Bione (Italia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Bione
comune
Bione – Stemma
Bione – Bandiera
Bione – Veduta
Bione – Veduta
Bione visto dalla SP 79
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoFranco Zanotti (Lega Nord) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate45°40′N 10°20′E / 45.666667°N 10.333333°E45.666667; 10.333333 (Bione)
Altitudine600 m s.l.m.
Superficie17,29 km²
Abitanti1 300[1] (30-11-2023)
Densità75,19 ab./km²
FrazioniPieve, San Faustino, Morcherane, Dossolo, Navezze, Mondarone, Bersenico di Sopra, Bersenico di Sotto
Comuni confinantiAgnosine, Casto, Lumezzane, Preseglie, Vestone
Altre informazioni
Cod. postale25070
Prefisso0365
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017019
Cod. catastaleA878
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 067 GG[3]
Nome abitantibionesi
Patronosan Giovanni
Giorno festivo27 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Bione
Bione
Bione – Mappa
Bione – Mappa
Posizione del comune di Bione nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

Bione (Biù in dialetto bresciano[4][5]) è un comune italiano di 1 300 abitanti[1] della provincia di Brescia in Lombardia. Il comune appartiene alla Comunità Montana della Valle Sabbia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Bione è situato nella zona centro-occidentale della Val Sabbia ed occupa una posizione incantevole e dominante dall'alto la valle del Vrenda, più nota come "Conca d'Oro". Il territorio è montuoso ed è compreso tra i 600 m s.l.m. ed i 1271 metri del monte Prealba.

Sismologia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la Classificazione sismica il comune appartiene alla zona 3 (zona con pericolosità sismica bassa, che può essere soggetta a scuotimenti modesti)[6].

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Bione appartiene alla zona climatica F.[7]

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

L'etimologia del nome non è chiara, ma sono numerose le ipotesi. Secondo alcuni è da ricercarsi nel nome dialettale del colore amaranto (Biom o Bion). Secondo altri il nome potrebbe invece derivare dal greco bios (che significa vita). Per certo dal XIV al XVIII secolo il paese viene chiamato in vario modo, da Abiono e successivamente Abion fino a Bion e Abbione.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il primo nucleo abitato si sarebbe costruito intorno all'anno mille, probabilmente a seguito dello spostamento verso i monti della gente padana, che a quel tempo risultava seriamente minacciata dalle scorrerie dei barbari e si vedeva costretta ad abbandonare la pianura fertile per rifugiarsi verso luoghi più tranquilli e di difficile accesso.
Bione fu sede di una delle più antiche pievi della Valle Sabbia, similmente a quanto accadde a Vobarno, Savallo, Idro e Gavardo. Si ritiene che prima dell'epoca carolingia sarebbe esistito un presidio fortificato di cui però non è rimasta alcuna traccia, se non nei toponimi ed in alcuni ruderi posti a dominio del paese (Canal de Roca).

