Germania Karl von Wendt
Alfa Romeo T33/2 Alfa Romeo 2.0L V8 7
53 P
1.3
54 Bandiera della Francia André Moynet Bandiera della Francia Max Jean
Bandiera della Francia René Ligonnet
Moynet XS SIMCA 1.2L I4 6
54 S
5.0
8 Bandiera del Belgio Claude Dubois Bandiera del Belgio Willy Mairesse
Bandiera del Belgio Jean Blaton
Ford GT40 Mk. I Ford 4.7L V8 0

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

  • Pole Position - numero 31 Porsche System Engineering - 3:35.40
  • Giro più veloce - numero 33 Porsche System Engineering - 3:38.10
  • Distanza - 4452.88 km
  • Velocità media - 185.536 km/h

Vincitori dei Trofei[modifica | modifica wikitesto]

  • Indice di Prestazione - numero 55 Société des Automobiles Alpine
  • Index of Thermal Efficiency - numero 52 Société des Automobiles Alpine

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b resoconto della gara su www.bigmoneyracing.com, su bigmoneyracing.com. URL consultato il 10 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2008).
  2. ^ (EN) Storia della Ferrari 250 LM (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2008).
  3. ^ Video: l'avviamento del motore della Howmet TX.
  4. ^ (EN) Riassunto gara su Youtube.
  5. ^ a b c (FR) Resoconto della gara su www.les24heures.fr.
  6. ^ (EN) Resoconto gara su Youtube (1ª parte).
  7. ^ a b (EN) Resoconto gara su Youtube (2ª parte).
  8. ^ a b c d (EN) Resoconto gara su Youtube(3ª parte).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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