Chiari

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Chiari
comune
Città di Chiari
Chiari – Stemma
Chiari – Bandiera
Chiari – Veduta
Chiari – Veduta
Vista aerea del centro storico di Chiari
Localizzazione
StatoItalia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoMassimo Vizzardi (centro-sinistra) dal 10-6-2014
Territorio
Coordinate45°31′11″N 9°53′00″E / 45.519722°N 9.883333°E45.519722; 9.883333 (Chiari)
Altitudine138 m s.l.m.
Superficie37,96 km²
Abitanti19 164[1] (31-12-2022)
Densità504,85 ab./km²
FrazioniSantellone, Monticelli, San Giovanni, San Bernardo
Comuni confinantiCastelcovati, Castrezzato, Coccaglio, Cologne, Comezzano-Cizzago, Palazzolo sull'Oglio, Pontoglio, Roccafranca, Rudiano, Urago d'Oglio
Altre informazioni
Cod. postale25032
Prefisso030
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017052
Cod. catastaleC618
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 251 GG[3]
Nome abitanticlarensi
Patronosanti Faustino e Giovita
Giorno festivo15 febbraio
SoprannomeLa Città delle Quadre Medioevali
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Chiari
Chiari
Chiari – Mappa
Chiari – Mappa
Posizione del comune di Chiari nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

Chiari (IPA: ['kja:ri] Ciare in dialetto bresciano[4]) è un comune italiano di 19 164 abitanti[1] della provincia di Brescia in Lombardia. Si fregia del titolo di città a seguito del regio decreto 5 ottobre 1862, n. 882[5]. Per via della sua divisione in quattro quadre medioevali è denominata "la Città delle Quadre medioevali". Nel territorio si è svolta la sanguinosa battaglia di Chiari, avvenuta nel 1701. Lo stemma cittadino è uno dei quattro stemmi che compongono lo stemma della provincia di Brescia. È situato a circa 20 chilometri a ovest del capoluogo.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Vista aerea di Chiari
Vista aerea dal centro storico

Chiari si trova al centro della parte settentrionale ed occidentale della Bassa Bresciana al confine con la Franciacorta, non distante dal Lago d'Iseo e dal fiume Oglio.

La sua superficie è di 38,02 km²[6]. L'altitudine media è di 138 m sul livello del mare.

Fanno parte di Chiari quattro frazioni: Monticelli, Santellone, San Bernardo e San Giovanni.[7]

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Una delle caratteristiche di Chiari, è la presenza dei corsi d'acqua irrigui, le seriole. Lo sviluppo urbano e dell'economia clarense procede fin dal Medioevo con il continuo ampliamento della fitta rete di canali. I nomi delle rogge appartengono alla storia dell'idrografia della città di Chiari e, nel tragitto urbano delle seriole, i canali costituiscono un elemento strettamente legato alle radici della città. La Roggia Castrina conserva una nomea che è entrata nel dialetto locale, come segnale di appartenenza alla città, tipico del detto "bere l'acqua della Castrina".

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Chiari.

Situata nella pianura padana, Chiari ha un clima di tipo continentale con inverni freddi con molte giornate di gelo e pioggia. La nebbia è principalmente diffusa dove il terreno è altimetricamente più basso rispetto all'abitato. Le estati sono calde, afose, umide e moderatamente piovose. Le temperature, in tale periodo, possono superare i 30 °C e l'umidità superare il 90%, causando quel fenomeno di caldo umido comunemente chiamato "afa". Le perturbazioni di stampo atlantico-mediterraneo o da quelle di origine artico-russa sono le principali cause delle precipitazioni atmosferiche. Chiari, come del resto gran parte della Pianura Padana, soffre di scarsa ventilazione. L'umidità è quindi sempre molto elevata per tutto l'anno. La nebbia è un fenomeno molto frequente. Nella tabella seguente si possono osservare le temperature massime mensili:

CHIARI Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. mediaC) 4,98,713,718,122,425,728,427,925,218,812,07,67,118,127,318,717,8
T. min. mediaC) −2,0−1,74,98,813,016,819,018,315,610,55,50,6−1,08,918,010,59,1

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Quanto all'origine del nome "Chiari", si brancola nel buio tra svariate ipotesi, alcune molto suggestive. Per esempio, dalla derivazione di Chiari dal latino "clarus", riferito a qualche senatore romano o perché sorge in un luogo 'al chiaro', cioè non montuoso né coperto da boschi o altro.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Battaglia di Chiari del 1701 tra francesi e austriaci
Chiari fu capoluogo del proprio circondario per oltre 100 anni (1815-1927)
Cartina rappresentante le dinamiche della Battaglia di Chiari

Una vera e propria conurbazione fu fondata nel 1125, con il nome di Clarium, sotto forma di un castello (demolito nel XIX secolo). L'andamento delle mura circolari del borgo più antico è ancora perfettamente leggibile nel tessuto urbano attuale.

Nel 1237 il castello fu assediato da Federico II, nel 1259 fu conquistata da Ezzelino da Romano, nel 1272 fu distrutto dai guelfi, ma fu ricostruito dai ghibellini.