Fontana di San Zan

La pieve rurale di Bione, secondo alcuni studiosi distaccatasi intorno all'anno mille da quella di Nave, Savallo o forse Lumezzane, si estendeva su tutto il territorio della Conca d'Oro. Negli anni a venire avrebbero via via acquisito autonomia e facoltà di governarsi e reggersi da sé le parrocchie di Agnosine (prima del 1037), Odolo (1559), Gazzane di Preseglie (1671), ed in anni molto più recenti S. Faustino (1926). La diffusione del cristianesimo nella Valle Sabbia sembra debba attribuirsi a S. Vigilio, terzo vescovo di Trento, inviato a predicare nei territori valsabbini da Papa Damaso, nel secolo IV. A questo santo è dedicato un santuario, situato in posizione molto decentrata e lontana dal centro abitato, sui monti ad ovest di Bione.
L'antichità della pieve di Bione è testimoniata anche dal rinvenimento, nel 1955, durante gli scavi per l'edificazione delle scuole elementari di frammenti di lastre decorate. Secondo gli studiosi Panazza e Tagliaferri, queste lastre potrebbero risalire ai secoli VIII-IX ed essere tutto ciò che resta del pluteo dell'antica chiesa. Di quest'ultima era rimasto conservato solo il campanile, una costruzione compatta e robusta, che nel 1952 fu profondamente ristrutturato ed innalzato per adeguarlo alle dimensioni più importanti della nuova chiesa parrocchiale.
Su Bione non sono molte le notizie storiche giunte a noi inerenti al periodo dell'Alto Medioevo. Sappiamo, stando a quanto riportato nella donazione regia al monastero di S. Salvatore, stilata a Pavia nel 775, che il re dei Longobardi Desiderio incaricò della sorveglianza delle valli bresciane un gastaldo (funzionario della corte regia), un certo Abono, probabilmente di origine bionese. Si deve probabilmente far risalire a re Lotario, nel corso del IX secolo, una concessione di due pezze di terre al diacono di Brescia, sulle quali sarebbe stata successivamente edificata la Pieve bionese. Nel 1200 del territorio di Bione facevano parte le miniere d'argento di Visello, poi passate al territorio di Preseglie. Intorno al 1407 Pandolfo Malatesta concesse alcuni privilegi al paese, che con tutta la Valle Sabbia passò sotto il dominio di Venezia nel 1427, potendo così godere dei privilegi concessi dalla Serenissima, e fra questi l'esenzione dall'obbligo di contribuire all'alloggio di cavalli e soldati. Nel 1440 il territorio del paese, chiamato Abbione, insieme ai territori di Odolo, Agnosine e Preseglie viene ceduto in feudo dal doge di Venezia Foscari a Galvano da Nozza, Il quale si era battuto in favore di Venezia "mostrando valore tra le militari fatiche" ed aveva perso suo figlio Aldreghino in battaglia[8].

Nel 1902 inizia a Bione la raccolta delle offerte per l'acquisto di nuove campane, che saranno benedette il 18 agosto 1907.[9]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Stemma del comune di Bione

Lo stemma del Comune di Bione è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica dell'8 giugno 2007.[10][11]

«Partito di rosso e di verde, alla spada di argento, guarnita d'oro, posta in banda con la punta all'ingiù, decussata con la penna d'oca, di argento, posta in sbarra, attraversante, spada e penna attraversanti sulla partizione e attraversate dal giogo della bilancia di acciaio al naturale, di due coppe e con il coltello attraversante. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di verde e di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di Santa Maria Assunta
  • Chiesa di Santa Maria Assunta
  • Chiesa dei Santi Faustino e Giovita nella frazione San Faustino
  • Chiesa di San Vigilio in località Piani di Lo
  • Chiesa di San Rocco
  • Chiesa della Madonna della Neve
  • Chiesa di San Bernardo

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[12]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
14 giugno 1985 1995 Roberto Piccioli Cappelli PSDI Sindaco [13]
24 aprile 1995 2004 Roberto Piccioli Cappelli Lista civica Sindaco
2004 2014 Gianni Maria Marchi Lista civica Sindaco [14]
2014 in carica Franco Zanotti Lega Nord Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Toponimi in dialetto bresciano
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 80, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ Zona Sismica-Bione, su tuttitalia.it. URL consultato il 30 aprile 2012.
  7. ^ Comuni Italiani.it Classificazione climatica, su tuttitalia.it. URL consultato il 30 aprile 2012.
  8. ^ Giovanni Pietro Comparoni, Giacomo Comparoni. Storia delle valli Trompia e Sabbia. Stamperia Righetti. Salò. 1805
  9. ^ Il Novecento, in Valtrompia nella storia, p. 341.
  10. ^ Bione (Brescia) D.P.R. 08.06.2007 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 18 settembre 2021.
  11. ^ Marco Foppoli, Bione, in Stemmario Bresciano, Provincia di Brescia / Grafo, 2011, p. 170, ISBN 978-88-7385-844-7.
  12. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  13. ^ Rieletto il 25.05.1990 e il 24.04.1995
  14. ^ Redazione, Bione - Marchi contro Piccioli 4-1, su vallesabbianews.it, 09.06.2009. URL consultato il 27 maggio 2013.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN307294267
  Portale Lombardia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Lombardia