Rovato
Rovato comune | |
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Veduta dal Monte Orfano | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Brescia |
Amministrazione | |
Sindaco | Tiziano Alessandro Belotti (Lega Nord) dal 15-6-2015 (2º mandato dal 22-9-2020) |
Territorio | |
Coordinate | 45°34′01.34″N 9°59′54.96″E |
Altitudine | 192 m s.l.m. |
Superficie | 26,09 km² |
Abitanti | 19 589[1] (31-8-2024) |
Densità | 750,82 ab./km² |
Frazioni | Duomo, Lodetto, San Giuseppe, Sant'Andrea, Sant'Anna |
Comuni confinanti | Berlingo, Castrezzato, Cazzago San Martino, Coccaglio, Erbusco, Travagliato, Trenzano |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 25038 |
Prefisso | 030 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 017166 |
Cod. catastale | H598 |
Targa | BS |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 495 GG[3] |
Nome abitanti | Rovatesi |
Patrono | san Carlo Borromeo |
Giorno festivo | 4 novembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Rovato nella provincia di Brescia | |
Sito istituzionale | |
Rovato (AFI:/roˈvato/[4], Ruàt in dialetto bresciano[5]) è un comune italiano di 19 589 abitanti[1] della provincia di Brescia in Lombardia, situato nella parte meridionale della Franciacorta e ai piedi del Monte Orfano.
Il 2 giugno 2014 ha ottenuto il riconoscimento del titolo di città[6].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Origine del Comune
[modifica | modifica wikitesto]Fino al basso medioevo sembra che Rovato abbia avuto un'importanza secondaria rispetto ai vicini centri di Coccaglio ed Erbusco. Il suo nome potrebbe essere originato da "robus" (rovi, in dialetto ruedé), caratteristica che ben si presta al monte su cui potrebbe aver trovato luogo un primo vero agglomerato nell'epoca delle invasioni magiare.[7]
I primi insediamenti sulle colline della Franciacorta che circondano la città risalgono al primo millennio a.C.. Insediamenti più certi sono quelli dei Galli Cenomani che si stabilirono nella zona nel VI secolo a.C. Resti di questi insediamenti sono stati trovati sul Monte Orfano, sul quale, secondo una leggenda, era costruito un tempietto dedicato al dio Sole.
Dopo la cacciata della popolazione cenomane da parte dei Romani nel primo secolo a.C., la Franciacorta crebbe d'importanza e si sviluppò attorno al castrum di Rovato. In epoca romana il territorio di Rovato era attraversato da un'importante strada romana, la via Gallica.
Con la caduta dell'Impero romano Rovato subì una serie di razzie che terminarono nel 568 d.C. con l'arrivo dei Longobardi. Questi, convertitesi al cristianesimo, ristrutturarono la fortificazione romana presente nell'area dell'attuale convento della SS. Annunciata facendo di Rovato il centro istituzionale dell'antica Franciacorta e costruirono sul Monte Orfano una chiesa dedicata a san Michele, l'angelo guerriero patrono dei longobardi.
Tuttavia è solo nel XII secolo che compare per la prima volta il nome di Roado, quando l’abitato si andava formando nella sottostante pianura. In epoca comunale, Rovato partecipò alle lotte tra guelfi e ghibellini e nel 1265 fu conquistato da Carlo d’Angiò. Nel 1385 entrò nell’orbita veneziana. Nel 1419 il suo castello fu assediato dal Carmagnola. Dopo che tutto il territorio bresciano passò sotto Venezia, godette di privilegi ed esenzioni e fu sede di vicariato. Nel 1453 fu occupato da Francesco Sforza che era in guerra contro Venezia, ma ritornò poco dopo ai veneziani.
Il 7 agosto 1509 scoppiò un’insurrezione contro i francesi di Luigi XII che avevano sconfitto i veneziani. La rivolta fu stroncata nel sangue e Lorenzo Gigli, che ne era a capo, fu fatto prigioniero e decapitato. La cacciata dei francesi avvenne nel 1512 in seguito ad una sollevazione generale del popolo bresciano. Un’altra oppressione subì Rovato da parte di Enrico di Brunswick nel 1528.
