Passirano

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Disambiguazione – Se stai cercando la quasi omonima frazione di Rho in provincia di Milano, vedi Passirana.
Disambiguazione – Se stai cercando l'unica frazione di Carnate in provincia di Monza, vedi Passirano (Carnate).
Passirano
comune
Passirano – Stemma
Passirano – Bandiera
Passirano – Veduta
Passirano – Veduta
La parrocchiale di San Zenone
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Territorio
Coordinate45°36′N 10°04′E / 45.6°N 10.066667°E45.6; 10.066667 (Passirano)
Altitudine250 m s.l.m.
Superficie13,39 km²
Abitanti6 889[1] (31-1-2024)
Densità514,49 ab./km²
FrazioniCamignone, Monterotondo
Comuni confinantiCastegnato, Cazzago San Martino, Corte Franca, Monticelli Brusati, Ospitaletto, Paderno Franciacorta, Provaglio d'Iseo, Rodengo-Saiano
Altre informazioni
Cod. postale25050 - 25040 (Camignone)
Prefisso030
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017136
Cod. catastaleG361
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 510 GG[3]
Nome abitantipassiranesi
Patronosan Zenone
Giorno festivoseconda domenica di ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Passirano
Passirano
Passirano – Mappa
Passirano – Mappa
Posizione del comune di Passirano nella provincia di Brescia
Sito istituzionale
Sante Cattaneo - Madonna col Bambino e S. Zenone - pala d’altare conservata nella chiesa di S. Zenone

Passirano (Pasirà in dialetto bresciano[4]) è un comune italiano di 6 889 abitanti[1] della provincia di Brescia in Lombardia. Fa parte della rinomata regione vitivinicola della Franciacorta.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il paese è nato nel Medioevo quando si svilupparono i villaggi di Passirano Mattina e Passirano Sera intorno ai rispettivi castelli, feudi intestati alla famiglia dei Passirani che hanno preso il nome dall'abitato.

Nel 1479 gli abitanti dei due centri sfuggiti ad un'epidemia di peste cedettero un terreno in località Dosso dei Budrioli ai Servi di Maria che da qualche anno avevano eretto il convento dell'Annunciata a Rovato, e qui costruirono il Santuario di San Rocco, a metà strada fra i due villaggi. Nel XVII secolo i frati abbandonarono il convento e con decreto del 19 maggio 1670 il vescovo Marino Giorgi fece nascere la nuova parrocchia di San Zenone. Col tempo intorno al santuario si andarono sviluppando nuove case tanto che nel XIX secolo i due centri si erano ormai fusi. Il santuario fu ampliato e diventò l'attuale chiesa parrocchiale di San Zenone.

Alla fine dell'Ottocento il suo territorio comunale fu ampliato comprendendo la frazione di Monterotondo e negli anni trenta si aggiunse anche la frazione di Camignone.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del Governo dell'11 agosto 1933.[5]

«D'azzurro, al ramoscello con sopra un passero posato, in capo le lettere C P. Ornamenti esteriori da Comune.[6]»

Il gonfalone, concesso con decreto del presidente della Repubblica del 29 dicembre 1995[5], è un drappo di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Castello e ville signorili[modifica | modifica wikitesto]

Il castello di Passirano Sera è stato eretto a cavallo ta il X secolo e il XIV secolo[7] per garantire un rifugio agli abitanti della zona in caso di attacco. È costituito da mura alte e massicce che formano una pianta quadrata realizzate in pietra di Sarnico a blocchi irregolari. All'esterno delle mura, un'alta torre a pianta quadrata.[7] Due torri a pianta semicircolare contraddistinguono il recinto fortificato:[7] una più alta verso Levante e l'altra più bassa a Ponente, detta anche "Torre della Specola" che nel XVIII secolo ospitava un osservatorio astronomico. Le merlature ghibelline risalgono al periodo seicentesco. Il castello era interamente circondato da un fossato che isolava la cinta muraria dal territorio circostante. Oggi la fossa non è quasi più visibile per essere stata quasi totalmente coperta e colmata. Il portale di accesso al castello è successivo e risale al XVIII secolo, periodo in cui il castello fu oggetto di alcune modifiche[7]. Nei dintorni del castello sorgono due ville signorili: villa Fassati edificata nel XVIII secolo e villa la Tesea del XVI secolo.

Al suo interno sono conservate alcune stanze più antiche a nord-ovest ed altre, più recenti, che fungono da deposito e da scuderie, ricavate sul finire del '700 come succursali della adiacente Villa Fassati.

Il castello di Passirano

Chiesa parrocchiale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Zenone (Passirano).