All'inizio del XV secolo Chiari si trovava nell'orbita d'influenza dei Visconti di Milano.

Nel 1422 Filippo Maria Visconti gli concede privilegi amministrativi e riconosce l'autonomia politica. Ciononostante nel 1429 dopo un pesante bombardamento, la cittadina fu occupata dalle truppe della Serenissima e donata al Conte di Carmagnola, condottiero della Repubblica di Venezia. Da questo momento in poi Chiari fu sotto il dominio politico indiretto o diretto della Repubblica, condividendone le sorti. I nuovi governanti dotarono Chiari nello stesso 1429 di Statuti autonomi, suddividendola amministrativamente in quattro Quadre (quartieri): Zeveto, Marengo, Cortezzano e Villatico. Le Quadre erano organi politici e amministrativi con loro patrimonio, che escludevano dalla partecipazioni gli stranieri[8] e i loro discendenti.

Nel 1512 subisce il saccheggio degli svizzeri di Lautrecht, i Lanzichenecchi.

Nel 1630, come molte zone della Lombardia, Chiari è colpita da un'epidemia di peste che causerà moltissimi morti.

Il 1º settembre del 1701 Chiari fu teatro di una sanguinosa battaglia con oltre 5 000 morti, decisiva per la successione spagnola. In questo episodio, nonostante la Serenissima fosse neutrale e non consentisse ai belligeranti di accedere alle proprie fortezze, il principe Eugenio di Savoia forzò la popolazione a far accedere il proprio esercito nella fortificazione sfruttandone il vantaggio strategico contro i franco-ispanici. I due eserciti rimasero nell'area per altre settimane causando notevoli danni e disagi alla popolazione dell'ovest bresciano.[9]

Nel 1713 si apre l'ospedale "Mellino Mellini" fondato dall'omonimo nobile e nel 1762 con i suoi numerosi filatoi di seta, la città diventa uno dei più importanti centri industriali del bresciano. Nel 1758 iniziò la costruzione della torre civica.

A seguito del Congresso di Vienna, nel 1815 passò alla provincia di Brescia del regno Lombardo-Veneto, controllato dagli Asburgo. Nel 1859, con il Decreto Rattazzi, con il quale si riorganizza la struttura amministrativa del Regno, Chiari divenne il capoluogo del Circondario di Chiari fino al 1927, anno in cui il circondario venne abolito.

Durante la Seconda guerra mondiale il territorio clarense è soggetto a vari bombardamenti aerei.[10]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Stemma

«Troncato, nel primo d'oro, all'aquila di nero; nel secondo di rosso, a tre stelle d'argento di sei raggi. Ornamenti esteriori da Città.»

Lo stemma di Chiari è diviso orizzontalmente in due campi. Quello superiore contiene la figura dell'aquila asburgica nera su sfondo oro (giallo), simbolo della fazione ghibellina. Nella parte inferiore ci sono tre stelle a sei punte su sfondo rosso, tre chiari celesti, a ricordare visivamente il nome del paese, significato rafforzato dall'etimo in lingua locale ciàr, termine che definisce le stelle.[11] Lo scudo è accompagnato dalla scritta Clararum Civitas" cioè "Città di Chiari". Ancora oggi ci sono dubbi sull'origine dello stemma ma un'ipotesi è che sia ispirato all'antica famiglia medioevale dei Chizzola (di rosso, a tre focacce, dette in dialetto bresciano "chishöle", poste 2 e 1; col capo dell'impero).

Gonfalone

Il gonfalone di Chiari è un drappo partito di giallo e di rosso. Nel centro è collocato lo stemma cittadino, al di sopra di esso compare la scritta "Città di Chiari".

Il motto di una passata amministrazione di sinistra di Chiari era "Il destino non viene da lontano ma cresce dentro ciascuno di noi". Tale frase è incisa su una grande lastra posta su una delle facciate del palazzo comunale.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria Titolo di Città
— Regio decreto-legge n° 882— 5 ottobre 1862[12]

Chiari è stata dichiarata Città con decreto del 5 ottobre 1862 da Vittorio Emanuele II di Savoia.[13]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Duomo di San Faustino e Giovita[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Duomo di Chiari.

Il cinquecentesco Duomo di possenti dimensioni è dedicato a santi Faustino e Giovita e situato in piazza Zanardelli. All'interno le opere scultoree di A. Calegari e le pitture di Pietro Ricchi, chiamato il Lucchesino, una tela del 1700 e la Pietà dei celesti dell'artista Pompeo Batoni.

Cripta di Sant'Agape[modifica | modifica wikitesto]

Nel piano sotterraneo del Duomo, le reliquie di Sant'Agape, ricomposte in un simulacro di ceroplastica, martire estratta della catacomba romana di Ciriaca: le sue reliquie sono meta di pellegrinaggio. La leggenda narra che fu la Santa a chiedere di essere inviata a protezione della città.