Nel 1701 il principe Eugenio di Savoia scelse Rovato come base logistica del suo esercito. In seguito le vicende rovatesi furono sempre legate a quelle di Brescia.[8]
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]«D'azzurro, al castello d'argento, torricellato di un pezzo centrale, merlato alla guelfa, aperto e finestrato del campo.»
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Sono tuttora ben conservati tre torrioni e un lungo tratto di mura erette dai veneziani nel XIV secolo, restaurato nel dicembre 2020. La chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta, affiancata da una torre merlata quattrocentesca, è stata costruita nel Cinquecento sulle rovine di una precedente chiesa medioevale. All’interno si possono ammirare tele di Jacopo Palma il Giovane e di Antonio Paglia, affreschi di Antonio Guadagnini, di Angelo Inganni, di Gerolamo Calca e un crocifisso ligneo di Andrea Fantoni.
La centrale piazza Cavour, voluta dal prevosto Carlo Angelini, risale alla metà del XIX secolo ed è adornata da un lungo arco di eleganti portici progettati da Rodolfo Vantini.
Il Santuario di Santo Stefano, situato ai piedi del Monte Orfano, è del XV secolo, ma la sua facciata è stata completamente cambiata nell’immediato ultimo dopoguerra stravolgendone la struttura originaria. Rimane fortunatamente intatto il quattrocentesco interno con diversi affreschi originali, fra cui assai pregevoli sono una Ultima cena attribuita a Vincenzo Foppa e una Madonna con Bambino. Nel 1580, in questa chiesa, San Carlo Borromeo conferì l’abito ecclesiastico al cugino Federico. San Carlo è l'attuale patrono di Rovato, festeggiato il 4 novembre.
Sul Monte Orfano sorge l’imponente Convento della SS. Annunziata costruito nella seconda metà del XV secolo dai Padri Servi di Maria. Dal suo ampio loggiato si domina tutta la pianura sottostante. Interessante sapere che, se in una giornata molto limpida si osserva verso Milano, si può scorgere la Madonnina, e se si osserva verso Brescia si scorge il Castello. L’interno del complesso conventuale è costituito da un chiostro con porticato ad archi originali. Recenti restauri hanno portato alla luce diversi affreschi di cui il più notevole si trova nel coro della chiesa e rappresenta L’annunciazione e due profeti dipinto dal Romanino nel 1535 ca. Da segnalare, sempre sul Montorfano, la chiesa longobarda dedicata a san Michele, che si trova in prossimità del Monumento ai caduti della seconda guerra mondiale.[9]
Molto interessante e ben conservato è anche il castello Quistini con un’alta torre abitata e un vasto parco circondato da una cerchia muraria.[8]
Chiese delle frazioni:
- Chiese del Sacro Cuore di Gesù, della Santissima Trinità e dell'Addolorata in frazione Duomo
- Chiesa di Sant'Andrea in frazione Sant'Andrea
- Chiesa di Sant'Anna in frazione Sant'Anna
- Chiesa di San Giuseppe in frazione San Giuseppe
- Chiese di San Giovanni Battista, di Santa Maria Annunziata e di San Rocco in frazione Lodetto
- Chiesa di Santa Maria Annunciata in frazione Bargnana
- Chiesa del Patrocinio della Madonna in località Capo Rovato
- Chiesa della Beata Vergine della Marella in località San Giorgio
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[10]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2019 la popolazione straniera residente era di 3.561 persone, pari al 18,27% della popolazione. [11]
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Cucina
[modifica | modifica wikitesto]Prodotto tipico di Rovato è il manzo all'olio, che viene festeggiato nella cittadina durante il mese di novembre e che recentemente è stato tutelato con il marchio De.Co[12]. Il piatto vanta una tradizione culinaria antichissima: la prima ricetta, della nobildonna Veronica Porcellaga, è datata fra il 1500 e il 1600, ma esistono altre ricette scritte anche del 1800[13][14]. Rovato vanta anche una lunga tradizione nel campo delle carni bovine, qui ogni anno tra marzo e aprile si tiene una delle manifestazioni zootecniche più importanti del Nord Italia: Lombardia Carne.
La città appartiene al territorio della Franciacorta: la sua produzione vinicola è quindi legata al Terre di Franciacorta DOC, come il bianco, il bianco Vigna, il rosso e il rosso Vigna.
