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Gran Premio di Gran Bretagna 1975

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Regno Unito (bandiera) Gran Premio di Gran Bretagna 1975
260º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 10 di 14 del Campionato 1975
Data 19 luglio 1975
Nome ufficiale XXVIII John Player British Grand Prix
Luogo Silverstone
Percorso 4,719 km
Pista permanente
Distanza 56[1] giri, 264,264 km
Clima Coperto poi piovoso
Note Gara interrotta per pioggia e incidenti al 56º giro
Risultati
Pole position Giro più veloce
Regno Unito (bandiera) Tom Pryce Svizzera (bandiera) Clay Regazzoni
Shadow-Ford Cosworth in 1'19"36 Ferrari in 1'20"90
(nel giro 16)
Podio
1. Brasile (bandiera) Emerson Fittipaldi
McLaren-Ford Cosworth
2. Brasile (bandiera) Carlos Pace
Brabham-Ford Cosworth
3. Sudafrica (bandiera) Jody Scheckter
Tyrrell-Ford Cosworth

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1975 è stata la decima prova della stagione 1975 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa sabato 19 luglio 1975 sul Circuito di Silverstone. La gara è stata vinta dal brasiliano Emerson Fittipaldi su McLaren-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò del quattordicesimo ed ultimo successo in carriera. Ha preceduto sul traguardo il brasiliano Carlos Pace su Brabham-Ford Cosworth e il sudafricano Jody Scheckter su Tyrrell-Ford Cosworth.

La corsa venne interrotta dopo 56 dei 67 giri previsti a causa dell'arrivo di una forte pioggia che aveva comportato innumerevoli uscite di pista da parte dei concorrenti.

Sviluppi futuri

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Le proposte della CSI vennero rigettate dalle case inglesi, già fortemente coinvolte nella progettazione di nuovi telai per la parte finale della stagione e per quella 1976.[2]

Aspetti tecnici

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Nella solita alternanza con il Circuito di Brands Hatch, Silverstone tornò ad ospitare il Gran Premio di Gran Bretagna, per la quindicesima volta nella storia del mondiale.

Una nuova chicane (per ragioni di sicurezza) venne prevista alla curva Woodcote. Vennero utilizzati anche nuovi box, con l'inaugurazione avvenuta in occasione dell'International Trophy, corso ad aprile.[3][4] Si sperimentò anche un sistema di partenza con semaforo al posto del tradizionale via libera dato con la bandiera nazionale.[5]

La Penske affidò a Mark Donohue una March (acquistata per 20.000 sterline), al posto della monoposto costruita in proprio. La March provò sulla vettura di Vittorio Brambilla due alettoni di circa 30 cm, posti dietro a ciascuna delle ruote posteriori. Tale soluzione venne contestata da altre scuderie ma i commissari di gara la reputarono corretta.[3]

Aspetti sportivi

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La Parnelli VPJ4 di Mario Andretti ai box durante il Gran Premio

La BRM decise di non prendere parte al gran premio visti gli scarsi risultati recenti, nel tentativo di migliorare la sua competitività.[2]

Dopo l'abbandono di Jacky Ickx, la Lotus, la scuderia di Colin Chapman affiancò a Ronnie Peterson due piloti britannici all'esordio nel mondiale: Jim Crawford e Brian Henton.[3] Fece il suo esordio anche un altro pilota locale, Dave Morgan, sulla seconda Surtees. Per lui questo fu l'unico gran premio valido per il mondiale a cui prese parte.

Il tedesco Hans-Joachim Stuck, che mancava dal GP degli USA 1974, trovò un ingaggio con la terza March.[3]

La Williams ingaggiò Ian Ashley, ma l'indisponibilità di motori non permise al britannico di prendere parte alle prove. Si rividero sia la Maki sia la Lyncar (con al volante il neozelandese John Nicholson) che non si era qualificata nell'edizione del 1974. All'Ensign tornò Roelof Wunderink che affiancò van Lennep, che però non prese parte alle prove.