La Torre Civica[modifica | modifica wikitesto]

Il Duomo e la Torre Civica
(LA)

«Maxima, sublimis quae surgit ad aethera, Turris, suppositosque agros despicit atque juga:inconcussa, potens, atris inimica procellis,non frustra excelso vertice pervigilat.»

(IT)

«Massima Torre che sublime estolli,la granitica mole inver le stelle,guarda i campi fecondi e i verdi colli,nemica delle torbide procelle;incrollata,potente,all'uom vedetta,sei non invano dall'accelsa vetta.»

(Lirica Morcelliana "De Turri maxima Clarensium" sulla Torre Civica[14])

Progettata da A.Marchetti e costruita nel 1758 la Torre civica rimane da allora il simbolo della città di Chiari. Situata nella piazza principale (Piazza Zanardelli) è ben visibile da qualsiasi zona della città. La torre è alta 55 m ed è costruita in pregiato marmo bianco e simboleggia la grinta e la forza dei Clarensi. La Torre per ognuna delle quattro facciate presenta un orologio con lo sfondo centrale del colore della rispettiva quadra su cui si affaccia. La facciata che è rivolta su Zeveto è gialla, quella di Cortezzano è Blu, quella di Marengo è verde e quella di Villatico è rossa. La torre civica ci fa capire come il governo comunale raggiunse uno sviluppo molto avanzato, rendendo necessaria la costruzione di una struttura che sottolineasse la superiorità del governo comunale sui palazzi nobiliari o dei più facoltosi cittadini. Ogni domenica è possibile salire sull'alto balcone della torre e poter ammirare il panorama della città di Chiari.

Chiesa di Santa Maria Maggiore[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Santa Maria Maggiore

La chiesa venne costruita nel 1200 e successivamente ampliata nel 1400. Nel 1517 vi lavorò Stefano Lamberti e nel 1700 venne rifatta la facciata su progetto di Antonio Marchetti. All'interno della chiesa ci sono notevoli cantorie lignee intagliate e dorate del 1700 e il pulpito ornato di bronzi. Santa Maria Maggiore è la seconda chiesa per dimensioni della città di Chiari.

Chiesa di San Rocco[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa costruita nel 1400 è situata nel centro della città, ricca di statue e decori presenta una grande doppia facciata in pietra di Sarnico. Davanti a sé l'edificio presenta Piazza San Rocco di discrete dimensioni. La chiesa risulta essere una delle più antiche della città.

Villa Mazzotti[modifica | modifica wikitesto]

Villa Mazzotti, fu costruita e ne divenne la residenza del conte Lodovico Mazzotti

Fu costruita tra il 1911 e il 1916 in stile neorinascimentale su progetto dell'architetto Antonio Vandone di Cortemilia, in collaborazione con l'architetto Alessandro Citterio allo scopo di essere utilizzata come residenza dal conte Lodovico Mazzotti e dai suoi famigliari[15].

Si tratta di un edificio a pianta quadrata che si articola attorno ad un peristilio centrale con scalone monumentale illuminato da una vetrata a tre campate in stile Liberty. La struttura si sviluppa su due livelli ed è ricoperta da un lucernario. Assieme alla villa sorgono le scuderie, il garage, il villino del custode con torretta e le serre[15].

Il parco della villa si estende su una superficie di 87000 m². Fu concepito come giardino all'italiana dall'architetto Vandone di Cortemilia, ma nel 1927 fu trasformato dallo studio di architettura parigino Adam & Co. che lo abbellì con un teatrino, una voliera, vari tempietti, vasi e statue neoclassiche e circa otto chilometri di siepi[16]. Il versante sud-est del giardino è protetto da una recinzione costituita da una cancellata in ferro, ornata a motivi floreali e sorretta da pilastri bugnati in cemento[15].

Dal 1981, la villa e le strutture annesse sono di proprietà comunale. Dal 1999 sono vincolati come beni di rilievo storico-artistico. Nel 2006 si è proceduto al restauro della recinzione[15].

Viale Mazzini[modifica | modifica wikitesto]

Viale Mazzini

Situato a nord-est della città, con una lunghezza di 1 km e mezzo, Viale Mazzini è il viale più lungo della città. Lungo il suo cammino si può incontrare la Villa Mazzotti e l'Ospedale Mellino Mellini. Viale Mazzini è il centro della presunta zona "in" di Chiari, dove si trovano molte ville prestigiose come l'appena citata Villa Mazzotti. Alla fine del viale viaggiando verso il centro si può ben vedere la Rocca di Chiari situata nell'omonima piazza.

Viale degli Onori[modifica | modifica wikitesto]

Statua dell'Alfiere con la Baionetta in Viale M. Mellini

Situato davanti alla Rocca, "Viale degli Onori" è un largo viale alberato e allestito con grandi vasi. Lungo il cammino del viale vi s'incontrano statue storiche e significative per la città di Chiari. Viale degli Onori può essere considerato una continuazione di Viale Mazzini.

Il Ponte del Marengo[modifica | modifica wikitesto]

La costruzione del ponte del Marengo risale all'origine medioevale del castrum clarense, di fatto esso era una delle possibili vie per entrare nelle mura cittadine. Attualmente rappresenta il punto di passaggio tra il centro storico e la periferia della città ed è ancora sovrastante l'antico canale che circondava le mura difensive.