Mercato
[modifica | modifica wikitesto]Il mercato del bestiame rovatese ha radici molto antiche. Le prime tracce di un’esposizione periodica di animali risalgono all’età longobarda. Questa popolazione per prima creò un piccolo mercato nel piazzale antistante alla chiesa di S. Michele, sul Monte Orfano.
Durante il Medioevo, ancora, mandriani, nomadi e pastori provenienti dalla Valtellina e dalla Val Camonica conducevano le mandrie di bestiame sulla piazza rovatese e da qui si sono gettate le basi per la creazione di un mercato stabile di bestiame; nel 1480, dunque, il paese rifiorisce dal periodo passato tra peste e cavallette e, mentre viene restaurato il castello munito di cinque torrioni, contemporaneamente s’inaugura anche il mercato del lunedì.
Una nuova conferma dell’esistenza del mercato si trova nella Ducale del 5 luglio del 1517, con la quale il Doge della Repubblica di Venezia conferma a Rovato il diritto di tenere il mercato di bestiame ogni settimana. Pur accogliendo diversi tipi di merci, il mercato di Rovato diviene punto di confluenza fra il commercio di bestiame e di carne della Val Camonica e della Franciacorta. Il paese acquisisce una notevolissima importanza sotto il profilo commerciale e diviene il centro di scambio delle merci più importante della Franciacorta. Le attività commerciali si fanno talmente fitte che i rettori di Brescia, nel 1617, emettono un’ordinanza che impone pesanti dazi sul bestiame e che prevede provvedimenti penali pecuniari per coloro che vendono i loro capi senza un regolare contratto di vendita.
Con il passare del tempo però le disposizioni delle autorità preposte cadono nel vuoto, tanto che, nel XIX secolo, il bestiame affluisce senza alcuna certificazione, con il solo onere di venti centesimi da pagare per ciascun capo venduto. Il mercato vive un breve periodo di crisi e viene interrotto durante il periodo della Repubblica Cisalpina, ma con un decreto emesso da Napoleone è subito riconfermato. Durante i primi anni dell’Unità d’Italia il commercio riprende quota, favorito dalla formazione parallela del mercato nazionale e dalla legge sui mercati vagliata nel 1866.
Entra così in vigore una regolamentazione giuridica relativa ai traffici commerciali. Gli archivi conservano manifesti con le prime norme introdotte nel 1868 dall’Amministrazione comunale. Nei documenti viene citata anche l’istituzione della prima edizione de la: “Fiera di bestiame, formaggio e merci di qualsiasi altro genere” del 6-7-8-9 luglio 1868, l'attuale Lombardia Carne. Successivamente questa fiera, l’unica mobile dell’anno, venne spostata ad ottobre con la partecipazione di numerosi espositori da tutto il Nord Italia.
Nel 1903 le edizioni divennero due: una a marzo e una a settembre. Altra edizione memorabile è quella del 1913. “Gli scopi di questa manifestazione mirano a diffondere un’immagine positiva della Franciacorta”, si legge così nell'articolo di fondo del primo numero de “La Franciacorta”, il giornale ufficiale di questa esposizione. Risalgono agli stessi giorni l’inaugurazione dell’acquedotto civico di Corso Bonomelli, il congresso dei commercianti, industriali ed agricoltori della provincia di Brescia e Bergamo, l’aggiunta di numerosi stand ed altrettante manifestazioni collaterali alla fiera quali concerti musicali ed esibizioni dell’accademia di ginnastica. Dal 1954 Lombardia Carne si svolge solitamente 15 giorni prima di Pasqua ed è diventata una delle più importanti manifestazioni del settore zootecnico e agricolo del Nord Italia.
Istruzione
[modifica | modifica wikitesto]Sul territorio comunale sono presenti 15 scuole, sia pubbliche che private; raggruppate per ordine e grado sono:
- Scuole dell'Infanzia (per bambini fino a 5 anni):
- Scuole Primarie (per bambini da 5 a 11 anni):
- Scuole Secondarie di Primo Grado (per ragazzi da 11 a 13 anni):
- Scuole Secondarie di Secondo Grado (per ragazzi da 13 a 18 anni):
- Liceo "Lorenzo Gigli"[28](statale);
- Istituto Professionale Industria ed Artigianato "Lorenzo Gigli"[28] (statale).