Graham Hill annunciò il suo ritiro definitivo dalle corse, dopo 175 gran premi di Formula 1 corsi (all'epoca numero record), con 14 vittorie, 13 pole e 10 giri veloci, nonché 6 vittorie in gare non valide per il campionato. Hill aveva conquistato il titolo di campione del mondo nel 1962 e 1968, una 500 Miglia di Indianapolis e una 24 Ore di Le Mans, unico pilota a riuscire in tale impresa.[6]

Nelle sessioni del giovedì i tempi furono di circa 3-4 secondi più alti rispetto alla configurazione del tracciato precedente. Il miglior tempo di giornata venne fatto segnare da Carlos Pace su Brabham-Ford Cosworth, seguito da Vittorio Brambilla su March e Niki Lauda della Ferrari. I primi undici piloti furono racchiusi in appena un secondo.

Al venerdì il tempo fu variabile, e questo rese più difficile per i piloti migliorare le prestazioni del giorno precedente. La pole venne ottenuta da Tom Pryce per la prima e unica volta nella sua carriera nel mondiale di F1. Per la Shadow questa fu la terza pole stagionale, dopo le due conquistate da Jean-Pierre Jarier in Argentina e Brasile. In prima fila si confermò Pace che precedette le due Ferrari di Lauda e Regazzoni. Niki Lauda venne penalizzato, nella sessione pomeridiana, da uno pneumatico difettoso, che non gli consentì di migliorare il tempo fatto al mattino.[7]

Nella sessione di qualifica[8] si è avuta questa situazione:

Pos Pilota Costruttore Squadra Tempo Griglia
1 16 Regno Unito (bandiera) Tom Pryce Regno Unito (bandiera) Shadow-Ford Cosworth UOP Shadow Racing Team 1'19"36 1
2 8 Brasile (bandiera) Carlos Pace Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth Martini Racing 1'19"50 2
3 12 Austria (bandiera) Niki Lauda Italia (bandiera) Ferrari Scuderia Ferrari SpA SEFAC 1'19"54 3
4 11 Svizzera (bandiera) Clay Regazzoni Italia (bandiera) Ferrari Scuderia Ferrari SpA SEFAC 1'19"55 4
5 9 Italia (bandiera) Vittorio Brambilla Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth Beta Team March 1'19"630 5
6 3 Sudafrica (bandiera) Jody Scheckter Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth Elf Team Tyrrell 1'19"81 6
7 1 Brasile (bandiera) Emerson Fittipaldi Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth Marlboro Team Texaco 1'19"91 7
8 7 Argentina (bandiera) Carlos Reutemann Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth Martini Racing 1'20"04 8
9 24 Regno Unito (bandiera) James Hunt Regno Unito (bandiera) Hesketh-Ford Cosworth Hesketh Racing 1'20"14 9
10 2 Germania (bandiera) Jochen Mass Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth Marlboro Team Texaco 1'20"18 10
11 17 Francia (bandiera) Jean-Pierre Jarier Regno Unito (bandiera) Shadow-Ford Cosworth UOP Shadow Racing Team 1'20"33 11
12 27 Stati Uniti (bandiera) Mario Andretti Regno Unito (bandiera) Parnelli-Ford Cosworth Vel's Parnelli Jones Racing 1'20"36 12
13 23 Regno Unito (bandiera) Tony Brise Regno Unito (bandiera) Hill-Ford Cosworth Embassy Racing with Graham Hill 1'20"41 13
14 10 Germania (bandiera) Hans-Joachim Stuck Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth Lavazza March 1'20"46 14
15 28 Stati Uniti (bandiera) Mark Donohue Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth Penske Cars 1'20"50 15
16 5 Svezia (bandiera) Ronnie Peterson Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth John Player Team Lotus 1'20"58 16
17 4 Francia (bandiera) Patrick Depailler Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth Elf Team Tyrrell 1'20"60 17
18 18 Regno Unito (bandiera) John Watson Regno Unito (bandiera) Surtees-Ford Cosworth Team Surtees 1'20"83 18
19 21 Francia (bandiera) Jacques Laffite Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth Frank Williams Racing Cars 1'21"01 19
20 22 Australia (bandiera) Alan Jones Regno Unito (bandiera) Hill-Ford Cosworth Embassy Racing with Graham Hill 1'21"19 20
21 15 Regno Unito (bandiera) Brian Henton Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth John Player Team Lotus 1'21"36 21
22 29 Italia (bandiera) Lella Lombardi Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth Lavazza March 1'21"60 22
23 19 Regno Unito (bandiera) Dave Morgan Regno Unito (bandiera) Surtees-Ford Cosworth Team Surtees with National Organs 1'21"65 23
24 30 Brasile (bandiera) Wilson Fittipaldi Brasile (bandiera) Copersucar-Ford Cosworth Copersucar-Fittipaldi 1'21"67 24
25 6 Regno Unito (bandiera) Jim Crawford Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth John Player Team Lotus 1'21.86 25
26 32 Nuova Zelanda (bandiera) John Nicholson Regno Unito (bandiera) Lyncar-Ford Cosworth Pinch Plant Ltd 1'22"86 26
Vetture non qualificate
NQ 31 Paesi Bassi (bandiera) Roelof Wunderink Regno Unito (bandiera) Ensign-Ford Cosworth Team Ensign 1'25"02 NQ
NQ 35 Giappone (bandiera) Hiroshi Fushida Giappone (bandiera) Maki-Ford Cosworth Maki Engineering 1'26"61 NQ