Salone Marchettiano[modifica | modifica wikitesto]

Si trova all'interno del Palazzo Marchettiano costruito intorno al 1500 che conserva ancora tutt'oggi le sue forme e greche, nel piano terra ospita la biblioteca comunale. Il salone è tutt'oggi usato per riunioni comunali o eventi di rispettosa importanza. Il palazzo fu il primo ospedale cittadino. Fondato da Mellino Mellini.

Le quattro antiche vie medioevali[modifica | modifica wikitesto]

L’impianto della città è palesemente medievale, a pianta circolare: oltre alla circonvallazione principale, esterna al nucleo centrale ne esiste tuttora una interna , mentre una terza intermedia è ad oggi presente per circa 2/3, modificata in parte nel corso dei secoli. Vi sono poi 4 vie principali: Via Villatico, Cortezzano, Zeveto e Marengo sono un altro luogo d'interesse della città di Chiari. Queste quattro vie sono le più antiche della città, vennero costruite nel 1200 circa e fino ad oggi sono le vie più importanti e storiche del centro storico di Chiari. Ognuna di esse porta il nome del corrispettivo quartiere della città. In particolare il nome della via Zeveto pare sia nato dalla scritta in Veneto Xe veto, cioè è vietato, dovuto alla presenza di un arsenale; nome nel tempo trasformato ed adattato dal linguaggio locale. Al termine di via Cortezzano, è presente una piccola piazza che non ha una sua toponomastica, ma che localmente è conosciuta come antica sede di un mercato riservato al pollame.

La Rocca Viscontea[modifica | modifica wikitesto]

La Rocca Viscontea

Dell'antica Rocca non v'è più traccia dopo che il Carmagnola l'abbatté a cannonate per conquistare l'antica Chiari. La torre dell'acquedotto alta circa 30 metri ha le fattezze di un'antica torre per simboleggiare l'antica Rocca in quella zona. Intorno alla Rocca è ancora presente l'antico fossato difensivo che circonda tutt'oggi il centro storico della città. Nei pressi della Rocca sorge l'omonima piazza, la seconda della città, in termini di dimensioni. Attualmente presso la rocca hanno sede un ufficio ASL, un istituto privato e il distaccamento dell'Università degli Studi di Brescia per la laurea in Infermieristica.

Palazzo Veneziano[modifica | modifica wikitesto]

Costruito durante il dominio della Repubblica di Venezia sulla città clarense, il palazzo in completo stile veneziano è rimasto intatto e completo nelle sue forme e greche fino al giorno d'oggi. Situato in Piazza della Rocca si affaccia sull'antica Rocca e sul palazzo comunale.

Le principali piazze[modifica | modifica wikitesto]

Piazza delle Erbe, centro storico
  • Piazza Zanardelli è la piazza centrale della città, su cui si affacciano il Duomo e la famosa torre civica.
  • Piazza della Rocca è la seconda piazza per dimensione, al centro si erge l'antica Rocca.
  • Piazza delle Erbe era l'antica piazza del mercato, al centro sorge una fontana in marmo bianco risalente al Seicento.
  • Piazza del Granaio situata poco fuori dal centro storico, si trova nei pressi della stazione ferroviaria.
  • Piazza San Rocco è una piazza di discrete dimensioni, situata davanti all'antica chiesa di San Rocco.

Chiesa di San Sebastiano[modifica | modifica wikitesto]

Questa chiesa costruita lungo Via Tagliata risale al 1600, venne costruita perfettamente sopra ad uno dei tanti lazzaretti clarensi, il nome della chiesa è infatti attribuito proprio a San Sebastiano martire, venerato dalla chiesa cattolica ed ortodossa, protettore contro la Peste assieme a San Rocco. La chiesa oggi è concessa dalla Parrocchia ai fedeli di culto ortodosso cristiano (Chiesa ortodossa).

Biblioteca Morcelliana[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Fondazione Biblioteca Morcelli - Pinacoteca Repossi.
Antica raffigurazione della Battaglia di Chiari

Fondata nel 1817 da Stefano Morcelli, ha la sua sede presso Palazzo della Pinacoteca. Custodisce preziosi incunaboli e manoscritti, tra cui l'unica copia degli statuti di Chiari del 1416 redatti sotto il Conte di Carmagnola, eseguita nel 1590 dal notaio Lodovico Zola. Arricchita da numerose donazioni oggi conta 40 000 volumi e 10 000 opuscoli situati in sette diverse stanze.