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Aeroporti
[modifica | modifica wikitesto]Gli aeroporti più vicini a Rovato sono i seguenti:
- Aeroporto di Bergamo-Orio al Serio (il Caravaggio), ad Orio al Serio (Bergamo).
- Aeroporto di Brescia-Montichiari (Gabriele D'Annunzio) a Montichiari (Brescia) (solo charter).
- Aeroporto di Verona-Villafranca (Valerio Catullo), Caselle di Sommacampagna (Verona).
Strade
[modifica | modifica wikitesto]Rovato è dotata di un'uscita sull'Autostrada A4 (Rovato) all'altezza del Monte Orfano e di una uscita (Rovato Sud) sull'Autostrada A35 Bre.Be.Mi.
Inoltre, Rovato è centro di congiunzione tra la SP 16, proveniente da Corzano, e la ex SS 11 Padana Superiore, congiungendo così la Bassa Bresciana con la Franciacorta. Da nord provengono la SP XI, che collega la città a Iseo, la SP XII che giunge fino a Capriolo e la SP 51 B che confluisce prima nella SPBS 11 e poi nella Tangeziale Sud di Brescia.
Ferrovie
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio comunale è attraversato dalle linee ferroviarie Milano-Venezia e Lecco-Brescia che si congiungono presso la stazione di Rovato, principale scalo ferroviario della cittadina e situato nella parte sud del paese.
Nelle immediate vicinanze dello scalo, e ad esso raccordata, si trova la stazione di Rovato Borgo, dove, fino al 2018[29], terminava la derivazione Rovato-Bornato della Brescia-Iseo-Edolo; su tale diramazione è inoltre presente, più a nord, un'altra fermata a servizio del paese denominata Rovato Città.
Fino al 1956, da Rovato Borgo si dipartiva la ferrovia Cremona-Iseo in concessione alla Società Nazionale Ferrovie e Tramvie, attivata per tratte a partire dal 1911 e soppressa nel 1956[30].
Fra il 1897-1898 e il 1915 la località ospitò altresì una stazione e una fermata, denominata Rovato Capo, poste lungo la tranvia Iseo-Rovato-Chiari; tale impianto era completato da una diramazione per la stazione ferroviaria esercita con tram a cavalli[31].
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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20 giugno 1985 | 9 giugno 1988 | Giambattista Toninelli | DC | Sindaco | [32] |
9 giugno 1988 | 10 luglio 1990 | Angelo Lazzaroni | DC | Sindaco | [32] |
10 luglio 1990 | 22 novembre 1993 | Gianbattista Scalvi | DC | Sindaco | [33] |
Di seguito l'elenco dei sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1993):
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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22 novembre 1993 | 27 maggio 2002 | Roberto Manenti | Lega Nord | Sindaco | [34][35] |
27 maggio 2002 | 7 maggio 2012 | Andrea Cottinelli | lista civica di centrosinistra |
Sindaco | [36][37] |
7 maggio 2012 | 21 novembre 2014 | Roberta Martinelli | Lega Nord | Sindaco | [38] |
21 novembre 2014 | 15 giugno 2015 | Fabrizia Triolo | Commissario | [39] | |
15 giugno 2015 | in carica | Tiziano Belotti | Lega Nord | Sindaco | [40][41] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Luciano Canepari, Rovato, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
- ^ Vocabolario bresciano - italiano, su brescialeonessa.it. URL consultato il 28 settembre 2021.
- ^ Bresciaoggi.it, Rovato, riconoscimento ufficiale del titolo di città. URL consultato il 12 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2014).
- ^ Rovato: origine del nome, su Brescia Genealogia, 21 aprile 2021. URL consultato il 14 ottobre 2021.
- ^ a b Il Comune, su Rovato, 2 aprile 2014. URL consultato il 1º febbraio 2021.
- ^ La chiesa di S. Michele, su comune.rovato.bs.it.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ demo.istat.it, https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it .
- ^ Il Manzo all’olio di Rovato diventa un piatto De.Co., in BsNews.it, 28.03.2017.
- ^ Manzo all’olio di Rovato: tutte le ricette (dalla storia a quella del disciplinare), in BsNews.it.
- ^ Manzo all’olio, ricetta Alessandro Natali (1800), in Rovato.it.
