Visano

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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima frazione di Palazzuolo sul Senio della città metropolitana di Firenze, vedi Visano (Palazzuolo sul Senio).
Visano
comune
Visano – Stemma
Visano – Veduta
Visano – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoFrancesco Piacentini (lista civica La Visano che vogliamo) dal 26-5-2019
Territorio
Coordinate45°19′09.48″N 10°22′24.24″E / 45.3193°N 10.3734°E45.3193; 10.3734 (Visano)
Altitudine60 m s.l.m.
Superficie11,22 km²
Abitanti1 983[1] (30-11-2023)
Densità176,74 ab./km²
Comuni confinantiAcquafredda, Calvisano, Isorella, Remedello
Altre informazioni
Cod. postale25010
Prefisso030
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017203
Cod. catastaleM070
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 396 GG[3]
Nome abitantivisanesi
Patronosanti Pietro e Paolo
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Visano
Visano
Visano – Mappa
Visano – Mappa
Posizione del comune di Visano nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

Visano (Isà in dialetto bresciano[4][5]) è un comune italiano di 1983 abitanti (nel 2023)[1] della provincia di Brescia in Lombardia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio è sostanzialmente pianeggiante, appartenente geologicamente alla bassa padana. È bagnato ad oriente dal fiume Chiese il cui corso segna il confine con il vicino comune di Acquafredda.

Sono presenti numerosi canali e rogge tra cui il Palpice.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il Mazza (1986), il toponimo deriverebbe dal latino gentilizio Visius, oppure dalla radice celtica Is-Hisa che aveva il significa di pascolo basso e paludoso.[7]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La fondazione, a seguito delle indagini epigrafiche e toponomastiche, potrebbe risalire ai Galli Cenomani che si stanziarono nei pressi del fiume Chiese. Sono state trovate anche tombe e crocette di epoca barbarica[7].

Fu sede di una pieve, la cui presenza è attestata prima che il Monastero di Leno prendesse possesso di diverse proprietà nella zona. In un documento del 1275 relativo all'elezione vescovile di Berardo Maggi, l'arciprete visanese è nominato al sesto posto, a dimostrazione dell'antichità della pieve che amministrava[7].

Nel 1332 risulta che il paese sia stato raso da Mastino della Scala, mentre sedici anni dopo altre distruzioni furono compiute da Giovanni Visconti[7]. Non viene citato nell'Estimo Visconteo del 1385[8], mentre nel 1396 un documento del figlio del Visconti, Uberteto, chiedeva al vescovo di Brescia l'investitura del feudo visanese.[9]

Nel XV secolo, Visano entrò a far parte del territorio della Repubblica di Venezia che lo inquadrò prima nella Quadra di Calvisano, come testimoniano documenti del 1473, poi in quella di Ghedi (1679)[8]

Giovanni Da Lezze, nel suo Catastico Bresciano (1610), fornisce poche informazioni sul paese, tra cui quella che la chiesa, dedicata a San Pietro, era officiata da un curato, mentre l'arciprete non vi risiedeva, pur percependo una pensione. Il nobile veneziano sostenne che la causa della scarsità degli abitanti fosse dovuta alla scarsa salubrità della zona.[9]

Nel 1689 iniziarono i lavori per la costruzione della nuova parrocchiale dedicata, oltre al patrono plebano Pietro anche a San Paolo.[9] Fu voluta dall'arciprete Giacomo Marchionni. Durante la visita del vescovo Marco Dolfin (1704), l'edificio ecclesiale risulta completato, ma non ancora consacrato[10].

A seguito delle vicende che interessarono il bresciano nel 1797, il comune entrò a far parte della Repubblica Bresciana (marzo) e quindi della Repubblica Cisalpina (novembre). Fu assegnato al cantone del Clisi con legge 1º maggio 1797, mentre nel maggio dell'anno seguente passò al Distretto di Gottolengo e ad ottobre dello stesso anno fu inglobato nel Distretto dei Colli, entrambi facenti parte del Dipartimento del Mella[11]

Nel 1801 fu poi incorporato nel Distretto III di Verola Alghisi, sempre del dipartimento del Mella, e in tale situazione si mantenne durante la napoleonica Repubblica Italiana. Con il passaggio al Regno d'Italia, fu ridefinita l'impostazione amministrativa e Visano divenne comune di Terza classe, assegnato al Cantone II di Leno del Distretto III di Verolanuova[11].

Nel 1810, la municipalità fu soppressa e il territorio entrò a far parte del comune di Calvisano[11].