Pinacoteca Repossi[modifica | modifica wikitesto]

Fondata nel 1854 da un avvocato clarense ospita un interessante dipinto raffigurante San Giacomo Maggiore Apostolo di Giuseppe Vermiglio e alcuni dipinti di Giuseppe Tortelli, Giuseppe Teosa, Giacomo Trecourt, Francesco Zuccarelli[senza fonte]. Tra le sculture, i marmi Igea, Angelica e Medoro di Gaetano Monti, un busto femminile del clarense Antonio Ricci ed un bronzetto di Ernesto Bazzarro. Nella Galleria duemila stampe di famosi incisori italiani e stranieri.[17]

Cimitero Cittadino[modifica | modifica wikitesto]

Il Cimitero Cittadino Clarense è famoso per la sua forma esagonale che lo rende unico nella sua struttura. Vicino ad esso si trova il Santuario della Madonna del Caravaggio, santuario che nel corso degli anni ha subito diversi ampliamenti, fino a ricoprire una superficie circa doppia di quella iniziale.

Madonna dei Casotti[modifica | modifica wikitesto]

Costruita sul luogo dove vi si trovava il lazzaretto durante il periodo di peste del 1600, vi furono sepolti i 5 000 morti della battaglia di Chiari del 1º settembre 1701. All'interno ci si può trovare la Madonna dei Tedeschi.

Istituto salesiano San Bernardino[modifica | modifica wikitesto]

Costruito dal Comune della città ed inaugurato nel 1456 venne donato ai frati francescani. Tra il 1600 e 1700 venne ampliato diventando sede delle scuole dell'ordine. Soppresso in epoca napoleonica divenne collegio dei gesuiti, partiti questi, nel 1910 fu affidato ai benedettini di Marsiglia. Nel 1926 diventa collegio salesiano. In esso è presente una scuola elementare, una scuola media e due indirizzi di scuola secondaria di secondo grado: liceo scientifico e delle scienze umane.

Santuario della Madonna del Caravaggio[modifica | modifica wikitesto]

Situato nella vasta periferia di Chiari, il santuario si trova a lato del cimitero cittadino. Venne eretto nel 1680, vi è collocata un'opera del clarense Giacomo Faustini, una venerata immagine della Madonna. Il campanile del santuario alto 35 metri è stato costruito nel 1694 su progetto di Andrea Uberti.

Parchi pubblici[modifica | modifica wikitesto]

Parco della Villa Mazzotti

Alcuni dei parchi pubblici più noti della città:

  • Parco della Villa Mazzotti, situato lungo viale Mazzini è uno dei parchi pubblici più grandi del bresciano[senza fonte];
  • Parco Einstein, situato nella zona sud della città;
  • Parco delle Rogge, situato nella parte est della città;
  • Parco delle Forze Armate, situato nella parte est della città.
  • Parco delle Industrie, situato nella zona ovest della città.
  • Parco Elettra, parco situato nella zona sud della città.

Statistiche demografiche[modifica | modifica wikitesto]

I gruppi nazionali più numerosi (in percentuale rispetto al totale dei residenti della città) sono:

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

A Chiari viene parlato il dialetto bresciano che fa parte della famiglia della Lingua lombarda, derivante dalle parlate galloromanze e dalla volgarizzazione del latino.

Strutture sanitarie[modifica | modifica wikitesto]

Ospedale Mellino Mellini di Chiari

Chiari presenta nel territorio cittadino l'ospedale "Mellino Mellini", che si trova lungo il viale Mazzini. Sede principale della ASST Franciacorta (altri presidi a Rovato, Iseo, Palazzolo sull'Oglio, Orzinuovi). La struttura sanitaria è in funzione dal 1713.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Monumento ai Caduti della Grande Guerra in Chiari

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteca comunale[modifica | modifica wikitesto]

La biblioteca comunale è intitolata a Fausto Sabeo, clarense che nel XVI secolo è stato bibliotecario alla Vaticana di Roma. Si trova lungo la circonvallazione, in viale Mellini, all'interno di un grande edificio nato come ospedale e che ospita al piano superiore il "Salone marchettiano". La biblioteca è centro sistema del Sistema bibliotecario Sud ovest bresciano.

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

A Chiari sono presenti 4 asili nido, 4 scuole materne, 5 scuole elementari, 3 scuole medie e 3 scuole superiori.

Università[modifica | modifica wikitesto]

A Chiari è presente uno degli istituti dell'Università degli Studi di Brescia, l'istituto dell'Università di Infermieristica, che ha sede presso viale Mazzini nell'ospedale Mellino Mellini della Città. L'università è ben frequentata soprattutto da studenti della zona.

Museo della città[modifica | modifica wikitesto]

Dopo molti progetti e discussioni il 15 febbraio 2011, in occasione della festa dei patroni, è stato inaugurato il museo della città di Chiari, in piazza Zanardelli, dove si possono visitare i ritrovamenti archeologici risalenti all'epoca medioevale, dei longobardi nell'area clarense, e che raccoglie le fonti storiche della città[senza fonte]. L'ingresso si trova al piano terra della precedente sede comunale, i cui piani superiori saranno sede dell'archivio storico.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Nella Città sono presenti numerosi insiemi musicali tra i quali si ricordano:

  • La Banda Cittadina
  • Scuola Civica di Musica
  • Coro Polifonico "Città di Chiari
  • Piccola Accademia di Musica S. Bernardino
  • Sbandieratori e Musicisti Zeveto
  • Schola cantorum "S.Agape"
  • La Suite Òrchestra Chiari
  • Archichiari
  • il Terrazzo Musicale