- ^ Istituto Comprensivo "Don Lorenzo Milani", su icdonmilani-rovato.edu.it. URL consultato il 31 gennaio 2021.
- ^ Scuola Infanzia Istituto Canossiano Rovato, su canossianerovato.it. URL consultato il 31 gennaio 2021.
- ^ Fondazione Scuola Materna e Asilo Nido "Rovato Centro", su facebook.com. URL consultato il 31 gennaio 2021.
- ^ Asilo Infantile di Duomo Scuola Materna G.Garibaldi, su facebook.com. URL consultato il 31 gennaio 2021.
- ^ Scuola dell'Infanzia Sant'Andrea Giovanni XXIII, su facebook.com. URL consultato il 31 gennaio 2021.
- ^ Scuola materna Don Federico Sciotta Lodetto, su facebook.com. URL consultato il 31 gennaio 2021.
- ^ Scuola Primaria Rovato Capoluogo, su icdonmilani-rovato.edu.it. URL consultato il 31 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2021).
- ^ Scuola Primaria Alghisi, su icdonmilani-rovato.edu.it. URL consultato il 31 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2021).
- ^ Scuola Primaria Duomo, su icdonmilani-rovato.edu.it. URL consultato il 31 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2021).
- ^ Scuola Primaria Lodetto, su icdonmilani-rovato.edu.it. URL consultato il 31 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2021).
- ^ Scuola primaria Istituto Canossiano Rovato, su canossianerovato.it. URL consultato il 31 gennaio 2021.
- ^ Scuola Secondaria di Primo Grado Rovato, su icdonmilani-rovato.edu.it. URL consultato il 31 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2021).
- ^ Scuola Secondaria Istituto Canossiano Rovato, su canossianerovato.it. URL consultato il 31 gennaio 2021.
- ^ a b Liceo Lorenzo Gigli, su istitutogiglirovato.edu.it. URL consultato il 31 gennaio 2021.
- ^ Redazione BsNews.it, Treni cancellati sulla Bornato-Rovato da dicembre: Legambiente protesta, su BsNews.it - Brescia News, 8 novembre 2018. URL consultato il 31 gennaio 2021.
- ^ Mario Bicchierai, Iseo-Rovato-Cremona: storia di un collegamento sfortunato, in Mondo ferroviario, vol. 175, febbraio 2001, pp. 30-34.
- ^ Claudio Mafrici, I binari promiscui - Nascita e sviluppo del sistema tramviario extraurbano in provincia di Brescia (1875-1930), in Quaderni di sintesi, vol. 51, novembre 1997.
- ^ a b Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e territoriali, Anagrafe degli amministratori locali e regionali, su amministratori.interno.it. URL consultato il 4 gennaio 2014.
- ^ Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e territoriali, Anagrafe degli amministratori locali e regionali, su amministratori.interno.it. URL consultato il 4 gennaio 2014.
- ^ Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e territoriali, Anagrafe degli amministratori locali e regionali, su amministratori.interno.it. URL consultato il 4 gennaio 2014.
- ^ Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e territoriali, Anagrafe degli amministratori locali e regionali, su amministratori.interno.it. URL consultato il 4 gennaio 2014.
- ^ Ministero dell'Interno, Elezioni amministrative 26 maggio 2002 - Comune di Rovato, su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 4 gennaio 2014.
- ^ Ministero dell'Interno, Elezioni amministrative 27 maggio 2007 - Comune di Rovato, su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 4 gennaio 2014.
- ^ Ministero dell'Interno, Elezioni amministrative 6 maggio 2012 - Comune di Rovato, su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 4 gennaio 2014.
- ^ Giornale di Brescia, Dimissioni in blocco a Rovato, sindaco al capolinea, su giornaledibrescia.it. URL consultato il 22 novembre 2014.
- ^ Ministero dell'Interno, Elezioni amministrative 31 maggio 2015 - Comune di Rovato, su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 9 settembre 2020.
- ^ Amministrazione comunale Rovato, su tuttitalia.it. URL consultato il 28 settembre 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Antonio Fappani (a cura di), Rovato, in Enciclopedia bresciana, vol. 15, Brescia, La Voce del Popolo, 1999, OCLC 955154392, SBN IT\ICCU\BVE\0156851.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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