Al via si portò in testa Carlos Pace, che sfruttò il lato "gommato" della pista, portandosi davanti a Pryce; stessa sorte per Niki Lauda, passato dal compagno di scuderia Clay Regazzoni. Dietro ai primi quattro, al termine della prima tornata, vi erano James Hunt, Jody Scheckter, Mario Andretti e Emerson Fittipaldi. Nel secondo giro Hunt passò Scheckter alla Copse, mentre Fittipaldi superò Andretti, autore di un errore alla Beckett's. Quattro giri dopo l'italoamericano cedette un'altra posizione, questa volta a Tony Brise.

Ronnie Peterson a Silverstone con la Lotus.

Le Ferrari erano molto veloci, tanto che Regazzoni al giro 9 passò Pryce e, pochi giri dopo, si trovò in testa, dopo aver passato anche Pace. Nelle retrovie Brise, ormai vicino a Hunt (settimo), cercò di attaccarlo, ma arrivò lungo e fu autore di un'escursione che gli forò uno pneumatico, costringendolo a una fermata ai box. Mario Andretti, nel tentativo di difendersi da Jean-Pierre Jarier sbagliò anche lui la frenata alla Woodcote, spiattellando le gomme. Ciò costò anche lui una fermata ai box, che lo fece passare dalla decima alla 21ª posizione.

Ora la classifica vedeva in testa Regazzoni, seguito da Pace, Pryce, Lauda, Scheckter e Fittipaldi e Hunt. Le nuvole fecero capolino sul circuito, annunciando pioggia. Al giro 16, intanto, Pryce passò Pace e si installò in seconda posizione. Al 18º giro un primo scroscio d'acqua colpì la zona delle curve Club e Stowe. La situazione non venne segnalata a Regazzoni, che si girò alla Stowe, toccò le barriere, ripartì, ma dovette fermarsi ai box per sostituire le gomme e l'alettone posteriore. L'elvetico ripartì ventunesimo.

Jody Scheckter invece sfruttò bene l'arrivo della pioggia, passando sia Lauda che Pace che Pryce nel volgere di pochi giri, portandosi in prima posizione. Al 22º sia Niki Lauda che Scheckter andarono ai box per montare gomme da bagnato. Alla Scuderia Ferrari però non fissarono bene lo pneumatico che subì così una foratura lenta che costrinse l'austriaco a un nuovo stop il giro successivo. Ora la classifica veniva guidata da Pace, seguito da Emerson Fittipaldi e James Hunt.

I tre di testa decisero di non cambiare le coperture, ma dalla retrovie rispuntò velocissimo Scheckter che riuscì a riprendersi la testa della gara, con una serie di sorpassi. Fittipaldi, nel tentativo di resistere al sudafricano, sbagliò frenata e perse due posizioni. Ora dietro a Scheckter si trovava Pace, seguito da James Hunt, Jochen Mass e Fittipaldi. Anche Pace fu autore di un errore di guida che consentì il sorpasso sia a Hunt che Mass.