Nella città di Chiari è presente inoltre un'orchestra filarmonica di professionisti:

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Palio delle Quadre[modifica | modifica wikitesto]

Mosaico con lo stemma di Zeveto, una delle quattro quadre cittadine

Il Palio delle Quadre di Chiari si svolge a settembre e dura una settimana

Rassegna della Microeditoria[modifica | modifica wikitesto]

È una manifestazione dedicata alla microeditoria italiana e ospita ogni anno decine di micro e piccole case editrici provenienti da tutta la penisola[18] Anche grazie a questa manifestazione ormai decennale, Chiari è diventata la prima Capitale italiana del libro. Un titolo che il Consiglio dei ministri, su proposta del Mibact, ha conferito a Chiari nel 2020.

Mercato europeo[modifica | modifica wikitesto]

Nella seconda settimana di aprile a Chiari in piazza della Rocca si tiene il mercato europeo. La piazza viene riempita da mercanti provenienti da tutta Europa. L'evento dura tre giorni e nell'arco di questi si possono conoscere le usanze, costumi e cibi dei diversi stati europei.

Moda e motori[modifica | modifica wikitesto]

Passaggio Mille Miglia a Chiari

È una sfilata di alta moda e di esposizione di auto che si tiene nella terza settimana di maggio nel parco della Villa Mazzotti.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Urbanistica[modifica | modifica wikitesto]

La cupola del Duomo di Chiari vista in prossimità del centro storico
Viale Teosa, uno dei cinque viali periferici
Storici Lavatoi medioevali ai bordi delle Castrine
Torre civica vista da una via del centro storico

La città di Chiari presenta un grande centro storico medioevale, con strade di piccole e medie dimensioni. In una grande piazza sorge la grande torre civica e il Duomo dedicato ai Santi Patroni San Faustino e Giovita. Sempre nel centro si trova "La Rocca", l'unica parte rimasta delle antiche mure della città clarense. Il centro storico è circondato ancora oggi dall'antico fossato difensivo, ora ristrutturato e modificato. Dal centro storico in poi la città si modifica diventando moderna con grandi strade e lunghi viali allestiti con piante sempreverdi e lampioni.

Viali della circonvallazione esterna[modifica | modifica wikitesto]

Il centro storico della città si divide in circonvallazione interna e circonvallazione esterna, quest'ultima è circondata da cinque viali periferici.

Suddivisioni storiche[modifica | modifica wikitesto]

La città si sviluppa nell'entità di quattro grandi e vasti quartieri: Marengo, Villatico, Zeveto e Cortezzano. Questi ultimi rappresentano una parte del territorio cittadino, ma nello stesso tempo anche un patrimonio comune e hanno un ruolo politico, sociale ed economico dei cittadini clarensi. Ogni quartiere ha la propria storia e origine medioevale. I quartieri si affrontano durante la settimana del palio, in cui si sfidano in una gara di corsa disputata nel centro storico cittadino.

I quartieri[modifica | modifica wikitesto]

La città di Chiari si suddivide in quattro grandi quartieri:

  • Marengo: Nel medioevo chiamata "Malarengo", era la zona dei capitali, dove sorgevano le banche della città. Il simbolo del quartiere è l'aquila clarense. Lo stemma di Marengo rappresenta un'aquila sovrastante tre torri.
  • Villatico: Nel medioevo chiamata "Vilatico", era la zona in cui vi abitava il popolo. Il simbolo del quartiere è il biscione dei Visconti detto "la Bissa". Lo stemma di Villatico rappresenta l'antica fortezza clarense.
  • Zeveto: Nel medioevo chiamata "Zevetho", era la zona dell'esercito e dell'arsenale della città. Il simbolo del quartiere è il leone alato di San Marco. Lo stemma di Zeveto rappresenta il tronco di un albero spoglio, simbolo dell'antico esercito di Chiari. Pare che il nome ' Zeveto' derivi dall'espressione dialettale veneta 'xeveto' cioè è vietato, espressione dovuta alla presenza di una polveriera militare.
  • Cortezzano: Nel medioevo chiamata "Cürtesano", era la zona in cui vi abitava la corte e le famiglie più ricche della città. Il simbolo del quartiere è un elmo medioevale con la criniera blu-azzurra. Lo stemma di Cortezzano è uno scudo armato di criniera blu-azzurra.

Caratteristiche dei Quartieri[modifica | modifica wikitesto]

La caratteristica principale di ogni quadra dal giorno della loro origine è la dotazione di una chiesa urbana e campestre della città così ripartite:

  • Per Marengo la chiesa urbana è quella della S.S.Trinità e quella campestre di San Bernardo, nella frazione omonima.
  • Per Villatico la chiesa urbana è quella di San Rocco e quella campestre di San Pietro e Paolo.
  • Per Zeveto la chiesa urbana è quella di San Genesio e quella campestre di San Protasio.
  • Per Cortezzano la chiesa urbana è quella di San Giacomo e Filippo e quella campestre di San Giovanni.