Dopo il Congresso di Vienna e l'assegnazione della provincia bresciana al Regno Lombardo-Veneto, Visano riottenne l'autonomia municipale e fu assegnato, con notificazione 12 febbraio 1816, al Distretto IV di Montechiaro[12]

A seguito della Seconda guerra d'indipendenza italiana, Visano, con tutta la provincia bresciana entrò a far parte del Regno di Sardegna, dal 1861 Regno d'Italia. Il paese fu inquadrato nel Mandamento II di Montechiaro a sua volta appartenente al Circondario V di Castiglione. Nel 1868, dopo gli eventi della Terza guerra d'indipendenza, il circondario castiglionese fu scorporato e Visano, con tutto il mandamento monteclarense, entrò a far parte del Circondario V di Verolanuova[13]

Nel 1893 fu raggiunta dalla ferrovia Brescia-Parma.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«D'argento, alla figura femminile ritta e posta di profilo al naturale, vestita di porpora con il braccio sinistro piegato, la mano chiusa con l'indice accennante in atto di ammonire un ragazzo rivoltato e stante di profilo, vestito di bruno, ambedue fuoriuscenti dalla punta ed accompagnati, nel cantone destro del capo, da una stella a cinque raggi d'azzurro.»

Le figure nello stemma dovrebbero alludere ad un'improbabile etimologia del nome del paese che la tradizione popolare fa derivare da un racconto secondo il quale un abitante di Visano, affetto da una malattia dovuta all'ambiente malsano circostante, si sarebbe rivolto ad un medico per un aiuto e che questi, indicando con la mano le vicine sorgenti avrebbe risposto: «be- vete quest'acqua ed il vi sano». I due personaggi sono poi diventati nel disegno dello stemma un fanciullo e una donna.[14] Lo stemma è privo di decreto di concessione ed è liberamente utilizzato dal Comune.

Il gonfalone in uso è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa della Beata Vergine di San Rocco
Torre piezometrica della stazione ferroviaria di Visano
  • Chiesa dei Santi Pietro e Paolo: costruita nel XVII secolo sulla precedente pieve. La pala dell'altare maggiore è stata dipinta da Giuseppe Tortelli pittore bresciano nativo di Chiari (BS)
  • Chiesa di San Rocco: chiesa di campagna costruita nel Cinquecento. Gli affreschi sono opera dello Scalvini. Il campanile, opera settecentesca, possiede due campane del Maggi.[15]
  • Palazzo Ruggenenti: fu eretto dai marchesi Ippoliti e fu acquistato nel 1709 dai conti Bettoni
  • Villa Barbera: palazzo campestre a due livelli costruito nel 1870 con sottotetto a fronte simmetrica. Dispone di un portico a due lati con cinque arcate sorrette da colonne e volte a vela.[9]
  • Torre piezometrica della stazione ferroviaria

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[16]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio di Visano, accanto all'italiano, è parlata la Lingua lombarda prevalentemente nella sua variante di dialetto bresciano.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Visano, posta lungo la ferrovia Brescia-Parma, è servita da treni regionali eserciti da Trenord e cadenzati a frequenza oraria[17] nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Lombardia.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1995 1999 Flavio Tomasoni Lista civica Sindaco
1999 2004 Flavio Tomasoni Centro Sindaco
2004 2009 Esterino Ciotta Lista civica Sindaco
2009 2014 Maria Grazia Tortelli Visano Al Centro Sindaco
2014 2019 Francesco Piacentini La Visano che Vogliamo Sindaco
2019 2021 Francesco Piacentini La Visano Che Vogliamo Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Toponimi in dialetto bresciano
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 712, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ Protezione Civile, Classificazione sismica dei comuni italiani (PDF), su protezionecivile.it. URL consultato il 25 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2009).
  7. ^ a b c d Mazza (1986), p. 318.
  8. ^ a b LombardiaBeniculturali - Comune di Visano (sec. XV - 1797), su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 22 agosto 2010.
  9. ^ a b c d Mazza (1986), p. 319.
  10. ^ LombardiaBeniculturali - parrocchia dei Santi Pietro e Paolo (sec. XV - [1989]), su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 22 agosto 2010.
  11. ^ a b c LombardiaBeniculturali - Comune di Visano (sec. 1798 - 1809), su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 22 agosto 2010.
  12. ^ LombardiaBeniculturali - Comune di Visano (sec. 1816 - 1859), su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 22 agosto 2010.
  13. ^ LombardiaBeniculturali - Comune di Visano (sec. 1859 - [1971]), su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 22 agosto 2010.
  14. ^ Marco Foppoli, Visano, in Stemmario Bresciano, Provincia di Brescia / Grafo, 2011, p. 102, ISBN 978-88-7385-844-7.
  15. ^ Chiesa della Purità della Beata Vergine (Visano), su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 26 dicembre 2019.
  16. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  17. ^ Orario ufficiale Trenitalia, quadro 196

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Attilio Mazza, Il Bresciano - Volume IV. La pianura, Bergamo, Bortolotti, 1986, pp. 318-319. ISBN non esistente.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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