La chiesa di San Zenone fu costruita sul preesistente santuario di San Rocco nel Seicento. Conserva pitture interne realizzate nel XIX secolo da Antonio Guadagnini pittore di Esine (1817-1900), e la pala dell'altare maggiore raffigurante la Madonna col Bambino e San Zeno dipinta da Sante Cattaneo alla fine del XVIII secolo. Nell'altare della Madonna del Rosario è conservata una statua lignea con la Madonna ed il Bambino di Stefano Lamberti. Nella chiesa adiacente della Maternità sono conservati 60 ex voto dedicati alla Madonna dell'Abito e una incisione di Antonio Paglia. L'attuale facciata fu completata nel 1903.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[8]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio, oltre all'abitato principale, sono presenti due frazioni, riconosciute come tali dal comma 1 dell'articolo 4 dello statuto comunale: Monterotondo e Camignone.

Sono inoltre presenti le seguenti località:

  • Al Ponte;
  • Baldossa;
  • Bettole di Camignone, situate a nord della frazione, a ridosso del territorio di Monticelli Brusati;
  • Bettolino di Monterotondo, a sud-ovest dell'omonima frazione, sul confine col comune di Corte Franca;
  • Breda, cascina non lungi da Monterotondo, adibita a maneggio e scuola d'equitazione;
  • Brognolo, cascina isolata a est, presso la zona industriale di Rodengo-Saiano;
  • Cadei, parte di Vallosa;
  • Cadenone, borgo costruito attorno all'omonima e antica cascina, sull'antica via romana che collegava Passirano a Polaveno (qui sono stati infatti rinvenuti alcuni reperti di epoca pre romana);
  • Camignone di Sopra;
  • Camignone di Mezzo;
  • Camignone di Sotto, gruppo di abitazioni isolate, frapposte tra Passirano e Camignone propriamente detto;
  • Campagna;
  • Cantone di Sopra, antichissima contrada a nord-est del paese, costruita attorno ad antiche mura romane, e un castello più recente (alto medioevale), del quale oggi rimangono solo un quadrato di mura;
  • Cantone di Sotto, vecchia contrada a sud-est, in direzione di Paderno Franciacorta, attorno alla tenuta Guarneri e alla antica chiesetta di San Pietro (oggi ormai perduta);
  • Castello;
  • Confaloniera, ossia la zona industriale nei pressi di Ospitaletto, a sud;
  • Dosso;
  • Egitto, nome di una piccola località di Camignone di Sotto;
  • Europa, la zona del comune immediatamente circostante la piazza omonima, che comprende la corte della stessa e i cortili del comune e degli uffici attorno;
  • Piazze, borgo a ridosso di via Roma, che congiunge il centro del paese alla stazione e alla località Vallosa, a sud. L'antico centro di questa contrada anticamente adibita a mercato è la chiesiola di Sant'Anna, nella quale si celebrano le festività che cadono il giorno di sant'Anna;
  • Rondinella, zona di villeggiatura costituita da case nuove e posizionata tra la stazione e le Piazze;
  • San Faustino, contrada rettilinea posizionata ai piedi della collina "Monte Delma di Camignone", che congiunge Camignone alla località, più ad est, di Valenzano;
  • San Rocco, la località immediatamente dietro la parrocchiale, che prende il nome dall'omonimo convento costruito nel XIV secolo in epoca della Peste;
  • Valenzano, antichissima località tradizionalmente legata alla coltura e alla vendita dei prodotti vinicoli. Si trova a nord-est di Camignone;
  • Vallosa, gruppo disomogeneo di cascine a sud della stazione e dell'abitato principale, in direzione di Barco (frazione di Cazzago San Martino).

L'abitato principale, Passirano, fino a qualche decennio fa si distingueva in due villaggi: Passirano di sera e di mattina. Il primo si suddivideva in due contrade: di sopra e di sotto. A sua volta, Passirano di mattina si suddivideva in due cantoni: superiore e inferiore.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 13 giugno 1999 Angelo Zinelli Partito Popolare Italiano Sindaco
13 giugno 1999 12 giugno 2004 Angelo Zinelli Partito Popolare Italiano
La Margherita
Sindaco
12 giugno 2004 7 giugno 2009 Daniela Gerardini Lista Civica (Centro-sinistra) Sindaco
7 giugno 2009 25 maggio 2014 Daniela Gerardini Lista Civica (Centro-sinistra) Sindaco
25 maggio 2014 in carica Francesco Inverardi Pasini Lista Civica (Centro-sinistra) Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 gennaio 2024 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Toponimi in dialetto bresciano, su brescialeonessa.it.
  5. ^ a b Passirano, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  6. ^ Marco Foppoli, Stemmario Bresciano, Provincia di Brescia / Grafo, 2011, p. 140, ISBN 978-88-7385-844-7.
  7. ^ a b c d Contino, Castello di Passirano.
  8. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Perogalli, Enzo Pifferi e Angelo Contino, Castelli in Lombardia, Como, Editrice E.P.I., 1982.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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