Nella via principale di ogni quartiere (che porta il nome del rispettivo quartiere) vi è posto un mosaico che ne rappresenta lo stemma.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Chiari è una città industrializzata con un'economia sviluppata in campo agricolo, industriale e commerciale.

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

Chiari intorno alla vasta periferia presenta una campagna di discrete dimensioni dalle quali derivano da sempre molti prodotti agricoli e animali. Di tutto rispetto ancora oggi l'attività agricola, con commercio rimarchevole, anche se inferiore rispetto al passato, di colture cerealicole e vivace il settore lattiero-caseario.

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

Chiari già nel 1700 era rinomata per la produzione di seta, che grazie ad essa la porterà nel corso della storia ad essere uno dei centri più produttivi del bresciano.

Industria[modifica | modifica wikitesto]

L'alba dell'industrializzazione di Chiari si colloca nel 1700 con la nascita dei suoi numerosi filatoi di seta che in poco tempo la portano ad essere uno dei più importanti centri industriali del bresciano. Una fabbrica degna di nota, oggi fallita e famosa nel mondo è stata la Polistil, nota per la produzione di modellini di auto e piste elettriche dov’è correvano modellini di auto da corsa. Al giorno d'oggi la città presenta numerosissime fabbriche, situate nella vasta periferia, che lavorano principalmente nel settore della metallurgia. Sicuramente degna di nota la Gnutti s.p.a. famosa in tutto il mondo per la produzione di trafilati in ottone. L'azienda possiede uno dei forni d'ottone più grandi d'Europa.

Zona PIP[modifica | modifica wikitesto]

La Zona PIP 1 è la più antica zona artigianale/industriale di Chiari, situata nella zona ovest del territorio comunale, a fianco della linea ferroviaria Milano-Venezia. Essa ospita numerose aziende, tra le quali la Gnutti s.p.a. Questa zona industriale è molto vasta e offre lavoro a molte persone soprattutto nel settore della metallurgia, in cui Chiari è molto nota.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

La Città di Chiari risulta essere ben presente nel "settore terziario avanzato"[senza fonte].

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

La Stazione di Chiari vista da Viale Marconi
Torre Civica vista da Viale della Stazione

Autostrade[modifica | modifica wikitesto]

L'autostrada A35 attraversa il territorio comunale a sud del centro abitato e lungo di essa sorge la barriera di Chiari-Est, il casello di Chiari-Ovest e due aree di servizio non ancora completate (Oglio Nord e Oglio Sud).[19]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Chiari è attraversata dalla strada statale 11 Padana Superiore, che passa vicino al centro storico cittadino e che collega Torino con Venezia. Chiari è circondata da un "anello" di tangenziali in quanto a nord-est è presente la tangenziale Chiari-Nord conosciuta come "Viale Mille-Miglia", per l'ovest la Tangenziale Chiari-Ovest conosciuta come "Viale Zanini" ed è presente la variante SS11 per la zona sud.

Ferrovie e tranvie[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale è attraversato dalla linea ferroviaria Milano-Venezia lungo la quale sorge la stazione di Chiari, il cui piazzale è dotato di due binari. La stazione è attiva dal 1878 ed insieme a Rovato è la stazione di riferimento per l'ovest bresciano.

L'area di tale impianto funse inoltre, fra il 1898 e il 1915, da capolinea meridionale della Iseo-Rovato-Chiari[20].

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

La città è servita da alcune linee di bus che effettuano i collegamenti tra la stazione cittadina, i principali punti cittadini, le frazioni e le principali scuole presenti sul territorio.

Per favorire la mobilità urbana, il comune di Chiari agli inizi del XXI secolo ha costruito molti sottopassi per raggiungere la zona cittadina dalla parte opposta della ferrovia che taglia in due la città.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito la lista dei sindaci eletti dal Consiglio Comunale (1946-1995):

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1946 1970 Pietro Cenini DC Sindaco
1970 1973 Vitale Renon DC Sindaco
1973 1985 Guglielmo Zanini DC Sindaco
1985 1995 Alberto Luigi Cenini DC Sindaco

Di seguito la lista dei sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1995):

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
8 maggio 1995
28 giugno 1999
28 giugno 1999
28 giugno 2004
Mino Facchetti PDS
DS
Sindaco [21]
28 giugno 2004
9 giugno 2009
9 giugno 2009
10 giugno 2014
Sandro Mazzatorta LN Sindaco
10 giugno 2014
27 maggio 2019
27 maggio 2019
in carica
Massimo Vizzardi PD e
liste civiche
Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Chiari è gemellata con[22]:

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Pista di atletica leggera di Chiari

Chiari è una città molto legata allo sport ed è presente in molte discipline sportive:

Atletica Leggera[modifica | modifica wikitesto]

  • Atletica Chiari 1964 Libertas

Basket[modifica | modifica wikitesto]

  • STS Basket CHIARI 1973-2013 40°di fondazione
  • A.S.D. Samber 84

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

Amatori Chiari - Campioni Nazionali 2018, nonché la principale squadra della città. Successivamente troviamo:

  • A.C. Chiari, squadra storica della città, ha militato in serie C prima di fallire nell'anno del Centenario della propria fondazione (2012)
  • F.C. Chiari
  • A.S.D. Samber 84, polisportiva più numerosa di Chiari per numero di iscritti
  • Chiari Calcio a 7 - promossa in serie B (2013)

Pallavolo[modifica | modifica wikitesto]

  • G.S. Pallavolo Chiari
  • A.S.D. Samber 84
  • Pallavolo Centro Giovanile 2000

Rugby[modifica | modifica wikitesto]

  • Rugby Lions Chiari

Altri sport[modifica | modifica wikitesto]

  • centro ippico "le quadre"
  • Shotokan Karate Chiari
  • Tennis Chiari
  • GSA Badminton Chiari
  • Sci Club Chiari
  • Chiari Nuoto
  • GS Ciclimant-s
  • 04 Arci (tiro con l'arco)

Per molti anni Chiari è stata meta di una delle tappe del Giro d'Italia.

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Chiari è dotata di un centro sportivo, situato in via Santissima Trinità. Il centro sportivo ha quattro campi da calcio, un campo da basket-calcetto all'aperto, un bocciodromo, lo stadio dell'A.C Chiari 1912, un palazzetto dello sport detto il "Clararum Palestra" attualmente stadio della G.S. Pallavolo Chiari, due tendoni gonfiabili utilizzati per le attività invernali e una pista di atletica di colore rosso, fino al 2014 era giallo, rosso e blu, dotata di una tribuna di 400 posti per gli spettatori. Grazie alle favorevoli della pista clarense, nei mesi di giugno e luglio, molti atleti come il campione olimpico dei 1500 m Asbel Kiprop, il campione mondiale degli 800 m Alfred Kirwa Yego e la vice-campionessa mondiale degli 800 m Janeth Jepkosgei giungono nella città lombarda per allenarsi. All'interno del centro sportivo c'è anche un parco giochi di discrete dimensioni.

Chiari possedeva anche un secondo palazzetto dello sport, situato in via Lancini nº2 non molto distante dall'ospedale, prevalentemente utilizzato dalla scuola secondaria Morcelli, e casa della Società Basket Chiari. Con la costruzione del nuovo polo scolastico è stato abbattuto. A Chiari sono presenti anche le piscine comunali.

La città è anche dotata di un centro tennis in via San Sebastiano. Il centro presenta quattro campi da tennis a disposizione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Toponimi in dialetto bresciano, su brescialeonessa.it.
  5. ^ Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia n. 255 del 28 ottobre 1862
  6. ^ Comune di Chiari, Piano Generale del Territorio - Documento di piano (PDF), su 94.91.89.183, 57. URL consultato il 12 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  7. ^ Frazioni di Chiari, su portaleabruzzo.com. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2016).
  8. ^ Le quadre di Chiari: la Storia, su palio.org.
  9. ^ La battaglia di Chiari, su Brescia Genealogia, 1º settembre 2020. URL consultato il 12 ottobre 2021.
  10. ^ Bombardamenti seconda guerra mondiale, su host183-89-static.91-94-b.business.telecomitalia.it. URL consultato il 25 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  11. ^ Marco Foppoli, Chiari, in Stemmario Bresciano, Provincia di Brescia / Grafo, 2011, p. 52, ISBN 978-88-7385-844-7.
  12. ^ Chiari, decreto 1862-10-05 RD, concessione di titolo di città, su dati.acs.beniculturali.it.
  13. ^ Raccolta ufficiale dei decreti e delle leggi del Regno d'Italia, su books.google.it. URL consultato il 24 maggio 2013.
  14. ^ parrocchiadichiari.org, http://www.parrocchiadichiari.org/Briciole/pdf/torre.pdf.
  15. ^ a b c d Rosanna Agostini, la Storia, su villamazzotti.it, 2007. URL consultato il 28 agosto 2013.
  16. ^ Rosanna Agostini, Il Parco, su villamazzotti.it, 2007. URL consultato il 28 agosto 2013.
  17. ^ CollezioniRepossi, su morcellirepossi.it.
  18. ^ Giornale di Brescia, Chiari: la Microeditoria tra le stelle, 19.10.2009
  19. ^ Il tracciato di Brebemi
  20. ^ Claudio Mafrici, I binari promiscui - Nascita e sviluppo del sistema tramviario extraurbano in provincia di Brescia (1875-1930), in Quaderni di sintesi, vol. 51, novembre 1997.
  21. ^ La legislatura 1995-1999 durò solo quattro anni, secondo i termini fissati dalla Legge 25 marzo 1993, n. 81. Il mandato fu riportato a cinque anni in seguito alle modifiche introdotte dal Decreto Legislativo 167/2000.
  22. ^ Comitato Gemellaggi della Città di Chiari, su host183-89-static.91-94-b.business.telecomitalia.it. URL consultato il 25 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2014).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Approfondimenti

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Commento all'iscrizione sepolcrale della Santa Martire Agape... 1795

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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