La pioggia però era cessata, le traiettorie si erano asciugate, tanto che Mario Andretti decise di montare nuovamente le gomme slick. Nei giri seguenti Mass passò Hunt e Fittipaldi fece lo stesso con Pace. Al 30º giro Jean-Pierre Jarier, che montava gomme da bagnato, superò ben quattro piloti (Pace, Fittipaldi, Hunt e Mass) portandosi addirittura secondo, dietro al solo Jody Scheckter. Col pit stop di quest'ultimo Jarier trovò la cima della classifica. Ciò per due giri: infatti al giro 35 anche Jarier andò al cambiogomme, dando il via libera a James Hunt.

Dietro all'inglese della Hesketh si trovavano ora Emerson Fittipaldi, Carlos Pace, Jean-Pierre Jarier, Jody Scheckter, Jochen Mass, Mark Donohue e Vittorio Brambilla. Al giro 36 Mass fu autore di un testacoda che lo relegò in ottava posizione, mentre Scheckter passò Jarier che, poco dopo, fu anch'esso autore di un errore, che dette via libera a Mark Donohue e Vittorio Brambilla (ora quinto e sesto rispettivamente).

Emerson Fittipaldi, vincitore della gara, qui impegnato alla guida della sua vettura

Hunt manterrà la testa della gara fino al giro 42, quando la rottura di uno scarico fece perdere potenza alla sua monoposto che verrà passata da quella di Fittipaldi. Nello stesso giro Brambilla sfruttò un errore di Donohue, ponendosi in quinta posizione. Un giro seguente anche Pace passò Hunt, sempre in difficoltà. Al 51º girò fu il turno di Jody Scheckter nel passare Hunt. Brambilla "restituì", di fatto, la posizione a Mark Donohue, con un errore in fase di doppiaggio.

Attorno al 55º giro la pioggia fece la sua ricomparsa sul tracciato, tanto che Emerson Fittipaldi decise di rientrare ai box per montare nuovamente le gomme da bagnato. La curva Club divenne un vero e proprio "cimitero" di vetture in cui andarono a sbattere, uno dopo l'altro, Carlos Pace, Jody Scheckter, John Nicholson, Brian Henton, Dave Morgan, James Hunt e Wilson Fittipaldi. Questa situazione fu estremamente pericolosa per i commissari che non potevano intervenire in sicurezza per aiutare i piloti a uscire dalle vetture, rischiando di essere investiti da qualche altra monoposto. Anche alla Stowe si verificò una situazione simile, con le uscite di pista di Donohue, Mass, Watson e Depailler.

La direzione di gara decise di sospendere la gara. Vincitore fu Emerson Fittipaldi, per la 14ª e ultima volta in una gara del mondiale, classificato, con un giro di vantaggio, su Carlos Pace e Jody Scheckter.[5]

I risultati del gran premio[9] sono i seguenti:

Pos No Pilota Costruttore Giri Tempi/Ritiro Pos.Griglia Punti
1 1 Brasile (bandiera) Emerson Fittipaldi Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 56 1:22'05"0 7 9
2 8 Brasile (bandiera) Carlos Pace Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth 55 Incidente 2 6
3 3 Sudafrica (bandiera) Jody Scheckter Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 55 Incidente 6 4
4 24 Regno Unito (bandiera) James Hunt Regno Unito (bandiera) Hesketh-Ford Cosworth 55 Incidente 9 3
5 28 Stati Uniti (bandiera) Mark Donohue Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth 55 Incidente 15 2
6 9 Italia (bandiera) Vittorio Brambilla Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth 55 + 1 Giri 5 1
7 2 Germania (bandiera) Jochen Mass Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 55 Incidente 10  
8 12 Austria (bandiera) Niki Lauda Italia (bandiera) Ferrari 54 + 2 Giri 3  
9 4 Francia (bandiera) Patrick Depailler Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 54 Incidente 17  
10 22 Australia (bandiera) Alan Jones Regno Unito (bandiera) Hill-Ford Cosworth 54 + 2 Giri 28  
11 18 Regno Unito (bandiera) John Watson Regno Unito (bandiera) Surtees-Ford Cosworth 54 Incidente 18  
12 27 Stati Uniti (bandiera) Mario Andretti Stati Uniti (bandiera) Parnelli-Ford Cosworth 54 + 2 Giri 12  
13 11 Svizzera (bandiera) Clay Regazzoni Italia (bandiera) Ferrari 54 + 2 Giri 4  
14 17 Francia (bandiera) Jean-Pierre Jarier Regno Unito (bandiera) Shadow-Ford Cosworth 53 Incidente 11  
15 23 Regno Unito (bandiera) Tony Brise Regno Unito (bandiera) Hill-Ford Cosworth 53 Incidente 13  
16 15 Regno Unito (bandiera) Brian Henton Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 53 Incidente 21  
17 32 Nuova Zelanda (bandiera) John Nicholson Regno Unito (bandiera) Lyncar-Ford Cosworth 51 Incidente 26  
18 19 Regno Unito (bandiera) Dave Morgan Regno Unito (bandiera) Surtees-Ford Cosworth 50 Incidente 23  
19 30 Brasile (bandiera) Wilson Fittipaldi Brasile (bandiera) Copersucar-Ford Cosworth 50 Incidente 24  
Rit 10 Germania (bandiera) Hans-Joachim Stuck Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth 45 Incidente 14  
Rit 6 Regno Unito (bandiera) Jim Crawford Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 28 Incidente 25  
Rit 16 Regno Unito (bandiera) Tom Pryce Regno Unito (bandiera) Shadow-Ford Cosworth 20 Incidente 1  
Rit 29 Italia (bandiera) Lella Lombardi Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth 18 Motore 22  
Rit 5 Svezia (bandiera) Ronnie Peterson Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 7 Motore 16  
Rit 21 Francia (bandiera) Jacques Laffite Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth 5 Cambio 19  
Rit 7 Argentina (bandiera) Carlos Reutemann Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth 4 Motore 8  
NQ 31 Paesi Bassi (bandiera) Roelof Wunderink Regno Unito (bandiera) Ensign-Ford Cosworth
NQ 35 Giappone (bandiera) Hiroshi Fushida Giappone (bandiera) Maki-Ford Cosworth
NA 14 Regno Unito (bandiera) Bob Evans Regno Unito (bandiera) BRM
NA 20 Regno Unito (bandiera) Ian Ashley Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth
NA 34 Paesi Bassi (bandiera) Gijs van Lennep Regno Unito (bandiera) Ensign-Ford Cosworth

Piloti

Costruttori

  • 15° vittoria per la McLaren
  • 3ª e ultima pole position per la Shadow
  • 70º giro più veloce per la Ferrari
  • Ultimo Gran Premio per la Lyncar

Motori

Giri al comando

Classifiche Mondiali

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Decisioni della giuria

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La Scuderia Ferrari e la March inoltrarono reclamo contro la direzione di corsa, contestando la classifica finale. Secondo le due scuderie la classifica avrebbe dovuto essere stilata sulla base dei risultati dopo dell'incidente alla Club, non prima. In tal caso la vittoria sarebbe rimasta a Fittipaldi, secondo sarebbe stato classificato Brambilla e terzo Lauda.[10] Il RAC respinse però il reclamo, affermando che si era dovuto applicare il regolamento britannico, stante l'assenza di norme specifiche in quello internazionale.[11]

  1. ^ Gara prevista su 67 giri, pari a 316,173 km, ma interrotta dopo 56 giri per la forte pioggia.
  2. ^ a b Gli inglesi contro tutte le modifiche, in La Stampa, 18-7-1975, p. 15.
  3. ^ a b c d Gianni Rogliatti, A Silverstone 11 piloti in meno di un secondo, in La Stampa, 18-7-1975, p. 15.
  4. ^ Lauda-record con la Ferrari, in La Stampa, 12-4-1975, p. 17.
  5. ^ a b Giorgio Rogliatti, A Silverstone si è sfiorato il dramma, in La Stampa, 20-7-1975, p. 14.
  6. ^ Il "vecchio" Hill ha deciso: lascia, in La Stampa, 19-7-1975, p. 14.
  7. ^ Gianni Rogliatti, La Ferrari nella seconda fila, in La Stampa, 19-7-1975, p. 14.
  8. ^ Sessione di qualifica, su statsf1.com.
  9. ^ Risultati del gran premio, su formula1.com.
  10. ^ Reclamo della Ferrari, in La Stampa, 20-7-1975, p. 14.
  11. ^ Sono respinte le proteste Ferrari-March, in La Stampa, 22-7-1975, p. 13.

Altri progetti

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Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1975
 

Edizione precedente:
1974
Gran Premio di Gran Bretagna Edizione successiva:
1976
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